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Autore: Mirwen    28/10/2010    5 recensioni
“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”
La guerra infuria i giovani Malandrini appena finita Hogwarts si trovano in quell'inferno. L'Ordine della Fenice, le speranze, gli amori, la fine dell'adolescenza.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le lacrime della Fenice'
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Capitolo 15

 

Phoenixs flames

 

 

 

“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”

Enif Aurora Icecrow.

 

                   Capitolo 13: Oggi sposi.

"Era ora dove eravate finiti?" chiese Enif arrivando loro incontro. Portava un vestito simile a quello di Dorcas: il colore e il tessuto era lo stesso ma era più lungo e se quello di Dorcas era senza spalle, l'unica dell'abito di Enif era decorata da una rosa di stoffa.

"Ma che bellissima damigella d'onore..." le disse Sirius

"Invece il testimone è in disordine come sempre..." disse la ragazza cercando di sistemargli la cravatta.

"Piccola credi la possiamo togliere? Con la cravatta sembro l'incarnazione di Orion Black..."

"Fa un po’ come vuoi... In effetti la cravatta non fa per te..." disse fissando attentamente l’abbigliamento del fidanzato.

"Che intendi dire?"

"Che sei il tipo da ultimo bottone slacciato..." ridacchiò la ragazza, "però questo sacrificio per James puoi farlo no? Già temevo in qualche vendetta dello sposo" aggiunse Enif  "a proposito andate da lui che è agitatissimo..." Sirius sbuffò rendendosi conto che Enif aveva perfettamente ragione, quella dannata cravatta se la doveva tenere…

"Lily come sta?" chiese Remus

"Meglio, anche se lancia degli sguardi dispiaciuti al coso babbano che le ha mandato Petunia come regalo..."

"Lo credo bene!" disse Dorcas con furore  "Se uno dei miei fratelli non si presentasse credo che si renderebbe conto che posso essere più terrificante di Lord Voldemort in persona!”

Enif sospirò “Lily l’aveva già detto che non sarebbe venuta, ma speravamo…”

“Ormai è inutile star qui a pensarci… è andata così…” disse Sirius leggermente.

“Ma lo sai… Lily non se lo merita…”

“Probabilmente sua sorella non meritava che Lily e James andassero al suo matrimonio…” sbuffò Sirius. I presenti annuirono, mentre sopraggiungeva Peter.

“Remus le hai trovate? James sta cominciando a chiedere dove sono finite le sue fedi…” disse trafelato, a parte la giacca che doveva aver lasciato da qualche parte, indossava lo stesso vestito di Remus.

“Mi ero dimenticato ti averle affidate a Dorcas…” disse Remus un po’ imbarazzato.

“Siamo messi bene…” sospirò Peter incredulo.

“Manca mezz’ora all’inizio delle “danze” ragazzi… mi sa che ci conviene affrettarci…” disse Sirius guardando l’orologio da taschino di zio Alphard che aveva tirato fuori per l’occasione.

“Si infatti…”

 

“I ragazzi sono quasi pronti…” disse Enif entrando nella stanza matrimoniale di casa Potter che Dorea aveva concesso alla sposa.

“Bene…” sorrise la signora Potter “se qui non ci sono problemi vado a tentare di domare i capelli di mio figlio…” ridacchiò “anche se so essere una causa persa…” disse facendo l’occhiolino a Lily che sorrise.

Daisy Evans teneva le mani sulle spalle della figlia, i capelli biondi erano in parte nascosti dal cappello coordinato con il vestito, che lanciava un velo d’ombra sugli occhi arrossati della donna.

“Sei bellissima amore…”

“Mamma sarà la ventesima volta che lo dici…” sospirò Lily sorridendo.

“La mia principessa è pronta?” chiesa il signor Evans entrando, indossava un abito grigio perla in tinta con quello della moglie e della consuocera.

“E’ già ora?”

“No ma dato che lo sposo è nel panico sono venuto a controllare che sia tutto apposto…” sorrise Harold. “Enif perché non vai a chiamare le altre damigelle che oramai sta per cominciare?”

Enif annuì, uscendo.

“Principessa, sicura di volerlo fare?” chiese il padre, un po’ spaventato. In fondo la sua bambina aveva solo diciannove anni e otto mesi, si ricordava ancora quando la prendeva sulle spalle per farle vedere meglio i fuochi d’artificio a Capodanno o quando le insegnava ad andare in bicicletta.

“Si, papà, sai per i maghi è abbastanza normale sposarsi presto…”

“Lo so… ma mi spaventa comunque… mi sembra ieri che ti portavo in braccio in camera mentre facevi finta di dormire solo per non dover fare le scale….” La voce dell’uomo era commossa, e Lily non poté far altro che sorridere, commossa a sua volta.

 

"Neanche oggi ci fanno il regalo di star giù" sbuffò Dorea passando una mano tra i capelli ribelli del figlio.

"Mamma lascia stare o poi sembrerà che abbia preso la scossa..."

"James-testa-fulminata-Potter" ridacchiò Sirius, chiamandolo con il nomignolo che gli aveva affibbiato durante i primi giorni di scuola.

Dorea sorrise.

"Vedi di non combinare disastri..."

"Mamma, cavoli non sono più un bambino... Le fedi le deve portare Peter all'altare, si ricorda vero?"

"L'hai chiesto venti volte..."

"Ero anche sicuro che Remus fosse l'unico che non le avrebbe mai perse, ma in effetti era prima che perdeste me..."

"Ce lo rinfaccerai per il resto della vita?"

"No, solo fino ai vostri addii al celibato allora sarò io a ridere..." Dorea sorrise.

In quel momento qualcuno bussò alla porta, Enif fece capolino nella stanza.

"Remus mi ha detto che sono arrivati tutti, ho radunato usher, damigelle e cavalieri all'ingresso... Se volete cominciamo..."

"Si va... Non sono mai stato così agitato neanche alle partite di quidditch..."

"Diciamo che è la tua partita più importante, la tua coppa del mondo!" gli sorrise Sirius.

 

James neanche si rese conto di star sfilando tra due ali di persone.

"Enif, Dorcas e Alice hanno fatto un bel lavoro con i padiglioni questi "grappoli" di rose sono incantevoli" sussurrò Dorea cercando di mascherare la sua commozione.

"Mhmhm..." annuì James, troppo teso per rendersi conto dell'occhiolino che gli mandò Fabian.

Quando arrivò all'altare il celebrante gli sorrise, Dorea gli strinse la mano incoraggiante, James si mise quasi a ridire. Nonostante il contegno dignitoso, sua madre aveva gli occhi lucidi e le mani tremanti.

Mentre la madre si allontanava vide arrivare Peter con le fedi nuziali, l'amico in veste da paggio era seguito a breve distanza da Reyn e Nathan, seguiti da Alice e Frank, a quel punto c'era Remus con Dorcas, mentre a chiudere la fila c'erano Sirius ed Enif, James si disse che si vedeva la loro origine nobiliare nel modo in cui camminavano, James ebbe il tempo di pensare che poteva tormentare un po’ Sirius con questo, ma quando l’amico fu al suo fianco gli diede una pacca sulle spalle  dicendo “È fantastica,vedrai..."

Il ragazzo  riuscì solo ad alzare lo sguardo su Sirius e a scambiare un'occhiata con Enif prima che tutte le persone riunite all'interno del padiglione si voltassero verso l'ingresso. James guardò a sua volta rimanendo letteralmente folgorato. Una sola parola poteva descrivere Lily: un sogno ed infondo per James, che immaginava quel momento da quasi sette anni, era un sogno che si faceva realtà.

Lily gli sorrise radiosa, non le sembrava semplicemente vero, nove anni prima non avrebbe mai pensato che avrebbe sposato quel presuntuoso di un Potter, se doveva essere onesta nemmeno quattro anni prima.

Harold le strinse la mano prima di porgerla a James con un sorriso, anche il suo viso tradiva la commozione.

"Sei bellissima..." sussurrò James accompagnandola verso il celebrante

"Anche tu...." disse lei affascinata “Se tua madre non mi avesse regalato il suo vestito da sposa credo sarei scappata a gambe levate…”

“A te sta meglio che a mia madre…”

“Sei di parte…”  si sussurrarono mentre il mago del ministero dava inizio alla cerimonia.

Restarono in silenzio lanciandosi occhiate silenziose temendo di distrarsi e di perdersi le parole del celebrante ma nonostante ciò la formula nuziale li prese di sorpresa.

"Vuoi tu James Charlus Potter prendere Lily Evans come tua sposa, per amarla, onorarla, e difenderla?"

"Lo voglio..." e James si perse negli occhi verdi della donna che amava, si disse che avrebbe passato tutta la vita così.

"E vuoi tu Lily Evans prendere James Charlus Potter come tuo sposo per amarlo, onorarlo e sorreggerlo nei momenti difficili della vita?" Lily restò un attimo in silenzio e James ebbe il terrore che dicesse di no e scappasse via proprio come nel sogno che aveva fatto quella notte

"Si..." riuscì a rispondere Lily con voce tremante, non era incertezza la sua, ma troppa felicità.

"E voi amici e parenti volete dare la vostra amicizia e il vostro supporto a questa giovane coppia che si unisce in periodo, ahimè duro?"

"Si lo vogliamo!" fu il coro unanime in cui James fu certo di sentire risuonare soprattutto le voci dei suoi amici più cari.

“Guarda cosa c’è scritto dentro l’anello…” sussurrò James a Lily, la ragazza lo guardò non capendo, si tolse una attimo la fede dal dito cercando di non essere vista.

Anche nelle tenebre perché tu sei la mia luce. James” Lily sorrise

“Non dovevamo metterci solo i nostri nomi?”

“Volevo farti una sorpresa, signora Potter…” sorrise il ragazzo, rimettendole l’anello al dito.

 

Alcuni minuti dopo il padiglione fu riempito di tavoli e sotto le disposizioni di Remus tutti trovarono i propri posti. Su un tavolo più grande al centro sedevano gli sposi assieme ai loro genitori. Daisy non era riuscita a trattenersi e le lacrime che le avevano offuscato la vista durante la cerimonia avevano lasciato alcune piccole sbavature sul trucco.

"Dai tesoro cosa sono quegli occhioni gonfi, è un giorno di festa." scherzò Harold

"Stai zitto, Harry!" lo rimbeccò la moglie "tanto ho visto che stavi per piangere anche tu!"

I commensali risero.

“Volevo fare i miei auguri agli sposi!" ridacchiò Alastor Moody avvicinandosi.

"Alastor!" lo salutò Dorea, mentre James si alzava ad accettare la stretta di mano del suo mentore. I signori Evans guardarono l'uomo un po’ scioccati dalle numerose cicatrici e forse anche un po’ da kilt che portava l’uomo.

“Mamma, papà vi presento Alastor Moody il miglior Auror del Ministero!" disse Lily.

"Quindi è un tuo superiore, James ..." disse Harold, poi si rivolse a Moody "Me lo tenga d'occhio..."

“È quello che cerco di fare, ma questi ragazzi hanno fegato da vendere e uno spirito d’intraprendenza niente male, non mi stupirei che in futuro sia uno di loro a mettere fine a questa guerra…” disse il vecchio Auror, James lo guardò sorpreso, sapeva che Moody riponeva fiducia in loro ma credeva fosse per il semplice fatto che erano stati addestrati da lui, si sentì lusingato.

“Dorea, posso parlarti un attimo?” disse poi Alastor approfittando dell’arrivo di niente popò di meno che il professor Slughorn che Lily aveva insistito per invitare.

“Ci sono problemi?” chiese Dorea alzandosi e allontanandosi velocemente dal tavolo in modo che James e Lily non potessero sentirli.

“No, tranquilla i sistemi di sicurezza reggono e tutti quelli che sono qui sono chi devono essere… non era di questo che volevo parlarti…” Dorea guardò il vecchio amico.

“Sei sicura di star bene? Forse gli altri non se ne rendono conto ma stai tremando come una foglia e…”

“Alastor non preoccuparti è solo l’agitazione e… sì, sto pensando a cosa si sta perdendo Charlus…”

“Dory?”

“Davvero non preoccuparti…”

“Comunque c’è un’altra cosa… credi che dovremmo dirglielo?”

“Di cosa stai parlando?”

“Della profezia… Sia i Paciock che James… insomma se decidessero di avere dei figli…”

“Si sono appena sposati Alastor!” disse quasi scandalizzata “Il bambino della profezia dovrebbe nascere tra dieci mesi… non credo possa accadere…”

“Se lo dici tu…” Alastor fece una alzata di spalle.

“Si dico… Alastor almeno per oggi non voglio nemmeno sentir parlare dell’Ordine…”

“Sarò muto come un pesce…”

“Grazie…”

Dorea tornò al tavolo giusto in tempo per sentir decantare dal professor Slughorn le doti di pozionista di Lily ai suoi genitori che ignari ascoltavano.

“Ho perfino proposto a Lily di prendere il mio posto come insegnate ad Hogwarts ma purtroppo non ha accettato…” Daisy osservò la figlia stupita.

“Ho solo detto che ho troppa poca esperienza per prendermi una tale responsabilità ma non lo escluderei in futuro…” glissò Lily “anche perché il lavoro dell’insegnante lascia poco spazio alla famiglia…” Dorea lanciò uno sguardo a James e Lily.

“Ma non mi direte che volete subito avere dei figli, anche se sarei onorato di insegnare al figlio di Lily…” disse il professore.

James e Lily si lanciarono uno sguardo e James passò un braccio intorno alle spalle della moglie.

“Beh, non abbiamo nulla in programma ma non vorremmo neanche aspettare troppo in fondo con i tempi che corrono…”

“Si, si certo… in effetti la vita è molto precaria in questo momento…”

“Professore la prego di non spaventare più di così i miei genitori!” disse Lily ridendo anche se in effetti credeva che le parole di Slughorn stessero in effetti spaventando i suoi genitori.

“Ma certo, ma certo, beati babbani! Almeno voi potete dormire sogni tranquilli…”

“Professore…”

“Oh… certo ma infondo la situazione non è così critica…” disse Slughorn accorgendosi che in effetti non stava di certo aiutando Lily, detto questo salutò e se ne andò.

“La situazione non è così critica come diceva il professore vero?” chiese Daisy preoccupata.

“No, mamma non preoccuparti… non vedi non abbiamo guardie alle porte e gli Auror che sono qui sono solo colleghi di James…” rassicurò la ragazza. Daisy e Harold vollero crederle anche perché se così non fosse stato non avrebbero potuto più chiudere occhio la notte stando in pena per la loro figlia minore.

“Credo sia ora del mio discorso…” disse Harold alzandosi in piedi ed attirando l’attenzione degli inviati.

“Buon giorno, mi hanno detto che ci aspetta un ampio e buon pranzo e quindi non mi dilungherò troppo anche perché comincio ad aver fare…” scherzò Harold per attirare l’attenzione della gente, per quanto tutti fossero stati molto gentili si sentiva un po’ in minoranza, lui e sua moglie erano gli unici babbani presenti, ora cominciava a capire come poteva sentirsi sua figlia in quegli anni. La gente rise alla battuta.

“Non conosco molto il vostro mondo, quello di mia figlia, per poter fare un discorso completo, ma sono onorato di sapere che la mia Lily è amata da così tanta gente nonostante sia nata al di fuori di tutto questo… sono stato orgoglioso di mia figlia da quando ha fatto il primo passo e non so se sarei mai in grado di spiegare che gioia e che orgoglio mi diede sapere che la mia “principessa” era speciale, era un strega… l’ho vista allontanarsi da noi come giusto che sia anche perché noi non eravamo capaci di comprendere appieno la realtà in cui vive, eppure ogni volta che la vedo, nonostante le difficoltà che so che il vostro mondo sta passando, mi parla di voi con un sorriso sulle labbra. E per quanto non sappia come si crea una pozione o si lancia un incantesimo… ho detto bene?” aggiunse guardando Lily che annuì commossa “mi rende un padre felice sapere c’è e ci sarà qualcuno al fianco della mia bambina in questo mondo che a me e a mia moglie è stato negato. James, la prima volta che ti vidi avevo in mente le continue lamentele che Lily aveva fatto su di te quando eravate più piccoli, ma il ragazzo, l’uomo che ho visto mi ha conquistato subito…” James sorrise quasi imbarazzato. “Trattala bene la mia principessa…”

“Ci può contare, signor Evans…”

“E ora voglio proprio vedere che mi date da mangiare!” scherzò Harold “perché non so se lo sapete ma il folklore babbano, ho detto bene? Babbano?” Lily annuì ancora ridendo, sapendo già dove voleva andare a parare il padre “mostra maghi e soprattutto streghe banchettare con occhi di rospi, ali di pipistrello e quant’altro…”

I presenti risero

“Dalla risata presumo non sia ciò che troverò nel piatto e questo mi tranquillizza non poco…”

“Harry…” lo richiamò la moglie quando si fu seduto.

“Si?”

“Potevi risparmiartela la battuta sul pranzo…”

“Ma perché? Infondo mi sono auto criticato dicendo che noi babbani non sappiamo niente…” rise Harold.

 

Il pranzo proseguì gioioso, Sirius, Enif, Remus, Peter e gli altri ragazzi erano ormai fissi al tavolo degli sposi.

Sirius stava parlando di automobili e motociclette con il signor Evans.

“Sa signor Evans, all’inizio cominciai ad appassionarmi ai babbani solo per fare dispetto ai miei genitori che sono tra quella schiera di persone che crede che un babbano sia inferiore ai maghi, gente che onestamente a mio parere non merita neanche di allacciarvi le scarpe… ma poi ho visto una rivista di motociclette e lì mi sono innamorato…”

“Enif tu lo sapevi?”

“Certo, contendo il cuore di Sirius con la motocicletta… lo so, ma devo dire che fa un bel effetto quell’aggeggio…”

Tutti risero.

“James, Lily…” Gideon e Fabian si avvicinarono “Ci dispiace davvero ma ora dovremmo andare, come sapete siamo di turno ora…”

“Figuratevi, grazie comunque di essere venuti…” sorrise Lily alzandosi e abbracciando i gemelli.

“Ci vediamo a lavoro James, Lily” e così dicendo i due se ne andarono.

“Che ne dite di aprire le danze?” chiese Frank, vide James rabbrividire.

“È proprio necessario?”

“Beh se vuoi puoi fare prima il tuo discorso…”

“Certo che si!” disse James, felice di ritardare almeno di qualche minuto quella che riteneva sarebbe stata una figuraccia totale.

“ Signori lo sposo sta per parlare!” Disse Sirius per attirare l’attenzione degli invitati, che sazi cominciavano a voler ballare pure loro.

“Grazie Sirius, ma ce la facevo da solo” rise lo sposo alzandosi in piedi. “Innanzitutto vi ringrazio di esser venuti al mio matrimonio nonostante siate stati invitati solo un mese fa…” rise James “vi dico che questa impresa ha messo davvero alla prova la nostra sanità mentale…” Lily lo guardò poco convinta “Ok… dallo sguardo di mia moglie capisco che per una volta devo essere serio, di conseguenza non mi dilungherò molto anche se vorrei per non aprire le danze…” seguì un’altra risata generale. “Scherzi a parte, fino a due anni fa non credevo che avrei potuto chiamare moglie una donna stupenda come Lily, e onestamente ho temuto fino all’ultimo che fosse un sogno e che quando fossimo arrivati sull’altare mi sarei risvegliato sedicenne nel mio letto a baldacchino ad Hogwarts. Lo ammetto sono stato abbastanza odioso in molti anni e non le ho dato motivo di pensare bene di me per molto tempo… quindi non so neanche come spiegarvi come mi sento… mi ero preparato un bel discorso ma me lo sono dimenticato e… lo definirei davvero un sogno che si realizza essere qui, in compagnia di persone fantastiche, a festeggiare il mio matrimonio, mio e di quella meravigliosa creatura che ha avuto la pazienza di accogliermi al suo fianco. Ti amo Lily…”

“BACIO!!!” gridò qualcuno degli invitati, e il fotografo, un vecchio amico di Dorea, si avvicinò.

Lily sorrise alzandosi in piedi, un po’ imbarazzata, James le appoggiò le mani sui fianchi sorridendo malandrinamente, la strinse a se baciandola dolcemente. Il gesto fu seguito da applausi e fischi.

“Bene e ora credo proprio che apriremo le danze…” disse James un po’ rassegnato.

“Ancora un attimo, c’è una cosa che devo dire anche io…” disse Dorea alzandosi “Volevo darvi il mio regalo, anche perché è molto importante…” disse la donna porgendo loro una piccola scatola, sembrava quella di un gioiello o qualcosa di simile.

“Mamma?”

“Cosa aspettate, apritela…”

Lily e James si scambiarono un’occhiata aprendo insieme la scatola, tutti gli invitati restavano in silenzio con il fiato sospeso. All’interno della scatola c’era una chiave.

“Mamma, cosa?”

“È la chiave di casa, o meglio della vostra casa… ho preso un piccolo cottage dall’altra parte di Godrick’s Hollow vicino a casa di Bathilda…”

“Ma…”

“Niente ma, James…” disse la donna in tono autoritario “ad una giovane coppia serve privacy cosa impensabile con una suocera in casa…”

“Signora Potter…” Lily la guardò sorridendo commossa, abbracciò la donna di slancio “ha fatto così tanto per me… mi ha accolta quando da Enif non eravamo più al sicuro, mi ha dato il suo vestito dopo che il mio è andato rovinato e adesso la casa…grazie!”

“Trattamela bene la vecchia casa, guarda che verrò a controllare, sei tu la donna di casa adesso!” scherzò la donna. Lily sorrise radiosa.

“Non si preoccupi!”

James abbracciò la madre.

“Sicura che non ti sentirai sola?”

“Non preoccuparti e in caso farò quattro passi e andrò a trovare Batty o voi…”

James sorrise, prese poi Lily per mano

“Apriamo le danze allora?”

 

Il pomeriggio passò tra musica e balli, era quasi l’ora della torta e del brindisi quando si unì a loro anche Albus Silente, il professore infatti aveva potuto lasciare la scuola solo per quell’ora.

James lo accolse calorosamente, forse un po’ brillo ma al settimo cielo.

“Professore! Finalmente è arrivato… il professor Slughorn ci aveva detto che sarebbe arrivato in serata…”

“Ti vedo bene James, Lily cara sei radiosa…”

“Grazie signore…”

“È arrivato in tempo per la torta… e… il brind…”

“Signori e signore un attimo d’attenzione!” disse Sirius alzandosi in piedi sulla sedia, il ragazzo era evidentemente come tutti un po’ brillo, infine si era tolto la cravatta e sbottonato il primo bottone della camicia sotto lo sguardo di approvazione di Enif che cominciava a credere anche lei che Sirius assomigliasse troppo ad Orion con quella cravatta.

“Volevo proporre un brindisi mentre sta arrivando la torta dato che si è aggiunto a noi anche il professor Silente…” in quel momento su un tavolo vuoto accanto al loro comparve una maestosa torta, Lily si portò le mani alla bocca sorpresa: i quattro piani della torta erano glassati e decorati da piccole rose color avorio e in cima c’erano lei e James ma non in abito da sposi ma bensì con gli abiti che avevano al matrimonio di Petunia ovvero quando si erano messi assieme.

“James è…”

“Questa è opera di Enif non mia…” disse James commosso a sua volta, non si aspettava quella decorazione a sorpresa.  

“A proposito di Enif, ma lei e Remus sono spariti da quasi mezz’ora o sbaglio?”

“Bene, signori adesso ci siamo davvero tutti! Ecco la nostra ultima invitata…” disse Sirius. Lily e James si voltarono sorpresi. Enif e Remus stavano venendo da loro e dietro c’era Petunia. Quando furono una di fronte all’altra, Petunia la guardò nervosa.

“Ho pensato che almeno per la torta avrei potuto venire… in fondo tu hai sopportato i miei di invitati pur essendo una strega…” Lily l’abbracciò.

“Grazie Petunia!”

“Ringrazia i tuoi amici che sono venuti a prendermi a forza…” Lily guardò Enif e Remus e sorrise a loro .

“Bene ora che ci siamo tutti, come testimone posso fare il mio discorso…” disse Sirius sorridente, mentre gli sposi, e gli ultimi arrivati si avvicinavano al tavolo nuziale.

“Me lo sono scritto quindi preparatavi…” scherzò Sirius tirando fuori un paio di pergamene “cos’è quella faccia Peter? Lo so, ho scritto più cose per questo matrimonio che per un tema a scuola… comunque…” si schiarì la voce, tentò di leggere aggrottando le sopracciglia “o chi se ne importa!” disse buttando via i fogli “non sono nemmeno capace di leggere la mia scrittura e dato che ci ho messo tutta la notte qualcosa ricorderò…” tutti risero, Enif scosse la testa incredula: Sirius era sempre dannatamente Sirius.

“James, Lily, mi ricordo il giorno in cui vi incontrai la prima volta… eravamo sull’espresso di Hogwarts e Lily si era seduta nel nostro scompartimento per un po’, prima che io e James la facessimo arrabbiare. La prima cosa che ho pensato di Jame stata “questo mi fa ridere” mentre quello su Lily… beh… ho pensato che “questa qui mi darà delle grane”… devo dire in effetti che me ne ha date parecchie… ha fatto impazzire per amore il mio migliore amico quindi immaginate…” gli invitati risero “…quando dopo anni James riuscì finalmente ad avere un rapporto umano con Lily devo dire che mi ero preoccupato un po’, credevo che volesse portarmi via mio fratello e invece ho solo vinto una sorella…” disse il moro facendo l’occhiolino agli sposi che risero “tutto questo è per dire che ve la meritate la vostra felicità e qualsiasi cosa accada io sarò al vostro fianco per aiutarvi… Vi voglio bene, ragazzi…”

Tutti applaudirono mentre Sirius sceso dalla sedia si prendeva delle sonore pacche sulle spalle da parte di James.

“E ora la torta!” trillò Peter porgendo coltello e paletta agli sposi.

 

Mentre stavano finendo di mangiare la torta Sirius si alzò, correndo in giro a recuperare tutte le ragazze presenti.

“Signore preparatevi per il lancio del bouquet!” disse strattonando Enif che non era molto convinta.

“Dai piccola…”

“No mi vergogno…”

“Cammina…”

Lily spintonò Enif

“Dai Eny!”

Alla fine il testimone riuscì a radunare al centro della pista da ballo tutte le ragazze e le donne non sposate presenti.

Poi prese per mano la sposa portando anche lei al centro, tornò da James.

“Posso la cravatta?” chiese sfilando la cravatta allo sposo e usandola per bendare Lily

“Dai Sirius…”

“Su Lily, così siamo sicuri che non miri… ora resta qui…” poi tornò dalle ragazze le mescolò tra loro cambiandole di posizione. Tra di loro spiccavano Enif, Dorcas e Reyn nei loro vestiti da damigelle.

“Perfette! Restate così!”

Poi corse da Lily facendole fare alcuni giri su se stessa.

“Sir, sono già ubriaca abbastanza…”

“Non mi fido della cravatta di James…” spiegò Sirius, fermandola in modo tale che desse la schiena alle ragazze .

“Ora lancia indietro, se lanci in avanti lo prende James il bouquet…” la prese in giro il ragazzo.

Lily lanciò indietro il bouquet poi si tolse la cravatta dagli occhi, curiosa di vedere chi avesse preso il Bouquet, quasi si dispiacque di non vederlo tra le mani di Enif.

“Nate, devi darti una mossa allora!” rise Frank Paciock dando una pacca sulle spalle al “collega” dell’Ordine, che in tutta risposta arrossì.

“Un ballo ai prossimi sposi!” propose Sirius andando a trascinare Nathan sulla pista da ballo, pensò che se il bouquet lo avesse preso Enif non avrebbe mai proposto una cosa simile… ma in fondo non era lui ad essere imbarazzato a morte.

“Black potrei ucciderti in questo momento sai?”

“Lo so…” ridacchiò Sirius mentre trascinava Reyn da Nathan mentre i musicisti per l’occasione suonavano un lento.

 

▀■▪■▀

 

Era notte inoltrata quando gli ultimi invitati se ne andarono, gli sposi rimasero circondati dagli amici di sempre e dai loro genitori.

“Se ne sono andati tutti?” chiese Lily a Dorcas che stava tornando dall’ingresso dove aveva accompagnato Reyn e Nathan.

“Sì…” disse la ragazza sorridente, per un breve istante aveva sperato di prendere lei il bouquet ma forse serviva più a Reyn, stava così poco in Inghilterra a suo parere, che Nathan doveva darsi una mossa prima di perderla.

“Oh, grazie al cielo!” sbottò Lily levandosi le scarpe, gesto che fece ridere un po’ tutti. Petunia li stava guardando in silenzio. “Mi stavano uccidendo…”

Sirius si guardò attorno, Enif camminava poco più in là raccogliendo le ghirlande di rose che erano cadute dal padiglione, la raggiunse.

“Ehi, piccola…”

“Ciao…”disse, guardando il cielo trapuntato di stelle. 

“Stanca?”

“Un po’, frastornata dovrei dire… nonostante tutto non sono molto abituata a così tante persone…” sorrise un po’.

“C’è qualcosa che non va?” chiese vedendola giù di tono.

“No…no…. È solo…” guardò appena le rose che teneva in mano, e Sirius capì.

“Avresti voluto prendere tu il bouquet di Lily, vero?” chiese, conoscendo già la risposta.

“Sì, ma infondo che importa… è solo un mazzo di fiori no?” disse, Sirius lesse molto di più in quel finto sorrido che lei gli fece. Si disse che forse avrebbe dovuto prendere coraggio…

“Sai, pensavo che con calma… quando la guerra si sarà un po’ attenuata… sì, insomma…”cominciò impacciato. Lei gli sorrise davvero.

“Tranquillo non c’è fretta!” gli disse stampandogli un bacio sulla guancia “è solo che era il bouquet della mia migliore amica… non ce ne sarà un altro… ci tenevo per questo… tutto qui…” disse con un alzata di spalle “sono una bambina…” ridacchiò poi.

“Io vedo solo una splendida donna…”

“Tu sei di parte…” risero, finché James non li raggiunse.

“Accompagniamo Petunia e i genitori di Lily a casa?”

“Si… meglio che andiamo… è così tardi che tra poco sarà presto…” disse Sirius.

“Torno in attimo e poi andiamo a casa…” disse baciando Enif ed allontanandosi con James. Enif sospirò facendo ondeggiare i fiori.

“In fondo era solo un mazzo di rose…”

 

 


Eccoci qui, oggi aggiorno un po' prima perchè stasera parto per Lucca e torno lunedì notte, di conseguenza spero che ci sentiremo giovedì prossimo con l'aggiornamento sennò tra due giovedì ci sarà di sicuro... dipende da quanto riuscirò a scrivere in questi giorni e se giovedì prossimo c'è lezione...

Come promesso ecco qui qualche immagine tutta per voi
a. Un piccolo scraps che vi regalo dato che non ho avuto il tempo di fare un disegno serio
b.Il vestito dello sposo
c. Il vestito delle consuocere

La descrizione di un matrimonio all'Inglese l'ho trovato da un blog e mi ha sopratutto colpito il fatto che anche gli invitati partecipano alla cerimonia con il loro LO VOGLIAMO e figuriamoci se non ce lo mettevo...

Immagino che molti di voi si sarebbero aspettati che il bouquet lo prendesse Enif, se devo essere onesta sono stata indecisa fino a tre minuti prima di scriverlo e ho cambiato la scena una ventina di volte... poi hodetto che sarebbe stato banale se l'avesse preso Enif e quindi ecco che arriva la nostra casa scandinava XD
Un avverto con il prossimo capitolo si cambia molto i toni... quindi preparatevi...

Ed ora rispondiamo alle vostre gradite e numerose recensioni ^^ Dicendo innanzitutto che sono contenta che lo scorso capitolo vi sia piaciuto così tanto.
  volimte  
 Felice di averti fatta rotolare dalle risate ehehehe spero che questo capitolo non sia risultato troppo sdolcinato ma tutti volevano dire la loro....
  sissi181  
Felicissima che il capitolo ti sia piaciuto molto, per i vestiti comincio cercando in tutte le lingue possibili un vestito come ricerca immagini, comincio con una idea in testa e cerco finchè non trovo qualcosa che mi aggradi XD (ci metto anche ore a volte...)
  glumbumble  
Che vuoi che ci faccia mica potevi servirvi tutto subito XD Dorcas non i scompone semplicemente perchè lei avrebbe combinato di peggio XD
  MissMartyPollen  
Ho rispiarmato ai ragazzi la sfuriata di Lily semplicemente perchè credo che gli ha letteralmente sbranati una scena troppo "cruda" per questi schermi eheheh
  Julia Weasley  
Credimi credo che sia il capitolo che ho scritto nel più breve tempo possibile, ho scritto tutto di getto, quindi oltre che la lettura anche la scrittura è stata frenetica. Alla fine non so se l'ho detto lo scorso capitolo ma ho scelto Hogwarts semplicemente perchè mentre scrivevo il capitolo nel pezzo in cui Remus si chiede dove hanno perso James mi sono resa conto che se fosse stato in un punto in cui avrebbe potuto smaterializzarsi sarebbe tornato e quindi ho smesso di scrivere ho guardato il monotor e ho ditto "Sirius dove cavolo hai messo James?"  XDDD
  Alohomora  
Figurati se i malandrini potevano perdere "solo" le fedi...
Sai James non ha preso solo da Charlus, Dorea ha avvisato la nipote (già ricordiamo che Walby è sua nipote) che ha dato il nobile vestito a sua nuora che è una nata babbana nel tentativo di togliersela dai piedi... chissà forse è per questo che è morto Orion... beh non ancora almeno...
Peter me lo vedo puccioloso tipo pulcino di pinguino XD
Spero di non averti fatto commuovere troppo.
Alla prossima.

   
 
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