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Autore: Gypsy26    23/09/2010    2 recensioni
Le vicende di un anno all'Eleanor Roosevelt High School, il liceo della piccola città di Eagle Mills, Nord Carolina: tra drammi, cheerleader, partite e amore, niente accadrà come previsto. [NB: Questa storia è stata scritta da me e dalla mia migliore amica ;)]
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Felicità e nostalgia. Ecco cosa provarono tutti gli studenti della E.Roosvelt High quando suonò l'ultima campanella di quello che era sembrato un anno interminabile.

-Hei ragazze! Andiamo tutti al Golden!- urlò Chandler, rivolto a Betty, Shawn e Chanty, che uscivano insieme dalla scuola

-Certo!- esclamò una saltellante Chanty, trascinandosi dietro anche le due amiche

-Hei J.Winston!- chiamò Betty, vedendola con Evie -Venite al Golden, vero?-

-Sì, devo aspettare Alex però...Eve, tu vieni?- chiese Julie

-Si, anche perchè Chris voleva chiedere di suonare per la festa- esclamò lei, tutta contenta

Era strano come improvvisamente tutti si fossero ritrovati più o meno uniti, quando all'inizio dell'anno neanche si rivolgevano la parola.

La professoressa Gordon metteva a posto i libri nella sua aula: guardando i suoi studenti e il nuovo legame che si era creato fra loro non poteva non essere felice di aver proposto lo scambio di banchi. A volte basta poco, pensò, un imput perchè i ragazzi si ritrovino a scoprire una nuova parte, forse migliore, di loro stessi

Chi avrebbe mai pensato, all'inizio, che Evangeline Bradshawn e Christopher Ritter si sarebbero ritrovati insieme? Oppure che la storica amicizia tra Shawn Parks ed Elizabeth Johnson si rompesse, per poi tornare ad essere più forte e sincera che mai?

E la fredda e severa Julie che aveva domato Alex Brett?

E il giocatore di basket del secolo, Daniel Miller, messo in discussione dal proprio allenatore per una stupida incomprensione?

La donna sorrise, raccogliendo le ultime cose prima di uscire e lanciare l'ultimo sguardo alla classe vuota: a volte bastava davvero soltanto svelare le persone a loro stesse.

Intanto, al Golden, Chanty stava proponendo un brindisi, in quanto padrona di casa.

-Ehm, ehm...SILENZIO PER FAVORE!!-

Aveva preso il microfono, salita sul piccolo 'palco' dove già stava la band di Chris -Vorrei brindare a Noi e a quest'estate, perchè sia INDIMENTICABILE!-

I ragazzi alzarono in alto lattine, bicchieri o qualsiasi altra cosa liquida si trovassero accanto, e brindarono con Chanty.

Quindi, Chris prese il microfono -SIETE PRONTI? VOGLIO SENTIRVI GRIDARE FORTE PERCHè LA SCUOLA è FINITAAAA!!!!-

Neanche a dirlo, il Golden esplose dalle grida festanti dei ragazzi.

Era davvero una bella sensazione trovarsi finalmente liberi.

-Danny... che hai?- Shawn, seduta in braccio al suo bel cavaliere biondo gli scompigliò i capelli -Ti vedo pensoso-

-Pensavo al coach, Shawney...- confessò il ragazzo

-Tu non me la conti giusta, Danny. So che mi stai nascondendo qualcosa- fece lei, guardandolo seria

Danny prese un profondo respiro.

-Se ne va- disse poi di colpo

-Che cosa?!? Se ne va?!? E dove? Quando?-

-Vorrebbe andare a fare l'insegante di educazione fisica, e lasciare la squadra...ma acqua in bocca, Shawn. Non voglio che i ragazzi lo sappiano- si raccomandò Daniel

-Beh ma lo scopriranno quando a Settembre torneranno e lui sarà sparito! E perchè vuole andarsene? non ha senso!-

-E' per via della caviglia. Il fatto di non potersi muovere lo fa stare anche peggio del dovuto...e lo ha fatto andare anche fuori di testa-

-E quando se ne va? A settembre?-

Daniel sospirò, e la voce gli uscì quasi strozzata -Oggi era l'ultimo giorno con noi. Starà già svuotando lo studio...-

Shawn scattò in piedi -Devo trovare Betty-

-Perchè Betty?-

Ma Shawn era già sparita -Bets!- esclamò, individuando la gonna blu dell'amica

Betty vide l'amica correre verso di lei -Hei, Shawney. Tutto bene?-

****

Alex raggiunse casa sua: era passato a prendere la macchina fotografica per fare un po' di foto e a cambiarsi la maglietta, macchiata da una disastrosa Chanty con un bicchiere di Cocacola

Ma nonostante quel piccolo incidente, pensava davvero che quello sarebbe stato il miglior ultimo giorno di scuola da un bel po' di tempo a quella parte.

Stava mettendo la giacca quando bussarono alla porta -Arrivo mamma!- esclamò, infilando la macchina fotografica in tasca

Aprì la porta senza pensarci, convinto che fosse la madre di ritorno da scuola con Robbie.

Rimase stordito, quando vide che alla porta c'era suo padre. Suo padre che secondo la condanna aveva ancora due anni di carcere.

Rimase bloccato, non sapendo nemmeno che cosa dire. Gli avrebbe volentieri sbattuto la porta in faccia, ma voleva anche capira perchè si trovasse lì di fronte a lui.

-Mi hanno dato uno sconto alla pena per buona condotta. Sono tornato, figliolo- Suo padre era molto invecchiato, solo gli occhi, i suoi stessi occhi, erano rimasti uguali.*

Cosa voleva ancora da loro?

***

Betty si precipitò in macchina. Non poteva lasciare che finisse così, doveva provare a fare qualcosa.

Schiacciò l'acceleratore con le scarpe ballerine: era un atto disperato e irrazionale, quello che stava facendo, ma non poteva lasciarlo partire senza dirgli la verità, senza tentare di dargli un motivo per restare

In un attimo si trovò nel parcheggio della scuola, e l'istante dopo era già all'ingresso, diretta nel luogo che forse conosceva meglio di tutti.

Col cuore a mille, le ginocchia tremanti, spalancò la porta dell'ufficio di Raphael

-Non puoi farlo!-

Raphael stava radunando le sue cose negli scatoloni, esattamente come aveva previsto Daniel e fu alquanto sopreso di vedersi piombare Betty così all'improvviso.

-Non te ne puoi andare! Non puoi!- esclamò la ragazza, quasi urlando

Raphael continuò a sistemare gli scatoloni -E' stato Danny, eh?-

-Guardami! Non puoi andartene così, non puoi scappare!...Io...Io non te lo permetterò!-

-Betty...ho deciso ormai-

-Sei un codardo! Sei un ipocrita, ecco cosa sei!- urlò lei, aggressiva

-No, non darmi del codardo. Tu non sai come sto, non stai cosa sto passando, nessuno lo sa!- sbottò lui, finalmente guardandola negli occhi

-Tutto quello che so è che non puoi arrenderti così! Devi reagire!-

-Non puoi capire...- ripetè Raphael, frustrato -Io non potrò più fare niente di quello che amo, Betty-

-SMETTILA DI PIANGERTI ADDOSSO! Tu devi reagire, devi lottare! Sei stato tu a farmi capire che se volevo che le cose andassero meglio ero io che dovevo combattere per farle cambiare! Sei stato tu a dire di non arrendermi! Tu mi hai promesso che saresti sempre stato lì per me e adesso stai mollando tutto! Stai lasciando tutto quello in cui credi, stai lasciando questo posto e la tua squadra perchè hai paura! Stai lasciando ME! STAI LASCIANDO ME E AVEVI PROMESSO DI RESTARMI SEMPRE A FIANCO! IO NON TE LO PERMETTERO', RAPHAEL, HAI CAPITO? NON TI PERMETTERO' DI ARRENDERTI!-

Fu come ricevere un pugno nello stomaco, o una secchiata d'acqua gelida.

Betty aveva ragione. Betty non si sbagliava a dargli del codardo e dell'ipocrita. Betty era stata l'unica a parlargli a cuore aperto dal giorno dell'incidente, l'unica che aveva capito davvero cosa non andava in lui...e Betty era anche l'unica che Raphael volesse veramente al suo fianco.

La ragazza sentì il rumore delle stampelle che cadevano a terra e si trovò stretta saldamente fra le braccia di Raphael.

In un attimo sentì le labbra di Raphael sfiorare le sue, per poi lasciarsi andare in un lungo e intenso bacio, dolce quanto passionale e desiderato.

Si rese conto che da quando si erano scambiati quel primo bacio proibito in palestra, le sue labbra non avevano fatto altro che aspettare quelle di lui. Gli circondò il collo con le braccia, cercando ogni particolare del suo viso con le mani. Poi, con uno sforzo immenso, staccò appena la bocca dalla sua -Devi promettere che resterai- mormorò -Dillo, Raphael..dì che resterai- lo guardò con gli occhi azzurri grandi e imploranti

-Ho promesso che ti sarei stato vicino sempre, hai ragione... e resterò. Ma ora sei tu che mi devi promettere una cosa-

Betty annuì, lanciandogli uno sguardo così pieno d'amore da incatenarlo lì per sempre

-Che tu mi aiuterai. Non posso farcela da solo, ma io voglio tornare a correre, e voglio che tu ci sia-

-Io sarò sempre al tuo fianco. Camminerò al tuo fianco, ti sosterrò quando cadrai, e correrò al tuo fianco, perchè credo che ce la farai, Raphael- dichiarò lei, appassionata come solo può essere un'innamorata

Raphael, finalmente, sorrise. Un sorriso sincero, innamorato, sicuro di poter andare avanti.

-Grazie, Betty-

Betty annuì, lentamente, e chiuse gli occhi mentre le sue labbra cercavano nuovamente quelle del ragazzo. Aveva visto la luce nei suoi occhi scuri, ora lo sapeva: anche lui la amava, e questo era tutto quello che aveva bisogno di sapere

***

L'ennesimo regalo da parte dei suoi genitori. Shawn si chiedeva se fosse una vera dimostrazione di affetto, o se fosse solo un modo per riempire il vuoto delle loro continue assenze.

L'aveva trovato davanti alla porta di casa, con un biglietto che diceva "Torneremo presto tesoro, con affetto, mamma e papà"

Torneremo presto. Continuavano a ripeterglielo da quando era nata, ma mai una volta che le avessero detto "Resteremo per sempre".

Sapeva che non era colpa di suo padre se viaggiava per lavoro, ma non capiva perchè sua madre dovesse seguirlo sempre. Forse lei non era un motivo valido per restare.

Si sedette pensierosa sul suo letto, e iniziò a scartare il regalo.

Una scatola: la aprì, curiosa e la trovò vuota eccetto che per una lettera. Sorpresa, la aprì e si accorse che conteneva un biglietto aereo

Anaheim, California.

Forse volevano che li raggiungesse per l'estate. Comunque, certo significava che non sarebbero tornati presto.

Decise di leggere la lettera. "Cara Shawn, in questa busta troverai un biglietto aereo per Anaheim, dove vogliamo che tu ci raggiunga. Abbiamo già provveduto a far sì che tutte le tue cose ti seguano. Papà ha avuto una promozione, ed è stato assegnato proprio all'uffico di Anaheim. La città è bellissima e piena di sole, siamo sicuri che ti troverai bene qui, alla Fairmont Private High School. Ti aspettiamo con ansia, mamma e papà"

Shawn ebbe la sensazione che fosse tutto uno scherzo.

Lasciare Eagle Mills? Erano seri?

Certo, la sua era una piccola-media città, una classica cittadina americana, ma lei amava quel posto. Lì aveva un'identità, era Shawn Parks, capitana delle Cheerleaders degli Eagles, ex reginetta della Roosevelt High school, ragazza di Daniel Miller e migliore amica di Betty Johnson. Lì era cresciuta, lì aveva amato e sofferto: perchè doveva lasciare tutto questo?

Senza contare che quello sarebbe stato il suo ultimo anno di liceo, l'anno in cui si sarebbe diplomata e avrebbe deciso che cosa diventare nella vita, e l'idea di farlo lontana dai suoi amici la spaventava a morte.

Non poteva nemmeno immaginare come sarebbe stato perdersi il tanto atteso Senior Year con i suoi migliori amici, quelli con cui aveva progettato tutto.

Perchè i suoi genitori volevano farle questo? Negli ultimi quattro anni non avevano mai passato più di un mese a casa con lei, perchè ora volevano sconvolgere tutto quello che si era costruita da sola?

Uscì di casa, salì in macchina e guidò verso casa Miller più velocemente che poteva: aveva bisogno di un consiglio, perchè non era disposta a perdere tutto ciò che aveva sempre sognato

***

Julie aveva ascoltato tutto il racconto di Alex. Non ricordava di averlo mai visto così sconvolto, quasi non sembrava in sè.

-Non capisco cosa vuole da noi, davvero Jules...voglio solo spaccargli la faccia. Per il momento l'ho cacciato via e ho chiuso in casa mia madre...cioè, adesso viene a dirmi che è sobrio da tre anni, che vuole soltanto il permesso di vederci ogni tanto...ti rendi conto Jules?-

-tua madre come l'ha presa?- chiese lei

-Male, ma l'ho vista piuttosto decisa...vuole un'ordinanza restrittiva...hei, tua madre non è un giudice? Posso parlarle per chiedere cosa fare?-

Julie convenne sul fatto che fosse una buona idea. Solo sperava che sua madre mettesse da parte le sue idee su Alex per dargli una mano.

-Se vuoi posso parlargliene io- propose

-Grazie- sospirò lui, prendendosi la testa tra le mani -Stava andando tutto troppo bene-

Julie si chinò verso di lui, appoggiandogli le mani sulle spalle -Hei, non dire così. Andrà tutto bene, vedrai che troveremo una soluzione-

Alex la guardò -Ti amo, Julie Winston- mormorò, prima di baciarla

***

Betty non ricordava di aver mai passato più tempo dentro la E. Roosevelt. Semplicemente, non aveva mai avuto un motivo valido per farlo.

Seduta sugli spalti del campo da football, il sole al tramonto che incendiava l'erba in quella giornata calda, la testa appoggiata sulla spalla di Raphael.

-Domani partirò per l'estate- rivelò, sommessamente

Raphael sospirò -E così mi lasci da solo a Eagle Mills...-

-Tu farai fisioterapia, e tornerai più in forma di prima, perchè sarai così ben allenato che ti opereranno- rispose lei, fiduciosa -E...mi aspetterai, non è vero?-

Raphael le stampò un bacio sulla fronte -Certo che ti aspetterò. E tu aspetterai me?-

Betty gli diede un piccolo bacio sulle labbra, in risposta -E...riguardo a Leigh?-

-E' un'altra faccenda da sistemare. Anche se credo che ormai abbia capito...-

-E riguardo a noi, quando tornerò?-

-Beh, non sarà una scelta semplice. Capisci che non potremo...venire allo scoperto, no?-

-Lo so, ma io sono disposta ad accettarlo...se puoi farlo tu-

Raphael sorrise, gli occhi velati di dispiacere -Stava a te decidere. Se puoi sopportare di stare nascosta, allora per me sarà più facile-

-Ma certo che posso sopportarlo, se è per stare con te- esclamò Betty

Il sorriso di Raphael s'illuminò -Allora io ti aspetto, B.Johnson- disse, prima di baciarla

Betty posò le mani sul suo viso, perdendosi sulle sue labbra -Lo sapevi?- domandò poi, arrossendo -Intendo...che ero innamorata di te-

-Tu avevi David Bradshaw.  E ti confesso che un po' ero anche geloso...e tu lo sapevi che io ero innamorato di te?-

Betty scosse la testa -C'era Leigh...e poi non credevo che tu potessi...insomma, sei più grande di me, sei corteggiato da una marea di ragazze, sei il coach...no-

-Beh, questo non significa assolutamente niente, come puoi vedere- sorrise lui

A Raphael squillò il cellulare, e Betty capì dall'espressione di lui di chi si trattava

Raphael, però, decise d'ignorare le chiamata.

-Si starà chiedendo che fine ho fatto...-

-Devo andare a casa anche io- mormorò Betty, osservando il cellulare: Shawn l'aveva chiamata un sacco di volte

-E io penso che Leigh mi stia aspettando nel parcheggio...ma le parlerò subito, Betty. Te lo prometto-

Betty annuì -Ti chiamerò appena potrò...prenditi cura di te, mi raccomando- lo abbracciò stretto

-Lo farò. Ti farò sapere tutto, ok?-

Betty gli diede un ultimo bacio prima di correre giù dagli spalti. Era tutto così incredibile che se non avesse sentito ancora il profumo di Raphael addosso a lei non ci avrebbe nemmeno creduto.

***

Ma a rovinare quella giornata perfetta, arrivò la notizia del trasferimento di Shawn.

-Non è possibile- ripetè Betty per la terza volta, seduta con una Shawn in lacrime sul divano di Daniel

-Io...non so come fare...non me l'aspettavo...- singhiozzava Shawn, che non era riuscita ancora a venire a capo della questione

-Dev'esserci qualcosa che possiamo fare...- fece Betty, abbracciandola

-No, non c'è...ma non è giusto! Perchè mi devono fare questo?!-

Betty scosse la testa, ammutolita. Daniel sedeva ai piedi del divano, tenendo la mano a Shawn -Senti, non possiamo riuscire a fermarti domani.. ma troveremo un modo di riportarti indietro, Shawney. Che ne dici se io e Bets veniamo a casa tua e ti aiutiamo coi bagagli, e poi dormiamo tutti insieme da te?-

Shawn annuì mentre cercava di asciugarsi il viso rigato di lacrime.

-Tieni duro, S.Parks... Ti riporterò indietro, te lo prometto- disse Betty stringendole l'altra mano

-Resterai con noi l'anno prossimo- si aggiunse Daniel

Shawn sorrise, tra le lacrime -Sapete....non mi importa se ce la farete o no, in questo momento, perchè...ecco, non avrei mai pensato che qualcuno potesse volermi bene come voi due, e questo non cambierà in California. Voi, gli Eagles, le Cheerleaders.... voi resterete per sempre i miei migliori amici-

Betty abbracciò di nuovo l'amica, e Danny le strinse forte le mani.

***

***

-...Quindi, Alex, questa è la situazione- la signora Winston aveva tenuto un lungo e quantomai serio colloquio con il ragazzo, stupendo Julie per la propria comprensività

Il ragazzo annuì -E non ci siamo di mezzo solo io e mia madre. C'è anche Robbie...è piccolo, ed è già confuso...-

-Mio marito è un avvocato, e naturalmente sarà pronto a sostenerti gratuitamente...dopotutto, abbiamo una cosa importante in comune- e gli sguardi di entrambi si posarono su Julie

Quella spostò lo sguardo altrove: era contenta che sua mamma si fosse interessata alla faccenda, ma non riusciva a non sentirsi in imbarazzo in quella situazione.

Alex si alzò -Grazie signora Winston...lo apprezzo davvero- e con una maniera gentile, così diversa dai suoi vecchi modi, le porse la mano

La signora Winston la strinse, e la sua solita espressione severa si aprì in un sorriso così simile a quello di Julie.

-Non mi ringraziare, mi sento un po' in dovere. Sei un bravo ragazzo, infondo-

-Grazie, hem... non credevo che qualcuno me l'avrebbe mai detto. Soprattutto lei!-

Con grande sorpresa, la signora Winston scoppiò a ridere -Ma non mi dire!-

-E' che lei ha un'aria molto...ecco...come dire, molto severa- disse infine -Non che sia una cosa cattiva, anzi..-

-Oh, lo so, lo so. Fa parte del mio lavoro, è...una deformazione professionale- scherzò la donna

Alex si sciolse e sorrise -Io dovrei andare, voglio controllare che a casa sia tutto a posto.... la ringrazio, davvero-

Julie accompagnò Alex alla porta.

-Non ci credo- disse, piano, per non farsi sentire -Piaci a mia madre!-

Alex alzò le spalle -Piaccio a tutte, piccola-

-Smettila di fare il cretino- rise lei, circondandogli il collo con le braccia -Non devi piacere a tutte...sei mio!- esclamò, sorridendo

Alex sorrise, divertito -E' una minaccia?-

Julie non potè fare a meno di notare quanto fosse più bello il suo ragazzo così rilassato, per quanto sapesse cosa stesse passando.

-E' una raccomandazione... non fare niente di avventato, Al-

-Puoi stare tranquilla, Jules- le promise, prima di lanciarle un'occhiata pericolosa -..anche se forse faresti meglio a tenere gli occhi aperti...-

Lei scosse la testa -Vai a fare l'uomo di casa, invece che pavoneggiarti con me!-

-Lo farò. Ma se mi dai un bacio, J. Winston, forse lo farò più volentieri...-

Julie sorrise, prima di prendergli il viso tra le mani e baciarlo -La supererai nel migliore dei modi... Io credo in te-

***

-Leigh....- Raphael si voltò verso la ragazza, che era stata silenziosa per tutto il breve viaggio verso casa di lui

-Che c'è?-

Sospettava qualcosa. Era dal giorno dell'incidente che non faceva che pensarci, ed ora ne era praticamente sicura.

Raphael la guardò, non sapendo bene come dirle che la voleva lasciare. Voleva bene a Leigh, era una ragazza davvero in gamba, ma era evidente che insieme non facevano altro che peggiorarsi.

Inaspettatamente, fu lei a parlare.

-Raphael...se devi dirmelo, dillo e basta-

Lui annuì -Non funziona più, Leigh- disse, deciso ma delicato

Gli occhi di Leigh si velarono di lacrime, ma riuscì comunque a mantenersi lucida finchè non ebbe parcheggiato la macchina davanti a casa di Raphael.

-L'avevo capito, sai...-

-Mi dispiace tanto, davvero. Tu sei fantastica, Leigh, e lì fuori c'è qualcuno di più adatto di me a capirti, a valorizzarti al massimo- le porse una mano -Sei davvero una ragazza in gamba-

Leigh annuì, stringendogli la mano, e facendo mille sforzi per trattenere il pianto.

-Va bene così, Raphael. Non aggiungere altro, ti prego...-

Lui annuì, asciugandole una lacrima con la mano

-Allora...in bocca al lupo per tutto- disse infine lei, tentando un sorriso

-Buona fortuna, coach... ci vediamo sul campo. Sarai grande-

Raphael scese dalla macchina aiutandosi con le stampelle, e guardò leigh ripartire, per la prima volta senza sapere quando l'avrebbe rivista.

***
-E così parti davvero- Evie stava sulla soglia della camera di suo fratello, l'ultimo dei suoi fratelli che andava al college -Sai...la casa sarà vuota, ve ne andate tutti e mi lasciate sola-

-Eddai, Eve, non fare così!- protestò il ragazzo -Guarda che dispiace anche a me andarmene!-

-Cos'avrà di così speciale questo college, poi? Voglio dire...perchè non rimani qui ancora un annetto a...non so, goderti la vita?-

-A godermi la vita? Ottima proposta, sorellina! E intanto di questa mia vita che ne faccio?- ribattè Dave con un sorriso tra il commosso e il divertito

-Mi mancherai, Dave- Evie corse ad abbracciare suo fratello, quello con cui aveva sempre passato più tempo per via dell'età

-Anche tu, tanto! Non avrò più la mia sorellina da coccolare!- rispose Dave, stringendo forte Evie

-Promettimi che verrai a trovarmi tutte le volte che potrai-

-Ma certo che verrò! Avrò nostalgia anche della mia camera, dopotutto- scherzò il ragazzo

-Ehm...scusate se interrompo il momento commovente della giornata... Evie, sono venuto a salutarti anche io- sorrise Chris, appoggiato alla porta -La buona notizia è che sto via solo 3 settimane...la famiglia deve seguire la piccola Lucy al campo estivo per promettenti ginnaste- spiegò a Dave.

Gli occhi di Evie si riempirono improvvisamente di lacrime: era troppo per il suo animo sensibile veder partire così entrambi i "suoi uomini".

-Ecco, partite tutti!- protestò, senza però cancellare il sorriso dalle labbra

-Ma Eve... lo sapevi che partivo! Ma torno presto, davvero!- la rassicurò Chris, imbarazzato: detestava quando le ragazze piangevano

Evie saltellò nervosamente sul posto -Lo sooo! Ma mi mancate già!-

Dave e Chris si scambiarono un'occhiata complice, prima di stringerla in un duplice abbraccio consolatorio

-Anche tu sorellina.. chiamerò sempre-

-Lucy ti manderà anche troppe notizie di me...-

-Ma vedi di farti sentire anche tu, ogni tanto! Comunque fai l'in bocca al lupo a Lucy, dille che la chiamerò anche io!-

-Evie, non ti stiamo lasciando sola...- Dave sorrise -Lo sai-

***

“Premetto, questo è un documento top-secret, e se tu lettore ne sei venuto a conoscenza vuol dire che qualcosa di brutto è successo a me, e sta per capitare anche a te.

L'estate è arrivata, lo so perchè il caldo è nell'aria, i giardini verdi seccano e soprattutto perchè la mia tipica cittadina americana, Eagle Mills, si sta svuotando. Niente più feste di liceali la sera, niente cheerleader che provano nel cortile della scuola, e soprattutto, è tempo di partenze.

Tempo di partenze, ma anche tempo di fermarsi e fare il bilancio di un intero anno scolastico, prima della calma estiva.

Forse niente è andato come credevi, forse, però, è andato ancora meglio. Forse le difficoltà che hai trovato ti hanno reso diverso, migliore"

Shawn caricò la valigia sul Taxi che l'avrebbe portata all'aereoporto, prima di voltarsi e abbracciare Daniel e Betty.

-Ti riporteremo indietro a qualsiasi costo, Shawney...mi mancherai tantissimo- fece Betty, abbracciandola forte

Shawn, commossa, si strinse all'amica. Non poteva credere quanto quegli ultimi mesi avesse scoperto di volerle bene.

-Mi mancherai, B.Johnson...-

-Lascerò libero il posto di capitano per il tuo ritorno, S.Parks- Betty sorrise, strizzandole un occhio

Shawn ridacchiò -Hei, non pensarci nemmeno a soffiarmelo!-

Poi guardò Daniel, così bello adesso che ne era innamorata davvero, e gli diede un bacio -Ti amo- gli mormorò, dolcemente

Danny sorrise e, chinatosi al suo orecchio, sussurrò -Ti amo, Shawn-

Lo abbracciò per un'ultima volta prima di salire sul Taxi, e, voltandosi indietro, potè vedere due persone che la salutavano. Per la prima volta nella sua vita aveva la certezza di poter contare su qualcuno, e nonostante il brutto periodo che l'aspettava, questo la rendeva più felice di quando all'inizio dell'anno credeva di avere tutto

“E' strano svegliarsi un giorno e dire "Da oggi comincia un nuovo capitolo".E credo che ancora più strano sia riuscirsi, per poi sorprendersi di quanto si è cambiati, guardandosi indietro. La cosa più strana, però, è ripercorrere tutti i momenti, tra vittorie e sconfitte, e capire che infondo niente di tutto ciò è stato inutile. Quest'anno posso ben dire di aver combinato una marea di danni, ma li rifarei tutti, infondo.”

-Potresti provare a cercare qualcos'altro oltre all'ordine restrittivo...-

-Credo che in quella scheda ci fosse qualcosa... quella sotto il foglio verde-

Julie ricominciò a scartabellare -Se non fosse per una cosa seria, impazzirei con tutti 'sti fogli! A no, eccolo...-

Alex scosse la testa, incredulo -E pensare che un anno fa stavo festeggiando la vittoria del campionato ed ero così ubriaco che non me lo ricordo!-

-E pensare che un anno fa di te avrei saputo dire solo che ti trovavi quasi sicuramente ubriaco a festeggiare la vittoria del campionato...- sorrise Julie, mentre rimetteva a posto da capo tutti i documenti procurati da sua madre

-Ho perso una marea di tempo a combinare casini e fare lo stronzo- constatò Alex, con una smorfia

-ALEX HA DETTO LA PAROLA CON LA S!!!!!- urlò Robbie, sbucando dal divano

Julie mollò una sberla sul braccio di Alex -Robbie ha ragione! Non dovresti dire parolacce, soprattutto quelle con la S!-

-E pensare che un anno fa ero un uomo libero...- sospirò, prima di scoppiare a ridere alla reazione scomposta di Julie

“E' strana Eagle Mills in estate, così vuota e silenziosa. Solo chi sta per partire si rende finalmente conto di quanto vi sia affezionato. Riconosce il Golden che non chiude mai, l'IceCafè così piccolo e intimo, il liceo, l'enorme casa dei Parks, che adesso ha davanti un camion dei traslochi.

Tutti posti che ormai si conoscono a memoria, luoghi che ormai si potrebbero chiamare familiari. Luoghi di cui si sentirà la mancanza, una volta lontani.”

 -Mi raccomando Dave! Chiama appena arrivi al College!-

-Si mamma, stai tranquilla....ciao Papà, ciao Evie!- sua sorella gli consegnò un sacchettino -Il pranzo-

David approfittò della situazione per rapire la sorella in un ultimo abbraccio.

-Ti voglio bene, Eve-

Evie lo lasciò andare, mentre saliva in macchina diretto all'aereoporto. Dave si guardava intorno e si rendeva conto quanto la piccola quotidianità gli sarebbe mancata, anche quella del liceo. Aprì il sacchetto, con un sospiro, e trovò un biglietto "Ricordati sempre chi sei, e che hai qualcuno qui pronto ad aiutarti a farlo. Evie"

“E' bello avere qualcuno accanto in ogni momento, sia che tutto vada nel verso giusto, sia che si abbia bisogno di una mano per superare brutte situazioni.”

-Il dottore ha detto di fare con calma, Rafe...sei sicuro che non sia meglio aspettare un'altra settimana?-

-Non voglio aspettare, Bea. Non ce la faccio- rispose tranquillamente Raphael, mentre la sorella lo aiutava all'ingresso dell'ospedale

-Pensavo avessimo deciso che era meglio andarci piano...-

-Cambio di programma. E poi la fisioterapia non mi ucciderà di certo. Non c'è riuscita quella macchina...-

Bea sospirò -Ti confesso che mi fa piacere. La mamma e Leigh volevano che non reagissi per niente, e invece io mi aspettavo questo da te, irmaozinho... sei sempre stato coraggioso- sorrise, sorreggendolo

"Diciamo che ho avuto un piccolo e provvidenziale aiuto" pensò Raphael tra sè.

-Sono contento che tu mi sostenga, sai?- disse poi alla sorella

"Che siamo vicini o lontani dalla nostra casa, quello che ci fa davvero sentire al sicuro, protetti, a casa quindi, è l'amore delle persone che ci circondano, che caratterizzano la nostra vita. Quindi rieccomi a te, soleggiata Eagle Mills d'inizio estate.”

-Betty sbrigati! Dobbiamo prendere l'aereo, la Florida ci aspetta tesoro!- sua madre, una donna tipicamente del Texas, con i capelli biondi e una passione pe la buona cucina, chiamò per la millesima volta

-Arrivo, sto cercando di chiudere la vali....ah no, a posto! Eccomi! Florida siamo in arrivo!- esclamò Betty, sbucando nell'ingresso

-Ma guardala, com'è grande!- sorrise suo padre, vedendola arrivare e scompigliandole i capelli -Sono fiero della mia piccola donna, quest'anno sei cresciuta molto...sei diventata proprio saggia!- commentò, contento

-..E cucina anche i Cupcakes meglio di me- ridacchiò la signora Johnson, spingendoli fuori di casa.

-Mamma, dammi almeno questa soddisfazione!- rise Betty

Sbucò nel pomeriggio soleggiato, sentendo voci familiari ancora nella testa, le voci dell'anno trascorso, e inspirando a fondo. Tutti le sarebbero mancati, specialmente Shawn e Raphael, ma era sicura che, alla fine, tutto sarebbe andato bene.

Settembre sarebbe stato il mese di nuovi cambiamenti, ne era certa.

"Ho deciso di passare quest'estate di passaggio, verso il mio ultimo anno di liceo, aspettandomi il meglio da ogni giorno, perchè a Eagle Mills, e ovunque tu sia, il meglio può accadere in ogni momento,e non sai mai da chi, da cosa, come arriverà, ma io sono certo che lo troveremo"

 

 

 The end ;) Almeno per ora! Un grazie enorme a recess 95 e MaryLou91 per le recensioni e l'affetto! ♥ 

 

 

 

  
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