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Autore: sammyjoe Storm    16/08/2010    2 recensioni
"L'amore è come il vento, viene e va con facilità, ma se è come il vento prima o poi ritornerà" Da questa frase prende il via questa storia.. Una storia dove i sentimenti, le provocazioni, la passione, le emozioni, i sorrisi e le battute saranno all'ordine del giorno.
Samantha scappa dalla sua vita e dalla sua città, Los Angeles, per iniziarne una completamente diversa a New York, in un nuovo Campus non proprio convenzionale, tanto che gli studenti dovranno inscenare, per un concorso, la rivisitazione in chiave moderna di Dirty Dancing e non solo... Qui Sam incontrerà Alexander, un bellissimo ed egocentrico ragazzo. Sam e Alex, hanno lo stesso identico carattere e si avvicineranno grazie ad una piccola scommessa, un giochino un po' perverso... ma questo è solo l'inizio.
..ma come sempre accade, quando si chiude il cuore, arriva di nuovo l'amore, quello forte, quello vero, quello che ti lascia senza fiato ad annaspare aria, quello che ti massacra il cuore da dentro..eh si.. quando l'amore arriva, o più semplicemente ritorna, non avvisa nessuno.. colpisce come un treno in corsa, come un tir lanciato a tutta velocità o come uno shuttle in decollo.. quando arriva arriva e non c'è niente da fare.. se non viverlo o almeno provare a viverlo, perchè scappare è inutile, ti insegue e non ti lascia mai. L'amore è qualcosa che attanaglia l'anima, prende il cuore, il corpo e la mente, niente resta escluso..se è amore. Paradiso e inferno, volo e immobilità, colore e nulla.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina io e Alexander Smith ci incrociammo nel parcheggio, io a piedi e lui con la sua moto.
Tutte le ragazze presenti facevano commenti su quanto fosse figo e su quale di loro sarebbe, per prima, uscita con lui.
C’era da immaginarselo, d'altronde ero in un pollazoo, ed ero circondata da oche meritrici.
Le sorpassai con passo deciso, nello stesso istante in cui Alex si tolse il casco, rimanendo seduto sulla sua moto.
Come tutti i belli e stronzi, appena sfilò il casco, scosse la testa e si passò una mano nei capelli, spettinandoseli.
Non potei trattenermi dal pensare che, nonostante fosse un idiota, era veramente splendido.
Il fato volle che i nostri sguardi si incrociassero, lo vidi sorridere, con il suo solito sorriso arrogante, e risposi allo stesso modo; continuai a camminare ed entrai in classe.

Me lo ritrovai alle spalle in men che non si dica, sentii il suo profumo.

Ci sedemmo ai nostri posti. Ero sicura che mi stesse fissando, era una sensazione troppo forte per essere considerata solo un impressione ma non feci nulla per appurarmene. I ragazzi egocentrici e pieni di sé vanno ignorati, sono già troppo montati ed io, non averei di certo, alimentato, come carburante, il loro ego infuocato, la loro aura di superiorità, no signore.

“Hey ragazzina” e che diamine! Mi stava facendo saltare i nervi il ragazzino con l’aspetto da bello e dannato, mi girai con uno scatto torcendo il busto e piantai i miei occhi nei suoi, forse ieri non aveva afferrato il concetto,

“Ascoltami attentamente bel ragazzino maleducato e strafottente, ti ho già detto di non chiamarmi ragazzina, se non sbaglio! Ho un nome, come ce l’hai tu, quindi se vuoi parlare con me, vedi di chiamarmi per nome, anzi per cognome, se vuoi avere un minimo di rispetto da parte mia, altrimenti tanti saluti. Adieu.” Rimanemmo qualche secondo occhi negli occhi poi rispose

“Ok Willis”

"Bene", almeno era già qualcosa pensai, tra me e me.

"Comunque, grazie per il complimento” e mi sorrise maliziosamente,

“Q..Quale complimento Smith?”Alzai un sopracciglio, senza distogliere lo sguardo dal suo, ero convinta di averlo, non dico insultato ma quasi.

“Per il bel ragazzino, naturalmente!” Ghignò. Mi stava facendo saltare i nervi ma non volevo dargliela vinta.

“Figurati, vedo che ti accontenti veramente di poco.. cosa vuoi Smith?” dissi con un sorrisino malizioso e quasi infantile, modello se vuoi giocare con le parole, sono qui, non sarò io a tirarmi di certo indietro. Mi piacevano le sfide.

Alla mia risposta fu lui ad alzare un sopracciglio, continuammo a fissarci negli occhi; aveva degli occhi splendid. Non era il comune blu, era un blu indefinibile, un incrocio tra il blu cobalto e il blu profondo del mare, erano di un colore difficilmente definibile a parole; mi stavo perdendo in quei bellissimi e profondissimi occhi undefinable blue.

Sorrise “ Io non direi proprio Willis..” disse maliziosamente “ io sono come la mia moto, accattivante, indefinibile e unico.. te ne accorgerai presto… Comunque, vorrei chiederti, per favore, gli appunti delle lezioni di Freeman, sempre che tu abbia una calligrafia decente, leggibile e che non rifletta il tuo caratterino permaloso, arrogante, scontroso e indecifrabile”.

“Hai dimenticato di dire modesto, vanitoso, saccente e scontroso.Ma voglio essere magnanima, con te, riconoscendo il tuo sforzo nel chiedere per favore, ma soprattutto per la fatica di aver aperto, in vita tua, un vocabolario.. Ti darò i miei appunti delle lezioni di Freeman ma sappi che li voglio entro giovedì pomeriggio. ..” Alzai le labbra in un ghigno da perfetta stronza.

“GIOVEDI’ POMERIGGIO? E’ impossibile! Sono indietro di tre settimane!” esclamò sgranando gli occhi.

“Non sono affari miei Smith. E comunque, se eviti di uscire per due o tre, notti con giovani donzelle, ti rimetteresti a pari perfettamente. Prendere o lasciare “ Sogghignai io. Ghignò lui.

“Chiamami Alex, Willis. Basta con questo Smith! Facciamo 48 ore da quando mi dai gli appunti. Di la verità che sei gelosa di come passo le mie notti, altrimenti non saresti uscita con quella frase” rispose maliziosamente

“Ma per favore Alex! Neanche fossi l’ultimo ragazzo sulla terra, magari ho visto di meglio, che ne puoi sapere? Ok vada per le 48 ore” replicaii alzando un sopracciglio e con tono scocciato. Poi mi girai verso Simon, una frase veloce, mi riconsegnò i miei appunti. Mi rigirai verso Alex con un ghigno compiaciuto “Tieni, è tutto tuo … 48 ore partendo da … ” diedi un rapido sguardo all' orologio “Adesso.. divertiti Alex”.

Mi rigirai al mio posto nello stesso istante in cui iniziò la lezione. Sentii un mezzo ringhio dietro di me. Sorrisi compiaciuta.

Che tipo quell’Alex.. sembrava quasi, molto quasi, simpatico. Di certo avevo trovato pane per i miei denti.
Mi ripersi mentre ripensavo ai suoi occhi, era proprio un gran bel ragazzo. Nikki avrebbe detto gran pezzo di manzo o tanta roba buona... e io avrei annuito sicuramente! Di certo non sarei andata contro i miei buoni propositi né alle mie buone intenzioni, alla fine gli occhi erano fatti per guardare..si e la bocca per sbavare, come dice sempre Nikki.
La giornata finì dopo aver fatto gli allenamenti con la quadra, gli esercizi e dopo aver studiato fino notte fonda. Ero a pezzi. Doccia e un bel sonno ricostituente .

Cappuccino al bar. Alla terza ora accadde qualcosa di abbastanza inaspettato.
Entrò in classe la segretaria personale del rettore e iniziò a leggere una circolare
<….ore 11.30 convocazione del rettore presso l’aula magna, i seguenti studenti sono obbligati a partecipare: Simon Collins, Evelin Danson, Alexander Smith, Matt Thompson e Samantha Willis. Tutti gli altri procederanno con le loro regolari attività giornaliere> detto ciò, salutò e usci dalla classe.

Che diavolo stava per succedere? Solitamente quando il rettore convocava qualcuno, erano solo rogne.. ero intenta a scervellarmi sulla possibile causa della convocazione ma non trovavo nulla che facesse al caso mio, poi sentii Alex

“Willis, Collins, Thompson, andiamo! Sono le 11.20” Ci alzammo tutti insieme e uscimmo dalla classe, Evelin ci raggiunse due secondi dopo. Ascoltai Simon e Matt porsi le stesse domande che mi ero posta io, ma anche le loro restarono senza risposta. Prima di entrare in aula magna, Alex mi lanciò uno sguardo fugace, ricambiai e andammo tutti a sederci in terza fila.
Dietro di noi entrarono altri studenti; eravamo una trentina in tutto. Stavano bisbigliando tutti quando ad un tratto comparve il rettore, il professor Freeman, il coach Jackson e un'altra docente, che non avevo mai visto.

Quando vidi Freeman e Jackson, capii subito che qualcosa di strano stava per accadere..non so perché ma ogni volta che quei due erano insieme, qualcosa di veramente assurdo mi stava per capitare. Per fortuna questa volta non ero da sola. A cosa servivano una trentina di studenti? E il rettore in persona? Mah..

Accavallai le gambe e mi misi a braccia conserte, in attesa; il silenzio regnò sovrano in aula.

Il rettore si schiarì la voce e iniziò a parlare:

Buongiorno ragazzi, scusate se vi ho fatto interrompere le vostre lezioni,ma vi ho convocato per un motivo importante che riguarda la nostra scuola. Voi, qui presenti, siete stati selezionati dai vostri responsabili di corso per entrare a far parte di un nuovo progetto scolastico che non ha precedenti. Quest’anno è stato indetto una sottospecie di concorso tra tutte le più rinomate università del nostro Paese. Tra cui anche la nostra. Si tratta di un progetto abbastanza particolare, un film festival”

A quelle parole, dopo lo sgomento iniziale, iniziò un bisbiglio tra tutti gli studenti. Il rettore alzò la mano e mise tutti a tacere.

“Voi ragazzi creerete, realizzerete ed interpreterete il film che presenteremo al concorso. Nessuno di voi potrà tirarsi indietro, siete stati accuratamente scelti per le vostre capacità e naturalmente avrete dei benefici non indifferenti sulla vostra vita accademica. Detto questo vi lascio in compagnia dei docenti che vi aiuteranno e vi seguiranno per poter realizzare il nostro progetto. Sappiate che ci tengo particolarmente a fare bella figura e possibilmente a vincere. Buona giornata” Dopodiché scese dal palco, percorse la navata laterale e uscì .

Merda! Non bastava la pallavolo, anche questa stupida boiata del film festival! Ma perché avevo scelto questa universita? Sbuffai. Freeman e Jackson e l’altra prof. sorrisero compiaciuti. In questa tragedia che si stava per abbattere, l'ennesima sopra di me, c’era un lato positivo..com’era quella parola? Ah si..benefici non indifferenti..

Parlò Freeman, poi Jackson e infine la professoressa Mayer.

Che cooosa? Sgranai gli occhi. Questa non è era scuola, ma un manicomio, erano tutti pazzi, dal primo, il rettore, all’ultimo dei professori, per non parlare degli studenti. Volevano rifare il film di Dirty Dancing come progetto, modificando le scene e riprendendole con una chiave più moderna, mantenendo però gli stessi nomi dei personaggi.
Non era possibile, forse stavo sognando, no impossibile perché quel simpatico di Alex mi aveva appena tirato un pizzicotto sul braccio, richiamando la mia attenzione.

“Ahia Alex”

“Come sei delicata piccola”

“Piccola chiami tua sorella”

“Dai non ti arrabbiare. Ci hanno fregato!“

“Già, per una volta sono d’accordo con te!” sbuffai.

“Vedi.. non è difficile andare d’accordo..” e sorrise maliziosamente.

La Mayer ci disse che altre università avevano optato per Grease, Save the last dance, Honey e via dicendo. Adesso sapevamo a grandi linee la concorrenza. Gran cazzata, se rivedevano i copioni era come non sapere nulla!

La cosa più incredibile era che quasi tutti gli studenti e i professori coinvolti, in questa assurda ‘recita’ se così la vogliamo chiamare, erano entusiasti. Non mi restava altro da fare che sprofondarmi ancora di più sulla poltrona, in attesa di sotterrarmi definitivamente, una volta scoperto il ruolo assegnatomi. Poi sarebbe stato ufficiale, sarei stata la sfigata numero uno d’America! Cazzo, almeno fosse stato un film dove bisognava cantare o suonare..invece no, bisognava ballare!

Freeman si schiarì la voce ed iniziò ad elencare i nominativi di tutti i ragazzi che avrebbero seguito la parte tecnica del film, tra cui Matt, Simon ed Evelin. Non mi aveva nominato, perché diavolo? Poteva mettermi a fare la costumista, la scenografa o qualsiasi cosa dietro le quinte.. che dimanine passava nella testa di quegli assurdi esseri definiti docenti?
A me sembravano dei ragazzi a giudicare dai loro sorrisi, dalle battutine e dagli atteggiamenti!

Bene ragazzi, ora tocca agli attori. Silenzio per favore. Il bello e tenebroso Johnny Castle sarà rappresentato dal nostro caro signor Alexander Smith

Freeman non finì di pronunciare il nome, che dalle ragazze in sala salirono urla di gioa e gridolini isterici.
Per quel che mi riguardava, mi usci un verso strano (era una risata soffocata mista ad un grugnito) dalla bocca e guardai Alex, sorridendogli di gusto, per tutta risposta mi tirò un pizzicotto sul braccio. Assottigliai gli occhi a fessura, con il ghigno stampato in faccia, e mi girai in attesa degli altri nominativi. Matt e Simon sorrisero entrambi.

Mark Benford sarà Robbie Gould

Altre grida femminili e commentini vari. Mark il quoterback della squadra di football e ragazzo dell’odiosa Amber Miller.
Non era per niente male quel ragazzo, non lo avevo mai visto. Alto, capelli castani di media lunghezza, occhi chiari, logicamente spallato e con un fisico proprio niente male, da atleta.

Chris Judd e Mary Altman saranno il genitori di Baby ovvero il signor Jake Houseman e la signora Marjorie Houseman” Applausi da tutti gli studenti.

La sorella di Baby sarò interpretata da Brenda Gray!” Applausi,

Alex mi tirò una manica della maglietta e si avvicinò al mio orecchio. La sua vicinanza mi fece rabbrividire e sussultai.
Immagino se ne accorse, perché iniziò a parlare sussurrando, a meno di un centimetro dal mio orecchio, con voce calda e sensuale “Mancano solo due parti Sam, e tu non sei ancora stata chiamata.. entrambi le parti hanno a che fare con me..”

Quel contatto mi procurò scariche di adrenalina non indifferenti, brividi in tutto il corpo e quasi feci fatica a respirare.
Ripresi in mano il mio autocontrollo, mi girai e feci la stessa cosa, gli tirai la maglietta, sulla spalla, verso di me, mi avvicinai al suo orecchio e con voce altamente seducente e calma gli risposi

“..Alex.. spera che ci sia una terza parte non assegnata, perché se dovessi essere scelta per una delle due, ti farei sicuramente impazzire..fidati” Si girò verso di me all’istante e sorrise maliziosamente e rispose “Interessante.. Sam”

Oddio ma che aveva capito? Intendevo che sarebbe impazzito dal nervoso per la mia vicinanza e per gli schifosissimi modi di fare che riusciva a tirarmi fuori, come mai nessuno era riuscito prima. Dio quant’era malizioso!
Mi voltai verso il palco all’istante e mi morsi il labbro. Non sapevo cosa ribattere. Era raro capitasse una cosa del genere, solitamente avevo sempre la battuta pronta.

Penny Johnson, l’amica di Johnny Castle sarà..” Deglutii e vidi Alex con la coda dell’occhio che mi fissò con il suo ghigno diabolico. “ Mary Black”. Applausi.

Chiusi gli occhi e mi sdraiai sulla sedia, cercando di nascondermi il più possibile. Alex sogghignava come un cretino. Lo avrei strozzato se fossi non stata occupata a mimetizzarmi con la poltroncina.

Infine il ruolo di Frances "Baby" Houseman sarà interpretato dalla signorina Samantha Willis”.

Silenzio di tomba. Era la mia fine. Diventai bordeaux in viso. Dovevo fare assolutamente qualcosa.

Alzai la mano in una frazione di secondo chiedendo la parola, parola che mi fu gentilmente data da Jackson con un sorriso angelico sul volto. Lo guardai truce
“ Scusatemi.. ma .. bhè.. ecco.. credo che abbiate fatto un clamoroso errore e abbiate letto il nome sbagliato..non dovrei nemmeno trovarmi qui... sinceramente.. parlando..”

Si girarono tutti a guardarmi, permaneva il silenzio. Jackson, Freeman e la Mayer mi fissarono in rigoroso silenzio, così tornai a sprofondarmi nella poltrona, in attesa che qualcuno parlasse, la mia faccia era diventata sicuramente dello stesso colore della poltrona sulla quale ero seduta, un rosso acceso. Io fissavo loro e loro fissavano me.
Poi si guardarono tra loro mentre gli studenti fissarono, ad alternanza, un po’ me e un po’ loro, spostando i loro visi in continuazione. Il silenzio continuava ad incombere sull'intera sala e mi sentivo schiacciare.
Sembrava di essere chiusa in uno sgabuzzino senza finestre, spazio ristretto e limitato. Iniziai a stringermi le dita delle mani facendole schioccare.

Finalmente la Mayer ruppe quel fastidioso silenzio “ Mi scusi signorina, io sono la professoressa Mayer, insegno Arte e spettacolo. Piacere di fare la sua conoscenza. Ha sentito quello che ha detto il rettore all’inizio della riunione?”

Di male in peggio, datemi una pala per favore, mi sarei sotterrata più che volentieri... “Hem..piacere mio professoressa Mayer. Si ho sentito quello che ha detto il rettore..”

“Bene. Quindi non devo ripeterlo” sorrise “ Mi scusi ma lei non è la studentessa che si è trasferita dall’università di Los Angeles?”

“Si sono io professoressa” iniziavo a farmi piccola piccola.

“Bene, Bene; allora è tutto corretto, sarà lei ad interpretare Baby. Credo che lei abbia tutte la doti e le capacità per immedesimarsi nella parte, anzi non credo, ne siamo certi signorina Willis. Quindi si faccia coraggio,che di certo non le manca, si sieda bene su quella sedia, alzi la testa e prenda di petto la situazione. “ disse con tono tranquillo che trovai abbastanza rassicurante,e aggiunse ”Sono sicura che grazie a questo cast vinceremo sicuramente il concorso. Io, Jackson,Freeman, il rettore e il sig. Stevenson ne abbiamo la certezza. Prima di uscire, ritirate i fogli con i personaggi e il cast. Il copione è ancora in fase di stesura, nel frattempo riguardatevi il film, anche se apporteremo delle grandi modifiche, vogliamo che lo conosciate come le vostre tasche. Le riunioni per il film le faremo nel teatro dell’università il lunedì e il mercoledì sera.”

Si girò e si sedette, Freeman continuò:
“Ragazzi vorrei aggiungere solo un paio di cose al discorso della professoressa Mayer. E’ fondamentale che vi consideriate una squadra a tutti gli effetti, se sbaglia uno, tutti devono rifare il lavoro e qui non ammetto obiezioni; quindi è importante che passiate più tempo assieme, accantonando odio, astio, indifferenza, rancore e tutti i sentimenti che non vanno d’accordo nel gioco di squadra. Io, Jackson e Mayer saremo sempre a vostra disposizione, per qualsiasi informazione, proposta, chiarimento o problema. Inoltre tutte le coreografie passeranno da Jackson. Ripeto che vi è stato affidato un impegno serio, come se fosse un corso, ne’ più ne’ meno, ragione per cui, se sarete strettamente occupati con le prove, le riprese, le scene del film o da qualcosa che gira intorno ad esso, vi saranno spostati e fatti recuperare esami ed interrogazioni. Alla fine del film vi saranno dati dei crediti extra che potranno farvi alzare la media delle materie studiate e se riuscirete a trionfare nella competizione, avrete una bella vacanza gratuita completamente spesata. Il rettore ripone in voi la SUA fiducia, fatene buon uso, perché dubito che un evento del genere possa ripetersi. E’ tutto”

Mi tolsi gli occhiali, li chiusi e li poggiai sulle ginocchia.
Mi misi le mani sul viso, mi strofinai gli occhi e poi appoggiai i gomiti ai lati della poltroncina, tenendo le mani sulle tempie e tirai leggermente la pelle. Stavolta mi ero veramente fatta infinocchiare per bene.
Come diavolo riusciva Stevenson, che si trovava dall’altra parte del Paese, a farmi fare, sempre, quello che reputava costruttivo per il mio io e per me stessa? Quell’uomo riusciva, ogni volta, a sorprendermi, mi ha preso sotto la sua ala fin dal primo giorno ed è come se non mi avesse mai abbandonato. Doveva essere proprio un amico di mio padre se continuava a comportarsi così e non un suo semplice ex compagno di classe. Prima o poi chiamerò Nikki e me lo farò passare.

“Sam”

“SAM..” mi scossi un attimo e mi trovai Alex davanti agli occhi; mi fissava, si era sporto dalla poltroncina mettendo il viso esattamente davanti al mio. Non lo avevo proprio visto né sentito. Abbassai le braccia.

“Dimmi Alex, scusa non ti stavo ascoltando” Aveva veramente due occhi meravigliosi, potevo specchiarmici nel loro interno, in quel blu indefinibilmente stupendo, non riuscivo proprio a guardare altro, ero ipnotizzata.

“Io Johnny e tu Baby, vedrai sarà divertente e interessante, non trovi, Sam?”

“Si ..Alex ..sarà infinitamente interessante.. ” dissi senza pensare, con voce flebile, ma appena mi resi conto della gaffe, distolsi lo sguardo incantato, mi rimisi gli occhiali, presi lo zaino e mi alzai. Credo che Alex non se lo aspettasse, perchè rimase nell'esatta posizione di poco prima. Gli poggiai la punta del mio dito indice sulla fronte e lo spinsi leggermente indietro con un sorriso, misto di sincerità e malizia.

“Hey Alex, questo non cambia niente, ricordati le 48 ore” e mi avviai verso la navata laterale.
Alcuni studenti erano già andati, altri erano ancora lì, intenti a parlare. Uscii dalla porta e mi avviai, velocemente, a prendere il borsone per gli allenamenti di pallavolo. Mi cambiai negli spogliatoi e non ci fu nessun discorso sul film, per fortuna Amber, la maligna, non era ancora stata informata.

Finiti gli allenamenti rientrai in stanza, mi feci una lunghissima doccia e accesi lo stereo .

Alex mi aveva chiamata Sam.. nessuno mi aveva mai chiamato così, carino. Mi piace.

Mentre i pensieri e le immagini della giornata ripassarono lentamente nella mente, mi addormentai facendomi cullare dalla musica.




Angolino Autrice: Alex e Sam, da questo momento, dovranno obbligatoriamente passare del tempo insieme. Adoro Dirty Dancing e l'ho trovata un'ottima idea, far scontrare quei due capoccioni con musica, balli e tanto romanticismo, per non parlare delle scene piccanti. Sono sicura che ne accadranno di ogni..Pian piano inizia a emergere il carattere di entrambi, i gusti e le passioni. Quanto avranno in comune? Si sopporteranno o litigheranno dalla mattina alla sera? Sono in trappola o esiste una via d'uscita, per evitare il remeke del film? Lo scopriremo, non preoccupatevi ;)
Spero di avervi dato qualche elemento in più, che vi appassioni.
Le vite di Alex e Sam, saranno contornate dagli amici e compagni di università e non. Alcuni personaggi sono importanti, per far emergere delle peculiarità caratteriali, altri sono semplicemente di contorno..
Se avete domande, non fatevi problemi, la risposta è assicurata.
Alla Prossima.




   
 
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