Il campanello della porta
d’ingresso suonò insistentemente, finchè
la quindicenne non si decise ad alzarsi dal letto.
Il pavimento era ghiacciato
in confronto a quelle calde coperte di cotone pesante azzurre.
Aprì la porta e davanti a lei
trovò sua zia Ginny con Zia Luna.
Avevano in mano una grande torta e sorridevano felici.
‘Auguri, Emily!’ esclamò
Ginny, entrando in casa e posando il pacco sul tavolo della cucina.
Emily sorrise legandosi i
lunghi capelli boccolosi in una coda alta ‘Ma zia!
Era lo scorso mese il mio compleanno!’
‘Ma per oggi, no? Oggi è il tuo primo giorno di scuola
come Prefetto!’
‘ Dov’è
la mamma?’ domandò Luna, sedendosi.
Emily si rattristò
‘ E’ in ospedale da papà… il dottore l’ha chiamata urgentemente. Non mi
ha voluto dire il perché.’
Ginny e Luna si guardarono
preoccupate.
Tutti stavano ovviamente
temendo il peggio.
‘Beh, credo
che sia meglio che tu ti vada a preparare. Accompagneremo te e Chiara a King’s Cross.’
Emily annuì e sparì al piano
di sopra.
‘Mi sembra così…inverosimile,
Luna.’ Dichiarò Ginny, preparando la moka del caffè ‘ A tante persone a cui
poteva arrivare un colpo al cuore… proprio a mio fratello…’
‘ La vita non è fatta solo di gioie, lo sai. Tutti soffriamo
per un motivo o per un altro.’ Rispose la bionda, mettendo nelle tazze una
zolletta di zucchero di canna, il suo preferito.
‘Io ad esempio, soffro.’
Continuò infilandosi in bocca una zolletta e cominciandola a sciogliere con la
lingua ‘ Soffro perché non posso avere un figlio!’
Ginny la guardò, pietosa.
Era vero.
Fu così, dopotutto, che Harry
si innamorò veramente di Luna.
Grazie ad un incidente.
L’uomo dai capelli corvini si stava lentamente
avvicinando al demone.
Uscì la bacchetta.
E accadde il peggio.
Voldemort, che tutto si poteva dire tranne che era
vivo, era ancora raggomitolato su se stesso, e per un momento Harry aveva
creduto che tutto fosse finito.
Ma, effettivamente, non aveva fatto i
conti con Nagini.
Un serpente alto più di 10 metri, si ergeva sibilando
strane parole.
Non era più ceca, e Harry sapeva che gli sarebbe servito un solo sguardo per rimanerci secco.
Si copriva gli occhi con il braccio destro, mentre con
quello sinistro puntava la bacchetta su un punto non esattamente preciso.
Sentì un sibilò molto più
forte e si sentì scaraventato contro una parete ghiacciata della grotta.
Poi silenzio, interrotto solo da lievi gemiti.
Decise di alzarsi anche se una forte
fitta al fianco lo fece piegare in due, costringendolo a camminare a
carponi.
E capì che non era nulla in confronto alla scena
orripilante che gli si presentò davanti:
Il corpo completamente immobile della ragazza si
trovava sotto la creatura morta.
Perdeva sangue. Molto sangue.
Le si avvicinò e la guardò ‘Luna…’
La ragazza sorrise dolcemente.
I capelli da sempre biondi erano ora incrostati dal
sangue che le colava da una tempia.
Il moro notò che si teneva la pancia mentre anche
quella perdeva sangue ‘Sei ferita…’
Luna posò lo sguardo sulla pancia ‘Potresti togliermi
questo peso inutile… sarebbe più facile…’
Harry sorrise e l’aiutò scostando con non poca fatica
il corpo dell’ultimo Hoxcruses.
Quanto si voltò per vedere se andava meglio, lei aveva
gli occhi chiusi mentre un dolce sorriso le si dipingeva
su quel viso sofferente e coraggioso.
Gli aveva salvato la vita.
Chiara scese a due a due gli
scalini mentre i capelli le saltavano sulla schiena ancora bagnati ‘Ciao zie!’ rubò un biscotto e corse nuovamente in camera, evidentemente
per vestirsi.
‘ Secondo te
è saggio mandare le ragazze a Hogwarts?’ domandò Ginny, guardando la caffettiera.
‘ Secondo la McGranitt sì…dopotutto… per Voldemort non è un problema. Se ti vuole uccidere lo fa, ovunque tu sia.’ Rispose Luna
alzando le spalle.
Un brivido percosse la
schiena della rossa.
Era sempre stata molto
coraggiosa.
Una vera Grifondoro.
Aveva dimostrato il suo
coraggio quando dovette dire ai suoi di aspettare una
figlio da un Serpeverde.
Aveva dimostrato il suo
coraggio giallo-rosso quando dovette dare il
nominativo del padre di Ilea.
E anche quando decise di
seguire il marito durante un esecuzione di
Mangiamorte, come spie.
Tutto le faceva salire
adrenalina, ed era davvero contenta quando si accorgeva di quanto Ilea avesse
preso dal padre.
La stessa sfacciataggine.
Lo stesso desiderio di
mettersi alla prova.
E di non partecipare soltanto. Ma
di vincere.
Sempre.
°^^^°
‘ Le undici meno cinque,
ragazze forza!’ esclamò Ginny, imitando esattamente
quella stessa scena che ricordava e avrebbe ricordato per sempre di sua madre
mentre spronava i figli, Harry e Hermione a sorpassare quella barriera
apparentemente rigida. Dura. Fredda.
Quando tutto quello che le importava era fare colpo su
Harry.
O
divertirsi con i gemelli a fare scherzi al custode di Hogwarts, Gazza.
O sfottere il fratello Ron che non si decideva a
dichiararsi a Hermione.
Emily guardò per l’ultima
volta la stazione babbana.
Sospirò.
Avrebbe tanto voluto che suo
padre fosse lì.
Più agitato di quanto fosse
lei dalla partenza per Hogwarts.
Avrebbe voluto che le stesse
accanto incoraggiandola o complimentandosi con lei poiché era
stata nominata prefetto.
Ma lui non c’era.
Sorpassarono assieme la
barriera del binario 9 e ¾ senza esitazioni, mentre il lungo fischio del treno
e l’odore del fumo di carbone della locomotiva rosso rubino
la fece sorridere.
Stava per tornare nel suo
mondo.
Dove non tutto era normale.
Dove non si
insegnava l’inglese o la fisica, ma incantesimi e pozioni.
Dove dietro ogni angolo non sapevi con chi scontrarti: se
con un troll o un fantasma.
‘ Ohi, sei sveglia??’ domandò
Chiara guardandola seriamente mentre salivano sul
treno.
Emily annuì, quando qualcuno
la fermò dal braccio.
Si girò e lo vide, lì,
sorridente.
‘Jeff!’
Il ragazzo la tirò a sé
abbracciandola stretta ‘Credeva tu che ti avrei lasciata
andare senza salutare?’
Emily sorrise e lo guardò ‘Mi
mancherai..’
‘ Anche
tu.’ Sospirò il moro, carezzandole la guancia che per l’occasione si era
imporporata.
‘Mi scriverai?’ domandò ancora la ragazza, guardandolo
insistentemente.
Jeff sorrise, mostrando dei
denti perfettamente bianchi e regolari ‘Certo.’
‘Promesso?’
Il bulgaro non rispose e
preferì piegarsi su di lei e sfiorare con le labbra quelle sue.
La guardò nuovamente ‘ Promesso.’
Emily lo guardò rasserenata
per poi voltarsi e dirigersi con la sorella verso lo scomparto.
‘ Ah…l’amore… Amore mio baciami, amore!!’ Chiara intanto la sfotteva.
‘ Stai zitta, tu!’ l’ammonì
la sorella maggiore, mentre poggiava la valigia e si aggiustava orgogliosa la spilletta con la grande P incisa.
Si aggiustò alla meglio la
maglietta bianca a maniche lunghe e si diresse verso lo scomparto dei prefetti
dove trovò Jason, anche lui diventato prefetto,
immerso in una pesante lettura della Gazzetta del Profeta.
Aveva già indossato la divisa
scolastica e sembrava avere un viso molto corrucciato.
Prima che Emily, però, gli si
potesse sedere di fronte, qualcosa o meglio, qualcuno, la chiamò per nome.
Urlava.
Ma non di terrore, di angoscia o paura…no.
Di gioia.
Si affacciò dallo scomparto e
lo vide, lì.
Mentre un leggero sorriso sincero gli illuminava il volto,
facendolo apparire più bello.
Era sulla
sedia a rotelle, teneva la mano
alla moglie.
Sembrava sorridente, ma
felice allo stesso tempo.
Emily sorrise di rimando,
mentre calde lacrime le rigavano il volto.
Scese velocemente dal treno,
correndo incontro al padre che ora aveva le braccia aperte in segno di accoglienza.
E lei si accasciò contro quel petto e quelle braccia
rese deboli dall’infarto e lo strinse a sé mentre forti singhiozzi l e
predominavano la voce.
E si ritrovò abbracciata.
Ancora una volta.
Come quando da piccola le si rompeva una bambola.
O come quando Chiara le faceva un dispetto.
O quando ancora non riusciva a trovare un rimedio a
tutto quello che le stava accadendo intorno.
‘Papà!!’ pianse lei, mentre cercava di stare più stretta
possibile al padre, e il suo odore la invadeva.
L’odore inconfondibile di un
padre.
Aveva paura di perderlo, per
sempre.
‘Sono orgogliosa di te,
Emily… sei una prefetto..’ sussurrò Ron, guardandola.
Teneva il viso della figlia
tra le mani, e con i pollici le asciugava le lacrime che prepotentemente le
rigavano il volto.
‘Non voglio lasciarti, papà. Ora che ci sei, non voglio
perderti..’ disse Emily, tra un singhiozzo e l’altro.
‘ E
tu non mi perderai, Emily, mai. Ma se un giorno questo dovesse
succedere, tu lo sai dove mi puoi trovare sempre.’ Rispose l’uomo,
affaticandosi per ogni parola che diceva.
Emily non capì e aggrottò le
sopracciglia.
‘ Avanti! Qual è quel posto
dove puoi trovarci le persone a te più care. Quel posto che nessuno può
sbirciare perché è dentro di te?’
Emily sorrise, tirò su col
naso e abbassò il volto ‘Nel mio cuore’…
Fa cagare questo chap, eh?
Lo so, lo so.
Ma sapete quando viene quel blocco
d’autore, no?
Ti arriva ed è difficile uscirne.
In più sto scrivendo anche un’altra fanfiction con una mia amica, e come ho già detto precedentemente, i miei libri mi rimproverano stando lì,
sulla scrivania… e così..durante l’ora di Informatica
(supplenza, alleluia!) sono riuscita a postarlo..!!
Gradirei un vostro commento… o consiglio che non
rifiuto mai.
Anzi!
Grazie ancora a:
HERMIA: beh, non lo so neanche io come faccio..^^
..ma a quanto pare sono un po’ infantile…
KARMENSITA: Ciao Carmen, ho letto un po’ di cose su di
te… i tuoi personaggi preferiti..quelli odiati… non siamo molto simili, ma non fa niente.
Per il fatto di Ron e Hermione…beh, forse non è trasalito il
fatto che era uno scherzo, poiché come anche tu stessa hai notato,
avrebbero dovuto avere un sacco di Weasleyini, no? Infatti Ron borbotta qualcosa… Krum è venuto da loro perché
sua moglie l’ha abbandonato con Jeff. Non ha nessun parente lì in Bulgaria e ha
pensato subito a Hermione. Per il fatto di Ilea,
invece… beh, è pur sempre una Malfoy… e ai Malfoy piace “farsi notare”. Secondo
me Ilea è un personaggio ben riuscito, è una
serpeverde non ancora a Hogwarts ma nel suo sangue già scorre la sfacciataggine
del padre. Selenya
Solarya… mhm..non l’ho mai sentita nominare… dove mi ha recensito? Non
ricordo davvero… e non ho mai sentito parlare di FFFEVER…. Già, sono all’inizio
e mi serve un po’ di pratica e non posso dare tutta me stessa anche durante la
scuola. La scuola prima di tutto, a mio parere. Poi
scrivere e divertirsi, ma la scuola in primo piano. Credo di non essermela
presa molto… certo, ci sono rimasta non poco delusa, ma mi fa piacere avere
anche commenti con consigli, a mio parere molto utili per maturare. Grazie,
ciao.
MYU!!: sono contenta che ti piaccia già quella coppia,
ma attenzione a non scambiare Devon con Jason! Ciao!! E grazie… mi fa
molto piacere avere una tua recensione!! ^__^
SIJAY: credo che Ron stia aspettando che le acque si
calmino un pochetto. Hermione è
molto confusa e i figli stanno soffrendo molto, ma si risveglierà presto… o almeno
credo..^__- scherzo!
LILAC: no, non sei l’unica… o almeno, io le vedo già
queste somiglianze. Alcuni dicono che Devon sia Ron…
e Jason Harry… basta che non facciamo confusione!! ^^
ciao!
HERMIONE_91: sì, devo ammettere che sei molto brava in
inglese ^^, beata te! Viktor in questa ff si sta
comportando male… ma io non lo odio, anzi! Non
vedo l’ora di vederlo al cinema! L’attore sembra dolcissimo. Infatti Viktor è dolcissimo… siamo noi che, volendo la
coppia Ron/Hermione, odiamo Viktor… come anche Lavanda, no? Ciao e Graziiiissssima!!