Capitolo 3: ninja di Konoha
Quando
il misterioso ninja e il ragazzo furono al sicuro, Naruto
lo ringraziò di tutto cuore.
“Non
ringraziarmi, piuttosto spiegami perché un bambino come te, dovrebbe scappare
da Konoha!” chiese seriamente il ninja.
Il
bimbo si rabbuiò “ perché tutti mi odiano e io odio loro!”
“Anche
i tuoi genitori?” chiese l’uomo.
“Io
non ho genitori!” disse il bambino voltando la testa infastidito.
“i due
sennin cosa sono allora? Non sono i tuoi genitori
naturali, ma ti hanno cresciuto come se fossi realmente loro figlio! Dovresti
essere loro grato!”
Naruto sgranò gli occhi, come
faceva quell’individuo a conoscere certi particolari?
“come
ho detto prima! Anch’io ero di Konoha, sono andato
via da un paio di anni, quindi so anche chi sei! Tu sei Naruto!
Vero?” disse sorprendendo il biondino, il quale successivamente annuì.
“E tu chi sei?” chiese a sua volta “io non ti
conosco!” disse squadrando in tutta la sua figura l’uomo misterioso. Indossava
una lunga tunica nera, con nuvole rosse contornate di bianco. Capelli neri come
l’ebano, occhi rossi e indossava il copri fronte di Konoha
con un lungo graffio sopra che cancellava il simbolo.
“Il
mio nome è Itachi, Itachi Uchiha!”
“Uchiha?” il bambino non si rese subito conto di quel che
significava quel cognome.
“Probabilmente
conoscerai mio fratello Sasuke!” disse Itachi per metterlo al corrente di chi fosse. La sua storia
era conosciuta ormai in lungo e in largo ed era impossibile che il bambino
ignorasse la sua vicenda.
“Si,
un tipo strano…ma aspetta, allora tu sei quello che
ha sterminato la sua famiglia!” disse il biondino facendo qualche passo
indietro impaurito.
“Tranquillo,
non voglio ucciderti! Ho avuto le mie ragioni per farlo!” disse il ragazzo
cercando di tranquillizzarlo, mantenendo però sempre la sua compostezza.
“Quali?”
chiese curioso
“Forse
un giorno lo saprai!” disse voltandosi.
“Un
giorno? Vuoi dire che mi porti con te? Sarai il mio maestro? Vorrei diventare
un ninja,ma tanto a Konoha non lo sarei mai più
diventato!” disse triste il ragazzino.
Itachi voltò il capo e lo
fissò. Gli piaceva quel ragazzino e la sua determinazione “D’accordo, sarò il
tuo maestro, ma pretendo che tu ti dia da fare sul serio e che non mi faccia
perdere tempo!”
Passarono
4 anni da quel giorno.
Tsunade non si era arresa nel
trovare Naruto e, dopo essere diventata Hokage, tre anni dopo la sua scomparsa, ogni tanto mandava
delle squadre ninja a cercare delle tracce.
Jiraya non c’era quasi mai al
villaggio, anche lui impegnato nella ricerca del figlio. Aveva addirittura
abbandonato il suo hobby di raccogliere informazioni per i suoi libri.
Naruto andò a vivere con i
membri dell’Akatsuki non tutti molto contenti della
cosa. Solo quando scoprirono un particolare del bambino decisero di accoglierlo
a braccia aperte.
Itachi decise di prenderlo
sotto la sua ala protettiva e Kisame spesso gli dava
una mano negli allenamenti del bambino.
All’inizio
fu difficile per lui. Spesso si rinchiudeva in se stesso a pensare agli
avvenimenti che si erano susseguiti e che lo avevano spinto ad abbandonare il
villaggio. Non furono rare le volte che Itachi lo
sorprese a piangere, nella stanza che gli avevano assegnato.
Inoltre
doveva abituarsi a un posto nuovo e a che fare con gente non del tutto normale.
Inoltre, anche lì, non mancavano persone che non lo vedevano di buon occhio.
Infatti
Naruto si sentiva spesso a disagio con i membri dell’akatsuki, soprattutto con: Pain,
che gli incuteva timore con quegli strani occhi; Zetsu,
non lo poteva vedere per la sua doppia personalità che una volta avrebbe voluto
ucciderlo, un'altra lo trovava simpatico;
Kakuzu e Hidan gli
sembravano solo dei pazzi e infine Konan l’unica
ragazza del gruppo che non faceva altro che fissarlo con quello sguardo pieno
di disprezzo.
Pain a volte si era offerto
di fare da insegnante a Naruto, ma il bambino si era
sempre rifiutato, dato che sapeva dell’antipatia che esso provava nei suoi
confronti.
Inoltre
c’era qualcosa in lui che gli diceva di starci il più lontano possibile.
Invece
con gli altri membri dell’akatsuki andava d’accordo.
Sasori era spesso sulle sue, ma
i primi giorni giocava con lui, quando lo vedeva piuttosto abbattuto e nel
corso degli anni gli aveva insegnato anche ad usare le marionette. Non era
particolarmente capace, ma poteva tornare utile.
Deidara lo trovava
simpaticissimo,soprattutto quando si metteva a litigare con sasori
sulla faccenda dell’arte è un esplosione. Quando era appena arrivato, il
criminale biondo lo faceva giocare con la creta e ogni tanto dava vita alle sue
creazioni. Per esempio aveva dato vita a un cagnolino da lui creato. Era un po’
storpio, ma tanto era solo per poco.
Kisame era spesso severo e
burbero. Quando lo sentiva lamentarsi o piangere, entrava con poca delicatezza
in camera sua per rimproverarlo. Diceva che non doveva essere un debole e che
le lacrime non servivano a niente, che doveva farsi forza e dimostrare a tutti
di che pasta era fatto. Nonostante questo aspetto severo, Naruto
lo ammirava. Era forte e si guadagnava
sempre il rispetto di tutti e anche se dall’aspetto non si direbbe, anche lui
era in grado di affezionarsi a qualcuno. Difficilmente Kisame
dava il permesso a qualcun altro di maneggiare la sua spada, ma con lui aveva
fatto un eccezione. Diceva che quando sarebbe riuscita a maneggiarla a dovere,
sarebbe diventato uno dei ninja più forti esistenti al mondo. Inutile, non ci
riuscì mai, sia perché non era ancora pronto, sia perché quella spada andava
ghiotta per il suo chakra e aveva provato a
impugnarla, non poche furono le volte che essa cominciò a sottrargli l’energia.
In quel caso Kisame doveva allontanare la sua amata
“compagna” dal bambino, per evitare che venisse prosciugato da ogni energia.
Infine c’era Itachi.
Era di gran lunga colui che preferiva. Fin da subito gli aveva messo in chiaro
le cose e detto la verità sul quel che era. Si era solo esentato dal dirgli un
piccolo particolare, ma era per non spaventarlo.
Finchè un giorno non fu
costretto a rivelargli anche quella “piccola” verità.
“Naruto! ti devo parlare!” disse attirando la sua
l’attenzione, dato che si era buttato a capofitto nell’allenamento. “Ti ricordi
di quando ti ho parlato dei bijuu?”
Il
ragazzo ormai dodicenne si portò una mano in pancia e annuì.
“C’è
una cosa che non ti ho detto! devi sapere che l’akatsuki
è nata…” non riuscì a finire perché venne interrotto.
“Aspetta,
anche noi vogliamo essere presenti quando glielo dirai. Vogliamo essere certi
che non ce l’abbia con noi” disse Deidara.
Itachi tossicchiò per
riprendere il discorso “L’akatsuki è nata con il solo
scopo di catturare tutti i bijuu e controllarli per
far tornare la pace nel mondo…come dice Pain.”
“Ma
solo lui può chiamare pace,quella che otterrebbe con il potere dei bijuu!”disse Deidara
Naruto sgranò gli occhi.
“Il
fatto Naruto e che non puoi più restare con noi”
disse Itachi abbassando la testa.
“Cosa?
perché?” disse Naruto
agitandosi.
“Perché
per ottenere un bijuu bisogna estrarlo dal corpo del jinchuriki…” cominciò Kisame.
“E la
sua estrazione comporterebbe la morte del contenitore umano!” termino Sasori.
“Cosa?
volete dire che voi avete intenzione di uccidermi per avere Kyuubi?”
disse Naruto stupito e spaventato.
Aveva
imparato a voler bene a quelle persone che lo avevano accolto tra di loro,
apparentemente senza secondo fine e ora sapere che una motivazione valida per
cui accettarlo nel gruppo c’era, lo terrorizzò. Non poteva credere che loro lo avessero solo
usato in quegli anni.
Itachi sembrò capire i pensieri
del ragazzo, guardando i suoi occhi spaventati, delusi e lucidi e si affrettò a
mettere in chiaro le cose.
Gli
appoggiò le mani sulle spalle e guardandolo negli occhi disse “Non abbiamo mai pensato di fare una cosa del
genere, Naruto. Sei un prezioso amico e alleato per
noi. Non vogliamo che ti accada qualcosa di spiacevole e per questo ti stiamo
avvertendo proprio perché tu possa andartene prima che Pain
decida di cominciare la sua caccia! Noi ci siamo uniti all’akatsuki
solo perché non sapevamo dove andare, ma non siamo d’accordo con il suo piano e
soprattutto non vogliamo che Pain arrivi a te!”gli
spiegò Itachi.
“Per
questo devi andare! Noi non siamo forti abbastanza per proteggerti!” disse Kisame.
Deidara si mise a piangere come
uno sciocco “Buaaaaa mi mancheraiiiiii.”
Disse abbracciandolo.
“Pain e gli altri staranno via per un po’, così avrei tempo
per tornare a casa!” intervenne Sasori.
“A
casa?è questa la mia casa! Io non voglio lasciarvi ragazzi”disse urlando Naruto.
“Devi
tornare a Konoha, solo li sarai al sicuro! Ti
accompagnerò io per un po’!” disse Itachi
scompigliandogli i capelli.
“Ma
perché proprio Konoha, io non voglio…”
Itachi lo fulminò con lo sguardo“Ok, ho capito!”
disse abbassando la testa.
Salutò
tutti dicendo loro che gli sarebbero mancati parecchio e che sperava di
rincontrarli un giorno.
A Konoha in quegli anni i compagni di classe di Naruto avevano ottenuto il diploma ninja e tutti erano
stati smistati in delle squadre da tre componenti. Solo una era composta da due
membri a causa di assenza di allievi. Il team numero 7 composta da Kakashi Hatake, Sasuke Uchiha e Sakura Haruno.
L’hokage avrebbe inserito un nuovo membro, quando ne avrebbe
trovato uno, ma per il momento dovevano svolgere le missioni da soli.
I tre
vennero incaricati di eseguire una missione che andò a buon esito, ma facendo
rientro a Konoha vennero presi d’assalto da un gruppo
di ninja di tre componenti. L’unico problema e che erano due jounin e un chuunin, quindi i due
ragazzi, pur combattendo, avrebbero avuto qualche difficoltà. Kakashi si avventò su uno di loro mettendolo subito in difficoltà, così l’altro
jounin intervenne in aiuto del suo compagno. In quel
modo Kakashi non avrebbe più potuto controllare i
suoi allievi che si trovavano da soli contro un chuunin.
Era
molto abile e nonostante le doti dell’Uchiha, Sasuke e Sakura erano in difficoltà. Soprattutto
quest’ultima che non era molto abile nel combattimento. Era ancora troppo
intimorita e Sasuke si vedeva costretto a lottare da
solo e a proteggere Sakura.
Sasuke però giunse prestoo al limite e Kakashi era
ancora impegnato con i due jounin, ma proprio in quel
momento qualcuno arrivò in soccorso del ragazzo.
“Ehi
tu! Non si colpisce alle spalle, non lo sai?”
“e tu
chi sei?”chiese il nemico.
“mi
chiamo Naruto, ma non vedo che importanza abbia
metterti al corrente del mio nome, dato che ti eliminerò!”disse sicuro di se il
ragazzo.
“Ahahaha! Ma se sei solo un moccioso!”
Naruto fece di no col dito
“Sbagli,non sono solo, guarda sopra di te!”
Il
ninja alzò lo sguardo e dal cielo vide piovere altri nove Naruto
che gliele suonarono di santa ragione, mettendolo ko.
Sasuke e Sakura rimasero a
bocca aperta.
Kakashi intanto aveva messo al
tappeto un jounin, ma distraendosi per controllare i
suoi allievi, non si accorse che l’altro ninja lo stava per colpire a
tradimento.
Naruto senza spostarsi afferrò
un Kunai e lo lanciò sulla gamba del nemico,
facendolo cadere a terra dolorante e salvando Kakashi.
Il copia ninja sistemò l’ultimo brigante, dopo di che si avvicinò al ragazzo.
“Grazie
del tuo aiuto! Sei abile per essere così giovane!”
Il
ragazzo alzò le spalle “basta avere i giusti insegnati!”
“Vero!”
Kakashi prese un filo di chakra
e legò il ragazzo in modo tale che non potesse fuggire.
“Ehi
ma che fai?” disse infastidito.
“Ti
riporto a Konoha, hai detto di chiamarti Naruto. Lo sai che Tsunade e Jiraya ti stanno cercando insistentemente da 4 anni? Ora
credo che sia ora che tu faccia ritorno!”disse cominciando a tirare il ragazzo
che continuava a dimenarsi.
I 4 si
avviarono al villaggio, ma Naruto per l’ultima volta
si girò per vedere Itachi, il quale si era nascosto
per non farsi vedere. Entrambi come ultimo saluto si scambiarono un sorriso.
Finalmente
Naruto rimise piede a Konoha.
La gente lo guardava storto e faceva commentini
dietro le spalle.
Lo
avevano riconosciuto.
“Ignora
le loro parole! Non te la devi prendere!” gli disse gentilmente Sakura.
“Tsè, non mi importa di quello che dicono. Sono superiore a
certe cose!” disse serrando le labbra.
Finalmente
i 4 giunsero al palazzo dell’hokage e Tsunade quando vide il ragazzo biondo rimase sorpresa.
“N-Naruto? non ci posso credere, s-sei davvero tu?” chiese
per avere conferma. Aveva troppa paura che si trattasse di un’allucinazione.
“L’ultima
volta che ho controllato, il mio nome era ancora quello!” disse sarcastico.
Kakashi finalmente si decide a
liberarlo dalla sua prigionia, dato che omai il
ragazzo non sarebbe più potuto scappare tanto facilmente.
Tsunade si avvicinò al ragazzo
provando ad abbracciarlo, ma Naruto si spostò, ignaro
che con quell’atteggiamento avrebbe ferito la donna.
“Team
7 potete andare, verrete più tardi a farmi rapporto!” disse congedandoli, Tsunade voleva rimanere sola con il figlio, sperando di riappacificarsi
in qualche modo e di far tornare tutto come prima di quel brutto giorno in cui Naruto scappò via.
“Ma
guarda un po’ sei diventata Hokage. Chi l’avrebbe mai
detto?”cominciò Naruto non guardandola negli occhi.
“Già!
Ma dimmi di te! Guarda come sei cresciuto, sei diventato un ometto ormai. Dove
sei stato tutto questo tempo? non sai quanto ci hai fatto preoccupare!” disse
la donna con aria triste.
“Si,
certo! A me sembra che il villaggio era piuttosto contento di non avermi fra i
piedi. Infatti dovevi vedere le loro facce quando mi hanno visto!”
“Non
parlavo del villaggio, ma di me e tuo padre!”
Naruto scrollò le spalle “Sto
bene vedi? Perché preoccuparsi?”
“Perché
sei scomparso nel nulla. Avevamo paura che ti fosse successo qualcosa o che
fossi addirittura morto!” disse la donna.
“Bhe vi sbagliavate di grosso!” disse scontrosamente.
Tsunade tacque per qualche
istante “Quel che conta ora, è che stai bene e che tu sia tornato a casa!”
disse la donna sorridendo.
“Veramente
non volevo, ma mi è stato chiesto di tornarci
e non ho potuto dire di no!” disse voltando il capo.
Tsunade alzò il sopracciglio
“Chi te l’ha chiesto?”
“un
amico che non riteneva più prudente che io rimanessi con lui!” disse rimanendo
sul vago.
“Posso
sapere il motivo?” chiese sorpresa
“Bhe…in quanto jinchuuriki avrei
rischiato di far finire il potere della volpe a nove code nelle mani sbagliate
e non potevo permetterlo!” disse il ragazzo senza distogliere lo sguardo dalla
donna, come a volerle rimproverare il fatto di non avergli mai detto niente.
Tsunade sgranò gli occhi.
“Eh
già. Ora so perché tutti mi chiamano mostro. Almeno la gente fuori da Konoha è più sincera dei suoi abitanti!” disse guardandola
negli occhi, ma questa volta fu Tsunade a non
guardare negli occhi il figlio.
“Naruto, non potevamo dirtelo! Ne avresti sofferto e…!” cercò di dire la donna, ma venne interrotta.
“Ah
si? e che ne sai? Ti dirò invece che quando lo sono venuto a sapere mi sono
sentito in parte sollevato! Almeno non avevo fatto niente per meritarmi l’odio
di tutti, ma la colpa e del demone dentro di me!” disse il ragazzo arrabbiato.
“Naruto io…mi dispiace. Io e tuo
padre non sapevamo cosa fare. Eri un bambino e non sapevamo se avessi capito o
no. Avevamo paura che potessi soffrire ancora di più, cerca di capirci!”
abbassò la testa Tsunade.
Ci fu
un silenzio lungo dopo di che la donna riprese a parlare.
“Ora
hai intenzioni di tornare a vivere con me e tuo padre?”
Naruto alzò il sopracciglio “Primo,
Jiraya non è mio padre, secondo spiegami perché
dovrei tornare a vivere con voi?”
“vorresti
vivere per strada? O su un albero?”
“Se
devo!” disse con menefreghismo.
“Non
dire idiozie, tu verrai a vivere nella tua vecchia casa!” disse la donna
seccata dal comportamento del figlio.
“Se
proprio insisti, ma se speri che tutto torni come una volta…scordatelo!
Appena posso tornerò da coloro che mi hanno cresciuto in questi anni e che
considero la mia famiglia, che sia chiaro !” disse il biondino determinato.
Tsunade sospirò.
Naruto lasciato l’ufficio,
cominciò ad andare in giro per il villaggio. Notò che non era cambiato niente a
parte il monte degli hokage ,dove ora c’erano non più
4, ma 5 volti, e la considerazione che il villaggio aveva di lui.
Mentre
camminava passò davanti a un negozio di fiori dove c’erano due ragazze che
litigavano.
“Sei
solo una mocciosa che non si decide a crescere, fronte spaziosa.”disse una
ragazza dai capelli biondi.
“solo
perché non mi do arie per la mia bellezza e non faccio diete da fame per
conquistare i ragazzi? E poi sono io quella che deve crescere! Io preferisco
che qualcuno mi noti per quello che sono. Ti è chiara la questione?”disse la
rosa.
“Tse. Ecco perché Sasuke è
interessato solo a me!”disse mentendo.
“Ma
non farmi ridere!” rispose Sakura.
Quando
le due si accorsero di essere osservate, Sakura arrossì mentre Ino si arrabbiò.
“Ehi
tu, che hai da fissare?”
“Ciao Naruto!” disse Sakura sorridendogli.
“Naruto? dove ho già sentito quel nome…aaaaaah
vuoi dire quel Naruto? il mostro?”disse fissandolo Ino.
“Esatto!
Mostro in carne ed ossa!”
“Sei
tornato?” disse la ragazza con una faccia di dissenso .
“Oh
non nascondere la tua felicità! Esprimila tranquillamente!” disse Naruto sarcastico.
Sakura
rise.
“Vedo
che ti sei fatta crescere la frangia, ma ora hai di nuovo la fronte scoperta.
Ti dava fastidio se non ricordo male!”
“t-te
lo ricordi? Bhe si, ma non tutti disprezzano la mia
fronte!” disse Sakura arrossendo.
“Già
infatti secondo me stai molto bene, a differenza di altre ragazze troppo magre
che si vestono in modo tale da far vedere lo scheletro.” Disse prendendo in
giro Ino.
“Ma
come ti permetti? Sei un maleducato!” disse Ino
sbattendo furiosa un piede a terra.
“è
vero, a volte non so tenere ferma la lingua, ma sai…chi
la fa l’aspetti! Tu hai chiamato mostro me…e io ti
restituisco la moneta! Bhe vi saluto ragazze!”disse
allontanandosi, seguito successivamente dalla rosa dai capelli rosa.
“Aspetta! Hai conciato Ino
per le feste. Se lo meritava! Nessuno mai era riuscita a farle chiudere il
becco!”
“Basta
farle capire chi è che comanda!”disse il ragazzo semplicemente.
Sakura
si rattristò “Senti volevo chiederti scusa!”
Naruto la guardò perplesso.
“Bhe per averti ignorato quando eri a Konoha!
Sei un tipo bizzarro, ma mi sembri simpatico. Potevamo essere amici, se solo
non avessi dato retta ai miei genitori!” disse fermandosi e non alzando lo
sguardo verso Naruto.
Si
vergognava per il comportamento che aveva tenuto nei suoi confronti, ma era
solo una bambina e temeva le punizioni che i suoi genitori avrebbero potuto
infliggerle, non aveva minimamente pensato di ferire il ragazzo.
“C’è
sempre tempo per essere amici!” disse spontaneo.
Sakura
alzò la testa di scatto sorpresa e annuì felice.
Gli si
avvicinò di nuovo e lo invitò a venire con lei all’allenamento. Lo informò che
ci sarebbe stato anche Sasuke . Il ragazzo accettò
l’invito, era curioso di vedere come si svolgeva un allenamento normale fra
ninja, dato che nell’akatsuki veniva sempre messo
sotto pressione, soprattutto quando era il turno di Kisame
fargli da maestro. A volte con lui era anche arrivato a collassare, dato che
l’uomo pesce non gli permetteva di fare pausa nemmeno quando vedeva che il
ragazzo era allo stremo.
Giunsero al campo di allenamento numero tre in un paio di minuti e vi
trovarono Sasuke , il quale già da diverso tempo era
appoggiato a un albero con braccia conserte e occhi chiusi ad attendere
l’arrivo del resto della squadra.
“ah,
ci sei anche tu!” disse l’Uchiha appena notò il
ragazzo.
“Se ti
do fastidio posso anche andarmene!”disse il biondino.
“No,
non mi fai ne caldo ne freddo!” disse sinceramente il moro.
Naruto lo fissava
insistentemente.
“Che
hai da guardare?”chiese Sasuke infastidito .
Naruto sorrise e scosse la testa.
“Allora
come mai sei tornato?” chiese.
Il
biondo alzò un sopracciglio “Ti interessa davvero?”
“No!”ammise
sincero Sasuke, beccandosi un richiamo da Sakura.
Naruto era divertito da quel
ragazzo “Mi è stato chiesto di tornare da un mio conoscente che ti somiglia
tantissimo!”
“Ma
non sentivi nostalgia di casa?” chiese Sakura sorpresa.
“Non
si sente la mancanza di un luogo dove non sei apprezzato!” disse.
Sakura
abbassò la testa tristemente pensando di avere anche lei la sua parte di colpe.
Il
silenzio era calato fra i tre ragazzi e venne interrotto dall’arrivo di Kakashi che proprio in quel momento disse “Salve a tutti!”
e poi notando anche qualcuno di nuovo sul posto disse “Bene Naruto
vedo che ci sei anche tu! Hai fatto benissimo a venire! Ho appena parlato con
l’hokage e mi ha chiesto di inserirti nella mia
squadra! Sarai il 4 membro!”
Sakura
era contenta di avere in squadra anche Naruto
“benvenuto nella squadra!”
Naruto non fece una piega“Non
bisogna essere un ninja per essere parte di una squadra?”
Kakashi annuì
“ebbene
Io non lo sono!” ammise il biondino.
Kakashi si porto un dito al
mento “A me è parso il contrario! Chi ci ha aiutato stamattina con quei ninja
nella foresta?”
“il
fatto che so combattere non fa di me un ninja!” gli ricordò il biondino.
“Non
ufficialmente, ma ho già parlato con Tsunade delle
capacità che hai mostrato di avere poche ore fa. Un piccolo test e ti guadagnerai il copri
fronte della foglia!”
Naruto sospirò “Io non voglio
nessun copri fronte della foglia! Piuttosto non divento ninja ufficialmente!”
Kakashi sospirò “sei difficile
ragazzino! Ma per ora vediamo come te la cavi!”
“Solitamente
per diventare genin viene chiesto di fare la prove
della moltiplicazione del corpo!” disse Sakura. “Non è difficile sono sicura
che potrai farcela”
“abbiamo
già avuto la dimostrazione che sei in grado di eseguire la tecnica della
moltiplicazione, quindi passerei a un altro test!” disse Kakashi.
“Se
vuoi verificare se so la teoria….te lo dico subito!
La risposta e no! ma se sai la pratica che problema c’è? Non sono nozioni su
dei libri che ti salvano la pelle in battaglia!”affermò Naruto.
“questo
è vero, ma volevo vedere se avevi spirito di squadra!”propose Kakashi
“Sono
abituato a lottare da solo! “ disse senza indugio.
Kakashi guardò sorpreso il
ragazzo, dopo di chè dopo una mossa veloce, lanciò un
Kunai verso Sakura, che venne prontamente fermato da Naruto a 5 cm di distanza dal petto della ragazza.
“Però
tu è già la seconda volta che dimostri si saper intervenire quando qualcuno
rischia grosso! Non saprai collaborare con altri in caso di bisogno, ma è già
un buon segno il fatto che non pensi solo a te stesso!”
“il
mio maestro riteneva importante difendere gli altri, anche se nell’ambiente in
cui mi trovavo si pensavava solo a se stessi e il
lavoro di squadra non era nemmeno presente sul nostro vocabolario!” raccontò Naruto mettendo gli altri al corrente di con quali persone aveva avuto a che fare “Comunque
hai rischiato di fare del male a Sakura, te ne rendi conto? E se non fossi
intervenuto?”
“
Avrei fermato il Kunai!” disse il maestro sicuro di sè.
“Con
il filo di chakra che era collegato al Kunai? Hai fatto un errore di calcolo. Il filo era troppo
lungo, l’avresti colpita comunque e a quest’ora Sakura sarebbe morta!”
Sakura
sussultò e rimproverò il maestro“kakashi-sensei!”
“Tranquilla
Sakura! Non ti sarebbe successo niente! Naruto, mi
complimento con te! Pochi ninja sono un grado di notare i fili di chakra. Comunque avevo un altro asso nella manica!”
Dal
sottosuolo usci una copia di Kakashi che subito si
ritrasformò in un tronco d’albero.
“La
tecnica della sostituzione! Capisco, avrei dovuto arrivarci!” Naruto sospirò.
“Da
quello che ho visto hai le caratteristiche giuste per essere un ninja, ma devi
ancora migliorare parecchio, ma a quello ci penseremo poi! Ora vieni con me”
gli ordinò Kakashi.
Naruto lo fissò dubbioso
“Dove?”
“dall’hokage, mi sembra ovvio!”lo informò avviandosi.
“Così
hai superato le aspettative di Kakashi! Mi fa piacere
Naruto!”ammise l’hokage
sorridendo.
“Non
ho fatto niente di così straordinario” disse il ragazzo alzando le spalle.
“mi
farebbe piacere sapere chi ti ha addestrato in questi anni!” disse la donna
sperando di sapere qualcosa di più su dove avesse vissuto il ragazzo in quel
periodo, ma ovviamente Naruto stette bene attento a
non farsi scappare una parola.
“Signorina,
ecco quello che mi ha chiesto!” disse l’assistente di Tsunade,
portando in mano il tipico copri fronte della foglia.
“Tieni Naruto, da
oggi sarai ufficialmente un ninja di Konoha!” disse
fiera la donna.
“L’ho
già detto a Kakashi, non voglio essere un ninja di
questo villaggio! l’odio che ho provato in questi anni verso i suoi abitanti,
non si è trasformato in amore in poche ore!” disse il ragazzo seccato.
Tsunade lo guardò serio “Naruto quando è troppo è troppo! Sai che con questo tuo
modo di ragionare, potresti essere considerato un traditore di Konoha?”
“Traditore,
mostro che differenza fa? Sarebbe un nomignolo in più che mi sarebbe stato affibbiato!”
“Non
ti permetterò di compiere altre cretinate come quella di 4 anni fa! Tu
accetterai questo copri fronte che tu lo voglia o no!”disse urlando la donna.
Naruto rimase impassibile “E
credi di convincermi con le minacce Tsunade?” disse
guardandola con aria di sfida.
Sakura
si avvicinò a Shizune e prese il copri fronte dalle
mani dalle donne. Successivamente si avvicinò a Naruto
e delicatamente cominciò a legarglielo sulla fronte, lasciando di stucco il
ragazzo e i presenti.
“Sakura
c-che stai facendo?”
“Voglio
solo vedere come ti sta! Chissà magari ti piace!” disse la ragazza sorridendo e
allontanandosi “io trovo che tu stia benissimo, sarebbe un vero peccato che tu
lascia quel copri fronte in un cassetto. È fatto apposta per te”
Naruto rimase stupito dal
comportamento di Sakura. Era la prima volta che una ragazza in quegli anni si
dimostrava gentile con lui e non potè fare a meno di
arrossire.
“Allora
per cosa hai deciso?” chiese Tsunade
“Va
bene, lo tengo!” disse diventando di nuovo serio “ma non finisce qui!”
Detto
questo se ne andò.
“bhe un primo passo lo abbiamo fatto!” disse Kakashi.
“solo
grazie all’intervento di Sakura! Chissà, magari quella ragazza sarà colei che potrà alleviare la sofferenza dal
cuore di Naruto.