La
Scuola delle Ombre
Quando
la mattina dopo i ragazzi si svegliarono, il cielo era come al solito nuvoloso,
tetro, grigio. Ron e Neville scesero prima dei compagni, molti dei quali ex
studenti di Corvonero e Tassorosso. Da quando Lord Voldemort era tornato al
potere, la scuola non aveva più le quattro case. Tutti erano uniti sotto il
simbolo verde-argento di Serpeverde, le divise delle ragazze erano state
sostituite da un abito molto simile a quello usato solitamente da Bellatrix,
lungo e scollato, più adatto ad un ballo che ad una scuola. Hermione, Ginny e
Luna scesero poco dopo i ragazzi e si avviarono tutti alla prima lezione della
giornata (la colazione era stata momentaneamente abolita in seguito ad un
tentativo di un gruppo di ex Corvonero di entrare nelle cucine per avere un
croissant alla crema, tutti i dolci erano stati aboliti dai Mangiamorte perché
rendevano i ragazzi troppo allegri), così si incamminarono verso l’aula di
Incantesimi.
L’
insegnante era ancora il professor Vitius, ma ora i suoi alunni imparavano come
nascondere cadaveri rendendoli invisibili e distruggere le persone con delle
formule speciali invece degli incantesimi come il Wingardium Leviosa o
l’incantesimo Accio. Quel giorno la lezione era incentrata sul Marchio Nero,
come imponeva il nuovo programma approvato dal nuovo Ministero della Magia, il
tutto sotto la supervisione di un Mangiamorte che doveva controllare e punire
coloro che non fossero ritenuti degni dell’incantesimo.
“Il
Marchio Nero è una magia oscura che evoca il marchio del Signore Oscuro, ovvero
un teschio immenso con un serpente che esce dalla sua mandibola. Esso
rappresenta il riferimento per ogni mangiamorte, e in genere viene usato in caso
di omicidio o di richiamo. La formula per evocarlo è Morsmordre. Naturalmente per oggi vi
eserciterete parlando a bassa voce, in modo da crearne uno piccolo… uno troppo
grosso potrebbe spaventarc… spaventarvi tutti…” si corresse il minuscolo
Professor Vitius, in preda ad un attacco di panico alla vista della bacchetta
del mangiamorte.
Così
i ragazzi cominciarono a provare l’incantesimo. Hermione ci riuscì al primo
colpo. Ginny riuscì a far uscire una certa quantita di fumo dalla bacchetta che
si condensò in un teschio sconnesso, e così fecero gli altri. Tutti tranne
Neville, che al primo tentativo riuscì soltanto a far uscire fumo bianco dalla
bacchetta, ed il mangiamorte non lo trovò idoneo all’incantesimo.
“Ma
bravo… allora non sei totalmente fedele all’Oscuro Signore, eh? Beh, vediamo
come lo sarai tra poco… Sectumsempra!” tuonò puntando la bacchetta contro
Neville. Hermione gridò, Ginny trattenne Ron che stava per fare un passo avanti
e gli mormorò: “Non possiamo farci niente…” e dagli occhi di Luna scesero
lacrime silenziose.
Il
ragazzo cadde a terra con due tagli che gli squarciavano il volto e la camicia,
totalmente insanguinata. Il mangiamorte uscì per fare rapporto e i ragazzi si
gettarono sull’amico. Con un colpo di bacchetta, Hermione richiuse le ferite e
vi spalmò sopra dell’essenza di Dittamo (ormai ne portava sempre una fiala con
sé, per le emergenze), Ron gli passò una Cioccorana per farlo riprendere e il
Professor Vitius pose fine alla lezione per occuparsi del ragazzo.
Dopo
dieci minuti Neville era tornato in forze, sia per le cure che gli erano state
prestate, ma anche grazie alla Cioccorana. Poi, finalmente, la campana suonò, il
che voleva dire Trasfigurazione, ma il Professor Vitius trattenne in classe i
cinque ragazzi con la scusa di aiutarlo a ripulire il sangue sul pavimento.
“Allora,
ragazzi, so perfettamente che rischio la vita dicendovi questo - bisbigliò il
piccolo professore in un sussurro appena udibile - infatti spero sappiate far
buon uso dell’Occlumanzia per nascondere queste informazioni, ma vedete… ho
sentito la Professoressa Sprite parlare con alcuni Mangiamorte. A quanto pare
stanno organizzando una gita, una specie di dimostrazione… non ne so di più
perché parlavano molto piano e quando ho svoltato l’angolo hanno chiuso la
bocca. Comunque volevo solo avvertirvi, forse la professoressa Sprite però
potrebbe darvi qualche informazione in più…”
Poi
alzando la voce aggiunse: “Grazie dell’aiuto, ragazzi. Ci vediamo alla prossima
lezione” e strizzando l’occhio si diresse verso la cattedra. I ragazzi si
avviarono verso Trasfigurazione senza dire una parola, ma guardandosi un po’
stupiti, un po’ preoccupati. Si stavano chiedendo tutti la stessa cosa: dove
potesse essere una gita per un gruppo di potenziali mangiamorte? Sicuramente non
Diagon Alley o Hogsmeade… forse Notturn Alley, che era un posto abbastanza
oscuro… ma una dimostrazione a Notturn Alley cosa poteva essere, imparare a
rapinare con il Crucio? Difficile che potesse essere questo…
Ed
infine giunsero di fronte alla porta dell’aula di Trasfigurazione,
sovrappensiero, la mente ancora invasa dal pensiero della gita. Anche per quella
materia c’era ancora Minerva McGranitt ad insegnare, e anche per quella materia
non si imparava più a trasformare scarafaggi in bottoni, ma corpi in ossa da
nascondere o da dare al proprio Crup domestico. Quella lezione era incentrata
sulla trasformazione di un animale invertebrato in un osso di piccole
dimensioni. Hermione ci riuscì al primo colpo, Neville no, ma l’assenza di
mangiamorte nelle vicinanze lo salvarono dalla punizione, e la Professoressa
McGranitt non avrebbe certo fatto la spia. L’assenza di mangiamorte diede anche
a Ron ed Hermione modo di parlare dei nuovi sviluppi.
“Potrebbe
essere ovunque, a Notturn Alley, alla Gringott per vedere chi è degno di rubare
tesori, al Ministero della Magia…” mormorò Ron, sovrappensiero. Hermione era di
tutt’altro parere.
“No,
a Notturn Alley sarebbe inutile, metà dell’elenco scolastico riguarda oggetti
oscuri che si trovano solo lì, ci andiamo spesso… alla Gringott ci portano le
Quinte, noi siamo solo in Terza… per quanto riguarda il Ministero… potrebbe
essere un’idea! Chissà, potrebbero portarci in una delle sale di tortura, così
vediamo come possiamo torturarli quando usciremo da questo inferno…” suggerì,
puntando la bacchetta contro la sua lumaca senza guscio, che si trasformò in un
piccolo osso bianco. Anche Ron fece un tentativo, ma invece di trasformarsi, la
sua lumaca esplose ricoprendolo di bava.
“Dopo questo, credo proprio che mi darò
alla macchia!” esclamò, pulendosi con la bacchetta. Dopo circa un’ora in cui non
erano giunti a nessuna conclusione, tranne per Hermione, il cui osso era
perfetto, la campana suonò di nuovo, segnando l’ora di pranzo.
“Finalmente!
- fu il commento di Ron - sto morendo di fame!” e lasciarono l’aula, diretti
verso la Sala Grande. Anche questa era cambiata molto rispetto alla Sala Grande
di un tempo. Le vecchie candele luminose e calde adesso emanavano una luce
verdastra che rendeva tutta la sala più tetra e fredda. Il tavolo dei professori
era stato spostato un po’ più avanti rispetto alla posizione originale, e dietro
di esso era stata messa un’alta statua della Morte che veniva usata come
altoparlante da Voldemort quando aveva annunci da fare alla scuola, cioè quando
non era occupato al ministero o in un omicidio, quindi molto raramente. Anche il
soffitto era cambiato: era costantemente nuvoloso, grigio, proprio come il cielo
al di fuori di esso. L’unica cosa rimasta intatta era il pranzo, preparato dagli
elfi domestici nelle cucine, che era ancora buonissimo. Quando tutti gli
studenti ebbero preso posto, dal tavolo degli insegnanti si alzò Voldemort, che
cominciò a parlare, mentre la grande statua alle sue spalle si apriva, imitando
il movimento delle labbra del nuovo preside.
“Questa
notte un altro negozio di Hogsmeade è stato chiuso e il proprietario arrestato e
scortato ad Azkaban. Per chiunque avesse avuto bisogno di articoli di Mondomago,
vi rimandiamo ad un negozio di Diagon Alley approvato dal Ministero della Magia.
Troverete il suo nome nell’elenco sulla porta di Mastro Gazza e sulla bacheca
delle vostre sale di ritrovo” gridò, la voce amplificata dalla statua. Sulla
sala calò un gelo totale, seguito poi dai soliti mormorii che da tre anni
rendevano ancor più deprimente la sala.
“E
pensare che mi stava tanto simpatico…” disse Hermione, triste. “Uno dei pochi
negozianti ancora dalla nostra parte…”.
Ron
si riempì il piatto e mormorò: “E’ inutile Hermione, siamo rimasti solo noi,
ormai. Quasi tutti si sono convertiti per paura o per potere. non credo che si
metteranno contro il Signore Oscuro tanto facilmente…” e cominciò a mangiare al
suo solito modo.
Ginny
mormorò, spettrale: “Beh, almeno adesso sappiamo dov’era Bellatrix ieri sera…”
ed iniziò anche lei a riempire il suo piatto.
Note
dell’Autore:
Per prima cosa, grazie mille a tutte coloro che hanno recensito e che stanno
seguendo la mia storia. È molto importante per me, che mi sono affacciato appena
su questa nuova passione. Per seconda cosa, vorrei rispondere ad alcune delle
vostre domande. I mangiamorte hanno preso possesso della scuola e Voldemort è il
nuovo preside/ministro della magia, dato che in passato affidare questo ruolo ad
altri ha portato a troppi errori. Harry non è scomparso, capirete cosa gli è
successo al prossimo capitolo, per intanto… bè, un po’ di suspance non fa mai
male! E terza ed ultima cosa, sono un ragazzo. Ci sentiamo al prossimo capitolo!
Ancora grazie!
relly