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Autore: KillerQueen86    11/07/2010    2 recensioni
Il Dottore, Rose e Martha arrivano alla New York degli anni '30, in piena crisi economica, e scoprono che in città molte persone scompaiono nel nulla.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Martha Jones, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Terza Stagione con Rose'
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Capitolo 2

Vecchi nemici

 

I cinque seguirono le istruzioni datigli da Diagoras, Martha era dietro Frank e Solomon, mentre Rose e il Dottore camminavano avanti agli altri.

“Quel tizio mi fa salire i nervi.” Disse improvvisamente Rose guardandosi attorno, il Dottore la guardò divertito.

“Davvero? Non lo avevo notato.” Le rispose sarcastico.

“C’e qualcosa in lui, che non mi piace affatto.” Continuò la ragazza.

“Questo tizio, Diagoras chi è?” chiese il Dottore rivolgendosi a Solomon dietro di lui.

“Un paio di mesi fa era solo un operario. Ora sembra che gestisca mezza Manhattan.” Spiegò l’uomo.

“In piena regressione, com’è possibile?” chiese Rose sorpresa.

“Questi sono tempi strani, ragazza. Un uomo può passare da re della collina a rifiuto della società o viceversa. Anche s’è molto raro il secondo caso.” Continuò a spiegare, ma l’attenzione del Dottore fu rivolta a qualcos’altro a terra.

Woah … guardate un po’ qui.” disse chinandosi, sia Rose che Martha furono subito al suo fianco.

“Che cos’è quell’affare?” chiese Martha.

“Ha una forma strana.” Disse Rose osservandolo bene, le due ragazze si coprirono la bocca e il naso per via della puzza.

“Oddio che puzza.” Si lamentò la bionda arretrando un po’.

“E’ in via di decomposizione.” Disse Martha, il Dottore si mise gli occhiali e lo prese in mano.

“Devi proprio prenderlo in mano?” chiese Martha

“Ti prego non leccarlo.” Disse Rose disgustata solo all’idea, ma per fortuna il Dottore si limitò ad annusarlo.

“Rose, punta la torcia qui.” Disse indicando il centro, la ragazza obbedì.

“Materia organica, Martha un opinione medica?” chiese il Dottore, mentre Rose lo guardava con attenzione, le sembrava una forma famigliare.

“Non è umano.” Rispose la ragazza.

“No, non lo è.” Continuò il Dottore, poi si alzò nuovamente, mettendo in tasca quello che aveva trovato.

“E vi dirò di più. Avremmo percorso più di mezzo miglio e non vedo alcun segno di crolli.” Disse guadandosi attorno.

“Perché mandarci qui, allora?” chiese Rose.

“Ottima domanda.” Le rispose il Dottore.

“Ma dove siamo? Cosa c’è sopra?” chiese invece Martha.

“Beh, c’è Manhattan.” Le rispose guardando su.  Puntò la luce davanti a se e poi verso la strada già percorsa.

“Stando fermi qui, di certo non lo scopriamo.” Disse Rose iniziando a camminare seguita dal Dottore e dagli altri.

“Quindi ci sono alieni anche qui?” chiese Martha sottovoce, per non essere sentita dagli altri.

“A quanto pare si.” Rispose il Dottore.

“Ma quel tizio Diagoras, c’entra qualcosa?” chiese invece Rose.

“Beh, hai sentito Solomon, due mesi fa non era nessuno.” Le rispose il Dottore le porse la mano, ma Rose lo guardò.

“Che c’è?” chiese non capendo perché non ricambiava il gesto come sempre.

“Mi prendi in giro vero?” chiese lei.

“Perché dovrei?” continuò a non capire.

“Pensi davvero che ti prenda la mano, dopo che hai tenuto quella cosa?” gli chiese chiarendogli la situazione.

“Oh … vero … scusami.” Si scusò.

 

Martha e Rose erano nei camerini del teatro insieme a Tallulah, la ragazza si doveva preparare per lo spettacolo della sera e mentre Martha era seduta dietro di lei, Rose dava un occhiata ai vestiti ripensando al Dottore e al loro “quasi bacio”, dalla battaglia di Canary Warf le cose tra loro erano cambiate, quando vide per la prima volta Martha, aveva pensato che era l’ennesimo modo per allontanarla da lui, ma la presenza della ragazza non aveva inciso affatto sul loro rapporto, anzi il Dottore si era avvicinato di più a lei.

La voce di Tallulah la riportò alla realtà.

“Ehi, invece voglio sapere tutto di te Rose, e del tuo splendido ragazzo.” Le chiese avvicinandosi. Rose arrossì violentemente.

“Il mio cosa?” chiese imbarazzata.

“Sai, penso che tu sia davvero fortunata.” Continuò, ma Rose si sentì ancora più in imbarazzo.

“Si, ti sei trovata un uomo interessante, con un bel viso e molto elegante.” Le disse tra le risatine di Martha.

“Oh … ecco … noi … lui non è il mio ragazzo … noi non stiamo insieme.” Spiegò imbarazzata.

“A chi vuoi prendere in giro. Ho visto come vi guardate, non sono mica cieca.” Insistette Tallulah.

“Ti dico che siamo solo amici.” Continuò Rose senza riuscire a nascondere il suo disagio.

“Oh avanti, Rose. E la prima cosa che ho pensato quando vi ho visto insieme. E sono sicura che non sono stata l’unica.” Insistette Martha, Rose alzò gli occhi al cielo.

“Ok. Sarà meglio che vada a controllare se ha bisogno di una mano.” Disse andando via. Beh Martha aveva ragione, non era certo la prima volta che sentiva una cosa del genere, ma ogni volta si sentiva a disagio a prendere quell’argomento.

Scosse la testa concentrandosi su altro, e andò alla ricerca del Dottore, sperando di poter passare un po’ di tempo con lui, aiutandolo nel suo esperimento. Giunse in una zona del teatro all’apparenza abbandonata.

“Dottore?” lo chiamò guardandosi in giro, un grugnito la guidò nella giusta direzione, trovando il Dottore con il cacciavite sonico in bocca, mentre attaccava dei fili a quella cosa.

“Dov’è Solomon?” chiese avvicinandosi con cautela.

“E’ tornato a Hooverville, vuole organizzare un piccolo gruppetto per difendersi.” Spiegò, una volta ripreso in mano il cacciavite, rimanendo concentrato sulla creatura.

 “Che stai facendo?” chiese avvicinandosi, mentre lui si alzò per si sistemare una delle luce del palcoscenico.

“Voglio scoprire da dove viene il nostro amico. Se riesco a estrapolare il DNA, capirò con chi abbiamo a che fare.” Spiegò muovendosi velocemente, Rose lo guardava quasi rapita, adorava quando era concentrato.

 “Come mai sei qui?” le chiese, senza alzare lo sguardo dalla creatura.

“Pensavo avessi bisogno di aiuto. Ti dispiace?” Gli rispose con un po’ di ironia, lui alzò lo sguardo e le sorrise.

“Il contrario, mi fa sempre piacere passare del tempo insieme.” Le rispose mettendosi gli occhiali e sorridendole. Lei ricambiò il sorriso e insieme si concentrarono sulla creatura.

“Questo è artificiale.” Disse il Dottore dopo un po’ di silenzio.

“Qualcuno lo ha creato?” chiese Rose incuriosita.

“Creato geneticamente.” Specificò il Dottore, mentre nella sala si diffondeva la voce del presentatore.

“Non ti sembra famigliare?” chiese Rose continuando a osservarlo, il Dottore aggrottò la fronte.

“Ti sembra famigliare?” le chiese.

“Un po’, ma non riesco a ricordare. Del resto con tutte le cose che ho visto da quando viaggio con te.” Disse con ironia, il Dottore venne distratto dalla creatura.

Ohh … è intelligente.” Continuò, Rose si alzò distraendolo di nuovo.

“Dove vai?” le chiese.

“Do solo un occhiata allo spettacolo.” Lo tranquillizzò avvicinandosi alla balaustra per vedere Tallulah vestita da angelo mentre cantava, sorrise divertita alla scena, poi tornò accanto al Dottore, che aveva tirato fuori lo stetoscopio e stava ascoltando la creatura.

“Qualcosa no va?” chiese, ma non ricevette risposta.

“DNA di base: 467/989” rifletté a voce alta, togliendosi lo stetoscopio.

“989” ripeté passandosi una mano sugli occhi, riflettendo, Rose aspettava curiosa.

“Quindi significa pianeta di origine …” continuò facendo dei calcoli, quando arrivò alla soluzione, alzò gli occhi su Rose, con uno sguardo tra l’orrore e l’incredulità.

“Cosa c’è Dottore?” chiese la ragazza rendendosi conto che la cosa era grave.

“Skaro.” Disse in un sussurrò, Rose inizialmente non capì.

“Skaro?” ripeté collegando subito la cosa, deglutì lentamente.

“Come Culto di Skaro?” chiese conferma la ragazza.

“Esattamente.” Le disse alzandosi di colpo, le prese la mano conducendola di corsa fuori.

“Come diavolo ci sono arrivati i Daleks qui?” chiese la ragazza correndo.

“Dobbiamo scoprirlo, e soprattutto fermarli.” Le rispose.

I due giunsero dietro le quinte del palco, era successo qualcosa perché Tallulah e le altre ballerine erano spaventate.

“Dov’è Martha?’” chiese il Dottore a Tallulah.

“Non lo so, è scappata dal palco.” Gli rispose.

“Sai dov’è andata?” chiese Rose, ma prima che potesse risponderle udirono l’urlo della loro amica, e corsero nella sua direzione, Tallulah li seguì. Purtroppo quando arrivarono Martha non c’era più, il Dottore prese la giacca che aveva precedentemente lasciato lì.

“Dove state andando?” chiese Tallulah.

“L’hanno presa.” Disse il Dottore iniziando a scendere le scale.

“Chi è che la presa? Che state facendo?” continuò a chiedere lei, mentre Rose iniziò a scendere le scale.

“Andiamo a cercare i cattivi.” Rispose Rose esasperata.

 “Da che parte saranno andati?” chiese Rose, appena messo i piedi a terra, guardandosi intorno preoccupata.

“No, no, no, no, tu resti qui” disse il Dottore quando vide l’altra bionda scendere le scale.

“Voglio sapere che sta succedendo.” Insistette lei.

“Non puoi fare niente, torna su.” La rimproverò il Dottore.

“Senti, chiunque abbia preso Martha ha preso anche Laszlo, quindi io verrò con voi.” Le rispose con grinta la ragazza.

“Tallulah credimi è troppo pericoloso, torna su.” Le disse con più dolcezza Rose.

“Beh, sarà un problema mio.” Le rispose, prendendo una direzione a caso.

“Per di qua.” Rispose il Dottore conducendo le due attraverso i cunicoli, tenendo saldamente la mano di Rose.

“Speravo vivamente di non rivederli più.” Disse in un sussurro Rose, il Dottore si giro verso di lei alzando un sopracciglio.

“Beh … anche io ci speravo.” Le rispose mantenendo la sua serietà e preoccupazione.

“Quando dite ‘loro l’hanno presa’, chi sono loro?” chiese Tallulah.

“Credimi è meglio che non lo sai.” Le rispose Rose continuando a guardarsi attorno.

“E poi voi due chi siete?” chiese, Rose stava per risponderle.

“Shhh.” Le richiamò il Dottore che si fermò.

“Va bene.” Continuò seccata l’altra.

“Shhh.” Insistette il Dottore che strinse ancora di più la mano di Rose, mente guardava oltre l’angolo. Prima che Rose riuscisse a vedere qualcosa, il Dottore la tirò indietro, mentre con l’altra mano chiudeva la bocca a Tallulah, tirando entrambe in un cunicolo, mentre un Dalek gli passava davanti, Rose terrorizzata strinse di più la mano del Dottore. Quando furono al sicuro uscirono di nuovo.

“No, no, no , no. Sono sopravvissuti, sopravvivono sempre.” Disse il Dottore, guardando verso la direzione che aveva preso il Daleks.

“Quella cosa di metallo, cos’è?” chiese Tallulah.

“Il peggior essere mai creato.” Le rispose Rose deglutendo, sperando che Martha stava ancora bene.

“Quello è un Dalek, e non è solo metallo, è vivo.” Rispose invece il Dottore.

“A dopo le spiegazioni, dobbiamo trovare Martha.” Disse Rose guardandolo. Vide nei suoi occhi la tempesta, diventava sempre più difficile affrontare i Daleks.

 

Fine

II capitolo

 

 

Revisione Agosto 2011

   
 
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