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Autore: Neko    28/07/2010    5 recensioni
Naruto ha trovato una famiglia che lo ha accolto a braccia aperte sin dalla nascita, nonostante la sua condizione di Jinchurichi. Ma qualcosa lo spingerà a scappare e a crearsi una nuova "famiglia"
Genere: Avventura, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Capitolo 14: Il sigillo

 

Tsunade faceva avanti e indietro per il suo ufficio nervosamente.

Insieme a lei erano presenti Kakashi, Jiraya e Yamato e Sai.

Quest’ultimo era seduto su una sedia e tenuto legato dalla tecnica del legno di Yamato.

“Calmati Tsunade, stai consumando il pavimento!” disse Jiraya, beccandosi un’occhiataccia da parte della donna.

“Non è il momento dei fare dello spirito!” disse la donna fuori di sé r guardando storto il ragazzo.

“Ok che Sai ha trafitto nostro figlio, ma è anche vero che è stato Naruto a mettersi in mezzo. Il suo vero obbiettivo era Itachi!” disse l’uomo, il quale provava pena per il ragazzo che da giorni era stato recluso, senza che avesse compiuto intenzionalmente un crimine.

“Io non ce l’ho con questo bamboccio in particolare, ce l’ho con Danzo. È stato lui a voler a tutti i costi che lo aggiungessi alla squadra, quindi quanto successo è colpa sua! Ma sono sicura che questo ragazzino è ha conoscenza di qualcosa che potrebbe tornarmi utile. Dico bene?” disse fermandosi e guardando Sai che sorrideva.

“Io non posso raccontarle niente Hokage-sama!”

Tsunade afferrò per il colletto il moro, sollevando lui, la sedia e i legni a lui legati e cominciò a strattonarlo “Togliti quel fastidioso sorriso che hai sulle labbra e sputa il rospo!”

“Cosa dovrei dire? Il mio bersaglio era Itachi e fino a prova contraria la missione era scovare e possibilmente catturare i membri dell’Akatsuki!” disse Sai raccontando cose che tutti i presenti già sapevano.

“Non ti ho chiesto quale era la missione e cosa avevi intenzione di fare. Voglio sapere perché Danzo ha voluto che tu ti unissi alla squadra!” disse la donna urlando.

Sai la osservò, ma non un suono usci dalle sue labbra.

Tsunade lo lasciò andare facendo cadere il ragazzo, il quale non potendo avere il senso dell’equilibrio, cadde a terra con tutta la sedia.

Kakashi gli si avvicinò per tirarlo su “Ti conviene parlare o non solo tu passerai dei brutti momenti!” disse l’uomo a bassa voce per non farsi sentire dall’hokage.

“Se potessi aiuterei, ma non posso parlare per via di questo!” disse il ragazzo mostrando la lingua.

Tutti sussultarono e Tsunade non potè fare a meno di sospirare.

“A quanto pare Danzo ha studiato  un modo per eliminare coloro che avrebbero fatto la spia sul suo conto. Piuttosto furbo, ma ciò sta anche a significare che ha qualcosa da nascondere. Mi chiedo cosa!”

“è un sigillo quello che ha sulla bocca?” chiese Jiraya non avendolo mai visto quel tipo di sigillo.

“Esatto. È un sigillo che se dici qualcosa di sconveniente contro la persona che l’ha compiuto, la persona a cui è stato inferto muore all’istante.” Disse Tsunade per poi rivolgersi  a Yamato “Lascialo andare, a questo punto non posso pretendere che apra bocca su di lui!”

Sai fu libero e guardò i presenti.

“Ora sparisci dalla mia vista, prima che cambi idea!” disse Tsunade nervosa.

Sai si congedò e chiuse dentro di se la porta dietro di se.

 

Sai si diresse al covo della radice e si mostrò davanti a colui che coordinava le operazione di tutti gli anbu che avevano promesso la loro lealtà.

Danzo si trovava al centro dell’intersezione di due ponti e aspettò pazientemente che Sai si avvicinasse

Il ragazzo si inginocchiò al suo cospetto.

“Sai, mi domandavo che fine avessi fatto! Spiegami come mai non sei venuto a farmi rapporto una volta rientrato dalla missione!” disse l’uomo che si era avvicinato al ragazzo, appoggiandosi al suo bastone.

Lo guardava dall’alto verso il basso e non per via delle loro posizioni, ma semplicemente perché l’uomo di credeva migliore di chiunque altro.

“Ci sono stati degli imprevisti! Non ho potuto portare a termine la mia missione! Sono desolato!” disse il ragazza abbassando la testa.

Danzo strinse il bastone contrariato “Che tipo di  imprevisti?”

Itachi Uchiha era presente sul posto come da lei sperato. Purtroppo a causa della presenza degli altri membri non sono riuscito a eliminare il traditore. Stavo per farlo ma…” si fermò pensando di aver detto troppo.

“Continua!” gi impose Danzo.

“Ma Naruto si è messo in mezzo e la mia spada ha trafitto lui e non la nostra preda! Per questo motivo L’hokage mi ha tenuto prigioniero. Per raccogliere informazioni su di voi, ma non sono riusciti nel loro intento.” disse Sai continuando a guardare a terra. Quando si ci rivolgeva a Danzo nessun dei suoi sottoposti doveva osare guardarlo negli occhi.

“Lo vedo con i  miei occhi. Sai, sono molto deluso dal tuo operato. Mi fidavo di te. Avevo bisogno di quegli occhi, ma…ho riposto male la mia fiducia. Pagherai per il tuo fallimento! Fuu!”

Un ninja dai capelli castano chiaro, appartenente al clan Yamanaka apparve a fianco dell’uomo. Esso era, insieme a Torame Aburame, i ninja appartenenti alla radice, che Danzo riteneva i migliori.

“Porta Sai nelle segrete e assicurati che abbia il trattamento che merita chi non porta a termine il proprio dovere!” Disse l’uomo sorridendo con cattiveria, mentre Sai sussultò.

Il ragazzo venne afferrato per un braccio e malamente portato via, nonostante non avesse intenzione di porre resistenza.

 

Danzo rimase sul posto e disse “Hai sentito tutto?”

Un ninja con una maschera sul volto si avvicinò e disse “Si, signore. Ho sentito tutta la conversazione!”

“Bene Torame, cosa ne pensi?” chiese Danzo.

“Non saprei signore. Sinceramente mi ha sorpreso il fatto che Sai non sia riuscito nel suo intento. È raro che accada, ma il fatto che il Jinchuukiki abbia protetto Itachi Uchiha è ancora più sorprendente. Potremo usare questa carta a nostro vantaggio!” disse l’uomo.

“è proprio quello che avevo in mente. Devo solo studiare bene le mie carte e colpire al momento giusto! Mi cara Tsunade presto avrai una bella sorpresa!” disse divertito l’uomo.

 

Due giorni dopo, Sai venne rilasciato in libertà.

Non si poteva dire che ci erano andati leggeri con lui. Ma nella radice vigeva una regola. Chi non portava a termine un compito veniva punito con la reclusione e veniva picchiato ripetutamente.

Danzo era un tiranno che praticava la tecnica del terrore. I suoi ambu per non essere puniti, avrebbero fatto di tutto pur di portare a termine i loro compiti.

Il ragazzo venne mandato a casa con una mantellina che coprisse il corpo, in modo tale che i lividi e le ferite non fossero visibili.

Sai camminò verso il suo appartamento cercando di evitare le strade più affollate.

Zoppicava e questo avrebbe potuto insospettire le persone, i quali lo guardavano stranamente.

Era quasi giunto a destinazione, quando una fitta alla gamba lo fece cadere malamente a terra.

Provò ad alzarsi, quando qualcuno lo afferrò per un braccio per aiutarlo ad alzarsi.

“Tutto bene?” chiese una voce femminile.

Il ragazzo si girò per ringraziare, ma destino volle che quella persona fosse proprio Sakura, la quale dopo averlo riconosciuto, lo lasciò andare e lo guardò storto.

“Tu!” disse malamente. Ce l’aveva  ancora con lui per quello che aveva fatto a Naruto.

Sai la ignorò e si girò per riprendere a camminare, ma il fatto che era malconcio, insospettì qualcuno che era insieme alla rosa.

“Sai aspetta!” disse Naruto ponendosi davanti al ragazzo “Cosa ti è successo?”

Sai sussultò. Si domandava del perché gli importasse, dato che lo aveva quasi ucciso.

“Perché ti interessa?” chiese Sai trattenendo un gemito di dolore. “Non dovresti odiarmi?”

“Perché hai tentato di uccidere Itachi? No, sono fermamente convinto che ti è stato ordinato da colui che ti ha ridotto in questo stato!” disse Naruto.

Sakura sgranò gli occhi “Dici sul serio? Perché avrebbero dovuto fargli del male?”

Naruto sorrise “Vedo che al villaggio nessuno conosce Danzo come dovrebbe e forse nemmeno tu Sai, dico bene?” disse, ma il ragazzo abbassò la testa.

“Non è stato lui a conciarmi così. Ho messo male un piede e sono caduto per delle scale!” ammise sta volta senza sorridere, chiaro segno che stava nascondendo la verità.

“Non ti crederebbe nessuno!” disse Sakura togliendogli la mantellina “Le scale non provocano certi tipi di ferite, senza contare che sei un ninja della squadra Ambu e se avessi inciampato, saresti riuscito a rimetterti in equilibrio.

Il ragazzo sospiro, dopodiché venne portato all’ospedale nonostante continuasse a ripetere che stesse bene.

 

“Avanti” disse Tsunade seduta alla sua scrivania. “Naruto, cosa ci fai qui?”

“Volevo parlarti di Sai!” disse e la donna alzò il sopracciglio sorpresa.

Il ragazzo la mise al corrente di quanto successo. Tsunade si recò a guardare fuori dalla finestra, ma non disse una parola.

“Non mi sembri molto sorpresa mamma!” disse Naruto.

“non che sappia cosa succeda all’interno della radice, ma che Danzo sia una pessima persona…quello lo so da sempre. Non ho prove per provarlo altrimenti l’avrei già buttato via dal consiglio!”

Naruto sospirò. Con l’aiuto di Itachi avrebbe potuto incastrare Danzo come niente e non solo lui, ma anche gli altri due anziani che non avevano la coscienza pulita.

“Mamma, Itachi mi ha parlato di un sigillo che viene posto a ogni membro della radice per impedire il tradimento. Scommetto che anche Sai ce l’ha. Non si può sciogliere?”

Tsunade si girò, lo guardò e poi sorrise. Certo che sei proprio figlio di tuo padre. Jiraya ha avuto la stessa idea!”

Naruto sorrise “Eh allora?”

Jiraya qualcosa ne sa di sigilli, ma non conosceva questo in particolare. Ora è andato in un posto per vedere di scoprire qualcosa. Non resta che aspettare che torni con buone notizie, così noi avremo qualche carta da giocare contro Danzo!”

 

 

  
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