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Autore: Eylis    25/09/2010    0 recensioni
Dedicata a chi ha già partecipato ad uno dei miei concorsi (vedi forum EFP), a chi ne è stato incuriosito e a chi non ne ha mai sentito parlare questa raccolta vuole essere la mia "partecipazione" a tali concorsi. Troverete quindi una storia per ogni edizione uscita. Maggiori spiegazioni seguono nel primo capitolo e indice della raccolta.
[Original Concorso 01] Il Castello e... Lei - Tenebre e Sogni
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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[Original Concorso 01] Il Castello e... Lei - Tenebre e Sogni


3. Nuun

Luce
“Layna, tu sai cos’è un grifognano?” La ragazza annuì, perplessa.
“Sei tu.” A quella risposta così decisa Nuun scoppiò a ridere, e per un attimo parve più giovane di quel che in realtà era. La sua pelle, così rugosa e quasi contorta, si illuminò di una strana luce; in realtà si trattava di quella felicità divertita che a volte invadeva i suoi occhi estendendosi poi al resto del viso.
“Ah, esatto! Io sono un grifognano. Ma, Layna, non sono Il Grifognano. Ce ne sono altri, come me.”
“Altri?”
“Certo tesoro. Esattamente come ce ne sono altri… come te.”
“Non capisco…” Ed era vero. Layna era cresciuta nelle tenebre, sola ad eccezion fatta di Nuun ad Anaya, non poteva capire cosa significasse quell’affermazione. Nuun non le aveva mai parlato prima di altri esseri come lei. Il grifognano scosse il capo come se la cosa non avesse importanza. “Te ne parlerò, prima o poi. Ho ancora tante cose da insegnarti. Ma oggi voglio raccontarti di cosa fanno i grifognani.”
Buio




Luce
Nuun non la prendeva mai in braccio, ma quando le raccontava qualcosa la faceva sedere accanto a sé su alcuni grandi cuscini che sembrava essere in grado di far comparire dal nulla, e la fissava intensamente mentre la sua mente si perdeva negli anfratti della storia.
Quel giorno Nuun le narrò della sua gente, dei grifognani, e del loro compito.
“Tu non ricordi, Layna, perché sulla tua mente è stato posto un sigillo che avvolge nel sonno i tuoi primi anni di vita, ma non sei sempre vissuta qui. Una volta abitavi in una semplice casa, sotto la luce del sole. I grifognani invece hanno sempre vissuto nell’ombra, e questo castello un tempo era dimora di un grande re. Oggi è stato abbandonato per ragioni troppo complesse e futili perché io possa perdere tempo a spiegartele, dopotutto sono poco rilevanti per noi. Ma vedi, il punto è che i grifognani hanno uno scopo, e per questo non si confondono con quelli come te.”
“Quelli di cui mi parlerai?”
“Sì, un giorno te ne parlerò, ora non interrompermi.” Layna annuì, seria in viso, e si concentrò talmente su quel racconto da dimenticare che Anaya la stava sicuramente aspettando. Il grifognano scacciò un colpo di tosse che gli era improvvisamente salito in gola e riprese.
“Vedi, lo scopo della mia razza è quello di coltivare i sogni di quelli come te. Ma non i sogni qualunque, solo quelli che li legano per l’eternità ad un’Amea. Perché a volte alle persone, gli umani come si definiscono, succedono queste cose.”
“E che cos’è un’Amea, Nuun?”
“Sai, Layna… in verità non lo so esattamente. So che un’Amea è parte del destino della persona che l’ha sognata, ma non ti so spiegare di più, ai grifognani non è concesso sapere.”
“Ma allora come fate a svolgere il vostro compito?”
“Beh, per questo non occorre sapere. Ci bastano pochi strumenti!” Con uno schiocco di dita Nuun estrasse un altro oggetto dal nulla. Questa volta si trattava di un bastone con una schiera di denti sulla cima. Sembrava fatto di legno, ma in realtà era scolpito nel marmo più prezioso con una minuzia incomparabile, e levigato nel dettaglio perché sembrasse cosparso di venature lignee. “Questo, ragazza mia, è un rastrello.” Assolutamente meravigliata Layna allungò le mani per toccarlo. Non aveva mai visto un oggetto simile!” Ma il grifognano glielo impedì.
“Solo io posso spargere il mio tocco su di esso, o perderebbe il suo potere. Con questo oggettino - Nuun lo strinse con delicatezza, affetto quasi - io coltivo i sogni.”
Buio




Luce
Gli aveva chiesto di poter vedere, e Nuun, fiero, aveva annuito. Aveva battuto forte le mani, ed allargandole tra i palmi era spuntata una nuvoletta bianca, dall’aspetto morbido e vagamente filaccioso.
“Questo è un sogno?” Il grifognano annuì.
“Sì, si tratta di un germoglio, è solo agli inizi, quindi devo usare molta cautela.” Con un altro schiocco di dita aveva rimpicciolito il rastrello alle dimensioni di un pugno, poi l’aveva preso fra due dita con delicatezza ed aveva iniziato a pettinare il sogno con destrezza. A quel tocco la nuvoletta aveva emesso sbuffi di luce, come fosse stata felice del trattamento ricevuto. Layna era estasiata.
“È così bello!” Dopo qualche minuto però Nuun aveva di nuovo riposto tutto nel nulla, ed era tornato a rivolgersi a lei.
“Questo però non risponde ancora alle tue domande, vero?” E lei aveva ricordato tutti gli interrogativi che gli aveva posto poco prima, così il grifognano aveva ripreso il suo racconto.
Buio




Luce
“Quando un umano, uno come te, sogna un’Amea succede qualcosa dentro di lui. Una magia, se vuoi, ma non di quelle semplici come le mie.” A titolo esemplificativo sbatté lievemente le dita nell’aria per far comparire due bicchieri ed una piccola brocca colma di pura acqua di fonte, poi servì entrambi di quel liquido trasparente.
“Come ti ho detto non so esattamente cosa sia un’Amea, ma da quando si lega ad una persona la loro vita può solo cambiare. Succedono cose strane, a volte anche terribili, è per questo che noi grifognani dobbiamo prenderci cura di questi sogni: se non lo facciamo questi finiscono trascurati e il legame tra la persona e l’Amea diventa malsano, folle. Credo che alcune persone abbiano compiuto atti inimmaginabili per questo.” Layna si strinse nelle spalle, incapace di visualizzare queste cose.
“Ma allora un’Amea è pericolosa?” Nuun reagì quasi con indignazione a quella domanda.
“No! Assolutamente! Un’Amea è la cosa più bella e dolce che esista al mondo, è qualcosa che nessuno può immaginare davvero fino a che non la incontra. È solo che… sono delicate, e francamente io credo anche un tantino permalose: se il loro legame con le persone non viene seguito costantemente credo si sentano trascurate.”
“Nuun, io non capisco… a cosa serve un’Amea? E cosa c’entra questo con me ed Anaya?” Il grifognano allora si volse verso di lei e ancora una volta le prese il viso fra le dita.
“Un’Amea, Layna, non serve. Un’Amea dona, dona la vita più sacra che possa esistere: quella che permette di congiungere tutte le proprie passate esistenze in un unico attimo per conoscere la vera Joie.
Buio




Luce
Nonostante non avesse capito il vero significato di quella parola, nel sentirla pronunciare il cuore di Layna si era riempito di un’emozione tanto intensa che dovette stringersi le braccia al petto, convinta che altrimenti sarebbe scoppiata. Ed il grifognano sorrise. Cominciava a sentire, presto il suo destino, tanto a lungo rimandato, si sarebbe portato a compimento. Con le lacrime agli occhi la ragazza gli chiese di continuare.
Buio
  
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