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Autore: eleanor89    29/07/2010    10 recensioni
Questa storia racconta dei Malandrini e di tutte le persone venute a contatto con loro a Hogwarts e negli anni successivi; tanti pezzi di vita che possono avere un significato importante nelle loro esistenze o essere episodi di normale quotidianità.
Avanti e indietro nel tempo, momenti di gioia e di dolore: ecco a voi una lunatica e pessimista Lily Evans, Un Frank Longbottom calmo e che non si lascia influenzare dai suoi pazzi amici, una Alice sportiva e dura, una Mary McDonald civettuola e allegra, e naturalmente Severus Snape, Regulus Black, i Lovegood, tutto l'Ordine della Fenice, compresi i magnifici Prewett, la spaventosa Dorcas, e tanti altri ancora.
Ultimo capitolo: Come Alice soprannominò James "Capitano": "James individua Alice da sola il giorno dopo Natale e pensa che avrebbe preferito non aver stampato sulla fronte il segno di una delle pantofole pelose di Remus, che Sirius gli ha lanciato quando ha ripreso a cantare. Le pantofole sono state trasfigurate da lui – ed è abbastanza sicuro che Remus le preferisca così – ed è ingiusto che siano state usate per tentare di stroncare la sua futura carriera."
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '70's students.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Last Full Moon [giugno 7° anno]



Il lupo, il cane, il cervo e il topo correvano selvaggiamente nella foresta, infilandosi con immancabile precisione tra i tronchi e i rami bassi, i polmoni pieni d'aria e di profumo di umano.
Il mannaro aveva fiutato subito l'odore del sangue, e aveva ululato con particolare ferocia. Il cervo aveva cominciato a corrergli dietro per primo, mentre il cane si rialzava dopo essere stato sbalzato via e il topo gli saliva sulla groppa.
Il cervo dovette allargare appena la strada perché le corna non sarebbero passate dove doveva andare, e scivolò scoprendo una scorciatoia. Fece il giro, deciso a mettersi tra il lupo e la persona ferita, e si lanciò verso il piccolo spiazzo erboso tra gli arbusti.
Il cane lo raggiunge al volo, nuovamente scaraventato da una zampata non troppo convinta del lupo, che cercava la preda.
«James?»
Il cervo e il cane si voltarono di scatto, trovando Lily seduta per terra, con una mano su un fianco grondante di sangue, un rivolo rosso che colava giù anche dalla fronte e gli occhi spalancati sul viso pallido di paura. Accanto a lei giaceva una ragazza, svenuta e altrettanto ferita.
Il lupo ululò.
«Oddio... Remus...» gemette Lily.

E te ne sono grato. Soltanto però... Tu parli della teoria. Se nella pratica ti trovassi davanti a un lupo mannaro ne saresti terrorizzata e non penseresti a lui come persona. E avresti ragione.”

«Evans!» strillò qualcuno lontano.
«No!» gridò Lily, tentando di rialzarsi tirando la ragazza incosciente per un braccio, «Bloccatelo! Ci sono ragazzini del primo anno persi nella foresta!» strillò agli animagi che la stavano raggiungendo, «Fermate Remus prima che li trovi!»
«Lily!» chiamò la voce di Alice, troppo vicina. Il lupo sembrò indeciso, Lily poté vederne gli occhi brillare al buio, scegliere la preda migliore, e così la ragazza scattò in piedi, barcollando.
Non riusciva a ragionare per via del colpo alla testa, ma ululò comunque, ululò come un lupo, e il mannaro si bloccò interdetto come si aspettava.
«Andiamo, prendi me! Sanguino!» gridò disperata, prima di cominciare a correre lontano da tutti.
Il lupo scattò, e con lui il cane e il cervo, cozzando contro di lui con un orribile rumore di ossa che rischiavano di frantumarsi per l'impatto. Lily corse, tenendosi il fianco squarciato, estrasse la bacchetta e fece levitare la ragazza svenuta che intravedeva ancora da lontano, una Slytherin che l'aveva colpita alla testa prima che qualcosa nel bosco le atterrasse e cercasse di sventrarle.
«Lily!» sentì più vicino.
«Alice, corri al castello! Prendi chi è con te e via di qui!»
Dovevano essere alla Stamberga! Mi avevano detto di essere là! pensò febbrile, cercando di capire come andassero le cose a James e Sirius.
«Non senza di te! Dove sei?»
«Ti prego, mi farai morire restando!» la supplicò.
Alice tacque ed evidentemente seguì il suo consiglio. La sua voce proveniva da ovest, perciò Lily si spostò verso est, ascoltando i rumori della lotta e constatando, con orrore, che il lupo era così infuriato da stare avendo la meglio. L'uggiolio di un cane ne fu la prova.
Sirius! Maledizione!
Ululò di nuovo, distraendo il lupo, e pregò che i ragazzini che gli Slytherin avevano abbandonato nella Foresta non fossero ad est, perché era lì che stava attirando il lupo mannaro. Attirando Remus.
Guardò il cielo: mancavano ormai pochi minuti all'alba.

Non riesco a non comprendere i sentimenti di chi mi allontana.”

Qualcosa di sottile ma resistente l'afferrò per una caviglia e rischiò di farla cadere. Lily strillò di terrore, lottando per liberarsi, e si buttò contro un cespuglio che si rivelò sul ciglio di un affossamento. Rotolò dolorosamente giù per il pendio sconnesso, sentendo il dolore alle tempie peggiorare e delle fitte orribili che dal fianco si spostò su tutto l'addome. Poi cadde con un ultimo tonfo col viso schiacciato a terra, e la caviglia che doleva da impazzire.
Sentì qualcosa avvicinarsi e, cercando nella confusione di ricordarsi come ci si alzava, la testa strisciò' indietro. Un basso ringhio, troppo forte perché appartenesse a Sirius, le comunicò che il lupo era riuscito a liberarsi dei compagni.
Sto per morire.
Sto per morire!
NON VOGLIO MORIRE!
Cercò la bacchetta, trovandola sotto di sé, miracolosamente intera.

Davvero non hai paura di me, Lily?”

«Stupeficium!» gridò, con le lacrime agli occhi. Sapeva che era inutile, ma non le veniva più in mente nulla, se non una Maledizione Senza Perdono. Eppure, pur guardando la bestia che stava per ucciderla, non riusciva a pensare di scagliare un Avada Kedavra contro Remus.
«Stupeficium! Stupeficium! STUPEFICIUM!»

Gli occhi dorati di Remus sotto la luce del sole, sempre così dolci e increduli.

Il cioccolato che le offriva ogni volta che stava male.

I suoi battibecchi con Sirius, dove ribatteva con ironia alle urla dell'altro, e finiva col ridere divertito e trascinarli tutti con lui.

La sua espressione mortificata quando Sirius aveva avuto motivi seri per avercela con lui, e non si erano rivolti la parola per un mese intero.

«TI PREGO, REMUS!» supplicò. Ogni schiantesimo lo respingeva senza dare l'impressione di fargli male, soltanto innervosendolo. Il lupo cacciò un altro ululato spaventoso. «REMUS! Stupeficium! JAMES! SIRIUS! QUALCUNO MI AIUTI!»

E loro sono davvero le persone migliori che io conosca. So che tu non condividerai, ma hanno fatto cose per me che nessuno mai avrebbe fatto.”

Si stava distraendo per via del troppo sangue perso, e il lupo ricominciò ad avanzare cautamente, preparandosi a ulteriori attacchi inutili da parte sua. Lei guardò con una calma innaturale la fila di denti ora visibili, aguzzi come coltelli, e non fu più in grado neppure di avere paura. Era preda del torpore, fisico e mentale, e la bacchetta le scivolò quasi di mano.

Un po' di cioccolato e guarirà tutto. Non lo sai che te lo consigliano anche dopo che incontri un Dissennatore? Beh, non che sia normale incontrare un Dissennatore, in effetti... Sirius, piantala di ridere. Tu sei quello che ha più probabilità di vederne uno da vicino, ad Azkaban.”

Tutto ciò che Remus, il suo gentile, educato, ironico, sempre pronto a colpevolizzarsi, amico, le aveva detto continuava a tartassarle la mente già confusa, insieme alle immagini dei momenti che avevano passato assieme, alle lezioni sui lupi mannari, alle nozioni apprese dai libri, ai suoi occhi così dolci.

Sotto Imperio, hai detto? Allora è normale che dopo si sia ucciso, secondo me. Una brava persona che scopre di aver fatto cose simili... Se fossi stato in lui avrei preferito morire. Non potrei mai vivere sapendo di aver fatto del male a qualcuno... o nel mio caso... morso. Lo stesso vale in effetti per le mie trasformazioni. Non fare quella faccia, James. Pensa se attaccassi un bambino come lo ero io! Un Avada Kedavra risolverebbe tutto.”

«A... Ava...»
Il sole era sorto.

Il sole era sorto.
Remus batte le palpebre, sorpreso dai primi raggi del sole. Solitamente rientravano alla Stamberga, lui guidato dagli amici, e aspettavano lì l'alba dato che i vestiti andavano in pezzi durante la sua trasformazione.
Ebbe appena il tempo di pensarci che lo assalirono i dolori, e gemette. Non c'era un solo punto che non gli facesse male, ma in particolare sentiva un peso nel petto come se lo avessero preso a pugni e un bruciore insopportabile alla gamba.
Abbassò lo sguardo e scoprì con sua enorme sorpresa i segni dei morsi alla coscia. Padfoot? si chiese.
Il petto era pieno di lividi, e all'ultima costola era visibile un enorme ematoma viola e uno strano segno familiare. Un colpo di corna, pensò stordito, Prongs?
Con un tuffo al cuore si rese conto che avevano lottato seriamente. Il panico cominciò a farsi vivo, più accecante del dolore.
Ruotò dolorosamente per trovarsi pancia a terra, e si tirò faticosamente su per le braccia. Un'altra fitta di dolore alla testa mentre la sollevava, e poi trovò Lily davanti a sé. C'erano meno di tre metri di distanza tra loro, e la ragazza ansimava rumorosamente. I suoi occhi erano spalancati, agghiacciati.
E il sangue era ovunque, su di lei.
Remus smise di respirare.
L'ho morsa.
È un incubo, vero?
«LILY!» gridò James, comparendo in cima al pendio. Sirius si gettò nella discesa più impetuosamente, rischiando di rotolare com'era successo alla ragazza.
«REMUS! LILY!» gridò anche lui. Peter comparì dietro James, che scendeva più faticosamente, tenendo una mano sulla gamba.
Sirius si fermò scivolando accanto a Remus, che ancora fissava Lily, e notò in quel momento la ragazza.
«Stai be-» la voce gli morì in gola, e gli occhi corsero sul suo corpo martoriato. «Sei stata morsa?» riuscì a chiedere, con la voce che si spegneva sull'ultima sillaba.
Lily cercò di negare, ma la testa non volle saperne di muoversi. Osservava soltanto Remus, la maschera dell'orrore, e i segni scuri sul suo viso e sul suo petto.
Ci siamo quasi uccisi. Stavo per ucciderlo, stavo per dirlo...
Quei segni glieli ho fatti io?
Si rese conto di essere in salvo e la tensione la lasciò di colpo, come anche il torpore. Svenne senza neanche accorgersi di stare crollando in avanti.
James e Peter arrivarono e il primo sembrava sul punto di piangere. Si gettò sulla fidanzata, cadendo, più che altro, dopo che una sua gamba emise un rumore sinistro e cercando di capire in che condizioni fosse.
Remus sentì a malapena il mantello che Sirius gli stava gettando sulle spalle e la mano tremante con cui gli accarezzò una spalla. Udì un brusio che doveva essere la voce di James e vide una macchia indistinta in un angolo del suo campo visivo, che era Peter che si piegava a terra e dava di stomaco.
Poi tutto cominciò a svanire in una miriade di puntini e infine venne il buio.

«Non credo l'abbia morsa. Cioè, ne sono sicuro, non l'ha morsa, non l'ha morsa.» mormorò James, faticando a riconoscere la sua stessa voce.
«Oi, Moony!» fece Sirius, terrorizzato. «È svenuto! Cazzo, guarda che taglio qui! Ho esagerato!»
«C'erano altri in giro per la foresta.» ricordò loro Peter, con voce fioca, pulendosi la bocca su una manica. «Che facciamo?»
«Diremo che anche noi siamo usciti a cercare quelli del primo anno. Lily ha detto che c'erano i mocciosi del primo, no? Wormtail, vai a cercare la ragazza che era con lei, dev'essere ancora svenuta da qualche parte. Io e Padfoot porteremo loro due con noi.» stabilì James, cercando di calmarsi.
«Ma che cazzo è successo stanotte?» sbottò Sirius.
«Non ne ho idea...» rispose James, scostando una ciocca di capelli dal viso di Lily. C'era un taglio piuttosto profondo sulla sua fronte. «Non ne ho veramente idea.»
«LILY!»
I due si guardarono e poi guardarono anche verso Peter, che si era fermato nella sua salita.
«È Alice?»
«Potrebbe non essere sola. Come facciamo con Moony? Se lo vede qualcun altro con solo il mantello addosso potrebbe capire...» mormorò Sirius.
«Vai a vedere tu. Io aspetto qui.» decise James, stringendo inconsciamente Lily.
«Vado.» ma Sirius si trattenne, «Non l'ha morsa, vero?»
«No, non l'ha morsa.» confermò, «Non ha morso nessuno.»
Sirius annuì velocemente e corse via, tramutandosi in cane. Era una fortuna che i vestiti scomparissero con la sua pelle umana, altrimenti sarebbero stati in quattro a dover spiegare come mai si trovavano nudi nella foresta in una notte di luna piena.
Peter era già sparito, sicuramente anche lui per fare più in fretta si era trasformato, e lui corse verso la voce di Alice, scovandone subito l'odore. Si ritrasformò quando fu abbastanza vicino da vederla mentre si spolverava le ginocchia dopo essere inciampata su una radice. Aveva il viso devastato dal lungo pianto e le mani e la divisa graffiate dalle cadute.
«Alice!»
«Sirius!» singhiozzò lei, scoppiando a piangere di nuovo. Gli si gettò tra le braccia. «Sirius, ho perso Lily! C'era qualcosa nel bosco che l'ha trascinata via!»
«Sì, lo so, eravamo noi, era.. Remus.» esitò, colpevole.
«No! Non parlavo di lui, quello era dopo! Ma anche lui, sì, l'ha trovata? Ho sentito ululati e anche la voce di Lily ed erano vicini, e...»
«Calmati.» la interruppe, accarezzandole la schiena tremante, «Lily non è stata morsa. Ha attirato Remus lontano da una ragazza svenuta che era con lei. Ha parlato anche di ragazzini del primo...»
«Sì. Mulciber e gruppo giudicavano stupendo andarsene in bellezza facendo perdere un gruppo di ragazzini nella Foresta Proibita. Credo per creare problemi a Dumbledore, o perché sospettano di Remus... o solo per divertirsi.» terminò acidamente. «Sarah Lohan è venuta a svegliarci perché l'ha sentito dalla sorella, che esce con uno di loro. Si sarà resa conto anche lei del guaio.»
«E voi siete venute qui?» domandò Sirius, lasciandola andare e guardandola severamente.
«Lily ci ha detto di chiamare aiuto, ma poi è corsa via e l'abbiamo seguita.» sussurrò, abbassando lo sguardo.
«Abbiamo? C'è anche Mary?»
«È ferita anche lei! La cosa del bosco che ci ha attaccate e divise... È lei che ha steso la Slytherin che stava con Lily! Sicuramente era una serpe che si pentita che voleva recuperare i ragazzini...» spiegò, guardandosi attorno nervosamente.
«Mi serve il tuo aiuto. Dobbiamo portare Remus e Lily via di qui. Ti ci accompagno, poi vado a cercare Mary e i bambini. Il fiuto dovrebbe aiutarmi.»
«Fiuto?»
«Ti spiego poi.» promise.
Un urlo terrificante li inchiodò sul posto.
«La... la cosa! Te l'avevo detto che non era solo Remus!»
«Cazz... Stai qui!» ordinò, e sotto il suo sguardo incredulo divenne di nuovo l'enorme cane nero e si buttò alla ricerca di chiunque avesse gridato. Evidentemente Lily e Frank avevano mantenuto la parola, e soltanto loro sapevano delle trasformazioni.
Un altro urlo e il rumore di qualcosa di grosso che si spostava nella foresta.
«Sirius!» strillò Peter, vedendolo passare. Teneva la ragazza Slytherin sospesa per aria davanti a lui, ed era pallido e stravolto, «È una trappola! L'ho visto!»
Sirius si fermò, tornando umano.
«Una trappola?»
«È una specie di animale enorme, urla come un umano ma non lo è! Non seguirlo!»
«Alice!» esclamò, battendosi una mano sulla fronte e tornando a fare la strada inversa. Arrivò dalla ragazza distrutto. «Era una trappola.» spiegò, lasciandosi scivolare a terra per qualche secondo. «Ti porto dagli altri.»
«A quest'ora ci saranno anche i professori...» cominciò la ragazza, scorgendo poi delle scintille rosse molto lontane da lì che scoppiettavano fino al cielo.
«Già, vedo.» sospirò, esausto.

Remus aprì gli occhi di scatto. C'era voluto soltanto un istante di coscienza perché ricordasse tutto quello che era successo quella notte, o meglio, quella mattina.
Cercò di sollevarsi e il dolore fu immediato, come anche la vista di Sirius che dormiva con la testa poggiata contro una sua gamba coperta da un lenzuolo del letto dell'infermeria. Erano già tornati a scuola, quindi.
Si guardò attorno ansiosamente e scorse diverse persone nei letti accanto al suo, tra cui una ragazza che non conosceva, Mary che era cosciente e chiacchierava con Alice a bassa voce, e poi lei: Lily. Sussultò alla vista delle bende che la coprivano. Aveva gli occhi chiusi e James era seduto accanto a lei, tenendole una mano e guardandola in silenzio.
«Dimmi che non l'ho morsa!» lo supplicò, senza neppure pensare alle altre persone presenti nell'infermeria. Per fortuna i ragazzi del primo anno che si stavano facendo medicare da Madama Pomfrey erano troppo occupati a raccontarle tutto per badargli e la Slytherin non aveva ricevuto visite.
James sobbalzò, alzandosi poi in piedi e facendo cadere la sedia di schianto, poiché aveva barcollato in precario equilibrio su una gamba sola. Sirius si svegliò.
«Signor Potter, silenzio!» lo rimproverò l'infermiera.
«Stai bene, Remus?» domandò James, andandogli vicino quasi saltellante nel tentativo di non poggiare il piede destro a terra. Peter si affacciò da dietro una tenda, con un bicchiere in mano, e lo salutò sollevato. «Non l'hai morsa.» aggiunse l'amico a bassa voce, sorridendogli con affetto. «Sta bene.»
«Tu non tantissimo, Moony.» aggiunse Sirius, sorridendo in modo strano, diverso da James. Gli sfuggì una smorfia di dolore mentre si raddrizzava. «C'era un coso nel bosco, come l'ha chiamato il preside? Comunque è lui che ha conciato tutti male.»
«Ti sbagli.» mormorò Remus, mordendosi poi le labbra con forza per non scoppiare in lacrime. Era ormai maggiorenne eppure non si era mai sentito così bambino come in quel momento, così debole, bisognoso di protezione, e al tempo stesso colpevole e pericoloso.
«Remus?» chiamò Lily, che ora sedeva sul suo letto. Tutti si voltarono verso di lei e Remus trasalì nel vederla così spaventata. «Remus, tu...»
«Mi dispiace, oh, mi dispiace tanto...» farfugliò il ragazzo.
Lily scosse la testa: «Dispiace a me, ti ho fatto molto male?»
«Cosa?»
«Ti ho colpito con un sacco di schiantesimi e... Scusami, ma lui stava per attaccarmi...» si giustificò lei, omettendo il tentato Avada Kedavra. Ancora non riusciva a crederci, e vederlo così distrutto aveva peggiorato i suoi sensi di colpa.
«Lui? Cosa? Chi...» balbettò Remus, confuso.
Lily si guardò attorno sospettosa, ma notò che nessuno prestava loro attenzione.
«Il lupo stava per attaccarmi, e ho cominciato a colpire... Sapevo che c'eri anche tu ma non ho potuto farne a meno, non stavo pensando, ero...sconvolta,», spaventata sarebbe stato più preciso, ma avrebbe di sicuro ferito Remus, «Per via del sangue perso per colpa del mostro della foresta o quel che diavolo era... Ti ho colpito anche se eri già stato ferito, perdonami.» si scusò. Un fastidioso ronzio nella sua stessa testa le impedì di mettere assieme un discorso migliore.
Un attimo dopo James la stava abbracciando stretta e Remus nascondeva il pianto nella manica del pigiama che Sirius gli aveva portato in infermeria, mentre il Black gli batteva una mano sulle spalle.
«Sai, non penso che sia arrabbiato con te.» scherzò James con voce roca, accarezzandole i capelli.
«Ma guardalo.» protestò Lily con voce fioca.
«Metà è opera mia.» precisò lui cupo, «Non saremmo mai dovuti uscire dalla Stamberga Strillante, ora me ne rendo conto.»
«Che avete detto al preside Dumbledore?»
«Oh, noi ufficialmente ti abbiamo seguita insieme ad Alice, io, Sirius e Peter intendo. E poi siamo andati a prendere Remus già che c'eravamo. C'era così tanta confusione che non ci hanno visti arrivare assieme, per fortuna.» spiegò, scostandosi da lei e guardandola con occhi adoranti. «Ti amo tantissimo.» aggiunse.
Lily aveva di nuovo le lacrime agli occhi.
Stavo per lanciargli un Avada Kedavra. A Remus.
«Non me lo merito.» sussurrò.
James la guardò stupefatto.
«Moony, non muoverti!» esclamò Sirius, tentando di trattenerlo.
«Voglio parlare con Lily.» disse Remus, ignorandolo.
Pomfrey fu in un attimo da loro: «Signor Lupin, non osi alzarsi dal letto! Ora basta, tutti fuori!»
«Oh, ma Poppy!»
«È Madama Pomfrey, signor Potter! Per l'ennesima volta!»
«Lily, Remus, vi siete svegliati! Per fortuna!» Alice corse ad abbracciare l'amica prima di essere costretta a lasciare l'infermeria. «Parleremo più tardi.» promise, facendole l'occhiolino.
James annuì, dopotutto col mantello dell'invisibilità non avevano mai avuto problemi a raggiungere l'infermeria oltre l'orario consentito.
«Pettigrew, anche lei! Signorina Howleye, signor Mustard, ho detto di andare! Su, signor Potter, signor Black, non fatemelo ripetere. I vostri amici stanno bene.»
Remus guardò un Sirius estremamente accigliato venire spinto via da James, con Peter al seguito, e poi passarono i due del primo anno, una ragazzina minuta e uno coi capelli rossi e le lentiggini. A quel punto una ragazzina del primo anno costretta a letto scoppiò in lacrime, e l'infermeria andò a rassicurarla.
Mary sospirò.
«Beh, io penso che cercherò di tornarmene a dormire.» annunciò, gettandosi a letto e nascondendosi sotto le lenzuola.
«Mary?» mormorò Lily, stupita dall'atteggiamento dell'amica. Remus se ne accorse appena, troppo occupato a controllare lo stato di salute di Lily.
«Sto bene.» rispose l'amica.
«Lily, posso avvicinarmi un momento?» domandò Remus, distogliendo la sua attenzione da lei.
«Ma riesci ad alzarti?» chiese lei dubbiosa.
Remus riuscì a farcela in tre tentativi, sostenendosi con una mano sul muro.
«Se ti vede Madama Pomfrey è la fine.» gli ricordò, atterrita.
«Fa niente.» mormorò, fermandosi quando fu accanto a lei.
«Che fai, non vorrai restare in piedi? Siediti!» ordinò la ragazza, scostandosi per fargli spazio.
«Vicino a te?»
«Sono abbastanza sicura che James non sarà geloso.» scherzò lei. Remus non rispose, accomodandosi con sollievo per via del dolore fisico ma anche con leggera sorpresa. Nonostante tutto ancora si aspettava che Lily lo guardasse come se fosse un mostro.
«Mi racconteresti cos'è successo questa notte?» domandò piano, e come temeva lei trasalì.
«Sì, però... Niente. Allora, Sarah mezz'ora prima dell'alba è venuta a bussare in camera e a dirci che gli Slytherin avevano organizzato una specie di prova di coraggio, portando con sé degli ostaggi. Non saprei come altrimenti definirli. Per dimostrare non so cosa, neanche lei era chiara, dopotutto sua sorella l'aveva appena svegliata in preda ai sensi di colpa e non ha avuto modo di capire tutto. Comunque sia era certo che quei ragazzini fossero in pericolo e evidentemente la vostra compagnia mi ha contagiata perché mi sono messa in testa di andare a salvarli. Sai, nel caso fossero ancora all'entrata della foresta. Sapevo che voi eravate alla Stamberga, ma non era l'unico pericolo.» aggiunse, in tono di rimprovero. Remus abbassò il capo, «Senza contare che non è che mi fidassi totalmente delle parole di James, dopotutto per cosa sarebbero diventati animagi se non per permetterti di uscire? Comunque mi son resa conto troppo tardi che le altre mi seguivano o le avrei fermate. Quando siamo arrivate ho visto qualcuno che si stava infilando nella foresta, era la ragazza che vedi lì. Greengrass qualcosa. Ho sentito delle urla e credevo che... Beh, credevo fossero i ragazzini che venivano torturati o qualcosa del genere e abbiamo cominciato a litigare e poi lei mi ha attaccata e ferita alla testa, Alice l'ha bloccata e lei ha confessato che era tornata indietro per cercare i ragazzini, e a quel punto... quella cosa orrida ci ha attaccato, era lei che urlava. Ci ha trascinate via, me e lei, e per poco non ci sventrava. Lei voleva liberarsi e mi spingeva più verso la sua bocca, ed è arrivato uno schiantesimo da, credo, Mary.»
«Allora è stata la Cosa...» mormorò Remus, sfiorando soprappensiero le bende che l'avvolgevano in vita visibili sotto la maglia del pigiama. Si ritrasse non appena se ne rese conto, arrossendo colpevole.
«Come ti ho detto, non credo che James sarebbe mai geloso di te.»
«Non è quello... Anche ora continui a dire di non avere paura di me?»
Lily lo obbligò a guardarla voltandogli il viso con una mano, la sua stretta quasi dolorosa.
«Non di te. Di te mai, Remus.» scandì bene, prima di lasciarlo andare. «Forse del lupo un po', ti pare? Ma solo a trovarmelo davanti così.»
«Che ho fatto? Raccontami questo.»
«Ah. No, tu nulla. Voglio dire, sicuramente l'odore di sangue ti ha attirato, come anche le urla. Io mi sono ritrovata James e Sirius vicini e tu stavi arrivando e puntando la Slytherin... allora io ho... ululato.»
Remus restò di stucco.
«Ululato?»
«Contavo sull'effetto sorpresa! E ha funzionato, ti ho distratto! Allora ho provato ad aizzarti contro di me,» Remus fece un gesto brusco, voleva contemporaneamente interromperla, prendersi la testa tra le mani e scrollarla, ma lei continuò, «e ha funzionato anche quello. Ti stavi lanciando a inseguirmi e ne hanno approfittato per saltarti addosso, James e Sirius dico. Avete cominciato a lottare e stavi avendo la meglio, così ho ricominciato a ululare e correre. Poi sono scivolata di sotto, nel posto dove tu sei tornato umano, e a quel punto ero così distrutta da non capirci più niente, e tu... Il lupo è arrivato. A quel che mi ha detto James li avevi praticamente stesi e così loro sono dovuti tornare umani e raggiungerci a piedi e a caso, senza olfatto animale.»
«E dopo?» si sforzò di chiedere lui, con voce arrochita.
Lily sembrò sul punto di piangere e si ritrasse spaventato.
«Dopo ti ho attaccato.» mormorò la ragazza.
«Tu... hai attaccato me?» ripeté, pensando di non aver capito.
«Devi capirmi!» lo supplicò, scioccandolo, «Da quando mi ero ritrovata davanti a te trasformato non facevo altro che rivedere la tua faccia normale come ora, mi sono tornate in mente un sacco di cose che hai detto, anche le più stupide, e anche quando... una volta hai detto che avresti preferito morire che svegliarti e scoprire di aver ucciso o morso qualcuno. E allora io, da gran vigliacca che sono, non volevo morire e mi ci sono appigliata. Ho quasi...» la voce le mancò, non era in grado di dirlo.
«Cosa?» insistette lui, sorridendo con dolcezza, «Hai cercato di uccidermi? Con degli schiantesimi
«Non solo loro. Stavo per... usare la Maledizione. Quella.» mormorò Lily, mordendosi le labbra e cercando di non lasciar sfuggire le lacrime.
«Lily...» mormorò lui, abbracciandola. La ragazza scoppiò finalmente in singhiozzi. «Non sai quanto ti sono grato. Dico sul serio. Ora so che se rischiassi ancora una cosa simile tu saresti lì a fermarmi. È un... sollievo. Dico sul serio, non piangere! Avrei fatto lo stesso, era la cosa giusta...» non mentiva, era davvero sollevato. Aveva temuto che Lily si sarebbe sacrificata piuttosto che venire meno alle sue idee sui lupi mannari. E davvero era più facile, sapendo che lo avrebbe bloccato prima di uccidere qualcuno.
«Mi dispiace così tanto! Ti voglio così bene!» squittì lei, e Remus soffocò nel calore che lo invase a quelle parole.
«Anche io. Soprattutto ora.» rispose, stringendo la presa. «Non ce l'ho con te, anzi. Però tu, davvero, ti metti troppi problemi.»
«Sirius lo dice sempre...» mormorò lei, «Che sono paranoica, mi metto sempre troppi problemi e credo di essere al centro del mondo.»
«L'ultima parte è molto più adatta a lui e James, ma sulle prime due sono d'accordo.» ridacchiò Remus. «Al contrario il tuo fidanzato non pensa abbastanza ed è convinto che nessuno potrebbe mai avercela davvero con lui, se non qualche Slytherin. Sarà interessante scoprire come saranno i vostri figli.» considerò quasi serio.
«I piccoli Harry James, Mary Alice e Sirius Remus Potter. Con un eventuale Frank Peter e una piccola Dorea Lily.» elencò lei, divertita.
Remus scoppiò definitivamente a ridere: «Che cosa? E poi Sirius Remus come ti viene in mente? Sarebbe uno schizofrenico!»
«Pensa se fosse Sirius Severus, in nome dei primi migliori amici di entrambi.»
«Sirius Remus è perfetto.»

«Beh, proprio all'ultima luna piena dovevamo finire in bellezza.» commentò James, senza curarsi di parlare a bassa voce. Oltre al fatto che avevano insonorizzato l'infermeria la Slytherin era stata comunque dimessa e più tardi anche la ragazzina del primo anno, ed erano rimasti soltanto loro.
«Mai più un rischio simile.» mormorò Remus.
«Non eri tu il più pericoloso, lo era la creatura del bosco.» obbiettò Lily.
«E gli Slytherin. Che ha detto la Greengrass?» domandò Alice, sistemandosi più comodamente.
«Che non ricorda nulla, ha perso la memoria, quindi non possiamo sapere chi altri avesse disperso i ragazzini per la Foresta. E anche come abbiano fatto i compagni di classe a non notare che erano spariti dopo le lezioni.»
«Ma scusa, e Sarah Lohan? Interrogare lei e la sorella no?» continuò, sconcertata.
«Sarah e sua sorella dicono di aver sentito parlare qualcuno senza riconoscere chi fosse. Non sono neppure sicure che fossero Slytherin, ora.»
«Stronzate.» borbottò Sirius.
«Ma cos'era poi la cosa della foresta?» domandò Peter, lanciando occhiate nervose alla finestra come se potesse comparirvi il mostro e attaccarlo.
«Non era un vero mostro, o meglio, era sì una creatura magica, ma stregata con la magia nera. C'erano dei Mangiamorte ieri notte nella foresta.» rispose Mary, avvolta nelle lenzuola.
Nessuno fiatò.
«C'era anche mia madre, ieri notte, nella foresta.» aggiunse lentamente, «L'ha animato lei il mostro. Mi ucciderà appena non sarò più sotto la protezione di Dumbledore se non mi unirò a lei rinnegando le mie origini babbane. E che nessuno venga più a dirmi che non difendo le mie opinioni.» disse, e rise nervosamente.
«Non lo permetteremo mai.» dichiarò James, «Non ci allontaneremo, noi-»
«Io andrò in America.» lo interruppe Mary. «A studiare e anche a cambiare aria.»
Lily e Alice abbassarono lo sguardo, mentre Remus e Sirius trasalivano e gli altri tre si scambiano un'occhiata.
«Ma Mary, lei ti seguirà...» tentò il Potter.
«E allora mi ucciderà, che vuoi che ti dica. Lily, tua figlia non chiamarla col mio nome, magari porterà sfiga.» scherzò.
«Non ridere. Non osare ridere ora.» intimò Sirius, furioso.
«Tu più di tutti dovresti essere sollevato dal fatto che io me ne vada.» ribatté lei. Sirius scattò in piedi, urtando Peter.
«Non è vero! Non dire stronzate!» gridò, spostando bruscamente Frank e andandosene.
«È per me?» domandò piano Remus, senza pensare ai presenti.
Mary sorrise tristemente, scuotendo la testa.
«È per me.» mentì. «Tu e Sirius non c'entrate nulla.»
James guardò Lily, e la sua espressione gli disse tutto.
«Parlavi di Mary Alice?» domandò.
«Cosa?» chiese Mary, sorpresa.
«Hai detto di non chiamare sua figlia come te. Lily una volta mi ha detto di Mary Alice.»
«Te lo ricordi?» si stupì la ragazza.
«Certo che mi ricordo di nostra figlia!» esclamò lui, e qualcuno gemette.
«E ti pareva.»
«Parlavamo di cose serie e lui deve dire una scemenza delle sue.»
«Beh, non è poi tanto una scemenza.» disse Lily a Frank, «Se continua così è probabile che Mary Alice sia una Potter, non ti pare?»
James spalancò la bocca.
«Oddio, l'hai ammesso!» trillò Alice, portandosi una mano al petto. Lily si rese conto che aveva ragione, e cambiò all'istante discorso.
«James e Sirius sono animagi, stavi dicendo, Alice.»
«Eh, lo sono?» domandò Mary, incredula. O meglio, fingendosi incredula. Così come il gran segreto di Remus non era sfuggito a nessuna delle tre, i Malandrini erano stati abbastanza incauti da mostrarsi troppo spesso a loro in forma animale e chiamandosi coi rispetti nomignoli, e Mary, consapevole della licantropia e più vicina a loro di chiunque altro al loro sesto anno, aveva capito la verità.
«Grazie, tesoro.» mormorò James alzando gli occhi al cielo.
«Di niente, caro. Io e Frank lo sapevamo già, tra l'altro, ce l'hanno dovuto dire qualche settimana fa, dato che era venuta fuori la storia della licantropia.»
«E non ce l'hai detto?» sbottò Alice, offesa.
Remus diede un colpetto a James, mentre Lily spiegava qualcosa alle due amiche.
«Non lo segui?» sussurrò.
«In questo caso è meglio lasciarlo solo a sbollire. Era preoccupato per te, e visto che è la seconda volta in due mesi che riesce a esserlo nonostante tutto, non voglio rovinare le cose parlando di Mary e quindi...»
«E quindi di quello che io e lei abbiamo fatto. In effetti mi ha sorpreso vederlo così preoccupato, di solito resta distante.»
«Sorpreso? Remus, forse non hai chiaro che stavamo tutti per avere un infarto ieri. E lui era veramente dispiaciuto di averti morso tanto, non ci ha goduto neanche un po' nel farti male.» precisò.
«Il fatto che io debba essere soddisfatto del fatto che lui non abbia goduto nel ferirmi... testimonia quanto siamo messi da schifo, non trovi?» domandò lui mestamente.
James strinse le labbra, senza sapere cosa rispondere. Remus tornò a prestare attenzione alla spiegazione di Lily, e così James, che si intromise poco dopo: «E comunque hai detto che la chiamerai Mary Alice Potter, non me lo sono dimenticato. Vuol dire che un giorno ci sposeremo e avremo tanti bei bambini.»
«E adesso cosa c'entra?»
«C'entra che ti amo tanto!»
«Idiota!»
Anche Mary rise al solito teatrino, ma smise quasi subito. Poi incontrò lo sguardo di James, e il ragazzo sillabò: “Ti devo parlare”.
Lei sospirò e annuì svogliatamente.








IO non sono d'accordo col fatto che Lily si dia colpe anche se in parte la capisco, ma se notate le parole di Remus sui suoi figli con James noterete che in effetti buon sangue non mente e Harry ha preso sopratutto da mammina. (Tra l'altro ci vedrei anche Hermione a fare lo stesso, quindi non è così fuori dal mondo... Va bene, ci vedrei anche me.-
Questo è un capitolo che mi piace, comunque, perché c'è sangue, gente che rischia di morire, Lily amica di Remus e Remus amico di Lily e cose così, sì. Quindi potrete criticarlo malamente e andrà bene XD
Tra l'altro sappiate che in qualsiasi fanfiction che scriverò sul mondo di Harry Potter potrebbero esserci riferimenti a questa storia – ovviamente non ci sarà bisogno di leggerla per capirla – perché per me è un unico universo quello che immagino.
L'ululato veniva dal film di Harry Potter, dove Hermione per richiamarlo, appunto, ulula. Geniale. Il regista, non io.
A proposito di geni, Mary non è che sia esattamente un genio, ma quando si tratta dei Malandrini è eccezionalmente attenta e nella situazione in cui si trovava la volta in cui li ha trovati animali era quasi facile rendersene conto, specie sapendo quanto siano pestiferi.
Il prossimo capitolo è “First Date [gennaio 7° anno]”; ricordate una certa rossa chiedere un appuntamento?
Quindi ancora niente discussione tra James e Mary.


 Gaea [Contatta]

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 29/07/10, ore 16:58 - Capitolo 26: L'Ex Migliore Amico.


Bello averti con tanta foga XD Sì, Severus è uno dei personaggi più vivi che la Rowling ha scritto. Ha dato più vita alle persone che ha ucciso che non a chi è rimasto poi effettivamente vivo, erano tutti molto più reali nella loro violenta disperazione.

James temo che abbia mostrato maturità e compassione giusto grazie a Lily, e del resto si diceva che Lily tirava fuori il meglio di tutti... Chissà, qualche anno di vita in più e avrebbe avuto un azione benefica anche su Sirius che insiste con “quello alla Stamberga era uno scherzo!”.

L'umorismo c'è sempre per me, del resto io troverei qualcosa di stupido da dire a prescindere!

Tra l'altro, per i riferimenti, come ho detto nelle note, io in qualsiasi fiction scriva ho in mente questo universo qui, quindi per esempio in una fanfiction che sto scrivendo sugli amici di Cedric, a Remus nominano una compagna di stanza di Mary e lui fa capire che si ricorda benissimo di lei anche se si è ritirata. Ovviamente, essendo dal punto di vista dei ragazzi nessuno può sapere perchè, ma chiunque abbia letto questa storia sa che Remus ricorda tutto di Mary!

Come sono intricata...

 PippaPotter__ [Contatta]

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 28/07/10, ore 19:14 - Capitolo 26: L'Ex Migliore Amico.

LOL, spero tanto di ricordarmi di usare il nomignolo Pisello, è strepitoso XD Geloso e preoccupato è adorabile, è vero, anche se, se fossi stata in Lily, il calcio glielo avrei dato seriamente. A parte quando la abbraccia, ovvio.

Sirius d'accordo con Lily ha emzionato Lily stessa XD



 Hellfire [Contatta]

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 28/07/10, ore 18:43 - Capitolo 26: L'Ex Migliore Amico.


Io soffro troppo per apprezzare gli amori dannati! Non so se è perché mi infilo fin troppo nella storia, ma sto talmente male che non riesco a scrivere di persone ricambiate, non se ho il potere di farle disinnamorare e di innamorare ricambiate. È un tormento, ecco. Preferisco le storie Suose perché almeno sorrido.

Oddio, io non considero James e Lily una storia Suosa per via del finale tipo... quattro anni dopo. Hanno perso un sacco di tempo perché lui era un bambino prima del settimo anno, un bambino bullo, e dopo hanno avuto pochissimo tempo e bam, morti.

Remus e Tonks infatti mi fanno una gran rabbia ._. Avrei voluto che sopravvivessero e avessero un finale felice, ecco!


 carota [Contatta]

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 28/07/10, ore 18:23 - Capitolo 26: L'Ex Migliore Amico.

Quando scrivevo Come Stupidi Adolescenti mi sei venuta in mente tu! Grazie per aver lasciato una recensione anche lì!

Severus tornerà eccome, anche lui è parte della loro vita. Devo ancora avere il coraggio di scrivere di quando capirà che Voldemort pensa a Lily per la Profezia. E la vedo male.

Gli spettatori invisibili sono un po' come Harry e Ron se Hermione dovesse incontrare Malfoy da sola XD non l'avrebbero mai lasciata, che avesero torto o meno.

E a me si strinse sempre il cuore pensando a Severus, proprio oggi ho ri-letto il capitolo con la sua storia e i suoi ricordi e stavo malissimo!






   
 
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