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Autore: GimyTwin    23/07/2010    2 recensioni
Le due gemelle Rosa e Margherita, assieme al loro miglior amico Gelsomino, scopriranno di avere qualcosa che gli altri ragazzi non hanno e vivranno una magnifica avventura in un mondo inesistente.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ragazze, preparate le valigie!! Lo sapete che domani mattina partite!!! Non credo proprio che ve lo siete dimenticato!!!!”

“Nooo,certo che no, mamma, adesso andiamo!”

Le due gemelle le presero dall’armadio e cominciarono a mettere dentro tutto il necessario: macchina fotografica, un blocchetto per disegnare con due matite e due penne, vestiti, e tutto il resto... ma furono interrotte da un forte e incessante:

DLIN DLON!!! DLIN DLON!!! DLIN DLON!!!!

Era il rumore del campanello di casa. Rosa e Mag, immaginando già chi era, in un batter di ciglio furono giù. Avevano indovinato: era Gelsomino, il loro migliore amico dal tempo delle elementari.

“Ehi! Ce ne avete messo di tempo ad aprire!”

“Ma se ti abbiamo aperto soltanto dopo tre DLIN DLON!!! Va be’, argomento chiuso, vieni in camera.”

“Come mai tutta questa agitazione nel suonare?” chiese con un ghigno sulla bocca Rosa.

“Perché ho una sorpresa per voi...” disse lui.

In quel momento porse due piccole scatolette a ciascuna di loro. La aprirono e trovarono due bellissimi paia di orecchini. Sotto a quelli c’era un bigliettino:

Con affetto, il vostro migliore amico Gelsomino Carlotti. Un piccolo pensierino per due amiche molto SPECIALI.

“Uao! Sono stupendi! Grazie!” dissero saltando al collo di Gels.

Arrivarono al secondo piano ed entrarono nella stanza dove, tra una confusione colossale, c’erano qualche valigie aperte, mezze vuote, e Mimì, la dolce gattina, che ronfava comodamente sui cuscini enormi e morbidi del letto.

“Mamma mia!! Che confusione!!! Sembra che ci sia stata la terza guerra mondiale qui dentro!!!” disse Gels, appena vide tutta quella marea di vestiti e company.

“Ehhh, lo so. Prima che tu suonassi stavamo facendo le valigie... Tu le hai già fatte?” chiese Mag

“Certo! Stamattina.”

Quando finirono si misero a parlare del giorno seguente, di come per loro era il posto, se si sarebbero divertiti, se avrebbero avuto la stessa camera, eccetera eccetera...

“Ma, dimmi, dormi qui stanotte?” chiese una gemella.

“No. I miei genitori vogliono che stia con loro...”

“Ah, anche i nostri.”

DLIN DLON!!! si sentì di nuovo. I ragazzi, curiosi, scesero.
Davanti alla porta c’era il fratello maggiore di Rosa e Mag, che da più di due mesi era andato a vivere con la sua fidanzata in un altro paese:

“ Marco!!! Che ci fai qui!!” chiesero in coro le due gemelle, che gli saltarono addosso.

“Ho pensato di venirvi a salutare prima che partiate, è logico! Genevieve mi ha telefonato ieri sera avvisandomi, così ho pensato di fare un salto... E poi vi devo dire una cosa...” disse lui con aria misteriosa.

Marco si rese conto di Gels, che fino a quel momento era rimasto in disparte per far godere alle due amichette quel momento tra fratelli:

“Ciao Gels! Come va’, bene?”

“Si, si, certo...”

Dopo qualche minuto, giusto il tempo di salutare tutta la famiglia, tutti e quattro andarono nella camera di sopra:

“Vedo che stavate facendo le valigie! Comunque non sono venuto qui per dirvi questo, ma di tutt’altra cosa. Gels, io mi fido di te, quindi puoi rimanere qui, a patto che prometti che questa cosa non uscirà mai da questa stanza.”

Gels fece un breve cenno con la testa e si mise ad ascoltare.

“Ragazze, vi devo avvertire, in modo che non vi spaventiate quando succederà. Una volta arrivate al campo, vi accadrà una cosa molto strana: riceverete i poteri magici...” Marco, che fino a quel momento guardava per terra, fissò uno a uno gli occhi dei ragazzi, che con lo sguardo perso nel vuoto, lo ascoltavano attentamente”... dopodiché, con qualche giorno di prova, affronterete tutti e tre un viaggio in un mondo inesistente, per le persone normali, intendo. Non dovrete spaventarvi, è successa la stessa cosa a me, quando avevo la vostra età, ed è stata un’ esperienza indimenticabile, quella più bella di tutta la mia vita. Ora mi dovete scusare, ma devo andare. Ciao.”

“Ma come di già? Sei appena arrivato. E poi ti dobbiamo fare un sacco di domande: chi ci darà i poteri, come mai non ce lo hai mai detto che ce li avevi...”

Ma niente da fare, lui era già sulle scale. Allora Mag urlò:

“Grazie per averci avvisato!”

“Prego!” si sentì dal piano di sotto.

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Il giorno trascorse velocemente e quando le due gemelle si svegliarono il giorno seguente, furono agitatissime:

“Finalmente è arrivato! Mi sembra sia passato un anno da quando lo abbiamo saputo.” disse Rosa appena svegliata, quindi con ancora il pigiama rosso con i cuori bianchi addosso

“Già” confermò Mag, che, come sua sorella, aveva il pigiama bianco con i cuori rossi.

Il giorno prima avevano fatto ognuna una propria lista delle cose che volevano portare e adesso la stavano controllando:

“Pigiama: adesso lo metto;
 Blocchetto per disegnare: fatto;
 Macchina fotografica: fatto;
 Dentifricio e spazzolino: adesso lo metto;
 ...”

 Dopo essersi vestite, andarono giù per la colazione, mangiarono velocemente una brioche alla marmellata con un bicchiere di latte e poi ri-controllarono la valigia.

Arrivarono le 6.55: la famiglia Bivelli si avviò alla stazione di fermata e lì incontrarono Diego, Fiona e Gels. Ma non erano gli unici: c’erano anche la famiglia Weder e Injakj (i vicini), Degi, Muesa, e molte altre ancora. C’erano anche gli animatori del campo. Tutti i ragazzi si fermarono a chiacchierare tra loro in un unico gruppo sul come e sul perché in attesa dell’autobus.

 

Alle 7 in punto, come prestabilito, arrivò l’autobus e i ragazzi, dopo aver messo le proprie valigie nel portabagagli, ci salirono salutando il guidatore:

“Ciao Marrie!”

“Come sta Marrie?”

“Buongiorno Marrie!”

“Marrie, tutto bene?”

...

“Fantastico! Finalmente si parte!” disse Rosa sentendo il motore che partiva.

“Vero! Oh!, aspettate! Salutiamo i nostri genitori dal finestrino! Ciao, ciao, ci vediamo il 5 Agosto!” disse Mag.

Durante tutto il viaggio parlarono, ascoltarono l’MP3, lessero, giocarono. Insomma, fecero tutto il possibile per godersi anche quei momenti sull’autobus.

Dopo molte ore di viaggio, alle 5, in anticipo rispetto all’ora prestabilita dal fogliando, arrivarono sui monti Bruni.

“Uao!” esclamarono i tre alla vista del paesaggio.

  
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