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Autore: Less_    14/09/2010    2 recensioni
Tutto normale. In fondo mi succedeva di sognare le ragazze, anche quelle che non avrebbero potuto mai, mai, mai nella vita...
Che succede? Mi sta... mi sta baciando!
… interessarmi.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo – She

 

Era ottobre. Un ottobre carico di colori, di promesse, di profumi, di vita.

La stavo aspettando da un po’, anche se sapevo che ci avrebbe messo del tempo e sarebbe arrivata all’ora che avevamo scelto.

La vidi arrivare dopo una mezz’oretta. Comunque in anticipo.

«Ciao! Già qui?» mi salutò.

Poi si fermò, e il suo viso divenne confuso. Mi guardai intorno.

Non c’era niente e nessuno che avrebbe potuto farle quell’impressione.

Dovevo essere io.

Mi guardai.

Non c’era niente di strano, che io sapessi.

Mi strofinai la faccia. Non c’era niente.

Del resto, lo sapevo. Avevo fatto tutto con più cura, quel giorno.

«Che hai?» le chiesi.

Lei si avvicinò, come se vedesse qualcosa di familiare, offuscato da qualcosa di molto più grande e molto più confuso. Sconosciuto.

«Questo» disse poi, puntando il dito sui miei occhi.

«Questo che cosa?».

«I tuoi occhi. Assomigliano a quelli di una persona speciale, che conoscevo un po’ di tempo fa» disse.

E non se n’era accorta, in tutto quel tempo?

Continuavo a non capire.

«Piacere, sono Alessia. Non ti ho mai visto qui, sei nuovo?» si presentò.

Tendeva la mano e aveva un sorriso disarmante.

Allora capii.

Si riferiva a me. A me, com’ero prima.

Quello debole, oppure quello in balia del fumo.

«Francesco, molto piacere. Sì, sono nuovo. Ma anche a me sembra di conoscerti» annunciai, stringendo la mano.

Poi la attirai a me e la abbracciai.

«Ale, sei una ragazza fantastica. Sei speciale. Sei stata la mia forza, in tutto questo tempo. Se non ci fossi stata tu non avrei avuto nessuno a cui presentarmi. Nessuno che mi facesse scoprire chi ero, nessuno per cui valesse la pena smettere di fumare» le dissi.

Presi l’ultima sigaretta dalla mia tasca, conservata quasi per rimpianto.

Alessia mi guardava, stupita e quasi spaventata. Quasi.

Aveva fiducia nel nuovo Francesco. E...

Accesi la sigaretta. La gettai sul cemento e guardai la scintilla morire. Stavolta l’avevo gettata perché lo volevo. Stavolta ero padrone di tutte le mie azioni.

«Ale, credo di essere innamorato di te» le dissi, tornando a guardarla.

Il suo viso scintillò e lei mi gettò le braccia al collo, baciandomi.

Mentre la stringevo, sentivo che avevamo aspettato entrambi questo momento come l’aria che si respira da una lunga apnea.

Qualche volta troppo lunga.

Ci eravamo trovati. Anche se lei non me l’aveva detto, be’, non ero del tutto stupido, il bacio era più che eloquente. Quando il baciò finì, la vidi sorridere con quel sorriso che mi aveva accompagnato nei giorni di buio, e che – ne ero sicuro – l’avrebbe fatto anche in quelli di luce.

Aveva fiducia nel nuovo Francesco. E...

e io l’amavo per questo.












Salve! Allora, eccoci qui alla fine... che dire... mi ero affezionata alla storia (anche se l'ho scritta in circa tre giorni, è stato divertente postarne un capitolo alla volta). E ovviamente mi ero affezionata anche a voi, che leggete, recensite, seguite, ricordate (ma non preferite ^^). Spero che ci ritroveremo. Bye! Ps.: ricomincia la scuola. Io che mi sparo mentre ballo la ola. Che ci volete fare, sono contraddittoria.
   
 
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