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Autore: Nunki    12/10/2005    3 recensioni
Una storia con sorpresa.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Notte insonne la mia, così a questa fan fiction ho dato il via.

È una two-shot, questo è il primo capitolo. Per il secondo... bè, già l'ho scritto ma mi hanno consigliato di postarlo a distanza dal primo anche se non vi farò aspettare molto (non riesco ad essere tanto cattiva!)

Buona lettura!

Nuova pagina 1

LA FINE

 

La guerra decisiva era iniziata.

Si sapeva che sarebbe arrivata, e Ron la temeva.

Dopotutto in questa battaglia combattevano le persone più importanti per lui: il suo migliore amico, sua sorella e la ragazza che, finalmente l’aveva capito, era per lui più di una semplice amica… Hermione.

Sapeva che questa guerra avrebbe potuto avere solo due esiti: che finalmente Harry sarebbe riuscito a sconfiggere l’Oscuro Signore e la vita sarebbe tornata quasi normale, oppure che non ci sarebbe più stata una vita, che Voldemort avrebbe ucciso tutti, e che lui avrebbe perso tutto ciò che di bello quella vita gli aveva regalato.

Non riusciva a pensare ad una vita senza le fantastiche avventure vissute con Harry e Hermione, ma poi si rendeva conto che non ci sarebbe stata una vita se Voldemort avesse vinto e che in fondo non sapeva come poteva essere la morte.

Si trovavano nel cimitero dove Harry aveva visto rinascere Voldemort, dove aveva visto morire Cedric e dove i suoi genitori gli avevano parlato.

Harry stava lottando, ora, lontano su una collina, contro l’essere che l’aveva privato dell’affetto dei genitori, e che, indirettamente, gli aveva portato via Sirius e Silente.

Invece Ron, Hermione e Ginny, con l’aiuto di tutti gli Auror del Ministero, combattevano contro i Mangiamorte che, ai piedi della collina dove si trovava Harry, cercavano di difendere il loro padrone da eventuali attacchi.

Si vedevano lampi verdi e rossi schizzare ovunque, urla di Schiantesimi e Avada Kedavra risuonare nell’aria tetra del cimitero.

“Avada Kedavra” urlò un Mangiamorte alla sinistra di Ron, il lampo che fuoriuscì dalla sua bacchetta colpì di striscio la spalla di Ginny contro la quale stava lottando, la ragazza cadde a terra, dolorante.

Ron si sbarazzò del Mangiamorte contro il quale stava lottando, si fiondò verso la sorella e con un altro colpo di bacchetta colpì il feritore di Ginny alle spalle facendolo cadere inerme al terreno.

“Ginny, come stai?” le chiese in tono ansioso.

“Non ti preoccupare, mi ha colpito solo di striscio, torna a combattere” disse Ginny mentre con un colpo di bacchetta curava la ferita e tornava a lottare.

Ron non si preoccupava molto della propria vita, pur di sconfiggere Voldemort si sarebbe sacrificato volentieri, ma la cosa che più lo preoccupava era la possibilità che potesse accadere qualcosa di terribile agli altri.

Un nuovo Mangiamorte si avvicinò a Ron, puntando la sua bacchetta contro il suo petto.

“Avada Ke…” cominciò a dire, ma Ron, che aveva migliorato i suoi riflessi con il Quidditch, non gli lasciò finire l’incantesimo e lo colpì con un forte Schiantesimo in pieno torace.

Si voltò cercando di vedere se c’erano altri Mangiamorte alle sue spalle o se a qualcuno potesse servire il suo aiuto. Ma quello che vide gli raggelò il sangue nelle vene.

Come una scena a rallentatore scorse una figura femminile accasciarsi al suolo, colpita da un raggio verde scagliato da un Mangiamorte. Con suo enorme orrore, quella ragazza era...

“Hermione” sussurrò, restando come pietrificato nel punto in cui si trovava. Gli occhi gli si riempirono di lacrime. “HERMIONE NOOOOO!!” e le corse incontro. Si inginocchiò al suo fianco e la prese tra le sue braccia. Al sudore e alla sporcizia che aveva sul volto si aggiunsero le lacrime, copiose come un acquazzone invernale.

“Hermione, no, non puoi morire, non puoi lasciarmi, ti prego” supplicava Ron tra i singhiozzi. “Non mi lasciare, non potrei vivere senza di te, Hermione, io ti amo!” le carezzò la guancia, serrò gli occhi per il dolore che provava in quel momento e una lacrima cadde sul volto di Hermione.

Ron sentì una mano fredda toccargli la guancia e spalancò di scatto gli occhi, Hermione lo guardava con occhi spalancati e tremanti, cercò di parlare.

“Ron… anche io ti amo” disse in un sospiro pieno di dolore e un flebile sorriso apparve sulle sue labbra.

“Oh… Hermione, perché l’ho capito così tardi!” si abbasso e la baciò, sperando che quel profondo gesto d’amore potesse aiutarla.

Ma il fiato di Hermione non gli riempiva più la bocca, le sue labbra erano diventate gelide. Staccò le labbra dalle sue, l’abbracciò più forte e abbandonò la testa sul suo minuto petto. I suoi singhiozzi divennero più acuti.

“Ron, cosa succede?” sentì la voce di Ginny avvicinarsi e la sua mano posarsi sulla sua testa.

“No, no Hermione no” e la sentì accasciarsi a terra vicino a lui e cominciare a piangere dolorosamente.

Ron cercò di recuperare un po’ di ragione e si rese conto che in quel momento aveva perso l’unica persona che avrebbe potuto rendere la sua vita speciale.

Alzò la testa, e si mise in ginocchio, il suo sguardo era furioso, le sue mani strette a pugno tanto che le nocche erano diventate bianche, nella mano destra stringeva la bacchetta.

“ME LA PAGHERETE. MI AVETE TOLTO HERMIONE” urlò Ron con gli occhi offuscati dalle lacrime e un tono di voce terrificante.

Tutti i Mangiamorte si erano voltati verso Ron che alzò la bacchetta e la puntò verso la massa incappucciata.

“AVADA KEDAVRA” gridò Ron, l’espressione del suo volto avrebbe terrorizzato chiunque l’avesse guardato in quel momento. Il volto scarlatto, gli occhi rossi e lucidi e una voce agghiacciante.

Una forte luce verde uscì dalla sua bacchetta, inondò il cimitero e colpì tutti i Mangiamorte facendoli accasciare al suolo come marionette senza burattinaio.

Ron guardò la scena e non riuscì a provare alcuna emozione nell’aver ucciso tutti quei seguaci di Voldemort con un solo incantesimo. Era solo sfinito per l’enorme sforzo e per il dolore della perdita della persona che amava.

Si voltò e la vide ancora lì, distesa al suolo senza dare il minimo segno di vitalità. Si gettò al suo fianco, intrecciò le sue dita con quelle di Hermione e con l’altra mano le accarezzava i capelli. La guardò in quegli occhi spenti e riuscì a pensare solo che non li avrebbe mai più visti sorridenti.

“Non ti lascerò mai, non ti dimenticherò mai, resterai sempre nel mio cuore” anche la sua voce era sfinita come il suo corpo e la voce era un sussurro singhiozzante. “Sarai sempre e solo l’unica donna che amerò… perché non ho avuto il coraggio di dirtelo prima… avremmo potuto avere una nostra storia… non ti avrei mai fatta soffrire… non riesco a vivere senza di te… non ci riuscirò… ti prego torna da me… ti prego, Hermione” e l’abbracciò molto forte piangendo in modo disperato.

 

 

   
 
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