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Autore: Neko    05/08/2010    3 recensioni
Naruto ha trovato una famiglia che lo ha accolto a braccia aperte sin dalla nascita, nonostante la sua condizione di Jinchurichi. Ma qualcosa lo spingerà a scappare e a crearsi una nuova "famiglia"
Genere: Avventura, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Capitolo 16: Cambio di personalità

 

Sai era felice di non essere più un sottoposto di Danzo.

Da quando era piccolo era sempre stato sotto il suo servizio. Lo aveva accolto quando era rimasto orfano, ma solo con lo scopo di addestrarlo e renderlo suo servo.

Spesso veniva maltrattato dagli scagnozzi dell’uomo per un semplice errore in allenamento, non tenendo conto che era solo un bambino e che come tutti aveva bisogno di tempo per imparare.

Ma non si arrese, cercò di dare il meglio di se stesso, di esaudire ogni suo desiderio, solo per non dare a Danzo la soddisfazione di prendersela con lui.

Ricordava ancora lo sguardo soddisfatto di quando veniva torturato.

Sai odiava quell’uomo e se non fosse stato per quel sigillo, lo avrebbe fatto fuori con le sue mani.

Era davvero riconoscente a Naruto, il quale, nonostante stesse per morire a causa sua, lo aveva perdonato e dato la possibilità di vivere una vita migliore.

Tsunade si avvicinò al ragazzo per chiedergli come si sentisse dopo il rito.

“Magnificamente Hokage-sama!” rispose il ragazzo. “Avrei una proposta da farle se ha voglia di ascoltarmi!”

Tsunade sgranò gli occhi e gli diede il permesso di parlare “So che ora sono libero dalla prigionia di Danzo, tutta via penso che fingermi ancora un suo alleato potrebbe tornarvi utile. Potrei informarvi di ogni suo passo, fare il doppio gioco”

Tutti rimasero sorpresi a quella richiesta, ma Tsunade mise in chiaro che non era d’accordo. Già Danzo avrebbe creato non pochi problemi una volta scoperto che Sai lo aveva tradito e il ragazzo era già in pericolo di vita così. Non voleva rischiare di metterlo in pericolo ulteriormente.

“Sei coraggioso ragazzo! Ti rendi conto che un passo falso e Danzo ti farà uccidere?” chiese Jiraya.

“Mi ucciderebbe comunque. Ora non ho più nessun sigillo che mi impedisca di riferirvi i suoi piani loschi! Inoltre sono in debito con voi, con Naruto due volte!” disse guardando e sorridendo al biondo.

“Non mi devi niente!” disse il ragazzo mettendo le braccia dietro la testa.

Tsunade,  secondo me, se facciamo come Sai ha detto, potremmo davvero incastrarlo!” disse Jiraya cercando di convincere la donna.

“La prego Hokage-sama, mi sentirei molto più utile!” disse Sai.

Alla fine l’hokage accettò, chiedendo al ragazzo massima cautela.

Una volta messi d’accordo, Naruto propose a Sakura e Sai di andare a festeggiare con un bel pranzo dall’Ichiraku. Era da qualche giorno che non mangiava ramen e sentiva come la necessità di mangiarlo.

Naruto, veramente noi vorremmo parlarti!” disse Tsunade seria.

“Non ora, ne parleremo più tardi, ora bisogna festeggiare!” disse il ragazzo, cercando una scusa per rimandare al più tardi possibile l’argomento Kyuubi. Sapeva che la madre e il padre avrebbero voluto chiarimenti sul suo uso del charkra della volpe.

 

I ragazzi si diressero verso il locale, ma il gruppo non era completo.

“Ragazzi, non dovremmo chiamare anche Sasuke-kun?” chiese Sakura.

Naruto annuì e si offrì volontario nell’andare  a cercarlo. Sapeva benissimo dove trovarlo e di fatto lo trovò al campo di allenamento ad allenarsi.

Sasuke ultimamente era inquieto. Infastidito dal fatto che Naruto fosse più avanti rispetto a lui, innervosito dal fatto di non essere riuscito a scalfire suo fratello, ma soprattutto non gli andavano a genio i misteri che si celavano dietro a Itachi.

Naruto aveva fatto un giro di parole per fargli capire che quello che sapeva sul fratello non era esatto, ma nonostante il tempo che ci aveva perso a rifletterci, non era mai riuscito ad arrivare a una soluzione che avesse senso.

Alla domanda che il biondo gli aveva posto, del perché Itachi lo avesse risparmiato, aveva trovato solo come risposta il fatto che il fratello, nonostante l’aria fredda di quel giorno, ci tenesse a lui, ma un’altra domanda nacque spontanea nel cervello del ragazzo. Itachi non ci teneva anche alla famiglia e al Clan?

 

“Avrei giurato che ti avrei trovato qui!” disse Naruto beccandosi un’occhiataccia da parte del moro “Cos’è?  ti alleni per riuscire a strapparmi qualche informazione in più di tuo fratello?”

“a te o a Itachi. Diventerò più forte di entrambi e finchè uno dei due non si convincerà a dirmi quello che sapete, vi pesterò a sangue!” disse sasuke stringendo un kunai.

Naruto sogghignò “passerai sul mio cadavere, piuttosto che io ti dica quello che so, ma con Itachi dovrebbe essere più semplice, infondo lui vuole dirti la verità, sta solo aspettando il momento giusto!”

“Semplice o no, peccato che lui non sia molto rintracciabile!” disse sbuffando il ragazzo.

Naruto scosse le spalle e cambiò argomento “Vuoi venire a festeggiare la liberazione di Sai con noi?”

“Non mi interessa. Non mi piace quel tipo.” Disse lanciando il kunai.

Naruto mise le mani dietro la testa “Accidenti, sai? Incontrare Itachi ti ha fatto diventare più scontroso! Eddai, non farti pregare, non è che se abbandoni gli allenamenti per un’oretta, cambia qualcosa!”

Sasuke voltò il capo contrariato, quando si accorse che qualcuno li osservava.

“C’è qualcuno!” disse l’Uchiha.

“Si, sono anche in parecchi!” disse invece Naruto.

I tipi nascosti uscirono allo scoperto. Erano ragazzi della stessa età dell’Uzumaki e dell’Uchiha.

Entrambi i ragazzi erano tranquilli nonostante fossero circondati da otto genin come loro.

“Che cosa vuoi Yuki!” disse Sasuke riconoscendo nel ragazzo l’ex compagno di accademia.

Yuki era un ragazzo piuttosto grosso, a capo di una banda ninja che non prometteva bene, più che proteggere Konoha sembrava divertirsi a creare problemi, anche se con piccoli furti e atti vandalici.

Se non fossero stati minorenni, l’hokage li avrebbe già sbattuti nelle segrete delle prigioni, ma la legge lo vietava. Erano ammesse delle sanzioni e punizioni, non molto utili dato che i ragazzi continuavano nelle loro scorribande.

Yuki, dove ho già sentito sto nome? È un lontano ricordo!” disse Naruto facendo finta di rifletterci su.

In realtà sia che lo conoscesse o meno, se era li per grane, le avrebbe trovate, percependo l’aria che girava in quel momento.

“oh non ti ricordi di me mostro! Ora ti faccio tornare la memoria io!” disse il ragazzo prendendo il biondo per il colletto della tuta e spingendolo a terra senza che esso si ribellasse.

Naruto lo guardava serio, ma tranquillo.

“Ricordi il bambino che hai spinto giù per le scale il terzo anno di accademia?” disse.

uhm…si. Era un cretino che si divertiva a prendere di mira i più deboli e spifferare loro, in modo poco delicato, cose di cui non si sarebbe dovuto intromettere! Quindi sei tu. Quella botta in testa non ti ha reso più intelligente vedo!” disse Naruto sorridendo “Sei il solito sbruffone e cretino, ma riconosco che qualcosa in te di diverso c’è!” di porto le mani sulla pancia “Hai messo un po’ di pancetta vedo!”

Yuki assottigliò gli occhi e strinse i pugni “appena ho saputo del tuo ritorno al villaggio, ho cercato di farti pagare l’affronto che mi hai fatto subire!”

“e tu vorresti fargliela pagare? Buona fortuna e sta attento a non farti spezzare troppe ossa!” disse Sasuke allontanandosi, non volendo essere coinvolto in certe ragazzate.

“Aspetta Uchiha. Ho un conto da saldare anche con te! Non mi hai reso la vita facile all’accademia!” disse Yuki facendo cenno a due ragazzi ancora nascosti di farsi vedere.

Questi spingevano una Sakura che cercava invano di liberarsi.

La ragazza era davanti al chiosco del ramen che aspettava i suoi amici, quando la banda l’aveva colta di sorpresa e portata via.

“cosa hai intenzione di farle?” chiese Sasuke guardando il ragazzo minaccioso.

Yuki si avvicinò alla rosa e le alzò il mento “Mi è sempre piaciuta questa bambolina, ma diciamo che la voglio usare come ostaggio. Tu, Uchiha, sei un osso piuttosto duro, anche se non credo che tu sia capace di riuscire a competere contro tutti noi, ma avendo anche l’aiuto del mostro, pensavamo che minacciandovi avreste fatto i buoni e obbedito ai miei ordini!” disse divertito.

“Non lo ascoltate e dategli una bella lezione!” disse Sakura riuscendo a liberare un braccio e dando una gomitata a uno dei ragazzi che la tenevano prigionieri, ma l’altro stringendo la presa impedì la sua fuga. Quella sua reazione però, peggioro la sua condizione dato che le venne puntato alla gola, un coltello dalla lama affilata.

“Vi avverto che i miei compagni non ha paura di usare quell’arma sulla ragazza!” disse Yuki.

Naruto lo guardava con rabbia e stringendo i pugni fece qualche passo verso il suo avversario, ma Sasuke mettendogli una mano avanti, gli disse di calmarsi “Così facendo fai il loro gioco, dobbiamo giocare d’astuzia!”

Un Kunai lanciato, fece separare i due e ogni di loro fu circondato da quattro ragazzi e Yuki decise che come preda preferiva Naruto.

Naruto era pronto a colpirlo, ma il ragazzo lo mise in guardia.

“Per ogni pugno che dai a me o ai miei compagni, la lama affonderà sempre di più nel collo di Sakura! Vuoi davvero essere tu la causa della sua morte?” disse divertito.

Così facendo il ragazzo colpì in faccia il biondo e lo stesso fecero quelli che avevano scelto Sasuke.

Entrambi i ragazzi dovevano subire e basta, ma se per Sasuke mentre cercava di schivare i colpi, pensava anche a un piano per uscire da quella situazione, Naruto perdeva sempre di più la calma e ogni volta che sentiva la mano di qualcuno scontrarsi con il suo viso o la parola mostro.

Naruto era a terra con la testa bassa, ma si rialzò senza nessuna fatica e non potendone più tirò tre pugni a Yuki, uno in faccia e due nello stomaco.

Il ragazzo si piegò in due per il dolore e diede segnale ai ragazzi che tenevano Sakura di procedere.

La lama del coltello premette sul collo della ragazza, la quale emise un piccolo gemito e dalla sua gola Naruto vide scendere un rivolo di sangue.

A quella vista, Naruto non riuscì più a trattenersi.

Fissò il suo nemico con uno sguardo rosso e carico di risentimento. I suoi denti erano più appuntiti e i graffi sulle guance più spesse.

Gli succedeva sempre quando non manteneva la calma, il problema e che perdeva la facoltà di pensare lucidamente, ma in quei momenti non gli importava, voleva solo sfogare la sua rabbia.

Non sarebbe successo niente se di mira fosse stato preso solo lui, ma incastrare anche persone che non centravano niente in certe faccende proprio non lo sopportava.

Si era sempre trattenuto da quando era arrivato al villaggio, anche se spesso gli era capitato di perder la calma, ma grazie ai suoi amici era sempre riuscito a controllarsi.

Quella volta invece non ci riuscì e si mosse con velocità estrema, tanto che solo Sasuke, grazie allo sharingan, riuscì a seguire i suoi movimenti.

Nel giro di pochi secondi, si ritrovò nuovamente nella stessa posizione davanti ad Yuki, con l’unica differenza che quest’ultimo aveva l’aria assente come anche tutti gli altri.

Tutti i componenti della banda caddero a terra privi di sensi, a causa di un forte colpo subito nello stomaco.

Sakura era finalmente libera, ma era sconvolta da quanto accaduto, dato che lei a mala pena si era accorta del movimento del ragazzo.

Sasuke invece lo guardava contrariato, non solo perché non gli aveva dato retta, ma anche perchè  avrebbe dovuto raddoppiare gli allenamenti per riuscire a raggiungere il livello del compagno.

In quel momento arrivò Kakashi, il quale era stato messo in allerta dal chakra della volpe a nove code.

Per quanto poco fosse stato usato, la minima quantità di chakra era percepibile dalle persone con cui erano già entrate in contatto il giorno dell’attacco tredici anni prima.

E Kakashi era in prima linea quel giorno, prima di essere mandato via, al sicuro, dai shinobi più esperti.

Stava tranquillamente passeggiando leggendo il libro di Jiraya, quando dei brividi lo colsero e lo fecero correre verso la direzione da cui proveniva quella spiacevole sensazione.

Al suo arrivo vide Sasuke, Sakura e Naruto in piedi e dieci ragazzi a terra.

Per un attimo temette che fossero morti, ma vedendo che uno si stava per rialzare, dovette ricredersi.

Quello che vide dopo non gli piacque. Naruto si avvicinò a quel ragazzo e gli diede, con cattiveria, un forte calcio che gli fece perdere nuovamente i sensi.

Sakura si avvicinò al ragazzo e mettendogli una mano sulla spalla gli disse di calmarsi, che era tutto finito, ma in risposta ricevette un ringhio e uno sguardo carico d’odio.

Kakashi sussultò riconoscendo sul volto di Naruto i tratti di Kyuubi.

L’uomo intervenne e fece portare via i ragazzi da una squadra medica.

“Cosa diavolo è successo qui?” disse serio guardando i tre ragazzi.

Sasuke fissava un Naruto ancora fuori di sé che stringeva i pugni come a voler calmare i tremiti di rabbia, mentre Sakura spiegò quanto accaduto.

Kakashi sospirò sentendosi sollevato del fatto che non era stato Naruto a procurare quel taglio sulla gola alla ragazza. Da quanto visto bastava un altro po’ che la ragazza avrebbe rischiato seriamente.

Anche Sakura venne accompagnata allo spedale per farsi medicare e con una semplice  quantità di chakra il graffio scomparve.

Sasuke venne mandato a casa e Naruto preso in custodia da Kakashi, il quale si decise a portarlo dall’hokage.

Non trovavamo molto ideale rimproverarlo semplicemente e mandarlo a casa, vedeva che era ancora visibilmente agitato. Infatti durante il tragitto, si guardava a torno con fare agitato, mantenendo comunque la testa abbassata per non dar mostra dei suoi occhi.

Giunsero vicino all’ichirakui ramen dove c’era un Sai annoiato ad aspettarli, con in mano un blocco da disegno, quando li vide si avvicinò.

“Cosa è successo?” chiese Sai sentendo che qualcosa nell’aria non andava.

Naruto appena lo adocchiò gli si scagliò contro. Lo sbatte contro un muro e premette il suo braccio contro il petto del ragazzo per non farlo scappare.

“Perché non sei stato con Sakura?”gli chiese con rabbia.

Sai sussultò a vedere i suoi occhi cosi uguali a quelli di un demone.

S-sono andato a casa a prendere il mio album da disegno. Volevo disegnare qualche momento nostro insieme!”  disse non agitato. Era abituato a certi trattamenti anche se era sorpreso che quello che ora lo teneva contro un muro fosse proprio colui che lo aveva aiutato a liberarsi di coloro che lo torturavano.

Kakashi prendendo Naruto per la tuta lo rimproverò e lo portò di peso dall’hokage, la quale non fu contenta di sapere quanto accaduto, ma la parola si perse quando sgridando Naruto, lo obbligò a guardarla negli occhi.

Naruto, cosa hai…

Il ragazzo riabbassò gli occhi e si liberò dalla presa di Kakashi che non gli mollava il braccio per sicurezza.

“Da quanto ha raccontato Sakura, Naruto ha preso solo le sue difese. Quei ragazzi non si sarebbero fermati, nonostante rischiassero di uccidere la ragazza!” disse Kakashi in sua difesa, vedendo il volto scuro della donna.

“A quei tipi ci penserò più tardi, ma qualsiasi sia la motivazione non accetto che mio figlio abbia fatto utilizzo di un tale potere!” disse Tsunade con voce grossa.

Naruto la guardò con astio, non sembrava essere rimasto niente del ragazzo che Tsunade conosceva “Cosa avrei dovuto fare?” disse con voce roca “Far pestare a sangue me e Sasuke, mentre Sakura era in balia di quei deficienti? È già tanto se mi sono trattenuto dall’ucciderli!” disse agitandosi ancora di più al ricordo di quanto avvenuto.

Tsunade sussultò “Ti rendi conto di quello che hai detto? Saresti stato capace di uccidere quei ragazzi? I tuoi compagni di scuola?”

“Certo e mi sarei anche divertito a dirla tutta!” disse Naruto sorridendo, ma in quel momento Jiraya, il quale un istante prima era seduto sulla sedia dell’hokage e ascoltava quanto si stava verificando, applicò sulla fronte del ragazzo un sigillo, rispedendo indietro il chakra della volpe che era ancora in circolo nel figlio, facendolo sragionare.

Naruto si sentì disorientato per qualche istante e se non fosse per il padre che lo tenne in piedi, sarebbe caduto a terra.

C-cosa è successo?” chiese confuso.

“hai fatto la festa a dieci ragazzi rischiando di ucciderli!” disse Tsunade.

Naruto voltò la testa e l’abbassò “Io non ricordo di averlo fatto!”

Tsunade lo guardò storto non credendogli.

Il ragazzo si arrese “Mi dispiace, volevo solo aiutare Sakura e in quel momento mi sembrava l’unico modo di riuscirci…oltre al fatto che non riuscivo più a sopportare quella situazione!”

“Non si può dire che hai dei nervi d’acciaio!” disse Kakashi.

Naruto, ho una domanda. Hai già ricorso ai poteri del Kyuubi prima d’oggi?”

Naruto annuì “Si, Itachi mi ha insegnato a controllare parte del suo potere!”

“A me non sembra proprio!” disse Tsunade incrociando le braccia “Sbaglio ho hai detto che avresti voluto uccidere quei ragazzi!”

Naruto la guardò seriamente stringendo i pugni “L’ho detto, ma non l’ho fatto. se non fossi stato in grado di controllare Kyuubi, avrei fatto a pezzi quei ragazzi e non mi sarei fermato a loro. Quando uso il suo potere, oltre ad acquisire maggiore potenza e velocità, acquisisco anche parte della personalità della volpe. Posso dire e fare cose che in condizioni normali non farei, ma so quando mi devo fermare e lo dimostra il fatto che Sai non ha subito danni, quando ho usato quel chakra per sciogliere la tecnica, chakra che avrebbe potuto ucciderlo e che quei ragazzi sono solo svenuti!”

“Tu non ricorrerai mai più a quel potere, sono stata chiara?” disse Tsunade arrabbiata “Altrimenti…

“Altrimenti cosa? Cosa è cambiato da stamattina ad adesso? Sapevo usare questo potere da ancora prima che tornassi a Konoha, perché ora sei così fredda?” disse Naruto infastidito dal cambio comportamentale della madre.

“C’è che non lo sapevo!” disse la donna “Le cose sarebbero state diverse!”

Naruto sgranò gli occhi e abbassò la testa “Cioè? Mi avresti fatto rinchiudere, non mi avresti più voluto o che so io? sono sempre lo stesso ragazzo e non sono come ora tu mi vedi!”

“Come ti vedrei?” chiese Tsunade avendo paura di sentir uscire dalla bocca del ragazzo una certa parola

“Come un mostro!”

Tsunade lo fissò “te lo ripeto fino alla nausea. Puoi fare errori e cretinate come tutti gli esseri umani, ma non ti giudicherò mai un mostro. Il fatto che ti stia sgridando e che sia arrabbiata per quello che fai, non ti deve far pensare a una cosa del genere! So bene che il mostro è Kyuubi e non tu, ma non posso accettare che tu faccia spontaneamente uso di quel potere, per vendicarti di qualcosa. Non mi interessa cosa ti hanno insegnato all’akatsuki, la prossima volta che userai quel potere  prenderò dei seri provvedimenti!”

Jiraya intervenne prima che la situazione potesse degenerare. Si abbassò all’altezza di Naruto e gli afferrò le spalle. “Naruto promettimi che non userai più quel potere!”

Naruto guardò l’uomo, ma non fiatò.

Naruto!”

Il ragazzo abbassò il volto.

Jiraya lo scrollò preoccupato per il fatto che il ragazzo esitasse tanto  a rispondere “Guardami negli occhi e promettimelo!”

Il ragazzo alzò gli occhi lucidi e guardando l’uomo,  promise.

 

  
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