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Autore: EstrellaLunar    22/09/2010    2 recensioni
Sotto il cielo della città italiana più europea di tutte si intrecciano vite,sogni e paure di ragazzi comuni. Tra nuovi incontri e vecchie ferite il racconto di un anno che cambierà le loro vite. "Questa ragazza sconosciuta, invece, per la prima volta da quel giorno di Aprile gli aveva risvegliato qualcosa. Gli aveva provocato curiosità e interesse. Voleva sentire la sua voce, sapere il suo nome, cosa facesse nella vita. Per la prima volta da mesi provava interesse vero per un altro essere umano e purtroppo non sapeva come soddisfarlo, era come pietrificato."
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16.TROTTOLE

Come concordato si presentò a casa di Alessandro e Daniele alle 8 e mezza con in mano una bottiglia di Negroamaro.
-Prego..-gli aprì Daniele. “Ah... la barba appena fatta.. la t-shirt stampata, i jeans scoloriti, le scarpe da tennis.. Mi spiace bamboccio, stasera ho vinto io..” pensò fra sé.
-Grazie..- disse stringendogli la mano con un sorriso falso e cortese.
-Che eleganza capo...stai veramente bene..-disse Alessandro uscendo dalla camera.
-Ahahaha.. e sì stasera mi sono tirato a lucido..-
-Carolina impazzirà..-commentò sghignazzando.

Speriamo che impazzisca lei, invece..”

Poco dopo arrivarono anche Simone, Matteo e altri amici. Le ragazze si fecero aspettare un po' di più.
Verso le 9 e un quarto finalmente il campanello suonò ancora e Marco ebbe un fremito.
Claudia non sapeva che cosa stava per vedere, non poteva proprio immaginarselo.
Entrò in casa seguita da Nadia e Carolina e salutò Alessandro e alcuni amici che erano nel corridoio. Si diresse verso il salotto convinta di incontrare Daniele, ma si scontrò prima con lui.
Era bellissimo, aveva una barba incolta di un paio di giorni che su di lui stava da dio, i capelli mossi appena tagliati e tirati indietro facevano risaltare più del solito i suoi meravigliosi occhi marroni, aveva una camicia a righe sottili abbastanza stretta da mettere in evidenza le sue spalle possenti e arrotolata sui gomiti, un paio di jeans abbastanza stretti in fondo che esaltavano il suo profilo, portava poi una cintura lucida di pelle nera, coordinata con gli stivaletti ai piedi. Claudia rimase a bocca aperta, lui incurante e spavaldo le prese la testa con una mano e le diede un bacio sulla guancia sinistra aggiungendo: -piacere di rivederti..- e passò oltre, lasciandola inebetita in mezzo al corridoio. Daniele arrivò ad abbracciarla.
-Ciao piccola.. visto quanta gente.. stasera ci divertiremo..- disse offrendole un bicchiere. Claudia ci sprofondò dentro, sentiva la sua guancia bruciare e il suo cuore martellare nel petto:-mh mh...- grugnì annuendo e andò verso la finestra per cercare di respirare. Ma a quanto pareva quella sera avrebbe respirato poco, infatti entrarono in salotto Carolina e Marco, lei era praticamente incollata a lui, gli stringeva un braccio e lo guardava come se se lo volesse mangiare. Lui sorrideva con il bicchiere in mano, si scusò e si avvicinò alla finestra. Accese una sigaretta.
Claudia non poté fare a meno di voltarsi e fissarlo mentre compiva quel gesto in modo così sexy e si ritrovò a sperare di poter essere lei quella sigaretta che stringeva fra le labbra.
-Bella serata eh..-disse dopo la prima boccata di fumo.
Lei voleva scappare, ma era come inchiodata al pavimento, fissava Torino e pregava di trovare la forza di parlare, ma ancora una volta lui la precedette.
-Sei veramente bella stasera...- disse fissando il sui profilo stretto nel vestito blu.
-Grazie...- riuscì a sospirare lei.
-Bè, mai come la prima volta sulla metro..- “l'alcool è un buon amico” pensò fra sé..
Daniele arrivò e l'abbracciò da dietro, ma si voltò verso Marco:-allora come è il mio fratellone sul lavoro? Scansafatiche come a casa?-

Perchè questo ragazzetto la può abbracciare in questo modo?”-Eheheh...no per niente.. lavora sodo...-
Claudia si scostò e disse:-scusatemi..- e si allontanò verso il bagno. Per tutta la sera cercò di evitarlo, girando come una trottola e stando sempre negli angoli opposti a lui. Sembrava una danza che ballavano in silenzio, fatta solo di sguardi e sorrisi. Lui si muoveva e lei si muoveva dalla parte opposta della stanza. Lui la guardava e lei abbassava lo sguardo, lui si voltava e lei si concedeva di fissare il suo irresistibile profilo.
Arrivò il momento di spostarsi verso la discoteca. Daniele la teneva per mano, Carolina era sotto braccio a Marco. I due si fissavano continuamente. La situazione era imbarazzante.

Arrivati dentro al locale subito incominciarono a scorrere i drink, ma Claudia non ce la faceva più a ballare con Daniele, non poteva resistere un momento di più a lui che cercava di baciarla in ogni modo. Andò verso il bagno, ma due mani la presero sui fianchi e la trascinarono dentro al bagno dei ragazzi. Era vuoto. Claudia si girò spaventata, ma anche speranzosa e il suo desiderio fu esaudito. Lui era lì che la fissava con gli occhi spalancati. Le sorrideva, ma non aveva il coraggio di dire niente. Poco dopo non si rese conto di quello che stava accadendo, la sua mente era annebbiata dall'alcool ma riconobbe il suo cuore che batteva forte e capì che la stava baciando. Finalmente. Quello fu il suo unico pensiero razionale, poi strinse le mani attorno ai suoi fianchi e non pensò più a nulla fino a quando la porta del bagno che si stava aprendo li riportò velocemente alla realtà. Lei si staccò e uscì di fretta dal bagno. Cercò l'uscita del locale e fuori trovò Simone che parlava con Carolina e altri amici.

-Tutto bene Cla?-
-No, ehm... vorrei andare a casa...-
-Ok, stai male? Ti accompagno..- disse Simone e si allontanò con lei sottobraccio.
Per tutto il viaggio non dissero una parola, ma arrivati sotto casa Claudia appoggiò la testa all'indietro e sospirò.
-Lui chi è? Marco vero?- Simone la guardava preoccupato.
-Simo, simo...- disse lei mettendosi la testa fra le mani.- Come fai a essere così.. così...-
-Lascia stare..-disse lui:-ho indovinato?-
-Purtroppo..-
-Mannagia Cla... ma perchè?-
-Perché è più di un mese che mi perseguita, che lo incontro dappertutto.. questo vorrà pur dire qualcosa...-
-Daniele?-chiese con semplicità.
-Ma che ne so... uffaaaaa...-
-Dormici su..-disse lui accarezzandole i capelli.
Claudia si trascinò fuori dalla macchina, prima di chiudere la portiera si voltò a guardare l'amico, ma prima che potesse parlare lui la interruppe:-Sì, tranquilla sarò muto come un pesce...'Notte...- e si allontanò sicuro fra le strade deserte.
Claudia alzò il naso verso il cielo e sorrise ripensando a quel bacio, chiedendosi se mai ne sarebbe arrivato un altro.

  
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