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Autore: maya_90    12/09/2010    10 recensioni
«In lontananza, sulla superficie marina ormai scura all’imbrunire, si vedeva il profilo di un vascello. Scintillava di mille piccole luci che raddoppiavano i loro riflessi sulle onde, creando come una scia di stelle che si specchiavano sull’acqua. Illuminata da una di queste luci, sulla cima dell’albero maestro spiccava una bandiera nera, e un teschio bianco.»
Questa è una storia che accadde tanto, tanto tempo fa. Parla di un incontro particolare, tra vendette personali e promesse da mantenere, importanti comparse e personaggi che avrebbero, a poco a poco, cambiato il mondo. Enjoy =)
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Gold D. Roger, Shanks il rosso
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Buonasera, gente!
Ecco il nuovo capitolo ^-^ 
Se il precedente era di una lunghezza spropositata (persino per i miei standard :D) questo è un po’ più breve del solito … ma non potevo interrompere oltre, altrimenti sarebbe stato lungo quindici pagine, e non era il caso xD quindi, pardòn.
Comunque, spero vi piaccia ugualmente ^^
Ma passiamo alle recensioni , come promesso riecco le risposte <3

@ KH4: Ahah, sapevo che un pochino, ma solo un pochino, ti sarebbe dispiaciuto per Roger :D Sisi, un pò la situazione sta migliorando, e andrà meglio da ora in poi ^-^ Shanks è davvero molto simile a Rufy… mi piaceva l’idea di riproporre un po’ del nostro Cappello di Paglia anche nel mocciosetto dai capelli rossi! Draghi celesti: non apro bocca sulle tue supposizioni, ma la faccenda si sta chiarendo a poco a poco ^^ Comunque, mia cara, dovrai rinunciare a tirare i baffi al buon Roger perché… non li ha ancora xD cioè, io nella storia l’ho sempre immaginato senza! Diciamo che quando diventerà un uomo importante se li farà crescere u.u per ora è ancora un pirata come gli altri (o quasi) :D Comunque è vero, non si fanno preoccupare i compagni u.u Ti ringrazio del tuo commento, carissima, sei sempre puntuale, a differenza della sottoscritta!

@ meli_mao: Ma ciao meli ^-^ oddio devo guardarmi le spalle o.O’ no, scherzo, mi fa piacere che la storia ti prende così :D coooomunque, momenti romantici ce ne saranno, vai tranqui <3 pazienta un pochettino^^ *me sadica*
Ahah, mi mancava il tuo consueto ‘quant’è gnocco’ xD che qui c’è il fronte pro-Roger e quello vai-al-diavolo-brutto-buzzurro :D Grazie mille per la rece, ed anche per quella ad ‘Horizon Crying’!

@ Kgm92: Grazie e benvenuta! Evviva, io vado in cerca di lettrici che mi stressano :D devo ammettere che ho preso sti due per scriverci sopra perché 1) il personaggio di Rouge mi ha colpito dalla prima volta che Sengoku l’ha nominata, 2) mi piace ricamare sulle storie del “passato”, 3) mi piacciono i personaggi “secondari” di One Piece. Quindi… ecco qui il risultato! Alla prossima, cara^^

@ Akemichan: Weilà! Come al solito amo le tue recensioni così analitiche** Lo so che sparire così è stato un po’ scorretto, ma evidentemente, come dici tu, l’estate non è il mio periodo favorevole! Sono fatta un po’ strana… ma dicevamo, lieta che il cap ti sia piaciuto! A dire la verità questa è la tipologia che preferisco anche io, un po’ d’azione e un po’ di viaggi mentali! Ma soprattutto sono davvero felice che il pezzo dell’Haki abbia reso *-* ci tenevo che facesse l’effetto che hai descritto tu :D Poi, sulla scena dei Draghi Celesti vedo che hai notato la differenza di punti di vista dei due: è vero che Seiji è più “ragionevole”, mentre lei è più limitata e chiusa nelle sue convinzioni. Diciamo pure che Seiji è più intelligente della moglie ^^’ certo che poi, se sfrutta la sua intelligenza per fare il tiranno, è tutta un’altra storia… avremo modo di approfondire il personaggio, oh si u.u Nel frattempo, grazie ancora ^-^

@ tre 88: Buongiorno! Eheh^^ come dici tu, il capitano la pistola gliel’ha data per un preciso motivo: non voleva che lei si facesse male! Solo che non lo ammetterebbe mai, vero Roger? :D E’ vero che la battuta sui denti a punta dei serpenti ricorda Cappuccetto Rosso! xD quando me lo hai fatto notare mi sono messa a ridere come un’idiota perché ho immaginato il nostro mozzo a spasso nel bosco con la mantellina rossa… tanto i capelli rossi già ce li ha! xD a parte ciò… è vero, senza di Ray quella nave andrebbe a finire molto male ^^’ così come è verissimo che Roger quando si impunta sembra più piccolo di Shanks!!! Riguardo ciò che ha raccolto Rouge… vedrai ^-^ Non scusarti affatto per la lunghezza della recensione, eh :O a me piacciono tanto i papiri, quindi scrivi quanto e come ti pare! Alla prossima!

@ MBCharcoal: MartaaaH! Ma ciao, splendore! Oddio ho fatto svenire Keyra?? O.O ora come minimo appena si sveglia mi rincorre con una mazza ferrata T.T E io le sguinzaglio contro l’idra! mWahahah! No, ok, non c’è bisogno di essere così bellicosi :D Anzi, come ti ho detto già, mi ha fatto piacere leggere del parallelo con Key-chan!  In effetti, ora che ci penso, lei e il “mio” mozzo hanno un carattere simile! Che dire, la pensiamo allo stesso modo^^ Ahimè, i Draghi Celesti non creperanno per ora, anche se capisco l’odio -.-‘ e, come dici tu, l’atmosfera si fa più morbida *-*
Grazie mille per la rece, ed anche per quella a ‘Horizon Crying’, my dear! Hai visto che quella splendida canzone la dovevo mettere per forza in qualche storia? xD  Bacibaci!

@ Huntergiada: Buongiorno! Rouge conferma, se il mocciosetto le fa un’altra delle sue, le prenderà un infarto xD Ed è vero, il rosso è come il nostro caro Cappello di Paglia. Fossero stati coetanei, quei due, sarebbero stati grandi amici (mentre ora Rufy vaga per tutto il mondo e l’unica volta che è riuscito a rincontrare Shanks era praticamente mezzo morto, che fortuna -.-‘) Lieta che la parte dell’Haki sia venuta fuori bene! Come già detto, ci tenevo ^-^ Grazie per la rece, ed anche per quella ad ‘Horizon Crying’! Alla prossima!

@ merykara: Addirittura un seguito? xD sarei curiosa di saperlo ma forse è meglio che tu non me lo dica che qui già con tutto quello che ho pensato io mi ci confondo le idee, a volte ^^’ Ciemmeqù, grazie :D Anche tu noti la somiglianza tra il moccioso testa di pomodoro e Rufy, è vero u.u mi piacciono tanto i bambini iperattivi, certo poi quando mi trovo io a fare i conti con certe pesti è un’altra cosa xD Evviva alla parte dell’Haki, sono contenta che sia venuta fuori bene**
Mmh, per rispondere alla tua domanda: in questa storia, no, non è il veleno che genererà la malattia incurabile. Io ho sempre pensato, al di là della fic, che si trattasse di qualcosa di congenito … tra l’altro non so ancora se trattare questo punto, perché la mia storia non si spingerà sicuramente fino alla morte del capitano, per come l’ho pensata io si ferma molto prima. Poi, mai dire mai =) Per quel che riguarda i Draghi Celesti… si, neanche a me piace la loro morale (morale? Perché, hanno una morale?), però devo ammettere che i personaggi malvagi hanno un certo fascino, e mi piace tanto descriverli e soprattutto scrivere del loro contorto modo di pensare *-*

@ angela90: Hello! Concordo, Ray è un mito :D sarebbe stato esilarante e moooolto crudele se Roger avesse buttato Rouge in mare (come aveva promesso un po’ di tempo fa, non avrebbe sprecato la scialuppa xD), ma non lo farebbe mai, suvvia ^^’  non dimenticare che poi la ragazza ha anche una D. nel nome, e il nostro capitano sa cosa significhi questo (considerando ciò che gli ha detto Clover) u.u Si, è vero che prima di arrivare a questa benedetta Fascia hanno affrontato l’intera fauna marina della Grand Line praticamente xD vabeh, non poteva andare tutto liscio, e poi così Roger ha dato prova delle sue abilità *-* Grazie per la rece, cara, anche per quella all’altra fic! A presto^^

@ sweetsirius: Sweet! Cioè… oddio, nOoOoOOOO! *maya si defenestra, rimbalza e riatterra davanti al pc*
T.T il bello è che l’ho pure letto, quel libro … anzi, “libro”, solo che l’ho rimosso completamente xD  Aiuuuto ora a Roger gli spunteranno i canini a punta e comincerà ad impallidire… e poi a brillare al sole… brutto affare per uno che viaggia per mare :D via, basta deliri u.u anche perché mi ero ripromessa di non parlare più male di Tuàilait :D visto che, suvvia, ha dei lati positivi: per esempio, i film mi fanno morire dalle risate! X°°°D ok, ora la smetto davvero! Dunque… lo spirito della fangirl ti perseguita? Lascia che urli pure come una gallina spennata (citando te stessa :D) perché ho letto la tua rece cinque volte ridendo come un’idiota xD Grazie mille, cara, anche per quella all’altra fic *-* See ya!

@ LadySaika: Diciotto capitoli in un giorno? Complimenti e benvenuta! Mi hai scritto una cosa molto carina, sappilo*-* visto che il mio obiettivo è proprio farvi “entrare” nella storia! Alla prossima e grazie per la rece =)

@ 13ste: Ciao e benvenuto/a (ragazzo o ragazza??) anche a te! concordo, il personaggio di Rouge, per quanto Oda ne abbia parlato pochissimo, è davvero affascinante! Posso capire che ti sia venuto il dubbio sull’ispirazione T.T in realtà la storia è teoricamente completa, nel senso che, per quel che riguarda la trama, so cosa succederà da qui alla fine, con tanto di personaggi ed ambientazioni. Purtroppo quello che mi è mancato st’estate è stato proprio lo scrivere i capitoli ^^’ ma ora sono tornata *yeah* Alla prossima!!

@ JF78: E benvenuta anche a te! Rispondo qui alla rece del capitolo 7, naturalmente =) che dire? Grazie *-* in effetti la resa dell’ atmosfera è una delle cose su cui mi applico di più, insieme al carattere dei personaggi ^^ Lieta quindi che ti piacciano entrambe le cose! Rouge l’ho praticamente azzardata, all’inizio l’avevo pensata un po’ più dolce e spaurita xD però poi ho pensato che per trattare con quello che poi sarebbe diventato il Re dei Pirati (e che, come vedi, almeno in questa storia, non è affatto un carattere semplice ^^’) ci volevano un po’ di cosiddetti :D Ray … è un personaggio che ho amato dalla prima volta che ha messo piede nel manga *-* caratterialmente, naturalmente… anche se li porta bene i suoi annetti, devo ammettere xD Lieta che fin’ora la storia ti sia sembrata originale, alla prossima!

 @ Crow: E anche a te, benvenuta! Oddio, mi farai arrossire con tutti questi complimenti :D:D ti ringrazio tanto, spero che la storia continuerà a piacerti! Alla prossima ^-^


E con ciò… Enjoy!






19. Soothe


Shanks osservava la scena appoggiato alla ringhiera, con aria assente. A prua almeno cinque pirati stavano trafficando con pesanti corde e la testa del mostro, che era rimasta lì dove il capitano l'aveva tagliata via dal resto del corpo.
Il bambino strizzò gli occhi che si erano fatti un po’ lucidi e tirò su con il naso. Una mano si posò amichevole sulla sua spalla.
-Ehi- sorrise Rouge, accucciandosi per terra davanti alla ringhiera, osservando le manovre dei pirati sulla parte anteriore della nave.
-Come sta il capitano?- chiese il mozzo con la voce un pò spezzata, mordicchiandosi il labbro inferiore.
La ragazza abbassò gli occhi.
-Daniel ha chiuso la porta e non vuole che entri nessuno. Si sta prendendo cura della sua ferita.
Ed è già un’ora che è chiuso lì dentro, pensò con una punta d’apprensione.
-Guarirà, vero?- domandò ancora il bambino, sedendosi a sua volta fianco a fianco con la ragazza.
Lei gli passò il braccio intorno alla spalla e lo abbracciò con un sorriso.
-Si, ne sono certa.
-Bene, la rotta si è stabilizzata- intervenne Craig guardando prima le sue carte e poi l’orizzonte completamente bianco.  
Da quando, venti minuti prima, avevano trovato la corrente, non c’erano stati segni di cambiamenti climatici, se non per il fatto che la corrente anomala che attraversava la Fascia era segnalata da un colore un po’ più chiaro della superficie marina.
-Ottimo- concluse il navigatore, chiudendo la bussola sul palmo della mano.
Poi guardò la ragazza e il bambino seduti davanti al timone con i piedi penzoloni dalla balaustra.
-Come credete che stia, il capitano?- chiese, e sul suo viso solitamente serio ed impassibile si dipinse una punta di preoccupazione un po’ fanciullesca.
Sei pur sempre un ragazzo, pensò Rouge con una punta di tenerezza.
Alzò le spalle.
-Per ora possiamo solo aspettare, ed affidarci a Dan.
Guardò ancora davanti a sé.
-Piuttosto … mi spieghi perché stanno legando la testa dell’idra sulla polena?- riprese con un tono più convinto, un tantino raccapricciata dallo spettacolo che andava avanti da qualche minuto.
-Serve per tenere lontano gli altri mostri- rispose con aria assente Shanks continuando a fissare davanti a sé, dondolando i piedi perennemente scalzi.
-Esatto- confermò il navigatore- è un po’ come tra gli esseri umani. Uccidi il Re, avrai libero passaggio nel suo regno. Almeno fino a quando i sudditi non ne eleggeranno uno nuovo.
Rouge aggrottò la fronte.
-Eh?
-In parole povere- riprese il ragazzo – i mostri marini eviteranno di attaccare la nave che ha fatto fuori il più potente del loro branco, il Re, appunto. Per i tre giorni in cui dovremo attraversare la Fascia, questo avvertimento sarà più che sufficiente. Naturalmente prima o poi un nuovo Guardiano prenderà il posto dell’idra ed il passaggio tornerà ad essere custodito. Ma, si spera, per quel giorno noi saremo abbastanza lontani- concluse con un mezzo sorriso.
Poi riacquistò immediatamente la sua tipica espressione un po’ austera.
-Io vado di sotto- disse.
-Ok, a dopo.
Rouge tornò di nuovo ai suoi pensieri. Haki o non Haki, Roger aveva fatto qualche strana… magia, se così poteva essere definita, qualcosa che gli aveva permesso di uccidere l’idra.
E allora perché nessuno pareva essersene accorto? Forse i suoi compagni avevano già sperimentato quella specie di potere, o forse era stata solo lei a sentire come ci fosse qualcosa di strano e differente nell’aria? Era stata solo lei ad individuare l’istante in cui il mostro si era paralizzato e che gli era costato la vita?
Abbassò gli occhi.
C’era solo qualcuno a cui poteva chiederlo, e il diretto interessato in quel momento era giù in infermeria sicuramente con altri problemi che non fossero chiarire i suoi dubbi.

I dubbi di una ragazzina che non gli ha nemmeno creduto. Per una volta che ha tentato di essere gentile, pensò, un po’ rammaricata dalla piega che aveva preso l’ultima discussione.
Gentile… oddio, a suo modo, aggiunse, rinfrancandosi un po’.
-Ma non esiste la notte, in questo posto?- mormorò scocciata, troncando il flusso delle sue riflessioni.
-In realtà non c’è nemmeno il sole- indicò giustamente Shanks, alzando il naso all’insù.
-Già. Che strano posto- convenne lei annuendo –un mare piatto come una tavola e un cielo noiosamente tutto bianco.
Se ne stettero un altro po’ lì seduti, a parlando brevemente di cose futili, con tanti pensieri in testa.

-Fatto. Ora deve solo riposare.
Quando Daniel emerse dall’infermeria asciugandosi le mani con un panno bianco, tutti quanti si radunarono intorno a lui.
Il medico dovette ripetere più volte che Roger si era salvato per qualche istante, poiché il veleno dell’idra era entrato in circolo molto velocemente. Un minuto di più e ci avrebbe lasciato la pelle.
-Inoltre, ha perso molto sangue per via della ferita sul petto, e questo certamente non gli ha fatto bene- aggiunse mentre gli altri lo ascoltavano attenti.
-E’ sveglio?
-Per ora gli ho somministrato un po’ di sonnifero. Deve riprendersi e –concluse con franchezza- beh, era l’unico modo per tenerlo buono. Mi ha subito detto che doveva tornare di sopra.
Rouge, appoggiata alla parete poco lontano, sorrise appena.
-Quindi per ora lasciatelo in pace, siamo intesi?- ordinò il medico con autorità- questa nave se la caverà benissimo anche senza Roger a dare ordini!
-Soprattutto quando non dobbiamo far altro che seguire una corrente, eh Dan?- buttò lì il cuoco con un ghigno, mentre gli altri scoppiarono fragorosamente a ridere, rinfrancati sulle sorti del loro capitano.
Persino Shanks era un po’ più allegro, notò con sollievo la ragazza.
Individuò Ray poco lontano, con la solita sigaretta ed un’aria pensosa. Era molto strano vederlo in disparte e senza la solita espressione rassicurante.
Si tolse gli occhialetti e si passò una mano sulle palpebre.
-Ehilà- lo salutò lei, con le mani intrecciate dietro la schiena.
Il ragazzo sbirciò tra le dita e poi abbassò la mano, rimettendosi di nuovo gli occhiali.
-Ehilà- rispose stancamente. Aveva decisamente un’aria lugubre.
Rouge lo guardò di sotto in su.
-Naah, tu non sei Ray- disse infine, guardandolo come se lo stesse analizzando.
-Conosci qualche altro Ray, forse?
-Ne conosco uno che ha un sorriso perennemente stampato in faccia e cerca sempre di far sentire meglio gli altri con qualche stupida battuta o qualche meraviglioso racconto …
Sorrise.
-Ma tu, con quel muso lungo, mi ricordi più qualcun altro…
Finalmente l’ombra di un sorriso si disegnò sul volto del ragazzo.
-Parli di un certo capitano incosciente che gode nel far venire infarti multipli ai suoi amici?
Rouge abbassò un po’ gli occhi.
-Lo conosci bene, non ci hai ancora fatto l’abitudine?
Il vicecapitano ci pensò un po’ su.
-Suppongo di no. E comunque questa volta ha veramente esagerato.
-In che senso?- chiese lei incuriosita.
-Beh… usare l’Haki, in quello stato … lo ha indebolito particolarmente- mormorò lui, distrattamente.
Rouge ristette.
Anche Ray. Anche Ray lo sapeva.
-Tu … - iniziò, fissandolo negli occhi.
-Oh, si. Io conosco molto bene il potere di Roger- confermò quello con naturalezza.
La ragazza sgranò gli occhi, eppure non doveva sembrarle così strano: in fondo i due si conoscevano da bambini ed erano stati sempre insieme.
-Cos’è quella faccia stupita?- chiese lui –so che ne avevate parlato, ma tu non gli hai creduto. Mentre adesso … hai potuto vedere con i tuoi occhi che non erano affatto delle storielle.
Rouge lo guardò un po’ irrequieta.
-Quindi anche tu credi che io abbia questo Haki?- chiese, mentre tutti i suoi dubbi diventavano lentamente certezze man mano che Ray parlava.
-Oh … a giudicare da quello che ho visto con i miei occhi e da ciò che mi ha detto Roger… direi che possiedi qualcosa di molto simile, sì.
Sospirò profondamente.
-Ok… ok- disse lei, mettendo le mani avanti a sé, quasi a voler bloccare il vicecapitano- certo che… fino a quando erano dei miei dubbi… ma sentirselo dire così… ecco, è un po’ strano.
Ray sorrise, questa volta profondamente.
-Posso capirlo, peperoncino- commentò, con calma.
-Ma perché non me lo hai detto prima, che anche tu sapevi…?- chiese lei con una punta di rammarico.
-Perché tu non me ne hai mai parlato ...e pensavo che non credessi a queste storie di… magia- rispose, e Rouge dovette dargli ragione in pieno.
Almeno fino a quando non ci sono caduta dentro dalla testa ai piedi, pensò lei.
-In realtà…- cominciò lei, bloccandosi per cercare le parole.
-Cosa?
-… forse ero io che non volevo crederci. Mi ero convinta che Roger volesse solo prendermi in giro… o spaventarmi, che so. Ma… mi sa che ora dovrò cominciare ad accettare questa cosa- annuì.
-Peperoncino, ti ricordi cosa mi hai detto prima di salire su questa nave?- continuò il vicecapitano, inspirando un po’ dalla sigaretta.
-Che … avrei avuto bisogno di una mano, suppongo. Di qualcuno che mi consigliasse- rispose lei, arricciandosi una ciocca con l’indice.
-Esatto- annuì lui con convinzione- ora lascia che ti dia un consiglio. Accetta ogni cambiamento che incontrerai da qui in poi come una nuova, bellissima sfida. Non averne paura, fidati, non ne vale affatto la pena.
-Ok- rispose lei un po’ esitante.
-Ti assicuro che a poco a poco capirai ogni cosa.
-Ma Ray, perché proprio io?- non riuscì a trattenere la domanda che le ronzava in testa da lungo tempo –che cosa c’entro io con questi poteri?
-Nessuno può saperlo, peperoncino- rispose fraterno lui-  si possono solo fare delle supposizioni… roba che lasciamo a chi studia questi fenomeni per mestiere.
-Come il professor Clover di Ohara?- replicò lei, ricordandosi degli appunti che Roger aveva sul tavolo della biblioteca.
Fu il turno del vice di mettere le mani avanti, per bloccarla.
-Una cosa alla volta, Rouge. Prima di tutto, posso permettermi di darti un altro consiglio?
-Ovvero?
-Và da Roger. Avete un po’ di cose da chiarire, voi due.


Non era stato facile ottenere da Dan il permesso di entrare in infermeria, aveva dovuto dare fondo a tutta la sua testardaggine, rivendicando il fatto che, in fin dei conti, quella stanza era diventata anche un po’ sua in quelle settimane passate a bordo e non le avrebbe potuto vietare l’accesso a lungo.
Alla fine l’aveva spuntata lei, però.
Il medico, alla lunga, era troppo buono ed ingenuo per non cedere.
Ed in quel momento, davanti a quella porticina tanto familiare,la ragazza si rigirava nervosamente tra le mani il piccolo amuleto ligneo e circolare dalla faccina sofferente, che aveva raccolto sul ponte qualche ora prima quando era caduto di tasca al capitano, mentre lui veniva portato dentro.
Bene, vediamo di seguire i consigli di Ray, si disse, annuendo a sé stessa.
Si mordicchiò un labbro, abbassò la maniglia ed entrò.
La stanza era un po’ meno luminosa del solito, erano state tirare delle tendine scure davanti agli oblò vicino al letto che lasciavano penetrare una piccola parte della luce bianca ed accecante che dominava il cielo in quel tratto di mare.
-Ehm…- si schiarì la voce, quasi sperando di trovare Roger addormentato per rimandare ancora un po’ la conversazione. Ma quando alzò gli occhi verso la brandina, lo trovò ben sveglio, con la schiena appoggiata al muro ed in mano un libro. Aveva i capelli scuri davanti al viso ed una vistosa fasciatura gli attraversava il petto.
A sua volta lui alzò lo sguardo verso di lei, e non disse nulla. Chiuse il libro con un piccolo tonfo.
La parte più difficile, si disse Rouge, iniziare.
Decise di andare dritta al punto.
-Dunque- iniziò decisa, senza battere ciglio - io ti credo.
Il pirata la fissò per un attimo, poi si scostò i ciuffi con un gesto distratto e sogghignò.
-Telegrafica.
-Ho deciso di adattarmi al tuo stile- ribattè lei con convinzione.
-Secondo- riprese, un po’ meno sicura- credo di doverti delle scuse. L’altro giorno ho esagerato un po’. Ero molto nervosa e non ho pensato molto a ciò che stavo dicendo.
Roger questa volta parve un po’ più sorpreso. La lasciò continuare.
-Ti ho aggredito pensando che mi stessi prendendo in giro, e ho detto delle cose che, in effetti, non mi riguardano affatto – continuò lei – mentre oggi, beh… ho capito, anzi, ho  sentito che … ciò di cui mi avevi parlato… esiste.
E tirò un sospiro, felice di essere arrivata alla fine del suo pensiero.
-Rouge- rispose quello, pensandoci su- beh… bene.
Buon segno.
-Ora tocca a te, però- riprese lei, incrociando le braccia, sempre mantenendo un tono rilassato.
-Di fare cosa?
-Mh- si portò l’indice alle labbra fingendo di pensare- forse potresti dire che l’ultima volta non hai avuto molto savoir-faire, dicendomi che sono una codarda che scappa dall’evidenza…
Il capitano si mordicchiò un unghia.
-La solita attrice - mormorò, poi sorrise, cosa che fece fare una capriola immaginaria alla ragazza. Ormai cominciava ad abituarsi a quella sensazione.
-E la solita arrogante ragazzina.
Lei sgranò gli occhi incredula.
-Aah, non ci si crede!- saltò su- Ma ti costa così tanto chiedere scusa? Ok, ok, ora ti spiego …
Fece un gesto accondiscendente con le mani e riprese con tranquillità.
Aveva dimenticato quanto fosse divertente prenderlo in giro. Come quando si incrociavano alla locanda, a Baterilla. D’altronde, non aveva altri modi per affrontare la questione, e optare per il sorriso le sembrò la cosa più ovvia.
-Di solito, tra esseri umani, si fa così.
Assunse un’espressione seria e guardò avanti a sé, mentre Roger alzò gli occhi al cielo e appoggiò il mento sul palmo delle mani, osservandola un po’ esasperato.
-Ed ecco la scenetta teatrale- borbottò, ma lei lo ignorò bellamente.
-Dunque, signore –iniziò quella, porgendo la mano al nulla davanti a sé- mi spiace se siamo partiti con il piede sbagliato, le porgo le mie scuse.
Poi fece due passi in avanti e si voltò, fronteggiando la posizione dove si trovava un secondo prima.
-Bene, signorina- scandì leziosa, scoccando un'occhiata al capitano come se dovesse davvero imparare –le chiedo scusa anch’io per i modi con cui ho trattato con lei.
Ed infine porse la mano all’immaginario compagno e la strinse. Poi si voltò su Roger che la guardava senza speranza.
-Meriteresti un applauso, non c’è che dire.
Rouge abbandonò la sua aria da attrice.
-E’ un segno da interpretare positivamente? –chiese -A volte avrei bisogno di un vocabolario, per capire cosa pensi.
-Non sono mai stato bravo ad imparare, e non mi capita spesso di chiedere scusa- rispose quello, alzando le spalle.
-Dovresti leggere un libro sull’argomento, visto che ne hai sempre qualcuno tra le mani- replicò sarcastica lei, indicando il tomo poggiato sul comodino.
-Non credo ce ne sarà bisogno. Noi abbiamo un metodo molto più semplice per risolvere questioni di questo tipo- la informò lui, alzando l’indice- molto più veloce e molto meno ridicolo.
Poi, senza preavviso, si protese verso il comodino e tirò fuori dal cassetto una boccettina trasparente colma di liquido ambrato.
-Ci beviamo su- disse, con aria di sfida.


-Allora, com’è andata?
-E’ andata che il rum che avete qui a bordo è decisamente troppo aspro, per i miei gusti. Ma lui non sa chiedere scusa come tutti gli esseri umani fanno, cioè a parole- alzò le spalle lei, guardando un po’ compassionevole il vicecapitano.
Ray alzò un sopracciglio, sogghignando.
-Beh, questo è un gesto significativo, da parte sua. Le parole non sono mai state il suo forte, come dici tu.
La ragazza sentì ancora in bocca il sapore acre dell’alcool e, sebbene ne avesse preso solo un sorso, giurò sul fatto che avrebbe dovuto berci sopra chissà quanta acqua per farlo andare via.
-Mi fa piacere che tutto sia tornato alla normalità- affermò Ray- mi mancava un po’ sentirvi battibeccare come due piccioncini.
A quel commento Rouge sentì il viso avvampare.
-Ray!!!- esclamò- ma che dici!!!
Il vicecapitano la guardò di sottecchi, con un gran sorriso.
-Ehi, era una battuta, peperoncino! Non c’è bisogno di diventare dello stesso colore dei tuoi capelli…
Rouge scosse la testa, impaziente. Poi gli tirò una manata sul petto, spingendolo indietro.
-Ma vai, và!- replicò sbuffando, senza poter aggiungere altro, e se ne andò di gran lena prima che il vice potesse vedere il sorrisetto idiota che le si era stampato in faccia.
Si sentiva bene, finalmente. 
Si tirò fuori dalla tasca la piccola icona triste che non aveva restituito a Roger, quel pomeriggio. Avrebbe avuto altre occasioni per ridargliela, chissà,magari la stava cercando.
Alzò gli occhi a quel cielo insistentemente candido.
-Un’altra giornata come questa, e mi verranno i capelli bianchi- mormorò a sé stessa.
Doveva chiedere a Roger ancora molte cose, a cominciare da qualche spiegazione in più su quello strano Haki, e molto probabilmente lui avrebbe ricominciato a fare del sarcasmo perché, ormai lo sapeva, era quello il suo modo di fare.
Tuttavia non potè fare a meno di pensare che da quella stramba sera senza un tramonto, qualcosa aveva finalmente preso la piega giusta, qualcosa si era rasserenato.
Ray aveva ragione: era tutta una nuova, bellissima sfida. Non valeva proprio la pena di aver paura.


-Ammiraglio Sengoku!
L’ufficiale alzò lo sguardo mentre un soldato entrava trafelato nella stanza. Ormai, in tutti quegli anni di servizio, sapeva bene che un sottufficiale che irrompeva senza quasi nemmeno bussare non era mai un buon segno.
Posò la piuma d’oca in bilico sulla boccetta d’inchiostro.
Unì i polpastrelli delle mani in una posa serafica e con l’espressione più eterea che potesse esprimere reclinò appena il capo in un sorriso.
-Si?- sillabò in tono musicale, gustandosi appieno l’attimo prima della cattiva notizia.
-Signore, si tratta del pirata Edward Newgate! Ha distrutto un’altra nave delle nostre in ricognizione, e abbiamo perso di nuovo la sua posizione!
Sengoku pensò che avrebbe dovuto darsi alla preveggenza, considerata la facilità con cui indovinava la sfortuna.
-Bene, mandate altre navi- annuì, senza scomporsi.
-Ma… signore, così manderemmo delle unità alla cieca, in questo modo, non sappiamo dove…
L’ammiraglio fulminò il sottufficiale con lo sguardo.
-Per preciso ordine del Grand’Ammiraglio- scandì, gelido- ho il dovere di sopprimere ogni avvisaglia di ribellione alla nostra autorità sui mari. Mandate altre navi- ripetè.
-Signore … Gran parte delle nostre unità sono impegnate nel Nuovo Mondo- continuò quello quasi scusandosi.
-Dunque mandate le nuove reclute, che si facciano le ossa combattendo!- replicò l'altro cominciando a perdere la pazienza.
-Ma, se posso permettermi, signore- riprese esitante per la terza volta il soldato- contro un pirata come Newgate… pare che stia radunando più di una ciurma per …
-Un’altra parola e finirai in qualche base di terra sperduta nel Mare Orientale- lo gelò Sengoku con voce tagliente.
Quello balzò sull’attenti.
-Signorsì, signore!- e si congedò in fretta e furia.
L’ufficiale si sistemò gli occhiali sul naso con un gesto nervoso e riprese a scrivere la parte finale del discorso che il Grand’Ammiraglio avrebbe pronunciato nell’Assemblea del Governo quel giorno a Marijoa.
“…Inoltre, sono state puntualmente inviate nuove unità scelte per scongiurare il pericolo della pirateria anche nel tratto di mare anteriore alla Red Line.
In tempi difficili come questi, uomini e donne di ogni angolo del mondo sanno di poter contare sulla salda e sicura predominanza della Giustizia contro l'oscura ombra dei vessilli pirata.
La Marina continuerà a tutelare gli interessi dei cittadini, in stretta collaborazione con il Governo Mondiale, che ogni giorno si prodiga per aiutare le nazioni poste sotto la sua protezione.”
Si fermò a riflettere. Aveva lasciato per la parte finale il punto più scottante della questione. Gettò uno sguardo ai giornali impilati disordinatamente su un lato della scrivania.
Sospirò, armandosi di tutta la diplomazia possibile.
Doveva citare quegli articoli, il Grand’Ammiraglio ci teneva a dissipare ogni dubbio.
“Nell’ultimo periodo alcuni gruppi di benpensanti hanno messo in dubbio le nostre capacità di gestione di questa situazione.
Hanno prospettato le ipotesi che i pirati, presto o tardi, si riuniranno sotto un unico simbolo, sotto un solo Re o capo di chissà quale confederazione ed imporranno la loro legge di morte sui nostri mari.
Signori dell’Assemblea, io dico: questi intellettuali, questi gruppi di dissidenti si divertono a disseminare il panico, screditando il buon nome del Governo e dell’istituzione della Marina a favore dell'anarchia e del caos.
E’ con orgoglio che posso affermare, in tutta sicurezza, che ben presto non si parlerà più né di pirati, né tantomeno di Re dei pirati.”
Si, poteva andare come finale.
Un altro discorso convincente da presentare alla stampa, un altro po’ di sana pubblicità.
Sengoku piegò il foglio e lo lasciò come promemoria per il suo superiore.
Poi lasciò in fretta la stanza, non sapendo se gli facevano più senso le palesi menzogne contenute in quelle righe o il fatto che fossero indiscutibilmente necessarie per conservare l’ordine in quello strano, vasto mondo.  










°°°

Note:
Questa volta lo special guest era il nostro cervello fino, l’Ammiraglio Sengoku. Sì, proprio cervello fino. Però mi mancava un pò, lo ammetto xD
Ehm, so che legare la testa mozzata di un’idra alla polena non è il massimo del buon gusto, però, che volete farci, era l’unica maniera per spaventare tutti gli altri mostriciattoli :P *tenta di avvalorare spudoratamente le sue immaginose teorie*
E meno male che questi due hanno fatto pace, và. Bravi! *clap clap* Certo che Roger è sempre un pirata, fa pace con i cicchetti di rum. A proposito, nel prossimo capitolo se ne riparlerà di quella scena ;)
Infine, ci avevate preso: Rouge ha raccolto proprio lo smiley^^  
Alla prossima, people!
To be continued ;)

  
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