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Autore: Lirin Lawliet    04/08/2010    39 recensioni
AGGIORNAMENTI LENTI
Aggiornato il capitolo 18.
[E se Rin e Sesshomaru diventassero fratellastri? E se il disprezzo reciproco si trasformasse in qualcos'altro?... In qualcosa di proibito?]
Caro diario, mia madre è innamorata di un demone che, a propria volta, ha un figlio demone e un figlio mezzodemone (che con ogni probabilità ci odieranno almeno quanto io odierò loro!). Perciò, caro diario, preparati: questa storia non è normale... E non lo sarà mai!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[] šмëłłs Ŀikε Ŧëëй špiяiŧ! []

 

 

"L'utero che prevede il futuro"

(Attenzione: nessun demone o nonna è stato maltrattato in questo capitolo)




Ero lì che mi facevo i fatti miei...
Sul serio, l'idea di approfittare del fatto di essere sola con Sesshomaru nella stessa stanza (nella stessa casa, nella stessa città e nello stesso sistema solare) non mi aveva neanche lontanamente sfiorata. Davvero. Dico sul serio. Non sia mai che Rin Edogawa voglia attentare alla sacra virtù del demone più stuzzicante che abbia mai messo il suo regale piedino demoniaco su questa terra (!)

...E il fatto che avessi indossato di proposito delle mutande che non fossero a fragole era un semplice caso. Un'innocente coincidenza.

Così come era un caso il fatto che mi fossi pettinata e truccata prima di prepararmi per andare a dormire. Insomma, avrei risparmiato del tempo prezioso la mattina seguente, no? Non era mica così strano il fatto che, oltretutto, avessi indossato anche una collana dalla pietra luminosa, dico bene?
Insomma, tutte le ragazze normali (e che non abbiano secondi fini) si preparerebbero allo stesso modo per dormire.
Come? Non mi credete?
Ma tu guarda queste malelingue! Queste miscredenti! Queste donnine maliziose! Queste... maline donniziose!!!

Tsk!

Giuro su Santa Eva Henger che non avevo assolutamente intenzione di saltare addosso al mio fratellastro, con il quale -precisiamo- ho iniziato una relazione clandestina da circa quindici minuti. Ora sono sedici, per l'esattezza!

OK! OK! Avete vinto: volevo sedurlo.
Ma intendiamoci, la mia era solo una "delicata avance"...
Peccato che Sesshomaru mi abbia semplicemente fissato come se fossi un fenomeno da circo, abbia inarcato il suo impudente sopracciglio argentato e si sia limitato a precisare la sua opinione in merito; opinione che, ovviamente, ha cercato di comunicarmi nel più tenero dei modi.
Per la precisione mi ha detto "Ricomponiti" che, suppongo, dovesse essere un modo gentile per dire "Tu resta qui. Io chiamo la Neuro"
Devo dire che sono leggermente commossa.

In ogni caso, è stato davvero un attimo.
Ci siamo fissati a lungo, e mezz'ora dopo eravamo già a letto!
...Io nel mio e lui nel suo.
Ok, io nel suo e lui non so dove. E' praticamente svanito... Credo sia andato a cercarsi un albergo o qualcosa del genere. Immagino che non volesse approfittare della situazione; dopotutto, è lui l'uomo, e quindi esiste la remota possibilità che voglia essere lui a comandare il gioco. Almeno credo. Ma insomma, io come potevo saperlo? Magari nel linguaggio sessuale dei demoni la mia delicata proposta potrebbe significare qualcosa di completamente diverso. Magari, senza volerlo gli ho chiesto se gli va di leggere la Divina Commedia al contrario, oppure potrebbe essere un modo demoniaco per dire "ehi, andiamo a caccia di acari della polvere e congeliamoli nel freezer" o qualcosa di simile!
Non che io abbia mai desiderato congelare degli acari, comunque.

...O magari, questa non è la stagione degli amori per i demoni maschi adulti.

...O ancora, sono così affascinante da averlo spiazzato.

Inizio a prendere in seria considerazione l'ipotesi della omoseNsualità di Sesshomaru...

Ok, sto esagerando.

E' solo che mi sento un po', come dire, rifiutata. Dopotutto, l'iniziativa l'ha presa quasi sempre lui! Immaginavo che gli avrebbe fatto almeno un po' di piacere l'eventualità di poter disporre della sottoscritta, fra l'altro, sprovvista delle ormai consuete mutande fragolose.
Non che a me sarebbe dispiaciuto essere disposta da lui.

...Dubito che la frase precedente sia stata pensata in modo grammaticalmente corretto. Ma non ci penserò più, così eviterò di far danni.

Inizio a credere che il mondo stia girando al contrario. Magari sono stata maledetta da Samara Morgan e fra sette giorni mi accadrà qualcosa di terribile, oppure Light Yagami ha scritto il mio nome sul suo Death Note, oppure -ipotesi remota ma non del tutto assurda- a Sesshomaru piacciono le mie mutande fragoloidi e gli è dispiaciuto così tanto non trovarmele addosso da farlo scappare per andare a commiserarsi in qualche angolo del mondo. Probabilmente adesso starà gridando il suo dolore sulla cima di una montagna o sull'orlo di una scogliera...
No, è impossibile. Di sicuro è colpa di Light Yagami!
Ci dormirò su. Dopotutto, domani è un altro giorno e di sicuro avrò ben altro di cui preoccuparmi. Ormai non riesco più ad alzarmi dal letto senz'avere la matematica certezza che accadrà qualcosa di poco normale; senza contare che con nonna Irasue-la-morte-mi-fa-una-pippa e Flufflette-oh-mio-dio-le-mie-tette-sono-antigravitazionali! sono certa, anzi certissima, che quella di domani non sarà una giornata facile da superare. E il fatto che manchino solo due mesi alla marcia nuziale non aiuta.
Inizio sempre più a rendermi conto di quanto il matrimonio di Izayoi non mi disturba come dovrebbe.

Mi spiego.

Lo so che questa rivelazione scioccante ha momentaneamente paralizzato i neuroni a mezza galassia, ma è così... Nel senso che io ero ormai avvezza a considerare Izayoi come l'unico disturbante essere con cui avevo la sfortuna di condividere un patrimonio genetico e monetario, e l'idea che quella scalmanata potesse innamorarsi non mi aveva mai neanche lontanamente attraversato l'anticamera dell'unico neurone superstite: praticamente, se mi avessero detto che sarebbe finita così, circa otto mesi fa, probabilmente avrei riso fino a collassare.
L'idea di avere una famiglia in un certo senso è... rassicurante? Sì, potrei definirla così. Eppure, proprio adesso che il sogno di Izayoi sta per diventare realtà, ecco che la mia sfortuna lancia la sua arma di distruzione di massa. E la mia sfortuna, stavolta, si chiama "amore"
Cosa penserebbero Inuyasha, Izayoi e Inu no Taisho se sapessero che mi sono innamorata di Sesshomaru?
E lui cosa pensa di questa situazione? Non gli importa dei sentimenti di suo padre? Non pensa che qualcuno potrebbe essere ferito dal nostro comportamento? Non immagina che, prima o poi, qualcuno ci scoprirà?
E qui si apre il più crudele degli interrogativi: Sesshomaru non crede nella nostra storia?

Non posso fare a meno di chiedermelo e devo ammettere che, nonostante tutto, non riesco a darmi una risposta.

Se lui intendesse costruire qualcosa con la sottoscritta, probabilmente si assumerebbe tutte le responsabilità del caso... No?
Non tenterebbe di nascondere tutto alla nostra famiglia. Almeno credo. Quindi, in sostanza, mi ritiene una sorta di... Passatempo?
Non voglio pensarci.

Nella testa adesso ho soltanto un madornale casino che fa Badabum Badabum Badabum Cha Cha.
O tunz-tunz-tunz parapara tunz-tunz-tunz...?
Non so decidermi.

E poi c'è il suo profumo che mi sta ipnotizzando.


ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸ҲҲ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸Ҳ̸ҳ̸

 

Mi sveglio con la martellante preoccupazione di aver fatto qualcosa di stupido. Apro piano gli occhi e mi guardo in giro, lasciando vagare lo sguardo lungo le pareti di una stanza bianca e anonima che non mi appartiene e che stento a riconoscere. E' quella di Sesshomaru.
Ora ricordo... Ieri sera ho tentato di impadronirmi del suo regale corpo demoniaco.
Sbuffo, in collera con me stessa, mentre mi accorgo del calore che sale alle guance. Sono veramente una stupida, c'è poco da fare. Mi sono resa davvero ridicola. Se lo sapesse Jakotsu, probabilmente mi sfotterebbe fino alla tomba. Mannaggia a me e ai miei ormoni impazziti.
Mannaggia alla mia puzza di spirito adolescente, così come la chiama Sesshomaru!
Mannaggia al ciclo che mi è appena venuto e che sta già spargendo i suoi nefasti effetti intorno a me.
Oggi non sarà una giornata piacevole. Adesso ne ho la certezza: il mio utero spesso prevede il futuro!

Di mala voglia, mi decido a schiodare dal barocco letto a baldacchino di Sesshomaru e mi dirigo in bagno; mi lavo con la sensazione che, per quanto strofini ed insaponi, il solco fra le mie sopracciglia (segno dell'incazzatura del mio utero isterico) non sparirà. Provo a sciogliere gli immancabili nodi fra i capelli, ma rinuncio dopo un solo quarto d'ora: è un'impresa disperata! Ma perchè i capelli non li ho presi da Izayoi? Possibile che il mio padre naturale avesse dei capelli così stopposi, sfibrati, annodati e di un colore insignificante?

Ma di chi cazzo si era innamorata, Izayoi? Di un orangotango?... Di un gatto persiano a pelo lungo?

Sconfitta e sempre più vicina al limite previsto dal mio incazzosometro biologico (che ovviamente calcola il livello di incazzatura giornaliera... E che ovviamente non esiste) mi decido a raccogliere la preoccupante massa pelosa in una coda alta, evitando, fra l'altro, di bestemmiare contro i riccioli che spuntano inspiegabilmente alla presa dell'elastico. Giuro che mi darò allo skeen head!
Chissà, magari pelata sarei più interessante...
Comunque (!) lasciando perdere i vaneggiamenti (è l'utero che parla) mi dirigo in camera mia, con la precisa intenzione di indossare qualcosa di molto largo, molto sformato e molto nero... Quando la scena cui mi ritrovo ad assistere mi suggerisce di fare dietro front, comprare un biglietto di sola andata per Honolulu e fare l'autostop all'aereoporto.
No, non sto esagerando!

Ok, al massimo avrei potuto fare una telefonatina a Stephen King e suggerirgli qualche ideuzza per il suo prossimo bestseller.

Cosa ho visto, mi chiedete? Vi accontento subito.
Pensavo che scoprire che la mia precedente camera da letto era stata trasformata in una serra dal passeggero virus botanico di Izayoi fosse quanto di peggiore potessi aspettarmi. Ma ovviamente -e ribadisco il concetto di ovvietà- avevo di nuovo toppato alla grande.
Ora avete due opzioni:

1) se siete amanti dei film dell'orrore, alzate il culo dalla sedia, andate in cucina e preparatevi un bel po' di popcorn

2) se siete facilmente impressionabili, saltate questo paragrafo e pregate che non faccia più riferimento ai fatti qui descritti.

3) lo so che non c'era una terza opzione, ma era decisamente troppo strano. C'è sempre una terza scelta! No?

Dunque...
Ero lì, sulla soglia della porta della mia stanza, ancora con la maniglia d'ottonde fortemente stretta fra le dita, ancora con la biancheria intima semi fosforescente, ancora con l'utero che faceva un tuffo carpiato all'indietro con tanto di avvitamento finale e, soprattutto, ancora con l'immancabile solco fra le sopracciglia che sembrava gridare "si salvi chi può"...
Insomma, ero lì. E non ero sola.
L'esperienza traumatica della notte precedente mi aveva completamente fatto dimenticare un particolarino trascurabile, che tanto "ino" non era, e non era neanche "trascurabile"... E cioè che la signora Flufflette e la nonna Urasue si erano temporaneamente accampate nel mio territorio e avevano ivi imposto anche un articolato regime dittatoriale che sembrava volermi comunicare qualcosa che assomigliava terribilmente ad un "allarme rosso".
Ero appena entrata nell'antro delle belve.
Mh... Sbaglio o sto descrivendo la scena in modo molto teatrale? Potrei farci un documentario!Magari è solo lo spirito di Piero Angela che si è impossessato di me, dunque perchè non sfruttarlo? D'accordo: adesso immaginate la musica di Super Quark e immaginatemi semi pelata e in giacca e cravatta con lo sfondo di un dna oltre la soglia della porta. Siete pronti? Ok, si parte!

Tan Tan Tan (Tararararararàààà Taràààà) Tiriritiri tururuuuuu tataaa <= questa è la musica di Super Quark, ok? :D

Le femmine di demone adulte sono quegli esseri bizzarri che circondano le tette antigravitazionali di cui sono naturalmente dotate; in genere, le femmine di demone adulte presentano un abbozzo di cervello, che solitamente non sono avvezze a sfruttare e la cui utilità è del tutto ininfluente per il semplice fatto che le femmine di demone sono esageratamente belle, esageratamente prosperose, esageratamente fatali ed esageratamente antipatiche. Flufflette incarna tutte queste spettacolari doti nel corpo di un'eterna gnoccona: insigni studiosi hanno accertato che Flufflette si compone di elementi di sesso femminile con elevato grado d'attrazione e sua caratteristica fondamentale è quella di tirarsela quel tanto che basta per scoraggiare un approccio da parte di tutti i maschi di demone non dotati di conto corrente ad otto cifre o, in alternativa, di un auto inferiore alla Ferrari. Recenti studi compiuti da egregi scienziati giapponesi hanno dimostrato che Flufflette appartiene alla categoria delle pornodonne in carriera, armate biologicamente di alcuni strumenti di tortura all'avanguardia: l'arma letale della femmina in questione è la biancheria di pizzo audace che, per qualche strana ragione, che sfugge alle leggi della fisica, non fa a cazzotti con la costosissima crema di bellezza agli estratti di cocco, olio di semi di lino, vaniglia, lampone, more, bacche di alchechengi e oro puro in polvere che si spalma sul viso prima di abbandonarsi ad un sonno di cui non ha bisogno (perchè la donna demone non ha bisogno di dormire, e quindi non le spunteranno mai le occhiaie, non le verrà mai il torcicollo e non rischia di sbavare sul cuscino perchè le donne demone NON sbavano). Anche se si abbandonano al sonno, le donne demone non avranno mai un capello fuori posto e saranno sempre truccate alla perfezione come se fossero appena state benedette dalla makeup artist di Lady Gaga. Le donne demone scelgono con particolare cura il luogo adatto ad accogliere i loro pargoletti, e cioè costosissime creme, docciacreme, bagnocreme, docciaschiuma, bagnoschiuma, balsami, shampoos, idratanti, snellenti, rassodanti ecc ecc ... Di cui non hanno il benchè minimo bisogno perchè tanto sono delle gnoccone anche con un sacco dell'immondizia. L'abbigliamento notturno della tipica pornodonna demone è molto sobrio, convenzionale ed economico: può quindi variare da una vestaglia di seta color acquamarina di Valentino (da abbinarsi necessariamente con dei tacchi alti, perchè le donne demone non temono le vene varicose e le storte alla caviglia) fino ad un completino intimo di raso color corallo della tonalità più impensabile. La donna demone è molto gelosa delle sue cose e la natura l'ha giustamente fornita di artigli e zanne per dilaniare qualunque essere indegno osi anche solo fissare troppo a lungo ciò che le appartiene: in questo caso... ME!

Flufflette mi fucila letteralmente con lo sguardo, mentre al contempo è intenta a trasformare la mia vecchia stanza in una sorta di set del Moulin Rouge. Ancheggia ritmicamente mentre osserva indecisa il mio abito da damigella che ancora è appeso alla maniglia della porta del bagno: dall'ampiezza dell'arco disegnato dal suo sopracciglio perfetto posso solo immaginare che lei stia pensando che quel coso rosa confetto debba essere una sorta di opera d'arte contemporanea, probabilmente nata dal genio di una gazzella ubriaca con manie artistiche e sotto l'effetto di psicoacidi.
Non c'è altra spiegazione: ha pensato proprio quello.
Come lo so? Perchè semplicemente Flufflette si è voltata e mi ha detto "E' una tenda davvero orrenda! Non si intona per niente con le venature del parquet nè con la lucentezza del battiscopa... Voi umani avete davvero un senso estetico discutibile".
A quel punto non ho potuto darle torto e, ancora sotto shock per i paroloni scelti dalla pornodemone, mi sono limitata a dire la prima cosa altisonante che mi veniva in mente, e cioè "Hippopotomonstrosesquipedaliofobia" che vuol dire Aver Paura delle Parole Troppo Lunghe.
Flufflette ha scosso elegantemente le spalle con aria seccata e si è dedicata ad una vasta collezione di vestiti da sera, che sembrava aver tutta l'intenzione di indossare sedutastante, e cioè alle nove del mattino.
E poi sono io quella che ha pessimo gusto! Bah!
Ancora sottoshock, e indecisa se scappare in Burundi o meno, avverto la presenza di un'altra persona all'interno della stanza...

...Avevo dimenticato che c'era anche nonna Urasue!

La sola vista della mia nonnina preferita (preferita perchè, fortunatamente, è l'unica che ho) ha seriamente compromesso il mio sistema immunitario, dal momento che c'era mancato tanto così perchè mi partisse un embolo. Il mio armadio era stato trasformato in una specie di altarino dedicato al culto degli antenati e sulla mensola, dove solo ventiquattr'ore prima c'era la mia chitarra, ora si trovava la foto del defunto marito di nonna Urasue, attorniata da una raccolta di candele dall'odore pungente che, mischiato alla fragranza dolciastra del profumo di Flufflette, creava un mix micidiale.
Suppongo che quella puzza potesse essere usata come arma batteriologia di distruzione di massa.
O al massimo come disinfestante, comunque!

"Giovinastra!" ha strillato mia nonna, isterica "cosa fai così svestita? Svergognata! Nipote degenere! Cortigiana!"
Onestamente, non ebbi il coraggio di contraddirla mentre aggiungeva insulti ad altri insulti...
"Renditi presentabile e unisciti a me nella preghiera per il tuo povero nonno sventurato!"
"Ma se non l'ho neanche mai conosciuto" ho replicato, perplessa.
"Tuo nonno non era cornuto!" ha protestato lei, che come al solito era sorda come una campana.
"Lo so, nonna, non l'ho mai messo in dubbio" dissi, iniziando a vestirmi.
"Ti dico che non c'è mai stato a Gubbio!!!"
"Per l'amor di Jean Claude, nonna comprati un amplifon!!!" ho sbottato, tappandomi le orecchie.
"E a che mi serve il cellophane?"
"Oddio..."
"E' tuo nonno, non tuo zio!!!"

Ok, a quel punto ho lasciato che l'unico neurone ancora in grado di sopportare mia nonna si suicidasse; dopotutto, sarebbe stato crudele lasciarlo in balia dei vaneggiamenti di un'isterica vecchina umana con l'udito di un telecomando e la gentilezza di un torturatore nazista. Per cui, ho semplicemente dato ascolto alla vocina di Piero Angela che ancora, imperterrita, continuava a descrivere con scientifica certezza le caratteristiche della dolce vecchina (!) in questione.

La nonna di razza umana è quella vecchina che ciarla per casa soprattutto durante le festività. Nell'immaginario collettivo giovanile la nonna è vecchia, ma non nel senso che lo è adesso: è sempre stata vecchia. E nel caso di nonna Urasue, quest'eventualità non può essere in alcun modo esclusa. La nonna vive in un nido che si è creata nel corso dei secoli e che prende il nome tipico di "casa della nonna" - essa è riconoscibile a causa dell'odore naftalina che si sente a chilometri e chilometri di distanza, dall'arredamento dagli allegri toni che variano dal marrone-merda-secca al grigio-cul-di-padella, e soprattutto il tratto distintivo di ogni "casa della nonna" degna di questo nome è la sovrabbondanza di oggetti inutili. Infatti, numerosi esperti sono concordi nel dire che le nonne umane conservano qualsiasi cosa, anche rotta o scaduta. Non è un caso che recenti studi abbiano dimostrato che le nonne vivono nella convinzione che il cibo non debba mai scadere: in questo modo vengono spiegati alcuni misteri che hanno assillato gli esperti per decenni, e cioè perchè le fette biscottate stipate nella dispensa si siano auto-evolute in pangrattato e perchè il barattolo di Orzobimbo ha ormai raggiunto l'età per fare il militare. Inoltre, le nonne sono geneticamente convinte di conoscere la cura per ogni tipo di male, e da qui si spiega la nascita del famoso concetto universalmente conosciuto come "rimedio della nonna".
Inoltre, alcuni cenni storici dimostrano che le nonne vorrebbero sempre vedere i nipoti sposati con chi hanno scelto loro. E no, non importa se i nipoti sono già sposati. Un celebre professore di nonnologia ha stabilito la legge che cita: ogni nonna, soprattutto se di razza umana-umanoide, guarda con sospetto ogni cosa fabbricata dopo il 1995, e la dimostrazione di tale teorema sta nel fatto che i computer sono demoni misteriosi e che la tecnologia è una branca esoterica di cui solo i giovani esercitano il culto e conoscono gli inspiegabili segreti... E da qui si spiega perchè qualsiasi giovane venga immediatamente riconosciuto dal cervello della nonna come "delinquente"

A questo punto, decisi che era ora di scappare a gambe levate e trasferirmi in un igloo in Antardide. Forse lì, la puzza di incenso di nonna Urasue non mi avrebbe dato la nausea e le bagnocreme di Flufflette non mi avrebbero ricordato che non avrò mai una pelle liscia come seta.
In poche parole chiusi la porta e scappai al piano terra, dove per poco non mi scontrai con Inuyasha e Kagome.
Non potei far a meno di chiederle "Ma tu stai sempre qui? Non ce l'hai una casa tua?"
La povera Kagome a quel punto profferì in una risatina di circostanza e mi chiese "Che c'è? Hai le tue cose?"
E con immancabile puntualità Inuyasha si grattò il mento con aria pensosa, e saggiamente domandò "Quali cose?"
"Lo sai quali cose!" ribattè Kagome, un po' rossa in viso.
"Spiegamelo"
"Non ci penso nemmeno! Vedi di studiare, che dopodomani abbiamo il test di biologia!" lo rimproverò l'altra.
"Mica posso fare come te, che stai tutto il giorno a ripassare quel cavolo di apparato riproduttore!"
"Hai capito Kagome..." sussurrai a mezza voce, mentre mi dirigevo a passo svelto verso il soggiorno, stanza da cui proveniva l'immancabile squillo del telefono. Osservai il display senza riconoscere il numero, finchè mi decisi ad alzare la cornetta...
"Pronto, casa Edoga... Eh, sì, col cazzo! Casa Taisho!" dissi, palesemente nervosa. Immaginai di aver fatto una figuraccia immane...
"Non mi dire" disse la voce conosciuta dall'altro capo della cornetta "Hai le tue cose!"
"Jakotsu!" esclamai, sorpresa ed indecisa se attaccargli il telefono in faccia o ricordargli quant'è fortunato a non avere un utero.
"In carne, ossa e attributi... Senti, ma lo sapevi che hai davvero delle bellissime begonie?"
"Ma di che cacchio stai parlando?" ribattei acida, non sapendo a cosa associare il termine -begonie-
"Delle begonie del tuo giardino, no?"
"E che ne sai tu del mio giardino?" chiesi, sul chi-va-là.
"So che sono qui da tre ore, ma nessuno si degna di farmi entrare!" ribattè Jakotsu, offeso.
"Che... Che stai dicendo?"
"Uff" sbuffò l'altro "Affacciati alla finestra, così forse ti renderai conto che non sto affatto scherzando!"

Un po' titubante e un po' terrorizzata, mi accostai alla finestra... E lo vidi davvero. Anzi, li vidi davvero.
Jakotsu era lì, tutto infagottato in una sgargiante camicia con i volant color lavanda, che gli dava un'aria leggermente spagnoleggiante e decisamente molto gay. Le sue gambe lunghe e snelle erano accuratamente fasciate in un pantalone bianco e strettissimo, che gli metteva in evidenza anche la più insignificante delle protuberanze della rotula. Lo strato di mascara era così spesso da essere visibile persino a cento metri di distanza.
Non potei fare a meno di associarlo ad una sorta di fioriera.
Anzi, lo trovai estremamente simile ad un pavone che fa la danza dell'accoppiamento.

Rabbrividii.

Spostai lo sguardo alle spalle di Jakotsu, dove mi sembrava di intravedere un'altra persona. on appena misi a fuoco chi fosse, sentii una fitta allo stomaco... E no, stavolta non si trattava dell'utero isterico, ma di un principio di nausea.
Bankotsu era lì.

Non potei fare a meno di sgranare gli occhi per ammirarlo...

Certo, non era neanche lontanamente paragonabile alla sconvolgente bellezza di Sesshomaru, e non aveva neanche un briciolo del suo profumo da infarto, e probabilmente non aveva neanche una demone pornodonna per madre (che si diletta a mettere in evidenza la mia scarsa conoscenza di paroloni barocchi)... Ma... Era bello!
La splendida pelle color caramello sembrava attirare ed assorbire ogni raggio di sole, nonostante il cielo fosse coperto da uno spesso strato di nuvoloni carichi di pioggia. La sua bocca, perfettamente disegnata e carnosa, si stiracchiava in un sorriso abbagliante: uno di quei sorrisi da copertina, uno di quelli che potrebbero accecare, uno di quelli ai quali non bisognerebbe esporsi senza la dovuta protezione.I suoi occhi, inspiegabilmente blu, sembravano fendere l'aria e la distanza che ci separava: mi stava fissando, ne ero sicura.I suoi lunghissimi capelli corvini, morbidamente intrecciati, sventolavano al vento a ritmo di una musica sensualissima, che faticavo ad ignorare.

Che non avevo mai saputo evitare.

Che conoscevo anche se non volevo...

Crollai in ginocchio, nascondendomi alla loro vista. Che cosa potevo fare? Dovevo scappare.

Dovevo andarmene assolutamente! Sesshomaru non doveva incontrare Bankotsu.

E se era per questo, nemmeno Jakotsu...

"Rin!" strillò la voce di Bankotsu dalla cornetta del telefono "Ci lasci entrare o devo chiederti un invito scritto?"
"Che cazzo ci fate voi due qui???" gridai invece in risposta, furiosa e spaventata.
"Come sarebbe? Tua madre ci ha espressamente invitato al suo matrimonio"
"Mancano ancora due mesi alla cerimonia, testa di medusa!!!"
"Guarda che so leggere un biglietto di partecipazione, cosa credi?! E' stata tua madre a chiederci di venire qui perchè pensava ti sentissi sola qui a Tokyo, senza i tuoi amici... Ed io che mi sono fatto dodici ore di volo solo per darti una mano! Tsk! Che ingrata!"
"Tu ti sei fatto dodici ore di volo per mangiare gratis alla cerimonia e per controllare lo stato delle mie sopracciglia!!!" sbottai.
"Appunto, quindi se non ti dispiace, ho bisogno di esaminarti più da vicino"

In quell'istante sentii il rumore metallico del cancello che veniva aperto. Non ero stata io a farli entrare. Ma allora... Chi l'aveva fatto?
Mi voltai in direzione del citofono, giusto in tempo per vedere Inuyasha rimettere a posto la cornetta.
Sbiancai: mi aveva condannata!

"Che ... Che.... Che cazzo hai fatto!!!"
"Ho solo aperto il cancello, non mi sembra così grave" rispose il mezzodemone "Non sono amici tuoi, quelli?"
"Chi? Nooo... Sono solo due venditori ambulanti"
"Davvero? Il tizio ambiguo in effetti sembra un po' sospetto..."
"Ti sbagli! Bankotsu è molto più pericoloso!" sbottai, terrificata.
"Allora li conosci! Lo sapevo!" disse Inuyasha, sorridendo "Meglio così. Sai, stasera andiamo tutti in discoteca per il compleanno di Miroku. Potresti portare anche loro due, così non si sentiranno fuori luogo. Vedrai che ci divertiremo!"
"Non se ne parla nemmeno!" gridai, immaginando per un attimo Jakotsu che si avvinghiava al palo della lapdance e Bankotsu che si incollava inspiegabilmente al mio deretano.
"Certo che sei impossibile quando hai le tue cose... E dire che nelle pubblicità le donne con il ciclo sono sempre sorridenti e soddisfatte!"
"Quella si chiama fantascienza, Inuyasha!" rispose Kagome, andando ad aprire la porta...
"Chi sta arrivando?" chiese Flufflette, facendo capolino dal piano superiore "Sento puzza di umani"
"Sono delinquenti! Lo sapevo, lo sapevo... Ci penso io a chiamare la polizia!" gridò isterica nonna Urasue.

Un attimo dopo, sentii il rumore inconfondibile del motore della Lamborghini di Sesshomaru. Crto che non mancava proprio più nessuno.
Kagome aprì la porta... E posso giurare con scientifica certezza di aver invidiato follemente i camaleonti.Se soltanto avessi potuto mi sarei mimetizzata con il pavimento.
Questo però non spiega perchè inspiegabilmente mi gettai a terra, neanche dovessi prepararmi ad un attacco aereo.

Ok, quest ultimo particolare non era rilevante...

In ogni caso, torniamo a noi!

Jakotsu entrò in casa Taisho come se fosse un amico di famiglia da generazioni: abbracciò forte Inuyasha, fece i complimenti a Kagome per i suoi bellissimi capelli, baciò elegantemente la mano di Flufflette e riuscì persino a strappare un sorriso a nonna Urasue.
Vi giuro che non so come cavolo faccia a farsi adorare, quel dannato canarino spagnoleggiante!
Bankotsu, al contrario, non si avvicinò a nessuno nè salutò: non fece altro che scambiarsi occhiatacce assassine con Sesshomaru, che dall'alto della sua regale indifferenza, sollevò il suo impudente nasino patrizio verso l'alto e lo snobbò come se non fosse neanche degno di essere preso in considerazione.

Iniziai seriamente a preoccuparmi... Dico davvero.

Stavano accadendo tante, troppe cose strane: nonna Urasue stava sorridendo, Flufflette non stava spargendo disinfettante tutt'intorno a sè, Inuyasha non aveva ancora capito che i complimenti di Jako erano tutt'altro che disinteressati, Kagome stava ancora osservando i suoi capelli come se fossero un tesoro inestimabile, Jakotsu non mi aveva ancora fatto notare che ero vestita come una barbona daltonica, Bankotsu non si era ancora esibito in nessun tentativo di rimorchio coatto e -soprattutto- Sesshomaru non aveva ancora ucciso nessuno.
Tutto questo determinò l'esplosione delle mie ovaie, in senso figurato.

Cioè, praticamente svenni.

 

Angolo di Lirinucciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :)

Ciao ragazzeeeeeeee! Come state? Tutto bene?

Vi chiedo umilmente scusa se vi ho fatto aspettare un po' più del solito per questo capitolo, ma sono stata in Grecia con i miei amici e sono tornata soltanto qualche giorno fa. Il mio primo pensiero è stato quello di scrivere questo capitolo, che in realtà non mi ha pienamente soddisfatta, anche perchè non doveva venire così. In ogni caso, quello che doveva succedere qui accadrà nel prossimo capitolo, dove ritroveremo i nostri protagonisti in discoteca... E sì, ci sarà anche Sesshomaru :D

Non vi nascondo che non ho la minima idea di come terminerà questa storia. Cioè, so come finirà, ma non so quando... Non credo più di cinque o sei capitoli al massimo, comunque. Il fatto è che questa storia per me è un vero e proprio passatempo, nel senso che non mi preoccupo di fissare una scaletta con gli avvenimenti salienti, perchè tanto so che mi verrà tutto di getto.

In ogni caso, spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^^

Inizio subito a scrivere il prossimo, così non vi farò aspettare! :D

Ringrazio di cuore le 71 persone che hanno inserito questa storia fra le preferite.

Ringrazio di cuore le 10 persone che l'hanno inserita fra le storie da ricordare.

Ringrazio di cuore le 91 persone che l'hanno inserita fra le storie seguite.

E ringrazio soprattutto le 24 persone che hanno commentato il capitolo precedente:

Bennyrobin

Marypao

Serin88

Sandy23

LaNana

Marrion

_Sara95_

SmoothCriminal

Crisan

Cherfifina96

Sa Chan

Mew Paddy

Akyse

Hanyou

Iceman

Reby_w

Samirina

Ran Ugajin92

Alyce_Maya

Nightmare_Caos

Angelsayes81

The_Girl_That_Punk

Yesterday

Swety

VI ADORO TUTTE DAL PROFONDO DEL CUORE! Scusate se non ho risposto ai commenti: sto mandando delle email di ringraziamento, però a volte il servizio di posta elettronica mi dice che sono impossibili da consegnare al destinatario. Cercherò di risolvere questo problema ma sappiate che siete sempre nei miei pensieri e che mi riempite di gioia e orgoglio con ogni singola parola che mi regalate :)

Un bacio a tutte e BUONE VACANZE!!!

   
 
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