I ritmi in quell'istituto erano a tempo pieno, ma Myriam non sentiva troppo la fatica: ne era abituata ormai. Al mattino la sveglia era all'alba, la colazione non proponeva mai nulla di gustoso, ma sempre la solita brodaglia di porridge. Ma nemmeno quello le dava fastidio: non aveva mai assaggiato certe cose, non sapeva nemmeno che esistevano. Certi piaceri le erano totalmente nascosti e lo ignorava.

Il primo allenamento di quella giornata era i combattimenti corpo a corpo a colpi di magia. Lì tutto era concesso, tranne uccidere. Myriam dovette sfidarsi con un energumeno molto più alto e grosso di lei, ma probabilmente con meno cervello di lei. Con tre incantesimi e qualche movimento agile lo stese velocemente a terra. Mentre lo vedeva cadere, Myriam non provò nemmeno un briciolo d'ebbrezza per la vittoria, e tanto meno della soddisfazione: solo mite indifferenza.

Fece un altro paio di scontri, ma nessuno gli provocò particolari difficoltà, anzi. In fondo lei era una delle migliori lì dentro.

Subito dopo si esercitarono con gli archi e provarono in particolare le freccie infuocate di magia. Si divertì non poco Myriam, soprattutto quando Astrid colpì accidentalmente l'insegnante sulla schiena scatenandone l'ira.

La mattinata terminò con una noiosa lezione di incantesimi; come farli, in che casi usarli, come fortificarli. Tutta quella teoria fece più volte sbadigliare Myriam.

Ma il grosso dell'allenamento arrivava dopo lo scialbo pranzo, nonostante fosse utile a ridarle le energie. Non c'erano chiacchere, risate o pettegolezzi al tavolo, solo il rumore delle posate e di qualche pagina d'un libro che veniva voltata, contornato da piccoli commenti sulle lezioni appena terminate.

Senza troppe pause si ricominciarono gli esercizii. Per più di un'ora dovettero correre per il bosco, cosa non certo facile viste le irregolarità del percorso. E poi c'era lezione di spada, un po' di allenamento fisico e altro studio. Non c'erano molte pause, e se proprio c'erano venivano usate per riprendere qualche energia.

Alla sera Myriam risalì le scale che portavano al dormitorio e dopo una doccia si stese a letto. Era ancora presto, ma nonostante ciò Astrid stesse già sonnecchiando. Myriam invece non aveva assolutamente sonno e guardò l'ora, calcolando che doveva attendere almeno un'ora prima di poter andare al suo nascondiglio, nell'alto del castello. Era un peccato, perchè ne aveva proprio voglia, ma riuscì a controllare bene i suoi sentimenti e si arrese ben presto.

Estrasse un libro dal comodino, un libro di magia naturalmente, e si ridistese tenendolo in grembo. Lo aprì, facendo scorrere le pagine per ritrovare il punto; tra queste se ne sbucò fuori una strana busta. Myriam la estrasse e se la girò tra le mani, non sapendo da dove venisse fuori e perchè fosse lì.

Curiosa la aprì e ne tirò fuori un foglio color avorio. Con una stretta ed ordinata scrittura d'inchiostro nero, c'era un piccolo messaggio.
"Myriam, sei invitata stanotte nella zona proibita alla sommità del castello, nella torretta ad est. Il ritrovo sarà dopo il ritiro nelle stanze dei Cadetti, firmato Gli Ormaghi."

Terminata la lettura fece per ricominciare da capo, ma non riuscì a leggerla un'altra volta: il foglio in un silenzioso scopiettio si disintegrò lasciando solo una piccola nuvoletta di polvere.
"Cosa...?" si domandò a bassa voce fissandosi ancora le mani vuuote.

Non sapeva cosa fosse e chi gliel'aveva mandata, forse poteva essere uno scherzo, magari per farla sorprendere e poi sospendere. Ma non se ne preoccupò troppo e decisi di rischiare!

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Cara Sara, eccoti il capitolo che t'avevo promesso! :) Dimmi che ne pensi, perchè assieme potrebbe nascere un buon progetto! :)

Baci, Ari