Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: rose07    10/09/2010    2 recensioni
Valeryn e Vittorio sono cugini di terzo grado, belli, simpatici e molto affiatati.
Inaspettatamente, entrambi si prendono una cotta per l’altro, alimentando una lunga catena di guai; lei è fidanzata con il migliore amico di lui.
Ma non è finita qui: quale segreto nasconde la famiglia di Vittorio?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ubi maior minor cessat'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






«Io sapevo che la 
sposa si deve sempre far aspettare, mica lo sposo!» sbuffò un Ross molto annoiato in direzione del suo fratellino minore, della sua gemella e della sua fidanzata. 
Natalie lo guardò male, Nicole sorrise, mentre Vittorio ridacchiò. Fondamentalmente, non sarebbe cambiato mai Ross e questo a lui piaceva. Era il dieci di giugno, sotto un sole estivo e caldo, e loro erano appostati di fronte alla chiesa, agghindati come si deve, in attesa dell’inizio della cerimonia. 
Il giorno del matrimonio di Francesca era arrivato, e Paolo, il futuro marito, non si era ancora fatto vivo. Aspettavano tutti fuori la piazzetta, insieme ai parenti. 
Mena si sventolava il viso con un ventaglio color pesca, mentre Vinicio si aggiustava il colletto della camicia. A breve avrebbe dovuto accompagnare la sua primogenita all’altare. Certo, ammesso che il futuro genero fosse arrivato in tempo! 
Vittorio vagò con lo sguardo fra tutta quella massa di persone. Aveva invitato perfino i suoi amici, che Francesca conosceva, ma evidentemente non erano ancora arrivati. E nemmeno lei. Sbuffò, voltandosi verso Natalie, la quale indossava un vestitino nero che le arrivava fino alla coscia. 
«Sono stufo!» si lamentò «Sto incominciando a odiare questo maledetto smoking» 
«Abbi pazienza, Vitto. Tra poco arriverà Paolo» 
Il castano sospirò, e insieme a lui il fratello maggiore. 
«La verità è che Paolo è sempre stato un ritardatario abbonato, e per questo ne stiamo pagando noi» si allontanò la camicia ingombrante dal collo «Sto sudando da matti!» 
Nicole, premurosamente, gli aggiustò la camicia, scoccandogli un bacio sulla guancia. Natalie la guardò un tantino torva per qualche secondo, dopodiché fece spallucce. 
«Non so cosa ci troverà di bello e attraente in quello lì» bisbigliò poi a Vittorio «Io se fossi in lei ci avrei pensato due volte prima di generare un figlio con lui» 
Vittorio ghignò, mentre Ross, che aveva sentito, spinse la sorella da un lato. 
«Sta’ zitta, sei solo gelosa perché non sopporti l’idea che un’altra ragazza possa portarti via il tuo gemellino con il quale hai passato tutta la tua vita e con cui giocavi a marito e moglie» le fece la linguaccia come un bambino, abbracciando possessivamente da dietro la fidanzata. 
Nicole sorrise, baciando Ross sulle labbra. Sia Vittorio, che Natalie fecero finta di vomitare. Beh, in fondo stavano benissimo insieme, e la ragazza era incinta da quasi quattro mesi. Non lo sapevano tutti in famiglia, e l’avrebbero sicuramente annunciato alla cerimonia. Così come il fatto che lui e Valeryn stavano insieme. A proposito, dov’era finita? Entrambi avrebbero dovuto portare gli anelli; cosa voluta fortemente da Francesca e molto imbarazzante. Si guardò in giro, ma non la vide. 
«Un fratello damigello!» lo schernì Ross, osservandolo dalla testa ai piedi. 
«Un fratellone coglione» rispose pronto Vittorio. 
Natalie alzò la testa fiera. 
Proprio in quel momento, Mena li raggiunse. 
«Ragazzi, è arrivata Valeryn. E dietro di lei c’è pure Paolo. Direi di incominciare a sistemarci dentro» 
Tutti annuirono, e salirono le scale per prendere posto tra i banchi della chiesa. Vittorio porse la mano alla sua ragazza che era appena arrivata di corsa. Portava un vestitino chiaro, con delle scarpe alte e un’acconciatura che le scendeva morbida. 
«Wow!»  esclamò, osservandola «sei bellissima. In assoluto la più bella» 
Valeryn gli scoccò un bacio sulla guancia «Tu di più. Sembra ci dobbiamo sposare io e te, visto come siamo vestiti» 
Sorrisero, dando un’occhiata ai propri abiti. 
«Ma io voglio sposarti veramente un giorno» disse lui. 
«Anche io» 
Paolo entrò in chiesa di fretta, mentre avvertiva tutti che Francesca avrebbe ritardato ulteriormente per fare un giro panoramico con la cabriolet che avevano affittato per l'occasione. 
Ross aveva sbuffato come al solito ed era imbronciato come un bimbo piccolo. Mica ci credeva, quei due non gliela raccontavano giusta... 
Mena, nel frattempo, si era avvicinata ai due ragazzi ed aveva dato loro un mazzo di fiori non molto grande per Valeryn, con un cestino ricamato contenente anelli per Vittorio. Questi rimase perplesso non appena vide il cestino, ma non disse nulla. D’altronde aveva accettato di fare la figura del damigello coglione. Per fortuna aveva accettato pure lei. 
I due ragazzi attesero davanti alla porta della chiesa. Gli sguardi di tutti erano puntati sopra di essi, che erano i damigelli e avrebbero dato inizio al matrimonio. Valeryn si fece piccola piccola dietro Vittorio, un po’ intimorita da tutti quegli sguardi e quel sussurrare fastidioso. Sua madre le fece un sorriso, suo padre alzò il pollice. Scosse la testa. 
Paolo discuteva con Mena e i due testimoni, Natalie era in compagnia del suo fidanzato, Ross indicava Vittorio ridacchiando di nascosto con Nicole. Il ragazzo gli regalò una smorfia. 
«Quanto ci mette mia sorella? Mi sono rotto» mormorò. 
Valeryn annuì. 
«La sposa fa sempre ritardo» 
«E che palle!» 
Lei sorrise. 
«Lo so, ma è tradizione» 
Vittorio alzò gli occhi al cielo. Quel cestino con gli anelli gli stava particolarmente antipatico, ormai, ed era sicuro che continuando di quel passo anche il mazzolino di fiori sarebbe appassito. Colpa di sua sorella maggiore, che di comune accordo con quel simpaticone di Paolo, lo avevano costretto a fare il damigello. A diciotto anni compiuti! Per non parlare di quando quello scarabocchio di Ross lo aveva messo in trappola, proponendo la compagnia di Valeryn. Si era giustificato affermando che le damigelle femmine erano divine, ma Vittorio sapeva che lo aveva fatto apposta. Solo perché aveva promesso che al matrimonio avrebbe detto a tutti della sua storia con lei, a patto che lui facesse lo stesso con la gravidanza di Nicole. Ed era pure ora; la pancia della ragazza era più sporgente e qualche parente invadente le aveva chiesto se non stesse mangiando troppo in quel periodo. 
«Stanno arrivando, posizionatevi!» 
All’annuncio, i due ragazzi si misero davanti la porta, dove in quell’istante un’elegante Francesca, bellissima, con un vestito bianco svolazzante, un velo lunghissimo e un’acconciatura particolare, varcava la soglia accompagnata da Vinicio, visibilmente emozionato. 
Mena si fece il segno della croce non appena vide comparire sua figlia, Paolo tirò un respiro di sollievo e la marcia nuziale partì. Tutti si alzarono, puntando gli occhi verso la sposa e i damigelli, che incominciarono a camminare lungo il tappeto rosso da cerimonia. 
Valeryn si mordeva il labbro, imbarazzata. Non portava gli anelli da quando aveva nove anni, si disse. Vittorio, dal suo canto, vedendola in difficoltà, la prese per mano. La ragazza gli gettò uno sguardo più tranquillo, e proseguirono verso l’altare. 
I parenti erano molto curiosi del gesto del ragazzo e si alzò un lieve chiacchiericcio, fermato da una finta tosse da parte di Ross. 
Quasi arrivati a destinazione, Vittorio volse lo sguardo per la prima volta verso i banchi, intravedendo i suoi migliori amici che lo salutavano. Elia, Alex, Daniel, Carmine e Censeo erano vestiti eleganti e sorridevano verso i due. Vittorio fece mezzo sorriso in loro direzione, ma Daniel, credendo di non essere visto, si mise ad agitare le braccia come un polpo. Lo fermarono appena in tempo, prima che travolgesse l’intero banco. Elia, poi, gli fece l’occhiolino e lui ricambiò con un sorriso d’intesa. 
I due damigelli si posizionarono a destra, dove Paolo sorrideva in direzione di Francesca. Questa lanciò uno sguardo al suo fratellino, sorrise, e si lasciò togliere il velo dal suo futuro marito, che le baciava la fronte. 
Vinicio era rimasto lì impalato, ma per fortuna Mena lo aveva trascinato via, con le lacrime di commozione pronte a sgorgare. 
  
  
  
  
E finalmente si erano sposati. Avevano pronunciato il fatidico “sì”, e Mena era scoppiata a piagnucolare abbracciata alla madre di Paolo. 
Valeryn sorrise quando i due si scambiarono un bacio. Pensò al suo Vittorio, e si maledisse per aver quasi rovinato tutto tra di loro a causa della sua dannata gelosia. 
Al ristorante, il ragazzo l’aveva portata con sé nella tavola occupata da Ross, Nicole, Natalie e il Capus. Lei si sentì un po’ imbarazzata. 
«Ma questa è la tua fidanzata?» chiese Damiano al ragazzo. Vittorio guardò Ross come aiuto, ma questo volse lo sguardo altrove, facendogli un dispetto. 
«Ehm...» 
Natalie lo salvò in tempo, indicando al suo ragazzo una direzione qualunque. 
Valeryn tirò un respiro di sollievo, guardando Vittorio che faceva mezzo sorriso. Poi lanciò un pezzo di carta al fratello che rideva. 
Mangiarono bene, finché non arrivarono i gamberi. Valeryn storse il naso, facendo per vomitare. Odiava i gamberi con tutto il suo cuore, ai livelli di Barbie. Fece una smorfia pensando a lei. 
I commensali gustavano quella pietanza tranquillamente, delle musiche d’amore si espandevano per tutta la sala e i due sposi erano posizionati al centro, con vicino il tavolo occupato dai loro genitori. 
Francesca era bella, stanca, ma contenta; sposare Paolo e farsi una famiglia era il suo sogno. Vittorio era contento per lei. 
«Fuori una dalle palle!» commentò Ross, osservando anch’egli la maggiore «Adesso manca Natalie e siamo apposto» 
La gemella lo fulminò con lo sguardo. 
«Per come stai messo te, fratello, direi di organizzare il tuo matrimonio già da ora!» 
Nicole tossicchiò, mentre Ross intese ciò che voleva dire tardi. 
«Sta’ zitta, cretina» l’apostrofò tra i denti. 
«Quando avrete intenzione di farlo sapere in giro?» chiese lei. 
Valeryn guardò i due con uno sguardo eloquente, il Capus interrogativo. 
«Ehm, non sappiamo...» rispose Nicole. 
Ross, però, la fermò. 
«Oggi stesso, cara sorellina» Natalie fece una faccia indignata «Accompagnati dalla fresca notizia del damigello Vittorio» 
Questi sbuffò. 
«Solo perché abbiamo fatto un patto» disse. 
«Oh sì» Ross fece un ghigno sadico. 
«Quale patto?» chiese Valeryn, guardando interrogativa il suo ragazzo. 
«Devo... Dobbiamo... dire a tutti la verità» sussurrò al suo orecchio. 
«Oggi? Sei sicuro?» 
Fece spallucce. 
«Patto con Ross. Io non ero d’accordo» 
«Ma dai!» si rivolse a quest’ultimo la castana «Che antipatico!» 
«Ci sarà da ridere» si limitò a rispondere questo, sogghignando. 
  
  
Al termine di una canzone sdolcinata, Ross chiamò in privato il fratello. 
Vittorio sbuffò pesantemente. Okay, voleva anche lui urlare al cielo il suo amore per Valeryn, ma caspita, non poteva costringerlo un pallone gonfiato del genere. 
«D’accordo, d’accordo. La pagherai per questo, lo sai?» 
Ross lo guardò scettico. 
«Senti, guarda che anch’ io devo riferire a tutti la mia paternità. Non sei solo tu a essere così imbarazzato» 
«Ross, è tuo dovere avvisare i parenti che tu e Nico aspettate un bambino! Ma allora sei scemo?» il castano lo guardò perplesso. 
«Certo, ma... mi vergogno, va bene? Saranno fatti miei?» 
«E saranno pure fatti miei la mia storia con Valeryn 
 Si guardarono in cagnesco per alcuni secondi, dopodiché ridacchiarono. Che cretini paurosi. 
«Okay, fratello damigello. Come patto di sangue» Ross mostrò l’avambraccio «dobbiamo entrambi dire la verità. Se vogliamo e se non vogliamo» 
Vittorio sospirò. 
«E va bene. Sarà tutta colpa tua» 
«Mh» Ross aveva ancora il braccio per aria e attendeva qualcosa. 
Vittorio fece un’espressione inorridita. 
«Adesso puoi anche abbassarlo, non mi farò mai tagliare una vena per firmare uno stupidissimo patto!» 
  
  
Richiamarono a loro le due ragazze, che si guardarono interrogative. Valeryn aveva capito più o meno ciò che intendevano fare. Nicole, invece, era spaesata. 
«Perché ci stanno portando vicino ai musicisti?» chiese. 
«Ovvio. Vogliono effettuare il patto» le spiegò lei. 
La ragazza andò in panico. 
«Oh no! Non me la sento di fare un annuncio!» esclamò. 
«Neanche io a dire la verità...» mormorò Valeryn, sentendo la strizza pervaderla. 
Nicole le scoccò un’occhiata. 
«Da quant’è che state insieme?» le chiese poi. 
«Un paio di mesi» 
«E siete cugini?» 
Valeryn ripensò all’adozione di Vittorio. In realtà non lo erano, ma non poteva parlare. Annuì solamente. 
Quella fece spallucce. 
«Sai che ti dico? Che non importa. Guarda me e Ross; prima di incontrarlo ero una ragazza in cerca di avventure e poco seria. Quando l’ho sconosciuto, è stato amore a prima vista. E’ il ragazzo più simpatico e dolce del mondo» Valeryn storse un po’ il naso. Non sembrava proprio l’identikit esatto del cugino... 
«Ne sono innamorata così tanto... E guarda come sono finita» 
La castana osservò la sua pancia un po’ pronunciata, in attesa di un bambino. Sorrise. Sarebbe stato bello avere un figlio, ma era ancora troppo presto. Avrebbe compiuto diciassette anni a luglio, aveva ancora tutta la vita davanti. Ma era così contenta per Nicole! Era così bella con quei capelli rossicci e quegli occhi verdi. E Ross, nonostante tutto, aveva del carisma. Sarebbe venuto su un bambino stupendo. 
«Vi faccio le mie congratulazioni. Diventare genitori è bellissimo, anche per due giovani come voi» 
Nicole la guardò radiosa. 
«Grazie. E voi?» 
«Lo amo. Dico solo questo» 
Si sorrisero. Sarebbero diventate delle buone cognate. 
Ross disse una cosa all’ orecchio del cantante che stava alla tastiera, questo annuì, e passo lui il microfono. Vittorio guardò un tantino terrorizzato quello strumento, dopodiché fissò implorante suo fratello. 
«Lo dobbiamo fare per forza?» 
«Sì, Vitto, abbiamo giurato col sangue» 
Tornò a scoprirsi l’avambraccio. 
«D’accordo, okay» il più piccolo alzò gli occhi al cielo. 
Ross batté sul microfono per richiamare l’attenzione degli invitati. 
«Un attimo di attenzione, prego» 
 Tutti si voltarono verso di lui. 
«Che diamine vuole fare quel pazzo di Ross?» chiese Vinicio sospettoso a Mena, che alzò le spalle. 
C’era anche Vittorio con lui. Erano due pazzoidi. 
«Ehm, noi, intendo io e mio fratello Vittorio» questo fece un sorrisino di circostanza «vorremo annunciarvi due splendide, ehm, notizie» 
Vinicio sussultò. 
«Che non voglia dire della gravidanza?» sussurrò alla moglie. 
«Come prima cosa un augurio speciale a nostra sorella» diceva Ross, e Francesca scosse la testa, divertita. 
«Ciao, Fra, stacci bene. E tu Paolo, non far caso alle sue stranezze, è sempre stata un po’ scema» 
Alcuni risero, mentre la ragazza tossicchiava. 
«Adesso passo la palla, che poi palla non è dato che è un microfono, al damigello. Incomincerà lui per primo» Guardò Vittorio, che era pietrificato sul posto. 
«Avanti, Vitto, prima le donne» lo prese in giro. 
«Non sono una donna» sibilò lui. 
«Embè, fa lo stesso» Gli offrì il microfono. 
Il castano gettò uno sguardo d’aiuto a Valeryn, che era accanto a lui. Questa sospirò sconsolata, e gli si accostò. Lo dovevano dire, era necessario. Inspirò un po’ d’aria. 
«Ciao a tutti, bel matrimonio. Fra, ti voglio bene» si rivolse a sua sorella, che le mandò un bacio con la mano «Beh, insomma... Noi volevamo dire una cosa parecchio importante a tutti voi... Perché è giusto che lo sappiate, che non vi facciate strane idee, e beh... insomma, come spiegare...» 
Il ragazzo si passava una mano tra i capelli, non sapendo come continuare. Valeryn gli scoccò uno sguardo incoraggiante, sorridendo con amore. 
«Io e lei, Valeryn, stiamo insieme» disse, poi, velocemente. 
I commensali si guardarono tra di loro, chiedendosi se i due non fossero cugini. 
Piero, il padre della ragazza, aveva quasi sputato il vino dalla bocca. 
«EH?!» lo sentirono urlare. 
«Io ho cercato di dirtelo» gli disse Rosa con il tono più ovvio, sorseggiando dal suo bicchiere. 
«Ma sono cugini!» esclamò. 
«Non lo sono, in fondo. Non incominciare a metter loro i bastoni tra le ruote!» 
«Ma io sono calmo!» si rivolse verso Mena, nervoso «Mena! Per la miseria, che si sono messi in testa i nostri figli?! Non sarà vero?!» 
Lei annuì, alzando le spalle. Piero spalancò le orbite. 
«Io non riesco a capire... Ma... Che sta succedendo?!» 
«Smettila, Piero! Sono solo dei ragazzi!» 
«Ragazzi un corno, sono praticamente parenti! Sono cresciuti insieme!» 
«Non si conoscevano nemmeno due anni fa!» 
«Non m'importa! Non lo permetterò! MENA! Mena, devi darmi delle spiegazioni!» 
La donna si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla per calmarlo. 
«In realtà non saprei cosa dirti, cugino, dovresti parlarne con tua figlia, mi sembra pienamente consapevole» disse lanciando uno sguardo eloquente verso i due ragazzi. 
Piero strinse un fazzoletto tra i denti. 
«GRRRR! QUESTO È IL COLMO!» 
L’uomo fece un cenno stizzito verso la ragazza per farle intendere che a casa avrebbero parlato, mentre Rosa lo scansò, facendo un sorrisino per assicurarle che invece tutto andava bene. Questa fu più tranquilla e lanciò un sospiro di sollievo. Guardò Vittorio, che la strinse forte a sé. 
Ross si era impossessato nuovamente del microfono. 
«Allora, un applauso incoraggiante per questa mitica coppia?» 
Tutti batterono con calore le mani, perfino Piero che borbottava ancora imprecazioni. Elia e gli altri fischiarono di giubilo.  
«Siete pronti a sapere la mia di notizia, adesso?» chiese il maggiore «Del vostro Ross?» 
«Sbrigati, deficiente!» gli urlò Natalie. 
«Okay, cretina, ti accontento subito» inspirò dell’aria e poi la rilasciò «Vedete la mia fidanzata, Nicole? È la donna che amo, e insieme aspettiamo un bambino da quattro mesi. Sarò padre 
Ci fu un silenzio di tomba. Ross aveva un sorrisino finto in faccia, in attesa che qualcuno parlasse. Nicole era preoccupata. La notizia aveva fatto scalpore. 
«Ehi voi?! Mi sentite?» 
Vittorio incominciò a battere le mani, seguito da Valeryn, Francesca e perfino Natalie, che sbatteva la testa, in realtà felice di diventare zia. 
Tutti li imitarono, intonando un coro di “Auguri” e  Congratulazioni”. 
Ross abbracciò Nicole e suo fratello, che era stretto ancora alla sua fidanzata. 
«Grazie, grazie a tutti. Rimandiamo gli autografi a dopo» poi si voltò immediatamente verso Daniel «E tu, pivellino, metti subito via quel cellulare, niente foto e paparazzi!» 
Il ragazzo dai capelli a caschetto tornò a sedersi al suo posto, sconsolato. 
 
 
 
 
 
 
 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: rose07