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Autore: Julia Weasley    29/10/2010    19 recensioni
Seguito di “Eroi non si nasce, si diventa”.
Regulus è morto in circostanze misteriose, lasciando dietro di sé soltanto domande senza risposta. Ma quando una fidanzata che non si dà pace, un vecchio Indicibile in pensione e un elfo domestico che sa molto più di quanto possa sembrare incroceranno per caso le loro strade e uniranno le forze, tutto sarà destinato a cambiare.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Regulus Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Non può piovere per sempre

Capitolo 8
Chiarimenti e segreti
 
Nei giorni seguenti, Rachel fu talmente impegnata che, tra il lavoro e l’Ordine della Fenice, non ebbe nemmeno il tempo di deprimersi.
Aveva scoperto che rendersi utile alla comunità magica la faceva sentire relativamente meglio. Iniziava a meravigliarsi di se stessa. All’inizio aveva avuto il timore di cambiare e di farsi impossessare da una rabbia incontrollabile e cieca, che la conducesse in un tunnel senza uscita, fatto solo di disperazione e di odio nei confronti del mondo e della vita. Aveva paura di odiare chiunque fosse più felice di lei, solo perché un destino crudele le aveva portato via Regulus, mentre chi non meritava nulla sembrava avere tutte le fortune.
Non ne era proprio sicura, ma forse adesso credeva di capire che cosa Silente intendesse con il suo ammonimento. Non doveva combattere solo per vendetta la quale, lo sapeva bene, le avrebbe avvelenato lentamente ma inesorabilmente l’anima. Doveva invece lottare affinché quello che era successo a lei non capitasse più.
Ma non era affatto facile: ogni giorno le sembrava di dover affrontare fatiche sovrumane nel compiere gesti semplici e quotidiani, nel continuo sforzo di immaginare una vita senza di lui.
Tuttavia, entrando a far parte dell’Ordine della Fenice aveva conosciuto persone che, nonostante avessero a loro volta perduto parenti e amici, conservavano ancora la forza di combattere e di credere in qualcosa.
Non tutti avevano superato le iniziali diffidenze nei suoi confronti ma, grazie probabilmente alle rassicurazioni di Emmeline e Hagrid, sembravano tutti disposti a concederle il beneficio del dubbio. Lei stessa ebbe anche l’occasione di ricredersi un po’ sul conto di alcuni di loro.
Si stupì in particolare del cambiamento radicale di James Potter. Da quando i genitori di lui erano morti, proprio all’inizio del suo ultimo anno scolastico, la cappa dorata sotto cui il ragazzo era vissuto fino a quel momento si era improvvisamente infranta, catapultandolo in un mondo ben diverso da quello di cui un tempo si era sentito il padrone.
In ogni caso, Rachel trascorreva molto più tempo in compagnia di chi non aveva problemi a fidarsi di lei, come i fratelli Prewett, i quali sembravano aver fissato a scopo della loro vita quello di darle il tormento.
« Come potremmo chiamarti? “La ragazza che non ride mai” è un bel titolo, dà un certo non so che di mistero » aveva detto una volta Fabian. « Tu che ne dici? »
« Dico che con tutto il chiasso che fai, è strano che i Mangiamorte non ci abbiano ancora attaccati » sbottò Rachel, mentre facevano una ronda lungo Diagon Alley immersa nel buio.
« Forse sarebbe meglio “La ragazza che sprizza acidità da tutti i pori” ».
« La vuoi smettere? »
« Non finché non avrai riso ad uno dei nostri scherzi ».
« I tuoi scherzi, Fabian. Non coinvolgermi nelle tue bravate » lo rimbrottò Gideon, nascondendo un sorrisetto divertito.
« Guarda che lo so come funziona con voi. Tu sei la mente e lui il braccio » rispose Rachel, indicando prima Gideon e poi Fabian.
« Visto? Lo dice anche lei che io sono quello intelligente » disse il maggiore, mentre l’altro protestò, fingendosi offeso.
« Invece di vantarti, dovresti mantenere una costante vigilanza, perché se qualcuno ti aggredisse alle spalle non sembreresti poi così furbo » ringhiò Fabian, incrociando le braccia e storcendo la bocca in una perfetta imitazione di Malocchio. « Ehi! Sbaglio o quello era un mezzo sorriso? »
Rachel sbuffò, cercando di rimanere seria.
I Prewett avevano un modo tutto loro di sollevare il morale alla gente e sembravano intenzionati a fare lo stesso anche con lei. Naturalmente Rachel era loro grata, perché rendevano le sue giornate un po’ più liete.
Le faceva uno strano effetto sapere che, nonostante il loro carattere da burloni, nella comunità magica fossero considerati tra i maghi migliori in circolazione.
Pure Lily era molto gentile nei confronti di Rachel, anche se all’inizio aveva rischiato di dimostrare il contrario, quando le aveva dato un toast preparato personalmente: se i Prewett non l’avessero informata prima della sua totale incapacità in cucina, Rachel lo avrebbe ritenuto un tentativo di avvelenamento.
« Tieni, prendi i nostri panini » le aveva detto poi Gideon. « Nostra sorella ci riempie una sacca intera di cibo ogni volta che dobbiamo fare una ronda, neanche fossimo denutriti ».
Invece aveva notato che Sirius tendeva a evitarla. Rachel avrebbe voluto parlare con lui di Regulus: c’erano tantissime questioni che i due fratelli non erano mai riusciti a chiarire. Purtroppo, Sirius non sembrava dello stesso avviso. Quando la incontrava al Quartier Generale, faceva sempre finta di niente. Se stava insieme ai suoi amici era estroverso come sempre, ma quando era solo si chiudeva in un mutismo cupo e inaccessibile.
Perciò Rachel non provò mai neanche una volta ad intavolare una conversazione del genere con lui, stupendosi ancora una volta di se stessa: alcuni anni prima avrebbe insistito, correndo anche il rischio di risultare invadente; ma adesso si rendeva conto che esistevano dei limiti che non dovevano essere oltrepassati. Lei stessa non voleva mostrarsi debole e cercava in tutti i modi di apparire relativamente normale, anche se dentro di sé si sentiva morire ogni minuto.
Tuttavia non sempre riusciva a mascherare la propria debolezza, in particolare con Dorcas Meadowes. Rachel scoprì di andare molto d’accordo con lei. La sua prima impressione sulla giovane donna era stata azzeccata: era una strega molto potente e abile, tanto che aveva già conseguito il primato di membro più giovane del Wizengamot.
Silente aveva chiesto a Dorcas di aiutare Rachel con l’Incanto Patronus. Era una brava insegnante e sapeva infondere coraggio e forza anche in chi credeva di non averne più.
Nonostante ciò, Rachel non riusciva a produrre più di una debole luce argentea, che spariva dopo pochi secondi. Era frustrante restare nel giardino di Dedalus a provare e riprovare inutilmente, sotto gli incitamenti di Dorcas. Era inutile: non riusciva a trovare un solo pensiero che la rendesse felice, e gli unici ricordi allegri che aveva riguardavano Regulus.
Alcuni esponenti dell’Ordine venivano inviati in missioni segrete, e non tutti sapevano di cosa si trattasse. Remus Lupin per esempio ogni tanto spariva dalla circolazione e tornava ancora più pallido e malaticcio del solito, magari con qualche nuova cicatrice.
Rachel non aveva resistito alla curiosità, cercando di scoprire cosa dovesse fare, ma nessuno voleva darle una spiegazione. Lo stesso Lupin continuava ad essere sempre a disagio quando si incontravano, e lei iniziava a domandarsi quando e se lo avesse offeso in qualche modo.
Una domenica pomeriggio era andata a casa di Dedalus per sapere se vi fossero novità, ma vi trovò solo poche persone, tutte decisamente rilassate.
« Mattinata tranquilla, oggi » le disse Dedalus quando lei entrò nel salotto.
« Meno male » commentò lei. « Cosa succede? » domandò poi, guardando da lontano il gruppo riunito intorno ai Paciock e ai Potter, che sorridevano entusiasti.
« Alice e Lily metteranno al mondo due marmocchi! » rispose Hagrid, tutto contento. « E nello stesso periodo ».
« Ah! Bè, complimenti a tutte e due » disse Rachel.
« Grazie ».
« Ehi, scusate, e noi chi siamo? » protestarono Frank e James.
« Bè, non è che voi uomini vi sprechiate più di tanto » intervenne Alice, sorridendo.
« Ah no? E lo stress dove lo metti? Io sono agitatissimo! Guardate, sto già cominciando a perdere i capelli » commentò James, infilando la mano in quel cespuglio che aveva sopra la testa.
« Non c’è pericolo, temo » disse Sirius, con un sorrisetto di scherno. Sembrava un po’ più sereno del solito.
James gli lanciò un’occhiataccia, poi afferrò un cuscino del divano e glielo scagliò in pieno viso.
« Così impari! »
« E come farete per la guerra? » continuò Rachel, rivolgendosi a Frank.
« Io continuerò a combattere » rispose lui. « Alice invece se ne starà buona e tranquilla fino al parto, poi tornerà a combattere anche lei. Sappiamo bene quanto sia rischioso, con un figlio. Ma ci sarà mia madre a prendersene cura. E poi lotteremo anche per lui ».
« Di certo non lasceremo l’Ordine della Fenice » confermò Lily. « James, falla finita! » aggiunse, vedendo che il marito stava ancora cercando di soffocare Sirius. « Insomma, ti sembra questo il comportamento di uno che sta per diventare padre? »
Sentendosi improvvisamente di troppo, Rachel si congedò e andò a sedersi sui gradini che conducevano sul retro della casa. C’era un giardino con delle aiuole e uno sgabuzzino per le scope.
La ragazza si mise ad osservare uno gnomo che si aggirava tra i fiori.
Improvvisamente era tornata di malumore. Non lo avrebbe voluto, ma non riusciva a dominare quel sentimento. Vedere quelle due coppie felici la faceva sentire terribilmente sola, nonostante tutti i suoi sforzi di non cedere.
Si vergognava molto della propria reazione, ma non poteva fare a meno di chiedersi perché mai proprio lei dovesse essere così sfortunata. Spesso non si sentiva in grado di sopportare una disgrazia del genere, e quello era uno di quei momenti di sconforto. Che cosa aveva mai fatto di male per meritarselo?
 
  Sirius abbassò la testa, evitando l’ultimo cuscino, che invece colpì in pieno volto Dedalus Lux.
« Ma insomma! » protestò l’uomo, seccato.
« Scusa, Dedalus » disse Sirius, andando a riprendere il cuscino.
Si sentiva incredibilmente emozionato all’idea che di lì a pochi mesi sarebbe nato un piccolo Potter. Anzi, in realtà gli veniva quasi da ridere al pensiero che Ramoso diventasse padre. Già aveva dubitato della sua salute mentale quando si era sposato poco dopo la fine della scuola, figurarsi adesso.
Aveva accolto la notizia della gravidanza di Lily con sollievo, felice di avere la conferma che al mondo c’era ancora qualcosa di positivo. E finalmente aveva un pensiero felice ad illuminare l’oscuro pozzo senza fondo in cui la sua vita sembrava essersi trasformata…
« Sirius, sto parlando con te! »
Il ragazzo sobbalzò, ritrovandosi Dedalus di fronte.
« Cosa? » fece, confuso.
« Acquaviola » disse il mago, porgendogli due bicchieri. « Già che sei in piedi a non fare nulla, portane uno a Rachel. Dovrebbe essere uscita sul retro ».
Sirius acconsentì di malavoglia, e uscì dalla porta di servizio, trovando la ragazza seduta sui gradini, intenta a fissare un punto indefinito del giardino.
« Ne vuoi un po’? » le chiese brusco, porgendole un bicchiere.
« Grazie » rispose lei, accettandolo.
Sirius non poté fare a meno di restare fermo ad osservarla. Non era mai stato una persona particolarmente empatica o sensibile, ma in quel momento aveva l’impressione di percepire tutta la sua sofferenza. Non l’aveva mai conosciuta bene a scuola, ma da quel poco che aveva intuito era chiaro che fosse una delle poche persone a tenere davvero a Regulus, molto più di certi parenti di sua conoscenza…
Fino a quel momento l’aveva evitata in tutti i modi, istintivamente. Forse temeva che lei volesse riprendere il discorso che avevano iniziato al funerale, ammise. Del resto, in quelle ultime settimane aveva cercato in tutti i modi di non pensare a quello che era successo, tanto meno di parlarne con qualcuno.
Tuttavia ora sentiva l’improvviso bisogno di affrontare quella questione: c’era qualcosa che voleva sapere e che non gli aveva dato pace nell’ultimo periodo.
Ma non poteva mica chiederle esplicitamente di parlare di Regulus; era troppo orgoglioso per farlo.
« Hai detto qualcosa? » chiese così, all’improvviso.
« Veramente no » rispose lei, stupita di trovarlo ancora là.
« Ah, mi era sembrato… » bofonchiò lui.
Rachel rimase in silenzio per un po’, dimostrando infine di aver mangiato la foglia.
« Tu piuttosto hai qualcosa da dire? »
Lui esitò, ma infine si sedette accanto a lei, cercando di non guardarla. Non sapeva neanche da dove cominciare. Ma fu lei a iniziare il discorso.
« Mi dispiace » disse.
« Per cosa? »
« Perché tu e Regulus non siete mai riusciti a chiarirvi ».
Sirius fece una smorfia e non riuscì a trattenere la tentazione di tornare sulle sue.
« Non c’era molto da chiarire. Lui era un Mangiamorte, io no; fine della storia ».
Rachel sembrava irritata da quella risposta, e lui maledisse la propria impulsività, cercando subito dopo di rimediare.
« Quello che mi hai detto al funerale… è vero? » chiese, rievocando il momento in cui lei gli aveva riferito di quanto Regulus avesse sentito la sua mancanza.
« Certo ».
« Come fai ad esserne così sicura? » le domandò, scettico.
« Bè, se fosse stato per lui, si sarebbe tenuto tutto dentro. Ero io a cavargli i pensieri a forza. Si è sempre preoccupato molto per te ».
« Strano, a me ha sempre dimostrato l’esatto contrario… »
« E tu no? Eravate uguali, non facevate altro che fingere di detestarvi reciprocamente ».
« D’accordo, magari non ci odiavamo, ma eravamo comunque dei perfetti estranei » replicò lui, testardo.
« Io non vado ai funerali di chi considero estraneo. Tu sì? »
Sirius le lanciò un’occhiata furente ma se la prese soprattutto con sé. Non riusciva a capire cosa stesse cercando di ricavare da quella conversazione. Aveva sempre negato anche a se stesso di tenere ancora a suo fratello, ma ora non poteva più ignorare quello che provava e che confermava l’opinione della ragazza.
Ma quella consapevolezza gli faceva soltanto male, perché ormai non aveva più la possibilità di rimediare.
« Quanto a Regulus, aveva una paura matta che tu te ne andassi di casa, come aveva fatto vostra cugina. Ed era depresso quando tu sei fuggito ».
« Soltanto perché avevo gettato discredito sulla sua preziosa famiglia » rispose Sirius, talmente abituato a mentire su quell’argomento da non farci nemmeno caso.
Sapere che Regulus non fosse riuscito a odiarlo, nonostante tutto, era la cosa che gli faceva più male di tutte.
Lei lo stava guardando male.
« Ti vuoi convincere del contrario perché ti è più comodo credere che ti odiasse. Mi dispiace per te, ma non è così. Nemmeno lui lo voleva ammettere, ma avrebbe voluto le cose fossero andate diversamente ».
Sirius non rispose, di pessimo umore. Se solo le cose fossero davvero andate in un altro modo…
« Non voglio farti la predica » aggiunse Rachel, addolcendo un po’ il tono di voce. « Voglio solo che tu sappia che lui ha sofferto molto per la vostra situazione ».
Sirius annuì, abbandonando l’espressione scettica che aveva mantenuto fino a quel momento.
« Posso farti una domanda? » chiese improvvisamente, incapace di resistere alla curiosità che aveva sempre avuto.
« Sì » rispose Rachel, perplessa.
« Bè, si vede che lui si fidava di te. Non era tipo da confidenze e dubito che abbia mai detto a qualcun altro queste cose. Però io pensavo che foste fidanzati solo perché lo avevano voluto le vostre famiglie. È così oppure…? »
Rachel rispose con un tono glaciale:
« Grazie tante, Black. Mi chiedo come ti vengano certe idee. Non ci dormi la notte, per caso? »
« Ehi, non era per offenderti. È che tra le famiglie Purosangue si usa così, soprattutto se sono come la mia ».
« Meno male che i pregiudizi li abbiamo solo noi Serpeverde, eh? Tanto per la cronaca, non è così. Tua… ehm, sua madre non mi sopporta, e il sentimento è ricambiato ». Rachel s’incupì, stringendo i pugni per la rabbia. « È stata lei a convincerlo a diventare un Mangiamorte, vero? »
Sirius annuì, e il suo volto divenne improvvisamente livido. Entrambi rimasero in silenzio per qualche minuto. Lui non riusciva a non pensare a tutto quello che era successo. Aveva sempre cercato di spiegare a Regulus che seguire sempre alla lettera gli ordini di Walburga sarebbe stato deleterio, ma lui non gli aveva dato retta. Non gli aveva mai dato retta…
« Quello che non sopporto » aggiunse all’improvviso, « è che, nonostante gli avessi detto che lo avrei aiutato a nascondersi, lui non è venuto a chiedermi aiuto. Secondo te pensava che gli avrei sbattuto la porta in faccia? »
Rachel impallidì e Sirius comprese che non riuscisse a sua volta ad accettarlo.
« Io credo che non ti abbia chiesto aiuto per non farti correre rischi. Con me ha fatto lo stesso » rispose. « Ma secondo me sapeva che tu lo avresti aiutato senza neanche fiatare ».
« Lo spero, anche se non è una gran consolazione » commentò Sirius. Era cupo e abbattuto, e il rimpianto traspariva chiaramente dal suo sguardo. Se solo Regulus gli avesse chiesto aiuto… Conoscendosi, Sirius sapeva che lo avrebbe preso personalmente a pugni, tanto per il gusto di fargli imparare meglio la lezione. Ma poi avrebbe fatto anche l’impossibile per proteggerlo dalla vendetta di Voldemort.
Rachel dovette notare il suo stato d’animo; infatti si alzò in piedi, decisa a tornare dentro.
« Grazie » bofonchiò lui, continuando a guardare per terra.
« Di nulla » rispose lei, lanciandogli un’occhiata malinconica.
 

Rachel lasciò il Quartier Generale quando era già quasi sera. Si era appena Materializzata a pochi passi da casa quando le parve di sentire un rumore dietro un gruppo di cespugli, come di un ramo che veniva spezzato.

Si voltò a guardare, socchiudendo gli occhi nella penombra del tramonto, ma non vide tracce di animali. Forse era una sciocchezza, ma la sensazione di essere costantemente osservata che aveva da un mese si era intensificata. Non sapeva se si trattasse di istinto o suggestione, ma Rachel temeva che qualcuno la stesse spiando.
Tornò lentamente a camminare verso casa con la mano serrata intorno alla bacchetta e le orecchie tese e pronte a percepire il minimo rumore. Cercava di non pensare alla paura che la sovrastava come una minacciosa nuvola nera. Automaticamente si diresse sul retro della villetta. Non sapeva se fosse una mossa saggia, ma non aveva molta lucidità per riflettere.
Adesso percepiva una presenza concreta alle proprie spalle. Si muoveva tra i cespugli di soppiatto, quasi senza fare rumore, seguendo ogni suo passo. Non poteva essere solo frutto della sua immaginazione.
Rachel agì in fretta. Si voltò di scatto e scagliò un Impedimenta contro il cespuglio che aveva mosso le foglie. Udì un gemito rauco, simile ad un gracidio, seguito da un tonfo. C’era veramente qualcuno.
Tenendo la bacchetta puntata sul cespuglio, si avvicinò e si sporse a guardare.
« Chi…? » esordì, ma un’occhiata a chi aveva colpito e immobilizzato la fece ammutolire.
Non era un Mangiamorte.
Era un elfo domestico.
La creatura cercava di divincolarsi, sbuffando, ma l’incantesimo gli impediva di Smaterializzarsi. Rachel non sapeva cosa pensare.
« Chi sei? » gli chiese, abbassando la bacchetta.
L’elfo smise di agitarsi ma non rispose.
« Mi stavi seguendo? » insisté lei.
Quello annuì. Poi si lasciò scappare un singhiozzo.
« Perché? »
Sempre in silenzio, la creatura cercò di muoversi ancora ma non ci riuscì.
« Ascolta, se mi prometti che non ti Smaterializzerai, annullerò l’incantesimo » disse Rachel, cercando di moderare la propria curiosità. « Lo prometti? »
L’elfo annuì, ma sembrava molto preoccupato. Rachel formulò il controincantesimo e quello si alzò in piedi, barcollando sulle ginocchia nodose. La guardava dal basso verso l’alto, con un’espressione di timore mista a rispetto.
Un attimo dopo tuttavia scoppiò a piangere e iniziò a tirarsi le orecchie, tanto da farsi male.
« Ehi, stai fermo! » esclamò Rachel, stupita, cercando di fermarlo.
« Io si è fatto scoprire! Kreacher è un cattivo elfo! » sbraitava quello, disperato.
Rachel gli afferrò di scatto le braccia ossute, bloccandole, e si chinò alla sua altezza per guardarlo dritto in faccia.
« Tu sei Kreacher? » chiese, il cuore che le batteva all’impazzata.
Quello deglutì, con gli occhi arrossati per il pianto, ma poi annuì.
Rachel dovette fare un enorme sforzo per ricordare come si respirava. Non riusciva a capire che cosa ci facesse proprio lì l’elfo domestico dei Black.
« Mi dispiace, non volevo colpirti. Ma perché mi stavi seguendo? »
« Ordini » gracchiò Kreacher.
« Della tua padrona? » chiese la ragazza, infastidita alla sola idea. Ma l’elfo scosse la testa.
« È stato Padron Regulus a dire a Kreacher di seguirla, se a lui fosse successo qualcosa ».
Rachel inspirò a fatica, mentre veniva assalita da un’emozione mai provata prima.
« Ha detto che lei poteva trovarsi in pericolo, e Kreacher doveva assicurarsi che stesse bene » proseguì lui. « Kreacher ha obbedito e l’ha seguita anche quando è andata a combattere, ma non riesce mai a seguirla quando sparisce dietro l’albero, così ha sempre aspettato fuori. Ma la signorina Rachel non dovrebbe andare dove Kreacher non può tenerla d’occhio… »
Lei tuttavia non lo stava ascoltando, immersa in bel altre riflessioni. Regulus aveva fatto in modo che lei fosse al sicuro dopo la sua morte. Perché si era preoccupato tanto della sua sicurezza ma non della propria?
« Allora sei stato tu ad attaccare Karkaroff e a salvarmi la vita » disse senza neanche pensarci.
Kreacher annuì. Quello spiegava molte cose.
« Bè, grazie allora… Eri tu anche nella casa Babbana? »
Per la prima volta Kreacher assunse un’espressione offesa.
« Kreacher non ha mai messo piede in casa di Babbani! » gracchiò, indignato.
« Ok, scusa » si affrettò a dire lei, e poi ricadde nel silenzio. Cercava di assorbire anche quest’ultima rivelazione, anche se temeva che prima o poi sarebbe esplosa. Se dopo aver parlato con Alphard ne aveva avuto il sospetto, adesso era una certezza: Regulus sapeva di dover morire e aveva cercato di proteggere chi gli era vicino.
« Kreacher, non mi seguire più ovunque vada » gli disse.
« Ma a Kreacher è stato ordinato di farlo » protestò l’elfo. « Padron Regulus teneva molto a lei, signorina, e Kreacher deve assicurarsi che lei non corra pericoli ».
Lei gli promise che lo avrebbe chiamato a voce ogni volta che avrebbe avuto bisogno di aiuto, perché non poteva permettersi di essere pedinata giorno e notte, non ora che faceva parte dell’Ordine della Fenice. Il Quartier Generale dove restare al riparo da occhi indiscreti.
Kreacher accettò malvolentieri il compromesso, ma non osò controbattere.
« Posso farti un’altra domanda? » aggiunse lei. « Regulus ti ha anche detto dove sarebbe andato prima di morire? »
La reazione dell’elfo fu inaspettata. Dapprima iniziò a tremare violentemente e poi scoppiò a piangere di nuovo.
« Kreacher non sa! Kreacher non può dire nulla! »
Il tarlo del dubbio si insinuò nella mente di Rachel quando lei notò che l’elfo si rifiutava di guardarla negli occhi. E se avesse saputo più di chiunque altro?
« Tu sai com’è morto? Se lo sai, dimmelo, per favore ».
L’elfo si asciugò il grugno umido e la guardò di sotto in su.
« Padron Regulus ha ordinato a Kreacher di non dire a nessuno che cosa ha visto ».
Un gelo indefinibile si impossessò di lei. Non riusciva a credere alle proprie orecchie.
« Significa che eri con lui mentre…? »
La voce le si spezzò per l’emozione e Kreacher indietreggiò.
« La prego, cerchi di capire: Kreacher non può disobbedire » la supplicò l’elfo.
Rachel insisté, ma lui non voleva risponderle. Lei sapeva che l’obbedienza era la legge primaria tra gli elfi domestici, ma essere ad un passo dalla risposta alle sue domande e non poterla ottenere la faceva impazzire. Tuttavia, guardando la creatura che tremava dalla testa ai piedi, non poté fare a meno di averne compassione. Sembrava sconvolto e terrorizzato e anche timoroso di essere costretto a parlare con la forza.
« Kreacher, non farmi arrabbiare » disse, cercando tuttavia di non agitarsi troppo.
« Padron Regulus ha ordinato di non dirlo a nessuno della famiglia » rispose l’elfo, testardo, ma subito dopo si pentì delle sue parole.
« Ma io non ne faccio parte » replicò Rachel, innervosita.
« È come se lo fosse ».
Lui scosse la testa, testardo, lanciando un’occhiata fugace all’anello dei Black.
La ragazza lo guardò: lo indossava fin dal giorno del funerale, come per ricordare a se stessa e a tutto il resto del mondo che sarebbe appartenuta sempre e soltanto a colui che glielo aveva regalato, nonostante tutto. Non se lo toglieva mai, neanche quando andava a dormire, e le costò molto compiere il gesto successivo.
Non senza un certo rimorso, si sfilò l’anello, riponendolo in tasca.
« Ora non più. Perciò adesso entreremo in casa senza farci vedere e tu mi racconterai tutto » disse, inflessibile, mentre Kreacher iniziava a singhiozzare e a tremare per il terrore.

*Angolo autrice*
Bene, ora sapete chi è stato a salvare Rachel nel capitolo 5! Ve lo aspettavate? Comunque, Kreacher non sa dov'è casa di Dedalus, perché solo quelli dell'Ordine possono vederla, un po' come Hogwarts per i Babbani.
Ho voluto inserire quel pezzo in cui Rachel prova un minimo d'invidia perché penso che sia umano che si chieda come mai non possa essere felice come altre persone (al momento) fortunate.
Avrei dovuto scriverlo, scusate: Remus si fida di Rachel, ma non vuole che lei sappia che lui è lo stesso Lupo Mannaro che ha rischiato di sbranare lei, Regulus e Barty a Hogsmeade (capitolo 31 di "Eroi...")... e anche perché si sente in colpa, naturalmente!
Penso che scriverò qualcos'altro su James (forse...), ma sono convinta che la morte dei genitori possa essere stato l'unico motivo per farlo migliorare al settimo anno. Insomma, uno come lui non cambia di punto in bianco... e ai cambiamenti per amore non ci credo!

Alohomora: ehm, anche io l'avrei segregata in casa senza farla più uscire, in effetti! Alla fine ho seguito il tuo consiglio e ho lasciato la parte del discorso tra Rachel e Sirius identica a prima! Sto pensando sempre di più al ricongiungimento tra i due fratelli! ç_ç Non sai quanto sono felice che Rachel ti piaccia così tanto!
sweetophelia: presto scoprirai anche chi c'era nella casa abbandonata. Per ora, sono curiosa di sapere se avevi indovinato! Anche a me gli impegni stanno aumentando sempre più, quindi ti capisco benissimo! ^^
Penny Black: ho risposto sopra alla tua domanda su Remus, così la leggono tutti. Sono felice che i Prewett ti piacciano! Voglio inserirli spesso! La nuova generazione non la detesto, ma non mi dice nulla (intendo solo i figli del trio: Teddy e gli altri snobbati non mi dispiacciono affatto!). La vita di Rachel nell'Ordine per ora è accennata: ne avrò di tempo per approfondire i loro rapporti.
Beatrix Bonnie: Grindelwald lo citerò di nuovo, quando scriverò dal punto di vista di Silente! E Perseus lo rivedrai nel prossimo capitolo! Ahah, in effetti devo stare attenta a scrivere QG dell'Ordine, mi viene da scrivere dei Mangiamorte! XD Bravissima, basta con i luoghi comuni sulle Case di Hogwarts! Dovrò fondare un club a tal proposito...
Mirwen: Aberforth è molto impegnato col suo pub, ma ti manda tanti saluti! Dice anche che spera di farsi vivo al più presto!
Lellas92: ooooh, sei una quasi-patentata!! Così anche tu presto farai parte dei pericoli pubblici che vagano per le strade (come me, del resto u.u)! Visto, anche Rachel sta modificando la sua opinione su James, anche se preferisce la compagnia di Dorcas e dei Prewett, ma è già tanto! Spero che ti sia piaciuta la battuta sui capelli! X°°D
DubheBlack: grazie! Per me Minus non avrebbe un'indole di per sé malvagia come Bellatrix o Greyback, ma alla fine il risultato è lo stesso, perché è egoista e pensa prima di tutto alla sua pellaccia, a danno di chi gli vuole bene! Anche io sono stufa dei cliché sulle Case: le personalità non dipendono dai colori che si indossano!
_Mary: certo che Moody è adorabile! E' un mito! XD Sono contenta che ti piaccia la famiglia Queen! Non sei l'unica a non apprezzare i cliché sulle Case, e io cercherò di sfatare anche quello sui Tassorosso, che non sono affatto stupidi! u.u Spero che ne sarai contenta!
RF09: in effetti se non ci fosse Diane quella casa rischierebbe di crollare! XD Il mestiere dell'Auror è complicato, quindi è impossibile che lo diventino tutti. Silente ovviamente capisce la rabbia di Rachel: è stato giovane anche lui! Comunque ha solo cercato di porre dei limiti al suo desiderio di fare giustizia su Voldemort.
nefertari83: al ritorno di Regulus mancano pochi capitoli, davvero! E nel prossimo saprai anche a cosa ho pensato per far sì che questo accada! Rachel ha accennato i suoi sospetti a Sirius, ma non ha insistito, per non farlo soffrire troppo. Lui comunque saprà quello che Regulus ha fatto!
Circe: sì, vedrai che anche quando le cose da un lato sembreranno essersi messe a posto, per Rachel sarà solo l'inizio di una lunga salita! Sono contenta che ti piaccia. Poi Rachel ormai è diventata quasi mia coetanea, quindi mi trovo sempre più a mio agio con lei. L'apparizione di Rodolphus sarà breve ma intensa: non è un tipo che passa inosservato! XD
bellatrix18: sì Rachel scoprirà che Barty è un Mangiamorte, e ci resterà male naturalmente. ç__ç Però sono felice che ti preoccupi per i personaggi! Anche io preferisco Grimmauld Place, ma lì c'è ancora Walburga viva e vegeta! =S  Rachel ha voluto dire la verità a sua madre, sia perché è come te, le ha sempre detto tutto, sia perché crede che sia un suo diritto sapere di rischiare la vita e quindi cercare maggiori protezioni! La tua recensione mi è piaciuta tantissimo, non so come ringraziarti! =)
Lenobia: sapevo che avresti storto il naso, ma è ovvio che Rachel non voglia rispettare Voldemort: è per colpa sua che Regulus è morto, quindi... Io in effetti preferisco Aberforth ad Albus! Sì, Alice e Frank dovevano essere per forza più grandi, perché sono già Auror, e poi non tutti i maghi fanno figli a vent'anni (io dovrei essere già madre? Buahahah! XD)
quigon89: anche io sarei più come Perseus e le avrei impedito di entrare nell'Ordine... ma la storia non andrebbe avanti se non fosse così! Mi sono ricordata che Dedalus Lux vive nel Kent, perciò ho deciso di adottare casa sua come quartiere generale! Io Frank lo immagino molto in gamba e responsabile, insomma... con una madre come Augusta! XD
Vodia: sì, lo so che anche Arthur ha due fratelli, e potrebbero essere loro gemelli, ma anche i genitori di Arthur, visto che queste cose spesso saltano una generazione (un po' come il dono delle Veggenti!)
Nymphy Lupin: lo so, purtroppo siamo in guerra e gli omicidi sono all'ordine del giorno =( Sono contenta che Rachel ti piaccia! Guarda, all''inizio mica avevo tutte queste recensioni! Se ne ricevevo due a capitolo era già un miracolo per me!
PenPen: la penso proprio come te su Peter, era la classica pecora che segue il gregge! I Mangiamorte con lui sono andati a colpo sicuro: Severus lo conosceva, Lucius ha sfoderato le sue sensazionali armi diplomatiche e Rabastan è perfetto come spauracchio! Non potevano non convincerlo! XD Detto, fatto: era un po' che volevo far fare una chiacchierata a Rachel e Sirius! Non so ancora cosa farò con i Potter, e la sorte dei Paciock sarà collegata alla loro. Dipende, ancora non so cosa voglio fare. In fondo manca tanto ancora!
  
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