Phoenix’s flames
“E fu guardando quel fagottino dai capelli scuri avvolto in una coperta che mi resi conto di aver perso tutto…”
Enif Aurora Icecrow.
Capitolo 13: Oggi sposi.
"Era
ora dove eravate finiti?" chiese Enif arrivando loro incontro. Portava
un
vestito simile a quello di Dorcas: il colore e il tessuto era lo stesso
ma era
più lungo e se quello di Dorcas era senza spalle, l'unica
dell'abito di Enif
era decorata da una rosa di stoffa.
"Ma
che bellissima damigella d'onore..." le disse Sirius
"Invece
il testimone è in disordine come sempre..." disse la ragazza
cercando di
sistemargli la cravatta.
"Piccola
credi la possiamo togliere? Con la cravatta sembro l'incarnazione di
Orion
Black..."
"Fa un
po’ come vuoi... In effetti la cravatta non fa per te..."
disse fissando
attentamente l’abbigliamento del fidanzato.
"Che
intendi dire?"
"Che
sei il tipo da ultimo bottone slacciato..." ridacchiò la
ragazza,
"però questo sacrificio per James puoi farlo no?
Già temevo in qualche
vendetta dello sposo" aggiunse Enif
"a proposito andate da lui che è
agitatissimo..." Sirius
sbuffò rendendosi conto che Enif aveva perfettamente
ragione, quella dannata
cravatta se la doveva tenere…
"Lily
come sta?" chiese Remus
"Meglio,
anche se lancia degli sguardi dispiaciuti al coso babbano che le ha
mandato
Petunia come regalo..."
"Lo
credo bene!" disse Dorcas con furore
"Se uno dei miei fratelli non si presentasse credo che si
renderebbe conto che posso essere più terrificante di Lord
Voldemort in
persona!”
Enif
sospirò “Lily l’aveva già
detto che non sarebbe venuta, ma speravamo…”
“Ormai
è
inutile star qui a pensarci… è andata
così…” disse Sirius leggermente.
“Ma
lo sai…
Lily non se lo merita…”
“Probabilmente
sua sorella non meritava che Lily e James andassero al suo
matrimonio…” sbuffò
Sirius. I presenti annuirono, mentre sopraggiungeva Peter.
“Remus
le
hai trovate? James sta cominciando a chiedere dove sono finite le sue
fedi…”
disse trafelato, a parte la giacca che doveva aver lasciato da qualche
parte,
indossava lo stesso vestito di Remus.
“Mi
ero
dimenticato ti averle affidate a Dorcas…” disse
Remus un po’ imbarazzato.
“Siamo
messi bene…” sospirò Peter incredulo.
“Manca
mezz’ora all’inizio delle
“danze” ragazzi… mi sa che ci conviene
affrettarci…”
disse Sirius guardando l’orologio da taschino di zio Alphard
che aveva tirato
fuori per l’occasione.
“Si
infatti…”
“I
ragazzi
sono quasi pronti…” disse Enif entrando nella
stanza matrimoniale di casa
Potter che Dorea aveva concesso alla sposa.
“Bene…”
sorrise la signora Potter “se qui non ci sono problemi vado a
tentare di domare
i capelli di mio figlio…” ridacchiò
“anche se so essere una causa persa…”
disse
facendo l’occhiolino a Lily che sorrise.
Daisy Evans
teneva le mani sulle spalle della figlia, i capelli biondi erano in
parte
nascosti dal cappello coordinato con il vestito, che lanciava un velo
d’ombra
sugli occhi arrossati della donna.
“Sei
bellissima amore…”
“Mamma
sarà
la ventesima volta che lo dici…”
sospirò Lily sorridendo.
“La
mia
principessa è pronta?” chiesa il signor Evans
entrando, indossava un abito
grigio perla in tinta con quello della moglie e della consuocera.
“E’
già
ora?”
“No
ma dato
che lo sposo è nel panico sono venuto a controllare che sia
tutto apposto…”
sorrise Harold. “Enif perché non vai a chiamare le
altre damigelle che oramai
sta per cominciare?”
Enif
annuì,
uscendo.
“Principessa,
sicura di volerlo fare?” chiese il padre, un po’
spaventato. In fondo la sua
bambina aveva solo diciannove anni e otto mesi, si ricordava ancora
quando la
prendeva sulle spalle per farle vedere meglio i fuochi
d’artificio a Capodanno
o quando le insegnava ad andare in bicicletta.
“Si,
papà,
sai per i maghi è abbastanza normale sposarsi
presto…”
“Lo
so… ma
mi spaventa comunque… mi sembra ieri che ti portavo in
braccio in camera mentre
facevi finta di dormire solo per non dover fare le
scale….” La voce dell’uomo
era commossa, e Lily non poté far altro che sorridere,
commossa a sua volta.
"Neanche oggi
ci fanno il regalo di
star giù" sbuffò Dorea passando una mano tra i
capelli ribelli del figlio.
"Mamma lascia
stare o poi sembrerà che
abbia preso la scossa..."
"James-testa-fulminata-Potter"
ridacchiò Sirius, chiamandolo con il nomignolo che gli aveva
affibbiato durante
i primi giorni di scuola.
Dorea sorrise.
"Vedi di non
combinare
disastri..."
"Mamma, cavoli
non sono più un
bambino... Le fedi le deve portare Peter all'altare, si ricorda vero?"
"L'hai chiesto
venti volte..."
"Ero anche
sicuro che Remus fosse
l'unico che non le avrebbe mai perse, ma in effetti era prima che
perdeste
me..."
"Ce lo
rinfaccerai per il resto della
vita?"
"No, solo fino
ai vostri addii al
celibato allora sarò io a ridere..." Dorea sorrise.
In quel momento
qualcuno bussò alla porta,
Enif fece capolino nella stanza.
"Remus mi ha
detto che sono arrivati
tutti, ho radunato usher, damigelle e cavalieri all'ingresso... Se
volete
cominciamo..."
"Si va... Non
sono mai stato così agitato
neanche alle partite di quidditch..."
"Diciamo che
è la tua partita più
importante, la tua coppa del mondo!" gli sorrise Sirius.
James neanche
si rese conto di star
sfilando tra due ali di persone.
"Enif, Dorcas e
Alice hanno fatto un
bel lavoro con i padiglioni questi "grappoli" di rose sono
incantevoli" sussurrò Dorea cercando di mascherare la sua
commozione.
"Mhmhm..."
annuì James, troppo
teso per rendersi conto dell'occhiolino che gli mandò
Fabian.
Quando
arrivò all'altare il celebrante gli
sorrise, Dorea gli strinse la mano incoraggiante, James si mise quasi a
ridire.
Nonostante il contegno dignitoso, sua madre aveva gli occhi lucidi e le
mani
tremanti.
Mentre la madre
si allontanava vide
arrivare Peter con le fedi nuziali, l'amico in veste da paggio era
seguito a
breve distanza da Reyn e Nathan, seguiti da Alice e Frank, a quel punto
c'era
Remus con Dorcas, mentre a chiudere la fila c'erano Sirius ed Enif,
James si
disse che si vedeva la loro origine nobiliare nel modo in cui
camminavano,
James ebbe il tempo di pensare che poteva tormentare un po’
Sirius con questo,
ma quando l’amico fu al suo fianco gli diede una pacca sulle
spalle dicendo
“È fantastica,vedrai..."
Il ragazzo riuscì solo ad
alzare lo sguardo su Sirius e a
scambiare un'occhiata con Enif prima che tutte le persone riunite
all'interno
del padiglione si voltassero verso l'ingresso. James guardò
a sua volta
rimanendo letteralmente folgorato. Una sola parola poteva descrivere
Lily: un
sogno ed infondo per James, che immaginava quel momento da quasi sette
anni, era
un sogno che si faceva realtà.
Lily gli
sorrise radiosa, non le sembrava
semplicemente vero, nove anni prima non avrebbe mai pensato che avrebbe
sposato
quel presuntuoso di un Potter, se doveva essere onesta nemmeno quattro
anni
prima.
Harold le
strinse la mano prima di porgerla
a James con un sorriso, anche il suo viso tradiva la commozione.
"Sei
bellissima..." sussurrò
James accompagnandola verso il celebrante
"Anche tu...."
disse lei
affascinata “Se tua madre non mi avesse regalato il suo
vestito da sposa credo
sarei scappata a gambe levate…”
“A te
sta meglio che a mia madre…”
“Sei
di parte…” si
sussurrarono mentre il mago del ministero
dava inizio alla cerimonia.
Restarono in
silenzio lanciandosi occhiate
silenziose temendo di distrarsi e di perdersi le parole del celebrante
ma
nonostante ciò la formula nuziale li prese di sorpresa.
"Vuoi tu James
Charlus Potter prendere
Lily Evans come tua sposa, per amarla, onorarla, e difenderla?"
"Lo voglio..."
e James si perse
negli occhi verdi della donna che amava, si disse che avrebbe passato
tutta la
vita così.
"E vuoi tu Lily
Evans prendere James
Charlus Potter come tuo sposo per amarlo, onorarlo e sorreggerlo nei
momenti
difficili della vita?" Lily restò un attimo in silenzio e
James ebbe il
terrore che dicesse di no e scappasse via proprio come nel sogno che
aveva
fatto quella notte
"Si..."
riuscì a rispondere Lily
con voce tremante, non era incertezza la sua, ma troppa
felicità.
"E voi amici e
parenti volete dare la
vostra amicizia e il vostro supporto a questa giovane coppia che si
unisce in
periodo, ahimè duro?"
"Si lo
vogliamo!" fu il coro
unanime in cui James fu certo di sentire risuonare soprattutto le voci
dei suoi
amici più cari.
“Guarda
cosa c’è scritto dentro
l’anello…”
sussurrò James a Lily, la ragazza lo guardò non
capendo, si tolse una attimo la
fede dal dito cercando di non essere vista.
“Anche
nelle tenebre perché tu sei la mia luce. James”
Lily sorrise
“Non
dovevamo metterci solo i nostri nomi?”
“Volevo
farti una sorpresa, signora
Potter…” sorrise il ragazzo, rimettendole
l’anello al dito.
Alcuni minuti
dopo il padiglione fu
riempito di tavoli e sotto le disposizioni di Remus tutti trovarono i
propri
posti. Su un tavolo più grande al centro sedevano gli sposi
assieme ai loro
genitori. Daisy non era riuscita a trattenersi e le lacrime che le
avevano offuscato
la vista durante la cerimonia avevano lasciato alcune piccole sbavature
sul
trucco.
"Dai tesoro
cosa sono quegli occhioni
gonfi, è un giorno di festa." scherzò Harold
"Stai zitto,
Harry!" lo rimbeccò
la moglie "tanto ho visto che stavi per piangere anche tu!"
I commensali
risero.
“Volevo
fare i miei auguri agli
sposi!" ridacchiò Alastor Moody avvicinandosi.
"Alastor!" lo
salutò Dorea,
mentre James si alzava ad accettare la stretta di mano del suo mentore.
I
signori Evans guardarono l'uomo un po’ scioccati dalle
numerose cicatrici e
forse anche un po’ da kilt che portava l’uomo.
“Mamma,
papà vi presento Alastor Moody il
miglior Auror del Ministero!" disse Lily.
"Quindi
è un tuo superiore, James
..." disse Harold, poi si rivolse a Moody "Me lo tenga d'occhio..."
“È
quello che cerco di fare, ma questi
ragazzi hanno fegato da vendere e uno spirito
d’intraprendenza niente male, non
mi stupirei che in futuro sia uno di loro a mettere fine a questa
guerra…”
disse il vecchio Auror, James lo guardò sorpreso, sapeva che
Moody riponeva
fiducia in loro ma credeva fosse per il semplice fatto che erano stati
addestrati da lui, si sentì lusingato.
“Dorea,
posso parlarti un attimo?” disse
poi Alastor approfittando dell’arrivo di niente
popò di meno che il professor
Slughorn che Lily aveva insistito per invitare.
“Ci
sono problemi?” chiese Dorea alzandosi
e allontanandosi velocemente dal tavolo in modo che James e Lily non
potessero
sentirli.
“No,
tranquilla i sistemi di sicurezza
reggono e tutti quelli che sono qui sono chi devono essere…
non era di questo
che volevo parlarti…” Dorea guardò il
vecchio amico.
“Sei
sicura di star bene? Forse gli altri
non se ne rendono conto ma stai tremando come una foglia
e…”
“Alastor
non preoccuparti è solo
l’agitazione e… sì, sto pensando a cosa
si sta perdendo Charlus…”
“Dory?”
“Davvero
non preoccuparti…”
“Comunque
c’è un’altra cosa… credi che
dovremmo dirglielo?”
“Di
cosa stai parlando?”
“Della
profezia… Sia i Paciock che James…
insomma se decidessero di avere dei figli…”
“Si
sono appena sposati Alastor!” disse
quasi scandalizzata “Il bambino della profezia dovrebbe
nascere tra dieci mesi…
non credo possa accadere…”
“Se
lo dici tu…” Alastor fece una alzata di
spalle.
“Si
dico… Alastor almeno per oggi non
voglio nemmeno sentir parlare
dell’Ordine…”
“Sarò
muto come un pesce…”
“Grazie…”
Dorea
tornò al tavolo giusto in tempo per
sentir decantare dal professor Slughorn le doti di pozionista di Lily
ai suoi
genitori che ignari ascoltavano.
“Ho
perfino proposto a Lily di prendere il
mio posto come insegnate ad Hogwarts ma purtroppo non ha
accettato…” Daisy
osservò la figlia stupita.
“Ho
solo detto che ho troppa poca
esperienza per prendermi una tale responsabilità ma non lo
escluderei in
futuro…” glissò Lily “anche
perché il lavoro dell’insegnante lascia poco
spazio
alla famiglia…” Dorea lanciò uno
sguardo a James e Lily.
“Ma
non mi direte che volete subito avere
dei figli, anche se sarei onorato di insegnare al figlio di
Lily…” disse il
professore.
James e Lily si
lanciarono uno sguardo e
James passò un braccio intorno alle spalle della moglie.
“Beh,
non abbiamo nulla in programma ma non
vorremmo neanche aspettare troppo in fondo con i tempi che
corrono…”
“Si,
si certo… in effetti la vita è molto
precaria in questo momento…”
“Professore
la prego di non spaventare più
di così i miei genitori!” disse Lily ridendo anche
se in effetti credeva che le
parole di Slughorn stessero in effetti spaventando i suoi genitori.
“Ma
certo, ma certo, beati babbani! Almeno
voi potete dormire sogni tranquilli…”
“Professore…”
“Oh…
certo ma infondo la situazione non è
così critica…” disse Slughorn
accorgendosi che in effetti non stava di certo
aiutando Lily, detto questo salutò e se ne andò.
“La
situazione non è così critica come
diceva il professore vero?” chiese Daisy preoccupata.
“No,
mamma non preoccuparti… non vedi non
abbiamo guardie alle porte e gli Auror che sono qui sono solo colleghi
di
James…” rassicurò la ragazza. Daisy e
Harold vollero crederle anche perché se
così non fosse stato non avrebbero potuto più
chiudere occhio la notte stando
in pena per la loro figlia minore.
“Credo
sia ora del mio discorso…” disse
Harold alzandosi in piedi ed attirando l’attenzione degli
inviati.
“Buon
giorno, mi hanno detto che ci aspetta
un ampio e buon pranzo e quindi non mi dilungherò troppo
anche perché comincio
ad aver fare…” scherzò Harold per
attirare l’attenzione della gente, per quanto
tutti fossero stati molto gentili si sentiva un po’ in
minoranza, lui e sua
moglie erano gli unici babbani presenti, ora cominciava a capire come
poteva
sentirsi sua figlia in quegli anni. La gente rise alla battuta.
“Non
conosco molto il vostro mondo, quello
di mia figlia, per poter fare un discorso completo, ma sono onorato di
sapere
che la mia Lily è amata da così tanta gente
nonostante sia nata al di fuori di
tutto questo… sono stato orgoglioso di mia figlia da quando
ha fatto il primo
passo e non so se sarei mai in grado di spiegare che gioia e che
orgoglio mi
diede sapere che la mia “principessa” era speciale,
era un strega… l’ho vista
allontanarsi da noi come giusto che sia anche perché noi non
eravamo capaci di
comprendere appieno la realtà in cui vive, eppure ogni volta
che la vedo,
nonostante le difficoltà che so che il vostro mondo sta
passando, mi parla di
voi con un sorriso sulle labbra. E per quanto non sappia come si crea
una
pozione o si lancia un incantesimo… ho detto
bene?” aggiunse guardando Lily che
annuì commossa “mi rende un padre felice sapere
c’è e ci sarà qualcuno al
fianco della mia bambina in questo mondo che a me e a mia moglie
è stato
negato. James, la prima volta che ti vidi avevo in mente le continue
lamentele
che Lily aveva fatto su di te quando eravate più piccoli, ma
il ragazzo, l’uomo
che ho visto mi ha conquistato subito…” James
sorrise quasi imbarazzato.
“Trattala bene la mia principessa…”
“Ci
può contare, signor Evans…”
“E
ora voglio proprio vedere che mi date da
mangiare!” scherzò Harold
“perché non so se lo sapete ma il folklore
babbano,
ho detto bene? Babbano?” Lily annuì ancora
ridendo, sapendo già dove voleva
andare a parare il padre “mostra maghi e soprattutto streghe
banchettare con
occhi di rospi, ali di pipistrello e
quant’altro…”
I presenti
risero
“Dalla
risata presumo non sia ciò che
troverò nel piatto e questo mi tranquillizza non
poco…”
“Harry…”
lo richiamò la moglie quando si fu
seduto.
“Si?”
“Potevi
risparmiartela la battuta sul
pranzo…”
“Ma
perché? Infondo mi sono auto criticato
dicendo che noi babbani non sappiamo niente…” rise
Harold.
Il pranzo
proseguì gioioso, Sirius, Enif,
Remus, Peter e gli altri ragazzi erano ormai fissi al tavolo degli
sposi.
Sirius stava
parlando di automobili e
motociclette con il signor Evans.
“Sa
signor Evans, all’inizio cominciai ad
appassionarmi ai babbani solo per fare dispetto ai miei genitori che
sono tra
quella schiera di persone che crede che un babbano sia inferiore ai
maghi,
gente che onestamente a mio parere non merita neanche di allacciarvi le
scarpe…
ma poi ho visto una rivista di motociclette e lì mi sono
innamorato…”
“Enif
tu lo sapevi?”
“Certo,
contendo il cuore di Sirius con la
motocicletta… lo so, ma devo dire che fa un bel effetto
quell’aggeggio…”
Tutti risero.
“James,
Lily…” Gideon e Fabian si
avvicinarono “Ci dispiace davvero ma ora dovremmo andare,
come sapete siamo di
turno ora…”
“Figuratevi,
grazie comunque di essere
venuti…” sorrise Lily alzandosi e abbracciando i
gemelli.
“Ci
vediamo a lavoro James, Lily” e così
dicendo i due se ne andarono.
“Che
ne dite di aprire le danze?” chiese
Frank, vide James rabbrividire.
“È
proprio necessario?”
“Beh
se vuoi puoi fare prima il tuo
discorso…”
“Certo
che si!” disse James, felice di
ritardare almeno di qualche minuto quella che riteneva sarebbe stata
una
figuraccia totale.
“
Signori lo sposo sta per parlare!” Disse
Sirius per attirare l’attenzione degli invitati, che sazi
cominciavano a voler
ballare pure loro.
“Grazie
Sirius, ma ce la facevo da solo”
rise lo sposo alzandosi in piedi. “Innanzitutto vi ringrazio
di esser venuti al
mio matrimonio nonostante siate stati invitati solo un mese
fa…” rise James “vi
dico che questa impresa ha messo davvero alla prova la nostra
sanità mentale…” Lily
lo guardò poco convinta “Ok… dallo
sguardo di mia moglie capisco che per una
volta devo essere serio, di conseguenza non mi dilungherò
molto anche se vorrei
per non aprire le danze…” seguì
un’altra risata generale. “Scherzi a parte,
fino a due anni fa non credevo che avrei potuto chiamare moglie una
donna
stupenda come Lily, e onestamente ho temuto fino all’ultimo
che fosse un sogno
e che quando fossimo arrivati sull’altare mi sarei
risvegliato sedicenne nel
mio letto a baldacchino ad Hogwarts. Lo ammetto sono stato abbastanza
odioso in
molti anni e non le ho dato motivo di pensare bene di me per molto
tempo…
quindi non so neanche come spiegarvi come mi sento… mi ero
preparato un bel
discorso ma me lo sono dimenticato e… lo definirei davvero
un sogno che si
realizza essere qui, in compagnia di persone fantastiche, a festeggiare
il mio
matrimonio, mio e di quella meravigliosa creatura che ha avuto la
pazienza di
accogliermi al suo fianco. Ti amo Lily…”
“BACIO!!!”
gridò qualcuno degli invitati, e
il fotografo, un vecchio amico di Dorea, si avvicinò.
Lily sorrise
alzandosi in piedi, un po’
imbarazzata, James le appoggiò le mani sui fianchi
sorridendo malandrinamente,
la strinse a se baciandola dolcemente. Il gesto fu seguito da applausi
e
fischi.
“Bene
e ora credo proprio che apriremo le
danze…” disse James un po’ rassegnato.
“Ancora
un attimo, c’è una cosa che devo
dire anche io…” disse Dorea alzandosi
“Volevo darvi il mio regalo, anche perché
è molto importante…” disse la donna
porgendo loro una piccola scatola, sembrava
quella di un gioiello o qualcosa di simile.
“Mamma?”
“Cosa
aspettate, apritela…”
Lily e James si
scambiarono un’occhiata
aprendo insieme la scatola, tutti gli invitati restavano in silenzio
con il
fiato sospeso. All’interno della scatola c’era una
chiave.
“Mamma,
cosa?”
“È
la chiave di casa, o meglio della vostra
casa… ho preso un piccolo cottage dall’altra parte
di Godrick’s Hollow vicino a
casa di Bathilda…”
“Ma…”
“Niente
ma, James…” disse la donna in tono
autoritario “ad una giovane coppia serve privacy cosa
impensabile con una
suocera in casa…”
“Signora
Potter…” Lily la guardò sorridendo
commossa, abbracciò la donna di slancio “ha fatto
così tanto per me… mi ha
accolta quando da Enif non eravamo più al sicuro, mi ha dato
il suo vestito
dopo che il mio è andato rovinato e adesso la
casa…grazie!”
“Trattamela
bene la vecchia casa, guarda
che verrò a controllare, sei tu la donna di casa
adesso!” scherzò la donna. Lily
sorrise radiosa.
“Non
si preoccupi!”
James
abbracciò la madre.
“Sicura
che non ti sentirai sola?”
“Non
preoccuparti e in caso farò quattro
passi e andrò a trovare Batty o voi…”
James sorrise,
prese poi Lily per mano
“Apriamo
le danze allora?”
Il pomeriggio
passò tra musica e balli, era
quasi l’ora della torta e del brindisi quando si
unì a loro anche Albus
Silente, il professore infatti aveva potuto lasciare la scuola solo per
quell’ora.
James lo
accolse calorosamente, forse un
po’ brillo ma al settimo cielo.
“Professore!
Finalmente è arrivato… il
professor Slughorn ci aveva detto che sarebbe arrivato in
serata…”
“Ti
vedo bene James, Lily cara sei
radiosa…”
“Grazie
signore…”
“È
arrivato in tempo per la torta… e… il
brind…”
“Signori
e signore un attimo d’attenzione!”
disse Sirius alzandosi in piedi sulla sedia, il ragazzo era
evidentemente come
tutti un po’ brillo, infine si era tolto la cravatta e
sbottonato il primo
bottone della camicia sotto lo sguardo di approvazione di Enif che
cominciava a
credere anche lei che Sirius assomigliasse troppo ad Orion con quella
cravatta.
“Volevo
proporre un brindisi mentre sta
arrivando la torta dato che si è aggiunto a noi anche il
professor Silente…” in
quel momento su un tavolo vuoto accanto al loro comparve una maestosa
torta,
Lily si portò le mani alla bocca sorpresa: i quattro piani
della torta erano
glassati e decorati da piccole rose color avorio e in cima
c’erano lei e James
ma non in abito da sposi ma bensì con gli abiti che avevano
al matrimonio di
Petunia ovvero quando si erano messi assieme.
“James
è…”
“Questa
è opera di Enif non mia…” disse
James commosso a sua volta, non si aspettava quella decorazione a
sorpresa.
“A
proposito di Enif, ma lei e Remus sono
spariti da quasi mezz’ora o sbaglio?”
“Bene,
signori adesso ci siamo davvero
tutti! Ecco la nostra ultima invitata…” disse
Sirius. Lily e James si voltarono
sorpresi. Enif e Remus stavano venendo da loro e dietro c’era
Petunia. Quando
furono una di fronte all’altra, Petunia la guardò
nervosa.
“Ho
pensato che almeno per la torta avrei
potuto venire… in fondo tu hai sopportato i miei di invitati
pur essendo una
strega…” Lily l’abbracciò.
“Grazie
Petunia!”
“Ringrazia
i tuoi amici che sono venuti a
prendermi a forza…” Lily guardò Enif e
Remus e sorrise a loro .
“Bene
ora che ci siamo tutti, come
testimone posso fare il mio discorso…” disse
Sirius sorridente, mentre gli
sposi, e gli ultimi arrivati si avvicinavano al tavolo nuziale.
“Me
lo sono scritto quindi preparatavi…”
scherzò Sirius tirando fuori un paio di pergamene
“cos’è quella faccia Peter?
Lo so, ho scritto più cose per questo matrimonio che per un
tema a scuola… comunque…”
si schiarì la voce, tentò di leggere aggrottando
le sopracciglia “o chi se ne
importa!” disse buttando via i fogli “non sono
nemmeno capace di leggere la mia
scrittura e dato che ci ho messo tutta la notte qualcosa
ricorderò…” tutti
risero, Enif scosse la testa incredula: Sirius era sempre dannatamente
Sirius.
“James,
Lily, mi ricordo il giorno in cui
vi incontrai la prima volta… eravamo sull’espresso
di Hogwarts e Lily si era
seduta nel nostro scompartimento per un po’, prima che io e
James la facessimo
arrabbiare. La prima cosa che ho pensato di Jame stata
“questo mi fa ridere”
mentre quello su Lily… beh… ho pensato che
“questa qui mi darà delle
grane”…
devo dire in effetti che me ne ha date parecchie… ha fatto
impazzire per amore
il mio migliore amico quindi immaginate…” gli
invitati risero “…quando dopo
anni James riuscì finalmente ad avere un rapporto umano con
Lily devo dire che
mi ero preoccupato un po’, credevo che volesse portarmi via
mio fratello e
invece ho solo vinto una sorella…” disse il moro
facendo l’occhiolino agli
sposi che risero “tutto questo è per dire che ve
la meritate la vostra felicità
e qualsiasi cosa accada io sarò al vostro fianco per
aiutarvi… Vi voglio bene,
ragazzi…”
Tutti
applaudirono mentre Sirius sceso
dalla sedia si prendeva delle sonore pacche sulle spalle da parte di
James.
“E
ora la torta!” trillò Peter porgendo
coltello e paletta agli sposi.
Mentre stavano
finendo di mangiare la torta
Sirius si alzò, correndo in giro a recuperare tutte le
ragazze presenti.
“Signore
preparatevi per il lancio del
bouquet!” disse strattonando Enif che non era molto convinta.
“Dai
piccola…”
“No
mi vergogno…”
“Cammina…”
Lily
spintonò Enif
“Dai
Eny!”
Alla fine il
testimone riuscì a radunare al
centro della pista da ballo tutte le ragazze e le donne non sposate
presenti.
Poi prese per
mano la sposa portando anche
lei al centro, tornò da James.
“Posso
la cravatta?” chiese sfilando la
cravatta allo sposo e usandola per bendare Lily
“Dai
Sirius…”
“Su
Lily, così siamo sicuri che non miri…
ora resta qui…” poi tornò dalle ragazze
le mescolò tra loro cambiandole di
posizione. Tra di loro spiccavano Enif, Dorcas e Reyn nei loro vestiti
da
damigelle.
“Perfette!
Restate così!”
Poi corse da
Lily facendole fare alcuni
giri su se stessa.
“Sir,
sono già ubriaca abbastanza…”
“Non
mi fido della cravatta di James…”
spiegò Sirius, fermandola in modo tale che desse la schiena
alle ragazze .
“Ora
lancia indietro, se lanci in avanti lo
prende James il bouquet…” la prese in giro il
ragazzo.
Lily
lanciò indietro il bouquet poi si
tolse la cravatta dagli occhi, curiosa di vedere chi avesse preso il
Bouquet,
quasi si dispiacque di non vederlo tra le mani di Enif.
“Nate,
devi darti una mossa allora!” rise
Frank Paciock dando una pacca sulle spalle al
“collega” dell’Ordine, che in
tutta risposta arrossì.
“Un
ballo ai prossimi sposi!” propose
Sirius andando a trascinare Nathan sulla pista da ballo,
pensò che se il
bouquet lo avesse preso Enif non avrebbe mai proposto una cosa
simile… ma in
fondo non era lui ad essere imbarazzato a morte.
“Black
potrei ucciderti in questo momento
sai?”
“Lo
so…” ridacchiò Sirius mentre trascinava
Reyn da Nathan mentre i musicisti per l’occasione suonavano
un lento.
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Era notte
inoltrata quando gli ultimi
invitati se ne andarono, gli sposi rimasero circondati dagli amici di
sempre e
dai loro genitori.
“Se
ne sono andati tutti?” chiese Lily a
Dorcas che stava tornando dall’ingresso dove aveva
accompagnato Reyn e Nathan.
“Sì…”
disse la ragazza sorridente, per un
breve istante aveva sperato di prendere lei il bouquet ma forse serviva
più a
Reyn, stava così poco in Inghilterra a suo parere, che
Nathan doveva darsi una
mossa prima di perderla.
“Oh,
grazie al cielo!” sbottò Lily
levandosi le scarpe, gesto che fece ridere un po’ tutti.
Petunia li stava
guardando in silenzio. “Mi stavano
uccidendo…”
Sirius si
guardò attorno, Enif camminava
poco più in là raccogliendo le ghirlande di rose
che erano cadute dal
padiglione, la raggiunse.
“Ehi,
piccola…”
“Ciao…”disse,
guardando il cielo trapuntato
di stelle.
“Stanca?”
“Un
po’, frastornata dovrei dire… nonostante
tutto non sono molto abituata a così tante
persone…” sorrise un po’.
“C’è
qualcosa che non va?” chiese vedendola
giù di tono.
“No…no….
È solo…” guardò appena le
rose che
teneva in mano, e Sirius capì.
“Avresti
voluto prendere tu il bouquet di
Lily, vero?” chiese, conoscendo già la risposta.
“Sì,
ma infondo che importa… è solo un
mazzo di fiori no?” disse, Sirius lesse molto di
più in quel finto sorrido che
lei gli fece. Si disse che forse avrebbe dovuto prendere
coraggio…
“Sai,
pensavo che con calma… quando la
guerra si sarà un po’ attenuata…
sì, insomma…”cominciò
impacciato. Lei gli
sorrise davvero.
“Tranquillo
non c’è fretta!” gli disse
stampandogli un bacio sulla guancia “è solo che
era il bouquet della mia
migliore amica… non ce ne sarà un
altro… ci tenevo per questo… tutto
qui…”
disse con un alzata di spalle “sono una
bambina…” ridacchiò poi.
“Io
vedo solo una splendida donna…”
“Tu
sei di parte…” risero, finché James non
li raggiunse.
“Accompagniamo
Petunia e i genitori di Lily
a casa?”
“Si…
meglio che andiamo… è così tardi che
tra poco sarà presto…” disse Sirius.
“Torno
in attimo e poi andiamo a casa…”
disse baciando Enif ed allontanandosi con James. Enif
sospirò facendo
ondeggiare i fiori.
“In
fondo era solo un mazzo di rose…”
Eccoci qui, oggi aggiorno un po' prima perchè stasera parto per Lucca e torno lunedì notte, di conseguenza spero che ci sentiremo giovedì prossimo con l'aggiornamento sennò tra due giovedì ci sarà di sicuro... dipende da quanto riuscirò a scrivere in questi giorni e se giovedì prossimo c'è lezione...
Come promesso ecco qui qualche immagine tutta per voi
a. Un piccolo scraps che vi regalo dato che non ho avuto il tempo di fare un disegno serio
b.Il vestito dello sposo
c. Il vestito delle consuocere
La descrizione di un matrimonio all'Inglese l'ho trovato da un blog e mi ha sopratutto colpito il fatto che anche gli invitati partecipano alla cerimonia con il loro LO VOGLIAMO e figuriamoci se non ce lo mettevo...
Immagino che molti di voi si sarebbero aspettati che il bouquet lo prendesse Enif, se devo essere onesta sono stata indecisa fino a tre minuti prima di scriverlo e ho cambiato la scena una ventina di volte... poi hodetto che sarebbe stato banale se l'avesse preso Enif e quindi ecco che arriva la nostra casa scandinava XD
Un avverto con il prossimo capitolo si cambia molto i toni... quindi preparatevi...
Ed ora rispondiamo alle vostre gradite e numerose recensioni ^^ Dicendo innanzitutto che sono contenta che lo scorso capitolo vi sia piaciuto così tanto.
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