Avvistata:
Regina B.
in un “formale” scambio di opinioni con C.B.
A quanto
pare non decidendosi a sistemare le cose con il Re, ha deciso di optare per un
“noto” Principe, le cui iniziali sono le stesse…peccato che non sia lui.
Sarà un
caso o sono state queste due lettere ad attrarla tanto? O i soldi di entrambi?
Qui c’è bisogno di un vero confronto…avanti Re Nero agisci prima che
l’avversario diventi preda di un altro, ma prima forse vorrai un incentivo per
lottare…beh, ecco qui le prove:
http://img709.imageshack.us/img709/7491/ggs24cap03n02.jpg
Avanti C. e
B.…è ora di chiarire a chi andrà la vittoria! Perché l’intera Upper East Side
si è schierata in due fazioni…“Bianchi e Neri”…
…e poi ci
sono io, in mezzo a voi come sempre, ad aggiornarvi anche quando l’ora si fa
tarda…sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl
31
Dicembre, ore 03:01 a.m. Locale Notturno “Spuyten Duyvil”, 359 Metropolitan Avenue, Brooklyn.
Chuck lesse quasi immediatamente il messaggio, prendendo il Sidekick dalla tasca, continuando a guardare Blair con la coda dell’occhio. Quando ebbe finito di scorrere il post sospirò…se lo sentiva in un qualche modo che la sua causa era gia persa in partenza, ma allora perché continuare a rimuginarci, a pensare e cercare di capire del perché adesso si trovavano in quella situazione. Ma adesso basta! Non ci avrebbe più pensato e sarebbe andato avanti.
Chuck Bass si era stufato!!
-Chuck…non è vero- sussurrò Blair, dopo che anche lei ebbe letto il messaggio. Lui non poté fare a meno di guardarla duro e gelido.
-Basta!- disse appena lei cercò di parlare ancora. -…la faccenda è chiusa- aggiunse girandosi verso la macchina, dalla quale stava scendendo in quel momento Nate.
-Chuck, ho letto e…- cominciò lui a dire, ma appena vide Blair si bloccò un attimo. -…ciao, Blair- aggiunse, poi guardò Serena e notò quanto anche lei si sentisse a disagio in quella situazione.
-E?- chiese improvviso C. riportandolo alla realtà e con l’attenzione rivolta su di se. -Cosa volevi dire?- il suo tono era sprezzante e carico di risentimento, anche se l’amico sapeva che non era rivolto a lui, ma indirettamente verso Blair, che stava facendo piano qualche passo per avvicinarsi a Chuck, come se si stesse inoltrando in una zona letale.
-Chuck…penso che non sia come sembra- concluse poi Nate che girando la macchina, essendo sceso dal lato della strada, raggiunse Serena a qualche metro da quel “campo minato” che era diventato il perimetro di due metri intorno alla macchina.
Chuck seguì l’amico con lo sguardo e nel farlo tornò a girarsi verso la ragazza che due anni prima gli aveva spezzato il cuore.
-Allora sentiamo…- fece lui in maniera teatrale, come quando metteva alle strette i suoi rivali. Sia ai tempi della scuola che dopo. -…assecondando la teoria di Archibald…cosa “non” è come sembra?…sono tutto orecchi Waldorf- si avvicinò a lei arrivandole ad una spanna dal viso e fissandola fissa negli occhi, così intensamente che gli fece mancare un battito e per un attimo pensò a quanto gli erano mancati…ma fu solo per un attimo. Perché Chuck Bass non vacillava mai di fronte al nemico. Non in quel momento, che…“La “Regina Bianca” è sul punto di essere mangiata dal “Re Nero”, si ritrovò a pensare C. trovandosi d’accordo con la teoria degli Scacchi di Gossip Girl…aveva avuto un buon occhio, doveva riconoscerlo.
-Io…io…- cominciò Blair sentendo le lacrime pungergli gli occhi fino a farle male, ma cercando comunque di resistere per non farle uscire. La gola le si era fatta improvvisamente secca e tutti i suoni che cercava di emettere sotto forma di parole sembravano tentativi vani di far uscire qualcosa che non riusciva a dire seppur la sua testa stava gridando di urlare disperatamente “Non è vero! Non è successo niente, è solo una bugia…io non l’ho filato neanche per un istante Baizen!!”, ma nulla di tutto questo gli usci dalla bocca…deludendo sia lei che lui…che per un attimo aveva sperato proprio nelle stesse parole a cui lei stava pensando, anche se non lo sapeva.
Dopo un minuto
di silenzio, in cui Chuck le aveva dato la possibilità di parlare, senza
successo, si sentì dire: -Questo è più che sufficiente per me…- poi ci fu una
pausa di pochi secondi, ma che parvero una eternità per entrambi. -…addio Blair-
per poi ritrovarsi a vedere le sue spalle, mentre se ne stava andando via,
verso lo sportello aperto della sua limosine, che il suo autista stava tenendo
aperta per lui.
Fu proprio in
quel momento che a B. venne un attacco alto di adrenalina e mentre la paura
stava prendendo il sopravvento su di lei, qualcosa di invisibile mosse le sue
gambe, tanto che si ritrovò ad aver raggiunto C. afferrandolo per la manica
della giacca che stava indossando.
-Ti prego…ascoltami- disse con voce spezzata dalle lacrime che prima avevano lottato per non uscire.
C. seppur non si fosse voltato verso di lei, ne con il busto ne con le gambe, aveva mosso leggermente la testa verso destra, inclinandola in maniera obliqua e volgendo lo sguardo nella sua direzione, in modo tale che la vedesse, almeno solo con la coda degl’occhi. Sospirò.
-Io te l’ho data una possibilità- rispose riferendosi ad un attimo prima. –L’hai sprecata…mi dispiace- poi ripensando al messaggio di Gossip Girl, la sua mascella si indurì e strattonò il braccio destro dalla debole presa delle mani di Blair sulla sua giacca, come se quel contatto fosse stato incandescente e girando di scatto la testa in avanti, aggiungere aspramente: -Tornatene pure dal tuo Principe Baizen. Fate proprio una bella coppia- così entrò nella limosine, che venne chiusa appena si fu seduto. Lasciando Blair lì con una mano alla bocca, per fermare i singhiozzi che ormai non avevano più freni, mentre la sua auto partiva come velocemente verso l’Empire.
Aveva dimenticato lì Nate…ma non gli importava…
…in quella strada ci aveva lasciato più che un semplice amico. Ed istintivamente tocco quel punto della manica destra dove prima c’erano posate le “sue” mani.
-Alfred…fai il
giro più lungo- disse rivolto al suo autista tutto d’un tratto, mentre si
stavano lasciando alle spalle Metropolitan Avenue.
-Come vuole signor Bass- detto questo si affrettò a cambiare strada passando da un’altra parte, prima di tornare verso l’Empire.
31
Dicembre, ore 03:15 a.m. Metropolitan Avenue,
Brooklyn.
Blair non
seppe quanto tempo passò lì ferma a singhiozzare, con una mano sulla faccia, a
guardare il punto in cui l’auto di Chuck era sparita, al momento in cui sentì
le mani di Serena sulle sue spalle, che speravano di darle un briciolo di
conforto, inutile però. Era stata una idiota a non parlare e adesso soffriva
più di prima.
Ma perché
diamine non aveva aperto la bocca e detto quello che pensava. Sul fatto che
Gossip Girl aveva preso una cantonata con quell’ultima notizia o solo spiegare
quello che l’aveva costretta a farla scappare da lui due anni prima.
…ma lei non
aveva detto una parola e adesso aveva solo voglia di morire e scappare di
nuovo. Come le era successo quella volta.
-Blair…perché
non hai parlato?- chiese S. piano, in modo che neanche Nate potesse sentirla.
-Non…-
singhiozzò -…non ce…l’ho fatta- rispose lei, mentre le fitte al petto si
facevano più forti, a causa del pianto a singhiozzo.
-Blair…io non
so che cosa è successo, ma dovresti dirglielo. Di qualsiasi cosa si tratti-
disse Nate, girandole accanto per guardarla in faccia.
-Non
vuole…più…ascoltare- rispondere era diventato molto faticoso, ma stava facendo
un grande sforzo per cercare di riprendersi dal pianto, così cominciò a
respirare forte, mentre prendeva un fazzoletto dalla tasca, asciugandosi così
il viso.
-Era
arrabbiato, non devi abbatterti. Sono due anni che prova a sapere il motivo per
cui te ne sei andata. Non pensare che non voglia più saperlo-
-Sembrava
convincente prima- commentò S. guardandolo.
-Chuck non ha
perso l’abitudine di mentire a se stesso, lo sai…- rispose per tornare poi a
guardare B. -…riprova, non è tardi-
Blair guardò
entrambi. Ormai aveva smesso di singhiozzare, ma non di piangere, visto che le
lacrime continuavano a scendergli sulle guance.
-Mi
dispiace…non ci riesco- così si allontanò da loro e chiamò un taxi. Salì e si
avviò di gran fretta verso l’Empire. Voleva chiudersi nella sua stanza, poi la
mattina avrebbe rifatto per bene i bagagli e sarebbe tornata a Parigi, che
avrebbe desiderato non aver lasciato mai.
Così anche
Serena, di fianco al suo ragazzo, vide la sua migliore amica lasciarla lì,
senza che le fosse stato dato il tempo di seguirla…esattamente come N.
“La Torre e
l’Alfiere sono appena stati liquidati dai propri reggenti” pensarono
ironicamente entrambi, prima di venire interrotti dall’ennesimo squillo di
Gossip Girl.
Avvistati:
Ebbene
sì….finalmente Upper East Side c’è stato l’agognato incontro tra i due
Regnanti. Ringrazio calorosamente la nostra fonte Martine22, per averci mandato
tempestivamente la foto e un resoconto di ciò che ha visto, seppur da una
considerevole distanza.
Perché
purtroppo, ahimè…non sappiamo chi dei due sembra aver vinto questo primo
confronto.
http://img823.imageshack.us/img823/1598/ggs24cap04n01.jpg
Da
quanto ho potuto sapere la nostra B. ha fatto presso che scena muta quando C.
si è avvicinato. Cosa vuol dire Regina B.? Abbandoni per caso sia la lingua che
la spada? Non va bene…i sostenitori Bianchi non saranno felici di questo, ma
non cantate vittoria Neri….a quanto pare, di fronte al mutismo della sua
rivale, il Re ha cercato di abbandonare il campo senza dare il colpo di
grazia…la foto lo dimostra, mi dispiace…anche se per breve tempo…gioite
Bianchi…è stato trattenuto dalla Regina per la manica regale.
…ma
a quanto pare non è servito. Così il campo è stato lasciato prima dal Re Nero e
poi dalla Regina Bianca…abbandonando così la Torre Nera N. e l’Alfiere Bianco
S….che tristezza, eliminati senza farli combattere. Ma tornando ai nostri
preferiti…
…che
si siano dati appuntamento per combattere altrove o su la “nota” scacchiera?
Non
disperate Upper East Side, vi informerò al più presto e…non abbandonatemi
ora…la notte è ancora giovane, state con me….sapete di amarmi.
XOXO
Gossip Girl
31
Dicembre, ore 03:28 a.m. Per le strade si Brooklyn.
Appena dopo
che Blair fu salita sul taxi, diretta in Hotel, era arrivato il nuovo post di
Gossip Girl, e Serena e Nate si trovarono d’accordo che la sua rete di spie era
sicuramente migliore di quella che ruotava intorno alla “Central Intelligence
Agency”, ovvero la CIA.
-Ha
sicuramente deciso di fare la notte in bianco solo per loro, ne sono sicura!!-
affermò S. guardando il cielo un po’ sconsolata, perché avrebbe dato di tutto
in quel momento per avere il collo di Gossip Girl tra le mani e non era l’unica
a pensarla così.
-Gia…ti rendi
conto che se non avesse mandato quel messaggio forse la cosa si sarebbe
risolta?- chiese Nate un po’ tra l’allibito e lo scocciato.
-Sì…ed ora
sarebbe finito questo incubo- commentò lei, mentre continuavano a passeggiare,
senza una meta precisa.
Nate la guardò
serio poi si fermò e chiese: -Perché Blair se ne era andata?- la sua domanda
era stata posta in maniera brusca e questo lasciò spiazzata per qualche attimo
Serena, che stava gia aprendo bocca per parlare, quando ricordò ciò che le
disse la sua migliore amica prima di partire….
-Non
tradirmi S., ti prego…non potrei sopportarlo…un’altra volta-
“No…” -…non
posso Nate- concluse con voce flebile, ma in modo che potesse sentirla.
-Ma…è così
grave?- chiese, almeno per sapere quanto poteva essere importante quel segreto
che da due anni stava proteggendo come se ci fosse in ballo la vita e la morte.
-Sotto alcuni
“minimi” punti di vista…la cosa può non sembrare tanto grave, ma…- cominciò
lei.
-Ma…?- la
incitò Nate.
-…ma per Blair
la cosa è stata…come se…oh, diamine era…a pezzi, non so descriverti come, ma
credimi…io l’ho vista….non posso dirti altro- il viso di Serena infine si
oscurò e N. capì che forse “anche” per lei, che fosse legata o meno al
segreto…era difficile parlarne.
-Ok, va bene.
Ti prometto che è l’ultima domanda, per favore, ma…è stata colpa di Chuck?-
doveva saperlo. Il suo amico stava soffrendo per una colpa di cui non era a
conoscenza…doveva rendersi conto di quanto la cosa potesse coinvolgere Chuck
Bass a fondo…quando avrebbe saputo la verità.
Serena rimase
ditta e con occhi fissi e vacui, come se stesse soppesando quella domanda…a
quanto pare, come pensava, molto importante.
-Per quel che
ne so…la sua colpa è stata…indiretta-
-Che significa
“indiretta”?- fece istintivamente lui. Ma vedendo Serena muta rifiutando di
rispondere, la afferrò, senza stringere, per le braccia in modo che si voltasse
verso di lui. -Serena…- la chiamò. -…cosa significa “indiretta”?- scandì ogni
parola.
-Nate…-
cominciò guardandolo con l’espressione più triste che N. le avesse mai visto
fare. -…ho promesso- supplicò.
“Non ti ho
tradita Blair…” pensò Serena, mentre la tristezza l’assaliva e Nate d’istinto
l’abbracciava.
Non pensava
che quel ricordo potesse coinvolgerla di nuovo emotivamente, al solo pensiero
dello stato in cui si trovava la sua amica. E non era nemmeno lì con lei, ad
abbracciarla, a confortarla…come poteva ritenersi amica?! Avrebbe dovuto
seguirla, invece di rivelare troppo al suo ragazzo, che seppur lo facesse a fin
di bene, la stava tentando troppo nel rompere la sua promessa…e di liberarsi da
quel peso.
-Scusa
Serena…scusa…parlo troppo e non penso- le sussurrò all’orecchio lui. Poi si
allontanò un poco per guardarla in viso. -Me lo fai un sorriso?- chiese facendo
un po’ il broncio, che funzionò alla perfezione, perché lei d’istinto
rise…visto la faccia ridicola che aveva fatto.
-Brava, così-
le disse spettinandole i capelli con una mano. Alla quale lei disse “Nooo,
cattivo!!” mentre cercava inutilmente di metterseli in ordine.
-Però, guarda
te che caso- disse una voce di fianco a loro. Così girandosi si trovarono
faccia a faccia, niente meno che con…
-Dan!! Jenny!-
esclamarono sia S. che N.
“New York non
è così grande quanto pensavo” pensò Serena, rivedendo mentalmente la lista
degli incontri delle ultime tre ore e…guardò l’orologio…tre quarti.
31
Dicembre, ore 03:46 a.m. Hall dell’Empire.
“Finalmente...siamo
arrivati” pensò Blair scendendo dal taxi, dopo che ebbe pagato il tassista.
Sbuffò pensando al traffico che avevano incontrato venendo da Brooklyn, perché
di certo non si ricordava quanto potesse essere noioso stare dentro ad un auto,
frequentata da tutti, ad aspettare. A Parigi aveva la sua limosine e non aveva
mai dovuto prendere un taxi….per fortuna.
Quando
l’inserviente all’ingresso la fece entrare, aprendole servizievole la porta, B.
si diresse di tutta fretta verso l’ascensore. Aveva solo voglia di buttarsi
dentro la doccia, buttarsi nel letto e piangere mentre mangiava schifezze
davanti al film “Colazione da Tiffani”, con l’accappatoio addosso.
Sì, quello era
un buon piano per passare il resto di una notte a dir poco disastrosa. Sotto
ogni punto di vista.
Così appena fu
dentro si sentì rilassata e pronta a percorrere ogni punto prefissata,
chiudendo gli occhi sollevata da essere riuscita a trovare un modo da
dimenticare “temporaneamente” il resto del mondo.
Quando le
porte si aprirono si avviò verso la Suite di Serena. “…ah, gia…Serena” pensò
rendendosi conto di averla mollata a Brooklyn, solo in quel momento. Che
stupida, era così immersa nel suo dolore da dimenticarsi che lei era lì.
Sospirò, un po’ con stizza verso quella grave mancanza di attenzione e
ripetendosi nella mente “Stupida, stupida, stupida…” e così via.
Poi ripensò
che con lei c’era Nate ed essendo il suo ragazzo l’avrebbe di certo difesa da
tutte le “Star in declino” che avrebbero di sicuro cercato di approfittarsi di
lei.
Ricordando
quanto al suo ex piacesse fare dello sport, si sentì più sollevata.
Così…riprese a
camminare verso la Suite, arrivandole davanti…ma lì si sentì come una completa
deficiente. “Ma, no!! Possibile che oggi neanche una mi vada bene?!” pensò
mordendosi un poco il labbro inferiore e stringendo i pugni.
Aveva
dimenticato le chiavi. Anzi…aveva dimenticato di chiederle alla Reception…beh,
poco male. Sarebbe tornata giù e l’avrebbe prese, tanto la conoscevano e le
avrebbero di sicuro dato la chiave.
Girò i tacchi
e si diresse nuovamente verso l’ascensore, nella quale entrò subito. Premette
il tasto del piano terra e aspettò che arrivasse a destinazione.
Ma ad un certo
punto lo sentì fermarsi, solo per un attimo e la luce sopra la sua testa
trasmettere ad intermittenza.
-Ma cosa?!-
disse stupita reggendosi alla parete, mentre una strana idea si faceva largo
nella sua testa.
“No…è gia
capitato, non può succedere un’altra volta. Sarebbe a dir poco ridicolo” così
quando la luce si stabilizzò si sentì sollevata e pensò che i suoi sospetti
erano infondati.
-Per fortuna-
sussurrò, prima di uscire da lì, perché ormai arrivata.
Così in
maniera abbastanza tranquilla si diresse verso la Reception a prendere le
chiavi.
31
Dicembre, ore 03:50 a.m. 44 West 63rd Street, ingresso dell’Empire.
Aveva fatto un
giro più lungo del previsto e non si aspettava che a quell’ora di notte ci
fosse così tanta gente ancora sveglia a guidare. Anche se era il 31, la cosa
non la giustificava…sarebbe stato normale se era la sera di quello stesso
giorno, ma non di…prima mattina?…notte?…o come diavolo andava definita. Faceva
sempre una così grande confusione a distinguere la differenza. Per Chuck Bass
il giorno finiva quando si addormentava, non importa che ore erano, poi il
domani era quando si svegliava…nulla di più.
Gia, aveva
faticato tanto a considerare l’anno da gennaio a dicembre e non in termini
scolastici, dopo che ebbe preso il diploma e cominciato a lavorare, ma ora
farsi anche tanti problemi per una differenza tra mattina e notte…era
troppo….come quel ragionamento del resto. Ma a quanto pare la stanchezza era
appena arrivata, perché altrimenti non avrebbe saputo come giustificarli questi
pensieri idioti, per delle stupide differenze poi.
-Siamo
arrivati signore- disse l’autista della limosine aprendogli la porta. Chuck
uscì dalla macchina e congedò il suo autista dicendogli che poteva andare a
dormire. Dopo tutto era inutile tenerlo alzato ulteriormente.
Entrò
salutando il personale all’ingresso e si avviò verso l’ascensore che lo
avrebbero portato verso la sua Suite, dove lo aspettava un bicchiere di Scotch
e un letto dove annegare in sua compagnia.
Programma
interessante non c’è dubbio…tipico di lui.
Dopo aver però
fatto qualche passo si vide costretto a fermarsi, perché quello che vide lo
fece sprofondare un po’ nel panico.
“Ok…non è la
mia serata questa” pensò guardando proprio verso la Reception dove c’era niente
meno che Blair Waldorf, alla quale le venivano consegnate un mazzo di chiavi, a
quanto pare dell’appartamento di quell’infame traditrice della sua sorellastra.
Rimase lì
fermo, sentendosi incapace di muovere un passo o formulare piani di fuga stile
A-Team. Ma pensò e sperò con tutto se stesso che lei non lo vedesse, che si
voltasse dall’altra parte e basta, così che sarebbe potuto andare in camera sua
in tutta tranquillità.
Strinse i
pugni, quando vide tutte le sue speranze crollare, incontrando così gli occhi
di lei, che ebbe più o meno nel vederlo, la sua stessa reazione…blocco totale.
“Facciamo una
decina di bicchieri di Scotch” pensò prendendo nota mentale.
Però fu
proprio in quel momento che sentì che poteva di nuovo camminare, come se avesse
trovato la forza di andarsene da lì…dopo averla vista negli occhi. Certo con
Medusa era il contrario, anzi ti pietrificava con lo sguardo, ma il risultato
fu proprio l’opposto in quell’occasione e non gli sembrò risultato più grato.
-Chuck,
aspetta!!- disse Blair, quando lui riprese a camminare a grandi falcate.
-Non ti pare
che abbia gia aspettato abbastanza? No, alla signorina Waldorf non gli basta-
disse, senza voltarsi e continuando nella direzione prefissa…l’ascensore.
-Invece
dobbiamo parlare- disse lei, che finalmente aveva trovato il coraggio di
affrontarlo, proprio dopo quello scambio di sguardi alla Hall.
Ognuno dei
due, in fondo, aveva ottenuto un risultato accettabile…più o meno.
-Io ci ho provato,
ma tu non hai detto nulla e questo per me è sufficiente- continuò lui, adesso
aumentando la velocità dei passi, sapendo che in suo favore aveva due fattori:
l’agilità di un uomo e lei che indossava i tacchi di 12 cm.
Così arrivò
all’ascensore e vedendo una persona uscire in quel momento ne approfittò
entrandoci a sua volta, non preoccupandosi se lo avesse o meno urtato. Anche se
dalle repliche, pareva proprio di sì. Premette con insistenza il bottone
dell’ascensore e quando le porte si stavano chiudendo e poté finalmente
rilassarsi, ebbe ulteriori motivi per agitarsi di nuovo, perché Blair aveva
messo una mano in mezzo, riuscendo ad entrare con lui e ad impedirgli di
uscire, solo dicendogli “aspetta”, prima che le porte si fossero nuovamente
richiuse. Cosa che accadde, lasciandoli soli lì dentro.
-Dobbiamo
parlare- disse B. cercando di essere decisa, anche se lui vide che la parlargli
le costava molta fatica.
Così stette in
silenzio, aspettando che iniziasse, dopo che si fu ripresa dal fiatone.
Doveva aver
corso, constatò lui, pensando che aveva messo un enorme distacco tra di loro,
prima di entrare lì dentro.
Un minuto dopo
il Sidekick di entrambi suonò, ma non lo avrebbero guardato, nessuno dei due
per il momento. La situazione era già critica di per se stesso, peggiorarla
come prima non era decisamente il caso.
Poi però uno
scossone, li fece vacillare e Blair finì nelle sue braccia e la luce si spense.
…l’ascensore
si era fermato.
31
Dicembre, ore 03:57 a.m. Una strada a caso di Brooklyn.
Serena, Nate,
Dan e Jenny erano a parlare da un po’ di minuti amichevolmente, mentre la prima
raccontava un po’ la serata che avevano avuto ai suoi “fratellastri”, quando
arrivò un nuovo post di Gossip Girl. Leggendolo rimasero stupiti della cosa, ma
quel che li stupì di più fu che la strada intorno a loro, luci e locali si
spensero di botto.
-Un blackout- constatò Nate.
-A me sembra
assurdo che sia capitato un’altra volta nel giro di qualche anno- commentò Dan,
guardandosi intorno.
-Oh, no…-
sussurrò allarmata Serena.
-Cosa “oh,
no…”?- chiese il suo ragazzo, un po’ preoccupato per lei.
-Blair e
Chuck…sono…- disse cercando di far capire loro a cosa si stesse riferendo.
-Oh, no-
ripeté Jenny, capendo al volo a cosa si stava riferendo e chiamando un taxi che
passava proprio di lì in quel momento, fermandosi al suo richiamo.
Dan e Nate si
guardarono perplessi, poi ricordandosi il post capirono subito all’istante cosa
le avesse allarmate tanto.
-Entrate-
disse Serena, con un tono che non ammetteva repliche.
-Ma come…anche
noi?!- chiese Dan, un po’ restio al pensiero di aiutare Bass e la Waldorf.
-Salì!- le
ordinò Jenny e lui non obbiettò, ubbidendo.
Così quando
furono saliti tutti e le portiere chiuse il tassista si giro e chiese: -Dove vi
porto?-
-Al 44 West
63rd Street, Hotel Empire- rispose prontamente Serena.
-D’accordo-
rispose lui mentre partiva con la macchina, mugugnando che non gli sembrava
normale che dei ragazzi giovani andassero in giro per Hotel di lui durante il
secondo blackout degli ultimi cinque anni.
31
Dicembre, ore 03:59 a.m. Ascensore dell’Empire.
-Siamo
bloccati qui- disse Chuck posando il telefono di emergenza, dopo aver parlato
con uno del suo albergo. -…a quanto pare la città è di nuovo al buio e…noi due
siamo di nuovo soli insieme…a pochi centimetri di distanza- disse divertito con
il suo solito sorriso, alla sola idea di farla arrabbiare.
-Beh…che non
ti salti in mente di saltarmi addosso come quella volta- disse Blair
guardandolo in cagnesco, notando la sua allusione.
-L’idea non mi
ha neanche sfiorato Waldorf- rispose ghignando.
“Bugiardo”
pensarono però entrambi.
A quanto pare
però non avevano perso il loro modo di aggredirsi, con le solite battute
perfide, come loro sapevano di essere degli esperti maestri.
Blair prese il
suo cellulare e lesse quel messaggio che le era arrivato poco fa, così anche
Chuck fece lo stesso, dato che non avevano nessuna intenzione di guardarsi in
faccia…non di nuovo.
Però a quel
punto pensarono che fosse sarebbe stato preferibile.
Avvistati:
Salve
Upper East Side…vi ricordate come si erano lasciati il nostro Re e la nostra
Regina? Beh…a quanto pare si erano veramente dati appuntamento sulla scacchiera
dell’Impero del Re Nero.
La
mia fonte, infatti, ha confermato che i due hanno avuto una accesa discussione
prima che C. entrasse nell’ascensore…che volesse fuggire?
Non
abbiate paura Bianchi…perché la vostra Regina ha raggiunto il Re e lo ha
convinto che…gia che c’erano, il tragitto lo potevano fare anche
insieme…osservate.
http://img833.imageshack.us/img833/5093/ggs24cap04n02.jpg
Chissà
che succederà lì dentro? Sono curiosa di sapere come saranno i prossimi
sviluppi, perché sapete quanto “io” ami impicciarmi degli altri…sapete di
amarmi.
XOXO
Gossip Girl
Ringraziamenti:
Ringrazio
tutti coloro che hanno seguito questa ff fin qui e che spero che continuino a
farlo; mi scuso un po’ per il ritardo, ma i preparativi per il mare hanno
richiesto molto del mio tempo, ed ho anche un gatto da portarmi dietro…ahimè
che fatica.
Purtroppo non
sono riuscita ad organizzarmi come volevo per il mare e quindi per qualche
settimana dovrò staccare dal postare, ma non dallo scrivere, spero.
Spero che al
mio ritorno trovi altra gente disposta a seguirmi.
Vorrei
comunque ringraziare:
Ray08:
Mi fa piacere che il
capitolo ti sia piaciuto e alla prossima recensione voglio proprio sapere cosa
hai pensato per il motivo della “fuga”…sono proprio curiosa.
Sono d’accordo
assolutamente sul fatto che C.B. sia solo il nostro Chuck Bass, ma dopo tutto
Gossip Girl, non si fa molti scrupoli e si attacca ad ogni piccolo dettaglio,
no?! Continua a seguirmi. Bax
fracchan92:
No, tranquilla…mi fa piacere
che l’hai pensato anche tu. Significa opinioni convergenti, non ricopiare. Sono
veramente contenta che il capitolo ti sia piaciuto, spero solo che seguirai
anche gli altri…ci tengo.
Mi fa un
immenso piacere sapere che ti ho “letteralmente stupita”, ho fatto del mio
meglio. Che ne dici? Sono migliorata? Devi farmi sapere cosa ne pensi di questo
capitolo. Bax
__gIuLiNa__: Mi hai letteralmente
incuriosito e non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi anche tu della sua
“fuga”…chissà che non abbia capito veramente…ora che hai in un qualche modo
altri indizi. Mi piacerebbe presentare la ff alla CW, ma non so se capiscono
l’italiano...sarebbe un bel problema, anche se penso che una puntata non basti
di certo…troppo corta. Almeno due o tre.
Per
quanto riguarda Carter Baizen, forse, ho dei progetti, ma devo controllare pure
io che tornino. E mi sono divertita da matti a studiare la piantina di New
York, con informazioni sulle varie attrazioni e locali. L’Empire è stato
veramente il più bello da studiare e sono contenta di aver coinvolto anche te.
Dopo tutto bisogna sondare il campo, prima di fare una battaglia, no?! Cerca di
recensire presto. Bax
La
mia partenza al mare è prossima e spero di tornare il prima possibile con nuovi
capitoli. Non mi resta di augurare a tutte voi una buona vacanza e che queste
settimane passino in fretta. Un saluto enorme e un enorme abbraccio…you know you love me.
XOXO
oOBlackRavenOo