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Autore: crikke90    23/09/2010    8 recensioni
Fate un salto nel tempo. Ricordate quando Ash battè Baldo (mi RIFIUTO di chiamarlo Mariano) e questo gli propose di far parte degli Assi Del Parco? Immaginate che lui abbia accettato di vivere questa grande avventura (?)
Adesso pensate a cosa succederebbe se, per diventare asso, il nostro tonto si riavvicinasse a Misty. Quante possibilità ci sono che venga fuori una storia... bhe... ai limiti dell'assurdo e dell'IC?
Vi presento la fanfic che tutti avrebbero voluto leggere (no, non lo è, ma facciamo finta che sia così) piena di gossip, di scoop, che ci rivelerà finalmente com'è quel grande e sbrilluccicoso mondo di VIP, fatto di Assi del Parco e Capopalestra vari...
E tra scandali ed equivoci, il "gruppo di pettegole" riuscirà ad emergere?
Lo scoprirete solo leggendo ♥
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brock, Gary, Tracey, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vivere Nella Notorietà… Con Sentimento!

 

 

Dopo 3 anni mi dedico anche a questa. Sono un caso disperato. Ho tante idee che mi frullano in testa e sarò lieta se deciderete di seguirmi. La storia è intrigante, di fondo (XD lo è, è inutile negare) ma bisogna saperla portare avanti (cosa che non saprò fare ahhaha)

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito il primo capitolo di questa fic, 3 anni fa. Grazie. Ringrazio quelli che hanno recensito l'ultimo capitolo di "Il Mondo E' Bello Perché E' Rosa", che non posso ringraziare lì.

Non posso fare nomi, perché non posso adesso, =P ma dal prossimo capitolo i ringraziamenti saranno dovuti... nominali.

Buona lettura, 3 anni dopo... (ahahha)

 

 

Capitolo 02: Richiesta Di Aiuto Da Un Caro Amico

 

 

 

Il cartello che dava indicazioni per Cerulean City era molto più logoro di quello che ricordasse. Probabilmente se avesse viaggiato a piedi e non in autobus si sarebbe perso… no, non si sarebbe perso, ormai conosceva quella città come le sue tasche, c’era tornato mille volte!

Forse sarebbe rimasto dieci minuti a contemplare quel cartello e a ricordare i bei tempi andati.

Ma che diavolo stava facendo? Perché non aveva avvertito Misty? Cavolo! A ben pensarci c’erano più probabilità che lei lo cacciasse via, in quel modo! Avrebbe potuto convincerla per telefono o roba simile ma così su due piedi c’erano più possibilità che gli chiudesse la porta in faccia!!

No, era in una situazione troppo penosa perché lei rifiutasse di ospitarlo e poi, nuovamente, perché si sarebbe dovuta rifiutare? Nella sua testa c’era quella convinzione che, non appena lui fosse arrivato, lei lo avrebbe sbattuto fuori casa. Ovviamente non sarebbe stato così, perché erano troppo amici perché lei si potesse comportare in modo così scortese.

Già, non avrebbe potuto… gli voleva troppo bene per lasciarlo al freddo e al gelo.

Continuò a ripeterselo all’infinito fino a che, sceso dal mezzo di trasporto pubblico, le sue gambe non lo portarono di fronte alla palestra.

Ancora non voleva bussare. Ma che razza di fifone era?

Quando, finalmente, suonò il campanello una voce fin troppo familiare riecheggiò lì vicino.

-Arrivo!-

Si fece trasportare dagli eventi, e il suo cuore cominciò a battere all’impazzata, come se da un momento all’altro dovesse accadere qualcosa che aveva desiderato per lungo tempo. In effetti il “rivederla in carne ossa” era stato uno dei suoi desideri più grandi da quando l’aveva lasciata l’ultima volta.

Gli era mancata. Sì, gli era mancata sul serio. Non averla più accanto significava tante cose, come, per esempio, i troppi pochi litigi, la mancanza di scherzi, di rimproveri.

Quante sfide che avevano fatto solo perché entrambi erano troppo orgogliosi.

Si sarebbe dovuto preparare cosa dirle… inevitabilmente! Forse iniziare con “Ciao” era preferibile invece del solito “Ehi!”

Poi? Come avrebbe potuto chiederle di ospitarlo? “Posso dormire da te?” NO! Cavolo, sembrava ci fosse un doppio senso! —dannato Brock, sarebbe morto per avergli ficcato in testa cose di questo genere…—

“C’è un problema” ecco, questo suonava già molto meglio. “mi puoi ospitare per qualche giorno?” perfetto!

Sentì la porta aprirsi e prese fiato per salutarla ma non appena Misty incrociò lo sguardo del ragazzo, come lui aveva temuto, lei gli chiuse da porta in faccia.

EH?

-Misty!- cominciò a gridare lui, fondandosi sulla porta e cominciando a darle pugni. -Misty!! Sono io, Ash!-

Misty rimase dall’altra parte della porta completamente paonazza con il cuore a mille. Che diavolo ci faceva lui lì? No, non doveva entrare, assolutamente!

-A-Aspetta un minuto.- balbettò al che lui smise di martoriare la porta.

-Nh? E perché?- la sua voce da bambino non era affatto cambiata. Avrebbe voluto abbracciarlo o strozzarlo… in quel momento non faceva alcuna differenza.

-Aspetta solo cinque minuti! Solo cinque minuti!- girò in tondo un paio di volte ancora più rossa in viso chiedendosi dove ci fossero delle prove incriminanti. Prima di tutto in camera sua, che avrebbe dovuto chiudere a chiave. Sì, questa era una buona idea.

Schizzò alla velocità della luce davanti la porta di camera chiudendola con tonfo sordo —oddio, non proprio sordo constatato il fatto che aveva visto il muro tremare— per precipitarsi poi in cucina.

Varcata quella porta si chiese perché era arrivata lì. Stava decisamente impazzendo!

Sorrise dolcemente. Il suo cuore stava palpitando all’impazzata, non avrebbe potuto fermarlo in nessun modo. Il suo cuore stava battendo perché era tornato da lei…

 

Quando riaprì la porta Ash aveva un’espressione a dir poco offesa. Forse aveva un tantino esagerato ma era tutto portato alla sua sopravvivenza interiore. Sua di lei, almeno.

-Che hai, ora?-

-Mi hai chiuso la porta in faccia! Che diavolo ti è preso?- era un tantino arrabbiato.

-…- Misty rimase un attimo in silenzio, abbassando il capo. -Scusa, non potevo farti entrare subito in casa…-

-Ah, no?-

-No.-

-Perché?- era uno scambio di battute troppo prevedibile per lasciarlo andare avanti, e sarebbe stato meglio stroncarlo sul nascere.

-Come mai sei qui?- gli occhi della rossa incrociarono quelli del giovane neo-asso che arrossì inevitabilmente. Era arrivato il momento di dirle il perché, di chiederle l’impossibile.

La scena di qualche minuto prima, se lo sentiva, si sarebbe ripetuta di nuovo.

-C’è un problema…- balbettò, cominciando a guardare per terra. -…potresti ospitarmi per qualche giorno?- chiuse gli occhi per non dover vedere quel portone richiudersi inevitabilmente. Si sarebbe contentato del suono e se ne sarebbe andato… forse…

La capopalestra sbatté le palpebre, sorpresa.

-Come, scusa?-

 

-COME?- Gary rischiò di far andare di traverso il suo tea non appena le sue orecchie accolsero le parole di Delia. Il ragazzo era andato dalla madre del migliore amico con l’intento di farsi prestare Mr Mime, ma come ovvio era stato costretto a sedersi in soggiorno a prendere tea e biscotti insieme ad una delle donne più allegre e pettegole di tutta Pallet Town, che aveva spiattellato al ragazzo il nuovo obbiettivo del figlio.

Da uno che non faceva che ripetere “diventerò un Pokémon Master” non se lo sarebbe mai aspettato!

-Asso del Parco Lotta!- Delia rise estasiata al pensiero. -Sarà il Campione della Residenza Lotta.- ovvio.

-Non poteva scegliere nome meno altisonante. Forse Maestro.- sorseggiò altro tea.

-Era già stato preso…- la donna sospirò mettendosi una mano sulla guancia sembrando veramente rammaricata. No, non lo era.

-C’era da immaginarselo…- sospirò, scocciato. -Che tipo… diventare Asso del Parco… stranamente non è da lui.- prese in mano un biscottino dall’aria invitante, posando nello stesso tempo la sua tazza sul piattino.

-Lo hanno convinto, per fortuna!- il viso della donna si distese in un sorriso. -Non sopportavo più l’idea di averlo così lontano! Adesso, invece, rimarrà a Cerulean e potrò vederlo quando vorrò!-

-Cerulean City?- il ragazzo alzò un sopracciglio. -Perché proprio Cerulean City?-

-Questo non lo so…- fu la risposta, un po’ scocciata. -Ha farfugliato qualcosa in proposito… ma non mi ha detto altro.- sospirò. -Spero che non sia per Misty… non vorrei che passasse più tempo a uscire con lei invece che alla Residenza!- Gary cominciò a ridere a crepapelle.

Come aveva sempre sostenuto, la signora Ketchum era una grande!

 

-Avresti dovuto avvertirmi!- ringhiò la rossa, furiosa. Entrati in casa aveva scaraventato in malo modo le chiavi di non-sapeva-esattamente-cosa sul tavolino della cucina, dirigendosi al frigorifero. Dopo averlo aperto lo richiuse immediatamente, guardando storto l’amico. -Ecco!- esordì. -Non ricordo più che volevo fare!-

-Ed è colpa mia?- chiese un Ash assai spaventato.

-Sì!- appunto. La situazione si stava facendo decisamente pericolosa… ma quella non era una novità.

-Che ti costa? Non sarà per molto!- il moro ripartì all’attacco con la sua richiesta.

-Non è questo!- la ragazza si mise seduta, implorando il cielo che qualcosa nel suo stomaco cambiasse.

Non poteva farlo vivere lì! Principalmente perché c’erano in giro cose o persone troppo pericolose. Non era sano farlo camminare in quel territorio. Da quando l’aveva lasciato aveva sospirato così tante volte il suo nome che, ormai, lo ripetevano anche i muri. In camera, poi, aveva attaccato una gigantografia di loro due insieme, ricordo di una festa in kimono a cui avevano partecipato entrambi. Era compromettente.

-Non ti darò fastidi!- Ash alzò la mano in segno di serietà. -Sarò buono, non ti accorgerai della mia presenza!- su quello non ci avrebbe giurato.

-Non entrare in bagno quando ci sono io.- lo incenerì con gli occhi ma lui, di risposta, arrossì visibilmente.

-Non volevo farlo!!!-

Sì, era senza speranza.

 

Delia osservò Brock ridere a crepapelle dallo schermo del videotelefono.

-Non ci credo!!- cercava di trattenersi. -E’ andato da lei di nascosto! Incredibile!-

Ormai la notizia stava lentamente facendo il giro di tutto il continente, per passare inevitabilmente a tutto il mondo. Gli amici di Ash non erano pochi, e siccome lui non li avrebbe mai informati, aveva deciso che lo avrebbe fatto lei stessa.

Era troppo divertente fare la parte della madre pettegola!

-Chissà perché è così riluttante al trasferimento…- la donna si rattristò.

-Avrà paura di rivederla nuda.- la risposta di Brock era troppo semplice perché lei la potesse accettare di buon grado. Inclinò la testa da un lato, poco convinta.

-Secondo me…- si passò la lingua sulle labbra. -…non gli è così dispiaciuto, quella volta…- il capopalestra rimase immobile, sconvolto.

-Ma…- balbettò. -Ma… SIGNORA KETCHUM!!-

Fine Capitolo 2

 

Devo confessarvi una cosa. Non ho iniziato l'università ù_ù... ma non è colpa mia!!! Hanno visto che eravamo troppi e ci hanno spedito a casa fino al 4. Ovviamente una parte di me desidera finire la fic il 4. Ovviamente quella parte di me è schizzofrenica. Io mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto e che commentiate in tanti, nonostante la metà di voi sia fan delle serie SEGUENTI, e non della Battle Frontier, o meglio, solo in parte (anche per niente ahaha... mi rendo conto che ormai pochi sono ancora attaccati alla AshxMisty come lo so sono io *sig*)

Il prossimo capitolo sarebbe già pronto, ovviamente ù_ù tanto ovviamente aspetterò di aver ricevuto commenti da voi (positivi, negativi, neutri o intimidatori non mi interessa (XD))
Come avrete ormai capito, adoro fare scenette nel salotto di Delia. (=P)....
Alla prossima, un bacio <3

   
 
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