Brutte notizie
Harry Potter era sdraiato nella sua camera, si era appena alzato, alzò lentamente lo sguardo sul letto di fianco al suo, c’era Ronald, il suo migliore amico, era oramai un membro ufficiale dell’Ordine. Sorrise. Cercò di pensare a ciò che aveva sognato, c’era un uomo, un uomo alto e moro, sui trent’anni. Chi era?
La
voce di Ginny interruppe i suoi pensieri
-Ciao
Harry, come va?- chiese allegra la ragazza, era spettinata e indossava un
pigiamino estivo, gli occhi castani erano aperti al massimo, in quanto nella
stanza ci fosse un buio pesto
-Bene,
grazie…come sei in ordine- disse scherzando, non che lui fosse molto meglio,
era tutto spettinato e aveva gli occhi incrostati, la ragazza parve
accorgersene, e scoppiò in una risata cristallina e sincera
-Hai
parlato proprio tu- disse senza smettere di ridere
Lui
le sorrise, poi si alzò, in pigiama sembrava ancora più bello, questo,
forse,perché il pigiama aderente gli faceva risaltare i muscoli. Ginny lo guardò
ammirata, parve dimenticarsi per un attimo che era fidanzata con Dean, perché,
piegando di lato la testa, guardò l’amico intensamente, lui se ne accorse e
tossicchiò.
Ginny
arrossì, ma non abbassò lo sguardo
-Sei
carino in pigiama- disse candidamente, fu il turno di Harry di arrossire
-Ehi…smettila
Gin- la voce di Hermione li fece sobbalzare –Devi sempre ricordarti che stai
con Dean?-
-Uffa,
non posso neanche guardarlo…- Ginny parlò sarcasticamente, ma Hermione non
parve coglierlo
-Non
mi sembra il caso, Gin!!! Anche Harry è fidanzato!! Vero Harry?- Hermione lo
disse praticamente urlando, Harry la guardò confuso, era fidanzato? Da quando?
Ma soprattutto con chi? In men che non si dica disse queste parole, senza
neanche accorgersene, Hermione si mise una mano sulla fronte e poi, trascinando
fuori Ginny, uscì sbuffando, Harry poté finalmente andare in bagno, si diede
una lavata ed indossò un paio di Jeans, con una maglietta verde smeraldo, molto
larga scese a fare colazione, in cucina non c’era nessuno, solo una ciambella
con glassa.
Harry
la prese, poi aprì la dispensa e ne tirò fuori un’altra scatola, si preparò
un caffèlatte, si sedette e preso il libro di pozioni iniziò a leggere qualche
passo, era arrivato a come si prepara la pozione dell’amore, quando la porta
si spalancò e un Ron ancora assonnato entrò.
Si
sedette stancamente e osservò l’amico.
-Immagino
che hai passato i gufo, è?- chiese
-Oh,
il libro è di Hermione- disse Harry indicandolo, -Comunque si, ho passato i
gufo-
Ricordava
come fosse stato ieri.
Era
terribilmente nervoso quel giorno, aveva fatto a botte con un paio di ragazzi,
gli mancava Sirius, in quel momento un ticchettio insistente alla finestra, un
gufo bruno entrò e lasciò in camera una lettera da Hogwarts. I risultati.
Il
cuore di Harry aveva preso a battere forte, aprì la busta e poi lesse.
Carissimo
signor Potter,
Siamo
lieti d’informarla che ha diritto a sapere i risultati dei suoi esami.
RISULTATI
Pozioni:
Eccellente
Trasfigurazione:
Eccellente
Storia
della magia: Troll (Bocciato)
Divinazione:Accettabile
Cura
Della Creature Magiche: Oltre Ogni Previsione
Incantesimi:
Oltre Ogni Previsione
Erbologia
Oltre Ogni previsione
Difesa
Contro Le Arti Oscure: siamo lieti d’informarla che lei ha ricevuto un voto
pari a 150/100, in quanto le possiamo dire che il suo voto è: FENOMENALE
In vece Professoressa
M. McGranitt
Vicepreside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts
Harry
aveva fatto un balzo poi aveva sorriso.
-E
anche con dei bei voti- terminò in un sorriso
-Oh
sono così contenta- Hermione gli balzò al collo, e gli stampò un bacino sulla
guancia, Ron scrutò i due con un espressione corrucciata, poi sorrise
lentamente
-Con
me non hai fatto così- mormorò, Hermione lo sentì e lo guardò accigliata,
perché avrebbe dovuto farlo del resto, mica era obbligata, comunque gli si
avvicinò e gli scoccò un timido bacio sulla fronte
-Contento
ora?- domandò osservando l’amico diventare del colore dei suoi capelli
Harry
scoppiò a ridere, per qualche istante si dimenticò di tutto quello che aveva
per la testa e si concentrò solo sulla sua risata e sull’espressione
dell’amico
-Che
hai da sghignazzare in quel modo?- chiese l’amico scaldandosi
-Dovresti
guardarti- disse l’altro tra una risata e l’altra
Ron
guardò i due amici, poi iniziò a ridere pure lui, in quel momento entrò
Silente, i tre si alzarono immediatamente e smisero di ridere.
Sembrava
molto abbattuto, li guardò e semplicemente una lacrima gli corse lungo la
guancia, poi si abbandonò sulla sedia in cucina la testa tra le mani e lo
sguardo assente, non sembrava neanche lui.
I
tre amici si guardarono perplessi, sembrava strano, Silente era sempre stato
calmo e tratteneva le sue emozioni, come mai allora?
Cos’era
successo?
Hermione
gli si avvicinò e gli si sedette accanto, Silente non se ne accorse, anzi i
suoi singhiozzi parvero più insistenti, Harry lo guardò, come aveva fatto a
non capire quanto Silente avesse fatto per lui e ad odiarlo addirittura???
Silente
alzò il capo e le lacrime nei suoi occhi diminuirono fino a scomparire.
-Professore
cos’è successo?- chiese Hermione guardandolo nei suoi occhi azzurri
Silente
la guardò, poi guardò Ron ed infine Harry.
-Voldemort-
sussurrò, quel nome fece capire tutto, qualcuno era morto, oppure qualcuno ha
tradito.
-Chi
è morto?- chiese Harry, e quelle parole gli costarono più coraggio che
combattere il drago durante il quarto anno, Silente abbassò il capo, poi parve
che un’ultima lacrima gli rigasse il volto.
-I
genitori di Hermione- disse
Hermione
sbiancò, poi gli occhi le si riempirono di lacrime, era distrutta, non aveva la
forza di alzasi e nemmeno di piangere, la forza della notizia la travolse, era
li seduta che guardava Silente, Ron le si avvicinò e l’avvolse in un
abbraccio, un tenero abbraccio fraterno, la ragazza lasciò cadere le lacrime, e
pianse per molto, Ron le batteva la mano sulla spalla, Harry li guardava, poi si
avvicinò.
-Mi
dispiace Hermione- disse, era sincero, per quanto si fosse mai arrabbiato con i
suoi amici, non gli avrebbe mai augurato la morte dei loro genitori
-Grazie…Harry-
poi scoppiò in un pianto dolorosissimo per i suoi amici, era davvero straziante
vederla in quello stato, le lacrime le rigavano il viso, poi scappò nella sua
stanza.
Ron
era paralizzato, poi aprì la bocca e balbettò un cos’è successo.
-Vogliono
indebolire l’interno dell’Ordine- disse Silente.
-Dobbiamo
fare una riunione-
Ma
non erano i soli in quel momento a fare una riunione.
-Ben
fatto Lucius ben fatto- disse Voldemort ad un uomo inchinato ai suoi piedi
-Grazie
padrone, la Granger non è più un problema, abbiamo indebolito il suo…-
Lucius sembrava interdetto tra il continuare e il non farlo, un’occhiata del
padrone gli fece capire che doveva andare avanti
-…Cuore,
non combatterà più come prima, è debole- terminò, un ragazzo sogghignò, era
alto, magro, biondo sui sedici anni, era lui che aveva ucciso i genitori della
so tutto io. E ne andava fiero.
Il
ragazzo avanzò lungo la sala, e si inchinò di fronte a Voldemort, fiero di
aver assoldato un così abile soldato.
-Bravo
Draco, hai superato la tua prova- disse con una voce dolce, ma allo stesso tempo
fredda come il ghiaccio
-Grazie
mio signore- rispose accennando un sorriso, volto appena il capo verso il padre,
che gli mandò un’occhiata di trionfo, anche suo figlio era un mangiamorte.
-Voglio
che tu scopra i punti deboli di Weasley e Potter, e vorrei anche indebolire
ulteriormente la Granger, si anche lei, i genitori non sono abbastanza per una
mezzosangue- disse sprezzante il mago oscuro
-Sarà
fatto mio signore- rispose il biondo rialzandosi e guardando negli occhi colui
che aveva parlato, sfidandolo in un certo senso.
-Mi
piace la tua aria arrogante, ma vedi di essere più devoto Draco, o potresti
rischiare la morte…e sinceramente non voglio perdere un aiutante come te-
disse –Ah…. Vedi di impegnarti con la tua missione, quei tre sono i più
pericolosi trai nostri nemici, ma
per nostra fortuna sono trai più giovani, e perciò facili da indebolire-
continuò sorridendo, poi gli lanciò una bottiglietta –Usala- detto questo si
ritirò.
Intanto
all’Ordine si era appena tenuta la riunione, Hermione, sarebbe andata ad
abitare con Harry durante le vacanze, i Dursley si erano dimostrati lieti di
aiutarli, forse più per paura che per altro, ma soprattutto per Harry.
Sarebbe
stato più contento se avesse avuto al fianco un’amica, così l’avevano
accettata tra loro, inoltre il fatto che fosse di origini babbane aveva aiutato.
La
ragazza non era più uscita dalla piccola stanza, e i due amici erano molto
preoccupati, in più Silente pareva sempre più teso, più preoccupato, come se
qualcosa che doveva avvenire fosse avvenuta prima del tempo, qualcosa di grosso,
certamente non aveva a che fare con Hermione, aveva a che fare con qualcosa che
lo riguardava, o almeno così la pensava il bambino sopravvissuto, e non sapeva
neanche quanto la cosa fosse importante, sia per lui che per la guerra che si
stava preparando.