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Autore: Ashly91    21/07/2010    3 recensioni
L'ultimo anno di scuola è il più difficile, si sentono il tempo che scorre e le cose che cambiano...e non solo in ambito scolastico...infatti, qualcosa sta cambiando in Hermione Jane Granger...qualcosa di molto importante o meglio qualcuno...sta per cambiarle la vita.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Gregory Goyle, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6 – SENTIMENTI DA ELTTROSCHOCK

CAPITOLO 6 – SENTIMENTI DA ELTTROSCHOCK


Quella sera, Hermione decise di raggiungere Ashly nella sua stanza. Aveva visto Zabini tornare sconvolto dall’appuntamento con l’amica e, non avendo ancora visto la ragazza, decise di andare a chiedere a lei. Sentiva che era successo qualcosa, secondo Hermione, durante l’appuntamento tra i due. 

Quando entrò nella camera trovò l’amica sul letto, ancora vestita, che si stringeva il cuscino sulla faccia, quasi come volesse soffocarsi.

“Ashly, va tutto bene?” le chiese mentre si avvicinava, ma non ottenne risposta. Che si sia soffocata davvero? pensò, poi le appoggiò una mano sulla spalla “Sai, non ti ho vista rientrare, ho visto Zabini sconvolto e…”

La Tassorosso scattò non appena sentì il nome del ragazzo.

“Ehi, ma che ti prende?” le chiese ancora l’amica, sempre più preoccupata.

“Era sconvolto?” chiese Ashly ansiosa.

“Come?”

“Blaise! Era sconvolto?”

“Bé, sì…”

“In senso buono o cattivo?”

“Oddio…non lo so, era strano…diverso dal solito!”

“Oddio…”

“Ma perché, cos’è successo?”

La ragazza, che allo scatto aveva allentato la presa sul cuscino, riprese la sua stretta. “Csmbct…” mormorò col cuscino sulla bocca.

“Ashly, levati quel coso dalla faccia e parla più forte!”

“Csmbct!”

“Ashly, ancora, non ti capisco, devi parlare chiaramente, perché così…”

“CI SIAMO BACIATI!”

Shock. Una sola parola per descrivere lo stato d’animo della riccia Grifondoro in quel momento.

“M-ma…v-voi non…non dovevate stare insieme…come dire…per finta?!”

“Perché pensi che siamo entrambi sconvolti? Per puro divertimento?”

Ora era tutto chiaro. Hermione aveva perfettamente compreso la situazione. La storia dei due ragazzi, inizialmente finta, stava cominciando davvero.

Doveva capirlo subito. Quando aveva visto Zabini era appoggiato allo stipite del portone della Sala Grande che si sfiorava le labbra con due dita, ma aveva pensato che fosse un tic nervoso o roba del genere. E invece ora le era tutto chiaro. E quell’espressione…era sconvolto e stranamente pensieroso allo stesso tempo. E ora capiva perché.

“Cosa hai intenzione di fare?” chiese poi a Ashly, che aveva circa lo stesso sguardo che aveva visto nel ragazzo poco prima.

“Non uscire mai più di qui, ovviamente!”

“Ashly, sii seria! E’ solo un bacio dopotutto!”

“Ma è uno dei miei migliori amici! Non vorrei che…”

“Senti, quando l’ ho visto…non era proprio sconvolto! Era più…bé…come te ora!”

“(E questa sarebbe una cosa positiva?!?!)” pensò la Tassorosso, poi si rimise il cuscino sulla faccia e si buttò sul letto.


***

Quando anche Zabini ritornò alla Sala Comune di Serpeverde si ritrovò nella stessa situazione di interrogatorio. Malfoy, Tiger e Goyle erano seduti sul divano di pelle nera a guardarsi un film porno, ma, non appena visto lo stato di trans-schock dell’amico, spensero tutto. Loro, al contrario di Hermione, non sapevano dell’appuntamento che si erano dati lui e Ashly, quindi rimasero ancora più scioccati della notizia…soprattutto Goyle…

“Blaise, che ti è successo?” gli chiese Tiger. Zabini aveva ancora le due dita, viste circa un’ora prima da Hermione, sulle labbra.

“Fai ripartire il film!” disse Malfoy preoccupato. Se c’era un modo per riportarlo alla normalità, era quello. Ma il ragazzo non accennò nessun tipo di espressione.

“Oddio…è grave!” disse Goyle.

“Io…” cominciò a mormorare il moro in trans “Oh…mio…dio…”

“Cazzo Blaise! Dicci che ti è successo! Ci stiamo seriamente preoccupando!”

“Io ho…ho baciato Ashly…” disse. Nella stanza calò il silenzio più profondo, si sentiva soltanto il film. Malfoy fece cenno a Tiger di spegnere nuovamente tutto.

Sia il biondo, che l’altro ragazzo sapevano che la relazione tra Zabini e Ashly era finta, ma non Goyle. Lui era rimasto pietrificato dalla notizia. Significava la vera fine del loro rapporto.

“Eravamo seduti e…e poi l’ ho guardata e…non so cosa mi è preso…so solo che ho chiuso gli occhi e quando li ho riaperti…avevo le labbra incollate alle sue…” cercò di spiegare il ragazzo.

Altra freccia conficcata nella schiena dell’altro Serpeverde, ex-ragazzo ormai definitivo.

“Ma la vostra non doveva essere una messinscena per far ingelosire Goyle?” disse Malfoy non curandosi dell’altro.

“Co…cosa?!” chiese il diretto interessato.

“Avanti, Goyle, era chiaro come il sole che fingevano! Non te ne sei accorto solo tu!” gli disse Tiger. “E a quanto pare non te ne importava neanche più di tanto, visto che non hai mai fatto niente per metterti in mezzo!” continuò mentre portava qualcosa da bere a Zabini.

“Non credevo…”

“Ma smettila!” disse una voce.

I ragazzi, tranne Zabini, si voltarono verso l’entrata della Sala Comune. Rimasero in silenzio per qualche secondo, si aspettavano di vedere chiunque meno lui. Era tornato Markus Flitt.

Il ragazzo si avvicinò a Zabini e si sedette accanto a lui, poi si rivolse a Goyle.

“Dovrei picchiarti!” gli disse “Te la cedo e te la fai scappare!”

“Lui ti ha ceduto Ashly?” disse Tiger in tono sarcastico “Ma se non ti ha mai sopportato!”

“Solo per via di Baston! Quell’idiota…ma sarà mia…ora!”

“Ti è sfuggito un insignificante particolare!” disse Malfoy.

“Quale?”
Il biondo indicò il povero ragazzo sotto shock, che non rispose neanche all’ ‘insignificante’ che gli era appena stato affibbiato.

“Non…” cominciò a dire, cercando di riprendersi “Non credo che…sì, insomma…la cosa continuerà…”

Tutti, tranne Flitt, lo guardarono storto.

“Cosa?!” disse Tiger.

“Teniamo troppo alla nostra amicizia…e poi…sono sicuro che lei non vorrà rischiare per questo…” rispose Zabini, poi si alzò e si diresse verso l’uscita.


***

Ashly, intanto, aveva fatto ad Hermione lo stesso discorso. Il ragionamento di Zabini era più che giusto: Ashly teneva troppo a lui come amico per considerarlo un fidanzato. Quel bacio doveva essere considerato solo un semplice segno di affetto.

“Ashly, ma…sei sicura?” le chiese Hermione preoccupata “Potresti davvero esserti innamorata di lui!”

“Ti assicuro di no!” le rispose subito l’altra “Cioè…” continuò con un tono un po’ imbarazzato “Ci ho pensato, ma…lo considero il mio migliore amico!”

“Ashly…”

In quel momento qualcuno bussò alla finestra della camera. Hermione andò a guardare chi potesse essere. Lei non lo sapeva, ma quasi ogni sera Zabini andava a farle compagnia o spesso facevano il contrario. Quando la riccia aprì, di fatto, si ritrovò davanti il ragazzo a cavallo di una scopa.

“Zabini!” disse “Cosa ci fai qui?!”

“Blaise!” disse Ashly, alzandosi dal letto.

“Ehi!” rispose lui, entrando “Dovrei parlarti…”

“So già cosa vuoi dirmi! Non ti devi preoccupare! E’ tutto a posto, sta’ tranquillo!”

“No, aspetta, volevo dirti…lo sai, io e te ci conosciamo troppo!”

“Lo so! Ma sta qui il bello!”

Mentre i due si stuzzicavano e ridevano, come se niente fosse successo, Hermione li guardava un po’ confusa, ma le bastarono pochi secondi per capire che si era preoccupata inutilmente. E poi, Ashly aveva ragione. Erano troppo affezionati come amici e forse qualcosa di più avrebbe potuto rovinare il loro splendido rapporto.

“Ehi, indovina un po’?” disse Zabini a un certo punto.

“Cosa?” rispose Ashly.

“Credo che faresti meglio a restare in camera tua per un bel periodo!”

“Perché?”

“C’è qui qualcuno che ha intenzione di farti una corte spietata, ora che sei single!”

“Qualcuno chi?”

Zabini fece un sorrisetto furbo e malizioso. “Non telo dico!” le rispose, saltando sulla scopa e uscendo di corsa dalla finestra.

“Ehi, torna qui!” gli gridò Ashly, ma l’unica cosa che ottenne fu un cenno di un saluto con la mano e di un bacio, dopodiché il ragazzo le voltò le spalle.

La mattina dopo, la Tassorosso si ritrovò a pensare sul serio di prendere in considerazione il consiglio del suo migliore amico: chiudersi in camera…o morire!


Ashly si svegliò, si preparò per le lezioni, fece colazione al tavolo dei Grifondoro assicurando ad Hermione di stare bene, e si diresse verso l’aula di Trasfigurazione. Era quasi arrivata quando, dalla Sala Comune, qualcuno la chiamò. Ma chi… pensò, poi si girò di scatto per vedere chi fosse: rimase sbalordita. Erano due ragazze, due studentesse, ma non due studentesse qualunque…erano due Serpeverde che la Tassorosso ben conosceva.

“Ste! Fede!” gridò correndo dalle due ragazze. Non le vedeva da quasi due anni e vederle ad Hogwarts per lei era davvero fantastico.

“Oh, mio dio, non ci credo! Da quanto siete qui?” disse Ashly abbracciando le due poverine, che si sentirono soffocare.

“Calmati Ashly!” le disse Stefania, liberandosi dalla presa dell’amica “Vuoi forse ucciderci?”

“Può darsi!” rispose lei riprendendo ad abbracciarle. Finito il lungo abbraccio, le ragazze poterono riprendere a respirare.

“Sei matta?” le disse Federica “Per un attimo ho creduto che volessi ucciderci davvero!”

“Scusate! Ma sono felice di vedervi! Non ci vediamo da un secolo!”

“Felici 117 anni!” disse Stefania. Tutte e tre scoppiarono in una risata.

“Dai, sul serio! Cosa ci fate qui?”

“L’effetto sorpresa!” le rispose Federica.

“E poi…avevamo voglia di venire a trovare Draco!” continuò Stefania.

“Ah, grazie per la considerazione!” disse Ashly fingendosi offesa.

“Dai, lo sai che scherziamo!” riprese Stefania “Siamo qui per quello che resta dell’ultimo anno! Di certo non possiamo perdercelo! Allora, che ci racconti? Novità?”

“Naaa, tutto normale! Al mattino litigi con Malfoy, a pausa pranzo litigi con Malfoy, al pomeriggio litigi con Malfoy, a cena litigi con Malfoy e di sera litigi con Malfoy!”

“Voi due non andrete mai d’accordo, vero?”

“Ma dai Ste, stavo scherzando! Di sera ho altro da fare!”

“Eh, immaginiamo!” disse Federica maliziosa.

“Ah, ah, spiritosa! No, faccio i compiti!”

“Tu?!” le chiese Stefania sbalordita “Ma tu non li fai mai i compiti!”

“Veramente, io e Blaise abbiamo un accordo…”

“Ovvero?”

“Ci dividiamo le materie!”

“Comodo!” disse Federica.

“Già!”

“E con Goyle come va’?”

“Tutto ok, come al solito!”

“Gli rompi il naso?” chiese Stefania.

“Io credo che gli rompa qualcos’altro!” rispose Federica.

“A dire il vero mi evita da quando ci siamo lasciati!”

“Vi siete lasciati?!?!” dissero le due Serpeverde in coro.

“E tu questo lo chiami ‘ il solito ’?!” continuò Stefania.

“Mi abituo in fretta!”

“In fretta quanto?! Quando è successo?!”

“Sarà…un mesetto fa’…una settimana prima che arrivasse Oliver!”

“Ah, già, Oliver! Povero, credo sarà seccato in questi giorni!” disse Federica.

“Perché?”

“Bé” cominciò Stefania “Per via di…” si bloccò per qualche secondo e guardò l’amica Serpeverde, poi entrambe guardarono Ashly.

“Cavolo!” riprese Stefania “Lei non lo sa!”

“Io non so cosa?”

“No…” continuò Federica “Ma credo che lo scoprirà presto!”

Le due ragazze guardarono fisso dietro Ashly, che non fece in tempo a girarsi perché ‘qualcosa’ l’afferrò da dietro stringendola in vita.

“Ehi, quanto tempo! Mi sei mancata, lo sai?” disse la ‘cosa’.

“Ma chi diavolo sei?” disse la Tassorosso tentando di liberarsi.

“Ma come? Non mi riconosci? O ti sei dimenticata di me?”

“Può darsi, e se non mi lasci subito non sarò l’unica a non riconoscerti dopo quello che ti farò!”

“Che bel caratterino! D’accordo, d’accordo, ti lascio!” (sarcasmo)

“Grazie!” disse la ragazza, finalmente libera, sistemandosi e voltandosi lentamente “Lo dico sempre io! Se qualcuno mi prende così di soppiatto, io potrei…”

La ragazza si bloccò.

-----------

Vorrei chiedere al pubblico un minuto di silenzio per elaborare il lutto di Ashly Bagman, che riprenderà vita alla fine di questa preghiera…

-----------


Ashly rimase completamente pietrificata. Aveva davanti Markus Flitt. Avrebbe fatto di tutto pur di non rincontrarlo. Lo odiava già da prima che si conoscessero per la reputazione che aveva, ovvero combinarne di tutti i colori al suo migliore amico Oliver, ma cominciò a non volerlo vedere più quando cominciò a provarci spudoratamente con lei.

“Allora? Ti ricordi adesso?” le disse Flitt notando lo shock della ragazza “Sai com’è, Piton mi ha chiamato perché, vedendo Baston in giro, ha pensato che ci volesse qualcuno del Serpeverde per aiutare la sua casa! E poi, visto che ora sei single…non potevo di certo mancare!”

Ashly non gli rispose. Probabilmente non lo stava neanche ascoltando. Era ancora sotto shock. Poi le tornarono in mente le parole che Zabini le aveva detto il giorno prima.

“Ehi, indovina un po’? Credo che faresti meglio a restare in camera tua per un bel periodo! C’è qui qualcuno che ha intenzione di farti una corte spietata, ora che sei single!”

“Frack…” disse persa in uno sguardo vuoto, fisso sul pavimento.

“Ammettilo, ti sono mancato!” continuò Flitt.

“Voi…” mormorò girandosi lentamente verso Stefania e Federica “Voi…lo sapevate…”

Le due ragazze cominciarono a indietreggiare. Erano fermamente convinte che l’amica le avrebbe uccise. E non avevano tutti i torti: tanto loro indietreggiavano, tanto lei si avvicinava, così Stefania cercò di calmarla.

“A-ashly, dai…c-credevamo che lo sapessi…se no te l’avremmo detto!”

Stranamente la Tassorosso si fermò.

“S…” cominciò Federica “Sì è calmata davvero?”

“COSA – STAI – FACENDO?!” urlò voltandosi verso il ragazzo, praticamente ignorato, che la guardava con sguardo malizioso.

“Nulla!” rispose lui con naturalezza continuando a fissarla.

La ragazza si rivoltò verso le due amiche, che intanto avevano già preso le loro bacchette, le superò passando tra loro e s’incamminò per il corridoio.

“Ehi! Dove vai?” le chiese Stefania.

“Seguo il consiglio di Blaise!” rispose lei “Mi chiudo in camera…” mormorò poi tra se e se.

“Allora…” disse Flitt alle due ragazze “Che mi raccontate?”

Le due lo guardarono senza rispondere.


Ashly era ormai arrivata davanti alla porta dell’aula di Trasfigurazione. Quando entrò in classe vide la solita combriccola di Malfoy, con Blaise che la salutava, Harry, Ron, Hermione e infine Olivier, accanto alla cattedra, che sistemava i compiti in classe.

La Tassorosso andò subito da lui.

“Ciao Olivier…” disse in tono nervoso e scocciato allo stesso tempo.

Quel tono era un segnale di allarme, significava che le era successo qualcosa, e il ragazzo, questo, lo sapeva bene. Le mise una mano sulla spalla, mentre sull’altra si appoggiava una mano di Zabini, che Ashly guardò malissimo.

“Oh, andiamo!” cominciò il Serpeverde “Ti avevo detto di chiuderti in camera!”

La ragazza stava per reagire, facendo allontanare Zabini dalla paura, ma Olivier la fermò.

“Cos’è successo?” le chiese cercando di non farle guardare il Serpeverde che, nonostante fosse il suo migliore amico, lei avrebbe comunque tentato di uccidere.

“Tu non lo sai…” disse Ashly preoccupata.

“Non so cosa?”

In quel preciso istante, Stefania e Federica entrarono nell’aula…seguite da Flitt.

“Oh, no…” disse Olivier appena vide il ragazzo.

“Ehilà, Baston, quanto tempo! Come te la passi?” disse Flitt, avvicinandosi a lui.

“Bene, ma tu cosa ci fai qui?”

“Ehi, ehi, come sei scontroso! La verità è che tu dai fastidio a Piton…e io darò fastidio a te!”

“Quindi mi lascerai in pace?” gli chiese Ashly, sperando in una risposta affermativa.

Il ragazzo la strinse di nuovo in vita.

“Certo che no…” le mormorò stringendola ancora più forte “Il motivo principale per cui sono qui…sei tu!”

La povera Tassorosso arrossì leggermente, ma non era per l’aria, che quasi le mancava a causa della stretta del ragazzo, o almeno…lei era convinta che fosse per quello…

La porta si aprì ed entrò la McGranit, che lanciò uno sguardo ai due e poi disse a tutti di sedersi.

Quella era solo la prima lezione della giornata, ed Ashly si augurava di stare male perché non sapeva quanto avrebbe potuto resistere: era in mezzo a Flitt, che non voleva lasciarla, e Olivier, che non voleva lasciare che lui la importunasse, e i due ragazzi continuavano a lanciarsi sguardi di sfida e sfrecciatine.

Che qualcuno mi schianti in infermeria…VI SUPPLICO! pensò, poi appoggiò la testa sul banco.
  
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