Storie originali > Introspettivo
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Autore: Erik Winterking    31/05/2010    1 recensioni
Ed eccoci con una nuova storia!!! Sì, sempre un originale. Ma allora che ci stai a fare su un sito di fan fiction se scrivi solo storie originali?? XD potete chiedervelo, e la risposta è che comunque mi piace scrivere. Ho anche idee per diverse fic comunque, e (tempo permettendo) conto di buttare giù qualcosa. Devo però parlare del racconto, non dei miei progetti (inutile, riesco a divagare anche scrivendo). Beh... non molto da dire (non sono bravo nelle presentazioni XD) tranne il fatto che è una storia in cinque capitoli... già completa, quindi potrò postarli regolarmente (salvo problemi tecnici) il cui protagonista è un ragazzo... beh... particolare. Lunatico, solitario, e con scarsa vita sociale... che storia ha un personaggio simile? Buona lettura ^^
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II

Si alza dal letto, distrutto. Anche se riposa, gli effetti dei sogni che gli tormentano il sonno cominciano a mostrarsi anche all'esterno. Gli è sempre più difficile rimanere attento e rischia di addormentarsi ad ogni istante. Oggi non è una bella giornata, sia perché fuori non smette di piovere, sia perché si sente a disagio. E' sempre più umorale negli ultimi tempi. Se un giorno si alza felice, non sa cosa succederà nella giornata che potrà incupirlo o se si rattristerà da solo riflettendo, o se per caso e nervoso può bastare un nonnulla per renderlo più umano. Ma è stufo di questo altalenare emotivo. Vorrei tanto un po' di stabilità... oppure continuerò ad altalenare finché non saranno le mie stesse vibrazioni emotive a spingermi oltre il limite della follia.
E poi pensa alla follia, a cosa può voler dire quella parola e a come dovrebbe definirla, e si perde nelle implicazioni di una logica completamente astratta dalla realtà. Una logica che fa parte di un altro mondo, e che lo sta imprigionando. E pensa, Nemo, alla realtà che vede ma che non riesce a sentire come sua, dalla quale vorrebbe scappare. Forse è un sognatore, oppure come un autistico rifiuta di riconoscere il mondo. O forse è solo stanco.

A casa l'aria è tesa, come sempre negli ultimi giorni. Lo sente sulla pelle e più a fondo, e sa che prima o poi starà male per tutta quella tensione. Si spezzerà come il pezzo di legno che è, e nessuno può dire cosa sarà dopo. C'è però qualcosa di diverso oggi, come se la tensione stesse per sciogliersi da un momento all'altro. Gli altri sono tutti riuniti in sala. Suo padre è il primo a parlare.
«Ormai abbiamo visto che le cose non stanno andando troppo bene, quindi abbiamo deciso di separarci...»
Nemo perde il resto della conversazione, e neanche adesso l'ha rielaborata. Non saprebbe ripetere le parole esatte che sono state dette, perché non le ha sentite. Gli altri discutono, piangono, ma un solo pensiero colpisce la sua mente.
Era prevedibile. L'unica cosa che mi preoccupa è come reagiranno gli altri. E mentre pensa queste parole, si accorge che non sta provando niente, che non sta avendo nessuna reazione, e improvvisamente ha paura di sé stesso. Si allontana in silenzio, ignorato da tutti, e va a guardarsi allo specchio, fissando lo sguardo nel riflesso dei suoi occhi. Dicono che gli esseri umani non riescano a sopportare il proprio sguardo a lungo, ma Nemo rimane davanti allo specchio finché il tempo stesso non perde significato.
Cerca di esprimere dei sentimenti, concentrandosi sulle cose che più odia o ama al mondo, ma l'unico indizio delle emozioni che prova è la mobilità dei muscoli facciali. Le sopracciglia si aggrottano, le labbra si piegano, ma gli occhi rimangono sempre gli stessi, due piccole pozze fredde e spente. Gli occhi di un morto. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, non lo sai? Sei forse morto dentro? Si allontana dallo specchio, improvvisamente spaventato. Adesso può aggiungere una definizione per il termine 'orrore'.

Anche quella notte sogna. Si trova in una specie di sala da riunioni, e una moltitudine di persone stanno discutendo animatamente. Li guarda mentre ascolta i loro discorsi, ma non riesce a distinguerli perché sono tutti uguali fisicamente. Si distinguono nelle espressioni, chi esprime odio e chi gioia, chi gioca come un folle e chi sospira come un innamorato.
«Davvero, l'unica cosa vera a questo mondo è che dell'uomo si può dire tutto tranne che il bene.»
A parlare è l'uomo dalla faccia delusa e disillusa.
«Come puoi dire questo?- risponde l'innamorato -Se solo avessi conosciuto le gioie dell'amore...»
La discussione continua, ma non gli interessa più.
Adesso è all'esterno, dove una calca di uomini senza volto si avvicina ai banchi di alcuni parlatori pubblici, anch'essi senza volto.
«Noi abbiamo la verità!- grida uno -Compratela ora a prezzo speciale, ce n'è in abbondanza e per tutti i gusti! Ma non compratene altre, o potrebbero esserci controindicazioni! Garantiamo solo la nostra verità, l'unica genuina!»
Negli altri banchi altri uomini senza volto dicono più o meno le stesse cose. Su banchi diversi invece uomini con un viso sereno e sorridente parlano alla massa senza volto, ma gli uomini della massa somigliano più a una mandria che ad esseri umani.
«Io vi offro la libertà, una vita migliore e più servizi! Con me lavorerete di meno e guadagnerete di più! Non avrete più preoccupazioni per la vecchiaia, riformerò il sistema di assistenza!»
«Lui mente!- controbatte un uomo con la stessa faccia ma su un palco diverso -Vi farà pagare più tasse, limiterà i vostri diritti e vi ridurrà tutti a mendicare per una strada! Io invece vi offro la sicurezza, mentre lui lascerà liberi i peggiori criminali!»
Il dibattito continua, ma Nemo non ascolta più. La massa di uomini-bestiame segna dei fogli porti loro dai due palchi, e gli uomini con il volto sorridente prendono consistenza dalla carta che la massa firma. Allora si porta dietro gli uomini, senza sapere come ha fatto - ma tanto è un sogno, non ci deve essere una logica - e stacca gli elastici che reggono su il falso volto degli uomini, sotto il quale sono senza faccia come tutti. Cercano di punirlo, ma lui dà fuoco alle schede e i loro corpi perdono di consistenza, fino a diventare anche loro come tutti nella massa.

Adesso la scena cambia ancora, seguendo la non-logica dei sogni - o forse i sogni sono più logici della realtà? Si trova in un ambiente che gli ricorda i film catastrofici di serie B (o anche sotto). La sala di un laboratorio, piena d'acqua che gli arriva a metà polpaccio, e un senso di pericolo.
«C'è un serpente, stai lontano dalle condotte dell'aria perché sbucherà fuori da lì.»
Non sa chi stia parlando, non vede nessuno. Sente il battito cardiaco aumentare, l'adrenalina che entra in circolo e i muscoli che sembrano muoversi al rallentatore. Fa appena in tempo ad accorgersi del movimento sotto il pelo dell'acqua, e si ritrova avvolto nelle spire di un serpente che tenta di morderlo alla faccia. Istintivamente gli ferma le mascelle con le mani e cerca di disarticolargliele.
«Stai attento, è velenoso.»
Vede la figura di un essere umano, uomo o donna, dalla voce direbbe un ragazzo. Vorrebbe chiedergli aiuto, ma anche se il serpente non lo soffoca dalla sua bocca non esce alcun suono.
«Devi ucciderlo rompendogli la mascella.»
Si sente le braccia di piombo, e con uno sforzo sovrumano lotta contro la forza del serpente, mentre le zanne velenose si avvicinano sempre di più.

CRACK!

Un suono secco, e tutto si fa nero.
   
 
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