Dedico questo capitolo a tutte le lettrici che mi hanno seguito dall'inizio di quest'avventura, fino alla fine.
Spero che il finale non vi deluda.
Capitolo 17
Sei mia?
Il calore lo
aveva sopraffatto, cullandolo in un caldo sonno dal quale si era appena
risvegliato.
Sentiva
l’ondeggiare della nave e il silenzio fitto che albergava in
essa.
La sua mano
accarezzava distratta il capo color arancio appoggiato sul suo petto,
mentre la
mente, era completamente priva di qualsiasi tipo di riflessione.
Ricordava
solo lei e
l’unione dei loro corpi.
Quasi come
stesse guardando una vecchia videocassetta, che mandava in dietro per
rivedere la scena
che più preferiva un’altra volta; e
ancora, e ancora, e ancora..
Un movimento
della rossa portò i suoi occhi su di lei, che lentamente si
stava svegliando
dal tepore in cui era scivolata.
-Rufy..-sussurrò.
Le gote
leggermente rosse dall’imbarazzo, sorrise, mentre Monkey D
Rufy, la studiava
curioso.
-Nami..- rispose
tranquillamente cappello di paglia.
I suoi occhi
brillavano di una strana felicità: come quelli di un bambino
che ha scoperto
qualcosa di nuovo e fantastico.
-Ecco..insomma..ehm..cioè..-
Nami non
sapeva cosa dire.
Si ritrovava
lì… tra le braccia del suo capitano; del suo
salvatore;dell’uomo/bambino che
amava tanto; ed era felice, confusa..sopraffatta da troppe emozioni.
-Io.. ….-
cercò di dire nuovamente, ma poi si perse nello sguardo
tranquillo e pacato del
capitano e non seppe davvero più che dire.
Restò in
silenzio, cullata dal sorriso di Rufy e rassicurata dalle braccia che
l’avvolgevano riscaldandola.
-Sei
bella...- constatò Rufy, mentre Nami arrossiva e abbassava
lo sguardo.
-..e
calda..-osservò ancora, poggiando la sua fronte contro
quella della
navigatrice.
Lei sorrise,
accarezzando la guancia del suo capitano con dolcezza.
-Anche tu
sei bello..-si sentì molto stupida a dirlo, eppure sembrava
così giusto in quel
momento.
- ..e
caldo.-sorrise inconsciamente, stringendosi di più a lui.
Monkey D
Rufy continuò a fissare la sua navigatrice con paura
crescente e il suo sguardo
si spense per un momento.
Se gli
uomini e le donne facevano sesso, allora Nami avrebbe anche potuto
farlo con
qualsiasi altro uomo, e questo pensiero, infastidiva la palese gioia di
cappello di paglia.
Nami non si
accorse di nulla, troppo concentrata nello studiare le piccole
cicatrici che il
petto del suo capitano riportava dall’ultima battaglia.
Perciò non
capì il significato del mormorio di Rufy.
-..e mia.-
Lei concentrò
il suo sguardo su di lui intensamente, cercando di leggere dalla sua
espressione cosa volesse dire, ma Rufy nascose il viso
nell’incavo del suo collo,
per sfuggire a quello interrogativo della sua navigatrice.
-Rufy..cosa..?-iniziò
lei, ma la voce insicura del capitano interruppe la sua domanda sul
nascere.
-Sei mia..
vero?-
Nami arrossì
a quelle parole e avvertì la stretta del suo capitano farsi
ancora più solida.
Sentiva un
po’ di dolore, a causa dei lividi non ancora guariti, ma non
protestò, portando
una sua mano ad accarezzare la testa di quello scapestrato del suo
capitano.
-Si, sono
tua.-rispose sorridendo, ma Rufy non era ancora convinto e come un
bambino
offeso e vergognoso di venir fuori dal suo rifugio, chiese ancora:
-E..non
farai con nessun’altro uomo ciò che hai fatto con
me sta notte?-
Nami sorrise
di più, senza però poter impedire alle guance di
tingersi nuovamente di rosso.
-Si…-rispose
con sicurezza.
-Non
farò..l’amore, con nessun’altro. -
Questa
promessa, colmò cappello di paglia di
tranquillità e sicurezza.
Sollevò il
viso sorridente, scrutando quello imbarazzato della navigatrice e scese
verso
le labbra di lei.
Quando però
ormai era giunto alla meta, un urlo spezzò il momento che si
era venuto a
creare.
-Era Sanji?-
domandò Nami e Rufy, annuì stranito quanto la sua
navigatrice.
-Vado a
vedere che succede..-mormorò Monkey D Rufy, infilandosi
velocemente i
pantaloni.
Quando aprì
la porta della cabina, affacciandosi verso il balconcino della nave
vide una
scena alquanto buffa.
Sanji
infatti, brandiva uno dei suoi coltelli da cuoco e Franky completamente
nudo,
si copriva con le mani “i gioielli di famiglia”
stando ben lontano dalla furia
del biondo.
-Come hai
osato mettere le tue manacce sul corpo niveo della mia dolce
Robin!-esclamò il
cuoco, mentre una strana aura rossastra ricopriva il suo corpo.
-Ora calmati
fratello..-iniziò il povero Robot, ma il biondo non lo fece
nemmeno finire e
subito replicò.
-Fratello un
corno! Cosa ti è saltato in mente in quella
zucca…-
Monkey D
Rufy non riuscì a seguire il resto del discorso,
perché Nami( con indosso solo
un lenzuolo bianco) era uscita dalla cabina, catturando completamente
l’attenzione del suo capitano.
-Cosa sta
succedendo?-domandò, sporgendosi leggermente.
Rufy non
rispose, troppo concentrato a seguire i giochi di luce che
s’intravedevano nei
capelli di Nami.
-Perché
Sanji ha un coltello in mano?-chiese ancora, volgendo lo sguardo verso
il suo
capitano e perdendosi nell’infinità di quegli
occhi carbone.
-Rufy..-sussurrò,
dopo lunghi attimi e cappello di paglia le cinse la vita abbassandosi a
sfiorare le sue labbra.
-Non lo
so.-rispose solamente prima d’immergere il suo viso nei
capelli arancio di lei,
avvolgendola col suo abbraccio.
-Questo vale
anche per te !-ululò Sanji, guardando infuriato lo
spettacolo che Rufy stava
donando alla sua intera ciurma.
Monkey D
Rufy non si mosse, sorridendo con un bambino che aveva compiuto una
marachella.
-Perché stai
abbracciato a Nami-swan!? E perché mai lei ha solo
un..un…..TU!-ululò il cuoco
adirato guardando prima Franky che si stava coprendo con la coperta che
Robin
gli aveva appena portato e poi il suo capitano, che abbracciava con
possessività la dolce Nami.
-Io non
capisco…-piagnucolò il giovane, per poi scoppiare
a piangere disperato.
-Come
possono due dee come loro preferire dei trogloditi, senza cervello e
che non
sanno nulla sul galateo, ad un gentil’uomo come me, pronto
anche a dare la vita
per un loro sorriso…-borbottò disperato, facendo
scoppiare dalle risate il
resto della ciurma.
-Dovrai
rassegnarti cuoco.-affermò Zoro tranquillamente, ma in
risposta il coltello si
conficcò in un asse vicino al viso dello
spadaccino…poi…
-IO NON MI
RASSEGNERO’ MAI!- ..il grido di Sanji si espanse per tutta la
nave e Rufy
sorrise.
-Credi che
potrebbero sorgere dei problemi?-domandò Nami e Rufy
annuì, suscitando molte
preoccupazioni nella navigatrice che si allontanò dal suo
capitano, ma
quest’ultimo non gradì il brusco distacco e
allungando il bracciò riportò la
cartografa tra le sue braccia.
-Rufy, forse
sarebbe meglio…-
-Ho detto
che sarebbero potuti sorgere dei problemi, ma non che non gli potremo
risolvere.-borbottò nascondendo nuovamente il viso
nell’incavo del collo di
lei, che a quelle parole, sorrise abbracciando a sua volta il suo
capitano.
-Risolveremo
anche i problemi irrisolvibili capitano?-
Rufy
sorrise, sentendo il cuoco e Zoro battibeccare, poi ascoltò
le risate del resto
della ciurma, per poi sentire il vento fresco del mattino nella pelle e
l’odore
salmastro del mare.
Infine
annusò la pelle della bella navigatrice, lasciando che il
profumo di mandarino
lo avvolgesse interamente.
-Non
esistono problemi irrisolvibili se tu sei con me. –le
sussurrò, sollevandola da
terra e dirigendosi nella cabina.
-Dove..?-
Chiese lei.
-Ti
voglio..-
Fu una
risposta, più che sufficiente.
Mi sono molto divertita a scrivere questa storia e avrei voluto che la
fine fosse perfetta.
Non credo di esserci riuscita, ma vi avevo fatto aspettare
troppissimo, quindi alla fine ho postato.
*
Vi ringrazio infinitamente, per avermi seguito fino alla fine.
E per avermi donato i vostri pareri, vitali per la continuazione di
questa fan fiction.
Un bacio e un saluto a tutti.
Ps: fatemi sapere cosa pensate della fine.