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Autore: MeggyElric___    08/09/2010    5 recensioni
Prima fanciction su fullmetal Alchemist ^.^
La mia storia inizia alla fine dell'ultimo episodio di FMA Brotherhood, il numero 64 (capitolo 108 del manga). Quindi, se qualcuno non volesse... ecco... rovinarsi il finale, non dovrebbe leggere questa fanfiction.
DALLA STORIA:
" - Tornerò indietro.
Quelle parole uscirono con difficoltà dalla sua bocca, che si chiuse in una smorfia. Il cuore di Winry ebbe un tuffo. Era già arrivato quel momento, quel momento che temeva tanto. Era arrivato troppo presto.
Non voleva lasciarlo andare, non in quel momento. Era sempre stata innamorata di lui e non riusciva a capacitarsi di non vederlo più. Non voleva che quell’abbraccio fosse il loro ultimo addio.
Forse, però, c’era ancora una speranza. “Tornerò indietro”, aveva detto. Aveva paura a credergli. Aveva paura di rimanere delusa, troppo delusa.
Aveva paura, ma voleva credergli. L’avrebbe aspettato anche tutta la vita, se fosse stato necessario.
Avrebbe atteso il suo ritorno, appoggiata al balcone della finestra.
- Sì.
Disse Winry, quasi senza accorgersene. Edward mosse le labbra, senza dire nulla.
- Fai attenzione. "
comunque sia, spero vi piaccia. E' una storia molto lunga, quindi preparatevi ^.^
se non si fosse capito, è sulla coppia Edward/Winry!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Winry Rockbell
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccovi il terzo capitolo della mia fan fiction! Questo capitolo è un po’ più lungo =)

A voi!

 

1.           UN LATTIGINOSO RISVEGLIO

-          Buongiorno mia piccola Winry!

Sorrise nonna Pinako, accarezzando dolcemente i biondi capelli della nipote. Winry si mosse sotto le lenzuola e sbatté un paio di volte le palpebre, cercando di adattare la vista alla luce intensa che proveniva dalla finestra appena aperta.

-          Dai, vai a fare colazione.

La vecchietta si alzò e uscì nella veranda, sedendosi su uno scalino.

Winry scosse un po’ la testa, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli. Si alzò assonnata e si diresse verso la cucina. Versò distratta il latte nel pentolino e accese il fuoco.

Nel frattempo, aprì l’anta dell’armadietto che si trovava nella dispensa e ne estrasse una busta di biscotti.

Ne addentò uno, posando poi la busta sul tavolo. Prese una grande tazza blu e vi versò il latte appena scaldato. Si sedette al tavolo e cominciò a fare colazione.

Distratta bevve un sorso di latte.

Latte.

Si bloccò, con la tazza in mano. Il liquido bianco che conteneva si agitò lievemente a seguito di un suo tremore.

Winry scosse la testa, e bevve un altro sorso. Sorrise, tra le labbra bagnate da quel liquido che le faceva ricordare un biondo in particolare.

-          Ed odia il latte!

Disse sottovoce, sorridendo. Intinse un biscotto nel latte e poi lo divorò, assaporandone il dolce gusto.

Come faceva il latte a non piacergli? Era così buono, naturale e... si fermò, cominciando a ridere piano. Non c’era una risposta a quella domanda. Anzi, una c’era, ed era molto semplice: non gli piaceva semplicemente perché era lui, Edward. Se si metteva in testa qualcosa, non c’era nessun modo di fargli cambiare idea.

Persino questo le mancava di lui.

-          Lo so che ti manca quel combinaguai!

Proferì la nonna, entrando silenziosamente. Winry divenne tutta rossa e rispose, senza girarsi.

-          Non... non so di che cosa stai parlando nonna!

-          Ma certo che lo sai, non sono stupida, cara. Pensi forse che non me ne sia accorta che ti sei innamorata di quel piccoletto?

Winry si portò una mano alla bocca, per bloccare una grande e fragorosa risata.

Piccoletto.

Se LUI fosse stato lì in quel momento, avrebbe sicuramente capito qualcosa come “pulce ultraminuscola invisibile all’occhio umano” e si sarebbe messo a urlare vari insulti contro la nonna.

E lei non avrebbe fatto altro che piantargli la solita fidata chiave inglese in testa.

Le sfuggì un sorriso dolce. Le mancavano quei momenti. Le mancavano davvero, davvero tanto.

-          Vedi, avevo ragione.

-          N-no! Che dici nonna? Io e... e Ed?

-          Sono vecchia ma capisco tante cose piccola. Si vede tanto, credimi...

-          Ma...

-          Tornerà, Winry. Te l’ha promesso se non sbaglio. E so che per quanto irritante sia, mantiene le sue promesse.

Winry rimase in silenzio, finendo la sua tazza di latte.

E’ vero, l’aveva promesso. Una delle abitudini di Ed sulla quale si poteva sempre contare era proprio quella di mantenere le promesse.

Posò la tazza nel lavandino e rimise i biscotti a posto, poi si avviò verso camera sua.

Scelse i vestiti e si cambiò. Si avvicinò al tavolo da lavoro e accarezzò con una mano gli automail.

-          Chissà se la gamba di Ed è a posto...

Si chiese, volgendo lo sguardo agli attrezzi posti vicino al comodino. Sbuffò e si avviò alla finestra. Appoggiò i gomiti al balcone, reggendo la testa con le mani.

Guardò l’orizzonte, le colline dalle curve morbide e le stradine di campagna che si perdevano tra i prati fioriti.

Ma non servì. I suoi pensieri tornavano sempre e costantemente a lui.

Dov’era? Stava bene? Aveva conosciuto qualcuno? Una ragazza? Si ricordava ancora di lei, la sua amica d’infanzia? Perché non era ancora tornato?

Mille e mille domande affollavano la sua testa. Ma un ricordo la colpì come un fulmine in una calda giornata assolata.

“Io ti darò metà della mia vita, così tu mi darai metà della tua”

Spalancò gli occhi. Quelle parole Ed gliele aveva dette poco prima di abbracciarla, poco prima di sparire su quel treno.

Quella frase non la convinceva affatto. Cosa voleva dire realmente Edward con quelle parole? Lei avrebbe dato tutta la sua vita per lui, gli sarebbe stata sempre accanto, avrebbe sempre potuto contare su di lei.

Ma questo lui lo sapeva da sempre.

Perché chiederlo di nuovo?

Forse quelle parole avevano un significato diverso da quello che pensava lei. Forse, Edward le voleva dire qualcosa di più. Forse lei aveva capito male... per questo dopo lui era scoppiato in quella fragorosa risata. Forse lui...

-          Winry!

Era la voce di nonna Pinako. La bionda drizzò le orecchie.

-          Sì?

-          Devi andare a Capital City a fare rifornimento di materiale per gli automail!

-          Ah... arrivo! Me n’ero dimenticata!

La ragazza scese di corsa le scale, afferrò lo zainetto, salutò la nonna e si avviò per la stradina sterrata che collegava Resembool alla città.

Pinako chiuse la porta, dopo aver dato un ultimo sguardo alla nipote. Si accese la pipa e mise sul fuoco un pentolino d’acqua per il tè.

Un’ora dopo, sentì qualcuno bussare con gran forza alla porta.

-          Sì! Sì arrivo!

Borbottò stizzita e abbastanza infastidita. Afferrò la maniglia e aprì la porta. Socchiuse gli occhi.

-          Eccoti...

-          Non ti aspettavi di vedermi eh?

-          Cominci già?

-          Sì vecchia!

-          Mph.

Pinako guardò male l’individuo, poi scoppiò a ridere. Lo invitò a entrare e richiuse la porta. L’ospite si sedette sul divano e mise i piedi sul tavolino, con fare autoritario.

La donna sospirò, ma alla fine sorrise.

-          Bentornato, Edward.

Concluse, con voce dolce.

 

_________________________________________________________

È tornato!! ^.^

Grazie a tutte le persone  che leggono la mia storia, mi rendete veramente felice.

Un bacio e al prossimo capitolo!

Ele_divina

   
 
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