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Autore: La Fenice Nera_    17/11/2010    4 recensioni
Si indicò il petto con estrema lentezza, scandendo bene le parole in modo che potessi comprendere.
“ Io sono una killer. È il mio mestiere fin da quando avevo undici anni. E mi è stato affidato il compito di uccidere tuo fratello, Bill Kaulitz.”
Genere: Dark, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricorderò per sempre quel giorno, il giorno in cui la Figlia del Diavolo e l’Angelo s’incontrarono per la prima volta, creando una serie di dolori infiniti…
Io sono stata una testimone indiretta di questa storia, ma nonostante si sia svolta un po’ di anni fa, me la ricordo come se fosse ieri…
Non è una bella vicenda, già ve lo anticipo.
Parla di una giovane donna dalle virtù indicibili. Era bellissima e fredda, estroversa e oscura. Sembrava essere stata generata dalle nuvole del Paradiso.
Ma la sua vera patria erano le fiamme dell’Inferno.
Parla di un ragazzo dal finto spirito dannato. Bellissimo anche lui, dall’animo nobile ed impulsivo, rissoso e passionale. Sembrava essere il tipico musicista che porta con sé la dannazione eterna.
Ma in realtà era il più dolce degli Angeli.
Parla di un patto, un patto oscuro che lei sigillò ancor prima dalla nascita, un patto maledetto, un patto voluto dal Destino.
Parla di Morte. Parla di sangue. Parla d’assassini.
Parla di un amore…morto ancor prima che potesse essere dichiarato, a causa della natura di lei.
Lo ripeto, non è una bella storia. Io stessa chiedo perdono ad un qualsiasi Dio esistente per riportarvela.
Ma devo farlo, in modo che l’intera vicenda…non sia mai dimenticata.
E che gli uomini non facciano mai più gli stessi errori…”

*****

 

Era una mattina fredda, a Magdeburgo, la città più caotica della Germania.
Il vento frustava il viso degli innocenti passanti come se fosse adirato con loro, e nevicava. La neve si raccoglieva in piccoli vortici, veniva sconvolta dai movimenti del vento, e nonostante fosse ormai mattina inoltrata, era piuttosto buio, tant’ è che i lampioni erano già accesi all’ alba delle 10.
“Tom, vaffanculo!” Esclamò una ragazza con i capelli lunghi, biondi e mossi, gli occhioni azzurri ricolmi di lacrime trasparenti che cadevano silenziose ed inesorabili sul maglioncino bianco. Le mani affusolate erano chiuse in pugni strettissimi lungo i fianchi, mentre camminava a grandi passi lungo il marciapiede, sfidando il vento che le soffia addosso rabbioso.
“Eddai, ti ho già chiesto scusa mille volte!Dacci un taglio!” Rispose con voce stanca e monotona il ragazzo che veniva subito dietro di lei. Aveva lunghi rasta biondo scuro raccolti in un berrettino street style, vestiti extra large neri pesanti e un viso angelico, dai lineamenti fini e dolci. Gli zigomi sembravano essere stati scolpiti da uno cesellatore dall’ eccelsa bravura, gli occhi grandi e nocciola erano illuminati da una bagliore dorato, le labbra carnose e piene erano perfette.
Tuttavia, il suo meraviglioso viso era deturpato, difatti sembrava annoiato per l’ inseguimento lungo le strade affollate di Magdeburgo.
Camminavano entrambi a passo spedito, ignorando la tempesta che non era certo a loro favore.
“Dacci un taglio?!Dacci un taglio?!” strillò acuta la ragazza voltandosi improvvisamente e fermandosi di botto, i lunghi capelli biondi che le ondeggiano sul viso, il nasino leggermente rosso per il gelo
Il ragazzo chiamato Tom si fermò appena un istante, poco prima di sbatterle addosso.
“Beh, non è necessario che ripeti quello che dico, non sono ancora stato colpito dall’ Alzehimer” Disse in tono amabilmente tranquillo, sistemandosi meglio il cappello sulla testa.
“Ma ti rendi conto di quello che hai fatto!?Hai la minima idea di cosa stia provando in questo istante!?”
“Si…però ora potresti smetterla di strillare come una gallina?Sai, ti ricordo che ho una reputazione da difendere”
Lei cacciò uno ringhio intriso di rabbia, portandosi le mani nei capelli e alzando gli occhi al cielo, mentre il ragazzo, accigliato si allontanava leggermente col busto, le sopracciglia alzate e le mani in tasca. Lo stesso vento, spaventato, smette per un istante di soffiare.
“Ma ti rendi conto che ti sei dimenticato del nostro anniversario o no?”
“Beh, lo stai urlando da mezz’ ora, mica sono scemo, l’ avevo capito”
“E non te ne frega niente?Non ti importa del fatto che ora mi sento una merda per colpa tua?Eh?Avanti codardo, rispondi!”
Tom fece finta di pensarci su per qualche istante, mettendosi una mano sotto il mento e mimando un’ espressione pensosa.
“Mmmh…fammi pensare…eh, no.Direi proprio di no.”
Lei fissò incredula e ferita per qualche istante il suo volto rilassato e neutro.
Poi, mordendosi il labbro inferiore e cingendosi la pancia con entrambe le braccia, chinò la testa e ricominciò a piangere in silenzio.
“Sei uno stronzo.” La sua voce era ridotta a poco più che un sussurro roco e impastato, mentre se ne andava con un fruscio del cappotto verde.
Tom la guardò mentre si allontana veloce, desiderosa, sicuramente, di mettere più distanza possibile tra se stessa e lui.
Sospirò di sollievo, alzando la testa al cielo e ringraziando qualcuno di avergli risparmiato quell’ atroce e intricato discorso, mentre il suo fiato si condensava in una nuvoletta biancastra appena sopra di sé.
Ipnotizzato e contento di riassaporare l’ aria fredda, ripeté l’ operazione.
L’aria…
Libera, fredda, dolce, rigenerante aria…
Cercò con lo sguardo una panchina su cui sedersi, oltre la strada ce n’ era una; la raggiunse e nonostante fosse leggermente bagnata per la neve fresca si sedette lasciandosi cadere di peso.
Non seppe mai per quanto tempo rimase lì, in quella posizione, su quella panchina, a cercare di sentire la neve che si posava dolcemente sulle sue labbra…un contatto che lo rilassava completamente…
“Tzk…donne…”Mormorò dopo un po’ ad occhi chiusi, dopo essersi riscosso da quello stato di trance temporaneo, la testa appoggiata alla ringhiera.
“Che cosa complicata, eh?”
Tom aprì gli occhi e si voltò stupito verso quella voce profonda e vellutata che aveva sentito un istante prima, sicuro di essersela immaginata. Non solo per il fatto che era impossibile che una voce così bella e angelica appartenesse ad un essere umano, ma anche perché non aveva sentito nessuno avvicinarsi a lui.
Appoggiata ad un lampione alla sua sinistra, con le braccia conserte e la gamba destra leggermente piegata, vide una ragazza magra e molto formosa, il cui volto era completamente coperto da una massa di capelli lunghissimi, neri, lisci e voluminosi. Era vestita completamente di nero, i jeans scuri le fasciavano le gambe come una seconda pelle, una maglietta lunga con lo scollo a V risaltava il seno corposo, il cappotto lungo fino ai piedi aderiva perfettamente alle sue spalle sottili, gli stivali col tacco alto almeno dieci centimetri rendevano la sua figura ancora più flessuosa.
Al collo portava una catenina lunga alla cui estremità pendeva un ciondolo a forma di rosa dei venti.
Stava guardando l’ asfalto. Quando si accorse di avere lo sguardo di Tom addosso, si voltò lentamente a guardarlo, con stampato sulle labbra un leggero sorriso.
Tom per poco si dimenticò di respirare.
Era la ragazza più bella, perfetta, minacciosa e letale che avesse mai visto.
Aveva la pelle diafana, le guance magre, i denti bianchi e regolari erano incorniciati da una boccuccia carnosa e perfetta.
La fronte era occupata da una frangetta liscia e leggermente voluminosa, le sopracciglia erano sottili, la forma del naso era perfetta.
Ma la cosa più bella e, contemporaneamente, inquietante che quella specie di ottava meraviglia del mondo possedeva, erano gli occhi.
Occhi da cerbiatta, sottolineati con il kajal, neri come il male, con all’ interno piccoli puntini rossicci e bordati di una sfumatura  dello stesso colore.
Occhi che emanavano freddezza. Occhi che emanavano sete di potere.
Occhi che richiamavano la morte..
Occhi che però emanavano dolcezza. Occhi che emanavano spirito di sacrificio.
Occhi che sapevano provare amore..
 “Così volubili, fragili…bisognose di protezione…” Continuò la ragazza con voce vellutata, profonda e leggermente roca, migliore di una qualsiasi melodia, migliore di un qualsiasi toccasana.
Tom era sbigottito. Quella…persona…che aveva davanti non era una ragazza normale. In confronto a lei, le dee di cui cantò Omero nell’ Iliade e nell’ Odissea, di cui Virgilio tesse le lodi, che erano venerate e rispettate nell’ antica Grecia…erano il nulla. Non avrebbero mai retto il confronto. Forse solo Eris, la dea della Discordia, avrebbe potuto somigliarle vagamente…
Il ragazzo si sentiva fuori luogo. Di fronte a lei, di fronte a quegli occhi rossicci si sentiva sminuito, disarmato, intimorito per la prima volta nella sua vita. E ciò lo spaventava. Tuttavia, il suo orgoglio gli impediva di mostrarsi insicuro. Così mise sul volto la maschera di quello sicuro di sé e le sorrise spavaldo, assottigliando lo sguardo e inclinando la testa di lato.
“Sembra che stia parlando di un genere che non conosci.” Le fece notare, la voce più alta di un’ ottava.
Il sorriso della ragazza si ingrandì.
“Beh…una come quella per me non è una donna, in quanto infanga il nostro modo di essere più intrinseco…tante scenate per un nonnulla…” Mentre parlava, si staccò dal lampione, silenziosa e flessuosa, avvicinandosi alla panchina, dove si sedette con leggerezza. In quel mentre, il vento si era sollevato nuovamente, avvolgendo la figura della ragazza in un vortice di neve, sollevando i capelli neri, il bordo del cappotto e il ciondolo verso l’ alto. Era come se lo stesso vento portasse rispetto verso quella creatura così bella e letale.
Accavallate le gambe e buttati indietro i capelli, tornò a guardare Tom.
“E c’ è da dire che io non ho affatto bisogno di protezione.” Concluse, affondando le mani nelle tasche del cappotto e traendone fuori un pacchetto di Morris.
“ Non credo nemmeno che avresti fatto tutte quelle scene davanti a tutti, vero?” chiese Tom osservando ipnotizzato ogni movimento della ragazza.
“Beh, se il mio ragazzo dimenticasse il nostro anniversario, ci rimarrei un po’ male, ma certo non mi metterei ad urlare.” Risponde sorridendo leggermente, accendendosi una sigaretta. Poi si voltò a guardare Tom, che sobbalzò, indicando con la mano libera il pacchetto di sigarette.
Lui scosse la testa.
E fu silenzio, mentre lei metteva via la scatolina.
 “ Tu non sei di queste parti, vero?” Le domandò poi per spezzare la barriera che era appena caduta su di loro. Sembrava infatti di origini francesi, al massimo inglesi, e l’ accento non tedesco si sentiva.
Lei respirò una boccata dalla sigaretta ed espirò, prima di tornare a guardarlo con un sopracciglio alzato, i bei occhi colmi di gelo. Per un istante sembra soppesare il suo sguardo.
Lui sbatté le ciglia.
Lei sorrise e volse lo sguardo al cielo, lo sguardo velato di tristezza.
“ No, non sono di qui.” Si limitò a rispondere.
Tom aggottò le sopracciglia, confuso. Perché cavolo quella ragazza sembrava opporre resistenza a conoscerlo, se era stata lei la prima ad avvicinarsi a lui?
Però, non demorse, e ci provò ancora. “ Se vuoi, posso farti da guida a Magdeburgo. La conosco meglio delle mie tasche.”
Lei rise. Una risata argentina, bellissima, ma priva di allegria. Poi lo fissò con occhi di ghiaccio puro.
“Scusami, Mocio Vile da, non è per te, davvero…ma in questi giorni ho da fare e non avrei proprio tempo.”
“Possiamo fare dopo, quando sarai libera...”
Lei non rispose, ma guardò l’ orologio del campanile davanti alla panchina, che segnava le 10:30, traendo nuovamente una boccata dalla sigaretta.
Si alzò, la testa bassa, le mani ancora affondate nelle tasche del cappotto di pelle, la sigaretta stretta tra le labbra.
Una regina nera in mezzo alla neve candida.
“Scusa, ma ora devo andare, ho…un appuntamento di lavoro.” Detto questo, voltò le spalle al ragazzo, facendo per andarsene.
“Ehi, aspetta un secondo!Almeno, svelami un paio dei tuoi segreti!”
Scoppiò a ridere.
“ Un paio dei miei segreti?!Ahah!Quale dei tenti?” Rise lei di gusto, voltandosi di nuovo verso Tom.
Lui questa volta rimase davvero sbigottito dalla bellezza che aveva la sua risata autentica. La neve se ne accorse, e la avvolse di nuovo tra le sue spire ghiacciate per qualche istante.
“Innanzi tutto…come ti chiami?” domandò lui
Lei esitò per mezzo secondo, guardandolo senza sbattere le ciglia.
“Mi puoi chiamare Aiko.” Mormorò.
Tom ghignò, meritandosi l’ ennesima occhiataccia spaventosa della ragazza.
“Aiko?Ma che nome è, giapponese?”
Lei annuì “ significa neve. Altre domande?”
“Proprio non ci tieni ad uscire con me?”
Lei scosse la testa sorridendo, poi si incamminò, sempre senza fare rumore.
“Forse un giorno ci rivedremo, se il destino lo vorrà…altrimenti...chissà…”
“ Un’ ultima cosa!Tu non sai chi sono io?” Le urla dietro.
Lei si fermò e si voltò.
“Certo che si!La tua fama ti precede…Kaulitz” e a Tom parve di scorgere gli occhi della ragazza diventare da neri a color ghiaccio, nel vero senso del termine.
Ma probabilmente era stato solo un gioco della luce…
E mentre la guardava allontanarsi veloce in un vicolo stretto vicino al campanile, il giovane chitarrista era sicuro di tre sole cose.
Punto primo, si vedeva lontano un miglio che nascondeva qualcosa.
Punto secondo…aveva un’ aria assetata di sangue.
Punto terzo, quella ragazza, maleducata o no, doveva conoscerla. A tutti i costi. Era troppo bella, misteriosa e affascinante. E una così mancava alla sua collezione di cuori infranti. Le avrebbe dato una settimana, non di più. Poi sarebbe finita nella sua trappola come una era cotta.
Il chitarrista sorrise, e si incamminò verso casa, dove il gemello lo aspettava.
Non poteva manco lontanamente immaginare che sarebbe stato lui a cadere nella trappola di Aiko.
 
*Delirio dell’ autrice*
Scusatemi.
Sono due mesi che non aggiorno. Mi sento schifosamente in colpa, perché ho dimostrato di essere un essere ignobilmente schifoso…
Davvero, mi dispiace in modo infinito…io vi giuro sul sangue che mi scorre nelle vene che di questa fiction mi importa, e non poco…e mi importa di tutte voi che la seguite…
È stata una mancanza di rispetto nei vostri confronti, l’ atto di aggiornare solo oggi.
Perciò vi comprenderò appieno, se deciderete di non commentare nemmeno questo capitolo. So di meritarmelo.
Comunque…per chi decidesse di commentare…che ne pensate???
Una piccola spiegazione: la parte iniziale non è solo una sorta di introduzione, ma anche un frammento di un qualcosa facente parte di un tutto che scoprirete cos’ è solo… alla fine della fiction!!!!eh eh, ora siete costrette a seguirmi fino alla fine per scoprire cos’è!!!!!MUHAHAHAHAHAH, ME PERFIDAAAAAAAA!!!!!
* si sfrega le mani con aria perfida*
Aiko: ma se non sai nemmeno tu cosa sia…
AIKO!!!!ma…che cosa…che diavolo…
CHE CACCHIO CI FAI FUORI DALLA FICTION???!!!
Aiko: eh, io sono un delirio creato dalla tua  mente…sono sempre con te…
Che cul-EHM…wow…
-.-“ comunque io so che cos’ è, casomai sei TU che lo devi ancora scoprire…
ODDIO, STO SPOILERIZZANDO!!!!O.o…
E-ehm…p-passiamo ai ringraziamenti!!!
 

Layla: dai, coraggio!!!!!Tu sei la prima che ha il mio permesso di scagliarmi addosso la prima pietra!!!!T T non oso pensare a quanto ti avrò delusa…T T…
Beh, spero che grazie a questo nuovo capitolo tu abbia capito qual cosina!!!!XD
Fammi sapere, mon tresòr!!!!!Baci!!!XD
 
 
Nika695: AMMOOOOOOOORE, anche tu qui!!!!Che bello vedere che commenti un altro mio umile scritto XD…
…T T…mi sto sentendo sempre più in colpa…T T!!!!
Contenta che ti piaccia!!!!XD Fammi sapere…
…sempre se ti ricordi di me T T
Tvtb!!!!!!
 
 
emobilla483: TESSSSSSOOOOOOOOOOORO MIOOOO!!!!!XD eh, la sapienza è ciò a cui miriamo di più!!!!XD sono contenta che tu abbia letto il mio umile prologo e che ti sia piaciuto!!!!!XD
io sono molto contenta del fatto che tu abbia commentato XD Commenti sempre le mie storie e non ti ho mai ringraziata bene!!!!!
Perciò…GRAZIEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!
Eheh XD
Fammi sapere!!!!!Ah…tu sei la seconda che può lapidarmi T T
Baci!!!!
 
 
BloodyRose93: ehiiii!!!!Contenta che ti sia piaciuto!!!!!XD
Volevo scrivere una storia diversa dal solito…ed eccola qui XD
Ahw, grazie per i complimenti!!!!!XD Grazie, amor mio…*.*
Ma…solo perché sono sadica e voglio insinuarti il dubbio nell’ animo…
…E se magari non morisse nessuno?????o se morissero tutti e due????
EhEheh!!!!!ME SADICAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!
Alla prossima, spero, mio amour!!!!!!XD Baci!!!!
 
 
Black_Engel_89: oso oso, fidati che oso!!!!!!hihihi, un giorno le tue palette cadranno in mano mia, MA TU ANCORA NON LO SAAAAAAAIIIIIII….XD
Ma povero Tomi!!!!* va da lui e lo coccola*
Poverino!!!!!!Meglio uccidere Bibi e tenere lui, no????XD
O.o…ma…c-c-come…non capivi niente dalle mie spiegazioni su questa fic???!!!
...
*ragginuge Tom nell’ angolino*
Ci sentiamo, amor mio!!!!Tvb XD
 
 
Debby_Gre: Tesoro!!!!!!!!!vai, ecco a voi la terza che mi deve e può lapidarmi T T
Ahw, grazie per i complimenti!!!!!XD sei fantastica *.*
Ed eccolo qui il primo cap!!!!Che te ne pare?????Fammi sapere…T T mi sento sempre di più una merda per aver aggiornato dopo due mesi…
*si decapita*
Caio, befana del mio cuor <3 

  
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