L’esperimento Lazarus
Note dell’autore: Per farmi
perdonare dalla brevità degli ultimi due capitoli, sono riuscita a finire anche
il capitolo dell’episodio “L’esperimento Lazarus” della mia terza stagione con
Rose, spero vivamente che questo vi soddisfi più degli altri. Buon divertimento
e ricordatevi di recensire
Capitolo 1
Ritorno a Londra
Martha era da sola nella stanza della console, il Dottore
e Rose erano scomparsi nei corridoi, sospirò nel pensare al fatto che il
Dottore non aveva occhi che per Rose, quando la biondina era nella stanza con
loro, sembrava che lei non esistesse più. Del resto lo aveva capito fin da
subito, quei due erano persi l’uno per l’altro, ma non capiva perché si
ostinavano ancora a dire che erano semplici amici.
“Niente da fare, Rose.” Disse il Dottore contrariato entrando
nella stanza, distraendo Martha dai suoi pensieri. La biondina gli era subito
dietro.
“E dai Dottore.” Disse lei fermandosi insieme a lui,
davanti a Martha senza neanche considerarla.
“Sono rimasta senza vestiti, ho bisogno di vestiti nuovi
e puliti.” Disse incrociando le braccia al petto, Martha vide che gli occhi del
Dottore indugiarono velocemente sul corpo della ragazza.
“Puoi farne benissimo a meno.” Gli rispose lui,
arrossendo subito per la gaffe che aveva appena commesso.
“Voglio dire… hai un armadio pieno di vestiti che non
metti più … inoltre l’armadio del Tardis è ben rifornito, lo sai.” Spiegò
immediatamente, distogliendo lo sguardo da lei.
“Lo sai che non è solo per questo che voglio andare.”
Continuò ad insistere Rose, l’altra assisteva senza capire la discussione.
“Ma che succede?” chiese Martha curiosa.
“Nulla.” Rispose il Dottore, concentrandosi sui comandi
del Tardis.
“Il Dottore non mi vuole accompagnare da mia madre.”
Spiegò invece Rose, sfidandolo con lo sguardo.
“Cosa? E perché” chiese Martha.
“Perché, ha paura di lei.” Disse sorridendo soddisfatta
la ragazza, il Dottore alzò lo sguardo immediatamente.
“Non è vero.” Le rispose fingendosi offeso, Martha
trattenne una risata.
“Hai paura di sua madre?” chiese ancora divertita.
“Mia madre, ha scoperto che siamo stati a Londra, e si è …
come dire, leggermente infuriata, perché non siamo andati a trovarla.” Continuò
a spiegare Rose.
“E lui ne ha paura?” chiese ancora l’altra ragazza,
mentre il Dottore alzava gli occhi al cielo per disperazione.
“La prima volta che si sono visti, mia mamma gli ha
tirato un sonoro ceffone.” Continuò a spiegare, Martha invece scoppiò a ridere.
“Ti piace proprio raccontare questa storiella?” si
lamentò il Dottore, la biondina gli fece una linguaccia.
“Su Dottore, solo una visitina.” Lo implorò, mettendo il
broncio come una bambina.
“D’accordo, hai vinto tu.” Disse sconfitto.
“Solo per un paio d’ore. Il tempo di una tazza di the.”
Specificò tornando a giocare con i comandi del Tardis.
“Vado a prendere il borsone.” Gridò la ragazza uscendo
dalla sala. Il Dottore sbuffò e poi si ricordò della situazione di Martha. Le
aveva promesso un viaggio, ma come sempre le cose gli erano sfuggiti di mano,
era arrivato il momento di mantenere quella promessa fatta.
Rose felice di poter riabbracciare la madre, tornò
sorridendo nella sala della console, si stupì quando non trovò né il Dottore né
Martha.
“Ma dove siete finiti?” chiese a voce alta, vedendo la
porta aperta, si avventurò fuori, ritrovandosi in un minuscolo appartamento, il
Dottore davanti a Martha che si guardava attorno, sul suo viso riuscì a leggere
la sua delusione.
“Ehi, ma che fate qui?” chiese guardandosi attorno.
“Mi ha riportato a casa.” Disse Martha con delusione,
Rose guardò il Dottore.
“Avevo promesso un viaggio ricordi?” rispose allo sguardo
di Rose. La loro conversazione venne interrotta dallo squillo del telefono.
“Sono fuori lasciate un messaggio.” Risuonò la
segreteria.
“Scusate.” Disse Martha imbarazzata.
“Martha? Ci sei? Rispondi per favore.” Disse la voce di
una donna.
“E’ mia madre. La richiamò dopo.” Spiegò sempre più imbarazzata.
“E va bene, fingi pure di essere uscita se ti va.” Disse
ancora la voce in segreteria, e i tre scoppiarono a ridere.
“Ti ho chiamato per dirti, che tua sorella è in
televisione, al notiziario niente meno.” Continuò a dire. Martha prese di corsa
il telecomando accendendo la tv, ignorando il resto del messaggio. Sullo
schermo c’era un uomo anziano, circondato da giornalisti e alle sue spalle, una
giovane ragazza di colore, sicuramente la sorella di Martha.
“Com’è finita Tish in tv?” si chiese a voce alta, mentre
anche il Dottore si avvicinò alle due.
“Ha un nuovo lavoro. Pr per un laboratorio di ricerca.”
Continuò a spiegare.
“Premendo un solo, singolo pulsante. Io cambierò
interamente la vita umana.” Disse l’uomo alla televisione, a quel punto Martha
spense la tv, ma Rose notò che il Dottore era sovrappensiero, colpito da quelle
parole.
“Scusate. Stavi dicendo che hai promesso solo un
viaggio.” Disse Martha tornando a guardare il Dottore.
“Già infatti, un viaggio avevamo detto.” Le rispose
appoggiandosi al Tardis, Rose si mise accanto a lui.
“Penso che le cose ci siamo sfuggite di mano.” Continuò malinconica
lei.
“E’ una cosa che succede sempre più spesso.” Riflette il
Dottore, Rose l’abbraccio amichevolmente.
“Sono stata davvero contenta di conoscerti, Martha.” le
disse sciogliendosi dall’abbraccio.
“Anche io. Hai il mio numero, ricordati di chiamarmi
qualche volta.” Ricambiò con affetto, si voltò verso il Dottore.
“Grazie, di tutto.” Disse guardandolo.
“E’ stato un piacere averti a bordo.” Le rispose,
intrecciò le dite con quelle di Rose.
“Vedi di trattarla bene.” Disse mentre li vedeva
rientrare nella cabina, Rose e il Dottore si scambiarono un rapido sguardo, le
sorrisero e rientrarono.
“Mi dispiace un po’.” Disse Rose, mentre si dirigevano
verso la console, il Dottore però era assente, vedeva che stava pensando ad
altro.
“Dottore, qualcosa non va?” gli chiese, mentre il Tardis
si apprestava ad andare nel vortice.
“No, tutto bene.” Rispose ancora assorto nei suoi
pensieri, Rose però non smetteva di guardarlo.
“Dottore?” lo richiamò ancora una volta. Scattò
improvvisamente e riportò indietro il Tardis, Rose lo guardava più confusa che
mai, lo vide correre verso le porte del Tardis aprendole di colpo. Parlò con
qualcuno e decise di raggiungerlo, ritrovandosi di nuovo da Martha.
“Ma che succede?” chiese guardando il Dottore rientrando
di nuovo nel Tardis, la biondina guardò verso Martha.
“Non chiedere a me.” Le rispose, le due seguirono il
Dottore che stava guardando qualcosa sullo schermo della console.
“Non può essere, non ho mai sentito parlare di quel
tizio. C’è qualcosa che non quadra.” Continuò a borbottare.
“Dottore, ti dispiace spiegare anche a noi?” lo richiamò
Rose sempre più confusa.
“Non ora, devo capire chi è quel tizio.” Disse
continuando a guardare lo schermo. Rose scosse la testa sorridendo, si avvicinò
mettendosi davanti allo schermo, incrociando le braccia al petto.
“Rose, non posso leggere se ci sei tu davanti.” Disse con
gentilezza.
“La ricerca può aspettare.” Le rispose lei con
testardaggine.
“Hai promesso che mi avresti portato da mia madre.” Gli
ricordò.
“Oh avanti Rose, una nuova avventura con Martha, sarà
divertente.” Rispose invece lui, tentandola a fiondarsi in una nuova avventura.
“Prima andiamo da mamma.” Insistette lei, guardandolo
dritto negli occhi. Il Dottore non ebbe altro modo che, rimandare la ricerca e
portare Rose da Jackie, come promesso.
“D’accordo. Andiamo!” disse spostandosi, Martha li
osservava con divertimento.
Appena il Tardis si fermò, Rose prese il suo zaino e
corse fuori, Martha e il Dottore le furono dietro.
“Ma dove siamo?” chiese Martha guardandosi attorno.
“Powell Estate.” Le rispose il Dottore raggiungendo Rose,
che si era fermata per aspettare gli altri due.
“Non fare quella faccia vedrai che staremo poco, te lo
prometto.” Disse la biondina intrecciando le dite con quelle del Dottore
riprendendo a camminare, Martha nel mentre si guardava attorno un po’
incredula.
“Tu vivi qui?” le chiese notando che il quartiere non era
dei più confortevoli.
“Si, non è molto, ma è pur sempre casa.” Disse Rose un
po’ risentita dall’espressione dell’altra ragazza.
I tre raggiunsero il piano dell’appartamento di corsa,
Rose e il Dottore avevano deciso di fare una piccola gara di velocità, il primo
che arrivava avrebbe avuto una doppia porzione di patatine, al ritorno sul
Tardis, Martha aveva deciso di non partecipare alla gara, ma cercava di seguire
i due per non perdersi tra i vari piani.
Il Dottore lasciò vincere Rose, solo per vederla
sorridere.
“Ti ho battuto, ancora.” Disse raggiante la ragazza,
quando arrivarono davanti alla porta di casa. Martha si appoggiò alla parete
per prendere fiato.
“Voi due siete completamente pazzi.” Si lamentò tra il
fiatone.
“Oh avanti, non erano poi così tanti piani.” Le rispose il
Dottore, Rose prese dalla tasca della sua giacca la chiave di casa, che teneva
sempre a portata di mano.
“Pronto ad affrontare mia madre?” chiese al Dottore
mostrandogli il prezioso pezzo di metallo, lui alzo gli occhi al cielo.
“Su avanti, ho una ricerca da fare, ricordi?” si lamentò,
Rose gli fece una linguaccia e aprì la porta.
“Mamma siamo noi, siamo tornati.” Urlò la ragazza
entrando, non appena Jackie spuntò abbracciò la figlia il Dottore prese Martha
e la spinse davanti a lui.
“Oh finalmente. Quanto mi sei mancata.” Disse la donna
stringendola figlia.
“Anche tu mamma, mi sei mancata tanto.” Le rispose
assaporando il momento.
“Come va Jackie. Ti presento una nostra amica Martha Jones.”
Si affrettò a dire il Dottore, non appena le due Tyler si separarono.
“Salve, signora.” Salutò imbarazzata la ragazza, il
Dottore ne approfittò per filarsela con Rose nel salotto.
“Lo sai che sei davvero tremendo.” Gli disse sottovoce
mentre entrambi si mettevano seduti sul divano.
“Ehi tu, non pensare di cavartela così.” Disse la donna
entrando seguita da Martha.
“Cosa ho fatto stavolta?” le chiese il Dottore con tono
innocente.
“Non fare l’innocentino. Siete stati a Londra senza neanche
passare per un saluto.” Lo accusò.
“Non è stata colpa mia.” Si difese il Dottore.
“Non è mai colpa tua.” Continuò la donna, mentre Rose
avrebbe voluto sprofondare per l’imbarazzo che provava.
“Eravamo con Martha, non potevamo fermarci.” Continuò a difendersi,
indicando l’ultima arrivata.
“Ehi non mettermi in mezzo.” L’avvertì la ragazza.
“Mamma,non è stata colpa sua, pensavamo davvero di fare
solo un viaggio e poi ritornare a Londra, e così passare da te.” Intervenne
Rose avvicinandosi alla madre, accarezzandole il braccio amorevolmente.
“Quindi anche tu viaggi, con questi due?” chiese Jackie cambiando
discorso.
“Mi hanno portato un po’ in giro.” Rispose mettendosi
seduta su una piccola poltrona.
“Ti abbiamo portato un piccolo regalo.” Disse Rose
prendendo un sacchetto dal suo zaino, Jackie lo prese in mano iniziando a
scartarlo. Rose aveva trovato un piccolo regalo nell’immensa soffitta del
Tardis. Si trattava di un piccolo sopramobile, di vetro lavorato con la forma
di una donna che cavalcava un delfino, su una onda. Il vetro rifletteva le luci
creando dei perfetti giochi di luce.
“Non pensate che con questo dimentichi il fatto che siete
stati a Londra e non siete passati di qua.” Si continuò a lamentare la donna. Il
Dottore guardò l’oggetto sorpreso.
“Dove lo hai preso quello?” chiese alla ragazza non
appena si mise seduta accanto a lui.
“Dalla soffitta del Tardis. Era tra la venere di Milo in
miniatura e quello strano oggetto che abbiamo preso a Raxacolicofallapatorius.”
Gli rispose, il Dottore lo guardò di nuovo, stavolta più allarmato.
“Ma quello è fatto di un cristallo molto particolare, che
si trova solo su un lontanissimo pianeta.” Spiegò allarmato sempre mantenendo
la voce bassa.
“E’ prezioso?” chiese Rose.
“Più di quanto immagini.” Le rispose.
“Bene, sarà il caso che non lo sappia mai.” Continuò la
ragazza, il Dottore non poté fare altro che roteare gli occhi.
“Volete un po’ di the?” suggerì Jackie, riponendo
l’oggetto accanto ad altri, sul camino.
“Volentieri.” Rispose Martha, subito seguita sia da Rose
che dal Dottore.
In quel momento dalla porta entrò Mickey, non appena lo
vide Rose gli si buttò al collo abbracciandolo.
“Che bello rivederti.” Disse abbracciandolo.
“Sapevo che eravate voi.” Disse il ragazzo sciogliendosi
dall’abbraccio.
“Mickey-Micky Smith.” Lo salutò
il Dottore senza alzarsi dal suo posto.
“Boss!” Lo salutò facendo scontrare i due pugni come
sempre, in quel momento il ragazzo si accorse della presenza di un'altra
persona.
“Vedo che non siete soli.” Disse avvicinandosi.
“Martha Jones, piacere.” Salutò arrossendo un po’, Mickey
le strinse la mano.
“Mickey Smith.” Ricambiò sorridendole.
“Detto anche Mickey l’idiota.” Aggiunse il Dottore
ricevendo da parte di Rose una gomitata nel fianco, Jackie entrò nella sala
posando il the sul tavolino.
“Ah ci sei anche tu.” Disse la donna notando Mickey.
“Vado a prendere un'altra tazza.” Disse uscendo di nuovo
dalla stanza.
“Quanto resterete
stavolta?” chiese il ragazzo.
“Ripartiremo stasera.” Rispose Rose mentre Jackie
rientrava.
“Così presto? Perché non rimanete per più tempo.” Si
lamentò la donna mettendosi seduta.
“Mi dispiace.” Si scusò Rose.
“Stasera, comunque saremo ad una festa importante.”
Annunciò Martha.
“Quella del professore Lazarus?” chiese Mickey illuminando
il volto del Dottore.
“Sai qualcosa di interessante?” gli chiese contento di
potersi rimettere al lavoro.
“Non molto, solo notizie ufficiali. Lo tengo d’occhio da
un po’.” Rispose con molta professionalità.
“Ti servirebbe qualcosa per scavalcare il sistema.” Disse
tirando fuori il suo cacciavite sonico, Rose lo guardò inarcando un
sopraciglio.
“Perfetto, ho anche portato il computer.” Disse il
ragazzo.
“Oh Mickey, ritiro tutto quello che ho detto su di te.”
Disse il Dottore, poi si voltò verso Rose che lo guardava come per
rimproverarlo
“Naturalmente dopo il the.” Disse tornando al suo the.
“Ci sarà una volta che ci potremmo godere una visita a
mamma con tranquillità.” Si lamentò sottovoce, senza smettere di sorridere.
Il Dottore, sorrise a Rose e senza rendersene conto le
circondò le spalle con il braccio.
“Avanti Rose, so che anche per te sarà divertente.” Le
disse ridendo, la ragazza ricambio il sorriso.
Il Dottore guardando Rose, dovette ammettere che in
fondo, non gli dispiaceva questa loro routine. Il fatto di andare a trovare
Jackie, stava diventando un’abitudine che iniziava a piacergli. Nonostante i
loro battibecchi, si era molto affezionato alla donna e l’ammirava per come
aveva cresciuto Rose, nonostante le tante difficoltà.
Fine I Capitolo
Revisione Agosto 2011