Bene
sto esplorando un campo nuovo di FF... Sailor Moon mi piace moltissimo ma non
ho mai scritto nulla su questo manga ma, vedete, sono un po’ stanca di scrivere
solo storie su Harry Potter senza contare che stanno diventando ripetitive! ^^”
Quindi
ho deciso di provare.... fatemi sapere come vado ok?
Vi
dico subito che la storia non é ancora ben delineata nella mia piccola
testolina (buffa!?!?) e che, di conseguenza, c’é il rischio che la venga
aggiornata in tempi piuttosto lunghi ma, magari, se voi mi incoraggiate un
pochetto... riesco a finirla subito!
Uso i nomi in giapponese e mi scuso subito se
alcuni sono scritti male, questa é una storia AU (Alternate Universe), Usagi e
le altre guerriere Sailor sono al penultimo anno di scuola, Mamoru e Usagi non si
sopportano e litigano per qualsiasi cosa (beh un po’ come nella prima serie!)
e, cose più importante, Mamoru conosce la vera identità delle Sailor e
viceversa. Per quanto riguarda Serenity ed Endimion... emmh... non
picchiatemi... ma ho deciso di mettere nel cassetto quella parte della storia
di Sailor Moon (anche se é la mia parte preferita, sono un’inguaribile
romantica!)...bene, dopo queste piccole precisazioni, possiamo incominciare!
Buona
lettura!
* * * * *
Da
quanto Tokyo non veniva attaccata? Un anno? Due? Eppure ogni Sabato mattina
Luna la svegliava alle 7:00 con la stesse identica frase:
-
Usagi, é Sabato mattina e questo vuol dire allenamento!
E,
come tutti i Sabati mattina, lei si alzava lanciando silenziosi insulti alla
sua gatta, si faceva una doccia veloce, si vestiva in maniera comoda e, ancora
mezza assonnata nonostante la doccia gelata, camminava piano verso il santuario
di Rei.
Lo
stesso inutile ritornello da due anni!
- Ma
Luna non attaccano la Terra da due anni!- si lamentò quella mattina buttando la
testa sotto il cuscino rosa con i coniglietti bianchi – Perché mi butti giù
all’alba del Sabato mattina inutilmente?
-
Inutilmente?- urlò la gatta salendo sulle lenzuola – Usagi Tsukino!- urlò più
forte quando si accorse che la sua padrona si era riaddormenta – Se non ti alzi
immediatamente ti userò per limarmi le unghie!
Dopo
quella minaccia Usagi fece l’unica cosa consigliabile, si alzò silenziosa, andò
in bagno e si buttò sotto la doccia.
-
Ecco ora sono sveglia. – fece tornando in camera qualche minuto dopo avvolta
solo nell’asciugamano e ancora grondante d’acqua – Contenta?
Ma
Luna non le ripose si era riaddormentata anche lei.
-
LUNA!!!!!
La gatta fece un salto e guardò la sua padrona:
-
Stavo solo riflettendo! – cercò di scusarsi prima di uscire dalla finestra
urlando un “Ci vediamo al santuario e non perderti per strada!”
Usagi
sbuffò... quella gattaccia... perché doveva torturarla in quel modo? Lanciò
un’occhiata triste al letto... quanto avrebbe voluto rimettersi sotto quelle
coperte ma se non arrivava in tempo chi avrebbe fermato quella petulante di
Luna? E poi, come accadeva di continuo, ci si sarebbe messa anche Rei a farle
la predica e proprio non le andava di sentire i loro sermoni sulla
responsabilità delle Sailor, sul fatto che dovevano sempre trovarsi pronte
eccetera eccetera... eccetara...
- E
va bene!- sospirò aprendo l’armadio – Cosa mettiamo oggi?
Uscì
di casa dieci minuti dopo, aveva indossato un paio di pantaloni aderenti neri e
una canottiera attillata rossa e, giusto per non far imbestialire sua madre,
aveva preso la felpa nera e l’aveva annodata in vita.
Faceva
caldo, la primavera era arrivata presto quell’anno e la scuola stava per
finire, la voglia di allenarsi era minima se non nulla... in quelle belle
mattine di sole si poteva andare in bicicletta, organizzare una gita o un bel
pic-nic al parco... perché doveva andare al santuario dove Rei l’avrebbe
sgridata tutto il tempo per la sua goffaggine?
- La
nostra testolina buffa ci fa l’onore di arrivare puntuale stamattina. –
sentenziò una voce odiosa alle sue spalle.
- Sai
Mamoru...- rispose l’altra senza neppure voltarsi – non so cosa sia più odioso.
Luna che mi butta giù dal letto all’alba per degli allenamenti inutili o la tua
fastidiosa voce già di prima mattina.
-
Guarda che neppure io gioisco nel passare anche il Sabato in tua compagnia. –
ribatté il ragazzo.
-
Perché? Hai qualcos’altro da fare? – fece sempre più perfida Usagi.
Mamoru
arrossì appena colto in flagrante, effettivamente lui non vantava così tanti
amici come Usagi, passava le sue giornate a studiare e al bar del suo migliore
amico e, ora, anche con le famose guerriere Sailor. Non l’avrebbe mai detto a
nessuno ma quelle cinque ragazze scatenate erano le uniche persone con cui lui
si divertiva anche se c’era quella pasticciona di Usagi.
-
Guarda Usagi che, a differenza di te, io studio… non posso certo divertirmi
tutto il giorno.
Usagi
sbuffò alzando le spalle.
- Mio
caro Mamoru… - fece la ragazza con un finto sorriso innocente – non la dai a
bere alla sottoscritta. Tu studi solo perché non hai nient’altro da fare! – gli
fece una linguaccia e iniziò a correre fino al santuario.
Mamoru
non aveva nessuna intenzione di fargliela passare liscia così si mise a correre
per raggiungerla.
- Ehi
testolina buffa… io almeno so com’è fatto un libro! Dimmi cos’hai preso
nell’ultimo compito di matematica?
Usagi
voltò la testa dall’altra parte, purtroppo per lei il marciapiede non era dei
migliori, un piede messo male la fece ondeggiare pericolosamente per poi finire
a terra pestando il sedere.
-
Ahia!- urlò mettendosi una mano sul fondo schiena dolorante.
Mamoru
non si fermò, continuò a correre ridendo:
-
Perdonami se non mi fermo a controllare se stai bene testolina buffa…- le urlò
voltandosi e correndo per qualche metro all’indietro – ma so per certo che il
tuo sedere è abituato a prendere colpi!
-
ODIOSO! – urlò Usagi rialzandosi.
-
Come al solito sei in ritardo Usagi. – sentenziò Rei picchettando un piede a
terra già trasformata come le altre guerriere.
- Ho
avuto un contrattempo. – cercò di dire lei omettendo alla caduta, chissà Rei
cosa le avrebbe urlato dietro sentendo la sua ennesima umiliazione!
- Sì,
- echeggiò Mamoru alle spalle delle Sailor anche lui già trasformato – un
impegno con il marciapiede!
Usagi
sbuffò e si apprestò a cambiare aspetto per iniziare l’allenamento, Luna aveva
sistemato tutto assieme a Rei, si dividevano in due squadre da tre e si
scontravano. Sailor Moon e Tuxedo Kamen, ovviamente su consiglio di Luna che
faceva di tutto per farli andare d’accordo, erano perennemente insieme.
Usagi
ricordava con un disgusto il giorno in cui il suo amato salvatore si era
trasformato nell’odioso Mamoru Chiba. Aveva fatto sogni bellissimi su di lui e,
in pochi attimi, quei sogni sono andati in frantumi.
La
stessa cosa valeva per Mamoru, per lui Sailor Moon era la donna perfetta,
coraggiosa, agguerrita ma dolcissima e sensibile, nonché bellissima… tutte
fantasie andate in fumo quando quella sciocca testolina buffa si era trasformata
davanti ai suoi occhi.
- La
finisci di tagliarmi la strada? – strillò Usagi mentre correva cercando le tre
“rivali”.
-
Guarda che sei tu che tagli la strada a me!- ribatté Mamoru guardandosi
attorno.
- La
volete smettere?!?! – urlò imbestialita Sailor Venus che, suo malgrado, si era
ritrovata nella loro squadra – Litigate finito l’allenamento per favore!
-
Visto ci facciamo riconoscere subito! – disse Tuxedo Kamen arrabbiato.
- Sei
tu che ti atteggi da supereroe!
In
quel momento una nebbia fitta avvolse i tre.
-
Sailor Mercury sta usando il suo potere. – fece Venus – Sarà difficile vederli
così.
Improvvisamente
Mamoru spinse a terra Usagi qualche secondo prima che il fuoco di Sailor Mars
la colpisse.
Rotolarono
nel terreno finendo uno sopra l’altra, Mamoru la teneva per la vita e la
fissava intensamente.
-
Tieni gli occhi aperti testolina buffa… non posso salvarti la vita ogni volta.
– mormorò ironicamente.
- Ti
detesto lo sai? – sibilò Usagi rossa in volto dalla vergogna e dalla rabbia,
notando che il ragazzo non accennava a rialzarsi gli diede una piccola
spintarella – Hai intenzione di alzarti o vuoi fare le radici?
Mamoru
ritornò sulla terra… per un attimo si era fermato a contemplare gli occhi di
Usagi… erano sempre stati così luminosi?
- Per
una volta hai ragione testolina…- sibilò rialzandosi – ma mi stavo chiedendo
quando imparerai a comportanti come una normale guerriera Sailor.
Usagi
gli fece un linguaccia e si mise a correre, voleva dimostrare che anche lei era
una forte guerriera, iniziò a deviare ogni ostacolo che le sue “rivali” le
mettevano sul cammino, era veloce, concentrata… non era mai stata così. Si
congratulò con se stessa e ringraziò quell’antipatico di Mamoru perché se aveva
tutta energia era solo per dimostrare a quel pallone gonfiato che anche
lei sapeva combattere.
La
sua occasione arrivò dopo qualche tempo, Tuxedo Kamen correva al suo fianco
senza parlare, probabilmente voleva solo dimostrarle chi fosse il migliore ma
non faceva a caso a questo in quel momento, era concentrata sui rumori attorno a
loro. Sentì qualcosa alla sua sinistra… come un rametto spezzato sotto i
piedi.. qualcuno era vicino, in fatti, dopo pochi attimi il fulmine di Jupiter
partì veloce mirando Mamoru.
Questa
volta fu Usagi ad accorgersi per prima dell’attacco e spinse Mamoru facendolo
cadere, l’attacco gli sfiorò il cappello bruciacchiandolo appena.
-
Tieni gli occhi aperti…- mormorò con un sorriso di scherno l’altra – non posso
salvarti la vita ogni volta.
Mamoru
serrò la mascella irritato… si alzò e si spazzolò i pantaloni.
L’allenamento
continuò per un’ora abbondate, un’ora dove Usagi e Mamoru stavo lottando più
tra di loro che contro le rivali.
-
Sono sfinita!- esclamò Usagi buttandosi sul prato finito l’allenamento.
- Ci credo Usagi non ti sei
fermata un attimo!- rispose Ami – Hai fatto un ottimo allenamento oggi!
Usagi sorrise e chiuse gli occhi
esausta… fece un profondo respiro e sciolse la trasformazione.
- Adesso ci vorrebbe un bel
gelato!
- Sei sempre la solita golosa
Usagi!- la sgridò Rei.
- Ho consumato un sacco di
energie!- si giustificò la ragazza mettendosi a sedere – E sono stata brava… me
lo merito un bel gelato!
- Usagi ha ragione. – sorrise
Minako sognando anche lei un’enorme coppa di gelato al cioccolato e vaniglia –
Ci meritiamo un bel gelato! Oggi pomeriggio da Motoki?