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Autore: sammyjoe Storm    16/11/2010    3 recensioni
"L'amore è come il vento, viene e va con facilità, ma se è come il vento prima o poi ritornerà" Da questa frase prende il via questa storia.. Una storia dove i sentimenti, le provocazioni, la passione, le emozioni, i sorrisi e le battute saranno all'ordine del giorno.
Samantha scappa dalla sua vita e dalla sua città, Los Angeles, per iniziarne una completamente diversa a New York, in un nuovo Campus non proprio convenzionale, tanto che gli studenti dovranno inscenare, per un concorso, la rivisitazione in chiave moderna di Dirty Dancing e non solo... Qui Sam incontrerà Alexander, un bellissimo ed egocentrico ragazzo. Sam e Alex, hanno lo stesso identico carattere e si avvicineranno grazie ad una piccola scommessa, un giochino un po' perverso... ma questo è solo l'inizio.
..ma come sempre accade, quando si chiude il cuore, arriva di nuovo l'amore, quello forte, quello vero, quello che ti lascia senza fiato ad annaspare aria, quello che ti massacra il cuore da dentro..eh si.. quando l'amore arriva, o più semplicemente ritorna, non avvisa nessuno.. colpisce come un treno in corsa, come un tir lanciato a tutta velocità o come uno shuttle in decollo.. quando arriva arriva e non c'è niente da fare.. se non viverlo o almeno provare a viverlo, perchè scappare è inutile, ti insegue e non ti lascia mai. L'amore è qualcosa che attanaglia l'anima, prende il cuore, il corpo e la mente, niente resta escluso..se è amore. Paradiso e inferno, volo e immobilità, colore e nulla.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sentivo la testa scoppiare e i muscoli indolenziti.
Cercai di fare mente locale, ma l'unica cosa che ricordai fu che stesse diluviando e che mi stavo avvicinando al borsone per poi avviarmi nel mio alloggio.
Dovevo essere talmente stanca e rimbesuita per non ricordarmi di essermi messa a letto.

Mossi una mano e mi resi conto che era appoggiata su qualcosa di decisamente caldo e morbido, così come il mio braccio sinistro.
E il mio corpo? Era accostato a qualcosa, meglio qualcuno..
-Va bene che avevo la testa dolorante, ma non mi ero rincretinita del tutto, sapevo riconoscere un corpo e, dalla mia posizione, stavo abbracciando quel corpo! Che diamine avevo combinato? Chi diavolo stavo abbracciando? Quanto avevo bevuto? -

Decisi che la soluzione migliore fosse quella di sfoderare una fantastica faccina di bronzo, con le classiche parvenze da angioletto –Non si sa mai - E cosi, senza muovermi minimamente, aprii lentissimamente un occhio, poi l'altro e... O Dei del cielo! Stavo abbracciando un torace fantastico! Liscissimo e decisamente ben messo ma non avevo una visuale completa.Ora non restava altro che scoprire chi fosse il proprietario. Con grande sforzo, feci pressione sul braccio destro tirandomi su un gomito e nello stesso istante in cui mi girai, lo vidi e lo sentii parlare.
“Buongiorno” disse con un mezzo ghigno, sollevando solo le labbra da un lato; sobbalzai su me stessa, incredula, e mentre la mia bocca si apriva e la mia mascella crollava, risposi un flebile
“'B..n ..gio..no...” impastato, strascicato e quasi incomprensibile, per poi riprendermi seduta stante, e continuare con un
“Hem..co..sa? Co..me? ..cioè..insomma..hai capito no?” mi sedetti meglio.
Alex si alzò a sedere, si passò una mano tra i capelli e, spettinandoli notevolmente, incrociando le braccia al petto
“No, spiegati meglio” disse con tono divertito e allargando il suo ghigno.

Certo che appena sveglio era proprio bello!
I capelli neri, scompigliati, sparavano a destra e a sinistra, le spalle muscolose, i pettorali da fare invidia al più vanitoso degli uomini e la sua pelle, di un incredibile color dorato, sembrava che il sole anziché abbronzarla si fosse infilato sotto ogni centimetro di epidermide, illuminandola di luce propria.
Bello era riduttivo nel suo caso, ma non gli avrei dato nessuna soddisfazione; i ragazzi così li conoscevo bene e poi l'avevo inquadrato, il classico tipo con l'ego grande quanto la circonferenza del globo terrestre, ma anche uno dei pochi che poteva permetterselo.

Mi guardai velocemente intorno, non ero nella mia stanza, quindi dedussi che fosse la sua, ma quando l'occhio cadde sulle mie mutande a terra, un leggero panico mi assalì, visto che  avevo addosso vestiti che non erano miei.
“ Alex che cazzo ci faccio in camera tua? Perché le mie mutande sono per terra? Ma soprattutto perché, porco di quel cavolo, non mi ricordo come sono arrivata qui? Per non parlare del fatto che tu sia mezzo nudo? E cos'ho addosso? Avanti rispondi e smettila di fare il finto tonto!” Mi portai le mani sulle guance, ero bollente.
“Innanzitutto ti consiglio di stare più calma, altrimenti la febbre ti sale ancora. Sei in camera mia perché ti ho portato in braccio, dopo averti raccolto come un sacco di patate, da terra, perché, e dubito che te ne fossi accorta, eri svenuta nel campo da volley mentre diluviava.” Scostò le coperte e si alzò in piedi.

Aveva indosso solo un paio di boxer neri e, per di più, aderenti.
Il mio cervello in quel preciso istante, decise di apporre il cartello closed, fece le valige e prese il primo aereo per Lussurolandia.

"Ti ho portato qui perché non sapevo dove altro portarti, ho sentito che scottavi..”

Mi diede le spalle e aprì l'anta del suo armadio estraendo qualcosa, ma la mia attenzione era rapita dalla sua schiena e dal quel fondoschiena impeccabile, che sembrava urlarmi solamente guardami guardami.
E io che facevo? Lo guardavo, certo che lo guardavo, che altro potevo fare? Non ero di certo idiota.
-Le cose belle si guardano, si accarezzano, si toccano, si sfiorano si palpan..oooook fermati Sam.-
Mi sentivo bollente e calda, la febbre stava salendo ulteriormente, colpa di Alex e di quello che mi lasciava guardare!
E lo faceva apposta, poco ma sicuro, faceva tutto con una calma studiata
- Disgraziato, non mi condurrai in tentazione, nonostante tu mi stia già facendo peccare alla grande!-

“..E ho fatto la cosa che mi sembrava più giusta, poi ti ho svestita, asciugata, cambiata e messa a letto, proprio come si fa con le bambine piccole”
Si era girato di scatto. Mi aveva sgamato in pieno. Proprio come Winnie the Pooh viene immancabilmente beccato con le zampe nel barattolino del miele! Bella figura di cioccolato! E vai Sammy! Adoravo schernirmi da sola...

“Sam, è un vizio che hai o cosa?”

“Mmm..Eh.. ?” dire che ero rossa in quel momento era un eufemismo, per fortuna avevo la scusante della febbre.
“Dico che stai facendo come con la moto ma stavolta stai consumando il sottoscritto.. Non hai mai visto un ragazzo in boxer?” ghignò.
Ma brutto.. no, dargli del brutto era una bestemmia.. Stupido egocentrico dei miei stivali!
“Sinceramente, Alex, sono abituata a guardare le persone in faccia mentre parlano e non è certo colpa mia se ti sei alzato. Ho semplicemente seguito la tua voce, che poi tu mi abbia dato le spalle, resta solo da capirne il motivo, se volevi essere guardato o se l'hai fatto involontariamente. E, comunque, quello che i miei occhi abbiano o non abbiano visto non deve essere cosa che ti riguardi in prima persona. Infine, se proprio ci tieni a saperlo, non ho visto niente di particolare o che sia degno di nota..” dissi con molta indifferenza e con tono leggermente arrogante, nonostante tutti i miei pensieri avevano deciso di fare compagnia al mio cervello in quel di Lussurolandia.
Mi sembrò quasi di vederlo boccheggiare, ma mi sbagliai perchè mi rispose immediatamente con la stessa indifferenza.

“Ti conviene respirare, non vorrai mica soffocare! Comunque che vuoi per colazione?” e iniziò a vestirsi davanti a me, fissandomi dritta negli occhi.
Cazzo, così non potevo guardare altro senza farmi notare! Meglio così altrimenti mi avrebbero dovuto ricoverare in ospedale, perché, oltre all'alzarsi della temperatura, avrei iniziato a delirare, e quando deliravo ero un caso patologico, da studio psichiatrico.

“Colazione? Ma stai scherzando? Devo andare in camera e poi a lezione.”
Feci per alzarmi ma mi dovetti risedere all'istante perché colta da un capogiro.
Alzò un sopracciglio “Dov'è che vorresti andare? Tu non ti muovi da qui finché non ti si abbassa la febbre.”
Aveva ragione, il suo discorso non faceva una piega.
“Ok Alex, non hai tutti i torti, non riesco nemmeno ad alzarmi.. Un cappuccino va bene e una brioche al cioccolato, grazie. Una cortesia, puoi passarmi, per favore, il mio portafoglio? E' lì nel borsone” e  indicai con un dito.
“Lascia perdere, Sam, offro io questa volta ma la prossima volta tocca a te.”
Si infilò il giubbino appoggiato sulla sedia, prese le chiavi ed uscì.


Spalancai le braccia e mi lasciai cadere sdraiata sul suo letto.

Affondai la faccia nel suo cuscino, volevo sapere se aveva quel profumo buono che aveva addosso la prima volta che lo incontrai.
Si, il suo cuscino sapeva di lui, ero lo stesso buonissimo odore di bucato fresco steso sotto i raggi del sole, con quella lieve punta agrumata e appena speziata. Chissà che profumo o che shampoo usava.
Nonostante Alex fosse egocentrico e alquanto stronzo, mi chiesi come si potesse non essere incuriositi e indifferenti al fascino che emanava e ai pensieri poco casti che ispirava solo guardandolo.

Ripensai alle sue parole di poco prima...
- Un momento: ha detto che mi aveva svestito e rivestito... E se le mie mutandine erano sul pavimento insieme al reggiseno..Aspetta aspetta, mi toccai e AAHHHHHH! Mi aveva spogliato COMPLETAMENTE! Mi aveva vista TOTALMENTE nuda! N U D A, cioè come mamma mi ha fatto, nuda come un verme, senza veli, insomma aveva visto tutto! Oh cazzo.. Non ero una pudica puritana, né una casta verginella, ma dico...Perchè proprio lui doveva vedermi nuda?  Non che se fosse stato un altro mi avrebbe fatto piacere, dato che non ero consenziente, ma lui..lui no! - Sbuffai.

Malizioso come si era dimostrato, mi avrebbe sicuramente tirata secca, appena gli si fosse presenta l'occasione.
Sperai almeno che tenesse la bocca chiusa sull'accaduto, altrimenti sarebbe stato il delirio.
Se le voci sarebbero arrivate alla Miller, non osavo immaginare che cosa avrebbe sputato in giro; sicuramente mi avrebbe fatto passare dalla verginella lesbica all'assatanata di turno.

Scacciai questi pensieri, mi alzai lentamente e andai verso il borsone bagnato, lo aprii e notai che i vestiti, al suo interno, erano fradici, così come cellulare e portafoglio. Fantastico!
Accesi il cellulare, pregando tutti i santi del paradiso che non si fosse rovinato, lo lanciai sul letto, raccattai reggiseno e mutande poi entrai in bagno, giusto per lavarmi la faccia, darmi una sistemata ai capelli e lavare l'intimo, che poi appoggiai sul calorifero ad asciugare.

Pensai che nonostante tutto Alex era stato gentile, mi aveva sicuramente evitato una polmonite e si era preso anche la briga di asciugarmi e cambiarmi... Ok tralasciamo l'ultimo punto.
Però mi aveva fonato i capelli, e di quello me ne accorsi perché non presentavano onde dovute all'umidità, mai nessuno l'aveva fatto prima. Era una cosa strana ma la reputai carina comunque.
Il bagno era pulito ed ordinato, a parte i vestiti fradici buttati in doccia. Era strano vedere un bagno di un ragazzo così ordinato e così anche la stanza. Mi stupiva sempre di più quel ragazzo..

Quando uscii dal bagno, Alex entrò dalla porta con la colazione fra le mani.

“Che ci fai alzata?”

“Secondo te? Avevo bisogno del bagno”  risposi con ovvietà.
Appoggiò la colazione sul tavolo, si tolse il giubbetto e si sedette su una delle sedie. Mi avvicinai a lui e mi sedetti di fronte.
“Tieni, cappuccino e brioche al cioccolato” e me li passò.
“Grazie ..Alex e .. scusami per il disturbo”
“Ok, adesso mangia” disse e si mise a mangiare le sue tre brioches. Tre brioches? Era proprio affamato!
Evitai di guardarlo e mi misi anch'io a mangiare. Dopo un pugno di minuti vidi che mi fissava.
“Che c'è Alex? Non sopporto che qualcuno mi fissi mentre mangio” Alzò entrambe le sopracciglia
“Anche a me da fastidio” rispose gentilmente e continuò “Visto che ormai sono le 10.30 e che mi sono perso l'inizio delle lezioni, che ne dici di guardarci Dirty Dancing? Tanto è una cosa che va fatta e visto che nemmeno tu hai impegni per oggi, visto che sei qui, tanto vale iniziare con questa storia del filmfestival, no?”

Effettivamente non era un'idea malvagia.
“Per me va bene, a quanto pare, sono rilegata qui con te, quindi possiamo unire l'utile al dilettevole, ma non ho né il dvd né il file sul pc”
“Il film ce l'ho io ma, se vuoi unire l'utile al dilettevole, potremmo fare qualcosa di molto più interessante..”
Lo fulminai con lo sguardo.
Finì la sua colazione e gettò il tutto nel cestino, si avvicinò a me e prima che me ne accorgessi mi prese il viso tra le mani e piegandosi appoggiò le labbra sulla mia fronte. Poi si girò ed andò in bagno. Sentii un brivido lungo la schiena.

“Eh? Ma che..”
“Tieni” Me lo ritrovai di nuovo vicino. “Prendi questa, ti aiuterà a far scendere la febbre”
“Hem..Grazie”
 

Ma chi era Alex? Dottor Jekyll e Mister Hide gli facevano una pippa. Ghignai tra me per la stupida battuta.
Presi la pastiglia e la mandai giù con l'ultimo sorso di cappuccino. Mi alzai, buttai bicchiere, sacchetto e tovaglioli nel cestino e andai a sedermi sul letto incrociando le gambe, nel frattempo Alex trafficò sul suo Apple Mac, sulla scrivania vicino al letto.

Fuori pioveva ancora. Andò verso la finestra e socchiuse le persiane, poi si sedette vicino a me.

“Sam, non sapevo avessi un piercing..”

Ma che cavolo di affermazioni faceva? Non era normale che uno uscisse con queste cose, così di punto in bianco!
Ah già mi aveva vista nuda.. .
“Si Alex, adesso lo sai”
Incrociò le gambe anche lui e appoggiò il gomito sopra il ginocchio, poggiandosi con il mento sulla mano stretta a pugno, mi fissò.
“Spara la domanda che ti passa per quel cervello contorto che ti ritrovi” proferii, fissandolo a mia volta ed incrociando le braccia.
“Io ho un cervello contorto? E tu, allora? Hai un corpo da fare invidia alla maggior parte delle ragazze che conosco e ti nascondi in vestiti di due taglie più grandi. Sei schiva con tutti e ti nascondi dietro, o sotto se preferisci, un cappellino. Per farti parlare bisogna punzecchiarti. Perché? Hai forse l'autostima sotto i piedi?”
Mi sa che l'avevo sottovalutato, era più intelligente di quanto pensassi.
“Sei curioso”
“E' una domanda?”
“No è un'affermazione. E comunque non ti interessa”
“Invece si”
“Invece no”
“Dai Sam”
“No Alex”
“Di la verità, sei in incognito perché sei ricercata dal governo.. Sei una spia oppure hai ucciso il cane dei tuoi..” e rise, rise di gusto, non stava ghignando. Aveva una bella risata, solare, semplice e briosa.
“Alex ma che cazzo dici? Di la verità che al posto di dormire ti fai le seghe mentali! Solo perché c'è qualcosa che ti sfugge o che non riesci a concepire, non vuol dire che devi sparare stronzate, anche se ammetto che erano delle stronzate simpatiche” Sorrisi.
“Al posto di dormire ho vegliato su una certa ragazzina infebbriciata che si è avvinghiata a me per tutta la notte, la stessa ragazzina che, involontariamente, mi ha fatto addormentare il braccio sinistro e che mi ha praticamente fatto da stufetta per tutta la notte”
Ecco, con questa sua frase era riuscito a farmi sentire in colpa.

“Potevi spostarmi no? E poi ti ho ringraziato. Ma se non ti basta, la ragazzina qui presente, ti fa anche le sue più umili scuse per averti addormentato un braccio ed averti sovraccaricato di calore.”
“Sono una persona gentile, io! E poi eri indifesa, debole e ..“
“ Ti facevo pena insomma! Bhè potevi anche lasciarmi al campo, nessuno ti ha chiesto di fare il buon samaritano! Che vuoi una ricompensa? Sei uno stronzo.” Mi imbestialii, tutto ma non pena..Era solamente uno stupido idiota.
“e tenera!” Cazzo mi aveva fregata ancora!
“Mi facevi tenerezza se proprio devo dirla tutta” Altra sberla morale. Assottigliò gli occhi a due fessure
“A differenza di adesso che mi stai facendo alterare! Non me ne frega un emerito cazzo della ricompensa, l'ho fatto solamente perché l'ho reputata una cosa giusta da fare. Ma se devi criticare i miei gesti e insultarmi, Samantha, sei proprio una stupida ragazzina permalosa!”
Forse avevo esagerato, anzi senza il forse.
Lo guardai, aveva la mascella serrata ed entrambe le mani stringevano le ginocchia.
In quel momento mi sentii veramente una stupida, sia per non aver aspettato che finisse la frase sia per essermi lasciata travolgere dalla mia, perenne compagna di vita, l' impulsività. Il fatto era che odiavo essere trattata come una bambina e, dal suo discorso iniziale, visto come l'aveva impostato, pensavo lo stesse facendo.Mi sono sbagliata alla grande, non restava altro che scusarmi, tanto più piccola di così non avrei potuto sentirmi.
Abbassai lo sguardo, sapevo che era un controsenso, rispetto a quanto gli avevo detto prima, ma non riuscivo a guardarlo negli occhi, era già difficile scusarmi per la grandissima figura di merda che avevo appena fatto.

“Scusami Alex, dovevo lasciarti finire di parlare prima di rispondere. E scusa anche per averti dato dello stronzo. Ho sbagliato, non lo nego,ma..”
“Ma?”
“..Ma all'inizio, da come avevi impostato la frase, pensavo mi stessi schernendo con la storia della ragazzina e se c'è una cosa che mi da enormemente fastidio è quella di essere paragonata ad una bambina. Anche se alla fine mi sono fregata da sola, risultando più infantile di quello che io sia in realtà. Scusa ancora..”.
Restò zitto per qualche istante, poi ritornando ad un tono pacato ma freddo disse “Scuse accettate”.
Nessuno si mosse né parlò, finché si sentì la suoneria di un cellulare squillare, e non era il mio.

Si alzò, prese il cellulare nel suo giubbetto e rispose, mi misi a fissare le mie ginocchia.
“No. Non proprio..Perché?... Se non è una cosa lunga posso passare un salto.... Va bene a tra poco”. Spense il telefono, si girò verso di me e con lo stesso tono indifferente di prima disse solo “Devo uscire.”

Si mise poi a trafficare nell'armadio e andò in bagno; rimasi un tantino basita.
Dopo qualche minuto ne usci completamente cambiato, si mise il giubbotto, prese delle chiavi sulla scrivania e si avviò verso la porta, senza voltarsi disse semplicemente “Un'ora o al massimo due e sono qui, tu riposati; porto io da mangiare.” Uscì.

E adesso? Niente film, questo era certo.
Presi i vestiti ancora bagnati dal borsone e li misi ad asciugare sui vari caloriferi. Mi sdraiai sul letto e i miei pensieri iniziarono a vagare per i fatti loro. Sentii il telefono squillare, era un sms di Nikki, nel frattempo guardai l'orologio, segnava le 18.

Le  d i c i o t t o? Mi ero addormentata! E Alex? Vagai con lo sguardo, non c'era.
Aveva detto un'ora al massimo due, invece erano passate la bellezza di 5 ore e mezzo! Che fosse successo qualcosa?
Scacciai il pensiero dalla mente, iniziai a camminare su e giù per la stanza, presi un'altra pastiglia, per far scendere la febbre, e optai per una doccia.
Agguantai lo shampoo nel borsone e mi infilai sotto l'acqua; non credo che ad Alex avrebbe dato fastidio, visto che era sparito. Mi aveva piantato lì, nella sua stanza, dopo aver deciso la giornata per entrambi, e poi se n'era andato.
- Complimenti per il comportamento Mr. Anche-se-mi-comporto-bene-resto-un-grande-stronzo!-

Mi avvolsi nell'asciugamano, aprii la porta per vedere se fosse rientrato, niente non c'era.
Richiusi la porta, iniziai ad asciugarmi i capelli, mi misi la mia biancheria, che nel frattempo si era asciugata, e continuai a fonarmi i capelli.

Una volta asciutti mi girai e per poco non mi venne un colpo.
Alex aveva aperto la porta e se ne stava a braccia conserte, con il giubbetto slacciato, sullo stipite della porta e con un ghigno malizioso stampato in faccia.

“Esci!”
“Questo è il mio bagno, mi pare” Mi canzonò.
“Vero, ma ci sono io e quindi è occupato!”
“Niente che non abbia visto migliaia di volte.” Disse con fare saccente e pieno di malizia, squadrandomi dal basso verso l'alto e soffermandosi a fissarmi prepotentemente il seno.
Sarebbe stato inutile coprirmi con le braccia, così mi avvicinai a lui, e, con lo stesso sorrisetto malizioso ma arrogante, gli dissi
“Visto che sono cose già viste migliaia di volte, come mai continui a fissarmi le tette con quello sguardo da pervertito?”
Mi avvicinai ancora, gli misi un dito sotto il mento, alzai il viso per farmi guardare negli occhi e sussurrai vicinissima alle sue labbra
“Allora? Ti sei morso la lingua Don Giovanni?”
Ok stavo esagerando, lo sapevo, ma quando si metteva a fare il saccente e il presuntuoso mi dava sui nervi.

“Sam, mi stai provocando?”
Mi fissò dritta negli occhi, sentivo il movimento dell'aria provocato dalle sue labbra sulle mie; sentii una lieve scossa invadermi il corpo
“Stai evitando di rispondermi, Alex?.. ” Sussurrai lentamente, sensuale.
“E tu.. Sam.. Stai cercando di farti saltare addosso?”
“Per così poco? Devi essere in completa astinenza..Alex..” Sogghignai, gli diedi le spalle, raggiunsi i pantaloni della tuta e la maglietta, li infilai con calma, proprio come aveva fatto lui la mattina davanti all'armadio.
Mi girai e lo vidi ancora lì, sullo stipite, con le braccia incrociate e gli occhi socchiusi, mi riavvicinai a lui
“Passato bene il pomeriggio?” Gli passai di lato e mi afferrò per il braccio, avvicinando il suo viso al mio
“Alla grande e tu piccoletta?”
“Oh.. Benissimo e di certo non grazie a te!” Mi lasciò andare e con un sorrisetto di scherno indicò il tavolo.
“Bene, adesso, superati i convenevoli possiamo mangiare.” Andò a sedersi e io feci lo stesso.

Mangiammo in silenzio, ogni tanto ci lanciammo delle occhiatine ma nessuno disse nulla finché
“Sei in debito con me” Mi andò di traverso la cola che stavo sorseggiando, tossii.
“Uhm tranquillo, saldo sempre i miei debiti, non c'era bisogno di dirlo”
“Era solo per ricordartelo, mi devi tre favori” Ghignò.
“TRE?” sbottai.
“Certo, uno per averti evitato una polmonite e averti curata, uno per averti ospitata e uno per l'utilizzo della doccia”.
Lo guardai truce, possibile che fosse così stronzo e calcolatore?
Si, era Alexander; sapevo che mi sarei dovuta aspettare qualcosa del genere ma addirittura tre favori.. Megalomane, ricattatore!

“Ma..”
“Tre favori, e gli appunti non sono contemplati, ti dirò io, come e quando ti potrai sdebitare”
“E questo cos'è un contratto? Non avevi detto che eri una persona gentile e..”
“Sono gentile ma dato lo sbattimento che mi sono fatto, mi sembra il minimo da parte tua”
“Ma se mi hai anche spogliato! Capirai che fatica e che immenso sforzo!”
“Te l'ho già detto, niente che non abbia già visto e di certo l'accaduto non va a diminuire i tre favori che mi devi, visto che ti ho anche rivestita” Ghignò ancora.
Saremmo andati avanti mezz'ora se non avessi acconsentito, era peggio di un bambinetto.
“Si si, ho capito” tagliai corto “Vada per i tre favori e stop.”
“Brava, vedo che capisci in fretta”
In quel momento parti la suoneria di un cellulare, era il mio. Chi poteva essere? Mi alzai veloce e lo cercai sul letto, non c'era, eppure l'avevo lasciato lì, mi girai e vidi Alex, in piedi vicino alla scrivania, con il cellulare nella mano destra, leggeva il display.
Mi avvicinai, aprii la mano e seccata

“Dammelo è mio”
“Ma dai? Non lo sapevo.. Chi è Kyle?”
“Non ti interessa” Feci per prenderlo e lui alzò il braccio in alto, fuori dalla mia portata. Mi stavo alterando.
“Dammi quel cazzo di telefono, adesso!” Soffiai e assottigliai gli occhi.
Alzò un sopracciglio e fissandomi negli occhi, disse ghignando “Ma tu non sei lesbica? Perchè ti scaldi tanto?”
“Cosa? Che hai detto? Ma che cazzo ti sei bevuto! Dammi il mio telefono!” Abbassò il braccio me lo diede; certo, dopo che aveva finito di suonare! Dispettoso, prepotente e infantile.
“Allora sei o non sei lesbica?”
“Sei o non sei rincoglionito?”
“Non hai risposto”
“Nemmeno tu”.
“Bhè.. sono affari miei..”
“Tanto per cambiare, sono sempre affari tuoi. Che ti costa affermare o negare? Le voci in giro ci sono e semplicemente sono curioso”
Il mio cellulare aveva ripreso a squillare, stesi un braccio, per tenermi Alex a debita distanza, e risposi.

“Pronto” Risi “Ciao Kyle” e non so per quale motivo calcai sul suo nome. “Niente di che .... iI solito.... No, adesso no ... Nemmeno più tardi, facciamo domani, quando vuoi. Però dopo le 18 prima ho la partita.... No, solo che adesso non sono sola, poi ti spiego.. . Anche tu, tanto.. Baci” Chiusi la comunicazione.

“Che vuoi? Mi stai sciupando la schiena” Gli dissi prima di voltarmi. Sapevo che mi stava fissando, lo sentivo sulla pelle.
“Se hai finito l'intermezzo con il tuo amichetto possiamo finire il discorso?”
“NON è un mio amichetto!”
“Non mi interessa quello che è. Deduco quindi tu non sia lesbica nè, tantomeno, vergine..”
“Alex credi quello che vuoi, non mi importa di quello che dicono in giro. Pensala un po' come ti pare” Gli risposi scocciata e poi continuai
“..E se proprio ci tieni a saperlo sono.. Gemelli” dissi sarcastica.
Chiuse gli occhi e fece un cenno negativo con il capo.
Sbuffò.
 “Mettiti a letto, sparecchio, mi cambio e vediamo il film”

Lo rividi qualche minuto dopo, con i boxer bianchi e una maglietta aderente dello stesso colore.
Quasi mi cadde la mascella, non mi sarei mai abituata a vederlo così.
E via, altro giro di pensieri sulla giostra.
Si avvicinò al letto, dalla parte della scrivania, spense la luce, alzò le coperte e si mise sotto, facendo partire il film.


“Hey, non ci vedo se stai così. Non sei certo trasparente” Si era voltato sul fianco destro.
“Uhm..” Poi girando il capo verso di me e sdraiandosi sulla schiena disse “Dai piccoletta mettiti al mio posto”.
L'avevo detto che nonostante i suoi lati negativi, in fondo, molto in fondo, era gentile, meglio prendere l'occasione al volo.
Mi tirai su e senza pensarci mi misi a cavalcioni sopra di lui, per spostarmi alla sua destra.
Mi bloccò in quella posizione, mettendomi le mani sui fianchi, poi avvicinò il suo viso al mio e disse, con voce bassa e sensuale
“Mmm se volevi saltarmi addosso potevi anche dirlo subito”. Risposi allo stesso modo
“Ma per favore, sei troppo malizioso e sicuro di te..” e sorridendogli ironicamente continuai
“Adesso molla la presa e fammi vedere il film”, strinse maggiormente la presa
“Non capisco se tu lo faccia apposta a provocarmi o meno, ma se vuoi giocare, da adesso in poi, giocherò anch'io” disse maliziosamente sfiorandomi le labbra e continuò
“Poi vedremo chi... Cederà per primo” e finì sfiorandomi con le labbra l'angolo sinistro delle mie; questo semplice gesto, oltre alla consueta scossa, mi fecce avvampare la punta delle orecchie.
Mi lasciò i fianchi e mi misi, girata sul fianco destro, a vedere il continuo di Dirty Dancing.
Stupida, stupida Sam! Avevo fatto il tutto involontariamente, senza secondi fini, e adesso mi ritrovavo nel mezzo di una fattispecie di sfida o giochino, dove secondi fini e atteggiamenti ambigui avrebbero fatto da protagonisti.

Ma come avrei fatto a resistere a quel concentrato di sensazioni cariche di elettricità ed eccitazione, che lui e il suo splendido corpo, esercitavano su me? Certo, mi ero imposta dei limiti e avevo stabilito dei propositi, certa comunque che lui avrebbe sicuramente minato, ma non gliela avrei data vinta, sono sempre stata combattiva e adoravo le sfide; sarebbe stata un'impresa difficile ma mai impossibile.

Più guardavo il film, più mi convincevo che sarebbe stata più grama del previsto.





Angolino Autrice: Il rapporto tra Alex e Sam inizia a prendere forma, questa volta si sono scontrati, Sam ha ammesso la sua colpa ed Alex si è dimostrato curioso; si sono scoperti un po' e abbiamo visto alcune sfaccettature di loro che non avevamo ancora incontrato.
Si sono lanciati in una sfida pericolosa e piccante per entrambi, come l'affronteranno? Chi resisterà più tempo immune dalle provocazioni? Cosa combineranno per punzecchiarsi?


Spoiler


Stronza a chi? Stupida oca ripiena di silicone, cos'hai nel cervello? Il botulino?” le ringhiai contro.
Le teste di tutti avevano iniziato a dondolare prima verso di me poi verso di lei e viceversa, Freeman prese la parola al volo “SMETTETELA IMMEDIATAMENTE E SEDETEVI

Va bene, va bene..ho capito.. vi anticipo anche un altro pezzettino XD
“Sam” - come non detto-“Mmm..”mugolai e socchiusi gli occhi in preda ai brividi che stavo provando in tutto il corpo; “una mezza suorina da portare sulla via della perdizione” disse lentamente e con un tono talmente seducente, che dovetti far presa su tutto il mio autocontrollo per non gemere nemmeno un pochino “sarà ancora più semplice del previsto farti cedere”..


Alla Prossima!


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Day_Dreamer:
Grazie, Grazie -inchino- :). Come faccio? Semplice, in questi giorni non c'è nulla di interessante in tv, così alla sera, finito di cenare, inizio a far scivolare le dita sulla tastiera del pc, fino a che non mi si chiudono gli occhi.. tenendo conto che soffro di insonnia è un buon rimedio :X Non ho voluto che Sam si mostrasse troppo timida verso Alex, perché ha capito che non è del tutto idiota e qualcosa ha intuito, così la lascio libera di comportarsi in conseguenza alle azioni di Alex; allo stesso tempo però la lascio giocare un po' con lui, cercando di calibrare timidezza e sfacciataggine in modo da farlo "letteralmente" impazzire. Che ne dici? Io sono sempre più presa da quei due!

   
 
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