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Autore: Julia Weasley    01/10/2010    22 recensioni
Seguito di “Eroi non si nasce, si diventa”.
Regulus è morto in circostanze misteriose, lasciando dietro di sé soltanto domande senza risposta. Ma quando una fidanzata che non si dà pace, un vecchio Indicibile in pensione e un elfo domestico che sa molto più di quanto possa sembrare incroceranno per caso le loro strade e uniranno le forze, tutto sarà destinato a cambiare.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Regulus Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Non può piovere per sempre

Capitolo 4
La tomba vuota

 
La mattina era fredda e umida. Il leggero velo di neve che imbiancava il cimitero aveva già iniziato a sciogliersi in piccole gocce che scivolavano lungo le lapidi.
Il terreno bianco produceva un forte contrasto con gli abiti neri della famiglia Black, che si stava lentamente riunendo intorno ad un mago calvo che di lì a pochi minuti avrebbe iniziato a officiare il funerale.
Il silenzio ovattato era infranto solo dalle urla quasi disumane della signora Black, talmente strazianti da far venire la pelle d’oca a tutti i presenti.
In disparte, i Queen fissavano quel gruppo di sagome nere che davano loro le spalle. Avevano deciso di rimanere lì, sotto un grande albero e a debita distanza, come degli ospiti sgraditi.
Rachel teneva bassi gli occhi arrossati e gonfi, stretta dentro il mantello che non riusciva a privarla del freddo che le giungeva fino alle ossa. Le sembrava tutto estremamente irreale: non poteva davvero trovarsi al suo funerale; pensare una cosa del genere era del tutto inaudito.
Ma i suoi sforzi per convincersi che non fosse così venivano vanificati dal pianto inconsolabile di Walburga. Sembrava dovesse impazzire di dolore da un momento all’altro, sempre se non l’aveva già fatto.
« Sei sicura di non volerti avvicinare? » le chiese Diane, anche se dubbiosa, con la mano sulla spalla della figlia.
« No, meglio di no » rispose Rachel, fissando con rabbia impotente la nuca velata di Walburga Black. Se si fossero ritrovate faccia a faccia, temeva che non avrebbe saputo tacere. Soltanto il rispetto per l’evidente dolore che quella donna condivideva con lei la tratteneva ancora dal rinfacciarle la responsabilità della rovina di suo figlio.
Rachel sentiva il vento gelido sferzarle il viso umido di lacrime, ma non le asciugò, memore di quanto le avesse fatto bene sfogarsi la notte precedente, dopo che i suoi l’avevano trovata immersa nei ricordi del Pensatoio. Era stato grazie a loro che aveva capito l’inutilità di quella fuga in un passato che non sarebbe mai tornato. Sua madre le era stata vicina tutta la notte, senza dire nulla, offrendole soltanto una spalla su cui piangere. Grazie ai suoi genitori aveva finalmente capito che le toccava essere forte e reagire, senza lasciarsi andare come aveva fatto fino a quel momento. Anche se tra il capirlo e il metterlo in pratica c’era un abisso…
I suoi pensieri furono interrotti da un movimento accanto a lei; Rachel si voltò.
« Sei venuto lo stesso » sussurrò al ragazzo che l’aveva appena raggiunta e che stava rivolgendo un cenno di saluto ai signori Queen.
« Ho dovuto inventare una scusa. Mio padre mi ha detto che sarebbe stato sconveniente presentarmi, ma non potevo mancare » rispose Barty con aria cupa. Il suo sguardo si posò sulla famiglia Black: aveva una strana espressione accigliata, un miscuglio di dolore e rabbia.
Intanto, l’unico che non guardava nella stessa direzione degli altri era Perseus, incapace di distogliere lo sguardo da sua figlia. Non riusciva a sopportare l’idea di vederla ridotta in quello stato.
La gomitata di sua moglie lo distolse da quei pensieri all’improvviso. Diane gli indicò qualcuno alla loro sinistra, con un’espressione tesa.
Quando Perseus si voltò a guardare, ebbe non poche difficoltà a riconoscere chi aveva davanti.
Un uomo dai capelli e gli occhi grigi camminava con l’aiuto di un bastone, accompagnato da una giovane donna col volto seminascosto da un cappuccio. I due si erano fermati a poca distanza dai Queen e Barty, ma non li avevano notati, perché la loro attenzione era tutta rivolta al resto della famiglia Black.
« Bellatrix non c’è » sussurrò l’uomo alla ragazza, la quale parve relativamente sollevata dalla notizia.
Perseus si soffermò sul viso di lui, contratto in un’espressione di sofferenza, e sul suo sguardo spento e infinitamente stanco. Anche se dentro di sé aveva già capito di chi si trattava, si rifiutava di credere che quell’uomo tanto invecchiato fosse davvero quello che aveva conosciuto un tempo.
« Alphard… »
Quel nome gli uscì spontaneo dalle labbra, senza dargli il tempo di trattenersi.
Alphard Black si voltò di scatto, sbigottito, anche se sul suo volto segnato dal tempo non comparve alcuna espressione. Sembrava stanco anche per mostrare la minima emozione.
I due vecchi amici si guardarono per un tempo indefinito, trattenuti da un muro d’imbarazzo che era sempre parso insormontabile per entrambi.
Perseus esitò. Non sapeva cosa dire né cosa fare. La gravità degli ultimi eventi aveva fatto dissolvere il rancore che serbava da anni nei suoi confronti, ma non aveva il coraggio di fingere che non fosse mai cambiato nulla… O forse era semplicemente il suo orgoglio a trattenerlo ancora, come aveva fatto per anni e anni? Percepiva lo sguardo di Diane dietro la sua nuca: lei gli aveva sempre detto di farla finita con quel risentimento, che era durato troppo a lungo.
Fece due passi avanti, senza riuscire a staccare gli occhi da terra.
« Condoglianze » bofonchiò.
Alphard fissò la mano di Perseus, tesa verso di sé, e capì che significava molto di più di quel che poteva sembrare. Era il segnale di tregua che da entrambe la parti era stato posticipato per troppo tempo, sempre a causa dell’orgoglio, quel vizio che era la rovina di tutti loro.
Alphard smise a sua volta di esitare e gli strinse la mano.
« Grazie » rispose, rauco.
« Mi dispiace » aggiunse Perseus, e non si riferiva solo al recente lutto.
« Anche a me ».
Diane si avvicinò a sua volta per salutare Alphard, il quale aveva gli occhi lucidi a causa dell’emozione e del dolore.
« Lei è mia nipote Andromeda » disse l’uomo, dopo un attimo di silenzio imbarazzato, presentando la giovane donna che fino a quel momento era rimasta in disparte.
Intanto Rachel stava osservando la scena con un’espressione amara. Da secoli voleva conoscere Andromeda e soprattutto Alphard; invece li aveva potuti incontrare solo in quella occasione.
Quando i genitori la presentarono ai nuovi arrivati, scoprì di non essere in grado di guardarli negli occhi, perché vi leggeva dentro il suo stesso dolore, e dovette distogliere lo sguardo in fretta per non perdere il controllo.
Alphard le rivolse uno sguardo triste, ma non poté dire nulla perché in quel momento il mago officiante iniziò a parlare, richiamando l’attenzione dei presenti.
Rachel però fece prima vagare lo sguardo per tutto il cimitero, cercò dietro le tombe silenziose e gli alberi innevati, mentre un’ansia stupefatta e ferita si impadroniva di lei. Non poteva credere che, dopo tutti gli sforzi che lei stessa aveva compiuto nel tentativo di convincere Regulus del contrario, l’evidenza aveva dato ragione a lui e torto a lei.
Al funerale si erano presentate molte persone, parenti, amici di famiglia o conoscenti. Poteva riconoscere anche la sagoma larga del professor Lumacorno in mezzo alla folla davanti a lei. Ma da qualunque parte volgesse lo sguardo, non vide neanche una traccia di chi aveva sperato di vedere.
Regulus aveva ragione, concluse amareggiata. A suo fratello non è importato mai niente di lui. Non si è neanche presentato al suo funerale..
Ne soffriva come se Regulus potesse accorgersi dell’assenza di Sirius, come se fosse lì in piedi accanto a lei e potesse vedere le reazioni di tutti quanti.
Non poteva sapere chi si celava dietro le sembianze di un cane nero che assisteva alla scena con il capo chino, accucciato ai piedi di un albero.
 
La cerimonia era finita e la folla si stava lentamente disperdendo. Rachel voleva avvicinarsi ma preferiva attendere che se ne fossero andati tutti. Mentre attendeva che i Black, i Malfoy e tutti gli altri uscissero dal cimitero, incrociò per qualche istante lo sguardo di Walburga ed esitò. Avrebbe dovuto dirle qualcosa?
Ma fu la stessa signora Black a risparmiarle la fatica, perché distolse lo sguardo e si allontanò senza rivolgerle neanche un cenno. Ormai non avevano più nulla da dirsi.
« Posso parlarti? »
Rachel si voltò e scoprì con stupore che a parlare era stato Alphard Black. La guardava con un’espressione strana, come se avesse qualcosa di molto importante da dire.
Rachel cercò lo sguardo di suo padre, il quale li osservava da lontano ma non pareva intenzionato a interromperli. Poi tornò a guardare Alphard, annuendo in risposta alla sua domanda.
Lui iniziò a camminare con l’aiuto del bastone, e Rachel lo seguì senza fiatare. Dovettero passare accanto a parecchie tombe prima che lui si decidesse a dire qualcosa.
« È da molto tempo che desidero conoscerti » esordì. « Somigli molto a tua madre ».
« Già… » rispose Rachel, dal momento che non sapeva cos’altro dire. Sembrava che entrambi stentassero a ricordare ad alta voce il motivo per cui erano lì.
« Regulus mi parlava spesso di te » disse infine Alphard, e Rachel si sentì fremere sentendo pronunciare quel nome.
« Mi ha parlato molto anche di lei » rispose, certa di aver detto una cosa ovvia. Ma l’uomo ne parve sorpreso.
« Davvero? »
« Bè sì… lei è sempre stato il suo idolo. Si ricorda la scopa che gli ha regalato al terzo anno? Non l’ha mai voluta sostituire ».
« Non ne avevo idea » fece Alphard, cupo.
« Non è mai stato molto bravo a far capire quello che pensava degli altri » disse Rachel.
L’uomo smise tutto a un tratto di camminare e la osservò attentamente. Si erano allontanati parecchio dai signori Queen.
« Lo conoscevi bene. Mi consola sapere che abbia avuto almeno una persona in grado di capirlo. Io non sono stato capace di stargli vicino fino alla fine ».
Rachel distolse lo sguardo, afflitta.
« Se è per questo, non l’ho fatto nemmeno io ».
« Pensavo di sì. Non l’hai incontrato poco prima che… che se ne andasse? »
Rachel sobbalzò, confusa. Come faceva a saperlo?
« No, io non l’ho visto più da quando ci siamo lasciati! Non ho idea di cosa abbia fatto dopo » mentì.
Alphard sembrava altrettanto turbato.
« Non è possibile ».
« Cosa glielo fa pensare? »
L’uomo indicò la mano di lei.
« L’anello che porti al dito » rispose, e Rachel si affrettò a nascondere la mano dietro la schiena, anche se sapeva che ormai era inutile. « Era mio. Glielo regalai poco più di un mese fa. Se l’ha dato a te, vuol dire che l’hai incontrato di recente ».
Rachel non sapeva ancora cosa fare. Si diede della stupida: aveva voluto mettere quell’anello perché le faceva sentire costantemente la sua presenza, senza pensare che sarebbe stato rischioso. Ma ormai era inutile continuare a mentire.
« Mi dispiace, è stato lui a farmi promettere di non dirlo a nessuno. Non voleva che qualcuno mi venisse a cercare ».
« Non preoccuparti. Però vorrei solo sapere se ti ha detto qualcosa » le disse Alphard.
« Solo che si era pentito e che non voleva più essere un Mangiamorte » raccontò lei, faticando a scandire le parole, perché le mancava il fiato soltanto a ricordare quel momento. « Io gli ho proposto di nascondersi, di chiedere aiuto, ma non ha voluto ascoltarmi. Credo che volesse scappare ma… non ha fatto in tempo ».
Alphard non disse nulla, e aspettò che Rachel si riprendesse. Lei stava disperatamente cercando di non cedere alle lacrime, e ci riuscì appena.
« Ti ha chiesto di non dire a nessuno del vostro incontro? » chiese Alphard quando fu certo che Rachel si fosse relativamente calmata. Aveva un’espressione tesa e la fronte corrugata.
Lei annuì e lo guardò mentre si teneva il mento con una mano con aria pensierosa.
« Regulus ci ha tenuto nascosto qualcosa » affermò.
« In che senso? »
Alphard la guardò, perplesso, e iniziò a raccontare.
« Come ti ho detto, quell’anello glielo diedi circa un mese fa. Non ci vedevamo da anni, da quando sono stato diseredato. Credevo che non mi volesse più vedere e invece mi è venuto a trovare a casa. Lì per lì ne sono stato felice: mi era mancato da morire in quegli ultimi anni e rivederlo è stato un vero sollievo… anche se ero a conoscenza della sua decisione di combattere per Tu-Sai-Chi. Lui però era strano. Sembrava preoccupato per qualcosa e mi ha fatto una richiesta che non mi sarei mai aspettato ».
« Che genere di richiesta? » lo incalzò Rachel, ansiosa.
« Doveva fare una ricerca nella mia biblioteca. Sai, da giovane ho lavorato all’Ufficio Misteri e possiedo ancora parecchi libri che di solito non si trovano in giro… Avrei dovuto pensarci prima. Io sono sicuro che quel pomeriggio Regulus abbia scoperto qualcosa che non avrebbe dovuto sapere: quando se n’è andato era sconvolto e mi ha fatto promettere che non avrei fatto parola con nessuno della sua visita. A te però ho voluto dirlo. Meriti di saperlo ».
Rachel sul momento non rispose, troppo scossa per rispondere. La voce di Regulus le tornò in mente, mentre pronunciava una frase cui sul momento non aveva dato peso: « so quello che devo fare»
Quindi non voleva davvero scappare. Aveva in mente qualcosa. Possibile che fosse davvero venuto a conoscenza di un segreto scomodo, un segreto che lo aveva sconvolto e fatto tornare indietro, e che gli sarebbe costato la vita?
Fu come se all’improvviso si fosse svegliata da un profondo stato di dormiveglia. Non avrebbe mai dimenticato lo sguardo di Regulus quell’ultima notte, e si diede dell’idiota per non averlo capito subito e per non avergli impedito di andare. Lui aveva scoperto qualcosa di pericoloso. Era terrorizzato e l’aveva guardata come per imprimersi nella mente le fattezze del suo viso. Sapeva pure che quello sarebbe stato il loro ultimo incontro?
Rachel non osava rispondere a quella domanda, non avrebbe sopportato una risposta affermativa.
« Grazie per avermelo detto » disse ad Alphard. « Ha una vaga idea di cosa stesse cercando nella sua biblioteca? »
« Ha consultato dei libri di Arti Oscure, ma li devo controllare per bene. Non so su quali argomenti si sia soffermato, a parte… »
« A parte? » insisté Rachel, notando subito dopo che Alphard aveva lanciato un’occhiata alle sue spalle: Perseus si stava avvicinando.
« Cercava qualcosa sulla Morte » riuscì a dire sottovoce, ma non aggiunse altro perché in quel momento l’uomo li raggiunse. « Sono contento di averti conosciuta » disse, fingendo di aver appena concluso un discorso tranquillo.
Rachel gli strinse la mano e accennò un’espressione cordiale, anche se si sentiva morire dentro per quell’ultima rivelazione.
Dallo sguardo di suo padre capì di doversi allontanare. Era chiaro che i due uomini dovessero parlare a lungo: c’erano ancora molte cose da chiarire e vecchi rancori da accantonare.
Rachel salutò Alphard e tornò sui suoi passi, cercando di non pensare a quello che aveva appena scoperto.
Ma le sorprese quel giorno sembravano non voler finire mai.
Appena entrata nella cappella della famiglia Black, per un solo folle istante ebbe l’impressione di vedere Regulus in persona, ancora vivo, e fu un miracolo se non un solo verso le uscì dalle labbra. Ma poi tornò in sé, rendendosi conto che non poteva essere lui.
Sirius Black era in piedi da solo, davanti alla tomba vuota di Regulus, e dava le spalle alla ragazza. Lei si sarebbe voluta allontanare, ma ormai lui l’aveva vista, quindi lo raggiunse. Non appena gli fu accanto, tuttavia lui si voltò e fece per andarsene.
« Aspetta, non volevo disturbarti » lo richiamò lei.
Sirius le lanciò un’occhiata sospettosa e Rachel capì subito cosa stava pensando.
« Sono una Serpeverde, non una Mangiamorte » sibilò, irritata.
Lui non parve per nulla imbarazzato, ma si lasciò convincere e tornò ad avvicinarsi, esitante.
Non muoveva un muscolo e sembrava letteralmente pietrificato. Il vento che entrava dall’esterno gli scuoteva la giacca aperta, ma lui non faceva caso al freddo o alla ragazza accanto a lui. Il suo viso era una maschera immobile; solo i suoi occhi erano animati da una furia che non riusciva a nascondere.
Rachel sarebbe rimasta in silenzio, senza disturbarlo, ma improvvisamente Sirius parlò, senza staccare gli occhi dalla lapide di marmo.
« Non ho alcun motivo di stare qui ».
La voce gli tremava dalla rabbia e Rachel ne fu impressionata. Era la prima volta che sostenevano una conversazione che non comprendesse le solite frecciate tra Grifondoro e Serpeverde.
« Sì, invece. Era tuo fratello » rispose.
« Non è vero » commentò Sirius con amarezza. « Per me era solo un estraneo ».
Lei era fin troppo avvezza a sentire quella risposta per considerarla anche solo un po’.
« Però sei qui » gli fece notare.
Sirius non rispose. Continuava a fissare il nome di Regulus scritto sulla lapide, come se non vedesse altro.
« Io glielo avevo detto » sibilò, serrando i pugni. Non stava parlando con nessuno in particolare ma sembrava bisognoso di sfogare la sua frustrazione. « Lo avevo avvertito che sarebbe finito così ».
Rachel aveva la voce spezzata quando rispose.
« Credo che l’abbia capito. Si è pentito ».
« Troppo tardi…»
Calò un silenzio assordante, in cui i respiri pesanti dei due ragazzi furono gli unici rumori. Poi, senza alcun preavviso, Sirius si strinse nella giacca e si diresse verso l’uscita.
« Dove vai? » gli chiese Rachel, fissando la sua nuca.
Lui si fermò sulla soglia della cappella.
« Forse non sarei dovuto venire. Lui non mi avrebbe voluto al suo funerale » rispose.
« Ti sbagli, ti avrebbe voluto eccome ».
Sirius non rispose e si affrettò ad uscire, nel chiaro tentativo di nascondere la propria reazione.
Rachel tornò a guardare la lapide. Fece scorrere una mano tremante sul marmo freddo, come per accarezzarlo.
« Hai visto? Avevo ragione io su di lui » sussurrò.
Si sentiva immensamente stupida nel parlare con una tomba vuota, ma non le importava.
Rachel posò anche la fronte sulla lapide ghiacciata, come per sentirlo ancora più vicino, mentre le tornava in mente la conversazione che aveva avuto con Alphard.
« Che cosa hai nascosto a tutti noi? Era un segreto tanto pericoloso da non volerlo svelare a nessuno? »
Ora però sentiva nascere una nuova determinazione dentro di sé: doveva scoprire il mistero che Regulus aveva tenuto nascosto a tutti quanti e per il quale era morto.
Nonostante tutto, finalmente sentiva di avere di nuovo uno scopo nella vita, e lo avrebbe perseguito ad ogni costo.

*Angolo autrice*
Mi dispiace se alcuni di voi avevano capito che questo capitolo sarebbe stato movimentato: io avevo detto che la vicenda si sarebbe cominciata a smuovere, è diverso! ^^ Ormai sono fissata con le parti introspettive... Comunque, nel prossimo l'azione ci sarà veramente, promesso!
La conversazione tra Alphard e Rachel è importante, perché sarà proprio questa a sbloccare la vicenda, anche se non subito. Ne ho approfittato per fare incontrare Alphard anche con Perseus: era ora che quei due la piantassero di tenersi il broncio (mi riferisco di più al secondo, ovvio!)
Andromeda la tratterò meglio più in là: per questa parte iniziale non è determinante. Sirius si presenta al funerale sotto forma di cane non per paura, ovvio: semplicemente non vuole provocare scenate in un'occasione così tragica. Per una volta, non ha agito d'impulso ed è stato previdente! o_O
Ho detto tutto? Mi pare di sì. Passo alle recensioni!

Lyssa: le tue ipotesi sono interessanti, ma preferisco non pronunciarmi! Non so come reagirete quando scoprirete che la mia idea non è stata proprio il massimo dell'originalità... però almeno sarò riuscita a mantenere la suspance, ed è quello che mi interessa di più!
bellatrix18: bentrovata! Riguardo Bellatrix e Voldemort, è stata proprio la Rowling a dirlo in un'intervista: alla domanda, "Bellatrix ha mai amato suo marito, o provava amore solo per Voldemort?" lei ha risposto "Si è sposata con un purosangue, era ciò che ci si aspettava da lei, ma il suo vero amore è sempre stato Voldemort." Però lui non l'ha mai ricambiata.
RF09: ops, mi dispiace! Se ti può consolare, piove ogni volta anche da me! Vedrai che Rachel tornerà ad essere combattiva, ma ho pensato di descriverla anche in questo momento di debolezza: ho visto persone forti deprimersi per molto meno, quindi mi è sembrato più realistico fare così.
Vodia: Rachel ha scelto la propria Casa, come Harry. I Serpeverde comunque sono astuti (ci sta) e ambiziosi. Non ho avuto tempo di approfondire le ambizioni di Rachel, e ora non saranno il suo pensiero primario, ma non è una che si accontenta (del resto, non si è mai accontata di un altro ragazzo che non fosse Regulus, quando lui non la ricambiava, ed è così anche nel lavoro). La tendenza a infrangere le regole c'è, e vedrai anche fino a che livelli. Però starebbe bene anche a Grifondoro!
dirkfelpy89: dopo il periodo di apatia totale, come vedi Rachel tornerà ad essere attiva. Spero che tu abbia apprezzato la comparsa di Sirius! Non è molto in vena di chiacchiere, ma io penso che abbia sempre avuto difficoltà a parlare di Regulus anche con i suoi amici, figuriamoci ora.
bianchimarsi: mi dispiace, ma è meglio patire prima che dopo! Comunque anche io soffro mentre scrivo questi capitoli, infatti ogni volta devo fare rifornimento di cioccolata!
malandrina4ever: no problem, credo che da qualche parte Silente faccia un fantastico discorso sull'importanza delle scelte, e che sono queste a determinare il futuro, non le profezie... Quindi, ti prego, non bruciare nulla!! Il luogo non è banale, è il modo in cui tornerà ad esserlo! Però l'idea della partita a carte con gli Inferi è meravigliosa! XD Ho riso per 3 ore quando l'ho letta! Ps: io adoro i Ps!
Alohomora: che ne pensi della riunione di famiglia? Hai ragione, la sensibilità da troll regna sovrana, e non solo a quell'età! I poveri Queen dovranno penare parecchio purtroppo, e se ci aggiungi anche la preoccupazione per la guerra che è scoppiata, mi fanno una gran pena. Ti è piaciuto il "ricongiungimento" tra Perseus e Alphard? Naturalmente il loro rapporto non tornerà mai a rose e fiori come anni prima, ma almeno si sono parlati di nuovo!
quigon89: mi sono sempre piaciute le scene dei Pensatoi nei libri! Io sono convinta che non sia stata Lily a far cambiare James: per amore non cambia mai nessuno, e non mi convincerò mai del contrario u.u Io penso che gli siano morti i genitori prima dell'inizio dell'ultimo anno a Hogwarts, se no non si spiega. Oddio, perdonami ma non ho afferrato il senso della domanda! ^^" Comunque ci saranno personaggi vecchi e nuovi (nel senso che ancora non ne ho parlato)!
nefertari83: mi piace essere puntuale e spero di continuare così per tutta la durata della fanfiction! A me spesso capita di rifugiarmi nei ricordi, quindi mi è piaciuto particolarmente scrivere il capitolo scorso. L'azione ci sarà nel prossimo capitolo, e anche parecchia!
Beatrix Bonnie: mi dispiace farti deprimere ç_ç Lo so, ha fatto uno strano effetto anche a me scrivere di Regulus ancora una volta undicenne, mi fa così tanta tenerezza da piccolo! Dai che nel prossimo capitolo ci sarà una brevissima apparizione di Remus! In effetti, devo trovare spazio anche per lui, ma più in là, se no dovrete aspettare di più per Regulus!
Lenobia: la tua recensione è bellissima, e mi ha fatto immensamente piacere! Anche a me le storie tristi piacciono: probabilmente sono masochista, ma mi piacciono le emozioni che trasmettono! Quando scrivo di James faccio sempre attenzione, per non farmi influenzare dall'antipatia. Sembra strano ma anche io leggo alcune ff comiche su di lui, e mi fanno ridere tanto! Grazie per le recensioni alle altre due storie! Comunque, grazie alle storie di Circe ho cambiato idea anche io su Rabastan!
Mirwen: come vedi adesso Rachel ha capito quello che voleva dire sua madre e infatti sta già cominciando a reagire lentamente, anche se andrà ad alti e bassi per un po'.
Lellas92: far morire solo Lily? Ma dai, non odio così tanto suo marito! Dovrei essere proprio malefica! Anche se Lily non mi fa impazzire di simpatia. No, forse ho pensato a qualcosa, ma devo ancora cercare conferma nei libri (per info: leggi la risposta a Malandrina) Grazie per il consiglio, non sbatterò mai la testa sulla tastiera! Congratulazioni alle cugine! (o era solo una?...) XD
_Mary: poverina, adesso sei guarita? Ah quanto odio la febbre! è_é Ha fatto uno strano effetto anche a me descrivere il periodo di "Eoi..." dal punto di vista di Rachel e non da quello di Regulus, e mi sta piacendo come potrai notare! Nel prossimo capitolo avrai molto da cogitare quindi tieniti pronta!
Circe: non preoccuparti, i misteri delle connessioni internet a volte fanno impazzire. Sono felicissima che ti stia piacendo l'evoluzione di Rachel! Prima di tutto temevo che vi annoiasse, e d'altra parte avevo paura di non riuscire a gestire bene lei e la sua crescita, ma spero di continuare così!
sweetophelia: ciao! Mi ricordo della tua recensione. In teoria ho risposto via e-mail a tutti, ma ti chiedo scusa se per caso ti ho saltata: sono famosa per essere svampita! Sono felice che la storia precedente ti sia piaciuta e anche questo seguito!
lyrapotter: bè, come vedi adesso Rachel sta iniziando a reagire. Prima di tutto ha parlato con parecchia gente e ora ha anche qualcosa di concreto da fare, invece di rifugiarsi solo nei ricordi. Ma no, parla liberamente! Io sono la prima a voler dare una martellata in testa a Regulus quando vuole diventare un Mangiamorte u.u
DubheBlack: sbaglio o anche tu leggi la storia di meissa_s? Perché hai scritto Sherton invece di Queen! XD Riguardo James e Sirius, in fondo stavolta non hanno fatto nulla di grave: nel mondo babbano succede di continuo, anche se magari più durante le medie... ma vabbè! Sono felicissima che il capitolo "Luna piena" abbia avuto successo! =D
Penny Black: caspita quanto hai scritto! Ti ho lasciata per ultima apposta, così ora mi dedico completamente alle tue recensioni! Wow, hai fatto caso ai passi di Lucius e Rodolphus! Li ho descritti apposta per esprimere i rispettivi caratteri! Ti prego, non farlo! Non chiedermi perché odio James, altrimenti potrei non finire più! In breve: lo detesto perché è prepotente, viziato, irrispettoso degli altri e di chi è diverso da lui, proprio come i Serpeverde che lui tanto critica... insomma, è Dudley in versione magica, solo meno grasso e più bravo a scuola. Più che altro per me è inconcepibile pensare come possa stare simpatico a qualcuno. Se ci aggiungi che quelli come lui io a scuola li odiavo con tutta l'anima avrai capito come la penso... Ok, passo al resto. Nel secondo ricordo, Rachel capisce di avere una cotta per Regulus proprio dopo la chiacchierata nelle cucine, mentre prima lo era ma non voleva ammetterlo! Salvare il topo? Nel senso di non farlo tradire? Direi di no: in questa storia i fatti cambiano, ma i personaggi restano uguali, quindi Minus resta un vigliacco. No, non mi hai scritto l'ipotesi su Emmeline: di cosa si tratta? L'episodio della luna piena l'ho ricordato perché in effetti ci sarà l'occasione per riparlarne, ma è ancora lontana...

  
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