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Autore: irenuccia cullen    06/09/2010    0 recensioni
Fissavo i suoi meravigliosi occhi blu con intensità e dolcezza. Mentre mi veniva incontro sentivo il cuore battermi all’impazzata ,pieno di gioia e di sorpresa, e i miei occhi si bagnarono di calde lacrime…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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…Mi teneva la mano tra le sue e i miei occhi brillavano come due stelle in una notte serena. << Non mi lasciare…. >>lo implorai. Lui annuii e si avvicinò per baciarmi delicatamente la guancia solcata da mille lacrime. Drin-drinnnn!la sveglia mi fece prendere conoscenza e mi fece abbandonare quel bellissimo sogno ,come accadeva sempre,d’altronde . Frastornata e assonnata decisi che era meglio andare a svegliare mia sorella Lucy, prima che avessimo fatto tardi a scuola. << Lucy….dolcezza,è ora di alzarsi!>> nonostante la strattonassi con forza lei non accennava a riemergere dal mondo dei sogni e così le diedi una cucinata in piena faccia << ai!!sei una scema, Sunny!>>le diedi un bacio in fronte mentre scuoteva la testa per svegliarsi del tutto << è così che si tratta una sorella?sei davvero un mostriciattolo >>mi fece la linguaccia e iniziò a vestirsi. Lucy aveva 4 anni e mezzo ,era la bambina più divertente e solare che esistesse. Aveva dei lunghi capelli biondi ricci ,due occhi castani grandi e lucidi come due castagne. Il suo nasino era piccolo e dritto, le sue labbra sottili ma non assenti e le mancavano 2 dentini. Era la mia unica amica e la persona a cui tenevo di più eccetto,bé, eccetto l’angelo dei miei sogni . Con la testa tra le nuvole(ero perennemente distratta) scesi le scale , mi diressi verso il frigorifero della cucina e estrassi gli ingredienti per preparare le uova strapazzate. Cucinavo sempre io , mio padre non aveva mai tempo(anche se era un ottimo cuoco) e mia madre era sempre troppo impegnata a fare le sue “opere di beneficenza” per preoccuparsi di noi. Alcune volte avevo l’impressione che non amasse né mio padre né me, solamente Lucy poteva godere delle sue attenzioni. Mia madre ,con me, era sempre fredda e distaccata ,non mi guardava mai negli occhi e,alcune volte,la trovavo chiusa in bagno a piangere. Sin da quando ero piccolina non aveva mai mostrato un briciolo d’amore nei mie confronti, ogni volta che le maestre e professoresse mi elogiavano per la mia bravura , ogni volta che chiunque mi spronava a tenere un concerto al piano(ero una brillante musicista) e ogni volta che doveva essere fiera di me vedevo qualche lacrima sgorgare dai suoi occhi neri,come se le ricordassi momenti dolorosissimi,come se le avessi fatto qualcosa di male ,come se tutto di me la facesse soffrire terribilmente. L’arrivo di mio padre, mia madre e mia sorella mi ricordarono l’orario e così ingoiai in un sol boccone l’uovo e corsi in camera mia. Mi vestii in fretta e in furia e mi guardi allo specchio prima di uscire dalla stanza. Il ciondolo d’argento con le ali d’angelo che portavo al collo brillava e la sua visione mi fece voltare automaticamente verso il peluche a forma d’orso polare con gli occhi del mio stesso,identico colore ,sopra il mio comodino. Entrambi li avevo trovati il giorno del mio quinto compleanno sopra il cuscino e non sapevo chi me li avesse regalati ,da quel giorno,però, erano diventati i miei portafortuna. Mi lavai rapidamente e con foga i denti ,presi la mia cartella e, davanti all’uscio di casa, chiamai mia sorella. Lei corse ,con lo zainetto sulle spalle, da me e insieme uscimmo di casa . Il freddo ci irrigidiva ma le temperature erano piuttosto alte se si considerava che era il 14 Dicembre. Lucy e io entrammo in auto e ,dopo aver acceso il riscaldamento, misi in moto. Durante il tragitto che mi portava davanti all’asilo ascoltavamo la musica ma eravamo troppo assonnate per iniziare a cantare . Raggiunta la scuola si Lucy,dopo averla salutata ,partii con la mia Mercedes, diretta alla “ Browning high School” ,dove ad attendermi c’erano 8 ore di noia e ozio.
  
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