-Jane, moglie adorata, abbiamo ospiti!-
Jane, ormai con un gran bel pancione da inizio del settimo mese, aprì a Harry, Ginny con la carrozzina del piccolo James Sirius.
-Siamo passati a farvi una sorpresa!- esclamò Ginny, un bel sorriso che metteva in mostra le fossette sulle guance più paffute
Jane la abbracciò -Prego! Entrate, che bello vedervi!-
George aiutò Ginny a sistemare il passeggino.
-Allora, fatemi vedere questa meraviglia di nipote!-
-Ma quanto sei bello, signor Potter Junior! Degno di tuo zio!-
-In effetti non ti somiglia neanche un po'!- commentò Ginny, tenendo in braccio il figlio tutta orgogliosa
-Vado a preparare il thè- annunciò Jane, facendo per alzarsi
Non fece in tempo a pronunciare quelle parole, che si sentì afferrare per un polso e trascinare al posto di partenza.
-Non ci provare, Jane! Posso farlo anch'io, tu devi riposare!- fece George, irremovibile
Jane alzò gli occhi al cielo -Tuo fratello è impazzito- mormorò, rivolta a Ginny
Ginny sorrise, indulgente -Si preoccupa per te, infondo è normale. Anche se Harry era sempre troppo occupato a salvare il mondo...- aggiunse a mo' di frecciatina rivolta al marito
Harry sorrise imbarazzato -Ma Ginny, cosa dici?- fece, scompigliandosi i capelli
Jane ridacchiò, mentre George arrivava col tè -Et voilà!-
Nonostante il mix di servizi da thè (tutti regali di matrimonio, naturalmente), George non sembrava essersela cavata poi male.
-...Sempre decisi a non sapere se è maschio o femmina?- domandò Harry, curioso
-Decisissimi. Infondo è nostro figlio in entrambi i casi! Anche se questo non ci salverà dal ricevere tutine gialle...- sospirò George
Jane fece una smorfia: detestava il giallo.
-..E se fosse una femmina? Avete pensato ad un nome?- domangò Ginny
George ridacchiò -A parte Muriel o Caroline?-
-Abbiamo pensato anche a Molly, ma non voglio offendere mia madre...e a Vivian, ma non voglio offendere Molly-
-Non deve essere per forza il nome di un parente- osservò Harry -...anche se, nel nostro caso, abbiamo pensato che fosse dovuto seguire la regola!-
-Avete fatto bene- sorrise Jane, pensando a James e Sirius come li aveva conosciuti -diventerà un celebre scavezzacollo- osservò
Ginny trasalì -Mi auguro di no! Ci hanno già pensato suo nonno e suo padre a fare la loro...-
-Non dimenticare lo zio George e lo zio Ron- ghignò suo fratello -E anche tu, Ginny, ti sei fatta valere!-
Ginny alzò gli occhi al cielo, fingendo di non sapere di cosa George stesse parlando -Non voglio neanche far sentire a James certe cose!-
-E' per questo che c'è suo zio..non è vero piccolo Jamie?- fece George, faccia a faccia col neonato
In quel momento, James prese a piangere disperato.
-Hei, ma...che ho fatto?!-
-L'hai chiamato Jamie. Quel soprannome fa schifo! Non è vero James?- fece Ginny, prendendolo in braccio
-Hai perfettamente ragione, Ginevra!- ribattè George
-Non chiamarmi così- sibilò Ginny, a denti stretti
-Va bene, va bene, time out! Che ne dite di un po' di biscotti?- propose Jane
I fratelli Weasley si placarono, così che George e Harry cominciarono a discutere di Quidditch e di Ron, e Ginny potè dare a Jane utili consigli. Da una cosa, però, non poteva salvarla.
***
-Miriam? Sei in casa?-
Una risposta soffocata giunse da camera della ragazza.
-Sono Jane! Puoi aprire, per favore?-
-Entra pure...-
Il tono non sembrava proprio quello della solita Miriam!
Jane entrò -...Che hai? Sei malata?- domandò Jane preoccupata
Trovò Miriam sommersa da una valanga di peluches, in compagnia di un barattolo di gelato al cioccolato.
-No...-
-Oh, no!- Jane sapeva cosa significava. Ricordava bene quando, a Hogwarts, trovava Miriam nelle cucine a farsi consolare dagli elfi domestici con torte giganti, mentre abbracciava un peluche oppure Rufus, il gatto della stessa Jane. Significava rottura -Com'è successo?-
-L'ho lasciato io. Ma non so se ho fatto la cosa giusta- raccontò Miriam
-Come mai l'hai lasciato?- domandò Jane, strappandole il vasetto di gelato
Miriam si strinse al petto il Boccino d'Oro morbidoso -Perchè mi sembracon lui le cose non potranno mai andare da nessuna parte. Nessun progetto, niente di niente! Un tempo ne sarei stata felice...ma vedo te e George! E poi sono cresciuta anch'io...-
Jane la abbracciò -Sono fiera di te- le disse
Miriam scoppiò in un pianto a dirotto -Ma non so se ho fatto davvero la cosa giusta! E Adam...dovevi vedere la sua faccia!!-
-Non se lo aspettava, eh?- fece Jane, consolatoria -Magari crescerà e tornerete insieme-
-Non lo so...- Miriam si asciugò le lacrime con le maniche del maglione -Ma per ora mi sento meglio così-
Jane annuì, cercando di abbracciarla per quanto il pancione glielo consentisse
Miriam se ne accorse e non potè trattenere un sorriso -Oh, ma guardati! Stai qui a consolare me quando dovresti essere tu quella il lacrime" Non fanno questo effetto gli ormoni in gravidanza?-
-Ogni tanto mi capita di avere qualche sbalzo d'umore- convenne Jane -Ma per il resto non sono mai stata meglio-
-E George? E' ancora in fase "marito-nonchè-futuro-papà-iperprotettivo?"-
-Sono venuta qui per questo- confessò Jane -Voglio dire... adoro George. Lo amo, davvero, ma... Non mi lascia fare niente! Mi tratta come se fossi in punto di morte!-
-Forse è il caso che gli dica due paroline?- si offrì Miriam, sempre disponibile per certe faccende
Jane scosse il capo -E' solo premuroso, dopotutto... Non avrei mai pensato che George fosse così iperprotettivo!-
-Infondo non è un male, puoi sempre farlo diventare un sorta di elfo domestico per un po'!-
-Miriam! Non essere perfida!- esclamò Jane -Non sta più nella pelle- disse poi, sorridendo a sua volta al pensiero
-Come lo capisco! Anch'io non vedo l'ora di conoscerlo...o conoscerla!- esclamò Miriam, balzellando sul letto -Certo, per voi che siete i genitori...dev'essere anche peggio!-
-Stamattina Molly ha mandato un gufo per dirci che ha trovato il nome perfetto per una femmina: Clorinda come la sua bisnonna- gemette Jane
Miriam era orripilata quanto Jane.
-Clorinda? Ma è terribile! E che dici, vi ha già proposta Celestina?-
-Ovviamente- sospirò Jane
Miriam strinse le mani all'amica -Jane...in qualità di migliore amica ti prometto che non farò mai proposte del genere!-
-Tu hai qualche idea?- domandò Jane, speranzosa
-Sarebbe carino un nome semplice, magari corto...per te, dico. Se avessi una figlia le darei qualche nome strano, magari di qualche attrice famosa...- Miriam iniziò a fantasticare sui nomi più improponibile da affibbiare a una povera ed innocente creatura
Jane commentò che Miriam aveva ragione a dire che per lei era meglio un nome corto e classico, e stava per proporne un paio quando bussarono alla porta.
-Miriam? Sono George!-
Miriam scattò in piedi, ormai perfettamente in sesto.
-Ci penso io!-
-...Sii gentile!- la implorò Jane, dal divano
Miriam aprì la porta -Buonasera, futuro padre! A che posso esserti utile?- lo accolse, con le migliori intenzioni
-Jane è qui?- domandò George, prima di individuarla sul divano -Amore, dovevi avvertirmi!- esclamò, tirando un sospiro di sollievo
Miriam gli si parò davanti, nel tentativo di bloccargli la strada, per quanto le consentisse la sua scarsa altezza.
-Fermo lì! Siamo in piena conversazione "tra donne", e non stiamo facendo niente che metta a rischio la salute di Jane!-
-Ma ci sono le vitamine da prendere!- fece George -E poi le allergie primaverili!... E magari questa casa non è del tutto disinfetta, mi ricordo del mostro del lavandino!-
-Hei! Guarda che casa mia è perfettamente pulita! E il mostro c'era più di un anno fa- ribattè Miriam, puntandogli un dito contro
-Ma un anno fa Jane non era incinta- ribadì George -E poi tu sei inaffidabile! Hai appena gettato in depressione il mio miglior impiegato!-
Miriam afferrò George per il maglione, minacciosa -Sei fortunato che lavori in un negozio di scherzi, allora! E comunque non sono inaffidabile se si tratta di Jane e del mio pseudo-nipotino!-
-Voglio solo vedere se sta bene!- fece George, implorante
-Sta benissimo, guardala! E' un fiore!-
-Non puoi impedirmi di controllare! E' mia moglie!- protestò lui
-Ma posso impedirti di soffocarla- ribattè la ragazza
Miriam prese George per le spalle e lo fece uscire -Arrivederci carissimo!- fece, ridendo, prima di chiudergli la porta in faccia
-Per ora sei salva! Ringrazia la mia sfacciataggine!- esclamò Miriam, vittoriosa
-Poverino però...- fece Jane, sentendosi subito in colpa
-Naaa! Ti ha sotto controllo 24 ore al giorno!-
Jane fece un sorrisetto -Già...hei, a proposito...grazie per il mega peluche fatto a Puffola Pigmea, il bambino...o la bambina, lo adorerà-
Miriam rispose al sorriso -Figurati! L'avrei preso per la mia collezione...ma poi ho pensato che il tuo bambino non ne avrebbe avuto neanche uno, mentre il mio letto straborda..-
-Sei la migliore Miriam- sorrise Jane -E quindi volevo chiederti...ti andrebbe di fargli da madrina?-
l sorriso di Miriam si accese di gioia -Io madrina? Anche se presumibilmente George mi sta odiando e ancora devo farmi perdonare per quell'assurdo addio a nubilato??-
-Ma certo che sì, scema! A chi credevi che l'avrei chiesto se no?-
La ragazza alzò le spalle -Non ho idea. A qualche vecchia zia di Molly, forse- ridacchiò
Jane la abbracciò -Mai- sorrise
***
George rientrò a casa, sperando che Jane fosse già tornata
Era rimasto ancora piuttosto interdetto per la faccenda di Miriam, e si augurava che Jane avesse una buona spiegazione da dare per tutto ciò.
-Jane, sei in casa?-
-Sono in salotto!- arrivò la risposta: Jane stava piegando alcune sue camicie.
Come da copione, George si precipitò a soccorrere la moglie in grave pericolo.
-Lascia stare, non affaticarti per niente! Posso fare da solo!-
-George per favore...!- fece lei, cercando di riprendersi le camicie
-No! Vai a riposare, e ricordati le vitamine! Scommetto che da Miriam ti sei completamente dimenticata!-
-Tesoro, credo che dobbiamo parlare- fece Jane, gentilmente, prendendolo per mano e sedendosi sul divano
George la seguì, tenendosi strette le camicie per evitare che Jane se ne riappropriasse con un tranello.
-Sei splendido a preoccuparti così per me, davvero- esordì Jane -...ma devi capire che sono incinta, non anziana o malata!-
-Ma io...cerco solo di dare una mano! E di evitarti sforzi, si capisce- spiegò George, candidamente
-...E sono felice che tu sia così collaborativo, è che a volte esageri un tantino ecco...vedi, se sto da Miriam, o se piego camicie non mi succederà nulla di male- spiegò, dolcemente
George sembrava non aver mai preso in considerazione una simile possibilità.
-Ah...beh, sono ancora in rodaggio! Non sono mai stato in certe situazioni prima! Ma ne sei proprio sicura?-
-Assolutamente- annuì Jane con un sorriso, prima di trattenere il fiato -Svelto, dammi la mano!-
George si lasciò afferrare da Jane, curioso.
Jane gli fece poggiare la mano sul pancione -Senti?- disse, in un soffio emozionato
George s'illuminò: era la prima volta che sentiva suo figlio scalciare!
-Lo sento!-
Caddero in un silenzio riverenziale finchè il calciare scemò.
-Wow- riuscì solo a dire Jane
-Era lui! Mi sa che ci aveva sentiti e voleva dire la sua- ipotizzò George, entusiasta
-Non vedo l'ora di conoscerlo- fece Jane, eccitata
-Saprà farsi sentire, su questo non c'è dubbio- sorrise lui
Jane si alzò, contenta -Vado a preparare la cena-
George fece per dire qualcosa, ma si trattenne -Okay, vai pure da sola- acconsentì -Però non cucinare troppo- si raccomandò
-Io dovrei mangiare per due, in realtà...- ricordò Jane, divertendosi a stuzzicare un po' George
-Non provocarmi- fece lui, falsamente minaccioso
-Ti amo maritino!- cinguettò lei andando in cucina
Jane sapeva che George non avrebbe resistito a lungo, ma sapeva anche che si sarebbe impegnato al massimo pur di farla contenta.
Fu per questo che, quando cinque minuti dopo George fece capolino in cucina per controllare la situazione, invece di cacciarlo fuori gli sorrise in risposta.
@Gypsy26 sorpresa, ve lo faremo sapere solo alla nascita ùù
@LazioNelCuore Bentornata! Spero che tu non ti sia persa dettagli come il matrimonio xD
@liala90 Ebbene...non te lo dicooo xP
@Sorrow Poetess Darling, spero che tu sia sopravvissuta al colpo di Adam&Miriam!!!