Capitolo 15
Dopo
quella mattina
cercai con tutte le mie forze di tenere le dovute distanze dal conte,
per quel
motivo passò qualche giorno prima che io ed Edward ci
scambiammo di nuovo
qualche parola. La mia voglia di parlargli , di toccarlo , di averlo
cresceva
ogni giorno ma mai mi ero azzardata a lasciarmi andare . Dovevo stargli
lontano, anche se sentivo il suo sguardo ad ogni passo che facevo, il
suo tocco
ogni volta che facevamo passeggiate con Rose e Alice. Appena sentivo il
suo
calore, dimenticavo chi ero, dov’ero e cosa stavo facendo.
Una leggera
pressione del dito sulla mia mano era in grado di mandarmi in paradiso,
non
osavo immaginare cosa qualsiasi altra attenzione da parte sua avrebbe
potuto
creare.
Tutte
le mattine a
colazione evitavo il suo sguardo e prima di entrare in biblioteca
subito dopo
il pranzo , mandavo sempre Angela a controllare che non ci fosse
nessuno , il
secondo giorno di “castigo” scoprii in
realtà che il conte dopo pranzo spariva
con il suo cavallo diretto al paese. Cosa facesse sarebbe stato sempre
un
mistero per me.
I
procedimenti della
festa avanzavano , grazie soprattutto ad Alice e Rose che presto
sarebbe state
raggiunte dai rispettivi futuri mariti . La casa era piena di gente che andava e
veniva e ogni tanto
Charlie si arrabbiava con qualche domestica che non faceva bene il suo
compito,
era pieno di lavoro anche lui e probabilmente quello era il suo unico
modo di
sfogarsi.
Mentre un pomeriggio stavo
passeggiando nel
roseto attenta a notare se ci fosse qualche fiore appassito o meno ,
una carrozza
disturbò il silenzio della tenuta. Era una carrozza elegante
e l’uomo che ne
uscì sembrava un signorotto altezzoso e antipatico, lo notai
anche dal modo in
cui arrotolava la fine dei folti baffi.
Andai
a salutare
l’uomo scoprendo che
era venuto per me e
che a mandarlo era stato il marchese Jacob Black.
“sono
il dottor. Volturi
e devo visitare la contessa Isabella Swan per certificarne la sua
purezza” rimasi
sconvolta da quelle parole e senza
pensarci troppo mi chiusi nella sala pranzo cominciando ad urlare ,
pronunciando parole senza senso e accasciandomi sulla piccola poltrona
,
piangendo.
Non
so quanto tempo
passò, ma a svegliarmi fu il conte Cullen che con
preoccupazione mi accarezzava
il viso. “Isabella, cosa vi è successo?”,
non sapeva niente di quel dottore che era appena arrivato,
forse Charlie
aveva avuto il coraggio di mandarlo via, “parlatemi
Isabella”, continuava a
dire il Conte , come se notasse lo stato catatonico in cui ero caduta.
Avrei
voluto
davvero non svegliarmi più , ma cominciai a piangere e corsi
immediatamente
fuori da quella stanza in
un attimo le
sue braccia forti mi strinsero "non scappare Bella, non fuggire da
me".
Mi
girai verso di
lui e lo strinsi forte, vogliosa di sentire il suo calore, il suo odore
. “un
uomo vuole visitarmi” dissi tra i singhiozzi sempre
più forti “vuo..le sapere ,
se sono …” non finii nemmeno di parlare che la sua
presa divenne più forte fino
a farmi mancare il respiro.
Dal
suo respiro
accelerato capii che era arrabbiato, ma non riuscii a smettere di
stringerlo ,
bisognosa di quel contatto. “come osa?” disse
sottovoce “come può fare una cosa
del genere? è ignobile!” si staccò
bruscamente da me e si diresse verso le
scale .
Ero
ancora
disorientata dal suo gesto brusco che non capii cosa stesse succedendo
fino a
quando Alice e Rose non mi chiamarono per andare di corsa nella
biblioteca.
Edward
stava
urlando contro il dottore, Charlie cercava di intromettersi dicendo che
una
simile richiesta da parte di Jacob era normale. Rimasi lì
ferma sulla porta tra
le braccia di Rosalie , pensando di aver ormai perso la mia
dignità di donna .
---
La
visita durò
pochissimo, ma le silenziose lacrime che ricoprirono il mio viso mi
fecero
compagnia fino a tarda notte. Era la prima volta che mi mostravo ad un
uomo, un
uomo che già dal primo sguardo non mi piaceva, un uomo che
pur facendo il suo
lavoro, con le sue grandi mani aveva accarezzato le mie cosce senza
pudore .
Ero stata silenziosa e avevo trattenuto i singhiozzi fino a quando non
se n’era
andato dicendo “il marchese Jacob Black sarà
felice, la sua mogliettina non è mai
stata violata”.
Charlie
passò più
di qualche volta per vedere come mi sentissi, ma non feci mai aprire la
porta
dela mia stanza ne da Alice ne da Rose che mi fecero compagnia fino a
quando
non mi addormentai.
Il
mattino
successivo fu un risveglio inaspettato, a stringermi nel mio letto
c’era il
conte Cullen che delicatamente mi accarezzava i capelli. Non sapevo
come era
entrato o come aveva fatto a non farsi sentire. Ma appoggiai una mano
sulla sua
e lo strinsi forte a me, sperando che quei pochi attimi di paradiso mi
sarebbero bastati fino al giorno della festa.
“buongiorno
, mia Bella”, quelle parole sarebbero per sempre rimaste in
me, avrei
“Siete
adorabile
quando dormite, vi ho osservato per così tanto tempo ieri
sera che mi sono
addormentato. Spero non vi dispiaccia troppo” , non risposi
ed alzandomi dal
letto lo guardi dritto negli occhi.
“vi
ringrazio
conte, mi avete sostenuta durante la notte, non so come avrei fatto se
anche
Alice e Rose non ci sarebbero state. Vorrei poter dimenticare
“ le lacrime
cominciarono a bagnarmi il viso e le su braccia mi strinsero forte. Non so cosa successe ma le
nostre labbra improvvisamente
si ritrovarono unite e le
nostre mani intrecciate come due amanti ritrovati dopo
mesi di lontananza.
Forse potevo far diventare quell’attimo di paradiso qualcosa di più.
---
EDIT: LA STORIA è STATA SOSPESA. ANDATE SUL BLOG PER SAPERE TUTTO!!
Sono tornata! Capitolo ricco di cambiamenti, in primis il comportamento di Bella, dopo la visita cambia idea, mi sembra palese il perché no? Comunque che ne pensate? Fatemi sapere! Vi lascio la blog per futuri spoiler. http://giadina90z.blogspot.com/
Ringrazio
Federob e chi passa a lasciare un
commento. Grazie ancora!