Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: linpa88    25/10/2010    6 recensioni
L'amore di una madre per il proprio figlio in una lettera scritta per chiedergli scusa. E se Narcissa Black in fondo non fosse così cattiva?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Caro Draco

Non so perché sento questo smodato bisogno di scriverti quanto tu sia importante per me.
Da quando sei nato, non ho fatto altro che ripetertelo ogni secondo della tua vita iniziando da quando ho saputo che tu eri dentro di me. Non ti nascondo che quando ho avuto la notizia non sono riuscita a essere felice da subito, avevo già perso due bambini prima di te avevo paura di perdere anche te dopo tanti tentativi mai andati a buon fine. Il non essermi mai data per vinta lo devo a tuo padre, avrà avuto tutti i difetti del mondo ma ha capito da subito che tu eri un bambino speciale, che tu non ci avresti abbandonato che volevi nascere a tutti i costi; piano piano me ne sono resa conto anch’io: i giorni, le settimane, i mesi passavano e ogni giorno sentivo che tu eri vivo ma soprattutto c’eri, non volevi abbandonarmi ed io sarei diventata madre ciò che ho sempre desiderato.
Arrivò il giorno fatidico del terzo mese volevo sapere se eri un bambino o una bambina, gioia enorme fu sapere che eri un maschietto in salute, niente problemi, niente complicazioni stavo bene e anche tu. Che cosa poteva esserci di più perfetto? Forse solo le notti passate ad accarezzare il pancione con tuo padre che mi abbracciava e ci coccolava tutta la notte senza mai fermarsi; diceva che anche se non eri nato tu, potevi sentire che ti amavamo sopra ogni cosa, tu lo sapevi, e lo sapevo io che a mano a mano che andavo avanti sentivo te. Sembra strano dirlo in così poche parole ma è così, non ti sentivo solo quando scalciavi come un piccolo terremoto, ma sentivo le tue emozioni: quando eri felice, quando eri triste, quando sentivi freddo o se eri sazio, se stavi male a volte, era come se ti sentissi urlare dentro di me, quando la notte magari non mi accorgevo che stavo troppo ferma sul lato del pancione o che ti calmavi al suono della mia voce, a mano a mano che crescevi, ti sentivo in maniera più nitida, è un dono mi dissi! Io dovevo portare a termine quella gravidanza quel bambino dentro di me era speciale. A volte invece ti piaceva il mio tocco ed io andavo in giro con una mano sul pancione e ti sentivo spostarti dentro di me ovunque mettessi la mano.

Quel giorno di giugno sei nato, ho pianto, quanto ho pianto… non ho mai versato tante lacrime di gioia in tutta la mia vita! Il dolore, le doglie niente era in confronto alla bellezza di stringere quel fagottino piccolino tra le mie braccia, non c’è stata mai sofferenza più dolce come quella del parto.
Un solo un nome si trovava in bocca a tutti i maghi del tempo, un nome che sempre si abbinava bene al potere; ed è stata quella parola che mi ha fatto prendere le decisioni che ho preso! Ero avida, provenivo da una famiglia potente, tuo padre era un uomo potente, ma volevo che mio figlio avesse il meglio ovunque andasse, qualunque cosa facesse, non m’interessava come ottenerlo io, volevo che mio figlio fosse importante, io avevo raggiunto il massimo dell’aspirazione adesso dovevo solo lottare per te. Letteralmente se contiamo la prima guerra, avevi appena un anno eri piccolo e rischiavo che tu passassi il resto della tua vita senza i tuoi genitori, avevo il sentore di quello che succedeva, ma non vi prestavo attenzione, volevo ancora potere e in nome tuo ho condiviso gli ideali di tuo padre. Se avessi protestato solo un po’, ti avrei risparmiato la sofferenza di una vita. Non l’ho fatto. Sono stata egoista. Tuo padre ci ha protetto. Pensavo fosse tutto finito. Passavano gli anni e tu crescevi forte diventavi sempre più grande sempre più carino, eri il mio angioletto biondo, il mio ometto speciale, la gioia della mia vita ti alzavi dalla mattina e subito correvi ad abbracciarmi, mi stringevi con le manine e cercavi sempre le mie guancie da baciare e ti facevo volare come un angioletto tutto sorrisi e smorfiette. Difficile è stato mandarti a Hogwarts, vedevo che crescevi e vedevo che cambiavi eri ciò che ero pure io orgoglioso e fiero del nome che portavi, avresti fatto di tutto per difendere la tua famiglia; crescevi e cambiavi, crescevi e ti chiudevi, i sorrisi fecero spazio ai malumori, ti chiudevi in te stesso e nessuno entrava nel tuo mondo, poi c’era l’altro Draco quello che nessuno vedeva quello che veniva sempre ad abbracciarmi a baciarmi, che sorrideva e che mi diceva che mi voleva bene, sempre lontano da tutto e da tutti ma era amore anche quello e andava bene così.
16 anni arrivarono presto e non c’è molto da dire, solo che ho capito quanto in pericolo fosse la tua vita adesso che rischiavo di perderti, e mi chiedevo sempre fino a che punto sarei arrivata prima di iniziare a fare un passo indietro. Ci ho messo tempo ma ho capito, a un filo dalla morte causata dalla mia cupidigia, dalla mia sete di potere. Non ci sono parole per giustificarmi adesso che hai 30 anni! Capisci che tuo figlio è cresciuto quando fra voi due si alza un muro e tu sei da una parte ed io dall’altra! Sei sempre più uguale a tuo padre duro fuori, con un’anima dentro che grida aiuto! O forse sono solo io che cerco di convincermi che sei ancora il bambino che rideva gioioso quando la mamma lo faceva volare. Guardo oggi mio figlio e vedo un ragazzo che non è mai stato felice, a causa di due genitori che hanno riversato su di lui le loro aspettative e le loro speranze, guardo le tue cicatrici e vedo la mia punizione per non averti protetto abbastanza, per averti consegnato nelle sue mani per non aver fatto niente per proteggerti se non affidarti a Piton, vedo che sempre di più ti chiudi in te stesso ed è difficile per me entrare nel tuo mondo più cresci e sento che ci allontaniamo tu sei da una parte e per quanto io possa correre, non riesco mai a raggiungerti ad afferrarti e a dirti quanto ti amo. Per questo scrivo questa lettera perché ti amo perché voglio il mio bambino che non si vergogni delle debolezze di una vecchia madre che cerca di compensare una vita di sofferenza con carezze e abbracci, per te sono cambiata, per te sono migliorata perché ti amo sopra ogni cosa. Vedo la corazza che ti sei costruito addosso e piango per la vita che non ti ho saputo donare, piango per la cicatrice che deturpa il tuo braccio, piango per il padre che ti ha abbandonato, per i ti voglio bene che non ti ho mai detto, per il male che ti ho fatto, per le decisioni che ti ho costretto a prendere in nome di un amore velato di sete di potere, per la pessima madre che sono stata e per il pericolo in cui ti ho portato per non essermi fatta avanti e non aver fermato questa follia in tempo. Per tutte le volte che ti ho chiesto scusa e tu mi hai detto che non era colpa mia, ma dentro di me lo so che nessuno è più responsabile per quello che sei oggi. Non smetterò mai di scusarmi per il fallimento che sono stata. Ti amerò sempre perché per me sarai sempre il mio bambino, il mio angioletto, il mio ometto speciale. Chiedo solo un bacio e un abbraccio ogni tanto un silenzioso perdono per la donna che sono stata.
Ti prego non giudicarmi, dentro di me mi sentirò sempre colpevole.
Ti amo più della mia stessa vita e sarà anche l’ultima cosa che dirò prima di morire.

Mamma.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: linpa88