16.TROTTOLE
Come
concordato si presentò a casa di Alessandro e Daniele alle 8
e mezza
con in mano una bottiglia di Negroamaro.
-Prego..-gli
aprì Daniele. “Ah... la barba appena fatta.. la
t-shirt stampata,
i jeans scoloriti, le scarpe da tennis.. Mi spiace bamboccio, stasera
ho vinto io..” pensò fra sé.
-Grazie..-
disse stringendogli la mano con un sorriso falso e cortese.
-Che
eleganza capo...stai veramente bene..-disse Alessandro uscendo dalla
camera.
-Ahahaha..
e sì stasera mi sono tirato a lucido..-
-Carolina
impazzirà..-commentò sghignazzando.
“Speriamo
che impazzisca lei, invece..”
Poco
dopo arrivarono anche Simone, Matteo e altri amici. Le ragazze si
fecero aspettare un po' di più.
Verso
le 9 e un quarto finalmente il campanello suonò ancora e
Marco ebbe
un fremito.
Claudia
non sapeva che cosa stava per vedere, non poteva proprio
immaginarselo.
Entrò
in casa seguita da Nadia e Carolina e salutò Alessandro e
alcuni
amici che erano nel corridoio. Si diresse verso il salotto convinta
di incontrare Daniele, ma si scontrò prima con lui.
Era
bellissimo, aveva una barba incolta di un paio di giorni che su di
lui stava da dio, i capelli mossi appena tagliati e tirati indietro
facevano risaltare più del solito i suoi meravigliosi occhi
marroni,
aveva una camicia a righe sottili abbastanza stretta da mettere in
evidenza le sue spalle possenti e arrotolata sui gomiti, un paio di
jeans abbastanza stretti in fondo che esaltavano il suo profilo,
portava poi una cintura lucida di pelle nera, coordinata con gli
stivaletti ai piedi. Claudia rimase a bocca aperta, lui incurante e
spavaldo le prese la testa con una mano e le diede un bacio sulla
guancia sinistra aggiungendo: -piacere di rivederti..- e
passò
oltre, lasciandola inebetita in mezzo al corridoio. Daniele
arrivò
ad abbracciarla.
-Ciao
piccola.. visto quanta gente.. stasera ci divertiremo..- disse
offrendole un bicchiere. Claudia ci sprofondò dentro,
sentiva la sua
guancia bruciare e il suo cuore martellare nel petto:-mh mh...-
grugnì annuendo e andò verso la finestra per
cercare di respirare.
Ma a quanto pareva quella sera avrebbe respirato poco, infatti
entrarono in salotto Carolina e Marco, lei era praticamente incollata
a lui, gli stringeva un braccio e lo guardava come se se lo volesse
mangiare. Lui sorrideva con il bicchiere in mano, si scusò e
si
avvicinò alla finestra. Accese una sigaretta.
Claudia
non poté fare a meno di voltarsi e fissarlo mentre compiva
quel
gesto in modo così sexy e si ritrovò a sperare di
poter essere lei
quella sigaretta che stringeva fra le labbra.
-Bella
serata eh..-disse dopo la prima boccata di fumo.
Lei
voleva scappare, ma era come inchiodata al pavimento, fissava Torino
e pregava di trovare la forza di parlare, ma ancora una volta lui la
precedette.
-Sei
veramente bella stasera...- disse fissando il sui profilo stretto nel
vestito blu.
-Grazie...-
riuscì a sospirare lei.
-Bè,
mai come la prima volta sulla metro..- “l'alcool è
un buon amico”
pensò fra sé..
Daniele
arrivò e l'abbracciò da dietro, ma si
voltò verso Marco:-allora
come è il mio fratellone sul lavoro? Scansafatiche come a
casa?-
“Perchè
questo ragazzetto la può abbracciare in questo
modo?”-Eheheh...no
per niente.. lavora sodo...-
Claudia
si scostò e disse:-scusatemi..- e si allontanò
verso il bagno. Per
tutta la sera cercò di evitarlo, girando come una trottola e
stando
sempre negli angoli opposti a lui. Sembrava una danza che ballavano
in silenzio, fatta solo di sguardi e sorrisi. Lui si muoveva e lei si
muoveva dalla parte opposta della stanza. Lui la guardava e lei
abbassava lo sguardo, lui si voltava e lei si concedeva di fissare il
suo irresistibile profilo.
Arrivò
il momento di spostarsi verso la discoteca. Daniele la teneva per
mano, Carolina era sotto braccio a Marco. I due si fissavano
continuamente. La situazione era imbarazzante.
Arrivati dentro al locale subito incominciarono a scorrere i drink, ma Claudia non ce la faceva più a ballare con Daniele, non poteva resistere un momento di più a lui che cercava di baciarla in ogni modo. Andò verso il bagno, ma due mani la presero sui fianchi e la trascinarono dentro al bagno dei ragazzi. Era vuoto. Claudia si girò spaventata, ma anche speranzosa e il suo desiderio fu esaudito. Lui era lì che la fissava con gli occhi spalancati. Le sorrideva, ma non aveva il coraggio di dire niente. Poco dopo non si rese conto di quello che stava accadendo, la sua mente era annebbiata dall'alcool ma riconobbe il suo cuore che batteva forte e capì che la stava baciando. Finalmente. Quello fu il suo unico pensiero razionale, poi strinse le mani attorno ai suoi fianchi e non pensò più a nulla fino a quando la porta del bagno che si stava aprendo li riportò velocemente alla realtà. Lei si staccò e uscì di fretta dal bagno. Cercò l'uscita del locale e fuori trovò Simone che parlava con Carolina e altri amici.
-Tutto
bene Cla?-
-No,
ehm... vorrei andare a casa...-
-Ok,
stai male? Ti accompagno..- disse Simone e si allontanò con
lei
sottobraccio.
Per
tutto il viaggio non dissero una parola, ma arrivati sotto casa
Claudia appoggiò la testa all'indietro e sospirò.
-Lui
chi è? Marco vero?- Simone la guardava preoccupato.
-Simo,
simo...- disse lei mettendosi la testa fra le mani.- Come fai a
essere così.. così...-
-Lascia
stare..-disse lui:-ho indovinato?-
-Purtroppo..-
-Mannagia
Cla... ma perchè?-
-Perché
è più di un mese che mi perseguita, che lo
incontro dappertutto..
questo vorrà pur dire qualcosa...-
-Daniele?-chiese
con semplicità.
-Ma
che ne so... uffaaaaa...-
-Dormici
su..-disse lui accarezzandole i capelli.
Claudia
si trascinò fuori dalla macchina, prima di chiudere la
portiera si
voltò a guardare l'amico, ma prima che potesse parlare lui
la
interruppe:-Sì, tranquilla sarò muto come un
pesce...'Notte...- e
si allontanò sicuro fra le strade deserte.
Claudia
alzò il naso verso il cielo e sorrise ripensando a quel
bacio,
chiedendosi se mai ne sarebbe arrivato un altro.