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Autore: Valerie_Laichettes    02/11/2010    9 recensioni
Daruma Ashura è nata nella famiglia sbagliata.
Daruma Ashura fa parte di un clan al servizio della demone più potente del mondo.
E come molti altri, Daruma Ashura è solo una marionetta nelle mani di altri demoni, che l'addestrano a uccidere.
Nella sua vita e in quella di suo fratello Hidari esiste solo questo. Ma forse non è troppo tardi per ribellarsi...
[Questa è la mia prima storia, è una songfic. Spero che possa piacervi!]
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9



Crowded streets are cleared away
One by one
Hollow heroes separate
As they run

You're so cold
Keep your hand in mine
Wise men wonder while
Strong men die


- Hidari…
Piangevo, mentre sussurravo il suo nome.
- Hidari, Hidari…
Il buio era una coperta impercettibile, che m'impediva di vedere qualsiasi cosa.
- Hidari, fratello mio, vieni a prendermi…
Sentivo il cuore sanguinare dal dolore, mentre l'oscurità mi dava l'illusione di non essere più in vita.

Era morto. Morto.

Ed io ero rimasta sola, inghiottita da quell'Inferno che mi circondava.
Non trovavo più la forza per respirare, né avvertivo il battito del mio cuore.
Non riuscivo più a reagire.
Ora l'unico desiderio, l'unico barlume che illuminava ancora la mia esistenza era quello di raggiungere il mio amato fratello. Solo al suo fianco avrei potuto vivere.

Show me how it ends it's alright
Show me how defenseless you really are

Hidari voleva ribellarsi. Voleva semplicemente fuggire da quella prigione di odio e sofferenza che ci opprimeva.
Hidari voleva vivere, nulla di più.
E la vita, per lui, non era stata creata per stroncare quella degli altri.
Ma in quel mondo di ciechi e di sordi, nessuno era riuscito a capirlo.
In quel mondo di ciechi e di sordi, gli uomini dovevano essere educati a uccidere altri uomini, i bambini dovevano imparare a essere crudeli come i loro allenatori e l'amore doveva essere rimosso definitivamente.
Ma che cosa chiedeva di così straordinario mio fratello, quando diceva che desiderava esistere?
Per quale ragione doveva essere accusato?
Tradire un clan di assassini era un crimine tanto grave quanto quello di vivere per distruggere il prossimo?
Singhiozzai, mentre le mie labbra sussurravano un'unica parola: innocente.
Hidari lo era sempre stato.
La sua anima si era macchiata del sangue di molte vittime, ma mio fratello aveva già scontato una pena per questo.
La vita che gli era stata imposta aveva rappresentato la sua unica e terribile condanna.

- Fratello mio, portami via…
Ma sapevo che Hidari non sarebbe tornato a prendermi. Non stavolta.
Non sarei più stata avvolta dal suo calore.
Ma forse, forse la colpa di tutto questo era mia.
Forse ero io a dover scontare quel supplizio.
Forse avrei dovuto essere più forte.
E di certo, avrei dovuto essere come il mio amato fratello. Ma non ci ero riuscita.
Ed ero stata punita.

Satisfy an empty inside
Well, that's alright, let's give this another try

Gridai, sopraffatta dal dolore. La morte di mio fratello era la condanna più atroce che avrei dovuto subire. Nessuno, fuori da quello sgabuzzino, sembrava voler udire le mie urla. Nessuno mi avrebbe liberata.
Da quando mi avevano rinchiuso lì dentro, ero rimasta immobile, sdraiata sul pavimento bagnato di lacrime. Come una ragazzina inerme e annientata.
Solo dopo due interminabili ore cercai di alzarmi da terra, lentamente.

E fu proprio in quel momento che accadde.

Una fitta alla schiena, all'altezza della scapola. Forte, terribile, infernale.
Urlai involontariamente, incapace di capire cosa stesse succedendo.
Sentii le ossa muoversi lievemente e qualcosa premere sotto la mia pelle.
Qualcosa che voleva uscire.
Urlai ancora, mentre le ginocchia non riuscivano più a reggere il peso del mio corpo. Caddi a terra e riuscii a malapena ad evitare che il mio viso si schiantasse contro il pavimento.
Poi, una seconda fitta. Il dolore si stava lentamente espandendo lungo tutta la schiena. Strinsi i pugni e chiusi gli occhi, tentando invano di non gridare.
- Hi-Hidari… - mormorai poi, respirando a fatica.
Non riuscivo a pronunciare altro.
La spalla pulsava ed io avvertii chiaramente la pressione di quel qualcosa sotto a essa. Provai un orrendo senso di nausea.
Non avevo mai sofferto così durante gli allenamenti con Eris.
Rimasi rannicchiata a terra, consapevole di non potermi alzare.
Cosa mi stava accadendo?
La mia mente non era capace di trovare una risposta, in quel momento.
Il qualcosa sotto la spalla continuava a premere. Tentai di toccare quel punto con la mano, ma il dolore ostacolava ogni movimento.
E, a poco a poco, si faceva sempre più atroce.

If you find your family, don't you cry
In this land of make-believe, dead and dry

Il mio cuore pulsava con talmente tanta potenza da non permettermi di udire nulla, se non i suoi battiti insistenti.
Poco dopo, una terza scarica di dolore m'impedì di trattenere un altro urlo. Graffiai il pavimento, mentre nuove lacrime lo bagnavano.
Stava davvero uscendo qualcosa dalla spalla.
- Aiuto… - ansimai, ma l'oscurità soffocava anche le mie parole.
La nausea stava aumentando. Avevo bisogno di uscire da quella prigione.
Trascorsi due eterni minuti di agonia, prima che il qualcosa lacerasse parte della mia carne.
Fu come uno strappo, forte e deciso. Dopodiché si aprì un ampio taglio lungo tutta la spalla e parte della schiena sottostante. Quasi non lo avvertii: il dolore era provocato da ben altro.
Sotto la carne, sentii scorrere lentamente qualcosa di caldo. E non era sangue.  
Rimasi immobile, completamente incapace di reagire.
Solo quando il qualcosa cessò di uscire dal mio corpo, iniziai a comprendere.
Un osso tutt'altro che sottile aveva appena strappato parte della mia pelle, fuoriuscendo quasi interamente.
Ma il dolore non si era attenuato.
Un'altra terribile fitta colpì la spalla opposta. Stava per succedere di nuovo.

Tremai, terrorizzata. Chiusi gli occhi e aspettai, distesa a pancia in giù su un pavimento fin troppo freddo.
Un altro osso lacerò la mia carne, uscendo altrettanto dolorosamente.
Stavolta non urlai, ma sfogai tutta la mia sofferenza attraverso le lacrime. E in quel momento, l'immagine della mia allenatrice apparve nitida nella mia mente.  
Non volevo dare ulteriore soddisfazione a Eris. Non volevo che mi sentisse gridare.
Non volevo che si avvicinasse al ripostiglio, sorridendo mentre le mie urla raggiungevano le sue orecchie.
Ma intanto, aveva vinto lei.
Intanto, il mio cuore e il mio corpo si stavano distruggendo, senza impedirmi di rimanere in una vita crudele e meschina.

You're so cold, but you feel alive
Lay your hand on me one last time

Riaprii gli occhi solo quando entrambe le ossa cessarono di muoversi. Con un po' di sollievo, mi accorsi che la nausea pareva scomparire a poco a poco.
Un brivido gelido mi percorse la schiena e dedussi che parte della maglietta si era strappata.
Non sapevo se avevo perso molto sangue. Non sapevo nemmeno come fossero quelle maledette ossa.
E non sapevo cosa diamine mi fosse successo.

Show me how it ends it's alright
Show me how defenseless you really are

I miei muscoli si rifiutavano di rispondere ai comandi. Rimasi senza forze per quasi mezzora, dopodiché un fruscio inquietante raggiunse le mie orecchie, accelerando nuovamente i battiti del mio cuore.
Non potevo sopportare altra sofferenza, ma quel rumore non prometteva nulla di buono.
Chiusi gli occhi per la terza volta, preparandomi al peggio.
Ma non arrivò niente. Me ne resi conto quando qualcosa di soffice mi sfiorò un braccio, facendomi sobbalzare.

E poi nulla. Era sparito completamente.
Il dolore aveva finalmente abbandonato il mio corpo - o quello che ne restava. Si dissolse con la medesima rapidità con cui mi aveva travolta.
Lentamente, mi riappropriai delle mie forze. Mi alzai adagio e presto mi accorsi che le ginocchia riuscivano di nuovo a sostenermi. Ma mentre mi levavo da terra, mossi involontariamente una parte quasi del tutto sconosciuta del mio fisico.
Le ossa che erano appena fuoriuscite dalla schiena sembrarono vibrare, mentre il fruscio di poco prima aumentò.
Stavolta, quel qualcosa di morbido accarezzò entrambe le mie braccia, in una sensazione quasi piacevole.
Fui percorsa da un tremito. E all'improvviso, un orribile presentimento affollò la mia mente.

Di demoni alati ne avevo visti fin troppi, per non sospettarlo. Sapevo com'era il loro aspetto.
E quel maledetto fruscio non mi era nuovo. Per niente.

Il mio stomaco si attorcigliò.
No.
Non poteva accadere. Non aveva alcuna logica.
Non ero un demone, io. E mai avrei potuto esserlo.
Io appartenevo al genere umano, come il mio amato fratello.
Non ero un demone, diamine. Non potevo assomigliare all'assassina di Hidari. Non volevo.
Sarei per sempre rimasta un'umana, simile all'unico uomo che aveva riscaldato la mia anima. Non potevo essere altro.
Scossi la testa, decisa.
Ma in che altro modo potevo spiegarmi cos'era avvenuto?

Satisfy an empty inside
Well, that's alright, let's give this another try

- Hidari… - sussurrai, senza rendermene conto - dimmi che succede… aiutami, fratello mio…
Sfiorai la fronte con una mano e mi accorsi che era imperlata di sudore.
- Aiutami…
Altre lacrime mi rigarono il volto, mentre il dolore al cuore - quel dolore che non mi aveva abbandonato - sembrava amplificarsi ulteriormente.

E in quell'istante, persi completamente il controllo di me stessa.
Fu come se una scossa avesse attraversato tutto il mio corpo, facendomi barcollare.  
Istintivamente, avanzai di qualche passo, per cercare un appoggio. Le pareti, però, erano occupate da decine di armi diverse, e forse fermarsi era la scelta migliore.
Ma il mio corpo non si arrestò.
Senza volerlo, mi voltai e presi a camminare. Ero intenzionata ad aprire la porta del ripostiglio, a tutti i costi.
O almeno, il mio fisico lo pretendeva.
Tentai di ribellarmi, ma fu tutto inutile. Mi era unicamente concesso di guardare, come se assistessi a un macabro spettacolo.
Ansimai, completamente inerme.
E anche stavolta, non capivo cosa stesse accadendo.

  Show me how it ends it's alright
Show me how defenseless you really are

Continuai ad avanzare, decisa.
La porta era lì, a qualche centimetro da me.
Per un istante, il mio cuore fu investito da un odio profondo e violento. Strinsi automaticamente i pugni, mentre le unghie incidevano dei segni sul palmo delle mani.
Le mie labbra si dischiusero, liberando un flebile suono.
- Li ucciderò. - mormorai, ma quella voce non mi apparteneva - Con le mie mani, li ucciderò tutti.
Tremai. Come poteva albergare tanto odio dentro di me?
E nonostante tutto, sentivo di averlo sempre provato.

Satisfy an empty inside
Well, that's alright, let's give this another try

In quel momento, alzai i pugni.
Non sapevo cosa stessi per fare. E non sapevo il perché.
Ma un attimo più tardi colpii la porta con tutta la potenza che avevo.
E la ridussi in mille pezzi.

It's alright

Fui investita da un soffio di aria ghiacciata.
Doveva essere sera tarda, perché il cielo non rivelava più alcuna traccia di luce.
Il mio sguardo si posò sul prato davanti alla palestra.
Hidari era morto lì, a qualche metro da me.
E ora quel posto era deserto.

Una lacrima riscaldò improvvisamente il mio viso.
- Vi ucciderò, maledetti bastardi.

Non ebbi il tempo di chiedermi dove fosse il cadavere del mio amato fratello. Non ne ebbi il coraggio.
Nel frattempo, tre demoni stavano correndo verso di me.
- Chiamate gli altri! Veloci! - urlò uno di loro.
Un altro si bloccò all'improvviso. Il buio m'impediva di riconoscere i tratti del volto, ma percepii il suo orrore.
- Maledizione, che cosa diavolo sei? - esclamò, rivolto a me.
- Eris! ERIS! - gridò il terzo.
Trasalii. Avrei voluto fuggire, ma il mio corpo decise di sorprendermi.
In quell'istante, i tre demoni ripresero a correre verso di me, ringhiando. Più indietro, altri due li stavano imitando. Uno di loro doveva essere Eris.
Per tutta risposta, le mie gambe avanzarono in direzione del prato, acquisendo sempre più velocità.
- Non fatevela scappare, bastardi! - urlò uno dei demoni.
Mi avevano quasi raggiunta, ma il mio corpo non si arrendeva.
Quando arrivai al centro del prato, le mie gambe saltarono, con tutta la forza che era loro concessa.

E un attimo dopo, non toccavo più terra.
Stavo volando.

It's alright

Soffocai un urlo, quando mi resi conto di ciò che era appena avvenuto.
E con un tuffo al cuore, capii che i miei sospetti erano fondati.
Il dolore di poco prima era stato causato dalla comparsa di due ali, grandi a tal punto da poter sostenere il peso del mio corpo.
Sentivo contrarsi i muscoli del dorso, mentre l'aria gelida mi graffiava il viso.
Non provai a riprendere il controllo del mio fisico, consapevole che sarebbe stato inutile: mi lasciai trasportare, troppo esausta per capire dove.
Abbassai lo sguardo, incurante delle vertigini: stavo volando ad alcuni metri d'altezza, mentre l'isola - quell'isola che per tredici anni era stata la mia prigione - sembrava rimpicciolirsi sempre di più.
Respirai a fondo, e per la prima volta mi sentii libera.
Udii urlare i cinque demoni rimasti a terra, e con mio grande conforto mi ricordai che nessuno di loro era dotato delle ali. Gli unici che avrebbero potuto volare erano i due sopravvissuti all'attacco dell'agenzia Hope, ma rimanevano ancora in condizioni tali da non poter nemmeno camminare. I restanti cinque, ancora illesi, erano i soli a essere rimasti sull'isola, la sera del tradimento del mio amato fratello. E ognuno di loro aveva contribuito all'uccisione di Hidari.

Continuai a volare, mentre le catene che mi avevano da sempre legato all'isola si frantumavano.
Quel momento avrebbe potuto rappresentare la realizzazione del mio più grande desiderio, se solo mio fratello fosse stato al mio fianco.
Dopo tanta angoscia, avremmo potuto essere davvero felici.

It's alright

Abbassai nuovamente lo sguardo e contemplai il mare, nero e solitario quanto la vita che sembrava attendermi.
E fu allora che capii davvero tutto.

It's alright

Avvolta dall'aria gelata, ricordai le parole del mio amato fratello.
Hime, c'è una cosa che non sai. Ma non posso spiegartela ora, non c'è tempo. Dobbiamo scappare prima che ci trovino.
Sussultai. Hidari non aveva potuto rivelarmi ciò che sapeva.
Hime, tu hai bisogno di vivere. Ascoltami, ti prego. Credimi, devi salvarti.
Secondo lui, io dovevo vivere. A tutti i costi.
E mentre moriva, non mi aveva ripetuto altro.

It's alright

Udii il fruscio delle mie ali, e tutti i pezzi del puzzle trovarono il loro posto.
Mi ero trasformata. E Hidari sapeva che sarebbe successo.
Gliel'aveva rivelato l'agenzia Hope.

It's alright

Il mio cuore prese a battere insistentemente, mentre giungevo alla soluzione.

L'avevano predetto. E ora era accaduto.
Nel mio corpo si era insediato il potere Hi.

It's alright





***Spazio dell'autrice***

Dopo tanto tempo, rieccomi qui, con un nuovo capitolo! :)
Mi scuso per il ritardo, ma con la scuola ho poco tempo per scrivere. :-S Spero che, nonostante i ritardi, continuerete lo stesso a seguire la mia storia. :)
Il capitolo precedente è finito in maniera piuttosto drammatica, ma in questo, per lo meno, è racchiusa una piccola speranza. Sono stata costretta a far soffrire la povera Hime, e non è stato piacevole. Però ora entriamo nella seconda parte della storia, dove le cose cambieranno.
Spero che non abbiate trovato pesante la descrizione della formazione delle ali, per la quale mi ci è voluta un bel po' di pazienza! Ah, una piccola precisazione: le due ossa che sono fuoriuscite non erano già all'interno della schiena di Hime, ma si sono formate grazie al potere Hi. Comunque, se trovate qualche errore in questa descrizione (e non intendo unicamente quelli grammaticali, ma anche sviste o imprecisioni), non abbiate problemi a farmelo notare! ^^
In questo capitolo ho usato molto anche il carattere corsivo, ma spero che non possa risultare eccessivo. In caso contrario fatemelo sapere, ok? :) Provvederò a sistemare. ^^
La canzone che ho inserito è "So cold" sempre dei mitici Breaking Benjamin. Se devo essere sincera, l'ho conosciuta da poco, ma me ne sono subito innamorata. Ve la consiglio! :) Spero solo che la frase finale, "It's alright", non sia troppo pesante (nella canzone il cantante la ripete nove volte, qui l'ho messa sette), ma penso che si accompagni bene al finale della storia.
Comunque, se qualsiasi cosa non vi piace (anche tutto il capitolo, in caso XD) ditemelo senza problemi. :) E' stato piuttosto difficile scriverlo: Hime è rinchiusa in una stanza buia per gran parte del capitolo, quindi non può vedere niente; è disperata per la morte del fratello, ma non potevo soffermarmi troppo a descrivere questo dolore, né troppo poco; infine descrivere qualcosa come la formazione delle ali era cosa del tutto nuova, per me. Insomma, è stato un casino. U.U Il prossimo sarà un po' più dinamico, ma spero di non scriverlo troppo tardi. :)

Vi ringrazio immensamente delle recensioni, siete sempre molto gentili e mi incoraggiate a continuare a scrivere! :D

Meiou Hades: ciao! ^^ Sono felice che l'ottavo sia uno dei tuoi capitoli preferiti. Ci tengo molto anche io, perché è fondamentale per la storia. E... sì, è terribile ciò che succede. Ma non temere, Eris la pagherà, prima o poi. U.U Spero che con questo capitolo Hime sia riuscita a farsi valere, proprio come dicevi tu. :)
Dust_and_Diesel: grazie infinite anche a te! :D Già, ormai il destino di Hidari era segnato, ma sono felice che la scena ti sia piaciuta. Ci ho pensato molto, prima di scriverla, continuavo a immaginarmela... comunque, hai ragione: è più efficace un "ti amo", spero solo che non venga frainteso da qualcuno. O.o
andreea: lo so, lo so, sono orrenda. Sei libera di tirarmi dietro qualcosa! Ma tranquilla, puoi continuare ad amare Hidari quanto vuoi, perché non sarà del tutto assente dalla storia. :) Per quanto riguarda Hime, ora sembra che la sua situazione sia leggermente migliorata, ma il dolore per la perdita del fratello rimane, giustamente, grande. Spero solo che questo capitolo ti piaccia, anche se il tuo amato Hidari non c'è! :(
Chandrajak: ciao, kei! ^^ Nooo, non volevo che piangessi... :'( suvvia, ora sai come andranno le cose, perciò asciugati le lacrime. :) Ti ringrazio tantissimo dei consigli che mi dai (te l'ho già detto ieri, sei un pozzo di idee u.u) e se c'è qualche errore in questo capitolo, fammelo sapere! U.u
Hope52: eheh, il calcio alla caaara Eris l'ho appena dato! ^^ E con molto piacere. :) Almeno, in questo capitolo, è stata del tutto inutile e incapace! U.u comunque, capisco benissimo quello che intendi: non sai quante volte ho pensato a quella scena, e a tutta la storia in generale, e scriverne una così terribile è molto brutto. Anche eliminare un personaggio così caro come Hidari non è una cosa piacevole, però spero che il seguito della storia non ti deluderà. E grazie dei tuoi complimenti! :D
Pillo: donna, credevo che l'odio per l'elefanta sia cresciuto già abbastanza vedendo la sua musa ispiratrice (e sai di chi parlo XD)! Comunque non preoccuparti, recensisci quando vuoi. Grazie dei complimenti, e menomale per la storia delle battute. Sai, non volevo scrivere qualcosa di inadeguato, mettendo alcune frasi in maiuscolo. E quali antidepressivi, suu! XD
Kiriri: beaaa! Grazie per la tua splendida recensione! Però io so che anche tu sai scrivere muy bien, e presto dovrai metterti alla prova anche tu! Ti obbligo U.u XD Comunque, ora provvedo subito a correggere l'errore, grazie infinite per avermelo fatto notare. :) Spero che ti piaccia anche questo capitolo!!
Iolyna92: ciao! :) Spero di essermi fatta perdonare per il ritardo, visto che mi avevo detto di aggiornare presto! X.x comunque mi dispiace che tu abbia pianto :( Ma come hai detto tu, mi fa capire che ti ha trasmesso qualcosa. :) E tranquilla, che Hime cambierà, ma non in peggio! ^^
Gio26: ciao anche a te! ^^ Anche se non sei arrivata fin qui nella lettura, e ti ho già risposto via e-mail, ti ringrazio anche qui per le tue recensioni. Sono felice che la storia ti piaccia, anche perché ti soffermi capitolo per capitolo a commentare! :) Comunque, vai avanti con calma nella lettura, che non c'è fretta! E spero che il quarto capitolo possa piacerti. A proposito, qui ho usato "So cold", una delle tue canzoni preferite! :D

Ringrazio anche gli altri lettori che seguono la mia storia o che l'hanno messa tra le preferite! ^^
Un saluto a tutti voi,

Valerie :)

 



  
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