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Autore: verox    12/07/2010    3 recensioni
questa fic è una rivisitazione di una mia vecchia storia, aggiornata, corretta, modificata, spero in meglio. Sesto anno e i soliti Rose e Scorpius che si odiano...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Together'
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chappy two
…PUNISHMENT…


Scorpius passò la parete che separava il sotterraneo dalla Sala Comune di Serpeverde con aria truce.
Individuò i suoi due migliori amici intenti a giocare a scacchi magici seduti sui due divani di pelle nera davanti al fuoco; li raggiunse e si lasciò cadere pesantemente di fianco a Ephias.
“Ahi, ahi” ghignò Nathan senza distogliere lo sguardo di pece dalla scacchiera “Mi sa che qualcuno ha ricevuto la punizione del secolo”
“Più o meno” commentò Scorpius passandosi le mani dalle dita lunghe e affusolate sul viso “Quanto odio la Cox”
“Che è successo, biondo?” domandò Ephias guardandolo storto “Hai una faccia…”
“Lo hai mai visto con due facce?!” esclamò Nathan scatenando la risata di Scorpius e il grugnito irritato di Ephias, poi, soddisfatto della sua battuta idiota, si rivolse al primo “Racconta per benino tutto il casino”
“Causa scatenante compresa” precisò Ephias ordinando a un fante della sua scacchiera di muoversi “Vai!”
“Allora” iniziò Scorpius rivolgendosi più a se stesso che agli amici, troppo impegnati nel gioco “Nel corridoio del quarto piano, vicino alla biblioteca, ho beccato due ragazzini del primo anno che litigavano di brutto…”
“Una feccia di Grifondoro e un Serpeverde, immagino” disse sognante Nathan mentre un suo cavallo squartava letteralmente il fante di Ephias “Mi mancano i bei tempi in cui combattevamo anche noi a suon di Wingardium Leviosa e Petrificus Totalus”
“Puoi evitare di fare il nostalgico adesso?” lo interruppe Ephias scocciato, sia dall’interruzione sia dalla perdita della pedina “Potrai andare a piangere col tuo orsacchiotto dopo il bagnetto, piccolo”
“Okay, mammina” si scusò Nathan facendo una smorfia e alzando gli occhi al cielo “Continua, Scorp”
“Beh, li ho fermati con uno schiantesimo e sono finiti per terra entrambi” proseguì Scorpius passandosi distrattamente una mano tra i capelli biondissimi “Ho fatto un po’ il saggio, dicendo che non bisogna essere così competitivi tra case, eccetera eccetera, ed ecco che arriva la Weasley”
“Che rompi palle” decretò Nathan, ma ad un’occhiataccia di Ephias si zittì.
“Questa ha cominciato a sentenziare sul giusto e non giusto, sui genitori eccetera e mi ha fatto talmente girare le palle che ho preso la bacchetta d’istinto e le ho tirato addosso una maledizione” riportò Scorpius guardando i suoi amici che stavano quasi per applaudire la sua prontezza “Ma lei ha risposto nello stesso momento” aggiunse il biondo facendo intristire gli altri due “Non ho fatto nemmeno in tempo a lanciare un altro incantesimo che è arrivata la Cox, furiosa ovviamente”
“Che sfiga” sputò Nathan con l’approvazione di Ephias “Quella Weasley se ne va sempre in giro a farsi i cazzi degli altri, Merlino! E la Cox che ha fatto?”
“Ci ha portati nel suo ufficio, io zitto e la Weasley che tentava di spiegare la sua versione, provando a salvarsi il culo in qualche modo come al solito” continuò Scorpius stiracchiandosi “La Cox ovviamente se n’è fregata, ci ha fatto sedere e ha iniziato una delle sue solite, interminabili prediche. Io ho chiuso le orecchie e le ho stappate solo quando è arrivato il momento di sentire la punizione…”
“E…?” chiesero all’unisono Ephias e Nathan curiosi.
“E mi toccherà ripulire e riordinare la biblioteca senza magia da cima a fondo” concluse disgustato Scorpius “Con la Weasley, tutte le sere da domani fino a quando non avremo finito”
“Cosa?!” esclamò Nathan scandalizzato “Non finirete mai senza magia!”
“Ne sono consapevole” mormorò Scorpius tremando dal nervoso “Fossi da solo, passi… ma con la Weasley…”
“Ma non potete darvi i turni?” propose Ephias cercando di trovare una soluzione a quel disastro “Una sera tu, una sera la Mezzosangue?”
“No, ho già chiesto” rispose Scorpius rassegnato “Dobbiamo cooperare. Mi aspettano delle serate interminabili, lo sento”
“Che schifo” decretò Nathan tristemente “Qui ci vuole una sigaretta e un giro da Luke, vecchio mio”
“Sta sera, però” annuì sconsolato Scorpius alzandosi “Perché le prossime, a quanto pare, sarò occupato”
“Andiamo allora” convenne Ephias infilandosi il maglione e guardando l’orologio “Sono già le nove”
Nathan richiamò la loro attenzione con uno schiocco di dita, mosse la sua regina, la quale cominciò a fare a pezzi il disgraziato re di Ephias, sorrise e disse “Scacco Matto”
“Ma non è possibile!” imprecò Ephias adirato “Dai, Scorpius mi ha distratto con il suo racconto…”
“Non mettere in mezzo me” ghignò il biondo alzando le mani con aria innocente “Me l’avete chiesto voi”
“Dai, Nat, non possiamo lasciare stare?” implorò Ephias guardando il suo amico con aria di supplica
“Una scommessa è una scommessa, Eph” sentenziò soddisfatto Nathan rimettendo a posto con un colpo di bacchetta la scacchiera “E tu hai straperso”
Ephias sbuffò, rassegnato. Salì sul tavolino dove prima avevano giocato, si schiarì la voce, si mise la mano sul cuore e con la sua voce molto bassa e un po’ stonata cominciò ad intonare l’inno nazionale.
Nella sala scoppiarono tutti a ridere, Nathan e Scorpius compresi, e alcuni si unirono al canto.
Quando Ephias ebbe finito applaudirono e fischiarono in molti, lui fece un grande inchino e, con assoluta nonchalance, scese dal tavolino.
“Bravo, Eph” rise Nathan battendogli amichevolmente una mano sulla spalla “Adoro queste scommesse”
“La prossima volta scommettiamo sul basket” ribatté Ephias con una smorfia “Così vinco io”
“Bah, gli sport babbani” sbuffò Nathan con indifferenza cominciando a salire le scale per il dormitorio maschile seguito a ruota dai suoi due amici “Non saranno mica così difficili”
“Vedremo…” ghignò Ephias sadico.
In fretta corsero nella loro camera per cambiarsi la divisa con abiti babbani, Nathan un paio di jeans scuri e una felpa, Scorpius camicia e pantaloni neri e Ephias con pullover verde e jeans chiari.
Infilarono i cappotti, presero la loro mappa personale del castello, bevvero un sorso ciascuno di pozione per diventare invisibili e fuggirono con le loro scope dalla finestra.


Rose entrò con aria depressa nella sua stanza, lanciò uno sguardo triste a sua cugina Dominique e con un’imprecazione si lasciò cadere di pancia sul piumone oro e scarlatto del suo letto a baldacchino.
“Devo preoccuparmi?” le domandò Dominique piegando un vestito per poi riporlo nel suo baule “Ti hanno dato una punizione così orrenda?”
Rose lanciò un lungo lamento soffocato dai cuscini.
“Allora?” si spazientì Dominique andando a sedersi sul letto della cugina per scuoterla “Rosie, non ti ho mai vista in questo stato, neanche quella volta al primo anno quando siamo dovute andare a caccia di Vermicoli nella Foresta Proibita. Dimmi!”
Rose si girò lentamente, prese il suo orsacchiotto, Google, che aveva da quando era nata e fece la sua solita faccia da maschera da tragedia greca.
“Devo ripulire e riordinare tutta la biblioteca, senza magia” bofonchiò sconsolata e con un smorfia aggiunse disgustata “Con Malfoy”
Dominique strabuzzò gli occhi e aprì la bocca in modo esagerato.
“Ma non finirete mai!” esclamò scandalizzata gesticolando “Non è una punizione, è un ergastolo!”
Rose annuì tristemente facendo muovere tutti i suoi disordinati boccoli rosso scuro.
“Mi dispiace, Rosie” le disse la bionda abbracciandola nel vano tentativo di consolarla “Quando iniziate?”
“Domani sera” rispose Rose malinconica stringendosi più forte al petto il suo Google “Per tutte le sere a venire”
“Merlino…” imprecò Dominique “Dovete averla fatta proprio grossa”
“Ha iniziato lui!” protestò Rose con voce acuta “Io sono andata lì a dargli una mano e a vedere che facesse le cose correttamente, dato che è un Serpeverde…”
Dominique annuì approvando.
“…E lui si è messo a cianciare come al solito, mi ha urtato i nervi” spiegò Rose concitata, con le guance in fiamme “E poi ha preso la bacchetta e io ho dovuto difendermi”
“E come ti sei difesa, di grazia?” chiese Dominique intuendo che qualcosa della versione della cugina puzzava di bugia “Un incantesimo non-verbale…” rispose Rose vaga, arrossendo ancora di più
“Quale?” insistette Dominique sbattendo le lunghe ciglia scure
“Sectumsempra…” borbottò Rose sottovoce sperando che la cugina non la sentisse
“Che cosa?!” Dominique era a dir poco sbalordita “Volevi ucciderlo?!”
“Ma lui mi aveva lanciato un Cruciatus!” si giustificò Rose stringendo i pugni e torturandosi il labbro inferiore con i denti
“Beh, per me ti meriti la punizione” ribatté severa la bionda alzandosi dal letto della cugina “Come se la merita lui”
“Ma…”
“Niente ma” la zittì Dominique “Potevate farvi male davvero. Due maledizioni, ma siete pazzi? Okay che da Malfoy ci si può aspettare tutto ma…”
“Appunto. Io lo odio, quello lì” sbottò Rose carica di astio stritolando un collo invisibile “Se potessi lo strangolerei, lui e il suo ego mega gigante che si porta sempre appresso”
“Rosie, ormai quel che è fatto è fatto” le sorrise Dominique cercando di confortarla “Adesso calmati”
“Ce ne vorrà…” brontolò Rose incrociando le braccia al petto e corrugando la fronte “Chissà, domani potrebbe accidentalmente cadere un’intera sezione della biblioteca addosso al povero piccolo Malfoy”
Dominique sbuffò rassegnata ignorando i piani di vendetta della cugina.
“Oppure” continuò Rose con un ghigno sadico “Potrei ucciderlo e seppellire il cadavere dentro a uno scaffale a doppiofondo…”
“Rose” la chiamò Dominique dall’altro lato della stanza “Hai decisamente bisogno di distrarti. Cosa ne dici se andassimo a guardarci un bel film? Io, te, Colazione da Tiffany e una montagna di pop corn?”
“Ci sto!” esclamò Rose illuminandosi “Alla morte di Malfoy posso pensarci domani…”
“Ecco brava…” si complimentò Dominique alzando gli occhi azzurri al cielo “Pensaci domani”


L’aria era fredda e pungente, ma la notte era illuminata da una splendida luna piena che si specchiava nel Lago Nero.
Virarono verso Est e dopo qualche minuto avvistarono il piccolo villaggio babbano di cui erano i soli ad esserne a conoscenza; atterrarono ai limitari della Foresta Proibita, fecero evanescere le scope, si assicurarono di essere tornati visibili completamente e si incamminarono verso un bar con una grande insegna illuminata.
“Cicca?” chiese Nathan offrendo il pacchetto di sigarette ai suoi due amici che ne presero una ciascuno.
“Grazie” disse Scorpius accendendola “Mi ci voleva proprio”
“Già” annuì Ephias comprensivo “E dimmi, hai pensato a come spiegare questa storia a Cordelia?”
“Qual è il problema?” fece Scorpius con indifferenza “Sarò in punizione tutte le prossime sere, ma questo non significa che non avrò tempo per stare con lei”
“Detto fra noi, potresti anche piantarla” convenne Nathan espirando il fumo facendo dei cerchi “Cosa te ne fai di una rompi scatole, appiccicosa, che per di più è la sorella più piccola del tuo migliore amico tonto?”
“Punto uno, non sono tonto!” ringhiò Ephias cercando di sovrastare le risate dei suoi due amici “Punto due, non voglio sapere perché stai con mia sorella, anche se credo di saperlo”
“Dimmi, Eph, ti dà più fastidio il fatto che Cordie l’abbia data a mezza Hogwarts o che l’abbia data a Scorpius?” gli chiese Nathan di rimando ridendo “Dì la verità”
“Ammetto” ghignò Ephias sputando per terra “Che la cosa che mi dà più fastidio è che Cordelia è la donna più facile da conquistare, da deridere, da umiliare e io non posso farlo, perché sono suo fratello”
“Ben detto” rise Scorpius battendo una mano sulla spalla del suo amico “E io non posso farlo perché è innamorata di me, come mezzo altro milione di ragazze su questa terra”
“E sapete a me cosa piace proprio di lei?” disse Nathan guardando le stelle “Il fatto che non è né mia morosa, né mia sorella, e che quindi posso sfotterla quanto voglio!”
Si fermarono ridendo davanti all’entrata del bar, la musica si sentiva come in lontananza, buttarono i mozziconi sulla ghiaia ed entrarono chiacchierando.
“Ragazzi!” li salutò Luke, il padrone del locale, da dietro il bancone; era un buon diavolo, un omone grande e grosso, dalla lunga barba bianca e il naso rosso, sempre un po’ brillo “Sedetevi qui!”
“Ehi, Luke” lo salutò Nathan sedendosi su uno sgabello verde e appoggiandosi al bancone “Come va?”
“Non c’è male, Nat, grazie” rispose l’omone sorridendo “Voi?”
“Scorpius sta sera è da consolare” disse Nathan battendo sulle spalle del biondo “Brutte storie”
“Una ragazza?” azzardò Luke cominciando a versare del liquore denso in tre bicchierini che aveva appena appoggiato sul bancone
“Potremmo dire così” ghignò Ephias prendendo un bicchierino e alzandolo “Avanti, Luke, brinda con noi”
“Il brindisi lo fa Scorpius però” decise Nathan alzando il suo verso l’amico “Su!”
Il biondo aspettò che anche Luke fosse pronto, poi, col bicchierino in mano, brindò “Alle cinque cose che non dovrebbero esistere: le donne che parlano, le donne che pensano, quelle che decidono, quelle che sanno e, infine, le pulizie!”
Bevvero tutti in un sorso e poi scoppiarono a ridere.



Grazie per aver letto.
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