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Autore: _Hanna_    16/11/2010    0 recensioni
Questa è la rielaborazione di una FF che creai e postai qui circa 3 anni orsono. Ho deciso di modificarla e continuarla,dato che la lasciai incompleta per svariati motivi. Si tratta comunque di una storia che precede il 3° libro di HP: la vita di Sirius Black prima e dopo la fuga da Azkaban. Spero sia di vostro gradimento e che commentiate in tanti,buona lettura ^_^
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Quella bestiaccia era ancora viva,ogni sua ferita sparita,dissolta. Come poteva spiegarsi un fatto del genere? Eppure l'aveva ridotta peggio che uno straccio.
E,come se non bastasse,Sirius non riusciva nemmeno a muoversi e si sentiva come avvolto da una bolla di sapone,dove ogni rumore gli giungeva ovattato e confuso,lontano.
Lontano però non era.
Tutto stava accadendo proprio lì,ad una manciata di passi da lui,dannatamente vicino.
E reale,anche.
C'era anche Hanna,era a lei che la bestia stava puntando. La raggiunse con poche falcate,le fu addosso e in un istante l'aveva afferrata poco civilmente,portandosela all'altezza di quel forno putrido che era la sua bocca. Ululò trionfale,schernì Sirius,che ancora assisteva inerme alla scena.
Poi cominciò a dissolversi.
Sì,si stava proprio dissolvendo.
I contorni della bestia stavano infatti sbiadendo a poco a poco,fino a divenire trasparenti ed impalpabili alla stregua del fumo.
La sua forma mutò all'improvviso.
Una mano grigia e avvizzita era stretta intorno al collo di Hanna,che giaceva priva di sensi.
Pelle di morte a contatto con un essere ancora in vita.
Il Dissennatore tese la mano libera fino al logoro cappuccio che gli ricopriva il capo e lo tirò,mostrando la scena orripilante che vi nascondeva al di sotto.
La bocca spalancata e rantolante parve fremere: il solo pensiero di avere a portata di mano un'anima così pura e piena di speranza,rese la creatura oscenamente estasiata.
Strinse così la presa sul collo ormai latteo,privo di una qualsiasi parvenza di vita,della strega.
Sirius era sempre vicino,avrebbe voluto impedire lo scempio che il Dissennatore stava per compiere,ma nessun muscolo obbediva ai suoi comandi...

"NO!"
il mago balzò a sedere,il respiro corto. Nè il Dissennatore,nè tantomeno Hanna erano nel bosco; lui stesso non era più nel bosco. Girò svariate volte lo sguardo prima di rendersi conto di aver soltanto preso parte ad un tremendo incubo.
Era in casa,al caldo e all'asciutto,seduto su di un letto a due piazze fornito di candide lenzuola profumate di fresco. Alla sua destra,contro la parete,c'era uno specchio: Sirius osservò il proprio riflesso e notò che ogni ferita era stata ripulita e medicata.
Compresa quella sul petto,ora avvolto in morbide bende bianche almeno quanto le lenzuola.
Distrattamente,ne sfiorò la superficie coi polpastrelli,mentre la sua mente volava via,lontano dalle mura della casa di Cervantes. Ora,come poche settimane prima,si trovava in una situazione analoga: quando fuggì da Azkaban e rimase ferito a causa di un'automobile Babbana,fu Hanna a trovarlo in strada e a prendersi cura di lui. Quella sera,invece che con l'auto,si era scontrato con una bestiaccia puzzolente.
L'unico particolare a restare immutato era lei.
Lei,che con le sue cure l'aveva riportato in vita.
Sospirò. L'aiuto della strega nella sua personalissima crociata si stava rivelando prezioso ed indispensabile,ma si rendeva sempre più conto che la stava esponendo a troppi pericoli. Ministero,Auror,Dissennatori e persino un lupo mal cresciuto; mancava solo uno scontro con un Mangiamorte,o meglio con Voldemort in persona,poi sì che sarebbero stati a posto.
Infine non voleva che Hanna divenisse una reietta come lui.
Magari,una volta riconosciuto innocente e di conseguenza libero,avrebbe potuto frequentare normalmente la ragazza.
Ebete,sorrise al pensiero.

"Sirius! Come stai? Ti fa male la ferita? Ti ho sentito gridare!"
Hanna entrò nella stanza,preoccupatissima,riempiendolo di domande e riportandolo -momentaneamente- sulla terra.

"Sto bene,la ferita fa male e sì,ho gridato. Ma Hanna,tranquilla,era solo un incubo!"
scherzò,facendole l'elenco delle risposte. Era vero,la ferita gli doleva parecchio e persino ridere lo affaticava.

"Ah,meno male. Comunque il... il mostro è morto. Sei riuscito a morderlo alla carotide."
sorrise lei,sollevata ma anche mesta. Si mosse verso il letto dove,con occhio critico,si mise ad osservare le ferite di Sirius,il quale,di rimando,si mise ad osservare lei.

"Uao,l'ho conciato per le feste! Ahia!"
esclamò o perlomeno così tento di fare. Il suo benessere interiore faceva letteralmente a pugni coi dolori che sentiva fisicamente: infatti,l'aver riso ancora gli aveva provocato l'ennesima,lancinante fitta al petto.
Hanna si sedette subito accanto a lui,sul bordo del letto,a controllare le bende.

"Non stancarti troppo,la ferita potrebbe riaprirsi."
"Giusto. Tu,piuttosto,come stai?"
chiese Sirius,adagiandosi pigro contro i cuscini che stavano tra la sua schiena e la spalliera del letto. Hanna,che intanto gli stava versando dell'acqua presa dal comodino accanto a lei,sorrise.

"Ho riportato solo qualche graffio ed un brutto mal di schiena,oltre che un grosso spavento."
rispose,tornando a guardarlo.

"Non avresti dovuto uscire di casa,sei stata un'incosciente."
la voce del mago era ferma,la sua espressione seria. Il sorriso della ragazza invece si spense di colpo e poggiò con un tonfo sordo la caraffa di nuovo sul comodino.

"Pensavi davvero che me ne sarei stata chiusa in casa,sapendo che tu eri fuori ad affrontare quella cosa?"
"Sì,pensavo avresti mantenuto la promessa."
"E' stato pericoloso per me almeno quanto lo è stato per me!"
sibilò,la voce leggermente alterata.
L'aveva fatta incazzare ancora una volta. Possibile che ci riuscisse sempre?
Eppure altro non cercava che tenerla fuori pericolo,senza però mai atteggiarsi ad eroe della situazione.
Voleva semplicemente proteggerla.
Sirius non rispose,scosse solo la testa corvina quando fu Hanna a riprendere la parola.

"Poteva accaderti di tutto! Grazie a Dio sei uscito vivo dallo scontro,ma hai una ferita spaventosa. Quel mostro poteva colpiri al cuore!"
Il mago sollevò il capo,gli occhi d'argento fissi sulla ragazza.
Di nuovo aveva quell'espressione accorata,accompagnata da quel buffo modo di gesticolare di cui faceva sfoggio ogni qual volta si trovava a discutere su un argomento a cui era particolarmente affezionata,o quando era davvero incazzata.
Ridacchiò e,sempre rimandendo disteso,levò il braccio per afferrare al volo la piccola mano di Hanna.
Se la portò al petto,esattamente sopra il cuore.
La strega sembrò perdere la voce,spiazzata da quel gesto improvviso e strano.

"Beh,non l'avrà colpito lui,ma di sicuro qui l'ha fatto qualcun'altro."
mormorò Sirius. Per Merlino,era dannatamente serio.
Nessun sorrisetto malizioso gli attraversava le labbra,nessun pensiero malevolo gli riempiva la mente.
Strinse di più la mano di Hanna e,senza farle male o forzarla,la tirò piano verso di sè.
Lui,un fuggitivo,un disperato con nessun altro scopo se non una spietata vendetta,nemmeno lontanamente aveva immaginato di trovarsi in una situazione del genere.
Per dodici anni aveva vissuto a metà,anzi no.
Per dodici anni aveva vissuto... morto.
Ad Azkaban andava avanti per inerzia,forse per abitudine e pensava sempre e solo al momento in cui avrebbe messo le mani su Minus. Solo dopo averlo eliminato,magari si sarebbe sentito meglio.
Ma quanto tempo ci avrebbe messo per trovarlo?
Quanti anni ancora avrebbe dovuto trascorrere come un condannato?
Innocente sì,ma non libero e ciò contibuiva ad ucciderlo.

Invece aveva trovato lei.
In verità era stato l'esatto contrario,ma chissene.
Trovarla era stato come rinascere,persino il bruciore che in quel momento aveva alle ferite sembrava svanito. Stava maledettamente bene,con nessuna si era mai sentito così... strano.
In passato,soprattutto ai tempi di Hogwarts,le donne per lui erano più o meno paragonabili ad un passatempo. Erano banali trofei da aggiungere alla propria collezione.
C'era da precisare però che non era lui ad appendersi alle sottane delle streghe,no,erano loro che lo seguivano.
Meglio,lo braccavano.
Addirittura a scuola gli avevano dedicato un fan club. Stupido,nevvero?
Stupido sì,con Hanna si sentiva infinitamente stupido.
Gongolante,piacevolmente stupito almeno quanto un bimbo che tra i balocchi di Natale ha appena trovato il suo giocattolo preferito. Con la sola differenza che lui tra le mani non aveva un gioco,bensì qualcosa di ben più importante e prezioso.
Qualcosa da difendere... e da amare,perchè no?

*
I loro volti erano a minima distanza,i nasi si sfioravano appena. Sirius temè per un istante che Hanna lo respingesse e gli rifilasse una sberla da un momento all'altro ma,oltre che un vago e delicato rossore sulle sue gote,non notò segni di rifiuto.
Catturò con dolcezza le labbra della strega nelle proprie,assaporando quel bacio con estrema calma insieme al suo profumo,in cui si perse.
La mano di lei era ancora poggiata sul cuore del mago,di cui potè chiaramente distinguere ogni singolo battito,potente,rumoroso e rapido quanto e forse più di una martellata.
Il Sirius ragazzino,quello spavaldo e donnaiolo,non si sarebbe accontentato di un misero bacio. Adesso invece gli bastava eccome,per renderlo leggero come un Boccino dalle ali frullanti che viene appena liberato in una partita di Quidditch.
Incrociò le sue dita con quelle di lei,col braccio libero le cinse invece la vita e la strinse a sè. Hanna,timidamente,gli portò l'altra mano sul viso,sulla guancia ispida a causa della barba sfatta.
A poco a poco,sia per non andare oltre,sia per riprendere fiato,entrambi allentarono l'appassionata morsa in cui avevano chiuso le labbra.
Quand'ebbe riaperto gli occhi,Sirius si specchiò in quelli di Hanna e la trovò bella come non mai. Lei lo guardò,timida forse più di prima,ma al contempo dolce.

"Riposa adesso. Hai... hai bisogno di qualcosa?"
sussurrò la strega,posandogli un piccolo bacio sulla fronte.
Sorrise e Sirius fu certo che così avrebbe sciolto anche un puzzolente troll di montagna.
Lui si era già sciolto,anzi liquefatto è meglio.
Uhm,pensandoci,qualcosa di cui aveva ancora bisogno c'era.
Senza pensare a male,però.

"Sì,ho bisogno che tu mi stia vicino."
non credeva alle proprie orecchie,per una frazione di secondo si stupì per ciò che aveva appena pronunciato. Avrebbe pagato oro per divertirsi dopo aver osservato l'espressione di James ed una delle sue brillanti teorie in merito.
Più o meno,sarebbe suonata così:
"Cavolo Pad,stavolta ti sei rincitrullito per bene! Mi dici dov'è finita la tua proverbiale fama di sciupafemmine?! Per le mutande a pois di Merlino,come diavolo si fa a cadere così per qualche moìna..."
E,per la cronaca,lui era quello che si lisciava il ciuffo e gonfiava il petto come un gallo ogni santissima volta che Lily gli passava accanto.
E lo evitava,per giunta!
Sirius e Remus avevano sempre sospettato che Lily,al settimo anno,avesse cominciato ad uscire con James solo per impedire che facesse casini o che le fracassasse i timpani con frasi del tipo:
"Evans,esci con me sabato?" o "Lillina cara,ti va di venire con me ad Hogsmeade?"
Naturalmente scherzavano,ma adoravano punzecchiare Prongs su quel tasto così delicato.
Beh,fino al giorno in cui lui non si stufò e volò loro dietro a cavallo della sua scopa,bombardandoli di fatture.

"Torno subito allora."
disse lei,alzandosi ed uscendo dalla stanza.
Sirius,ancora divertito per il ricordo di James e felice per ciò che gli stava capitando,chiuse gli occhi e poggiò il capo sui cuscini. Si addormentò in men che non si dica,ma nonostante fosse nel pieno del sonno,si sentì pervaso da un piacevole tepore.
Hanna,infatti,si era appena accoccolata accanto a lui.
   
 
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