Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: reb    23/08/2010    8 recensioni
Harry Potter ormai era sceso a patti con la cosa, quello che stava per causargli un prematuro attacco di cuore, e nemmeno Voldemort poteva vantare tanto, riguardava sì l’ultimo erede dei Malfoy, ma non il suo secondogenito. E con l’andare del tempo sarebbe perfino arrivato a dire, considerando la natura della cosa, che questa sì che era una fortuna. Infatti era ormai sulla bocca di tutti a Hogwarts, perché si sa un segreto tra quelle mura è tale solo quando tutti ne sono a conoscenza, che Scorpius Hyperion Malfoy e Lily Luna Potter uscissero insieme da un paio di mesi. Ma il destino, o il nuovo preside, che dir si voglia, possedeva un pessimo senso dell’umorismo nonché una bastardaggine degna di Satana nel programmare la prematura fine dei due sfortunati amanti.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Dad, I'm fall in love! Ehm...ops DAD!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Signor Malfoy!- cinguettò Lily trovandosi improvvisamente davanti il padre del suo fidanzato.

Erano passato tre giorni dall’arrivo a scuola di Harry Potter, Draco Malfoy, Ronald Weasley e compagnia e oltre alla piccola parentesi nell’aula di Trasfigurazione e un incontro poco prima del coprifuoco al terzo piano durato pochi minuti non era riuscita più a stare sola con Scorpius, con grande giubilo di James. Bisognava ammettere che la colpa non era nemmeno di suo padre, che cercava di non intromettersi troppo nella quotidianità dei figli consapevole dell’attenzione quasi morbosa di cui tutt’ora era oggetto a causa del nome che portava, e nemmeno di Draco che preferiva di gran lunga la compagnia del suo gruppo di amici altolocati che non girovagare senza meta per il castello alla ricerca del figlio, ma di zio Ron che controllava a vista la sua piccola e dolce Rose, per evitarle incontri con loschi figuri di cui la scuola, a parer suo, abbondava. Il controllo si era poi esteso a Lily nel giro di due ore e di quattro anche a Domenique, la figlia di Bill e Fleur.
Harry aveva ben presto rinunciato all’idea di far desistere il cognato nonché migliore amico, James non faceva che complimentarsi per la splendida idea, perché erano troppo piccole per avere il ragazzo e gli idioti che ci provavano con loro dovevano girare a largo, aizzando sempre più un preoccupato quanto isterico Ron. Hermione invece, anima pia, aveva strepitato dietro al marito tutta una serata prima di rinunciare all’impresa e scusarsi con le ragazze incitandole a portare pazienza.
Pazienza un corno! Grazie alla pazienza e all’affetto, che nonostante tutto nutriva per lo zio, erano quasi due giorni che non stava sola con Scorpius.

 -Lily, non hai lezione?- tipico di Draco Malfoy non salutare, questo la ragazza l’aveva imparato ben presto. Eppure l’attenzione di cui comunque era oggetto, e che molte delle sue compagne le invidiavano, la faceva ancora arrossire.
-No, il professore di Aritmazia è ammalato. Ci hanno dato un’ora buca. Vuole una mano?- chiese vedendolo carico di ampolline, pronte a sfuggire al raggio dell’incantesimo vista la loro quantità.
-Prendi quelle viola. Sono le uniche che non esplodono se cadono a terra.-
Non sprecava mai parole o ringraziamenti, ma era sempre attento e gentile con lei come in quel momento. Cosa che non si poteva dire quando incontrava alcune sue ex compagne di scuola che trattava o con gelida indifferenza o palese irritazione.
-A cosa le servono?- chiese ancora. Finalmente aveva l’occasione di parlare da sola con lui e aveva tra le mani delle pozioni che sicuramente era stato lui a preparare, se quello che si diceva in giro era vero cioè che non permettesse a nessuno di mettere piede nel suo laboratorio. Insomma il sogno di una vita.
-Dimostrazioni e prove. Se quei testoni del settimo non riescono a riconoscere queste allora possono dire addio ai sogni di pozionisti. E che resti tra noi, ma alcuni dei ragazzi che frequentano il mio corso sono degli assoluti incapaci.-
 

-Se si riferisce alle ragazze, non posso parlare per tutte, ma quelle di Grifondoro vengono per lei…- Lily si zittì improvvisamente rendendosi conto di quello che aveva detto. Mannaggia alla sua boccaccia! Ma proprio con lui doveva fare una figura del genere?
-Almeno questo spiega la loro totale incapacità nella materia. Nemmeno tuo padre arrivava a tanto.- il sorrisetto che aveva era identico a quello che faceva Scorpius quando si lasciava scappare qualche parola compromettente. Doveva essere un marchio di famiglia.
Ancora imbarazzata, nonostante lui non le avesse fatto pesare la gaffe, Lily rimase in silenzio fino all’aula di Pozioni dove ad attenderli trovarono quasi trenta ragazze e una decina di maschi. Lo seguì fino alla cattedra, sentendo sulla schiena gli sguardi di tutti e i loro bisbigli, dove ripose le ampolline che aveva tra le braccia.
-Siediti.- Draco la fermò mentre stava per andarsene.
-Come, scusi?- doveva aver capito male, non c’era spiegazione.
-Puoi rimanere, scegliti un posto.- continuò gettandole uno sguardo distratto mentre divideva le ampolline per colore.
-Ma io non sono del settimo. Sono solo al quarto anno.-
-Non importa. Hai un’ora libera, no? Vediamo se sei brava come dice Albus.- ora la stava osservando attentamente, mentre tutta la classe tratteneva il respiro cercando di capire perché le fosse permesso tanto, quando trattava loro come dei poveri idioti.
-D’accordo.-  
Una sfida? O sicuramente Draco Malfoy sapeva quali punti toccare per far cedere le persone, lei non fece eccezione. Si sedette tra le prime file, accanto a un compagno di dormitorio di James che la guardava incuriosito e, forse, un pò oltraggiato e una Tassorosso dall’aria estasiata che non aveva occhi che per il biondo, mentre l’uomo iniziò a spiegare la prova cui li avrebbe sottoposti in tutto e per tutto simile a quella che avrebbero poi svolto a settembre per prendere delle specializzazioni in Pozioni.
Avevano cinquanta ampolline diverse, ogni colore contraddistingueva un tipo di sostanza, per passare la prova dovevano indovinare cosa fosse contenuto in almeno trentacinque di esse. In teoria fattibile visto l’agevolazione della divisione per colore, in pratica un suicidio visto che non potevano vedere il colore effettivo della soluzione, ma limitarsi all’odore e un’approssimativa consistenza. Potevano anche, come aveva sadicamente concesso l’uomo, testarle su loro stessi a loro rischio e pericolo ovviamente.
-Tocca a te, Potter.- L’aveva lasciata per ultima apposta, concedendo tutto il tempo necessario agli altri che avevano più diritto di lei di stare lì. Non aveva dato risultati a nessuno, le facce ansiose di quei pochi che erano lì per reale interesse lo dimostravano.
Ricordava più o meno cosa avevano detto gli altri per le ampolle più strane e distinguibili, molti ragazzi si erano copiati tra loro e un paio di ragazze avevano avuto una crisi di pianto, ma preferiva fare di testa sua.

Lily sapeva perfettamente di non essere in grado di superare la prova. C’erano troppo pozioni che non aveva ancora studiato o sentito nominare. Doveva puntare su quelle che invece conosceva così scartava quelle che non le dicevano niente e passava alle successive sotto lo sguardo attento di Malfoy.
Per conoscere il risultato dovette di nuovo aspettare tutti gli altri, quando arrivò il suo turno aveva già ampiamente perso l’ora di Incantesimi, ma non se ne crucciò. Non le sarebbe mai più capitata un'occasione simile, le pozioni che aveva davanti erano perfette, anche se alcune erano solo intrugli senza nome né scopo per lei, sapeva che erano perfette.
-Solo venti, peccato.- le bruciava, nonostante tutto, non aver superato la prova.
-Addirittura venti, vorrai dire- corresse lui. E di fronte allo sguardo dubbioso di lei continuò – tra le pozioni che hai davanti solo quindici sono del programma che hai svolto finora e nei hai sbagliate due. Quindi ne hai indovinate sette che non solo non eri tenuta a conoscere, ma che non dovresti saper preparare, teoricamente ovvio, fino al sesto anno. Le altre sono nel programma del sesto e settimo anno. –
Dopo qualche secondo di silenzio stupito per il complimento molto velato Lily si riprese e le esplose in viso un sorriso estatico.
-Penso di poter mettere una buona parola per lo stage di quest’estate, se vuoi.- non era del tutto convinto della proposta, si vedeva, come se avesse ancora una piccola riserva.
-Non è costretto a farlo, signor Malfoy.-
-Ciò non toglie che sono io a decidere per il mio reparto, Lily. Non potrei comunque dimenticare la prova di oggi.-
-Ma? Intendo dire la sua frase sempre proprio una di quelle che hanno un ma.-
Accidenti, capiva il ragazzo. Quella piccola rossa riusciva a fregarti con i suoi sorrisi e quell’intelligenza istintiva. Quasi gli scappò un sorriso, perché cavolo aveva ragione, nella sua frase c’era eccome un ma.
-Se decido di prenderti nel mio staff, chiamamolo così anche se sui due idioti che mi seguono ho delle riserve, voglio il massimo. Niente di meno.- chiarì Draco.
-Non avrei fatto domanda se avessi pensato fosse un gioco, signore. Non sono il tipo da sprecare un occasione del genere.-
-Con massimo intendo che se una pozione deve essere portata avanti alle tre di notte o all’alba, o ti mando a prendere degli ingredienti che si trovano in un paludoso orto del Galles – e qui il suo aristocratico naso si storse – tu devi farlo. Niente scuse. Non importa se sei stanca, se odi il fango o se hai da fare. Quello che ti chiedo tu devi fare.- precisò Malfoy.
-Ho capito, ma ancora non capisco il punto.-
Il punto. La ragazzina ci sapeva fare, non come suo padre che alla stessa età ancora credeva ai discorsi di un vecchio presuntuoso fissato col Bene Superiore, e si faceva abbindolare da un fiume di parole.
-Il punto è, piccola rossa, che non accetterò scuse, di nessun tipo.-
-Vorrà dire che non ne cercherò. Con questo vuol dire che sono dentro, signor Malfoy?- ah, la speranza stava illuminando i suoi occhioni verdi.
-Anche se non posso assicurarti niente, direi di si. Dopo una prova del genere sarebbe stupido rifiutare la tua domanda.-
Di nuovo quello sguardo brillante di felicità che le aveva visto poco prima, dopo averle concesso di assistere alla lezione. Bastava poco per farla felice, per vedere spuntare su quel visino da bambola un sorriso così perfetto da meritare un dipinto. Faceva tenerezza, tanto che Draco si permise di sorridere a sua volta, contento per lei e per l’acquisto appena fatto per la propria squadra. Di tre almeno una persona degna di nota…

 

 

***

 

 

-Scorpius! Tuo padre, ho parlato con tuo padre e…-
Al diavolo la segretezza era troppo contenta per impedirsi di saltare al collo del suo fidanzato brillante di autentica gioia.
-…e probabilmente mi prenderà nella sua squadra. Capisci non solo potrò fare quello stage al Ministero, ma potrò vedere a lavoro il migliore degli ultimi anni!- continuò Lily ancora incredula davanti all’avverarsi di un sogno.
-Sei dentro? Dio è fantastico!-
Scorpius la strinse di nuovo a se, felice per lei che finalmente vedeva avverarsi i sogni per cui aveva lavorato tanto. Niente altro aveva importanza in quel momento, solo lei e il suo fantastico sorriso. Nemmeno quegli idioti che la guardavano con interesse erano importanti, anche perché contava sulla memoria di Al per poterli riconoscere in seguito e far loro un interessante discorsetto al riguardo. Ma, ora, quel momento era solo per lei.
-Forza racconta come hai convinto papà. Non mi devo preoccupare, vero? Intendo dire non è che lo hai sedotto?- continuò con un sorriso il ragazzo.
-Scemo! Comunque…- e partì a raccontare camminando tranquillamente per i corridoi al braccio di Scorpius incuranti, per un volta, di poter essere scoperti.

 

 

***

 

 

-Ah Lily Potter, proprio te cercavo.- una voce strascicata e ormai nota la fermò nella corsa per arrivare in tempo alla lezione di Trasfigurazione. Stava diventando un vizio perdere le lezioni, ma non aveva voluto rinunciare a minuti preziosi con Scorpius, non in quella maledetta settimana.
-Signor Malfoy, come mai?- si fermò di botto curiosa.
-Prima mi ero dimenticato di dirti una cosa. Non ci saranno sconti né favoritismi quest’estate solo perché sei la ragazza di Scorpius, lo sai vero?-
-Co-come?-
Oddio, oddio, oddio. Era morta. Anzi lo erano entrambi.
-Non sono stupido, Lily.- ghigno made in Malfoy attivo, sguardo condiscendente anche.

Ecco, ora era davvero nei guai, Draco Malfoy di certo non era uno stupido.

 

 

***

 

 

-Scorpius! Tuo padre…-
Ormai saltare le lezione era, ovviamente, diventato un must per Lily Potter, che quella mattina poteva contare un ritardo enorme a lezione Incantesimi e un’assenza ingiustificata a Trasfigurazione, entrambe per colpa di Draco Lucius Malfoy, che sembrava divertirsi a farle scoppiare il cuore.
-Dio basta! Mio padre, mio padre…comincio davvero a credere che sia lui il Malfoy che vuoi…- il ragazzo era esasperato e stavolta non scherzava. Si stava davvero arrabbiando.
-Cosa? O, sta zitto! Ora non abbiamo tempo per scenate di gelosia. Tuo padre…-
-Ancora?- adesso il ragazzo era davvero arrabbiato, ma venne ignorato dalla fidanzata che continuò a parlargli sopra come se nemmeno avesse aperto bocca.
-…lo sa.-
-Sa cosa?- nonostante l’irritazione Scorpius iniziò a sudare freddo.
-Lo sa. Sa di noi.- Lily era ancora sotto shock, tanto che non si curava affatto di urlare nel mezzo di un corridoio.
-Cosa?- panico. Di nuovo. Non era salutare per il suo cuore avere attacchi così frequenti.
-Mi ha fermato poco fa per dirmi che anche se sto con te non ci saranno sconti né preferenze. Che se sgarro sono fuori, insomma.-
-Come fa a saperlo? Ci ha visto, stamattina magari?- A quel puzzle mancavano decisamente dei pezzi. Perché suo padre era andato da Lily invece che da lui?
-No, ma ha detto che non è stupido. Penso se ne sia accorto in questi giorni.-
-Niente altro? Solo non sono stupido?- e qui l’isterismo stava dilagando- Niente urla, minacce, insulti, maledizioni? Niente?- questo era ancora più strano. Altri pezzi che non combaciavano.
-Ha detto che l’unica cosa che può irritarlo è ricordare il mio cognome e che non è lui il genitore che farà fuoco e fiamme per proteggere la virtù della figlia…-
-Oddio sono morto.- Harry Potter. Quanto sarebbe passato prima che anche l’altro genitore venisse a saperlo e desse di matto?
-Ti dirò Scorpius, che mentre io stavo per avere un infarto tuo padre sembrava si stesse trattenendo dal ridermi in faccia.-
-Tipico di mio padre. Non aspetta altro che sia il tuo a uccidermi così non deve sporcarsi la camicia di sangue.-
E con il tono di uno sconfitto, ormai condannato al patibolo, Scorpius prese la sua bella fidanzata per mano, condannandosi da solo.
-Andiamo da tuo padre, prima che il mio si diverta a raccontargli tutto…-

 

 

***

 

 

-Papà posso parlarti un attimo?-
La linea d’azione era stata decisa, di fatto erano due ragazzi in missione. O meglio due ragazzi che coscientemente si erano gettati in una missione suicida, sebbene questo Harry Potter ancora non lo sapesse.
Tutti gli adulti riuniti nella Sala Insegnanti uscirono, garantendo loro un minimo di privacy, proprio nel momento in cui Draco Malfoy faceva il suo ingresso e se trovò strano la marea di gente in ritirata non lo diede a vedere. Ma vedere il figlio e la sua ragazza immobili al centro della sala lo fece sorridere soddisfatto, come un predatore di fronte al suo prossimo pasto.
-Di già ragazzi? Cos’è, il coraggio dei condannati a morte?-
L’allusione al figlio bianco come un cadavere, dopotutto solo i Grifondoro erano tristemente noti per il loro coraggio suicida, era palese. Ah, Hogwarts aveva perso una perla rara con il diploma dell’uomo. Come sapeva mettere a suo agio le persone Draco Malfoy, nessun altro era in grado di farlo, e lo dimostrava la faccia di Scorpius che aveva assunto una sfumatura verdognola che avrebbe reso orgoglioso Salazar in persona.
-E’ successo qualcosa? Ragazzi siete in punizione? Lily, non dirmi che hai duellato con Scorpius!- il tono di voce di Harry Potter variava dal preoccupato al irritato andante. Non era certo la prima volta che sua figlia faceva una cosa del genere, nonostante non si sa come non avesse mai scontato una punizione in quattro anni di scuola.
Ma se la leggenda di Harry Potter era ancora viva, se lui stesso lo era, dopo anni e anni di attentati più o meno voluti alla sua vita, questo lo si doveva a una sfacciata dose di fortuna oltre all’innato istinto dell’uomo che più di una volta l’aveva salvato. E ora quell’istinto gli diceva che in ballo c’era qualcosa di grosso e potenzialmente sconvolgente.
-No, papà. Tutto bene. Ma vedi, ecco…noi…ehm…-
Vedere sua figlia senza parole e nel panico era un evento raro, per non dire unico, che confermò la sottile apprensione che animava Harry. E che Draco se la stesse evidentemente spassando lo impensieriva ancora di più.
-Signor Potter, ci siamo innamorati.-
Oh, adesso sarebbe toccato al caro e leale Godric brillare d’orgoglio nei confronti del ragazzo se avesse potuto vederlo. Tanto coraggio, tanto sprezzo di una morte imminente e dolorosa avrebbe sicuramente fatto rimpiangere la sua assegnazione a Serpeverde.

Il gelo calò nella stanza. Harry James Potter avrebbe scommesso di sentire il proprio cuore fermarsi di botto, lo sperò con tutto se stesso per evitare così di chiedere spiegazioni, ma non accadde. Dall’altra parte Draco Malfoy, invece, osservava la scena provando quasi pena per il vecchio nemico rivolgendoli anche uno sguardo carico di compatimento. Dopotutto era pur sempre di Potter che si stava parlando. Eppure nei suoi occhi brillava un sadico divertimento per tutto quanto che non veniva mitigato nemmeno dalla certa, ed era dura per lui ammetterlo, ma esilarante futura dipartita del figlio che sarebbe avvenuta nel momento il cui Potter avesse ripreso coscienza di sé. Si tratteneva a stento dall’evocare un bicchiere di vino elfico, degno connubio alla scena cui stava assistendo, solo per assicurarsi di avere libere le mani nel momento dell’attacco al figlio.
Dopotutto Lucius gli aveva insegnato qualcosa di buono tanti anni prima. Un erede in famiglie antiche come la loro era necessario e se doveva sacrificarsi per permettere a Scorpius di vivere, avrebbe preso un pugno volentieri al posto suo. Ma poteva divertirsi ancora un po’…
-Dio, Potter! Ancora non l’hai capito? I ragazzi qui – e i due sbiancarono sentendo quelle parole – sono venuti a dirti che Scorpius e Albus stanno insieme e tu non dici niente?-
Accadde in un attimo. Harry riprese fiato allontanando l’infame pensiero della sua bambina insieme a un ragazzo, a un Malfoy, perché non era di lei che Scorpius si era innamorato quando realizzò la parole di Draco.

Scorpius e Albus. Scorpius e Albus insieme. Innamorati. Oddio…

Svenne con ancora sul visto l’espressione agghiacciata senza che nessuno dei presenti si prendesse la briga di muovere una bacchetta per impedirgli una testata coi fiocchi.
Scorpius e Lily erano allibiti per l’uscita di Malfoy Senior e assistettero impotenti alla caduta dell’altro. Draco invece si decise finalmente a far apparire quel benedetto vino elfico con un ghigno diabolico sul volto, tutto soddisfatto dell’impresa appena compiuta.
-Dice che è morto, signore?- Lily ancora non si era mossa dalla sua postazione al fianco di Scorpius.
-No, tra un po’ starà bene. Merlino, ti ringrazio per avermi fatto assistere…- liquidò con noncuranza la preoccupazione della ragazza dando un leggero calcio a Harry girandolo supino e portandosi il bicchiere alle labbra.
-Ma che ti salta in mente? Dirgli una cosa del genere. Grazie papà.- proruppe acidamente Scorpius ancora incredulo dell’accaduto.
-Dovresti proprio ringraziarmi, ragazzino. San Potter non ci avrebbe pensato un attimo nel lanciarti un Cruciatus per aver toccato la sua graziosa bambina. Ora la prenderà sicuramente meglio…-
E i due ragazzi non sapevano quanto Draco avesse ragione perché una volta risvegliatosi, Harry, rischiò un nuovo svenimento prima che gli venisse spiegata tutta la verità da una preoccupata Lily e un timoroso Scorpius. Sapere che non avrebbe mai sorpreso il ragazzo e il suo secondogenito in momenti romantici o compromettenti sembrò sollevarlo incredibilmente, tanto che per un paio d’ore accettò quasi con gioia la novità. Con grande scontento di James che aspettava una sfuriata degna di Odino dalla mattina dell’arrivo a scuola del padre, ma che non più tardi della sera venne visto aggirarsi tutto contento per la scuola alla ricerca di Pix per festeggiare.
Harry Potter aveva messo sotto torchio il piccolo bastardo. Harry Potter aveva dato di matto, facendo fuoco come un drago per la figlioletta. Prima di essere schiantato da Hermione Granger sotto lo sguardo di un allibito Ronald Weasley e un colpito Draco Malfoy. Già quella serata meritava proprio un festeggiamento con i fiocchi ai danni dei Serpeverde.
Così James riuniti Fred e Jason, assoldato un esaltato e commosso Pix e preparato il piano d’azione (quel maledetto di Jason si era detto totalmente contrario a ridecorare il dormitorio Serpeverde a immagine e somiglianza della loro torre e si era perfino rifiutato di riempirlo di Zucchero Filato Extra Zuccherato Super Appiccicoso) erano passati all’attacco entrando non si sa bene come nel suddetto dormitorio.
La mattina dopo il tavolo Serpeverde era un tripudio di colori. Ogni ragazzo sfoggiava una sgargiante tinta ai capelli che variava dal lilla all’arancione per passare da tonalità quali il rosa antico e il giallo canarino. Per non parlare degli appartenenti alla squadra di Quidditch, Albus incluso, di un adorabile blu puffo su tutto il corpo. Qualcuno avrebbe potuto pensare che Scorpius Malfoy fosse stato salvato dallo scherzo dell’arcobaleno, ma non quest’ultimo. Si era infatti svegliano nemmeno un’ora prima con il solito marmoreo colorito, ma con la testa luminosa. È si, per lui il colore prescelto era stato il giallo fosforescente, che si accendeva come una lampadina in mancanza di luce. Insomma l’umore quella mattina variava dall’orgoglio che risplende negli occhi delle madri verso i figli  di James e Pix, i propositi di vendetta della nuova Casa Arcobaleno e l’allibito dei professori.
Una normale mattina a Hogwarts, insomma.

 

 

***

 

 

Era l’ultima sera di Harry Potter e compagni a scuola. Finalmente, o almeno Lily e Rose la pensavano così, i loro genitori si sarebbero tolti di torno. Harry alla fine era venuto a patti con il fatto che la figlia stesse crescendo e perfino con i suoi gusti in fatto di ragazzi, Malfoy ancora se la ghignava ancora ogni volta che si incrociavano per i corridoi, Hermione era psicologicamente provata per aver cercato di inculcare il rispetto per gli elfi in ragazzi purosangue o solo menefreghisti, Ron beh, lui stava dando di matto.
Aveva tentato ogni sorta di contro incantesimo su Lily, convinto della malafede di Malfoy Junior, riuscendo solo a fare irritare la ragazza e la moglie. Accertatosi con incredulità e scontento che i sentimenti c’erano ed erano reali, allora si era gettato in una nuova missione. Ufficialmente proteggere la sua povera bambina da subdoli maniaci, e se perfino Lily ne era stata preda la sua dolce Rose era in grave pericolo, ufficiosamente le stava appiccicato ogni momento che la figlia trascorreva fuori dalle aule allontanando ogni essere di sesso maschile presente a scuola, garantendole una vita sociale molto povera nei prossimi mesi e un’isteria prossima allo scoppio.
E domattina finalmente se ne vanno. Grazie Merlino!
Il vecchio Trio dei Miracoli si era riunito nella Sala Comune dei Grifondoro, costringendo i figli a fare altrettanto (Albus era stato fatto addirittura entrare di straforo), a ricordare i bei tempi andati. Ma ormai era tempo dei saluti.
-Sai tesoro, non me ne ero accorto in questi giorni, visto che mi evitavi continuamente, anche se ora so il perché, ma sei cresciuta.-
Harry Potter davanti al ritratto, circondato da tutti gli altri, guardava attentamente la figlia.
-Beh è normale, no Harry? Non la vedevi da quattro mesi…- Hermione dopo anni di amicizia ancora non si capacitava di quanto gli uomini, suo marito in prima fila, potessero essere ottusi in certe cose.
-Non intendo in altezza o altro. Guardale gli occhi, Herm. Non sono quelli della bambina che è salita sul treno a settembre per affrontare il suo quarto anno. Qualcosa è cambiato, ma non riesco a capire cosa…-
Ah, caro dolce e innocente Harry. Ancora non sapeva di aver appena lanciato una bomba.
Occhi? Diversi? Cresciuta?
La voce interiore di James stava lentamente degenerando, ancora a metà tra l’isteria acuta e il tono del diavolo. Il suo cervello da mentecatto, invece, lavorava a pieno ritmo, mentre gli occhi lanciavano sguardi traditi alla sorella.
Leggende metropolitane, o almeno James le aveva sempre ritenute tali, volevano che gli occhi di una donna dopo aver perso la verginità avessero qualcosa di diverso. Raccontassero una storia nuova, fatta di segreti e malizia. Una storia diversa da quella che raccontavano invece quelli di una pura e innocente ragazzina, quale doveva, era, sua sorella. Giusto? Giusto?
A questo aveva sempre creduto, erano solo stupide leggende, ma se…
James sapeva quanto il fiuto di suo padre fosse infallibile. E se qualcosa gli diceva che gli occhi di sua sorella erano diversi da quelli che aveva a settembre allora doveva essere vero.
Ma questo significava solo una cosa…
-Malfoy è morto.-
E con la calma di un serial killer uscì dalla Sala Comune diretto a Serpeverde. Quel maledetto l’avrebbe pagata e poi avrebbe pensato anche a sua sorella. Magari una cintura di castità.
La famiglia di Jason collezionava anticaglie, probabilmente avrebbero potuto indicargli dove trovarne una. Al massimo si sarebbe rivolto a un armaiolo o un fabbro e l’avrebbe fatta costruire.
Se quel porco aveva osato toccare sua sorella…
A nulla valsero i richiami del padre. A nulla valsero le minacce di Lily o i tentativi di persuasione di Albus. Nemmeno la faccia dubbiosa circa la sua sanità mentale che avevano tutti gli altri ebbero il potere il fermarlo. Il mattino sorse e portò con se una visita di gruppo in infermeria.
James e Scorpius se l’erano date di santa ragione, quest’ultimo senza nemmeno saperne il motivo scatenante, ma aveva comunque accettato tranquillamente di scaricare i nervi addosso al maggiore dei Potter. Entrambi si ritrovavano all’alba delle sei su un candido letto, circondati dall’odore tipico degli ospedali, con lividi vari, graffi e tagli su labbra o sopraccigli. Hugo con un bernoccolo in testa per aver tentato di separarli. Albus che si era tenuto intelligentemente in disparte. Lily che non aveva più voce tanto aveva urlato insulti al fratello e dopo anche al fidanzato per spiegare loro quanto li trovasse infantili e idioti. Rose che si torceva le mani dall’ansia.
Tutti vennero alleggeriti di venti punti a testa, nonostante le proteste di un irritato Albus che non c’entrava nulla e una sconvolta Rose che non aveva mai perso un punto in sei anni di scuola.
Harry ancora non si capacitava di cosa avesse scatenato la reazione di James e Draco, chiamato in infermeria per il figlio, lo guardava con un misto di disgusto e compassione per tanta ignoranza.
Ancora oggi ringraziava Merlino che suo figlio, nonostante la dubbia educazione vintage impartita dalla moglie, non fosse finito in quella torre di matti. Ma di una cosa era certo. Nel malaugurato caso in cui i ragazzi si fossero sposati, e rimanere legato a Potter non l’augurava a nessuno, si sarebbe fatto delle grosse risate durante le cene di famiglia. Che sarebbe accaduto a discapito della salute del figlio non aveva poi tanta importanza, lui aveva visto di peggio dopo le risse con Potter Senior che un sopracciglio spaccato e qualche livido ed era ancora vivo...


ANGOLO AUTRICE.
Innanzitutto mi scuso per il ritardo ma, non ci crederete, ho avuto la febbre. Come si faccia ad ammalarsi ad agosto non lo so, ma è successo.
Due parole sul capitolo. Dopo una revisione veloce mi sono piacevolmente resa conto che mi piace. Insomma di solito trovo sempre dei passaggi che non mi convincono o che non sono resi in italiano come vorrei, ma stavolta non è così. Mi sento soddisfatta, anche se mi spiace non aver inserito spesso Scorpius. Vorrei anche specificare che adoro Draco Malfoy e amo Jamie (avete notato che non viene mai chiamato così qua? Mi piaceva far avere una continuità con First Kiss anche se i due episodi sono distanti per anno e contesto) e che sono orgogliosa di lui come una mamma chioccia.
Piaciuta l'immagine di un ghignante Draco con in mano Vino Elfico dopo aver fatto schiantare a terra il nemico di sempre?  E il festeggiamento di James, spalleggiato dall'ormai fedele Pix, dopo il tanto voluto confronto tra i ragazzi e Harry? Per quanto riguarda quest'ultimo, è troppo fuori del personaggio? Ron e Hermione sono stati le macchiette di sfondo alla storia.
Beh mi scuso ancora per l'emorme ritardo, nei miei progetti dovevo aggiornare già giovedì, e spero la conclusione vi faccia divertire.
Grazie a mayetta non solo per la recensione, ma perchè leggendo quello che ho scritto ho capito di essere riuscita a dire quello che volevo. E si, a Draco piace Lily, gli fa tenerezza diciamo, anche se nemmeno io so perchè. Volevo che fosse così, insomma.
lunamo64, luisa, grazie grazie grazie per i complimenti, sei stata veramente dolce. Sono contenta che ti abbia fatto divertire, perchè ammettiamolo questa storia non ha altro fine che non una risata.
Giusy, __thestorm, nessuno aveva mai definito qualcosa scritto da me "stupendamente bello", grazie! Mi hai fatto andare su di giri. Avevo intenzione di mandarti una mail con un piccolo spoiler del capitolo, ma poi ho avuto la febbre e il computer è rimasto spento per giorni, mi spiace, ma spero che il capitolo ti abbia soddisfatta.
prettyvitto hai messo la prima recensione. Grazie infinite anche a te. In tutte le fiction sulla nuova generazione che ho letto quello bravo in Pozioni è Albus mentre Lily è sciocca o troppo zuccherosa. Con due fratelli, uno dei queli è James, nessuno dei due aggettivi mi convinceva.
TINAX86 grazie per la recensione a First Kiss. Hai centrato esattamente il punto, sai? Jamie da proprio il suo primo bacio per prova fiducioso nelle parole di Vicky, perchè è Vicky, nonostante tutte le sue idee sulle femmine appiccicose e le botte in testa! Magari se leggi anche questa mi fai sapere cosa ne pensi? Sono contenta che anche Castelli di carta ti sia piaciuta. A me faceva tanta tenerezza, come FK.
Grazie anche a baby-bunny, Fred Cullen e lalla22 che avete inserito Suicida coraggio nelle preferite. Grazie a jeginnybells, netta_netta, Zakurio e _MissSlytherinOsa_  per averla inserita tra le ricordate. Grazie ad harmon8y9, Pecky, prettyvitto, Scorpiusthebest, sedsed, sunflower e SweetCherry per averla inserita nelle seguite. Grazie anche a chi ha solo letto la storia, spero che vi sia piaciuta. Ora smetto di scrivere, sperando di leggere le vostre recensioni, mi fate felice, molto molto molto!
Baci baci, Rebecca.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: reb