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Autore: Neko    06/07/2010    6 recensioni
Naruto ha trovato una famiglia che lo ha accolto a braccia aperte sin dalla nascita, nonostante la sua condizione di Jinchurichi. Ma qualcosa lo spingerà a scappare e a crearsi una nuova "famiglia"
Genere: Avventura, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Capitolo 3: ninja di Konoha

 

Quando il misterioso ninja e il ragazzo furono al sicuro, Naruto lo ringraziò di tutto cuore.

“Non ringraziarmi, piuttosto spiegami perché un bambino come te, dovrebbe scappare da Konoha!” chiese seriamente il ninja.

Il bimbo si rabbuiò “ perché tutti mi odiano e io odio loro!”

“Anche i tuoi genitori?” chiese l’uomo.

“Io non ho genitori!” disse il bambino voltando la testa infastidito.

“i due sennin cosa sono allora? Non sono i tuoi genitori naturali, ma ti hanno cresciuto come se fossi realmente loro figlio! Dovresti essere loro grato!”

Naruto sgranò gli occhi, come faceva quell’individuo a conoscere certi particolari?

“come ho detto prima! Anch’io ero di Konoha, sono andato via da un paio di anni, quindi so anche chi sei! Tu sei Naruto! Vero?” disse sorprendendo il biondino, il quale successivamente annuì.

 “E tu chi sei?” chiese a sua volta “io non ti conosco!” disse squadrando in tutta la sua figura l’uomo misterioso. Indossava una lunga tunica nera, con nuvole rosse contornate di bianco. Capelli neri come l’ebano, occhi rossi e indossava il copri fronte di Konoha con un lungo graffio sopra che cancellava il simbolo.

“Il mio nome è Itachi, Itachi Uchiha!”

Uchiha?” il bambino non si rese subito conto di quel che significava quel cognome.

“Probabilmente conoscerai mio fratello Sasuke!” disse Itachi per metterlo al corrente di chi fosse. La sua storia era conosciuta ormai in lungo e in largo ed era impossibile che il bambino ignorasse la sua vicenda.

“Si, un tipo strano…ma aspetta, allora tu sei quello che ha sterminato la sua famiglia!” disse il biondino facendo qualche passo indietro impaurito.

“Tranquillo, non voglio ucciderti! Ho avuto le mie ragioni per farlo!” disse il ragazzo cercando di tranquillizzarlo, mantenendo però sempre la sua compostezza.

“Quali?” chiese curioso

“Forse un giorno lo saprai!” disse voltandosi.

“Un giorno? Vuoi dire che mi porti con te? Sarai il mio maestro? Vorrei diventare un ninja,ma tanto a Konoha non lo sarei mai più diventato!” disse triste il ragazzino.

Itachi voltò il capo e lo fissò. Gli piaceva quel ragazzino e la sua determinazione “D’accordo, sarò il tuo maestro, ma pretendo che tu ti dia da fare sul serio e che non mi faccia perdere tempo!”

 

Passarono 4 anni da quel giorno.

Tsunade non si era arresa nel trovare Naruto e, dopo essere diventata Hokage, tre anni dopo la sua scomparsa, ogni tanto mandava delle squadre ninja a cercare delle tracce.

Jiraya non c’era quasi mai al villaggio, anche lui impegnato nella ricerca del figlio. Aveva addirittura abbandonato il suo hobby di raccogliere informazioni per i suoi libri.

Naruto andò a vivere con i membri dell’Akatsuki non tutti molto contenti della cosa. Solo quando scoprirono un particolare del bambino decisero di accoglierlo a braccia aperte.

Itachi decise di prenderlo sotto la sua ala protettiva e Kisame spesso gli dava una mano negli allenamenti del bambino.

All’inizio fu difficile per lui. Spesso si rinchiudeva in se stesso a pensare agli avvenimenti che si erano susseguiti e che lo avevano spinto ad abbandonare il villaggio. Non furono rare le volte che Itachi lo sorprese a piangere, nella stanza che gli avevano assegnato.

Inoltre doveva abituarsi a un posto nuovo e a che fare con gente non del tutto normale. Inoltre, anche lì, non mancavano persone che non lo vedevano di buon occhio.

Infatti Naruto si sentiva spesso a disagio con i membri dell’akatsuki, soprattutto con: Pain, che gli incuteva timore con quegli strani occhi; Zetsu, non lo poteva vedere per la sua doppia personalità che una volta avrebbe voluto ucciderlo, un'altra lo trovava simpatico;  Kakuzu e Hidan gli sembravano solo dei pazzi e infine Konan l’unica ragazza del gruppo che non faceva altro che fissarlo con quello sguardo pieno di disprezzo.

Pain a volte si era offerto di fare da insegnante a Naruto, ma il bambino si era sempre rifiutato, dato che sapeva dell’antipatia che esso provava nei suoi confronti.

Inoltre c’era qualcosa in lui che gli diceva di starci il più lontano possibile.

Invece con gli altri membri dell’akatsuki andava d’accordo.

Sasori era spesso sulle sue, ma i primi giorni giocava con lui, quando lo vedeva piuttosto abbattuto e nel corso degli anni gli aveva insegnato anche ad usare le marionette. Non era particolarmente capace, ma poteva tornare utile.

Deidara lo trovava simpaticissimo,soprattutto quando si metteva a litigare con sasori sulla faccenda dell’arte è un esplosione. Quando era appena arrivato, il criminale biondo lo faceva giocare con la creta e ogni tanto dava vita alle sue creazioni. Per esempio aveva dato vita a un cagnolino da lui creato. Era un po’ storpio, ma tanto era solo per poco.

Kisame era spesso severo e burbero. Quando lo sentiva lamentarsi o piangere, entrava con poca delicatezza in camera sua per rimproverarlo. Diceva che non doveva essere un debole e che le lacrime non servivano a niente, che doveva farsi forza e dimostrare a tutti di che pasta era fatto. Nonostante questo aspetto severo, Naruto lo ammirava.  Era forte e si guadagnava sempre il rispetto di tutti e anche se dall’aspetto non si direbbe, anche lui era in grado di affezionarsi a qualcuno. Difficilmente Kisame dava il permesso a qualcun altro di maneggiare la sua spada, ma con lui aveva fatto un eccezione. Diceva che quando sarebbe riuscita a maneggiarla a dovere, sarebbe diventato uno dei ninja più forti esistenti al mondo. Inutile, non ci riuscì mai, sia perché non era ancora pronto, sia perché quella spada andava ghiotta per il suo chakra e aveva provato a impugnarla, non poche furono le volte che essa cominciò a sottrargli l’energia. In quel caso Kisame doveva allontanare la sua amata “compagna” dal bambino, per evitare che venisse prosciugato da ogni energia.

 Infine c’era Itachi. Era di gran lunga colui che preferiva. Fin da subito gli aveva messo in chiaro le cose e detto la verità sul quel che era. Si era solo esentato dal dirgli un piccolo particolare, ma era per non spaventarlo.

Finchè un giorno non fu costretto a rivelargli anche quella “piccola” verità.

 

Naruto! ti devo parlare!” disse attirando la sua l’attenzione, dato che si era buttato a capofitto nell’allenamento. “Ti ricordi di quando ti ho parlato dei bijuu?”

Il ragazzo ormai dodicenne si portò una mano in pancia e annuì.

“C’è una cosa che non ti ho detto! devi sapere che l’akatsuki è nata…” non riuscì a finire perché venne interrotto.

“Aspetta, anche noi vogliamo essere presenti quando glielo dirai. Vogliamo essere certi che non ce l’abbia con noi” disse Deidara.

Itachi tossicchiò per riprendere il discorso “L’akatsuki è nata con il solo scopo di catturare tutti i bijuu e controllarli per far tornare la pace nel mondo…come dice Pain.”

“Ma solo lui può chiamare pace,quella che otterrebbe con il potere dei bijuu!”disse Deidara

Naruto sgranò gli occhi.

“Il fatto Naruto e che non puoi più restare con noi” disse Itachi abbassando la testa.

“Cosa?  perché?” disse Naruto agitandosi.

“Perché per ottenere un bijuu bisogna estrarlo dal corpo del jinchuriki…” cominciò Kisame.

“E la sua estrazione comporterebbe la morte del contenitore umano!” termino Sasori.

“Cosa? volete dire che voi avete intenzione di uccidermi per avere Kyuubi?” disse Naruto stupito e spaventato.

Aveva imparato a voler bene a quelle persone che lo avevano accolto tra di loro, apparentemente senza secondo fine e ora sapere che una motivazione valida per cui accettarlo nel gruppo c’era, lo terrorizzò. Non  poteva credere che loro lo avessero solo usato in quegli anni.

Itachi sembrò capire i pensieri del ragazzo, guardando i suoi occhi spaventati, delusi e lucidi e si affrettò a mettere in chiaro le cose.

Gli appoggiò le mani sulle spalle e guardandolo negli occhi disse “Non  abbiamo mai pensato di fare una cosa del genere, Naruto. Sei un prezioso amico e alleato per noi. Non vogliamo che ti accada qualcosa di spiacevole e per questo ti stiamo avvertendo proprio perché tu possa andartene prima che Pain decida di cominciare la sua caccia! Noi ci siamo uniti all’akatsuki solo perché non sapevamo dove andare, ma non siamo d’accordo con il suo piano e soprattutto non vogliamo che Pain arrivi a te!”gli spiegò Itachi.

“Per questo devi andare! Noi non siamo forti abbastanza per proteggerti!” disse Kisame.

Deidara si mise a piangere come uno sciocco “Buaaaaa mi mancheraiiiiii.” Disse abbracciandolo.

Pain e gli altri staranno via per un po’, così avrei tempo per tornare a casa!” intervenne Sasori.

“A casa?è questa la mia casa! Io non voglio lasciarvi ragazzi”disse urlando Naruto.

“Devi tornare a Konoha, solo li sarai al sicuro! Ti accompagnerò io per un po’!” disse Itachi scompigliandogli i capelli.

“Ma perché proprio Konoha, io non voglio…Itachi lo fulminò con lo sguardo“Ok, ho capito!” disse abbassando la testa.

Salutò tutti dicendo loro che gli sarebbero mancati parecchio e che sperava di rincontrarli un giorno.

 

A Konoha in quegli anni i compagni di classe di Naruto avevano ottenuto il diploma ninja e tutti erano stati smistati in delle squadre da tre componenti. Solo una era composta da due membri a causa di assenza di allievi. Il team numero 7 composta da Kakashi Hatake, Sasuke  Uchiha e Sakura Haruno.

L’hokage avrebbe inserito un nuovo membro, quando ne avrebbe trovato uno, ma per il momento dovevano svolgere le missioni da soli.

I tre vennero incaricati di eseguire una missione che andò a buon esito, ma facendo rientro a Konoha vennero presi d’assalto da un gruppo di ninja di tre componenti. L’unico problema e che erano due jounin e un chuunin, quindi i due ragazzi, pur combattendo, avrebbero avuto qualche difficoltà. Kakashi si avventò su uno di loro  mettendolo subito in difficoltà, così l’altro jounin intervenne in aiuto del suo compagno. In quel modo Kakashi non avrebbe più potuto controllare i suoi allievi che si trovavano da soli contro un chuunin.

Era molto abile e nonostante le doti dell’Uchiha, Sasuke e Sakura erano in difficoltà. Soprattutto quest’ultima che non era molto abile nel combattimento. Era ancora troppo intimorita e Sasuke si vedeva costretto a lottare da solo e a proteggere Sakura.

Sasuke però giunse prestoo al limite e Kakashi era ancora impegnato con i due jounin, ma proprio in quel momento qualcuno arrivò in soccorso del ragazzo.

“Ehi tu! Non si colpisce alle spalle, non lo sai?”

“e tu chi sei?”chiese il nemico.

“mi chiamo Naruto, ma non vedo che importanza abbia metterti al corrente del mio nome, dato che ti eliminerò!”disse sicuro di se il ragazzo.

Ahahaha! Ma se sei solo un moccioso!”

Naruto fece di no col dito “Sbagli,non sono solo, guarda sopra di te!”

Il ninja alzò lo sguardo e dal cielo vide piovere altri nove Naruto che gliele suonarono di santa ragione, mettendolo ko.

Sasuke e Sakura rimasero a bocca aperta.

Kakashi intanto aveva messo al tappeto un jounin, ma distraendosi per controllare i suoi allievi, non si accorse che l’altro ninja lo stava per colpire a tradimento.

Naruto senza spostarsi afferrò un Kunai e lo lanciò sulla gamba del nemico, facendolo cadere a terra dolorante e salvando Kakashi. Il copia ninja sistemò l’ultimo brigante, dopo di che si avvicinò al ragazzo.

“Grazie del tuo aiuto! Sei abile per essere così giovane!”

Il ragazzo alzò le spalle “basta avere i giusti insegnati!”

“Vero!” Kakashi prese un filo di chakra e legò il ragazzo in modo tale che non potesse fuggire.

“Ehi ma che fai?” disse infastidito.

“Ti riporto a Konoha, hai detto di chiamarti Naruto. Lo sai che Tsunade e Jiraya ti stanno cercando insistentemente da 4 anni? Ora credo che sia ora che tu faccia ritorno!”disse cominciando a tirare il ragazzo che continuava a dimenarsi.

I 4 si avviarono al villaggio, ma Naruto per l’ultima volta si girò per vedere Itachi, il quale si era nascosto per non farsi vedere. Entrambi come ultimo saluto si scambiarono un sorriso.

 

Finalmente Naruto rimise piede a Konoha. La gente lo guardava storto e faceva commentini dietro le spalle.

Lo avevano riconosciuto.

“Ignora le loro parole! Non te la devi prendere!” gli disse gentilmente Sakura.

Tsè, non mi importa di quello che dicono. Sono superiore a certe cose!” disse serrando le labbra.

Finalmente i 4 giunsero al palazzo dell’hokage e Tsunade quando vide il ragazzo biondo rimase sorpresa.

N-Naruto? non ci posso credere, s-sei davvero tu?” chiese per avere conferma. Aveva troppa paura che si trattasse di un’allucinazione.

“L’ultima volta che ho controllato, il mio nome era ancora quello!” disse sarcastico.

Kakashi finalmente si decide a liberarlo dalla sua prigionia, dato che omai il ragazzo non sarebbe più potuto scappare tanto facilmente.

Tsunade si avvicinò al ragazzo provando ad abbracciarlo, ma Naruto si spostò, ignaro che con quell’atteggiamento avrebbe ferito la donna.

“Team 7 potete andare, verrete più tardi a farmi rapporto!” disse congedandoli, Tsunade voleva rimanere sola con il figlio, sperando di riappacificarsi in qualche modo e di far tornare tutto come prima di quel brutto giorno in cui Naruto scappò via.

“Ma guarda un po’ sei diventata Hokage. Chi l’avrebbe mai detto?”cominciò Naruto non guardandola negli occhi.

“Già! Ma dimmi di te! Guarda come sei cresciuto, sei diventato un ometto ormai. Dove sei stato tutto questo tempo? non sai quanto ci hai fatto preoccupare!” disse la donna con aria triste.

“Si, certo! A me sembra che il villaggio era piuttosto contento di non avermi fra i piedi. Infatti dovevi vedere le loro facce quando mi hanno visto!”

“Non parlavo del villaggio, ma di me e tuo padre!”

Naruto scrollò le spalle “Sto bene vedi? Perché preoccuparsi?”

“Perché sei scomparso nel nulla. Avevamo paura che ti fosse successo qualcosa o che fossi addirittura morto!” disse la donna.

Bhe vi sbagliavate di grosso!” disse scontrosamente.

Tsunade tacque per qualche istante “Quel che conta ora, è che stai bene e che tu sia tornato a casa!” disse la donna sorridendo.

“Veramente non volevo, ma mi è stato chiesto di tornarci  e non ho potuto dire di no!” disse voltando il capo.

Tsunade alzò il sopracciglio “Chi te l’ha chiesto?”

“un amico che non riteneva più prudente che io rimanessi con lui!” disse rimanendo sul vago.

“Posso sapere il motivo?” chiese sorpresa

Bhe…in quanto jinchuuriki avrei rischiato di far finire il potere della volpe a nove code nelle mani sbagliate e non potevo permetterlo!” disse il ragazzo senza distogliere lo sguardo dalla donna, come a volerle rimproverare il fatto di non avergli mai detto niente.

Tsunade sgranò gli occhi.

“Eh già. Ora so perché tutti mi chiamano mostro. Almeno la gente fuori da Konoha è più sincera dei suoi abitanti!” disse guardandola negli occhi, ma questa volta fu Tsunade a non guardare negli occhi il figlio.

Naruto, non potevamo dirtelo! Ne avresti sofferto e…!” cercò di dire la donna, ma venne interrotta.

“Ah si? e che ne sai? Ti dirò invece che quando lo sono venuto a sapere mi sono sentito in parte sollevato! Almeno non avevo fatto niente per meritarmi l’odio di tutti, ma la colpa e del demone dentro di me!” disse il ragazzo arrabbiato.

Naruto io…mi dispiace. Io e tuo padre non sapevamo cosa fare. Eri un bambino e non sapevamo se avessi capito o no. Avevamo paura che potessi soffrire ancora di più, cerca di capirci!” abbassò la testa Tsunade.

Ci fu un silenzio lungo dopo di che la donna riprese a parlare.

“Ora hai intenzioni di tornare a vivere con me e tuo padre?”

Naruto alzò il sopracciglio “Primo, Jiraya non è mio padre, secondo spiegami perché dovrei tornare a vivere con voi?”

“vorresti vivere per strada? O su un albero?”

“Se devo!” disse con menefreghismo.

“Non dire idiozie, tu verrai a vivere nella tua vecchia casa!” disse la donna seccata dal comportamento del figlio.

“Se proprio insisti, ma se speri che tutto torni come una volta…scordatelo! Appena posso tornerò da coloro che mi hanno cresciuto in questi anni e che considero la mia famiglia, che sia chiaro !” disse il biondino determinato.

Tsunade sospirò.

 

Naruto lasciato l’ufficio, cominciò ad andare in giro per il villaggio. Notò che non era cambiato niente a parte il monte degli hokage ,dove ora c’erano non più 4, ma 5 volti, e la considerazione che il villaggio aveva di lui.

Mentre camminava passò davanti a un negozio di fiori dove c’erano due ragazze che litigavano.

“Sei solo una mocciosa che non si decide a crescere, fronte spaziosa.”disse una ragazza dai capelli biondi.

“solo perché non mi do arie per la mia bellezza e non faccio diete da fame per conquistare i ragazzi? E poi sono io quella che deve crescere! Io preferisco che qualcuno mi noti per quello che sono. Ti è chiara la questione?”disse la rosa.

Tse. Ecco perché Sasuke è interessato solo a me!”disse mentendo.

“Ma non farmi ridere!” rispose Sakura.

Quando le due si accorsero di essere osservate, Sakura arrossì mentre Ino si arrabbiò.

“Ehi tu, che hai da fissare?”

“Ciao Naruto!” disse Sakura sorridendogli.

Naruto? dove ho già sentito quel nome…aaaaaah vuoi dire quel Naruto? il mostro?”disse fissandolo Ino.

“Esatto! Mostro in carne ed ossa!”

“Sei tornato?” disse la ragazza con una faccia di dissenso .

“Oh non nascondere la tua felicità! Esprimila tranquillamente!” disse Naruto sarcastico.

Sakura rise.

“Vedo che ti sei fatta crescere la frangia, ma ora hai di nuovo la fronte scoperta. Ti dava fastidio se non ricordo male!”

“t-te lo ricordi? Bhe si, ma non tutti disprezzano la mia fronte!” disse Sakura arrossendo.

“Già infatti secondo me stai molto bene, a differenza di altre ragazze troppo magre che si vestono in modo tale da far vedere lo scheletro.” Disse prendendo in giro Ino.

“Ma come ti permetti? Sei un maleducato!” disse Ino sbattendo furiosa un piede a terra.

“è vero, a volte non so tenere ferma la lingua, ma sai…chi la fa l’aspetti! Tu hai chiamato mostro me…e io ti restituisco la moneta! Bhe vi saluto ragazze!”disse allontanandosi, seguito successivamente dalla rosa dai capelli rosa.

 “Aspetta! Hai conciato Ino per le feste. Se lo meritava! Nessuno mai era riuscita a farle chiudere il becco!”

“Basta farle capire chi è che comanda!”disse il ragazzo semplicemente.

Sakura si rattristò “Senti volevo chiederti scusa!”

Naruto la guardò perplesso.

Bhe per averti ignorato quando eri a Konoha! Sei un tipo bizzarro, ma mi sembri simpatico. Potevamo essere amici, se solo non avessi dato retta ai miei genitori!” disse fermandosi e non alzando lo sguardo verso Naruto.

Si vergognava per il comportamento che aveva tenuto nei suoi confronti, ma era solo una bambina e temeva le punizioni che i suoi genitori avrebbero potuto infliggerle, non aveva minimamente pensato di ferire il ragazzo.

“C’è sempre tempo per essere amici!” disse spontaneo.

Sakura alzò la testa di scatto sorpresa e annuì felice.

Gli si avvicinò di nuovo e lo invitò a venire con lei all’allenamento. Lo informò che ci sarebbe stato anche Sasuke . Il ragazzo accettò l’invito, era curioso di vedere come si svolgeva un allenamento normale fra ninja, dato che nell’akatsuki veniva sempre messo sotto pressione, soprattutto quando era il turno di Kisame fargli da maestro. A volte con lui era anche arrivato a collassare, dato che l’uomo pesce non gli permetteva di fare pausa nemmeno quando vedeva che il ragazzo era allo stremo.

Giunsero al campo di allenamento numero tre in un paio di minuti e vi trovarono Sasuke , il quale già da diverso tempo era appoggiato a un albero con braccia conserte e occhi chiusi ad attendere l’arrivo del resto della squadra.

“ah, ci sei anche tu!” disse l’Uchiha appena notò il ragazzo.

“Se ti do fastidio posso anche andarmene!”disse il biondino.

“No, non mi fai ne caldo ne freddo!” disse sinceramente il moro.

Naruto lo fissava insistentemente.

“Che hai da guardare?”chiese Sasuke infastidito .

Naruto sorrise  e scosse la testa.

“Allora come mai sei tornato?” chiese.

Il biondo alzò un sopracciglio “Ti interessa davvero?”

“No!”ammise sincero Sasuke, beccandosi un richiamo da Sakura.

Naruto era divertito da quel ragazzo “Mi è stato chiesto di tornare da un mio conoscente che ti somiglia tantissimo!”

“Ma non sentivi nostalgia di casa?” chiese Sakura sorpresa.

“Non si sente la mancanza di un luogo dove non sei apprezzato!” disse.

Sakura abbassò la testa tristemente pensando di avere anche lei la sua parte di colpe.

 

Il silenzio era calato fra i tre ragazzi e venne interrotto dall’arrivo di Kakashi che proprio in quel momento disse “Salve a tutti!” e poi notando anche qualcuno di nuovo sul posto disse “Bene Naruto vedo che ci sei anche tu! Hai fatto benissimo a venire! Ho appena parlato con l’hokage e mi ha chiesto di inserirti nella mia squadra! Sarai il 4 membro!”

Sakura era contenta di avere in squadra anche Naruto “benvenuto nella squadra!”

Naruto non fece una piega“Non bisogna essere un ninja per essere parte di una squadra?”

Kakashi annuì

“ebbene Io non lo sono!” ammise il biondino.

Kakashi si porto un dito al mento “A me è parso il contrario! Chi ci ha aiutato stamattina con quei ninja nella foresta?”

“il fatto che so combattere non fa di me un ninja!” gli ricordò il biondino.

“Non ufficialmente, ma ho già parlato con Tsunade delle capacità che hai mostrato di avere poche ore fa.  Un piccolo test e ti guadagnerai il copri fronte della foglia!”

Naruto sospirò “Io non voglio nessun copri fronte della foglia! Piuttosto non divento ninja ufficialmente!”

Kakashi sospirò “sei difficile ragazzino! Ma per ora vediamo come te la cavi!”

“Solitamente per diventare genin viene chiesto di fare la prove della moltiplicazione del corpo!” disse Sakura. “Non è difficile sono sicura che potrai farcela”

“abbiamo già avuto la dimostrazione che sei in grado di eseguire la tecnica della moltiplicazione, quindi passerei a un altro test!” disse Kakashi.

“Se vuoi verificare se so la teoria….te lo dico subito! La risposta e no! ma se sai la pratica che problema c’è? Non sono nozioni su dei libri che ti salvano la pelle in battaglia!”affermò Naruto.

“questo è vero, ma volevo vedere se avevi spirito di squadra!”propose Kakashi

“Sono abituato a lottare da solo! “ disse senza indugio.

Kakashi guardò sorpreso il ragazzo, dopo di chè dopo una mossa veloce, lanciò un Kunai verso Sakura, che venne prontamente fermato da Naruto a 5 cm di distanza dal petto della ragazza.

“Però tu è già la seconda volta che dimostri si saper intervenire quando qualcuno rischia grosso! Non saprai collaborare con altri in caso di bisogno, ma è già un buon segno il fatto che non pensi solo a te stesso!”

“il mio maestro riteneva importante difendere gli altri, anche se nell’ambiente in cui mi trovavo si pensavava solo a se stessi e il lavoro di squadra non era nemmeno presente sul nostro vocabolario!” raccontò Naruto mettendo gli altri al corrente di  con quali persone aveva avuto a che fare “Comunque hai rischiato di fare del male a Sakura, te ne rendi conto? E se non fossi intervenuto?”

“ Avrei fermato il Kunai!” disse il maestro sicuro di .

“Con il filo di chakra che era collegato al Kunai? Hai fatto un errore di calcolo. Il filo era troppo lungo, l’avresti colpita comunque e a quest’ora Sakura sarebbe morta!”

Sakura sussultò e rimproverò il maestro“kakashi-sensei!”

“Tranquilla Sakura! Non ti sarebbe successo niente! Naruto, mi complimento con te! Pochi ninja sono un grado di notare i fili di chakra. Comunque avevo un altro asso nella manica!”

Dal sottosuolo usci una copia di Kakashi che subito si ritrasformò in un tronco d’albero.

“La tecnica della sostituzione! Capisco, avrei dovuto arrivarci!” Naruto sospirò.

“Da quello che ho visto hai le caratteristiche giuste per essere un ninja, ma devi ancora migliorare parecchio, ma a quello ci penseremo poi! Ora vieni con me” gli ordinò Kakashi.

Naruto lo fissò dubbioso “Dove?”

“dall’hokage, mi sembra ovvio!”lo informò avviandosi.

 

“Così hai superato le aspettative di Kakashi! Mi fa piacere Naruto!”ammise l’hokage sorridendo.

“Non ho fatto niente di così straordinario” disse il ragazzo alzando le spalle.

“mi farebbe piacere sapere chi ti ha addestrato in questi anni!” disse la donna sperando di sapere qualcosa di più su dove avesse vissuto il ragazzo in quel periodo, ma ovviamente Naruto stette bene attento a non farsi scappare una parola.

“Signorina, ecco quello che mi ha chiesto!” disse l’assistente di Tsunade, portando in mano il tipico copri fronte della foglia.

 “Tieni Naruto, da oggi sarai ufficialmente un ninja di Konoha!” disse fiera la donna.

“L’ho già detto a Kakashi, non voglio essere un ninja di questo villaggio! l’odio che ho provato in questi anni verso i suoi abitanti, non si è trasformato in amore in poche ore!” disse il ragazzo seccato.

Tsunade lo guardò serio “Naruto quando è troppo è troppo! Sai che con questo tuo modo di ragionare, potresti essere considerato un traditore di Konoha?”

“Traditore, mostro che differenza fa? Sarebbe un nomignolo in più che mi sarebbe stato affibbiato!”

“Non ti permetterò di compiere altre cretinate come quella di 4 anni fa! Tu accetterai questo copri fronte che tu lo voglia o no!”disse urlando la donna.

Naruto rimase impassibile “E credi di convincermi con le minacce Tsunade?” disse guardandola con aria di sfida.

Sakura si avvicinò a Shizune e prese il copri fronte dalle mani dalle donne. Successivamente si avvicinò a Naruto e delicatamente cominciò a legarglielo sulla fronte, lasciando di stucco il ragazzo e i presenti.

“Sakura c-che stai facendo?”

“Voglio solo vedere come ti sta! Chissà magari ti piace!” disse la ragazza sorridendo e allontanandosi “io trovo che tu stia benissimo, sarebbe un vero peccato che tu lascia quel copri fronte in un cassetto. È fatto apposta per te”

Naruto rimase stupito dal comportamento di Sakura. Era la prima volta che una ragazza in quegli anni si dimostrava gentile con lui e non potè fare a meno di arrossire.

“Allora per cosa hai deciso?” chiese Tsunade

“Va bene, lo tengo!” disse diventando di nuovo serio “ma non finisce qui!”

Detto questo se ne andò.

bhe un primo passo lo abbiamo fatto!” disse Kakashi.

“solo grazie all’intervento di Sakura! Chissà, magari quella ragazza sarà  colei che potrà alleviare la sofferenza dal cuore di Naruto.

 

 

  
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