Capitolo 8: Prima missione
Kakashi dopo aver lasciato il
suo team, si recò al palazzo dell’hokage.
Ci
andò con calma, forse per timore che i suoi sospetti fossero fondati.
Naruto aveva conoscenze su
larga scala sul mondo degli shinobi e in pochi avrebbero
potuto dargli un’educazione di un tale livello e soprattutto non ninja
provenienti dallo stesso villaggio.
Aveva
pensato a come potesse essere possibile.
Aveva
ideato diverse ipotesi del tipo che il ragazzo, in quei quattro anni, avesse
girovagato per il mondo e conosciuto varie persone che si erano offerti di insegnargli
le proprie abilità.
Questa
vana speranza però, morì subito. Non era possibile che i fatti si fossero
svolti in quel modo.
Naruto sapeva usare molto bene
la spada e non poteva di certo essere un insegnamento fortuito, ma un
allenamento costante con lo stesso allenatore, tanto da prenderne anche le
movenze.
E poi
c’era lo sharingan.
Naruto sembrava conoscerlo
piuttosto bene, anche se non i segreti più celati, ma era impossibile che
qualcuno all’esterno di Konoha avesse potuto
rivelargli il meccanismo di quell’arte oculare.
Solo gli
abitanti di Konoha sapevano di cosa era capace
quell’occhio, essendo il clan Uchiha originario di
quel villaggio.
Tsunade venne disturbata dal suo
sonnellino nell’ufficio dell’hokage da un bussare
alla porta.
“Vi ho
svegliato?” chiese Kakashi entrando. Avendo bussato
più volte, aveva intuito che la donna si fosse addormentata, dato che non era
la prima volta. Anche se, durante l’assenza di Naruto,
la donna non doveva mai farsi attendere, dato che per il minimo rumore si
svegliava di soprassalto a causa dell’ansia che la tormentava giorno e notte.
“Cosa
vuoi Kakashi?” chiese la donna notando lo sguardo
serio dell’uomo.
“Volevo
parlarle di una cosa importante, ma vorrei che ci fosse anche Jiraya-sama se non vi dispiace!”
Tsunade alzò un sopracciglio
sorpresa “Jiraya non è al villaggio al momento,
dovrebbe tornare a giorni! Ma se è una cosa importante, non vedo perché
dovresti consultare anche lui, dopo tutto sono io l’hokage!”
Kakashi annuì “Ha ragione, il
fatto è che volevo parlarvi di Naruto!”
Tsunade si preoccupò. L’uomo
spesso le riferiva le capacità del ragazzo, ma con un aria serena e quello
sguardo serio e pensieroso, la inquietavano.
“è
successo qualcosa?” chiese ansiosa.
Kakashi scosse la testa “No, non
ancora almeno!”
“non
girarci intorno Kakashi e arriva al punto!”
Kakashi sospirò “Ho il motivo di
credere che Naruto, in questi quattro anni sia stato…in contatto con l’Akatsuki!”
Tsunade sgranò gli occhi “La tua
affermazione è piuttosto grave. Cosa ti ha fatto giungere a questa
conclusione!” disse guardando storto l’uomo.
“Ho
delle buone ragioni per sospettarlo. Ha conoscenze che non può aver appreso da
persone comuni. Gli è stato insegnato a usare la spada e nella mia carriera
ninja, ho avuto a che fare con un solo ninja che destreggiava la spada come fa Naruto: questo ninja è il traditore del villaggio della
nebbia Kisame. Ha detto di aver avuto già a che fare
con lo sharingan e sa come annientare una sua
illusione e gli unici in possesso di quest’arte innata, come lei ben sa, siamo
io,Sasuke e…
“Itachi!” concluse la donna in un bisbiglio.
“Infine
c’è un’altra cosa che mi ha fatto arrivare a questa conclusione. È in grado
anche di fabbricare marionette e di manovrarle, come solo un ninja della sabbia
può fare. Ho anche pensato che un qualsiasi ninja di quel villaggio ha potuto
insegnarglielo, ma se si prendono in considerazione le ipotesi prima elencate allora…” fece una pausa di silenzio per vedere la reazione
di Tsunade, la quale non distoglieva il suo sguardo
dal suo “…nell’Akatsuki c’è
un membro appartenente al villaggio della sabbia ed è piuttosto abile con le
marionette, se non la sua specialità!”
“Non
abbiamo prove attendibili per insinuare questo. Inoltre ti rammento che l’Akatsuki è alla ricerca dei bijuu.
Se veramente Naruto fosse stato un loro membro, come
spiegheresti il suo ritorno a Konoha?” chiese Tsunade seria.
“Io
credo che dovremo prendere in considerazione, che Naruto
sia un infiltrato per conto dell’organizzazione e che finga con noi, per
ottenere qualche sorta di informazione!” ammise Kakashi
constatando le varie possibilità che Tsunade non
voleva nemmeno sentire.
“Questo
lo escludo categoricamente. Naruto, mio figlio, non è
un traditore!”
Kakashi sospirò “Per quanto
possa essere doloroso, deve considerare il fatto che potrebbe essere così!”
“Prima
di tutto, non abbiamo niente che all’Akatsuki
potrebbe interessare, a parte Naruto, secondo, mio
figlio ha detto più volte che gli è stato chiesto di tornare a Konoha per nascondersi dall’Akatsuki!”
“il ragazzo
potrebbe mentire!” disse Kakashi facendo sussultare
la donna.
“No!”
disse determinata la donna “Ho visto la paura che aveva negli occhi, quando
abbiamo parlato del fatto che l’Akatsuki vuole tutti
i bijuu! Per quanto una persona possa essere brava a
recitare, alcune emozioni non si possono trasmettere attraverso gli occhi!”
disse Tsunade sbattendo un pugno sul tavolo.
Kakashi mantenne la sua
compostezza “Sto solo facendo delle ipotesi, dato che il ragazzo mi ha condotto
a dubitare più volte. Però avrei una proposta per scoprire se Naruto ci stia effettivamente nascondendo qualcosa che
potrebbe non piacerci!”
Tsunade lo guardò, per poi
fargli un cenno con la testa per farlo continuare.
“Una
missione!”
“Di
che genere di missione stai parlando?” disse la donna la quale per il
nervosismo si era messa a girare per la stanza.
“Una
missione che preveda la ricerca di qualche membro dell’Akatsuki
e vedere come reagisce al loro incontro!”
Tsunade si girò di scatto verso
il ninja sconvolta “Hai la minima idea di quanto assurda sia questa tua
richiesta? Se dovessi sbagliarti e nel peggiore dell’ipotesi essere sconfitti, Naruto sarebbe catturato e ucciso!”
“Si,
me ne rendo conto, ma nonostante non abbia prove, sono quasi sicuro di quello
che affermo. Naruto non vi ha mai voluto dire con chi
è stato in questo tempo. Perché? Probabilmente ha qualcosa da nascondere.
Inoltre mi prendo la piena responsabilità che non accada niente al ragazzo. Lo
proteggerò a costo della vita, inoltre mi farò accompagnare oltre che dai miei allievi,
da qualcuno di cui mi possa fidare!”
Tsunade mantenne il silenzio
senza dare una risposta né negativa, né positiva.
Naruto tornò a casa e si chiuse
la porta di camera sua dietro le spalle sospirando.
Quella
giornata si era proprio divertito e gli dispiaceva che il sole fosse già
tramontato.
Si
avvicinò alla sua scrivania e apri un cassetto per porvi una cosa. L’oggetto
in questione si trovava nella tasca dei
suoi pantaloni ed dopo averla estratta da quel “nascondiglio” la fissò a lungo.
La
porta di camera sua si aprì lentamente e il ragazzo in tutta fretta nascose
quell’oggetto nel cassetto il più veloce possibile, senza evitare però di
insospettire la donna che era appena entrata.
“Cosa
stai nascondendo?” chiese Tsunade sorpresa.
Naruto balbetto un niente, ma
continuava a rimanere vicino al cassetto con atteggiamento nervoso.
“Stai
nascondendo qualcosa?” chiese Tsunade sospettosa.
Aveva paura che aprendo quel cassetto avrebbe trovato qualcosa che lo avrebbe
incastrato.
Naruto abbassò la testa, mentre
la donna si avvinava e apriva il cassetto. Il ragazzo non aveva fatto alcuna
resistenza.
Tsunade prese l’oggetto e
l’osservò. La sua aria preoccupata si trasformò in serena e sorrise.
Naruto vedendo la donna
divertita, si avvicinò e le strappò la foto che cercava di nascondere e la
strinse a se.
“Perché
cercavi di nascondere la tua foto con Sakura?”
Naruto arrossì “Bhe…ecco…mi è venuto istintivo e…e…”
“Ti
piace vero?” chiese la donna divertita dalla faccia del figlio che era di un
colore rosso acceso per l’imbarazzo.
“M-ma cosa dici? No, è s-simpatica, gentile con me, ma ciò
non significhi che…che…” Naruto
alzò lo sguardo e vedendo il sorriso della donna ammise “Si, mi piace, ma non
dirlo a papà!”
Tsunade sgranò gli occhi
“Perché?”
“Perché
mi farebbe fare brutta figura. Quel pervertito cercherebbe di darmi consigli su
come conquistarla e temo solo all’idea di pensare a cosa potrebbe farmi fare!”
Tsunade scoppiò in una sonora
risate “Hai proprio ragione tesoro. Va bene, non gli dico niente, ma a dirla
tutta, non è che non si noti che ti piace!”
Naruto sussultò “C-come? L’avevi capito?”
Tsunade annuì “Le volte che
passo a guardarvi allenare, vedo gli sguardi che le mandi, anche quando
dovresti essere concentrato!”
Naruto arrossì “Dici che lei se
n’è accorta?” si interruppe un attimo “Ma no è impossibile, secondo me a lei
piace Sasuke!”
“solitamente
la persona che piace, non si accorge se qualcuno è interessato a lei!” disse
facendo l’occhiolino al ragazzo.
“Cosa
vuoi dire con questo?” chiese il ragazzo convinto che la madre facesse
riferimento a qualcosa di particolare, ma la donna non gli disse niente, ma si
alzò per andarsene.
“Mamma
aspetta! Sei entrata in camera per parlarmi o chiedermi qualcosa giusto?”
La
donna tornò seria e mantenne il silenzio per qualche secondo. Non sapeva
esattamente cosa fare, se andare dritto sul punto e chiedergli con chi aveva
passato quei quattro anni o meno. Ma decise di tacere vedendo l’allegria che il
figlio aveva negli occhi. Raramente l’aveva vista e non voleva cancellarla per
alcuno motivo, così sospirando disse “Niente tesoro, volevo solo avvertirti che
presto assegnerò una missione a te e alla tua squadra!”
A Naruto gli si illuminarono gli occhi “Davvero? Non vedo
l’ora. Di che missione si tratta?”
“Si
tratta di una missione di livello C, che potrebbe trasformarsi in B. Tu e la
tua squadra dovrete cercare dei ninja e portali a Konoha
sperando che non impongano troppa resistenza!”
Il
giorno seguente tutto il team Kakashi venne messo al
corrente della missione.
Sasuke come al solito non fece
una piega, Naruto era al settimo cielo, mentre Sakura
era un po’ timorosa.
Nelle
scorse missioni non aveva fatto praticamente niente, oltre che a dipendere
dagli altri e aveva paura di essere nuovamente di intralcio alla squadra.
“Bene
ragazzi! Dato che la missione potrebbe essere più rischiosa del normale, ho
deciso che vi affiancherò un altro jounin!” disse per
poi fare entrare il jounin in questione accompagnato
da un ragazzo di cui Tsunade non sapeva niente.
“Yamato, chi è questo ragazzo?” chiese la donna, ma l’uomo scosse la testa.
“Il
mio nome è Sai, hokage-sama!” disse il ragazzo
sorridendo, ma tutti si accorsero che in quel sorriso c’era qualcosa di strano.
“Tsunade!” disse una terza persona entrata dopo il ragazzo.
Naruto storse il naso. Quell’uomo,
di nome Danzo, non gli era mani andato a genio. Aveva sempre rivolto degli
sguardi tremendi al ragazzo e più volte lo aveva sentito chiedere a sua madre
di tenerlo legato come un cagnolino, quando andava a trovare sua madre in
ufficio.
“Cosa
vuoi Danzo?” chiese la donna regalandogli uno sguardo di ghiaccio.
“Io e
i consiglieri, non siamo d’accordo con la missione che sta affidando a questo
team, a uno di loro in particolare!” disse guardando Naruto
“Ritengo inopportuno fare uscire il jinchuuriki in
questo periodo. Lo sai meglio di me che l’Akatsuki è
alla sua ricerca o non ti importa di tuo…figlio!”
disse questa ultima parola con disprezzo.
Tsunade si innervosì “Ho pensato
a lungo se affidare o meno questa missione a loro. prima di tutto non posso
tenere mio figlio legato al villaggio, secondo ho piena fiducia in lui e so che
saprà cavarsela egregiamente! Inoltre ti vorrei ricordare che stai mettendo in
dubbio le abilità dei miei ninja!”
“So
bene che Kakashi e Yamato
sono dei buon ninja, ma ritengo comunque troppo avventata questa tua mossa. Per
questo io e gli anziani, abbiamo deciso di aggiungere un elemento alla tua
squadra!” disse indicando Sai.
“Ha la
nostra stessa età, se noi non siamo adatti a questa missione, non lo è nemmeno
lui!” disse Sasuke infastidito dall’uomo, sentendosi
offeso.
“attento
a come parli Uchiha. Sai è già un ambu
a differenza di voi che siete solo dei genin appena
usciti dall’accademia!”
Tsunade intervenne “La forza non
è l’unica cosa che conta in missione, serve anche abilità e furbizia e questi
ragazzi ne sono dotati, che tu voglia crederlo o no!”
“comunque
sia, non puoi sottrarti a questo nostro ordine. O Sai si aggiunge alla vostra
squadra di ricerca o loro non vanno da nessuna parte!” disse Danzo per poi
uscire.
Tsunade diede il permesso a
tutti di uscire, dando l’ordine a Kakashi e Yamato di restare.
“Quel
ragazzo potrebbe essere un problema!” disse Tsunade
“Non mi fido di Danzo. Chissà cosa ha in mente!”
“Più
che preoccupato per l’esito della missione, mi sembrava interessato!” affermò Kakashi.
“è
risaputo che detesta mio figlio e la volpe a nove code, ma mi chiedo cosa altro
nasconda. Kakashi, Yamato,
oltre al compito di proteggere mio figlio, vi affido l’incarico di sorvegliare
Sai. Non è detto, ma potrebbe fare una mossa falsa e far saltare in aria
qualsiasi piano abbia in mente.
I due
ninja annuirono, per poi chiedere il permesso di allontanarsi.
La
missione ebbe inizio il giorno dopo e i ragazzi giunsero alle porte di Konoha puntuali.
“Tu devi
essere Sai, piacere io sono Sakura. Lui è Sasuke,
mentre lui è Naruto!”
Sai li
guardò tutti, ma si soffermò soprattutto su Naruto,
poi chiudendo gli occhi e sorridendo disse “il piacere è mio!”
Sasuke gli si avvicinò e gli
disse “Tu non mi piaci. Ci stai nascondendo qualcosa!”
Sai
sempre sorridendo disse “Che vi piaccia o no, cerchiamo di portare a termine la
missione!”
“Sai
ha ragione Sasuke! Chissà magari non è poi così
antipatico come credi!” disse Naruto.
“Tsè, il mio intuito non sbaglia mai!” disse Sasuke distaccandosi dal gruppo.
“Grazie
per avermi difeso, mostro!” disse il nuovo arrivando, non calcolando però il
fatto che chiamandolo con quel nome, avrebbe potuto suscitare le ire del
biondo.
Infatti
Sai si ritrovò a terra con una guancia dolorante.
“Non
osare mai più chiamarmi così, intesi?”
Sakura
intervenne “Naruto, calmati. Non risolverai niente comportandoti
così. Dobbiamo andare d’accordo, ne va della missione. Quindi ora chiedi scusa
e prometti di mantenere la calma, per le prossime volte che ti chiamerà così!”
Naruto girò il viso
contrariato, poi sospirando si arrese “D’accordo. Scusa di averti colpito,
prometto che non lo farò più per tutta la durata della missione!”
Sai
sorrise e alzandosi accettò le sue scuse, ma un nuovo pugno, sull’altra
guancia, lo buttò nuovamente a terra.
“S-Sakura-chan!” disse Naruto
stupito.
“Ho
fatto promettere a Naruto di non colpirti più, ma
prova a richiamarlo di nuovo in quella maniera davanti a me e niente potrà
impedire che il mio pugno si scontri “accidentalmente” con la tua faccia.
Intesi?” lo minacciò la ragazza fuori di sé.
Sai si
alzò nuovamente e annuì.
“Vedo
che avete già fatto amicizia!” Disse Kakashi ironico
“evitate di uccidervi fra di voi per favore. Non possiamo badare anche a dei
bambini oltre a cercare dei criminali!”
I
ragazzi abbassarono la testa e annuirono.
Passò
circa un ora in cui i ragazzi e i loro insegnanti, saltarono da un albero
all’altro, seguendo Pukkun il cane ninja di Kakashi, il quale era stato invocato per seguire un odore
particolare.
“Kakashi-sensei, stiamo saltando da un sacco di tempo. Ci
puoi dare qualche informazione in più su chi stiamo cercando?”
“Non
posso darvi informazioni precise, dato che non sappiamo chi ci ritroveremo
esattamente davanti, ma…” Kakashi
lanciò uno sguardo a Naruto “stiamo cercando un qualsiasi
membro dell’Akatsuki!”
Naruto a quelle parole si fermò
di colpo, suscitando gli sguardi sorpresi dei suoi amici, tranne di Kakashi.
***************
Fine ottavo
capitolo.
Cosa
vi sembra?
Ora corro
subito a scrivere l’altro prima che l’ispirazione mi passi.
Grazie
a tutti di avermi seguito fino a questo punto e spero vivamente che la storia
continui a interessarvi.
A presto
Neko =^_^=