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Autore: Biancaneve    14/09/2005    4 recensioni
E' una storiella senza pretese,scritta tanto per provare. J.J. è un ragazzo timido,omosessuale e tremendamente insicuro. Qui ci sono le sue vicende:qualche guaio,ciclisti indiscreti,mamme impiccione,fratelli troppo perfetti,amori inaspettati e altro. That's all,folks...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elisabetta Tudor e pensieri sporchi.

La casa di Summerside era bella e antica,interamente in legno.
Si trovava in uno spiazzo erboso,in periferia,pura campagna;nelle vicinanze c’era anche un lago.
Grande,tetto spiovente,bow-windows,porta d’ingresso intarsiata,interno caldo,accogliente,pervaso da quegli odori che sanno “di famiglia”e di una luce morbida che entrava dalle finestre bombate e rimbalzava sulle pareti color crema.
Splendida,pensò Jamie entrando sorridente.
Tutta mia,pensò anche,e il sorriso si allargò arrivando alle orecchie.
Solo mia,e qui il sorriso divenne un ghigno:niente Dan,mamma,..niente lattaio che ruba lo zerbino con scritto “Welcome”,niente postino che insiste per entrare e scroccare un caffè.
Niente e nessuno.
Sorrise ancora,mentre esplorava la casa:il salottino,la cucina,il bagno,le camere da letto al secondo piano.
Guardando nello sgabuzzino,però,il sorriso si spense come una cicca pestata da una suola di scarpa,sulla strada,e di esso ne rimase solo un pallido,finto riflesso,il fumo grigio della cicca spenta. Jamie deglutì.
SCARAFAGGI.
“Che schifo!”
Ne pestò uno che fece “ciak”sotto la scarpa.Jamie fece “Bleah…”.
La casa era infestata.

Polly si era presa la briga di chiamare la disinfestazione, e aveva mandato J. a controllare che tutto procedesse bene due giorni dopo la spiacevole scoperta.
Così Jamie era ritornato alla proprietà aspettandosi chissà quale squadra specializzata con tanto di uniformi e berretti en pendant, con magari scritta sul giubbetto abbinato una di quelle frasi che si fanno pubblicità:”caro insetto,non avrai più un tetto.”,”disinfestazione bomba,scarafaggi già in tomba.”,e cose così.
Ma si sbagliava.
“Ron?!”
Il suo amico si era appena tolto la mascherina dal viso arrossato e gli sorrideva del suo solito,previdente sorriso…stupido.
Sì,stupido.
Sempre più stupido,decise Jamie,che di sorrisi (e nuove cotte)se ne intendeva davvero molto poco.

Ron guardava Jamie e Jamie guardava Ron.Uno sorrideva e l’altro ricambiava.Allora uno arrossiva e l’altro,invece,…pure.
“Ehm…tua madre…scarafaggi…,disinfestazione…mhmm…,no?…Cioè,ti va bene,…cioè,che ne pensi se io…mhmmm?”Balbettò Ron,mentre le scene della serata al lago gli sfilavano davanti.
“Infatti.”Fu la risposta di Jamie,senza né capo né coda,talmente insensata da costringere Ron ad alzare gli occhi da terra e guardare l’amico,giusto in tempo per vedere Jamie fissargli la bocca,imbambolato.
Jamie arrossì e trovò il sassolino grigio e anonimo ai suoi piedi improvvisamente pieno di fascino.
Guardò il sasso con insistenza,finchè Ron decise di voltarsi e tornare al lavoro.
Jamie sospirò.

Jamie abbracciava Ron,raggiante,gli dava un bacio e sussurrava…”Tesoro,aspetto un bambino!” “Lo chiameremo Martin,come quel tuo zio tanto simpatico.”Diceva Ron,stringendolo a sé.

Jamie aggrottò le sopracciglia…”Ma gli uomini non possono partorire…”Borbottò come a voler correggere l’ennesimo sogno a occhi aperti.
“Jamie,tu lavori troppo.”Disse Ron.

Lavorarono in silenzio tutto il pomeriggio.
Spruzzarono veleno in ogni angolo e,armati di insetticida,vinsero il nemico.
Verso sera,quando ormai tutti i vestiti erano imbevuti della puzza del tossico,Jamie e Ron decisero di togliersi le mascherine e uscire a prendere aria.
Ron si sedette sui gradini davanti alla casa e Jamie lo imitò.
J.J. cominciò a tormentarsi le mani che teneva in grembo,poi si mangiucchiò le unghie,tamburellò le dita sullo scalino,accavallò le gambe,prima una poi l’altra,poi di nuovo la prima,ancora l’altra,si morse un po’ le nocche,giocherellò con un ciuffo della frangetta,batté il piede sinistro sul brecciolino,poi il destro,poi ancora il sinistro,destro,sinistro,destro,sinistro,ancora destro,sinistro,destro…
“OkayJamicosadiavoloc’èchenonva?”Chiese Ron a bruciapelo,frettolosamente,spazientito. Jamie s’immobilizzò,lentamente si voltò verso Ron…”Uhm…cos’è,esattamente,che…ti dà l’impressione che ci debba essere una qualche ragione perché io,solitamente tanto sereno,debba essere turbato interiormente da un elemento che,sulla base delle tue congetture,possa avermi squilibrato a tal punto da compromettere il mio stabilissimo stato d’animo e far addirittura trasparire questo mio turbamento e rendendo…ohi ahi,che fai??!”
Ron aveva cominciato a scuotere J.J. cercando di fermare il flusso… “E’ inutile che cerchi di confondermi le idee parlando complicato,J.,ti conosco…fai sempre così quando c’è Qualcosa.Che.Non.Va…”Ron gli lanciò un’occhiata eloquente.
“Non c’è niente Che.Non.Va.,Ron.”Borbottò l’altro in risposta,scimmiottandolo.
“Piantala…,non è vero,non avresti parlato in quel modo…”
“Parlato come,Ron?”
“Eddai…lo sanno tutti che quando sei nervoso ti impappini con le frasone complicate …”
“Non è vero.”
“Oh sì,che è vero,lo facevi anche a scuola…”
“No,non è vero.”
“Sì invece.”
“No,ti sbagli.”
“Non mi sbaglio.”
“Che ne sai poi tu?”
“Ho le mie fonti…”
“Quando fai così mi fai paura…”
“Così come…?”
“Non so,mi sento osservato…,sembra che tu sappia tutto di me…”
“Allora lo ammetti?”
“Ammettere cosa?”
“Che eri nervoso!…Come a scuola…”
“No,io…”Ma Jamie si bloccò mentre una scena compariva all’improvviso davanti ai suoi occhi…

…“Johnson…,quando avvenne la morte della Regina Elisabetta Tudor?”
“Uhm…beh…,dunque,basandoci sulle fonti, affidabili e non, giunte fino a noi nel corso dei secoli che ci separano dai memorabili eventi dell’epoca della dinastia Tudor,quando,tra aspre battaglie e conflitti interni,l’Inghilterra era devastata da crudeli tiranni e uccisioni di massa,dove la terribile differenza tra ricchi e poveri,agiati e disagiati,nobili e popolani era,ahimè,gravemente segnata da profondi,irrimediabili solchi che evitavano…”
“Milleseicentotre,Johnson,Milleseicentotre.”
Un Jamie diciassettenne arrossì nascondendosi sotto il banco....


Un Jamie ventiseienne arrossì ancora senza avere un banco a disposizione sotto cui nascondersi.
J.J. si alzò di scatto e si allontanò da Ron per paura di altre domande;andò ad appoggiarsi al tronco di un vecchio,instabile albero,accanto all’auto dell’amico.
“Jamie…non ti consiglio di appoggiarti così…,quel tronco scricchiola.”
“Ma dai…,è un albero…”Jamie si appoggiò con tutta la schiena e l’albero fece un crac sinistro. “Ehm..fossi in te non lo farei…”
“Sei noioso,Ron…”,Per ripicca Jamie spinse l’albero ancora di più.
“Davvero,…non credo sia una buona idea…”
“Fare cosa?”Chiese,finto ingenuo,Jamie spalmandosi sul tronco che s’inclinò.
“Smettila di fare quello…!”Lo rimproverò Ron.
“Di fare questo,intendi?”Jamie spinse forte e l’albero oscillò pericolosamente.
“No,JAMIE ,NON FARLO…!”Lo ammonì un’ultima volta Ron…troppo tardi:il tronco si spezzò e cadde sopra l’auto lì vicino.
“Ops…”Biascicò Jamie.
“ Io ti ammazzo.“Fece Ron,i pugni stretti e le nocche bianche.

Dieci minuti dopo Ron sbraitava contro l’amico…”Mi dici come cazzo torniamo a casa??Eh???…Me lo dici?Dove dormiamo?In casa,magari,così moriamo avvelenati tutti insieme appassionatamente con gli scarafaggi??!!Eh,Jamie??!!”
Ron gli urlava addosso,il viso a una spanna di distanza dal suo:stavolta non minacciava un bacio,ma un pugno,semmai.
Eppure era così vicino…,Jamie poteva sentire il suo odore acidulo:erba,sudore,insetticida,bagnoschiuma al muschio…,tutto un misto,strano,diverso…eccitante.
“Perché mi guardi in quel modo?”Chiese ingenuamente l’oggetto dei suoi pensieri sporchi.
Jamie non rispose.
Non lo sapeva nemmeno lui.


Quella notte dormirono all’aperto e mangiarono i biscotti sbriciolati rimasti nel cruscotto: la città era troppo lontana ed era troppo buio per tentare una passeggiata al chiaro di luna.
La mattina seguente avrebbero fatto l’autostop.



Ringraziamenti a tutti i lettori,in particolare a:
Whitefly(indispensabile),Elena(sempre dolcissima,amica unica),Fuuma(una new entry fra i lettori,davvero gentile)Madster(che con una riga di recensione mi ha fatto fare salti di gioia)PoisonApple(una zuccherosissima mela,che di velenoso sembra non avere niente)ShaidaBlack(la Prima in assoluto,senza di te la storia si sarebbe fermata al primo capitolo,la tua recensione mi ha convinto a continuarla!)
In Ultimo,Khrisma:Allora,per te devo scrivere qualcosina in più.
Come al solito ho letto con immenso piacere il tuo commento,(sì,Ron è davvero un Gran figo,sì,non sarebbe male l'idea di un fanclub),ti ringrazio!Riguardo alla tua proposta,non so che dire:sono LUSINGATA!Posta la mia storia quando vuoi,ne sarò felicissima,veramente,non sai quanto.^^
  
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