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Autore: Strega_Mogana    18/09/2005    12 recensioni
Motoki parte per l'Africa e lascia il suo amato locale nelle mani di due persone che si odiano... andrà tutto bene?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Bene sto esplorando un campo nuovo di FF

Bene sto esplorando un campo nuovo di FF... Sailor Moon mi piace moltissimo ma non ho mai scritto nulla su questo manga ma, vedete, sono un po’ stanca di scrivere solo storie su Harry Potter senza contare che stanno diventando ripetitive! ^^”

Quindi ho deciso di provare.... fatemi sapere come vado ok?

Vi dico subito che la storia non é ancora ben delineata nella mia piccola testolina (buffa!?!?) e che, di conseguenza, c’é il rischio che la venga aggiornata in tempi piuttosto lunghi ma, magari, se voi mi incoraggiate un pochetto... riesco a finirla subito!

Uso i nomi in giapponese e mi scuso subito se alcuni sono scritti male, questa é una storia AU (Alternate Universe), Usagi e le altre guerriere Sailor sono al penultimo anno di scuola, Mamoru e Usagi non si sopportano e litigano per qualsiasi cosa (beh un po’ come nella prima serie!) e, cose più importante, Mamoru conosce la vera identità delle Sailor e viceversa. Per quanto riguarda Serenity ed Endimion... emmh... non picchiatemi... ma ho deciso di mettere nel cassetto quella parte della storia di Sailor Moon (anche se é la mia parte preferita, sono un’inguaribile romantica!)...bene, dopo queste piccole precisazioni, possiamo incominciare!

Buona lettura!

 

    

* * * * *

 

Da quanto Tokyo non veniva attaccata? Un anno? Due? Eppure ogni Sabato mattina Luna la svegliava alle 7:00 con la stesse identica frase:

- Usagi, é Sabato mattina e questo vuol dire allenamento!

E, come tutti i Sabati mattina, lei si alzava lanciando silenziosi insulti alla sua gatta, si faceva una doccia veloce, si vestiva in maniera comoda e, ancora mezza assonnata nonostante la doccia gelata, camminava piano verso il santuario di Rei.

Lo stesso inutile ritornello da due anni!

- Ma Luna non attaccano la Terra da due anni!- si lamentò quella mattina buttando la testa sotto il cuscino rosa con i coniglietti bianchi – Perché mi butti giù all’alba del Sabato mattina inutilmente?

- Inutilmente?- urlò la gatta salendo sulle lenzuola – Usagi Tsukino!- urlò più forte quando si accorse che la sua padrona si era riaddormenta – Se non ti alzi immediatamente ti userò per limarmi le unghie!

Dopo quella minaccia Usagi fece l’unica cosa consigliabile, si alzò silenziosa, andò in bagno e si buttò sotto la doccia.

- Ecco ora sono sveglia. – fece tornando in camera qualche minuto dopo avvolta solo nell’asciugamano e ancora grondante d’acqua – Contenta?

Ma Luna non le ripose si era riaddormentata anche lei.

- LUNA!!!!!

La gatta fece un salto e guardò la sua padrona:

- Stavo solo riflettendo! – cercò di scusarsi prima di uscire dalla finestra urlando un “Ci vediamo al santuario e non perderti per strada!”

Usagi sbuffò... quella gattaccia... perché doveva torturarla in quel modo? Lanciò un’occhiata triste al letto... quanto avrebbe voluto rimettersi sotto quelle coperte ma se non arrivava in tempo chi avrebbe fermato quella petulante di Luna? E poi, come accadeva di continuo, ci si sarebbe messa anche Rei a farle la predica e proprio non le andava di sentire i loro sermoni sulla responsabilità delle Sailor, sul fatto che dovevano sempre trovarsi pronte eccetera eccetera... eccetara...

- E va bene!- sospirò aprendo l’armadio – Cosa mettiamo oggi?

 

Uscì di casa dieci minuti dopo, aveva indossato un paio di pantaloni aderenti neri e una canottiera attillata rossa e, giusto per non far imbestialire sua madre, aveva preso la felpa nera e l’aveva annodata in vita. 

Faceva caldo, la primavera era arrivata presto quell’anno e la scuola stava per finire, la voglia di allenarsi era minima se non nulla... in quelle belle mattine di sole si poteva andare in bicicletta, organizzare una gita o un bel pic-nic al parco... perché doveva andare al santuario dove Rei l’avrebbe sgridata tutto il tempo per la sua goffaggine?

- La nostra testolina buffa ci fa l’onore di arrivare puntuale stamattina. – sentenziò una voce odiosa alle sue spalle.

- Sai Mamoru...- rispose l’altra senza neppure voltarsi – non so cosa sia più odioso. Luna che mi butta giù dal letto all’alba per degli allenamenti inutili o la tua fastidiosa voce già di prima mattina.

- Guarda che neppure io gioisco nel passare anche il Sabato in tua compagnia. – ribatté il ragazzo.

- Perché? Hai qualcos’altro da fare? – fece sempre più perfida Usagi.

Mamoru arrossì appena colto in flagrante, effettivamente lui non vantava così tanti amici come Usagi, passava le sue giornate a studiare e al bar del suo migliore amico e, ora, anche con le famose guerriere Sailor. Non l’avrebbe mai detto a nessuno ma quelle cinque ragazze scatenate erano le uniche persone con cui lui si divertiva anche se c’era quella pasticciona di Usagi.

- Guarda Usagi che, a differenza di te, io studio… non posso certo divertirmi tutto il giorno.

Usagi sbuffò alzando le spalle.

- Mio caro Mamoru… - fece la ragazza con un finto sorriso innocente – non la dai a bere alla sottoscritta. Tu studi solo perché non hai nient’altro da fare! – gli fece una linguaccia e iniziò a correre fino al santuario.

Mamoru non aveva nessuna intenzione di fargliela passare liscia così si mise a correre per raggiungerla.

- Ehi testolina buffa… io almeno so com’è fatto un libro! Dimmi cos’hai preso nell’ultimo compito di matematica?

Usagi voltò la testa dall’altra parte, purtroppo per lei il marciapiede non era dei migliori, un piede messo male la fece ondeggiare pericolosamente per poi finire a terra pestando il sedere.

- Ahia!- urlò mettendosi una mano sul fondo schiena dolorante.

Mamoru non si fermò, continuò a correre ridendo:

- Perdonami se non mi fermo a controllare se stai bene testolina buffa…- le urlò voltandosi e correndo per qualche metro all’indietro – ma so per certo che il tuo sedere è abituato a prendere colpi!

- ODIOSO! – urlò Usagi rialzandosi.

 

- Come al solito sei in ritardo Usagi. – sentenziò Rei picchettando un piede a terra già trasformata come le altre guerriere.

- Ho avuto un contrattempo. – cercò di dire lei omettendo alla caduta, chissà Rei cosa le avrebbe urlato dietro sentendo la sua ennesima umiliazione!

- Sì, - echeggiò Mamoru alle spalle delle Sailor anche lui già trasformato – un impegno con il marciapiede!

Usagi sbuffò e si apprestò a cambiare aspetto per iniziare l’allenamento, Luna aveva sistemato tutto assieme a Rei, si dividevano in due squadre da tre e si scontravano. Sailor Moon e Tuxedo Kamen, ovviamente su consiglio di Luna che faceva di tutto per farli andare d’accordo, erano perennemente insieme.

Usagi ricordava con un disgusto il giorno in cui il suo amato salvatore si era trasformato nell’odioso Mamoru Chiba. Aveva fatto sogni bellissimi su di lui e, in pochi attimi, quei sogni sono andati in frantumi.

La stessa cosa valeva per Mamoru, per lui Sailor Moon era la donna perfetta, coraggiosa, agguerrita ma dolcissima e sensibile, nonché bellissima… tutte fantasie andate in fumo quando quella sciocca testolina buffa si era trasformata davanti ai suoi occhi.

- La finisci di tagliarmi la strada? – strillò Usagi mentre correva cercando le tre “rivali”.

- Guarda che sei tu che tagli la strada a me!- ribatté Mamoru guardandosi attorno.

- La volete smettere?!?! – urlò imbestialita Sailor Venus che, suo malgrado, si era ritrovata nella loro squadra – Litigate finito l’allenamento per favore!

- Visto ci facciamo riconoscere subito! – disse Tuxedo Kamen arrabbiato.

- Sei tu che ti atteggi da supereroe!

In quel momento una nebbia fitta avvolse i tre.

- Sailor Mercury sta usando il suo potere. – fece Venus – Sarà difficile vederli così.

Improvvisamente Mamoru spinse a terra Usagi qualche secondo prima che il fuoco di Sailor Mars la colpisse.

Rotolarono nel terreno finendo uno sopra l’altra, Mamoru la teneva per la vita e la fissava intensamente.

- Tieni gli occhi aperti testolina buffa… non posso salvarti la vita ogni volta. – mormorò ironicamente.

- Ti detesto lo sai? – sibilò Usagi rossa in volto dalla vergogna e dalla rabbia, notando che il ragazzo non accennava a rialzarsi gli diede una piccola spintarella – Hai intenzione di alzarti o vuoi fare le radici?

Mamoru ritornò sulla terra… per un attimo si era fermato a contemplare gli occhi di Usagi… erano sempre stati così luminosi?

- Per una volta hai ragione testolina…- sibilò rialzandosi – ma mi stavo chiedendo quando imparerai a comportanti come una normale guerriera Sailor.

Usagi gli fece un linguaccia e si mise a correre, voleva dimostrare che anche lei era una forte guerriera, iniziò a deviare ogni ostacolo che le sue “rivali” le mettevano sul cammino, era veloce, concentrata… non era mai stata così. Si congratulò con se stessa e ringraziò quell’antipatico di Mamoru perché se aveva tutta energia era solo per dimostrare a quel pallone gonfiato che anche lei sapeva combattere.

La sua occasione arrivò dopo qualche tempo, Tuxedo Kamen correva al suo fianco senza parlare, probabilmente voleva solo dimostrarle chi fosse il migliore ma non faceva a caso a questo in quel momento, era concentrata sui rumori attorno a loro. Sentì qualcosa alla sua sinistra… come un rametto spezzato sotto i piedi.. qualcuno era vicino, in fatti, dopo pochi attimi il fulmine di Jupiter partì veloce mirando Mamoru.

Questa volta fu Usagi ad accorgersi per prima dell’attacco e spinse Mamoru facendolo cadere, l’attacco gli sfiorò il cappello bruciacchiandolo appena.

- Tieni gli occhi aperti…- mormorò con un sorriso di scherno l’altra – non posso salvarti la vita ogni volta.

Mamoru serrò la mascella irritato… si alzò e si spazzolò i pantaloni.

L’allenamento continuò per un’ora abbondate, un’ora dove Usagi e Mamoru stavo lottando più tra di loro che contro le rivali.

 

- Sono sfinita!- esclamò Usagi buttandosi sul prato finito l’allenamento.

- Ci credo Usagi non ti sei fermata un attimo!- rispose Ami – Hai fatto un ottimo allenamento oggi!

Usagi sorrise e chiuse gli occhi esausta… fece un profondo respiro e sciolse la trasformazione.

- Adesso ci vorrebbe un bel gelato!

- Sei sempre la solita golosa Usagi!- la sgridò Rei.

- Ho consumato un sacco di energie!- si giustificò la ragazza mettendosi a sedere – E sono stata brava… me lo merito un bel gelato!

- Usagi ha ragione. – sorrise Minako sognando anche lei un’enorme coppa di gelato al cioccolato e vaniglia – Ci meritiamo un bel gelato! Oggi pomeriggio da Motoki?

 

   
 
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