Benvenuteee, in questo capitolo continuano e terminano i viaggi delle nazioni!
Oz: zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz…no scherzo, sappiate miei discepoli che mi candiderò presto come capo supremo dell'universo.
Yusaki: Oz, non puoi candidarti a capo supremo dell'universo perché...io sono il capo supremo dell'universo!
Oz: allora visti i tuoi tempi vinco a mano bassa...
Yusaki: Ma andiamo, ti pare che potrei essere capo supremo dell’universo? Non mi obbedisce neanche il mio gatto! Va bene, basta con questa lotta di potere (quale lotta di potere?!), vi lascio al capitolo augurandovi…Buona lettura!
C’era
voluto un bel po’ a
ritrovarli tutti, ma alla fine erano stati rimessi in riga da Germania.
Erano
più o meno come nuovi, salvo qualche occhiaia, qualche
livido, e qualche segno
di rossetto a caso. Fu un grande sforzo per il tedesco riuscire a
trascinarli
via dall’Olanda, a cui parevano essersi molto affezionati.
Chissà perché.
Fu
il freddo delle terre
nordiche, loro successiva meta, a riportarli alla realtà.
<<
Dove siamo? >>
domandò Polonia, guardandosi intorno.
<<
Mah, chissenefrega,
saremo da un nordico a caso… >> rispose
Prussia con indifferenza.
<<
Siamo in Norvegia,
maledizione! >> esclamò arrabbiato Norvegia.
Esatto,
avevano raggiunto la
Norvegia, splendida terra di…emh…venti
freddi…mmh…terreno
gelato…e…umh…qualche
tempesta in avvicinamento…e…
<<
Ma certo, Norvegia!
>> esclamò Italia, con aria felice,
<< è qui che abita Babbo
Natale! >>
<<
Quello è in
Finlandia! >> protestarono tutti in coro i Nordici.
<<
Non è vero, lo sanno
tutti che Babbo Natale abita al Polo Nord >>, risolse
America.
<<
Non è vero! >>
pigolò Canada << Abita in Canada!!
>>
Tutti
lo guardarono stupiti:
<< Dove?...e poi tu chi sei? >>
Afflitto,
Canada non rispose.
Decisero
di fare una gita per
quelle “accoglientissime” valli di ghiaccio e neve
e ghiaccio e neve e ancora
ghiaccio e neve…fino ad arrivare ad un grazioso allevamento
di renne.
<<
Guarda come sono
carine Germania! Guarda! >> gridò Italia,
sovraeccitato, tirando il
tedesco per una manica, << Guarda Germania! Guarda!
>>
<<
Ho capito >>
borbottò Germania.
<<
Guarda! Guarda! Sono
adorabili! Hai visto? Germania? Germania? >>
continuò a strillare
Feliciano.
<<
HO CAPITO!! >>
tuonò Germania, spaventando le renne.
<<
Come sei
suscettibile, e le hai anche spaventate >>,
replicò Italia, tirando su
col naso. << Spagna è molto più
gentile di te… >>
Lovino
e Germania guardarono
malissimo Spagna, che poverino stavolta non aveva fatto niente.
<<
Stasera mangeremo in
questo ristorante >>, disse Norvegia, indicando una
piccola costruzione
adiacente all’allevamento di renne.
<<
E cosa c’è per cena?
>> domandò Feliciano, occupatissimo a
coccolare una piccola renna.
<<
Carne di renna
>>, rispose senza pensarci Norvegia.
Le
nazioni ammutolirono, gli
occhi di Italia si riempirono di lacrime.
<<
NOOO!! NON
L’AVRETEEE! >> gridò Italia,
appolipandosi alla renna, << GERMANIA
FA QUALCOSAAAAA!!! >>
<<
è meglio se ceniamo
da qualche altra parte >>, sospirò Ludwig.
Polonia
sorrise ampiamente
<< Potete venire da me! >>
Tutti
i presenti sentirono un
brivido lungo la schiena.
Polonia,
Varsavia,
all’improvviso a tutti sembrò che il mondo fosse
diventato rosa.
<<
Polonia, i tuoi pony
ci stanno mangiando i vestiti >>, si lamentò
Austria.
<<
A me non stanno
mangiando i vestiti >>, replicò Francia,
sorridendo.
<<
Perché tu sei nudo!
>> gridarono tutti gli altri.
<<
Comunque, perché le
case sono tutte rosa? >> sbuffò Inghilterra,
che stava venendo accecato
da qual colore.
<<
Beh, non lamentarti,
almeno stanno in piedi >>, disse Russia, leggermente
sarcastico.
<<
E questa è la
maggiore attrazione del luogo, non la trovate bellissima?
>>, esclamò il
polacco indicando con orgoglio una casa completamente rovesciata.
<<
Stavo scherzando, in
Polonia non ci sono neanche case decenti >>,
mormorò Russia, alzando gli
occhi al cielo.
<<
Non dovremo andare a
cena…? >> suggerirono i fratelli Italia, che
avevano fame
Così
Polonia li portò in un
ristorantino rosa ma dall’aria confortevole. Solo
che…
<<
Emh, perché tutte le
pietanze sono rosa? >> domandò sospettoso un
nordico a caso, facciamo
Islanda.
<<
Beh, perché le tipo
dipingo tutte di rosa, non sono più carine così?
>>, disse fiero Feliks.
<<
Con la vernice
rosa?! >> gridarono sconvolti i presenti, tutti tranne i
baltici che lo
sapevano già.
<<
Certamente! >>
replicò Polonia.
Decisero
di andarsene, prima
di morire avvelenati.
Baltici,
tutti e tre insieme,
finalmente qui le nazioni riuscirono a consumare un pasto decente.
<<
Bene, cosa c’è da
vedere di bello qui aru? >> domandò curioso
Cina.
I
Baltici sorrisero felici e
condussero gli altri in cima ad una bellissima collina da cui si vedeva
uno
splendido panorama.
<<
Oooh, che posto
ampio, ci si sente veramente in pace col mondo >>, disse
Cina, osservando
il tutto << …ma quando arriviamo al luogo che
volevate farci vedere, aru?
>>
<<
Emh, veramente è
questo >>, rispose Estonia.
<<
Ah >>
Tutti
ammirarono per un po’
il panorama, non sapendo assolutamente cosa fare.
<<
Che noia >>,
mormorò sottovoce Russia.
<<
Russia-san,
ricordi…qui è dove ci siamo incontrati per la
prima volta… >> stava
intanto dicendo Lituania, con un sospiro fra il dolce ed il malinconico.
<<
Emh…m-ma certo!
>> balbettò Russia, che non si ricordava
assolutamente nulla, e per
evitare altre domande propose che si spostassero tutti da
un’altra parte.
Russia,
avevano da un po’
superato i confini, a bordo di un treno, quando questo si
fermò per la troppa
neve. Un cartello indicava: “Mosca ---27 km”.
Per
ingannare il tempo
scesero tutti dal treno.
<<
Ah, che bel posto…
>> commentarono le nazioni.
<<
Ho freddo >>,
borbottò Cuba.
Russia
ci rimase male.
<<
Su su, Russia-san,
non te la prendere, Lituania giocherà dopo con i coniglietti
insieme a te!
>> cercò di consolarlo Francia, ottenendo
però l’effetto contrario.
Russia lo fulminò con lo sguardo e Francia si
affrettò a dire: << Stavo
scherzando, stavo scherzando! >>.
Per
evitare una strage si
spostarono verso l’oriente…fino a
giungere…
In
Cina!
Cina,
luogo antico e ricco di
mistero.
<<
Guardate, un
cadavere! >> richiamò l’attenzione
Feliciano.
<<
Ed un altro!
>> disse Polonia a sua volta, tirando fuori un cadavere
dal basamento
dell’imponente muraglia.
<<
Ed un altro, ed un
altro ancora! >> continuarono a dire i due,
dissotterrando centinaia di
cadaveri.
<<
Rimetteteli subito a
posto, aru! >> intimò preoccupato Yao, vedendo
la muraglia tentennare
pericolosamente. << servivano per puntellare
l’imponente opera!! >>
li rimproverò.
Stavano
giusto percorrendo la
muraglia, all’inizio con molta allegria, ma dopo due
chilometri stavano praticamente
arrancando.
<<
Ma quando manca?
>> domandò America, pentendosi di aver
mangiato quei trenta hamburger
come spuntino.
<<
Oh, non vi
preoccupate >>, li rassicurò Cina, che
procedeva tranquillo, << Ci
sono solo altri 8.849 kilometri >>.
<<
Andiamo via, subito…
>> ringhiò ansimando Italia del Sud.
Dopo
la scarpinata alla
muraglia cinese Giappone propose di recuperare le forze in una delle
sue famose
terme.
Accettata
la proposta con
gioia le nazioni si trovarono tutte immerse nell’acqua calda
delle terme,
avrebbero voluto andare a quelle miste ma Austria si rifiutò
accorgendosi dello
sguardo affamato di Ungheria su di lui.
Quindi
erano in terme
separate.
Terme
femminili…
Ungheria
era di nuovo
sconsolata: << Vi rendete conto? Nemmeno un attacco a
sorpresa da parte
dei maschi! >>
<<
Beh, ma è perché
sono tutti gay, no? >> disse Ucraina con la sua solita e
spontanea
sincerità.
Le
terme femminili crollarono
nel silenzio, per esigenze di copione non ci frega niente di dirvi
oltre cosa
succede, passiamo alla terme maschili.
Terme
maschili…
Gli
asiatici si immersero per
primi, sapendo ovviamente cosa dovevano fare, a differenza di qualcun
altro.
<<
STO ARRIVANDOOO!
>> urlò infatti America, ridendo nel tuffarsi
a bomba nell’acqua.
<<
Credo che ci siano
un paio di regole che deve sapere, America >>, disse
Giappone, ripescando
America dal fondo della vasca.
Inghilterra
aveva un
asciugamano lungo addosso e l’aria imbarazzata.
<<
Inghilterra, non ti
devi vergognare di avercelo piccolo >>, lo
rassicurò Francia, beccandosi
un’occhiataccia da Inghilterra.
A
distrarre l’inglese arrivò
America, che sbucò da sotto l’acqua per togliergli
l’asciugamano con gesto
esperto e buttarlo in acqua. Inghilterra covava vendetta, e stava
giusto
pensando ad un modo rapido per vendicarsi quando arrivarono tutti gli
altri…totalmente nudi e intendi a guardare il pene di
Germania.
<<
La volete finire?
>> disse Germania, imbarazzato.
<<
Cavoli, è davvero
grosso >>, commentò Canada, ammirato.
<<
Ve l’avevo detto
>>, affermò Feliciano.
<< È gigantesco!
>>, confermò annuendo il
canadese.
Cuba,
vergognandosi del
comportamento del compagno, si immerse nell’acqua fino al
naso, tentando di non
farsi vedere.
Si
immersero tutti
nell’acqua, anche per riprendersi dalla visione sconvolgente
del grosso wustel
di Germania (che nel frattempo non era svenuto, perchè ormai
ci aveva forse
fatto l’abitudine), quando fece finalmente il suo ingresso
Polonia, con
l’asciugamano, e si immerse nella vasca.
<<
Certo che, West, ce
l’hai davvero grande >>, commentò ad
un certo punto Prussia, che non
ricordava che il fratello ce l’avesse davvero
così. Magari era cresciuto…?
<< Comunque, West, mi stai premendo su una gamba, puoi
spostarti?!
>>
<<
Guarda che io non
sto facendo niente >>, replicò Ludwig.
Perplesso,
Prussia di voltò
cercando di “seguire il percorso” della lunga cosa,
incontrando infine gli
occhi di…
<<
POLONIA? >>
<<
Che c’è? >>
sbuffò Feliks, ignaro di tutto.
<<
Non è possibile
>>, inveì Francia, << Non te lo
meriti, neanche lo usi!! >>
<<
Tagliamoglielo
>>, sibilò Russia.
<<
NOOO! >>
Polonia scappò via inseguito da tutti gli altri.
Andati
via dalle terme,
Giappone aveva intenzione di portarli in un qualche luogo
rappresentativo del
suo paese, magari un tempio importante, o la Tokyo Tower, o qualche
altro posto
che lo simboleggiasse degnamente ma…lungo la strada
incontrarono un ostacolo
che non era possibile evitare: un sexy shop di sette piani.
<<
No, non possiamo,
non entriamo… >> tentò di
dissuaderli Giappone.
<<
Ragazzi, con me!
>> fu l’urlo di battaglia di Francia, che
guidò il gruppo all’interno
dell’edificio.
Ma
Inghilterra si fermò
davanti all’entrata.
<<
America, non entrare,
è disdicevole >>, disse Arthur con molta
dignità.
Francia
tornò indietro per un
attimo, con un ghigno rivolto ad Alfred.
<<
Eh America, non ti
va di provare qualcosa di carino? A Pigalle eri così curioso
>>, lo tentò
il francese.
America
guardò per un attimo
Inghilterra, come se volesse avere il permesso.
<<
Io non entro
>>, sbottò l’inglese.
<<
Vorrà dire che ci
divertiremo da soli >>, rise Francis, spingendo Alfred
all’interno.
Arthur
rimase imbronciato
fuori dall’edificio fino a che la sua rabbia non esplose ed
entrò a passo di
marcia.
<<
Dove diavolo è
America?! >> ringhiò in direzione di Svizzera,
che come lui non si era
voluto far coinvolgere.
<<
Credo in uno dei
camerini >>, rispose seccamente Svizzera,
<< …con Francia >>,
ci tenne a sottolineare lo svizzero.
L’inglese,
infuriato, iniziò
ad aprire senza ritegno i camerini.
Nel
primo trovò Turchia e
Grecia, quest’ultimo vestito come uno scolaretto.
<<
Turchia >>,
disse serio Inghilterra, << Sei veramente un pedofilo
>>, richiuse
il camerino e tentò con un altro.
Nel
secondo camerino fu
sconvolto dal trovare Russia, proprio Russia, vestito…da
cameriera!
<<
Adesso sa come ci si
sente, Russia-san! >> stava dicendo Lituania, gustando la
sua piccola ma
meritata vendetta.
<<
Ommioddio >>,
commentò Arthur, richiudendo immediatamente anche quel
camerino.
Pregò
che il successivo
camerino fosse quello giusto ma quando spalancò la porta la
prima cosa che vide
fu un Australia tremante rannicchiato in un angolo.
Liechtenstein
incombeva su di
lui, un piede sul petto dell’altra nazione, tacchi da 18
centimetri di un rosso
infuocato e un frustino in mano.
<<
Liechtenstein, che
stai facendo?! >> sopraggiunse in quel momento Svizzera,
sconvolto.
Liechtenstein
schioccò la
frusta: << Ed adesso vi punirò entrambi!
>>.
Inghiterra
si affrettò
velocemente a fuggire, mentre Svizzera veniva trascinato dentro al
camerino.
Al
successivo c’erano
Germania, vestito da infermiera, ed Italia, Arthur si
rifiutò di guardare oltre
e passò ad altri camerini dove trovò: un nordico
a caso vestito da renna sexy, Korea
che stava infilando delle bacchette dove-non-possiamo-dire a Cina,
Austria
immobilizzato con lo scotch al camerino ed Ungheria che rideva
sadicamente,
Polonia che senza alcuna malizia provava completini alquanto equivoci,
e…
Cuba
ammanettato ad un
appendiabiti nel camerino, con Canada che gli urlava contro:
<< Dì chi
sono, dì il mio nome maledizione! >>
<<
Sei Canada! Sei
Canada! >> gridò spaventato Cuba
<< Adesso ti prego, lasciami
andare… >>, implorò, angosciato.
<<
Finalmente qualcuno
che sa chi sono >>, gioì Canada, tornando
carino e coccoloso.
Kumajiro
lo guardò: <<
Chi sei? >> chiese l’orsetto.
<<<
AAAAARGH!!!
>> Canada urlò istericamente, ammanettando
anche Kumajiro: << DIMMI
CHI SONO!!! >>
Terrorizzato
Inghilterra
richiuse di colpo quell’ennesimo camerino e passò
a quello adiacente.
Antonio
gli dava le spalle ed
era con…Feliciano?
Quella
tuta blu era inconfondibile…ma
no, un momento, lui aveva visto Feliciano insieme a Germania poco fa.
Allora
chi diavolo era quello?
<<
Davvero pensi che
sia carino così? >> chiese, con aria timida,
il ragazzo simile a
Feliciano, che altri non era che Lovino.
<<
Ma certo >>,
affermò con gioia lo spagnolo <<
Così…assomigli tanto a Ita-chan!
>>
<<
IO TI
AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!! >> il grido di
Lovino per poco
non rese sordo Arthur che si affrettò a correre via di
nuovo, fiondandosi in un
altro camerino.
C’erano
Estonia e Lettonia,
con aria molto depressa e dubbiosa, e un felicissimo Polonia che
ammirava i due
baltici vestiti da principesse.
<<
Così state tipo
benissimo! >> cinguettò allegro il polacco,
anche lui con un ingombrante
abito da donna addosso. << Non vi sentite delle vere
principesse?
>>
Nel
passare alla stanzetta
successiva Arthur stava ormai letteralmente pregando di trovare chi
stava
cercando.
Finalmente
parve che le sue
implorazioni fossero state ascoltate, Inghilterra aprì la
porta dell’ultimo
camerino: Francia ed America non potevano essere che lì, ed
infatti eccoli,
quel bastardo di un mangia-rane in ginocchio davanti al suo
America in una posizione che non lasciava dubbi riguardo a
ciò
che stava facendo.
<<
Allontanati
immediatamente da Miami! Non l’avrai maledetto
Strizza-oche!!! >> ruggì
furibondo Inghilterra.
Il
francese si voltò,
lasciando intravedere con chiarezza ciò che stava
facendo…
Stava
allacciando l’ultima
cinghia dell’aderentissimo completino di America.
<<
Miami? >>
disse interrogativo Francis.
<<
Si, è così che gli
piace chiamarlo >>, spiegò senza imbarazzo
Alfred, facendo sprofondare
Arthur nell’imbarazzo.
Ma
l’inglese si imbarazzò
ancora di più nel vedere il completino di pelle nera
indossato dall’americano,
<< Toglilo! Toglilo subito!! >>
intimò Arthur, seppur con aria non
totalmente convinta.
Tuttavia
America voleva
vedersi ad uno specchio, che non era presente nel camerino,
così uscì seguito
da Francia e Inghilterra, quest’ultimo nel vano tentativo di
fermarlo.
Tutte
le altre nazioni,
essendo state disturbate dalle irruzioni di Arthur, erano nel frattempo
uscite
dai rispettivi camerini, e dunque tutte insieme si voltarono
all’entrata in
scena di Alfred.
<<
Oddio, possiedimi!
>>, si lasciò sfuggire Russia, attirando gli
sguardi stupefatti di tutti,
compreso America, mentre Inghilterra intimava all’americano
di togliersi
immediatamente quel completino osceno. Fra Alfred ed Arthur si
interpose però
prontamente Turchia.
<<
Non posso
permettertelo >>, disse serio Sadiq, guardando fisso
l’inglese.
<<
Oh, andiamo, non
scherzare Turchia >>, lo rimproverò
distrattamente Inghilterra, tentando
di superarlo ma venendo immediatamente fermato dal turco.
<<
Non posso
permettertelo >>, ripeté Turchia, ancor
più mortalmente serio di prima.
<<
Turchia, che ti
prende? >> domandò Grecia, per una volta
lasciando trasparire la sua
perplessità.
<<
Non vedi? Io non
posso competere… >> gli disse Turchia
<< …nessuno può, nemmeno
Germania con il suo enorme wurstel! >>
<<
Ti capisco Turchia
>>, affermò comprensivo Danimarca,
<< Ma non possiamo sperare che
America capisca >>.
<<
Capire cosa?
>> domandò a quel punto America.
Il
ben consapevole Francia
aveva però capito benissimo, e non sembrò
lasciarsi sfuggire l’occasione.
Sussurrando all’orecchio del turco qualcosa che ne America
né tutti gli altro
riuscirono a capire.
Arthur
intuì dal sorriso
sadico di Sadiq che la cosa non prometteva niente di buono…
“Il
niente di buono” si
rivelò più tardi, in un ryokan, dove Inghilterra
ed America stavano dormendo
placidamente nel loro letto, con Francia di guardia alla loro porta.
Inghilterra
sentì dei passi
avvicinarsi, e il cuore battergli in gola…che fosse un
ladro? Sentì il
frusciare di una veste che cadeva a terra. Questo non tornava: i ladri
non si
spogliavano! L’inglese prese coraggio ed accese la luce.
C’era
Sadiq…nudo…che stava
per entrare nel loro letto!
Arthur
lo cacciò via a colpi
di pantofole: << VATTENE VIAAA! FRANCIA, MA CHE DIAVOLO
STAI COMBINANDO?!
>>
<<
Sto rimettendo in
sesto la mia economia >>, sorrise Francia, con
noncuranza, <<
allora, per 15 minuti, con America naturalmente,sono 50 euro, per 30
sono 100,
ma giusto perché sei tu facciamo 90 >>, disse
a Spagna, che era il primo
di una lunga fila di nazioni, tutte in coda per un unico scopo.
Inghilterra,
infuriatissimo,
buttò di peso Turchia fuori dalla stanza; il turco, prima di
vedersi sbattere
la porta in faccia, fece in tempo a dire ad America: <<
Chiamamiiii!
>>.
Arthur
guardò malissimo
America, << Basta, andiamocene, sono stufo di questo
posto! >>,
sbottò, spingendolo giù dal letto.
Grecia,
splendida mattinata
che illuminava magistralmente antichi reperti…
<<
Questo è il
Partenone >> stava spiegando Grecia con aria assonnata,
<< Sarebbe
molto più bello se avesse ancora i suoi fregi…non è vero Francia?!
>> aggiunse, con aria diventata
minacciosa.
<<
Cosa vuoi da me? È
Inghilterra che ce li ha >>, si difese il francese.
<<
Non mettermi in
mezzo! >> ribatté caustico Inghilterra,
scatenando una di quelle solite
ed inutili discussioni.
<<
Ho altro da dirvi
>>, gli interruppe però Grecia, e
miracolosamente tutti gli prestarono
attenzione, << Sicuramente avrete letto le meravigliose
opere di Platone,
Aristotele… >>
<<
Chi? >>
domandò sottovoce Korea a Cina.
<<
Boh, sarà un altro
soprannome di Canada, aru >>, rispose distrattamente Yao.
<<
…dovete sapere che i
maestri erano tenuti ad insegnare ogni cosa ad i loro allievi, insomma,
era un
insegnamento a 360°… >>
continuò a spiegare Grecia.
<<
Io direi più che
altro a 90° >>, ghignò Turchia.
Per
non cadere sul porno decisero
di passare ad un'altra nazione.
Turchia,
madre patria della
pedofilia…no, scusate…non volevamo dire
questo…
Turchia
aveva pensato a fondo
a quella visita, doveva fare una bella impressione, anche per
dimostrare che
era migliore di Grecia, ma soprattutto per smentire la sua fama di
pedofilo.
Le
nazioni si ritrovarono in
breve davanti a…rocce…rocce…e ancora
rocce…
Che
visita appassionante,
meno male ci aveva pensato.
<<
Beh? >>
domandarono interrogativi alcuni paesi a caso, facciamo due nordici.
<<
Questi sono i
“Camini delle fate” >>,
esordì fiero di se Sadiq.
<<
Più che camini
>>, disse però Italia, guardandosi attorno con
aria interessata (le
nazioni ebbero paura) << assomigliano a tanti grossi peni
di Germania!
>>
<<
Germania, non mi
avevi detto che avevi fatto da modello! >> lo prese in
giro Francia.
Germania
provò a non svenire,
ma non ce la fece.
<<
Comunque io non vedo
nessuna fata >>, esordì critico Arthur,
<< Questa è una bufala!
>>
E
con aria scontenta se ne
andarono tutti.
Egitto,
terra di faraoni, di
misteri, di antichi misteri…
<<
Oh, guarda,
Tutankhamon! >> esclamò America, indicando una
piramide a caso dopo aver
letto la sua guida, << Hapkans è tuo cugino?
>> disse senza malizia
a Grecia.
<<
NON MI CHIAMO
HAPKANS! È HERACLES, MALEDIZIONE, HERACLES!!!
>> gridò, perdendo le
staffe, Hapkan…cioè, volevamo dire, Grecia.
Fu
Germania a decidere di
ritirarsi quando vide Italia alternare lo sguardo fra lui ed un
obelisco.
<<
Siete dei maledetti
pervertiti >>, fu il commento di Egitto.
Ci
sono Koala, Canguri…tante
altre morbide creature…un bel luogo di nome Australia.
L’immenso
panorama, la
quiete, un posto tranquillo e sereno.
<<
SEALAND!
PORCAMISERIA, TORNA QUI E LASCIA STARE QUEL POVERO CANGURO!
>> strillava
Arthur, rincorrendo un canguro che aveva nel marsupio Sealand,
<<
America, digli qualcosa! >>
<<
Mh? >> fu il
suono distratto dell’americano, intento a saltellare sul
dorso di un canguro.
<<
Oooh, mio piccolo
Koala, sei così meravigliosa, splendida,
irresistibile…anzi, ti dirò di più,
oggi sei più bella che mai! >> stava dicendo
Australia, con aria tenera e
passionale, completamente preso dal suo amore.
<<
Emh, Australia
>> lo richiamò Liechtenstein, <<
guarda che io sono qui >>
Australia,
che aveva fra le
braccia un vero koala, si voltò stupefatto verso la ragazza.
Cuba,
un altro luogo
incantevole. Certo, lo è se vi siete ricordati di…
<<
…avete fatto il
permesso? >> domandò Cuba, guardandoli tutti.
<<
Emh, ma siamo con te
>>, replicarono le nazioni.
<<
Non importa, avete
fatto il permesso? >> insisté stoico Cuba.
<<
Ma, il permesso per
cosa? >> dissero afflitti.
<<
Per visitare l’isola
>>
<<
Ma sei tu l’isola!!!
>>
Cuba
sbuffò e scosse la
testa, << E va bene, allora potete visitare questo pezzo
qua >>,
disse indicando un’area di circa due metri quadrati, in cui
riuscivano a stare
a malapena.
<<
Ma non ci stiamo,
non c’è modo di infrangere un po’ le
regole? >> lo pregarono.
<<
Mi dispiace, non è
possibile >>, rispose il cubano, << E tu
stupido America sta’
lontano dai miei sigari! È quello che ti meriti per avermi
messo l’embargo >>.
Le
nazioni, sconsolate, ormai
stufe di essere strette come sardine, decisero di andare in un paese
molto più
accogliente.
America,
stato della libertà,
d’immense ricchezze, di sogni speranze, e bellezza, insomma,
una nazione che se
la tira poco.
<<
Questo, miei giovani
e ignoranti amici, è l’Empire State Building
>>, America fece una pausa,
guardando perplesso l’immenso palazzo, che appariva diverso,
<< Anche se
non mi ricordavo che fosse rosa… >>
Intanto
Polonia era attaccato
ad una finestra con un pennello in mano.
<<
Siccome questo rosa
mi acceca passiamo agli Studios. Mi dispiace dirvi che per quanto vi
sforziate
di imitare i miei film non ci riuscirete mai…insomma, lo
sanno tutti che io
faccio i film migliori, no? >> si mise a ridere Alfred.
Nessuno lo seguì,
anzi, gli riservarono una delle occhiatacce più gelide della
storia.
Forse
nel Gran Canyon le cose
sarebbero migliorate. Certo Alfred non aveva considerato che erano in
estate e
che nella Death Valley si raggiungevano anche i 58 gradi.
<<
Guardate che
meraviglia! >> esultò l’americano,
non facendosi capire perché stava di
nuovo mangiando.
<<
Emh, America-san…
>> tentò di dire Lituania.
<<
Guardate i Canyon!
Che magnificenza! >> continuò ignaro America.
<<
America-san…
>> ritentò Lituania.
<<
E guardate quanto
sono belli… >>
<<
AMERICA-SAN!
>> urlò a pieni polmoni Lituania, facendolo
finalmente girare di scatto.
C’erano
i Nordici e Russia
che si stavano letteralmente liquefacendo per terra.
<<
Fa caldo… >>
si lamentò debolmente Russia, prima di svenire.
<<
Ah, meno male,
almeno stavolta non tocca a me >>, sospirò di
sollievo Germania.
Dopo
aver fatto riprendere le
nazioni fredde si spostarono tutti al monte Rushmore.
America
fu colto da un
momento di commozione: quel monte rappresentava molto per lui. Tanti
anni di
storia, di guerre, non c’era modo di rovinare quel momento.
<<
Guarda Germania!
>> strillò Italia.
Germania
neppure si voltò,
non gli fece nemmeno finire la frase, svenne e basta.
<<
Ma io volevo dire
che erano belli quei faccioni scolpiti nella roccia…
>> ci rimase male
Italia, che per una volta voleva fare un commento normale.
Ma
fu solo la frescura di un
misterioso paese a far riprendere del tutto i nordici, Russia, e anche
il
povero Germania.
<<
Aaah, America, non
ci avevi detto che ci avresti portato in Alaska >>,
disse, contento della
sorpresa, Arthur.
<<
Emh…veramente…
>> si sentì una vocina sottile, che venne
ignorata da tutti.
<<
Veramente bello
questo posto, così verde…è proprio
bello questo tuo stato, America >>, si
complimentarono in molti.
<<
Ecco…veramente…siamo… >>
la vocina di prima parve sospirare << …in
Canada… >>
Nel
frattempo…
La
stanza era deserta, le
sedie abbandonate alla rinfusa per la sala, non c’era un
suono. Una strana
donna sedeva composta su un divanetto…
<<
Dove diavolo saranno
quegli idioti? >>, sbuffava Pangea, estremamente
irritata, << Sono
in ritardo!!!! >>
1) Casa rovesciata (Polonia): è stata costruita in Polonia una casa sottosopra, in un luogo non meglio precisato.
2) Per la costruzione della muraglia cinese vennero utilizzate grandi quantità di materiale vivo...(schiavi per dirne una) molti di loro, morti per i troppi stenti (lavorare dodici ore al giorno sotto al sole non è il top...). Quando questo avveniva veniva usati come calcestruzzo, ovvero venivano sepolti alla base della muraglia.
3) In Turchia, più precisamente in Cappadocia, si possono ammirare delle meravigliose formazioni rocciose a forma di pen…no, scusate, stavo dicendo che ci sono queste rocce splendide che grazie all’azione del tempo si sono modellate fino a creare queste formazioni rocciose dalle forme slanciate e fantasiose.
4) Le normative cubane sono nettamente cambiate dalla rivoluzione castrista, il leader maximo infatti ha stabilito che al proprio arrivo sull'isola si possa accedere a tutte quelle aree riservate ai turisti (villaggi vacanze ecc..), per visitare nell'interno l'isola bisogna dichiarare alla polizia di stato il percorso che s'intende fare, non sono permesse variazioni(salvo modifiche che devono comunque essere riferite alla polizia). Inoltre va indicato il proprio alloggio, il numero di giorni che s'intende rimanere e tante altre cosine...
-Angolo
delle risposte alla recensioni, che finalmente
ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di
ketchup”-
Oz: Carissimi lettori…sono
spiacente di comunicarvi…che quest’oggi, Yusaki,
è passata a miglior vita…siamo
contrite e amareggiate per la sua tragica fine… e proprio
per questo non vi
dirò come è morta…non vi
dirò che è stata brutalmente costretta ad
assistere
alla lettura di 189 fanfiction sulla ZoroXNami, non vi dirò
che le abbiamo
fatto vedere centinaia di video sulla Polonia X Russia(in
quest’ordine…). La
perdita di Yusaki ci lascia un profondo segno, che non potremo mai
cancellare…per questo vi prego di fare un minuto di silenzio
…
…
Bene…
adesso continuiamo… tanto io basto e avanzo…sono
io la mente di tutto…in fondo
Yusaki è solo un prestanome… sono io il
boss…
Adesso
rispondiamo alle recensioni…
Yusaki:
Carissimi Lettori, anche io ho una comunicazione, anzi, un suggerimento
per
voi: non fate mai arrabbiare Oz. Ah si, ed io sono viva, e non vi
dirò che per
far infuriare Oz basta dire la verità, ovvero che la coppia
CubaxCanada è
CANON, non ve lo dirò.
Oz: *notare che si mette il
grassetto…giusto per ribadire i ruoli…*
Yusaki…cara…sei viva…*sorrisetto
malefico* porremo presto fine a questo tragico errore…
*accende il video
registratore dove a ripetizioni passano scene che non possono lasciare
indifferente Yusaki… non vi posso dire di che si
tratta…sarebbe troppo
sconvolgente… non vi dirò che ci saranno immagini
di Seychelles X
Russia, non vi dirò che le farò
vedere a ripetizione Claude che tratta male Alois, no, non ve lo
dirò… mi
dispiace che EFP perda una scrittrice di tale bravura
ma…quando ci va ci vole…*
Yusaki:
*è svenuta per lo Shock*
Spirito-di-Yusaki:
Eccomi, sono risorta da mondo degli scrittori incompetenti per poter
rispondere
alle recensioni, ma soprattutto per poter dire a Oz che, beh, in
realtà te lo
voleva dire lui ma vista la
situazione sarò io a darti la
notizia…Oz…io…aspetto un figlio da
Cuba!è__é/
Oz:
* Oz
contiene il suo istinto omicida...(sfodera il suo sorriso da pitbull)
(ride
nervosamente-Russia indietreggia impaurito...)* l'hai voluto tu...
prendetela
*chiama i ghostbusters...*
Yusaki:
*Riprende i sensi nel frattempo* Ma dai, scherzavo, ti pare che potrei
mai fare
una cosa del genere? Ti pare che potrei mai privare Canada del suo caro
amatissimo adoratissimo Cuba? Non lo farei mai! BHUAHAHA…
Oz:
*prende la motosega di Alfred e inizia ad inseguire Yusaki...* al
prossimo
capitolo carissime…ci sta che nel prossimo ci stia solo
io…ma prima,
risponderemo alla recensioni, quindi rimando
l’omicidio…
Oz:
Kurohime,mia caraaaaa... ti ringrazio...
modestamente quella parte è una
mia idea...*viene picchiata da Yusaki* Ma certo che ti regaliamo il
peluche a
forma di toro... Lovino chiede se vuoi anche un Antonio imbalsamato.
Yusaki:
Però un Antonio imbalsamato è piuttosto
ingombrante, quindi non te lo consigliamo.
Siamo felici di vedere che sei sempre così entusiasta dei
nostri capitoli,
speriamo che anche questo ti sia piaciuto e grazie della recensione!
Adesso è
il turno di Felicianavargas, grazie dei complimenti, avremmo voluto
finire in
quel modo il capitolo ma era troppo breve per il regolamento di EFP!
Che
disdetta…
Oz:
Una nuova recensitrice!!!! *Oz saltella*
Oz:
Yusaki...questo vuol dire che...
Yusaki:
si...Oz...che abbiamo una recensione in più.
Oz:
noooo...che domineremo il mondoooooooo!!
Yusaki:
Ma certo, proprio quello che volevo dire *la asseconda come si fa con i
pazzi*.
Felicianavargas grazie della recensione,
è bello avere una nuova
recensitrice! Ed adesso…Nephtian! Che
più familiarmente chiamerò
Ali-chan.
Oz:
Augh. *fine dell’intervento*
Yusaki:
Grazie Oz, sei davvero di grande aiuto. Comunque Ali-chan, noi non
trattiamo
male i nordici, solo che…solo che…beh, Oz ti
illuminerà sulla questione!
*Sorride e se la svigna a prendere un tè*
Oz:
beh vedi...non è che non li consideriamo...diciamo che li
consideriamo come le
tesserine dello scarabeo...li metti in un sacchetto e li peschi a caso
quando
non sai a chi far dire qualcosa, è questo il segreto...ed
ora c’è L_Lawliet_poppy,
tranquilla L_Lawliet... non ti perdoneremo mai... ma
certo che ti perdoniamo!
Tanquilla Yusaki capirà sicuramente la tua situazione
*palese presa di culo per
Yusaki*
Yusaki:
*che è tornata dal suo tè* Tranquilla
L_Lawliet_poppy, capita a tutti di
trascurare le fanfiction, l’importante è che non
ci se ne dimentichi per 4 o 5
lunghi anni come ho faccio io. Non angustiarti, l’importante
è impegnarsi e
fare tante pause quando si è stanchi, in questo io sono una
maestra, nel fare
pause intendo. Comunque sarei curiosa circa la One-shot, emh, ma prima
mi
piacerebbe sapere su che pairing si basa…ci sono cose che i
miei occhi non
possono vedere! Lo ammetto! Sono umana!!
Oz:
ricordiamo a tutte che oltre ai viaggi culturali in Olanda potete anche
iscrivervi ai viaggi di stupro in Scozia,Francia,Russia e Usa...sono
aperte le
iscrizioni...Yusaki e Oz... all around the wourld...
Yusaki:
Passiamo alla recensione di Karyon, credo che
abbiamo molte cose in
comune, anche io sbavo su quello psicotico di Russia-san! A proposito,
scusaci
col tuo vicino, non volevamo disturbare…ehy, un attimo, ma
non siamo state noi
a ridere! Perché mi sto scusando? Ho bisogno di una
pausa…
Oz:
*tira fuori il sacro bastone da spronamento* torna a lavorare maledetta
scansafatiche... guarda che dico a Nbah di spedirti in un gulag sai??
Yusaki:
ç__ç Sto lavorando, non vedi che rispondo ad una
recensione? Non vedi?
Oz:
*ignorando Yusaki* comunque Karyon che bello che anche tu ti sia unita
alla
dolce manica di pazzi...per quanto riguarda il tuo vicino… beh...
andrà
convertito...
Yusaki:
Grazie della recensione!
Oz:
Ed ora l’ultima, Ellina93, mamma
mia quante new entry, anch’io mi
adoro!
Yusaki:
Si sapeva che ti adoravi. Siamo molto contente che la storia ti piaccia
così
tanto! Sentire che ci adori mi commuove…sigh…e,
beh, se riesci a portare
Spagna-kun definitivamente nel Sud Italia ti regaleremo una renna
dipinta di
rosa da Polonia!
Oz:
e un meraviglioso autografo di Oz...
*Silenzio*
Oz:
Ok, quello no. Ed ora Yusaki…tregua finita…
*Ed
Oz riprese ad inseguire Yusaki con la motosega*
Ringraziamo
vivamente tutti quelli che ci hanno seguito fino a questo penultimo
capitolo,
il prossimo sarà l’ultimo, ma sarà
seguito da un capitolo speciale con parti
“tagliate” e backstage! Recensite, ed a presto!