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Autore: Julia Weasley    05/11/2010    22 recensioni
Seguito di “Eroi non si nasce, si diventa”.
Regulus è morto in circostanze misteriose, lasciando dietro di sé soltanto domande senza risposta. Ma quando una fidanzata che non si dà pace, un vecchio Indicibile in pensione e un elfo domestico che sa molto più di quanto possa sembrare incroceranno per caso le loro strade e uniranno le forze, tutto sarà destinato a cambiare.
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Mangiamorte, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Regulus Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'R.A.B.' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Non può piovere per sempre

Capitolo 9
I misteri del tempo
 
Tom, il proprietario del Paiolo Magico, fissava con una certa preoccupazione un cliente grasso e malandato che stava già trangugiando il quinto bicchiere di Whisky Incendiario.
Nel frattempo, Alphard lo stava osservando a sua volta, nel tentativo di associarne il volto ad un nome. Era sicuro di conoscerlo, ma era altrettanto certo di non averlo visto di recente. In effetti, era la prima volta da anni che andava al Paiolo Magico. E inoltre non era il tipo di persona che era solito frequentare: difficilmente un Black avrebbe potuto avere a che fare con un uomo così poco sofisticato.
Tuttavia i suoi tentativi di ricordare furono vanificati dall’arrivo di Perseus, che era appena tornato dal bancone in cui aveva ordinato due Burrobirre.
« Grazie » disse Alphard, prendendo il proprio bicchiere.
Perseus si sedette di fronte a lui, senza dire nulla.
Tanto per spezzare quel silenzio imbarazzato, Alphard gli indicò l’uomo che aveva osservato fino a quel momento.
« A te ricorda qualcuno? Mi sembra che abbia una faccia conosciuta ».
Perseus si voltò con discrezione e l’espressione che gli si dipinse sul volto era di pura sorpresa, ma Alphard poteva giurare di averlo visto sorridere beffardo per un solo istante. « Certo che lo riconosco. Era a scuola con noi. Ti ricordi il Capitano della squadra di Grifondoro? » disse, con un tono eloquente.
Alphard ricordò improvvisamente e rischiò che la Burrobirra gli andasse di traverso.
« Quello che si vantava sempre che sarebbe diventato il più grande Cercatore della storia? »
« Proprio lui » disse Perseus, bevendo un sorso.
Alphard non poté fare a meno di pensare che se quando erano ragazzi avessero visto come il loro antico avversario si sarebbe ridotto, probabilmente lo avrebbero deriso, ricordando la sua insopportabile boria. Ma ora non provava altro che compassione. In effetti nessuno avrebbe mai immaginato le brutte sorprese che la vita aveva posto sul cammino di ognuno di loro.
« Il tempo gioca strani scherzi. Sono passati così tanti anni che mi dispiace per lui » pensò a voce alta. « In effetti, non mi pare che sia mai riuscito ad entrare in una squadra professionista, lo avrei sentito nominare ».
« Già » confermò l’altro. « All’epoca non eravamo per niente in buoni rapporti, o sbaglio? »
Alphard assunse un’espressione sarcastica.
« Non fare finta di niente, lo so che te lo ricordi benissimo, soprattutto quella volta in cui ti sei dimenticato di fare l’imperturbabile come sempre e l’hai spedito in infermeria con una pianta che gli spuntava dalla testa ».
Perseus tossicchiò per mascherare la propria reazione.
« Ero stato provocato » si giustificò, cercando di mantenere un contegno. « Ce l’aveva col mio cognome. Diceva che non era adatto ad un maschio » bofonchiò, ancora offeso.
Subito dopo vide che l’espressione di Alphard si era fatta improvvisamente seria e lui fece altrettanto.
Per alcuni istanti sul loro tavolo scese un silenzio imbarazzante, ma infine Alphard esordì:
« Devo ammettere che non mi aspettavo un tuo invito ».
Perseus rispose guardando fisso una crepa nel legno del tavolino.
« Dovrei parlarti di una faccenda delicata. Si tratta di mia figlia ».
« Come sta? » chiese Alphard, preoccupato.
Perseus sospirò.
« Se devo essere sincero, non la capisco più. Nell’ultimo periodo sembrava che si fosse ripresa, almeno relativamente. Certo, era distrutta ma cominciava a reagire, non era più apatica come all’inizio. Ma qualche giorno fa deve esserle successo qualcosa che non vuole dire, perché è diversa. Lei non è mai stata una ragazza fredda, eppure stamattina sembrava una statua di ghiaccio. Invece di notte fa degli incubi tremendi… e se le chiediamo qualcosa si ostina a rispondere che va tutto bene. Non so più che cosa fare con lei ».
« Mi dispiace » disse Alphard, affranto. « Ma sei proprio sicuro che le sia successo qualcosa? »
« Ne sono certo. Non si è mai comportata così. Io temo che abbia saputo qualcosa sulla morte di tuo nipote ».
Perseus non volle aggiungere altro. Gli sembrava già di violare qualcosa di estremamente intimo e privato quando, nonostante le porte chiuse e i suoi tentativi di non ascoltare, sentiva sua figlia piangere nel sonno e, a volte, invocare il nome del ragazzo.
Alphard fu assalito da un’emozione indescrivibile, ma cercò di controllarsi. Gli dispiaceva terribilmente per Rachel. Era sicuro che non meritasse tutto quello che le stava succedendo e lui avrebbe voluto fare qualcosa, anche se era impossibile.
« Non so se è il caso di chiedertelo, perché nemmeno tu stai bene, ma stamattina mi domandavo se potessi andarla a trovare una volta » disse Perseus, esitando. « A noi non vuole dire nulla, ma con te forse parlerebbe. In fondo eri lo zio di Regulus ».
« Certo che verrò » rispose Alphard ma, non potendo fare a meno di notare il tono con cui l’amico aveva pronunciato il nome di suo nipote, aggiunse: « Tu ce l’hai con lui, vero? »
Perseus distolse lo sguardo, nervoso.
« Ha tradito la fiducia di tutti noi, Alphard. E vedere mia figlia in quelle condizioni non mi aiuta ad essere più comprensivo. Mi dispiace per quello che gli è successo, davvero, ma la decisione di diventare un Tu-Sai-Cosa è stata sua ».
« Senti, non voglio giustificare Regulus. Io stesso l’ho rimproverato per essersi unito a Tu-Sai-Chi, ma si era pentito ed è morto proprio per questo motivo. Purtroppo è sempre stato convinto che quello che gli dicevano i suoi genitori fosse la verità assoluta, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro. Però ti assicuro che Regulus teneva molto a tua figlia e puoi credermi se ti dico che ha fatto di tutto per assicurarsi che lei non corresse rischi, nel caso in cui lui… »
Alphard non concluse la frase, ma Perseus non ebbe bisogno di sentire altro. Colpito dalle sue parole, dovette ammettere che non si sarebbe aspettato tanta cura nel proteggere Rachel da parte di quel ragazzo. Ma era una magra consolazione, pensò, perché sua figlia continuava a soffrire.
« Credo che siamo rimasti un po’ troppo » disse Alphard all’improvviso. « Non devi tornare a lavorare? »
Perseus diede un’occhiata all’orologio.
« Sì, la pausa è finita » confermò. « Allora… grazie ».
« Di nulla. Sei sicuro che Rachel vorrà parlare con me di quello che le è successo? »
Perseus esitò per parecchie volte, e infine scosse la testa, disperato.
« Lo spero » concluse.
 
 
« Tua madre mi ha detto che ti avrei trovata qui. Come stai? »
« Bene, grazie ».
Alphard le si avvicinò, affatto scoraggiato dalla risposta gelida.
« Che ne dici di fare una passeggiata sulla spiaggia? Oggi il mare è pure calmo » propose.
« N-no » rispose Rachel, rabbrividendo al solo pensiero della distesa d’acqua gelata sul retro della casa. Preferiva rimanere al sicuro in camera sua.
La ragazza lanciò un’occhiata fuori dalla finestra: il sole stava già tramontando. Aveva trascorso un’intera giornata senza fare nulla. Si sarebbe dovuta presentare al lavoro e al quartier generale dell’Ordine della Fenice, ma non se l’era proprio sentita, non dopo quello che Kreacher le aveva raccontato.
Il solo ricordo di quella conversazione le provocava brividi ghiacciati che le percorrevano la schiena. Da un paio di notti non riusciva a chiudere occhio, e quando si addormentava il suo sonno era popolato di incubi e visioni di cadaveri che tendevano le braccia scheletriche verso di lei, nel tentativo di soffocarla.
Nemmeno Kreacher sapeva che cosa avesse di speciale il medaglione che Regulus aveva voluto recuperare in quella caverna maledetta, ma a quel punto non le interessava quasi più. Ormai non faceva che pensare a quello che lui aveva affrontato spontaneamente, e una rabbia mista ad ammirazione e orgoglio le ottenebrava la mente.
Si sentiva fiera di lui, come non avrebbe mai pensato di poter essere. Regulus aveva affrontato la morte a testa alta, non fuggendo dai suoi assassini, dimostrando di aver sempre nascosto un coraggio incredibile.
Rachel tuttavia era anche furibonda, perché non riusciva ad accettare che avesse ordinato a Kreacher di andarsene senza di lui. Se solo gli avesse chiesto di Smaterializzarlo via, invece di cacciarlo…
« Se vuoi, tolgo il disturbo » disse Alphard, senza alcuna traccia di risentimento nella voce, ma Rachel si sentì ugualmente in colpa.
« No, scusi… sono soltanto… » balbettò, senza sapere nemmeno cosa dire e alzandosi in piedi.
« Non preoccuparti. Piuttosto, i tuoi genitori sono molto preoccupati per te, lo sai? Dovresti sfogarti un po’ ».
Rachel scosse la testa, depressa. Riusciva a mala pena a capacitarsi del segreto che era costretta a  serbare.
« Per caso hai scoperto qualcosa sulla morte di Regulus? »
Lei sussultò e impallidì, cercando disperatamente di non guardarlo negli occhi. Non poteva dirglielo: aveva promesso a Kreacher che avrebbe mantenuto la parola. In effetti Alphard stava invecchiando, e lei non voleva che alla sua età subisse uno shock del genere. Poteva essere anche pericoloso.
« No, ho solo un attimo di scoraggiamento » mentì. « Mi riprenderò presto ».
Alphard non sembrava molto convinto ma non insisté. Al contrario, fu Rachel a parlare di nuovo.
« Non c’è un modo per riportarlo indietro, vero? » domandò ad un certo punto, sentendosi gli occhi umidi. Vide l’espressione impietosita di Alphard e distolse lo sguardo in fretta.
« Non si possono fare resuscitare i morti, dovresti saperlo » rispose lui, con il tono più cauto possibile.
Rachel annuì. Ovviamente lo sapeva. La sua era una domanda stupida e inutile. Se solo gli avesse impedito di andarsene, l’ultima volta che si erano incontrati, Regulus sarebbe stato ancora vivo. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per poter tornare indietro e cambiare il passato, qualsiasi cosa…
Continuò a pensarci per alcuni istanti, sentendosi inspiegabilmente tesa, come se si stesse preparando all’arrivo di una tempesta improvvisa.
E, qualche secondo dopo, un’idea folle, assurda e al tempo stesso magnifica le attraversò la mente come un fulmine a ciel sereno. Sul momento rimase immobile, ad ascoltare il cuore che le aveva iniziato a battere all’impazzata. Infine si sentì invadere da una sensazione che non provava da settimane, talmente meravigliosa da lasciarla del tutto inebetita: la speranza.
Perché non ci ho mai pensato? si chiese.
Alphard dovette notare il suo improvviso cambio d’espressione, perché la guardò con aria interrogativa. Lei ricambiò lo sguardo, con il viso rosso per l’emozione. Non si era neanche accorta di averlo afferrato per un polso.
Rachel provò a parlare ma non riuscì ad emettere un singolo suono. Così cercò di prendere fiato, con il cuore che le martellava nel petto e il cervello annebbiato dallo shock.
« Neanche tornando indietro nel tempo? » aggiunse, dopo essersi schiarita la voce, rotta dall’emozione.
Lui reagì in un modo strano. All’inizio impallidì, ma poi si affrettò a rispondere con una certa urgenza:
« Rachel, no. Non possiamo farlo. Dobbiamo rassegnarci e imparare a convivere con la realtà: Regulus è morto, e niente potrà farlo tornare indietro ».
Se fosse stata in una condizione di normalità, Rachel si sarebbe preoccupata, perché Alphard aveva un’espressione furente e amareggiata. Ma al momento non si trovava per niente in uno stato di normalità.
« Perché no? Ha detto che i morti non possono tornare in vita, ma se tornassimo indietro nel tempo in cui lui era vivo, potremo riuscirci, giusto? Esiste un modo per cambiare il passato? » chiese, tremando dalla testa ai piedi.
Lui esitò, cercando di calmarsi.
« Ci sono le Giratempo, che permettono di tornare indietro e modificare gli eventi passati. Ma i viaggi temporali sono pericolosissimi: chi li intraprende potrebbe provocare conseguenze inimmaginabili. È sempre meglio lasciare le cose come stanno ».
Rachel lo guardò, delusa. Come poteva rifiutare almeno di provarci?
« Ma… lei era un Indicibile, dovrebbe sapere tutto su queste cose e quindi anche come si possono fare viaggi nel tempo senza correre rischi » insisté, testarda.
Alphard sospirò.
« Non è così semplice. E comunque, anche se decidessimo di farlo, in questo caso sarebbe impossibile, perché nessuno sa dove si trovava Regulus quando è stato ucciso ».
Lei si sentì sbiancare all’improvviso, mentre l’immagine di un lago sotterraneo popolato di Inferi le invadeva la mente.
Aveva promesso a Kreacher che non avrebbe riferito mai a nessuno quello che lui le aveva raccontato. Anche se le faceva male pensare che la maggior parte delle persone ritenesse che Regulus fosse morto mentre scappava da Voldemort, era disposta ad essere l’unica a conoscere la verità. Ma adesso si trovava di fronte ad un bivio: restare in silenzio e rinunciare alla remota possibilità di salvarlo, oppure parlare?
« Si potrebbe tornare al momento in cui l’ho visto l’ultima volta, e convincerlo a nascondersi » disse, nel tentativo di trovare una soluzione alternativa.
« E se dopo averti salutata Regulus avesse salvato la vita di qualcuno? Se tu lo facessi nascondere, lui non potrebbe aiutare nessuno. Sacrificheresti un’altra vita per riavere la sua? » chiese Alphard, con un tono abbastanza fermo e deciso.
Rachel rabbrividì e si affrettò a negare con un cenno. Lui aveva ragione: non sapeva cosa aveva fatto Regulus prima di andare nella caverna. Non esisteva una terza possibilità: doveva scegliere per forza.
« Come ti ho già detto, non sapresti dove andare » continuò Alphard, non accortosi del tumulto interiore che la ragazza stava affrontando. « E molto probabilmente è stato ucciso, non so se da Tu-Sai-Chi o da uno dei Mangiamorte. Comunque sia, come pretendi di impedirlo senza che il suo assassino se ne accorga? È irrealizzabile, quindi per favore » e lo disse con una certa fermezza, « non pensarci più ».
Rachel si accorse che le proprie mani tremavano ancora per l’agitazione. Kreacher era stato chiaro: nessuno della famiglia Black doveva sapere cosa fosse successo, per ordine di Regulus. Ma ora che forse aveva la possibilità di salvarlo, non sapeva se sarebbe stato saggio tenere per sé tutto quanto.
« E se invece sapessi come e dove è morto? » sussurrò, sperando dal più profondo del cuore di fare la cosa giusta.
Alphard la guardò con stupore, che si trasformò presto in qualcosa di molto simile al panico.
« Che significa? Tu sai cosa gli è successo? » le chiese con forza.
« Io… » esitò lei, chinando la testa.
« Se hai saputo qualcosa, dimmi di cosa si tratta. Non posso vivere con questo dubbio, senza sapere cosa davvero gli è accaduto » insisté Alphard.
A Rachel fece molta pena: la sofferenza lo faceva sembrare molto più vecchio della sua età. Ma non voleva che il sacrificio di Regulus fosse stato vano: era morto in solitudine per tenere al sicuro tutti loro, e lei sapeva già troppo per potersi considerare al sicuro.
« Mi dispiace, ma non posso. Ho dato la mia parola che non lo avrei raccontato. Le basti sapere che so dove e quando è successo, e che potremmo riuscire a salvarlo senza farci vedere da nessuno » disse, e mentre parlava tutto parve aggiustarsi, come un puzzle che finalmente ricomponeva tutti i pezzi al loro posto: Regulus aveva ordinato a Kreacher di andarsene, e l’elfo si era Smaterializzato prima che lui morisse… se solo avessero potuto sfruttare quei pochi minuti, o secondi, in cui sarebbe stato completamente solo con gli Inferi…
« Ma… »
« La prego, Regulus non voleva farlo sapere per un buon motivo. Si fidi di me e basta ».
Alphard tacque per parecchi minuti, chiaramente indeciso sul da farsi. Era evidente che stesse cercando di non farsi prendere dall’entusiasmo ma di ragionare con lucidità. Infine scosse il capo, disilluso.
« Adesso ascoltami attentamente, per favore » le disse, con un tono molto più fermo del normale.
Lei obbedì: cercando di controllare il tremore che la aveva assalita, si appoggiò con la schiena alla parete, a braccia conserte, e osservò Alphard iniziare a camminare avanti e indietro per la stanza.
« C’è un motivo » esordì lui, « se i viaggi temporali non possono essere compiuti da chiunque. Esiste una legislazione speciale su questo argomento. Non si deve assolutamente modificare il corso del tempo: è una delle leggi magiche fondamentali. Per ottenere il permesso di utilizzare una Giratempo si deve avere un permesso del Ministero della Magia. Questo permesso viene accordato solo per motivi particolari e soltanto a persone affidabili e che abbiano giurato di utilizzare la Giratempo unicamente per quei motivi, non per altri. Questa persona deve avere un garante altrettanto affidabile, e ti assicuro che la commissione dell’Ufficio Misteri che si occupa di concedere i permessi è molto severa. Di sicuro, non darebbero l’autorizzazione e tornare indietro nel tempo per salvare una vita ».
« Ma… perché? Insomma, so che le Giratempo vengono usate per motivi molto meno importanti » protestò Rachel.
« Perché non sai cosa potrebbe succedere. Potresti morire per errore o sconvolgere il corso della storia. Se per qualche assurdo motivo la morte di Regulus fosse importante per il futuro del mondo magico, tu rischieresti di vanificarla. Non puoi sapere quali saranno le conseguenze di certe azioni ».
« E allora che cosa faremo? Resteremo con le mani in mano pur sapendo che potremmo avere una possibilità di salvarlo? » ribatté Rachel, decisa a non cedere. « E se è vero che non possiamo conoscere le conseguenze delle nostre azioni, non è detto che un mio intervento avrebbe risultati negativi. Anzi, è chiaro che Regulus aveva scoperto qualcosa di molto importante, che potrebbe impedire a Lei-Sa-Chi di conquistare il potere. Ha detto anche lei che ci ha pensato. Perché adesso sta cercando di convincermi che sia uno sbaglio? »
Alphard tacque. Rachel lo vide continuare a camminare avanti e indietro, immerso nelle proprie riflessioni. Si sentiva invasa da un’eccitazione palpabile, ma non voleva illudersi troppo: lui aveva ragione quando aveva elencato gli impedimenti alla buona riuscita della sua idea, ma sperava che in qualche modo si potessero aggirare.
 
A sua volta, Alphard era nervoso e agitato, e il dubbio cominciava a cogliere anche lui. Forse Rachel non aveva tutti i torti, pensò. Ora che avevano la possibilità concreta di tornare indietro nel tempo e salvare Regulus, doveva almeno provarci. Merlino solo sapeva quanto avrebbe desiderato abbracciare di nuovo suo nipote. La sofferenza per la sua perdita e il senso di colpa per essergli sopravvissuto non gli davano mai pace.
« Tu… sei davvero sicura di volerci provare? » le chiese. Non era certo di fare la cosa giusta. Sapeva quanto fosse rischioso intromettersi nel tempo.
« Sarei disposta a fare di tutto per riaverlo » rispose Rachel, con un tono estremamente deciso. « Ma le assicuro che se questo tentativo dovesse portare conseguenze negative per il mondo magico… vorrà dire che rinuncerò e me ne farò una ragione » aggiunse, nonostante quella promessa le costasse molto.
Alphard apprezzò il suo chiarimento, anche se sapeva che tra affermarlo e metterlo in pratica ci fosse una differenza abissale… e lo sapeva anche lei.
« Ne possiamo parlare » disse infine. « Ma aspetta a farti prendere dall’entusiasmo, non ti ho detto di sì. Devi sapere tutto quello che si rischia. E non è detto che ci riusciremmo, cerca di tenerlo sempre presente ».
Rachel annuì, trepidante. Alphard temette che fosse sul punto di cadere per terra per come le tremavano le ginocchia, ma lei tornò a sedersi sulla sedia. Aveva le lacrime agli occhi per la forte emozione e non riusciva a stare un attimo ferma.
Dopo essersi assicurato che nessun altro fosse nelle vicinanze della stanza, lui agitò la bacchetta, evocando un breve opuscolo.
« Prova a leggere questo. Non è molto impegnativo, ma credo che basti per farti capire che un viaggio nel tempo non è una cosa da compiere con superficialità ».
Rachel prese il libretto e lo aprì. Era scritto con una grafia chiara e ordinata e illustrato da figure di Giratempo e altri oggetti di cui non sospettava nemmeno l’esistenza.
Senza indugiare, iniziò a leggere una parte dell’introduzione.
 
Nel corso dei secoli, illustri maghi e Indicibili hanno disquisito riguardo ai viaggi temporali, formulando diverse teorie al riguardo, soprattutto sull’opportunità o meno di utilizzarli per evitare episodi negativi della storia della comunità magica e non magica.
La cosiddetta Questione dell’etica è sempre esistita, fin dal V secolo a.C. ma per secoli le Giratempo furono utilizzate spesso a sproposito, spesso con conseguenze tragiche: celebre è l’episodio della strega gelosa che tornò indietro nel tempo per impedire al marito di conoscere la sua presunta amante, ma uccise per errore proprio il coniuge e, una volta tornata nel presente, scoprì che i suoi cinque figli non erano mai nati.
La questione fu affrontata seriamente solo in occasione della terza riunione della Confederazione Internazionale dei Maghi, la cui delibera stabilì che l’affidamento delle Giratempo fosse a sola discrezione del Ministero della Magia. Inoltre, fu deciso che quasi in nessun caso fosse concesso interferire con il normale corso del tempo.
Nonostante questa decisione, il dibattito rimase acceso per decenni. In particolare, si formarono due correnti di pensiero opposte, quella dei Deterministi e quella dei cosiddetti Fatalisti.
I primi sostenevano che il futuro fosse determinato dalla volontà degli individui, e non a caso avevano adottato come motto l’antica massima babbana “Faber est suae quisque fortunae
.*
Secondo i Deterministi, quindi, interferire col tempo avrebbe effettivamente modificato il corso degli eventi, a prescindere dall’esito positivo o negativo di questi cambiamenti.
I Fatalisti invece erano convinti che esistesse una sorta di destino o volontà superiore, secondo la quale il futuro è già tutto predestinato, e quindi le interferenze nel tempo verrebbero in qualche modo impedite da questa forza d’inerzia superiore. In sintesi, se un fatto è destinato ad avvenire, avverrà comunque, in un modo o in un altro.
Tuttavia, nessuna di queste teorie è mai stata dimostrata con certezza…
 
Rachel alzò lo sguardo, confusa. Non aveva idea che intorno ai viaggi temporali ci fossero così tante opinioni differenti né che gli Indicibili si ponessero anche quel tipo di domande.
« E quindi » chiese, « lei a chi crede? »
« Personalmente, ho vissuto abbastanza da capire che sono proprio le azioni che compiamo a determinare il nostro futuro, ma questa è una mia idea. Ciascuna di queste teorie ha un riscontro in fatti realmente accaduti, ma che potrebbero essere soltanto coincidenze. Voglio che tu legga questa relazione per un motivo preciso: devi valutare tutti i rischi prima di decidere. Come vedi, i dubbi sui viaggi temporali sono molto lontani dall’essere risolti. Non sai cosa potrebbe succedere se decidessi di tornare indietro nel tempo. Regulus potrebbe morire in un altro modo, oppure potresti essere uccisa a tua volta ».
« Sono disposta a rischiare » rispose Rachel, cercando di assumere un tono deciso.
« E la tua famiglia? »
Lei s’incupì. I suoi genitori non avrebbero voluto che si imbarcasse in un’impresa così pericolosa.
« Non devono saperlo per forza » rispose sottovoce, e Alphard reagì con un certo disagio. Naturalmente Rachel lo capiva bene: acconsentire che facesse una cosa del genere sarebbe stata un’enorme responsabilità per lui, soprattutto ora che sembrava avere ripreso i rapporti con suo padre. « Ho già un piano. So come fare per impedire che succeda qualcosa di irrimediabile, sul serio ».
« Ma immagino che tu non voglia spiegarmelo nei dettagli, vero? »
« Non posso dirle cosa è successo a Regulus, ma se andrà tutto bene, sarà lui a parlarne con lei » rispose Rachel, e in quel momento si rese davvero conto di quello che aveva intenzione di fare: avrebbe potuto abbracciarlo di nuovo, gli avrebbe parlato, lo avrebbe avuto ancora una volta al suo fianco… forse.
 
Anche Alphard stava pensando la stessa identica cosa, ma si sforzava di rimanere lucido.
« Ci sarebbe ancora un problema. Come pensi di ottenere una Giratempo? » domandò.
Rachel si fece pensierosa e scosse la testa.
« Non so. Lei non era un Indicibile? Forse se la chiedesse lei… »
« No, non me concederebbero senza una spiegazione valida ».
« E non può trovarne una in un altro modo? »
« Tutte le Giratempo sono conservate all’Ufficio Misteri » disse Alphard e, quando notò l’espressione che si era dipinta sul viso della ragazza, aggiunse: « Sai qual è la pena minima per chi tenta di rubare qualcosa nell’Ufficio Misteri? Sei mesi ad Azkaban, come minimo ».
Rachel rabbrividì un’altra volta. Non aveva mai incontrato un Dissennatore fino a quel momento, ma quel poco che le era stato raccontato era bastato ad impressionarla. Sapeva che facevano rivivere continuamente i ricordi peggiori di una persona, e che la maggior parte dei detenuti di Azkaban impazziva o addirittura moriva dopo poco tempo.
Voleva davvero rinunciare a tutto, ora che stava quasi riuscendo ad andare avanti senza Regulus?
Non impiegò molto a rispondere. Era consapevole che in quel modo avrebbe messo di nuovo in gioco tutto, rischiando di perdere le poche cose che le erano rimaste. Ma per Regulus era decisa a fare questo e altro.
« Correrò il rischio » rispose. Poi, notando l’espressione esitante di Alphard, non poté fare a meno di aggiungere: « Se non se la sente, non si preoccupi, ci penserò io. Basta che mi dica come orientarmi dentro l’Ufficio Misteri ».
Alphard si sentì avvampare d’imbarazzo dopo aver sentito quelle parole, mentre una sensazione di dejà-vu gli faceva tornare in mente ricordi che avrebbe preferito cancellare. Quando mai aveva detto che la ragazza somigliava molto alla madre? In quel momento, gli sembrava piuttosto di avere davanti Perseus, con lo sguardo deluso che aveva assunto ogni volta in cui lui non aveva avuto il coraggio di prendere una decisione. Alphard non sopportava di essere guardato di nuovo con quell’espressione: gli ricordava tutte le proprie debolezze, e fu proprio questo a convincerlo.
« Non se ne parla, verrò con te. Conosco l’Ufficio Misteri come le mie tasche, ma per chi non c’è mai stato è pericoloso. Fai in modo di trovare un Mantello dell’Invisibilità abbastanza nuovo » le disse.
« Grazie, signor Black » disse Rachel, riconoscente.
« Tuo padre mi ucciderà » sospirò Alphard con una certa rassegnazione. « Sei proprio sicura di volerlo fare? »
« Sì » rispose lei, senza esitazioni. « E non si preoccupi per mio padre, ci penserò io a calmarlo ».
« Grazie, però voglio che tu prenda una decisione ponderata. So che sei in grado di stabilire il limite tra il tentativo che vogliamo mettere in pratica e un’intromissione troppo dannosa nel tempo. Ho fiducia nel tuo raziocinio e spero che tu prenda la decisione più giusta, se capirai di rischiare una catastrofe temporale ».
Rachel sapeva che Alphard le stesse dicendo qualcosa di molto importante e lo ascoltò con attenzione. Infine annuì, cercando di non farsi prendere dal panico: sperava di non ritrovarsi nella situazione di dover scegliere tra la propria felicità personale e il bene comune. Ma aveva promesso che il secondo sarebbe stato prioritario nelle proprie intenzioni ed era decisa a mantenere la promessa, sperando di esserne in grado
 « Prendi questo » aggiunse Alphard, porgendole il libretto che aveva letto poco prima. « Ti conviene leggerlo tutto, soprattutto il capitolo che spiega come funzionano le Giratempo. E un’ultima cosa: chiamami pure Alphard ».
« Ma… Ehm, d’accordo » rispose Rachel, stupita.
Prese il libretto e gli diede una rapida sfogliata, mentre il cuore iniziava a batterle all’impazzata: era sicura che sarebbero riusciti a salvarlo. Da brava Serpeverde, sapeva che quando voleva una cosa, alla fine la otteneva, e quello di salvare Regulus era il suo desiderio più grande. Presto lo avrebbe avuto di nuovo al suo fianco… e quella volta non lo avrebbe più lasciato andare via.

* "Ognuno è artefice del proprio destino" (secondo Sallustio è una frase di Appio Claudio Cieco)

*Angolo autrice*
Allora, in questo capitolo si spiega praticamente tutto quello che avevo in mente fin dall'inizio! ^^ Ero partita con l'idea di inventare chissà quale congegno magico, ma la Rowling mi ha già offerto la soluzione su un piatto d'argento, e mi sarebbe bastato saperla sfruttare per arrivare dove volevo senza inventare cose assurde che avrei rischiato di non saper gestire bene.
L'idea non è proprio originalissima, però l'importante per me è che siate arrivati a questo capitolo pensando: "Non ci avevo pensato!" (o avevate già capito? =S )
Siete liberi di lanciarmi pomodori se l'idea vi fa schifo! XD

Per quanto riguarda il libro che Rachel legge, ovviamente ho inventato tutto, ma io gli Indicibili me li immagino così, un po' maghi e un po' filosofi, visto che studiano i misteri del mondo. La citazione latina ce l'ho messa semplicemente per dare un'aria più "professionale" a quello che altrimenti sembrerebbe un tema di scuola! XD
Mi sono anche creata qualche problema "etico" della serie: chi può decidere chi deve vivere o chi deve morire? (Sì, io mi creo anche questo tipo di problemi -.-") però alla fine nessuno si è mai chiesto se fosse destino che Fierobecco morisse o no, quindi mi sono detta di lasciar perdere le pare mentali e proseguire così!

Altra cosa, magari qualcuno potrebbe pensare che Alphard, essendo più maturo, avrebbe dovuto comportarsi in modo più "saggio" e convincere Rachel che il rischio di intromettersi nel tempo sarebbe stato troppo grosso rispetto alla remota possibilità di salvare Regulus, ma in fondo è un essere umano anche lui. Anche Silente, nonostante la sua veneranda età e la sua esperienza, praticamente si suicida quando usa la Pietra della Resurrezione. Credo che quando si tratta di un argomento come la morte, torniamo tutti un po' bambini e immaturi. E poi Alphard a volte è un po' incosciente, caratteristica che proprio Sirius ha ereditato da lui! XD
Insomma, questo capitolo l'ho scritto e riscritto per settimane, ci ho sbattuto la testa mille volte, e ogni volta non mi andava bene, perciò spero che non sia venuto una schifezza ç__ç

Alohomora: grazie per quello che hai detto sulla tua esperienza personale. Vedendo i Paciock e i Potter Rachel sente sia la mancanza di ciò che ha perso sia di quello che non ha mai avuto ma che
sperava di ottenere un giorno. Del resto, essendo cresciuta in una famiglia serena, ci tiene a crearsene una propria, anche se sa di non essere abbastanza matura!
nefertari83: non te l'aspettavi? Meno male, almeno ho saputo mantenere la suspance! XD
Nymphy Lupin: in effetti, povero Kreacher, fa una gran pena anche a me quando deve fare qualcosa contro la sua volontà! Doveva essere Rachel a dire a Sirius che Regulus teneva a lui, e viceversa: loro non se lo sarebbero mai detti, testardi e orgogliosi come sono!
Beatrix Bonnie: eccolo qua, l'ormai famigerato capitolo 9! Capisci perché mi ha creato un sacco di problemi? E' giuto salvare un personaggio e non altri? Insomma, ero in piena crisi etica! XD Anche io ho difficoltà a immaginare James così... <_< L'anello dei Black Rachel lo conserva gelosamente (e guai a chi lo tocca!) però forse posso farti un disegno!
lyrapotter: mi sa che a te avevo già accennato qualcosa sul viaggio temporale, via email. No, non arrabbiarti! XD Quando avrò concluso questa parte in cui il salvataggio di Regulus ha la priorità, mi occuperò di Remus, promesso! Anche io adoro Fabian e Gideon, mi mettono allegria!
Lenobia: sono contentissima di aver reso Rachel umana, ci tengo molto. Cercherò di trattare meglio Voldemort, allora! XD Tranquilla, non manca poi molto al momento in cui Regulus e Sirius si vedranno di nuovo. Mi viene un sorriso ebete tutte le volte che ci penso, ma cercherò di non farmi trascinare e di lasciarli sempre IC, naturalmente!
Lellas92: ops, la tua coscienza mette paura! XD Però diciamo che ha detto cose molto simili a quello che direbbe la mia, il che è grave perché io la patente ce l'ho da 3 anni... Il fatto è che non mi piace guidare, preferisco andare a piedi! XD Spero che questo capitolo sia Juliasco (XD) e non orribile! Parla di James quanto vuoi, così mi tengo allenata! XD
_Mary: hai avuto quasi tutte le risposte in questo capitolo, ma spero che non ti facciano schifo u.u  Io credo che se scrivessi su Draco lo renderei ridicolo e verrei uccisa da quelle che lo considerano figo e coraggioso ಠ_ಠ (lo ammetto, non vedevo l'ora di usare questa faccina!) Lo so, i Tassorosso sono i più snobbati, ma ci sarà anche Ted a far loro onore!
Penny Black: è ovvio che se James non avesse avuto quelle qualità, non sarebbe cambiato nemmeno con la morte dei genitori. Un'altra persona si sarebbe incattivita. Anche io salverei tutti, ma sarebbe irrealistico... ç_ç Ah, mi è venuto il dubbio che quella frase sulla felicità per chi non la merita avrebbe creato incomprensioni: Rachel lo stava pensando in modo molto generale, non si riferiva ai Paciock e ai Potter, che non le hanno fatto nulla! ^^ Regulus e Sirius si riavvicineranno, però dovranno anche fare i conti con le loro differenze... ma molte delle loro discussioni saranno più comiche che altro! XD
Circe: sono commossa! ç__ç Anzi, mi fai commuovere ogni volta, ma stavolta hai superato te stessa! Rachel è molto più estroversa e decisa di me, però per altri aspetti ha qualcosa del mio carattere. Di solito quando esprime un'opinione dice quello che penso io. Era proprio quello che volevo, descriverla meglio qui che altrove, anche perché nelle fic precedenti di solito scrivevo dal punto di vista di Regulus! *-* E sì, lui in effetti è il mio ragazzo ideale! XD
Mirwen: spero che ti sia divertita! Non sono mai stata al Lucca Comics ma deve essere divertente! La verità per ora è sempre quella del canon, ma la Giratempo cambierà le cose!
malandrina4ever: ho scritto il capitolo in cui torna Regulus u.u *malandrina sviene* Scusa, non avrei dovuto dirtelo così! *risata sadica: buahahaha!* Mi perdoni? Ci perdoniamo a vicenda e il problema è risolto XD E sarai giustificata se ripeterai "Regulus" mille volte, anzi, ti capisco u.u  Lui sta bene e ti manda tanti saluti! ^^ Dice anche che vi vedrete nel capitolo 11, anche se Lui sarà un po' sotto shock per dare retta a chicchessia (una delle prime cose che dirà è: "Dov'è il medaglione?" -.-")
DubheBlack: nel quinto libro Kreacher ripete in continuazione gli insulti a Hermione e gli altri, quindi ho fatto anche io il tuo ragionamento. Hao visto giusto, anche Alphard ha confabulato con Rachel, ma Kreacher sarà essenziale perché solo lui sa dove andare e soprattutto può andarci!
sweetophelia: proprio perché è una what if, molte cose cambieranno, anche se ancora non ho deciso cosa. Visto che sono sempre stata affezionata al canon, ho paura di esagerare! Il racconto di Kreacher era uguale a quello che già conosciamo, quindi non l'ho descritto! =)
meissa_s: già che ci sono ti ringrazio qui anche per la recensione alla storia su Marius! Questi capitoli saranno più su Rachel, Alphard (e Regulus! XD) ma poi approfondirò molto l'Ordine della Fenice. Non posso essere più che d'accordo con quello che hai detto sulla media di bene e male nelle Case! Ah, la tua email mi è arrivata, e ti ringrazio!! Se vuoi posso consigliarti qualche storia su Sirius, magari qualcuna potrebbe piacerti. Ti manderò un'email al riguado il prima possibile!

  
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