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Autore: ClaudiaSwan    22/09/2010    1 recensioni
Per trovare la tua metà perdi troppo tempo a cercarla in gente a te estranea che ogni volta si porta via un pezzetto di te. E se ad ogni incontro sbagliato lasci un pezzo dei tuoi sogni, delle tue speranze, dei tuoi sentimenti… allora cosa rimarrà ancora se per caso trovassi il resto di te stesso?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduta....


Ci sono pensieri che vorresti spiegare a qualcuno, ma ti vergogni di farlo. Se lo facessi risulteresti patetica, ingrata… fragile.

Sembreresti una che si piange addosso.
L’ultima cosa che vuoi è proprio esser compatita per quei pensieri.
Sono pensieri che hai sempre avuto e che ogni tanto tornano a farti visita, e non sai come né perché… ma riescono sempre a buttarti più giù un centimetro per volta ogni volta.
Ti guardi attorno e ti senti solo.
Sei circondato di gente e ti senti irrimediabilmente e tristemente solo.
Pensi che Platone, forse, avesse ragione in fondo. Vagherai a lungo prima di trovare l’altra parte di te che sola ti può rendere completa e felice. E non è detto nemmeno che ti basti una vita per trovare ciò che cerchi.
Il mondo è tanto grande…
Troppo grande.
Per trovare la tua metà perdi troppo tempo a cercarla in gente a te estranea che ogni volta si porta via un pezzetto di te. E se ad ogni incontro sbagliato lasci un pezzo dei tuoi sogni, delle tue speranze, dei tuoi sentimenti… allora cosa rimarrà ancora se per caso trovassi il resto di te stesso?
La nostra vera metà ha poteri ricostituenti tanto grandi da attirare a sé tutto ciò che di te hai sparso in giro per riportarlo a riattaccartisi addosso?
La nostra vera metà ha davvero il potere di lenire tutti i mali? Tutte le sofferenze?
Può la nostra metà cancellare tutta la rabbia?
Sono così stanca… così arrabbiata… che mi sa che quasi quasi mi fermo qui.
Mi siedo e sto qui.
Non aspetto che arrivi da me.
Non aspetto che mi trovi.
Non aspetto.
Sto solo qui.
Magari se mi fermo smetterò di soffrire.
Magari se mi fermo smetterò di perdere pezzi di me stessa in giro per il mondo.
Magari se mi fermo imparerò un po’ di sano spirito di autoconservazione.
Magari se mi fermo e respiro la rabbia scemerà, e la rassegnazione darà un po’ di pace al mio giovane cuore già così malridotto.
Magari se mi fermo inizierò a bastare a me stessa e a non sentirmi più sola.
Guarderò la gente passare, incontrarsi… perdere pezzetti di sé o magari raccoglierli.
Guarderò il mondo andare avanti e cambiare, mentre io seduta… resto sempre uguale. Magari di tanto in tanto sognerò ad occhi aperti di un amore così sconvolgente che possa convincermi a rialzarmi dal mio sgabello. Ma non ci crederò più.
Sarà come un film.
Inizio.
Svolgimento.
Fine.
Titoli di coda.
E poi tornerò ad osservare. E poi di nuovo a sognare.
E non prenderò la mano di chi me la tende promettendo di realizzare questi sogni.
Non cederò alle lusinghe e ai doni offerti in segno di invito.
Volterò il capo altrove, conservando me stessa e i miei sogni.
So che non bastano. Non sono più abbastanza.
Sono qualcosa… ma una volta finiti ti lasciano in bocca tutta l’amarezza del fiele.
Ma non sarà mai un fiele tanto amaro quanto quello della delusione.
E io starò seduta con il mio fiele dolce amaro.
Me stessa.
   
 
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