Phoenix’s
flames
“E
fu guardando quel fagottino dai
capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso
tutto…”
Enif
Aurora Icecrow.
Capitolo 9: Un buon gelato.
"Sai
Alice mi ha confidato che Frank ha scelto voi due come usher per essere
sicuro
che non gli tiraste qualche scherzo..." disse Enif mentre stava
armeggiando con una pentola. Da quando era andata ad abitare da Sirius,
un paio
di mesi prima, usava i pasti per imparare a cucinare si era infatti
resa conto
che cucinare l'aiutava a stendere
i
nervi.
"Si comunque
lo scherzo che i cugini di Frank hanno fatto non era all'altezza in
effetti..."
disse Sirius guardando le spalle della sua ragazza. La trovava ipnotica
quando
cucinava: la mano che reggeva la bacchetta si muoveva ritmicamente
comandando
il coltello che poco più in là stava tritando
delle carote, l'altra mano
reggeva un grosso libro di cucina da cui gli occhi di Enif non si
staccavano da
un paio di minuti, i capelli erano scomposti sulle spalle e illuminati
dal sole
che entrava dalla finestra. Per Sirius era bellissima, peccato per
quella
piccola nota dolente…
"Enif
il coltello sta cercando di tritare il tavolo dopo aver ridotto ad
una
carneficina quella povera
carota.."
La ragazza
mollò di colpo il libro.
"No,
di nuovo..." piagnucolò la ragazza andando a controllare la
condizione
delle carote, vide con la coda dell'occhio un filo di fumo uscire dal
forno.
Lanciò
un
urlo constatando che il pollo che aveva infornato assomigliava di
più a dei
tizzoni del camino che a qualcosa di commestibile.
"Sono
un disastro..."
"Su
non dire così... Metti su dell'acqua e abbiamo del sugo
avanzato da
ieri..."
“È
domenica
Sirius, volevo preparare qualcosa di buono ai ragazzi non rifilargli
degli
avanzi..."
"Allora
è meglio se vado a prendere qualcosa di pronto alla
rosticciera giù in città..."
Enif gli
lanciò una occhiata mortificata
"Cucino
così male?" chiese dispiaciuta.
"Ma
no! Devi solo far pratica, il problema è che adesso non
c'è tempo di andare a
prendere un altro pollo e ricominciare da capo..."
"Scusa
se ti faccio mangiare schifezze, come casalinga faccio schifo..."
"Non
mi fai morire di fame il chè già tanto...
dai
Eny, fammi un sorriso..." disse mettendole le mani sulle spalle. Lei
sorrise appena.
"Scusami...
Mi sa che quando ci sposeremo dovremo trovare un elfo domestico..."
Enif
non notò il brivido che percorse Sirius alla parola
sposeremo.
"Beh
intanto come Icecrow potresti usare Dix..."
"Dix!
Come ho fatto a non pensarci! Non serve che vai in rosticceria..."
disse
Enif sorridendo.
"DIX!"
chiamò la ragazza. L'elfa si materializzò con un
sonoro Crack esibendosi in un
profondo inchino.
"La
signorina ha chiamato?"
"Dix mi
serve aiuto. Puoi aiutarmi?"
"Cosa
serve alla signorina?"
"Aiuto
per un pranzo per 9 persone..."
"Quante
portate vuole signorina?" chiese Dix felice di rendersi utile.
Enif
guardò
Sirius.
"Due
possono bastare, no?" Sirius annuì
"Sì
e
magari ci facciamo un gelato da Florian questo pomeriggio..." propose.
Enif
annuì
sorridendo. "Dix se ti serve una mano..."
"La
padroncina non deve preoccuparsi. Dix sa come fare"
▀■▪■▀
"Ciao...
Grazie per essermi venuto a prendere...
Entra un'attimo..." Dorcas sorrideva allegramente. "Stavamo ascoltando
la partita delle Vespe di Wilbourne..." disse additando la sciarpa
gialla
e nera che portava in quel momento.
Remus
sorrise.
"Non
sapevo tifassi per le Vespe..." disse seguendo Dorcas in salotto, dove
era
riunita la famiglia al completo. Così, mentre la ragazza lo
lasciava ad
aspettarla, Remus scoprì che Dorcas aveva quattro fratelli
due avevano finito
Hogwarts prima di loro, uno era a Hogwarts in quel momento e il
più piccolo
aveva sei anni, e tutti, nessuno escluso, tifavano per le Vespe.
“Perché
non
ti siedi a bere una tazza di the?” chiese la signora Maedowes
indicandogli una
sedia libera, Remus fu certo di venir squadrato dai fratelli
più grandi ma
cercò di non darci peso, in fondo era solo un amico di
Dorcas, no?
“Grazie
signora…” disse sedendosi, vagamente a disagio.
Mentre la donna spariva in
quella che Remus immaginava essere la cucina, il più grande
dei fratelli gli si
sedette affianco.
“Allora
da
quanto esci con Dorcas?” chiese a bruciapelo. Remus fu certo
di vedere il padre
lanciargli un’occhiata nonostante sembrasse concentrato sulla
partita.
“Dorcas
ed
io non usciamo insieme…” disse più o
meno sicuro, infondo non erano mai usciti
assieme, avevano ballato durante il matrimonio di Frank e ora si era
offerto di
accompagnarla a casa di Sirius. Anche se doveva ammettere che
più continuava a pensarci
più cominciava a pensare che forse c’era davvero
qualcosa fra lui e Dorcas.
“A
quindi
siete solo amici?” chiese ancora.
“Esattamente…”
“E
dove vi
siete conosciuti?” chiese ancora maggiore, Remus era certo di
averlo visto
lanciare uno sguardo all’altro fratello prima di continuare.
“Noi
ci
siamo conosciuti…” maledizione
si
disse, non aveva idea se Dorcas avesse detto loro di cosa faceva per
Silente,
ma ci pensò un fallo a sfavore delle Vespe a salvarlo da
quella situazione
spinosa.
“…il naso di Bagman sanguina
copiosamente, lo
stanno portando fuori dal campo…” stava
dicendo lo speaker alla radio “sembra
che nonostante siano passati tre
secoli ci sia ancora un forte astio verso le Vespe da parte delle
Arrows…”
“Maledizione
non ci voleva questa, Ludo è il nostro battitore migliore,
Ross non centrerebbe
con un bolide neanche la suocera…”
esclamò uno dei fratelli.
“Maledette
Arrows gli si dovrebbe lanciare un altro alveare!”
sbottò il più piccolo.
La salvezza
di Remus durò poco perché fu il padre,
infastidito dal fallo ricevuto dalla sua
squadra del cuore a rivolgersi a lui.
“Allora
sono curioso, dove vi siete conosciuti tu e mia figlia?”
“A
Hogwarts, Remus era il prefetto di Grifondoro… uno dei
migliori amici di James
Potter, il miglior capitano che ha avuto il Grifondoro da
anni… l’ho conosciuto
ad un allenamento congiunto, era sugli spalti a dare una
mano…” disse Dorcas
togliendo dagli impicci Remus.
“Ti
piace
il Quidditch?” chiese il più piccolo.
“Sì,
molto,
ma come giocatore non sono granchè…”
rispose Remus sentendo lo sguardo poco
convinto dei fratelli più grandi su di sé.
“E
qual è
la tua squadra preferita?” chiese ancora il bambino.
“Ok,
interrogatorio finito… io e Remus dobbiamo andare o
arriveremo tardi…” disse
Dorcas facendo alzare Remus.
“Ma
il
the…”
“Sarà
per
la prossima volta… fatemi sapere il risultato della
partita… A stasera!” salutò
la ragazza trascinando Remus fuori.
“Uff…
scusali sono un po’ protettivi, sono l’unica
ragazza in famiglia…” ridacchiò
Dorcas mentre cercavano un posto da cui smaterializzarsi.
“Mi
hai
salvato… immagino che qualsiasi squadra avessi risposto non
sarebbe andata
bene…”
“Infatti…
poi, ma davvero ti piace il quidditch?”
“Sì,
ma non
lo seguo molto onestamente… e sempre onestamente non saprei
quale squadre
tifare… tiferei i Falcons… ma semplicemente
perché li tifava mio padre…”
“Non
andava
sul leggero tuo padre…” ridacchiò
Dorcas… “ “Vinceremo,
ma se non vinciamo…””
cominciò citando il motto dei
Falcons.
“
“…spacchiamo almeno un
po’ di teste!””
concluse Remus ridendo. “Almeno hanno abbassato un
po’ i toni da quando i Broadmoor
si sono ritirati…” Dorcas sorrise.
▀■▪■▀
“Ma
alla
fine hai sentito Samuel?” chiese James a Frank, erano seduti
a tavola da un po’
e Dix stava servendo loro il secondo.
“Sì…
l’ho
mandato bellamente a quel paese…”
“Che
scusa
ha inventato?”
“Non
ha
inventato scuse… Frank non gliel’ha
permesso…” disse Alice
“Che
gli
era successo? Perché non è venuto?”
chiese Lily curiosa.
“Vi
ricordate che non è venuto all’addio al
celibato?”
“Sì…
si è
perso Peter vestito da subrette…” rise James al
ricordo. Peter arrossì
vistosamente.
“Preciso
che era per scherzo…” balbettò il
ragazzo.
“Cos’è
questa storia?” chiese Dorcas trattenendo una risata.
“Abbiamo
fatto apparire una torta gigante dicendo a Frank che dentro
c’era una sorpresa
d’addio al celibato… lui ha cominciato a
protestare perché pensava avessimo
ingaggiato qualche spogliarellista…” disse Sirius
tranquillo.
“C’è
da
precisare che Sirius in effetti aveva già trovato delle
spogliarelliste ma poi
ha pensato che al posto di un matrimonio ci sarebbero stati 3 funerali
e quindi
abbiamo cambiato idea…” disse James, Sirius lo
guardò male mentre riceveva un
pizzicotto neanche tanto leggero da Enif.
“Non
era
una buona idea perché gli unici che si sarebbero divertiti
erano Remus e Peter,
noi tre siamo uomini fedeli…” disse Sirius serio.
“Sarai
anche fedele come un cane, ma voglio le spogliarelliste ad almeno 3
miglia da
te o giuro che ti affatturo…” disse Enif
serissima.
“Non
pensavo fossi così gelosa…” rise Dorcas
“allora è meglio che non lo sai che al
quinto anno Sirius ci provò anche con
me…” disse ridendo.
“Dorcas
fuori da casa nostra…” rise Enif.
“Dicevamo
di Samuel… perché ho duvuto farti io da testimone
di ripiego?”
“Si,
giusto… allora il suo impegno improvviso era una festa con
la squadra… sono
andati ad alcool e donne…”
“Se
non
sbaglio Samuel gioca nei Tornados come riserva, giusto?”
disse Dorcas
sovrappensiero.
“Esatto…
hanno vinto la scorsa partita o qualcosa di simile… e sono
andati a
festeggiare… Samuel ha bevuto così tanto da
dimenticarsi del matrimonio del
suo, oramai ex, migliore amico…”
Alice
sbuffò “Non ho mai visto Frank così
arrabbiato…”
“E ti
credo…” commentò James poi
guardò Sirius “tu fammi uno scherzo simile al mio
di
matrimonio e puoi sparire dalla faccia della
terra…”
“Perché
tutti pensano di dovermi convincere minacciandomi di morte?”
tutti risero.
▀■▪■▀
“Mhmm…”
“Allora
ti
decidi Alice?” chiese impaziente Frank, Alice osservava i
gusti dei gelati di
Florian da quasi dieci minuti.
“Non
lo so…
vorrei provare qualcosa di nuovo ma non so
decidermi…”
Frank
alzò
gli occhi al cielo, quando ci si metteva sua moglie era una golosa di
prima
categoria, il problema era che era una golosa indecisa.
Uscì, osservando gli
amici…
“Se
volete
fate due passi, vi raggiungiamo, non si è ancora
decisa…”
“Beh
vedila
così Frank il giorno in cui avrà voglia di una
cosa sola dovrai preoccuparti…”
scherzò James.
“Spero
non
avvenga tanto presto, sono troppo giovane per diventare
padre…” disse
ridendo Frank.
“Sicuro
che
possiamo andare? Allora andiamo verso il Serraglio
Stregato…”
“Va
bene,
vi raggiungiamo là…”
I sette ragazzi
s’incamminarono verso il serraglio mentre Frank rientrava
nella gelateria.
“Mi
sento
un po’ il settimo incomodo…”
ridacchiò Peter.
“A
questo
potremmo rimediare cercandoti una ragazza… dunque qualcuna
di quelle che
conosciamo è libera?” chiese Sirius.
“No,
grazie
Sirius, ricordo l’ultimo appuntamento che mi hai
organizzato… è stato un
disastro…”
“Ma
non per
colpa mia, sei tu che l’hai palpata come un
polipo…”
“Veramente
sono inciampato e le sono caduto addosso… non era mia
intenzione palparla…”
“Sirius
è
solito prepararvi appuntamenti al buio?” chiese Dorcas
sorpresa.
“Ora
capisci perché ti ha invitato a
pranzo…” disse Remus ridacchiando.
“Ahhh
ho
capito sono la preda della giornata…” disse
facendo finta di ricevere
un’illuminazione. Risero tutti assieme.
Peter aveva
ancora il sorriso sulle labbra quando le urla lo raggiunsero facendolo
sobbalzare. I ragazzi si voltarono verso la direzione dalla quale erano
venuti,
alcune persone stavano correndo nella loro direzione, videro perfino
qualcuno
rifugiarsi nella Gringott.
“Che
succede?” chiese Sirius bloccando una persona.
“Sono
apparsi i Mangiamorte, davanti alla gelateria.”
“Frank
e
Alice…” sussurrò James.
“Sirius resta con gli altri…” disse
prima di correre
controcorrente rispetto la folla che scappava.
“James
aspettami!” Sirius non ebbe nemmeno il tempo di fermare Lily
che lei era già
sparita fra la gente.
“Restiamo
uniti…” ringhiò agli altri. Vide Enif
tremare.
Un crack
alle loro spalle seguito da alcune maledizioni lanciate in varie
direzione disse
loro che altri Mangiamorte stavano accorrendo all’attacco.
Sirius prese per
mano Enif.
“Di
qua!”
disse facendo strada agli amici. Sirius si fece spazio tra la gente che
non
sapeva da che parte scappare, alcuni si smaterializzavano, altri si
rifugiavano
nei negozi, o almeno tentavano di entrare prima che i proprietari si
barricassero dentro. La strada si andava svuotando quando Sirius
trascinò gli
amici nel vicolo accanto la Gringott, li spinse dietro al negozio che
stava lì
affianco, se non sbagliava era la stessa gioielleria dove James aveva
comprato
l’anello di fidanzamento per Lily, si chiese se stessero
bene.
Remus e
Dorcas si misero ai lati dell’edificio schiacciandosi sui
muri, controllando di
non essere seguiti, le bacchette strette in pugno. Peter si guardava
attorno
nervoso.
Enif si era
appoggiata al muro, teneva in mano la bacchetta ma le mani le tremavano
così
tanto che la lasciò cadere a terra. Sirius la raccolse,
abbracciando la ragazza.
“Va
tutto
bene, ti prometto che non succederà
niente…”
“Io…io…”balbettò
lei… Sirius sentiva il cuore accelerato della
ragazza… era in tachicardia, in
quello stato non poteva di certo combattere. Guardò Peter
alle sue spalle, era
atterrito ma adesso che aveva ripreso fiato teneva sicuro la bacchetta.
“Peter
resta
con Enif…”
“Sirius…”
supplicò Enif, Sirius si voltò verso di lei
pronto a dirle che voleva andare a
cercare James quando lei parlò di nuovo “trova
Lily… per lei è pericoloso…”
Sirius sorrise anche in quel momento, nonostante la paura riusciva a
preoccuparsi
per Lily.
“Volevo
andare a cercarla… tu ce la fai a proteggerti?”
“Sì…
e poi
ci sarà Peter con me, no?” disse appena con un
sorriso accennato.
“Non
muovetevi di qui…” guardò poi Remus.
“Andiamo?”
chiese Remus, Sirius annuì.
“Dovrebbero
essere andati verso la gelateria…” disse Dorcas.
▀■▪■▀
James e Lily avevano
raggiunto la gelateria
prima che la strada si svuotasse, erano corsi all’interno
raggiungendo Alice e
Frank che affiancati alle porte osservavano la scena. Florian si era
avvicinato
a loro.
“Pensate
di
fare qualcosa?” chiese serio.
“Siamo
Auror…” rispose Frank, mentre Alice e James
annuirono.
Restarono
un momento in silenzio mentre i Mangiamorte sulla strada, rimasti soli,
cominciarono a sparare incantesimi da ogni parte, distruggendo finestre
tanto
per divertirsi.
Lily si
abbassò mentre la vetrina andava in frantumi,
osservò James, il ragazzo
digrignò i denti.
Poi il
trambusto nella strada cessò. James sbirciò
fuori.
“C’è
il
pezzo grosso in persona…” sussurrò
acquattandosi accanto alla porta, attento a
non farsi vedere.
Davanti
alla vetrina divelta passò Lord Voldemort, il pallore del
suo volto era
spettrale nella luce della sera. Il mantello nero frusciava a terra. Al
suo
fianco c’era un Mangiamorte, nonostante la maschera tutti
potevano notare fosse
una donna, qualcosa disse a Lily che poteva essere la cugina di Sirius,
infatti
era la stessa donna dell’attacco all’Hogwarts
Express.
“Qualsiasi
cosa sia venuto a fare qui, dobbiamo fermarlo…”
“Ma
gli
altri Mangiamorte? Non ci hai pensato James…”
“Sono
certo
che non farà intervenire i suoi se lo sfidiamo a
duello… siamo già
sopravvissuti una volta tutti e quattro o sbaglio?”
“James
ha
ragione e poi sono certo che gli altri stanno arrivando… tu
quanti Mangiamorte
conti?”
“A
parte
Voldemort e la tipa… ne conto 5 e tu?”
“Anche…
fattibile…”
“Lily
tu…”
“Non
sognarti nemmeno che resto qui… ti ricordo che
c’ero anche io quando ci ha
lanciato l’ardimonio addosso… quando ha distrutto
tutto il lavoro di una vita…
non glielo posso mica perdonare…”
I quattro
si guardarono annuendo, Florian li guardò sconcertato,
così giovani e così
pazzi si disse.
James si
alzò in piedi, uscendo.
“VOLDEMORT!”
chiamò ottenendo l’attenzione dei Mangiamorte e
del Signore Oscuro.
“Ma
guarda
sei sfuggito all’ardimonio…
complimenti…”
“Ti
sfido a
duello…”
“Ma
non mi
sembri molto sano di mente ragazzo…”
“Da
che
pulpito…” commentò Lily uscendo allo
scoperto.
“Ti
sfido
anche io…”
“Anche
io…” dissero in coro Alice e Frank.
Voldemort li guardò,un sorriso si disegnò sul suo
volto serpentesco.
“Va
bene,
siete sopravvissuti le scorse volte ma oggi non
c’è Silente e non mi piace
lasciare le cose a metà… che nessuno
intervenga… andate ad accogliere l’Ordine
della Fenice sono certo che verranno ad aiutare i loro
amici… e tu Bella, sai
cosa fare…” disse rivolto alla donna al suo
fianco. Solo in quel momento James
si rese conto che Bellatrix teneva qualcosa in mano, forse era una
coppa, non
riusciva a capire dato che l’oggetto era avvolto da un drappo
nero.
▀■▪■▀
Sirius,
Remus e Dorcas si portarono all’imboccatura del vicolo.
“Ma
guarda
cosa abbiamo qui…” disse la voce di un
Mangiamorte, per un attimo temettero di
essere stati scoperti ma poi notarono che l’uomo assieme a
due suoi compari ce
l’aveva con una giovane donna, l’avevano disarmata.
“Una
figlia
di babbani dai vestiti…”
“Non
osare
avvicinarti…” gridò la donna.
“Sennò
che
ci fai senza bacchetta…” Sirius pensò
che quella voce l’aveva già sentita, non
ci mise molto a realizzare che quello era il marito di Bellatrix.
“Lucius
perché non mostri a questa giovane mezzosangue di cosa siamo
capaci…” disse un
altro, se c’erano Rodolphus e Lucius il terzo non poteva
essere che Rabastan.
“Crucio…”
sussurrò Lucius mentre la donna si piegava a terra scossa da
fremiti.
“Expelliarmus!”
“Stupeficium!”
“Impedimenta!”
gli incantesimi dei tre ragazzi esplosero all’unisono. La
bacchetta di Lucius
venne scagliata lontano dall’incantesimo di Dorcas mentre
Rodolphus schivava
per un soffio lo schiantesimo di Remus, Rabastan invece venne colpito
in pieno
dall’incantesimo d’ostacolo di Sirius.
“Come
ci si
sente a non potersi muovere, eh Rabastan?” gridò
Sirius da dietro l’angolo.
“Fatti
vedere Sirius, combatti da uomo!” lo istigò
Rodolphus liberando il fratello
dall’incantesimo mentre Lucius andava a recuperare la
bacchetta.
“Non
perdere la calma…”
“Sono
calmo, Remus…”mormorò in risposta il
moro.
“Si
certo
ho visto…”
“Piantatela
non mi sembra il momento…” sibilò
Dorcas.
Sirius
sbuffò.
“Copritemi
le spalle…” disse prima di uscire allo scoperto.
Remus alzò gli occhi al cielo,
uscendo a sua volta seguito da Dorcas, puntavano le bacchette sui tre
Mangiamorte,
così facendo si avvicinarono alla donna.
I tre li
fissavano, Sirius riusciva a percepire il ghigno di Rabastan sotto la
maschera.
Dorcas
diede la mano alla donna, che dopo essersi alzata scappò via
verso il negozio
di Ollivander.
“Come
sta
la tua ragazza, Sirius? Ancora intenzionata ad aiutare i
babbani…” lo provocò
Rabastan
“Non
ascoltarlo…” lo ammonì Remus a bassavoce
“Lo
so…”
sussurrò Sirius
“Sai,
se il
tuo amico non fosse arrivato credo proprio che l’avrei
torturata ancora un
po’…”
continuò Rabastan, nemmeno notando
le parole sussurrate tra i due.
“Non…”
“Ascoltarlo…
lo so, Rem…”
“Penso
proprio che avrei potuto anche divertirmi un po’ con lei, una
così bella
purosangue è sprecata con un
traditore…”
“…”
“Non
una
parola Remus…”
“Non
volevo
dire niente, Sirius…”
“Già…
avrei
proprio voluto sentirla gridare mentre la stupravo, la tua
puttanella…”
Tre
schiantesimi colpirono Rabastan all’unisono, mentre Lucius e
Rodolphus
schivavano abilmente.
“Idiota…
si
perde sempre in chiacchiere…” sbuffò il
maggiore dei Lastrange. “Ma ora sono
finiti i giochi…”
▀■▪■▀
James e Frank si lanciarono
di lato mentre
Voldemort lanciava addosso a loro quello che senza dubbio non era un
incantesimo rallegrante nonostante avesse lo stesso colore.
Lily
lanciò
una fattura, ma questa sembrò rimbalzare sul Signore Oscuro
e per poco non
colpì di riflesso Alice.
“Non
male
per dei ragazzini…” sorrise Voldemort.
Poco
più in
là sentivano il combattimento che doveva essere scoppiato
all’ingresso di
Diagon Alley, James era quasi sicuro di aver sentito la voce di Moody,
ma non
aveva tempo per controllare perché Voldemort
lanciò un’altra offensiva questa
volta rivolta a Lily la ragazza si abbassò velocemente.
“Non
osare
colpirla!” gridò James lanciando una serie di
maledizioni non verbali a
Voldemort che per nulla sorpreso continuò a parare come se
nulla fosse.
Frank
approfittò
per lanciare anche lui un’offensiva mentre Alice tentava di
distrarre
Voldemort. Lily era senza fiato, era assurdo, per quanto fosse potente
era un
mago solo, come potevano gli incantesimi rimbalzargli addosso come se
nulla
fosse? Seppur fosse stato un mago quello che vedevano in quel momento
era tutto
fuorché umano, nessun essere umano avrebbe potuto continuare
a combattere in
quella maniera
senza un attimo di
cedimento.
Ma proprio
quando cominciavano a pensare che forse la loro lotta era inutile James
si
accorse che la difensiva di Voldemort aveva una falla.
“Diffindo!”
un semplice incantesimo di taglio, voleva semplicemente vedere se aveva
ragione.
L’incantesimo
passò la barriera attorno a Voldemort lasciandogli un
profondo taglio sulla
guancia, James sorrise mentre Voldemort ringhiava indignato.
“Come
hai
osato, ragazzino…” gli occhi di Voldemort si
assotigliarono fissando James.
“Sottovaluti
gli incantesimi semplici…” disse James
strafottente.
“Qual
è il
tuo nome ragazzo?”
“Credi
che
venga a dirlo a te, non sono così
scemo…”
Ci fu un
attimo di silenzio, i quattro stavano preparandosi a dover affrontare
un attacco
più incisivo da parte di Voldemort, quando quella che oramai
identificavano
come Bellatrix arrivò correndo.
“Mio
Signore! Mio Signore! Silente e i suoi hanno attaccato Rodolphus e gli
altri
mentre sembra che Moody abbia sconfitto quelli
all’ingresso…”
“Vogliono
circondarmi… astuto Silente… immagino voi quattro
doveste solo farmi perdere
tempo…”
“Signore,
sarebbe meglio che lei…”
“Ho
capito
Bella… basta che quella cosa sia al sicuro...
andiamo…” Voltò le spalle ai
quattro ragazzi, James lo fissò furibondo.
“Credi
di
potertene andare via così vigliacco?!”
“Prendilo
come un regalo, ragazzo… vi do
la
possibilità di sfidarmi un’altra volta, un
occasione che non lascio a molti…”
Detto
questo si smaterializzerò assieme a Bellatrix.
▀■▪■▀
Alastor
Moody schiantò l’ultimo Mangiamorte, osservando
gli Auror al suo fianco.
“Muoversi!
Da quello che ha detto Fortebraccio quando ci ha chiamati, Voldemort in
persona
sta attaccando un gruppo di maghi davanti alla gelateria…
dobbiamo andare a
tirare fuori dai guai quei disgraziati incoscienti!”
“Alastor…”
Gideon Prewett, si avvicinò a lui “sai se arriva
anche Silente?” disse a bassa
voce lanciando un’occhiata agli altri Auror a cui di certo
avrebbe dato
fastidio l’intervento di Silente.
“Dovrebbe
arrivare dall’altra parte così da
circondarlo… forse è la volta buona che lo
prendiamo quel dannato!”
Moody non
finì di parlare che i corpi esanimi dei Mangiamorte
scomparvero.
“No!
È
scappato di nuovo!” ringhiò
l’Auror
“andiamo a controllare!”
Gli Auror
arrivarono davanti alla gelateria di Florian nel momento in cui vi
arrivava
anche Silente accompagnato da Sirius, Remus, Dorcas. James Potter
sorrise nella
loro direzione sedendosi a terra esausto.
“Mica
male
il caro Voldemort…” disse asciugandosi la fronte
imperlata di sudore.
“Dovevo
immaginarlo che solo voi foste tanto pazzi da affrontarlo da
soli…” commentò
Moody guardando Frank abbracciare Alice, mentre Lily si sedeva a terra
affianco
a James.
“Ci
è
scappato Albus…” disse poi in direzione del
vecchio amico.
“Continuando
a scappare farà un passo falso, Alastor e sarà
allora che potremo agire…”
“Ed
intanto
conquisterà il mondo magico, Albus.”
“Porta
pazienza Alastor… la guerra
finirà…”
“Spero
tu
abbia ragione, comincio a non sopportare più
l’aria che tira da queste parti…
sto cominciando ad essere vecchio per queste
cose…” sbuffò il mago.
“Lei
vecchio ma figuriamoci!” scherzò James, mentre
Moody lo fissava arcigno.
“Un
po’ di
rispetto per i tuoi superiori, Potter.”
▀■▪■▀
Sirius
entrò nel vicolo in cui aveva lasciato Enif e Peter quando
si trovò una
bacchetta puntata in mezzo alla fronte.
“Peter
sono
io…”
“Scusa…”
balbettò il ragazzo abbassando la bacchetta. “Ma
eravamo in stato di allarme…”
“È
successo
qualcosa?” chiese preoccupato guardando oltre la spalla di
Peter.
“Ha
cominciato a tremare non riusciva nemmeno a tenere la bacchetta in
mano…” disse
Peter un po’ mortificato, non era nemmeno riuscito a
rimettere Enif in piedi.
“Enif…”
“Scusa
sono
scema… io… non chiedermi di
combattere…” Sirius si inginocchiò
davanti a lei
appoggiando la testa sulla sua fronte.
“Non
te lo
chiederò se non vuoi…”
“Ma
io voglio
aiutare…” disse appena, mortificata, si sentiva
inutile, aveva scelto di
aiutare Silente ma ora si trovava incapace di combattere,
perché pochi minuti
prima lo sapeva bene non sarebbe stata capace nemmeno di lanciare un
wingardium
leviosa.
“Ci
sono tanti
modi in cui puoi aiutare… andiamo… Silente ci
aspetta… Lily, James, Alice e
Frank hanno tenuto da soli testa a Voldemort… quando gli ho
lasciati Moody gli
stava facendo una lavata di capo non
indifferente…” sorrise Sirius cercando di
tirarla su di morale.
Enif
si
alzò ancora incerta, appoggiandosi a Sirius. Peter li
guardò allontanarsi,
sospirò seguendoli in silenzio.
.
E mentre
l'università comincia vi lascio questo piccolo regalo
sperando che vi dia un buon venerdì... vabbeh che i temi non
sono molto allegri. Per quanto riguarda Voldemort se nessuno non
è mai sopravissuto più di una volta non credo
fosse solamente per l'aiuto dei Mangiamorte e quindi ho cercato di
renderlo un po' soprannaturale, infondo siamo all'apice della sua
potenza: schiere di servi, degli Horcrux da nascondere, un mondo da
conquistare...
|
||
|
||
|