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Autore: Chicca Weasley    08/06/2010    8 recensioni
Piccola. Piccola e indifesa. Ecco cos’era Angelica Molina. Ma aveva anche tanto amore intorno a se. Dal capitolo: Come faccio sempre quando la guardo, mi perdo nei suoi occhioni verdi-blu, il colore dell’acquamarina. I miei occhi, quelli di mia madre, replicati nel suo visino paffuto. PS: il titolo è provvisorio, spero di avervi incuriosito almeno un po'... buona lettura a tutti *Fede*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Antonella Lamas Bernardi, Bruno Molina, Gonzalo Molina, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti!

Scusatemi per l’enorme ritardo ma, come immagino saprete benissimo, gli ultimi giorni di scuola sono i più impegnativi...   ^_^

Se poi aggiungete esami di inglese e saggi di danza, avrete il riassunto della mia ultima settimana....

So che probabilmente non ve ne frega un beato accidente, ma oltretutto la mia adorata ispirazione è, come dire, andata a farsi benedire... insomma un periodo nero!

Comunque sia, dove siete andati a finire voi ?!? Solo 1 recensione...   : ’ (

Ovviamente scherzo, sicuramente è un periodaccio anche per voi...

Per fortuna che ho la mia Lety, che non mi abbandona mai! 

Ci vediamo alla fine della storia!!! See you soon...  8 )

 

 

 

Le donne della mia vita.

Sono loro le persone che amo di più al mondo.

Le guardo ammirato, in una specie di trance. Antonella ha preso in braccio Angie e la culla amorevolmente, con un fare materno che non le avevo mai visto prima.

Intanto la mia sorellina sta gorgogliando beata. È più che evidente che si adorano.

Sono cognate. E sembrano madre e figlia.

Questo pensiero fa tonare inevitabilmente la tristezza.

Non riesco a smettere di pensarci. Mia madre mi manca da morire. 
Ormai sono diversi mesi che non c’è più, eppure io ancora non riesco a capacitarmi di ciò che è successo.                     
A volte, di notte, mi ritrovo a singhiozzare, forse senza un motivo preciso; in quei momenti c’è sempre Antonella vicino a me. Mi abbraccia senza dire una parola e mi accarezza la schiena finché non mi riaddormento sfinito...

Quello stramaledettissimo incidente del cavolo. La mamma e il suo nuovo compagno, il papà di Angie, hanno perso entrambi la vita una notte di novembre. Si erano trasferiti a Buenos Aires da un anno e mezzo, cioè appena mamma è rimasta incinta di Angie.

Io e Gonzalo eravamo felicissimi quando ce l’aveva detto. Si può dire che non vedevamo l’ora. Ci siamo ritrovati un giorno con un minuscolo fagottino rosa in braccio, ed eravamo orgogliosi di dire ai nostri amici:
-Ehy, ragazzi questa è la nostra sorellina...

Tutta la mia vita sembrava perfetta: avevo Antonella, ci amavamo alla follia; avevo di nuovo entrambi i miei genitori vicino, anche se non stavano più insieme; avevo la mia piccola Angelica.

Poi, quella notte di novembre, con una sola telefonata, tutto crollò.

L’ equilibrio che pensavo di aver trovato si dissolse rapidamente, rivelando la complicata trama delle vite che si erano intrecciate alla mia, e che inevitabilmente sarebbero state toccate dall’accaduto.

Una giovane vita in particolare.

Quella di Angelica.

Non ha praticamente conosciuto i suoi genitori. Dopo l’incidente è stata affidata a me e Gonzalo, appena maggiorenni, in quanto unici parenti che ha.

Dal giorno in cui l’abbiamo portata a casa, le nostre vita sono state stravolte completamente. Da un momento all’altro, le cose importanti non erano più prove del gruppo e uscite con gli amici, ma PPP. Pianti, pappe, pannolini.

Occhio, non che questo mi dia fastidio. Io sono felicissimo di prendermi cura di mia sorella. Mi da una sensazione strana sapere che io sono tutto ciò che ha, che dipende da me. Certo, Antonella mi ha ripetuto milioni di volte che non sopravvivrebbe senza me, almeno non più di quanto possa fare io, ma con Angie è diverso.

Mi fa sentire... importante...

Oltretutto, l’arrivo di Angie ha portato una ventata di aria fresca anche nel rapporto tra me e Anto. Siamo sempre appiccicati a lei, non la molliamo un secondo.

E Antonella continua a dire che queste sono le prove generali.

Fino a poco tempo fa non avevo capito a cosa si riferisse, prove generali per che cosa?

Ma qualche settimana fa, dopo aver fatto addormentare Angie, ci siamo trascinammo stanchi morti in camera mia. All’improvviso Anto mi disse:

-Amore, sai a che pensavo?

-No, cosa? – risposi soffocando uno sbadiglio

-Non credevo che avrei mai desiderato una cosa del genere, almeno non a 17 anni, ma...- si interruppe esitante – Sai pensavo che... che noi...

-Sbaglio, o Antonella The Best è imbarazzata? – la provocai io incuriosito, imitando il suo modo di soprannominarsi

-No Bruno che dici!- esclamò lei indignata

Eccola di nuovo la mia Anto, sfrontata come sempre... Mi avvicinai a lei e allacciai le mie braccia dietro la sua schiena, cingendole i fianchi.

-Come che dico? – continuai a provocarla, facendole il solletico e buttandola sul letto.

Dopo qualche minuto di lotta (solletico e cuscinate, la cosa migliore all' 1 di notte, dopo aver passato ore cullando avanti e indietro una neonata capricciosa), ci rialzammo per riprendere fiato, sudati e accaldati come non mai.

-Allora –esordii ansimando- si può sapere che cosa mi dovevi dire?

-No, niente, è che ho scoperto... insomma, ci vedo bene come genitori- concluse tutto d’un fiato. Ecco cosa volevano dire le prove generali. Prove per diventare, un giorno, genitori.

La fissai stupito. Mi stava davvero dicendo...

-Anto, intendi proprio noi due?- riuscii a dire solamente dopo un po’

-Sì, noi due- affermò con un sorriso

Inutile dire che la cosa mi stupì parecchio. Non avevamo mai parlato del nostro rapporto in quei termini, almeno non seriamente.

-Dici sul serio amore? –fu tutto quello che fui capace di dire

Per tutta risposta Antonella si avvicinò a me e cominciò a baciarmi,attirandomi contro il suo corpo ormai steso sul materasso morbido.

-È tutto ciò che desidero- dissi in un soffio, appena prima di ritrovarmi con la bocca troppo impegnata per poter parlare. Penso che si possa immaginare come andò a finire.

Voglio dire, si parlava di bambini, devo forse farvi il discorso delle api e dei fiori? Appunto. Non è il caso.


Non mi rendo conto che è passato qualche minuto mentre mi sono perso nei pensieri, tanto che Antonella sta cercando di richiamare la mia attenzione.

-Ehy amore, ci sei? –chiede agitandomi una mano davanti al viso

-Eh? Si, si certo! –sobbalzai- Mi ero solo perso nei pensieri...

Anto mi rispose solo con un’espressione strana, della serie “Aiuto, Bruno mi sta uscendo di testa”...

Intanto Angie si è addormentata serena tra le braccia di Anto. Mi avvicino piano e le poso un bacio leggero sulla testolina. Poi procedo con i baci lungo il profilo del braccio di Anto, risalendo lungo la spalla e il collo, fino ad arrivare alla bocca. Inutile dire che lei ricambia appassionatamente.

-Amore... Ho ancora in braccio la bambina, non voglio farla cadere... –dice ridendo dopo un po’

Mi unisco alla risata e continuo a sfiorarle i lineamenti del viso con teneri baci. 
Sempre baciandoci e sempre con la piccola a dividerci ci avviciniamo alla finestra.

Anto guarda fuori; il sole cala nel pomeriggio di Buenos Aires.

Poso il mento sulla una spalla e le cingo la vita con un braccio.

Forse non sarà difficile raggiungere di nuovo il mio equilibrio, d’altra parte ho tutti gli ingredienti...

 

 

 

 

Eccomi di nuovo qui!!!

Allora che ve ne pare di questo nuovo capitolo? In realtà è puramente “riempitivo”, visto che non succede un accidente di niente...

Mi serviva però per spiegare tutto ciò che era successo prima dell’inizio della narrazione, soprattutto per chiarire l’identità di Angie...

SAPEVO CHE CI SARESTE CASCATI!!!

Angie non è figlia di Anto e Bruno!!!

 

Tornando alla storia, ho cercato di alternare momenti di serietà a passaggi divertenti, per rendere il testo più scorrevole: secondo voi ci sono riuscita?

Inoltre, come avevo detto, ho deciso di cambiare titolo (cosa che farò entro domani pomeriggio). Ovviamente ho già un’idea, ma accetto comunque qualche suggerimento, se ne avete...

Intanto però rispondo a Lety: allora cara, come sempre grazie dei complimenti!

Come avrai capito Antonella non è la vera mamma di Angie, ma in un certo senso è come se lo fosse...

Comunque su una cosa hai fatto centro: io adoro il tema della maternità! Non so bene il perché ma mi ha sempre affascinato, sin da quando ero piccola e non conoscevo bene...ehm...i meccanismi, diciamo... -.-

Spero che anche questo capitolo ti piaccia!

 

 

Ragazzi, visto che la scuola è ormai alla fine, mi auguro di postare più velocemente le prossime volte, ispirazione permettendo...

Baci a tutti FeDe

 

 

 

 

 

  
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