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Autore: sammyjoe Storm    20/11/2010    5 recensioni
"L'amore è come il vento, viene e va con facilità, ma se è come il vento prima o poi ritornerà" Da questa frase prende il via questa storia.. Una storia dove i sentimenti, le provocazioni, la passione, le emozioni, i sorrisi e le battute saranno all'ordine del giorno.
Samantha scappa dalla sua vita e dalla sua città, Los Angeles, per iniziarne una completamente diversa a New York, in un nuovo Campus non proprio convenzionale, tanto che gli studenti dovranno inscenare, per un concorso, la rivisitazione in chiave moderna di Dirty Dancing e non solo... Qui Sam incontrerà Alexander, un bellissimo ed egocentrico ragazzo. Sam e Alex, hanno lo stesso identico carattere e si avvicineranno grazie ad una piccola scommessa, un giochino un po' perverso... ma questo è solo l'inizio.
..ma come sempre accade, quando si chiude il cuore, arriva di nuovo l'amore, quello forte, quello vero, quello che ti lascia senza fiato ad annaspare aria, quello che ti massacra il cuore da dentro..eh si.. quando l'amore arriva, o più semplicemente ritorna, non avvisa nessuno.. colpisce come un treno in corsa, come un tir lanciato a tutta velocità o come uno shuttle in decollo.. quando arriva arriva e non c'è niente da fare.. se non viverlo o almeno provare a viverlo, perchè scappare è inutile, ti insegue e non ti lascia mai. L'amore è qualcosa che attanaglia l'anima, prende il cuore, il corpo e la mente, niente resta escluso..se è amore. Paradiso e inferno, volo e immobilità, colore e nulla.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lunedì mattina entrai in classe ancora imbufalita, a nulla era valso picchiare, prendere a calci, pugni e ginocchiate il sacco della palestra, per tutto il pomeriggio di domenica, pensando fosse lei.
Se solo l'oca pennuta della Miller avesse osato avvicinarsi e fare battutine, le avrei risposto a tono. 
Sabato aveva oltrepassato tutti i confini immaginabili e possibili e, dato che anche la mia pazienza aveva dei limiti, se non le avevo detto niente, e me ne sono andata via zitta, è stato solo perché la voglia di prenderla a schiaffi era stata sovrastata dall'ultimo barlume di coscienza rimastomi.


Buttai lo zaino a terra, mi sedetti sgraziatamente e fissai lo sguardo fuori dalla finestra.

“Oh Oh, la piccoletta è arrabbiata stamattina.. nottata interessante?”
“Zitto Alex, non è mattina” Ringhiai senza voltarmi.

Entrò Freeman e come suo solito si mise a commentare le partite, non lo ascoltai finché non mi sentii chiamata in causa.

“Willis, ma lei non doveva giocare sabato? E si tolga il cappellino, per cortesia”
Sbuffai. 
“Già, avrei dovuto.” Tolsi il cappellino.
“Se n'era forse dimenticata?” E mi guardò con ostilità.
“No, ho avuto un contrattempo Sig. Freeman” dissi e fissai ancora lo sguardo fuori dalla finestra. 
In quel momento, l'unica voce che non avrei assolutamente voluto sentire, parlò.
“Vede, Signor Freeman, l'avevo detto io che la Willis non era una persona affidabile. E' per colpa sua che abbiamo perso questa volta.” 
Ringhiai sommessa. 
“Insomma, alla fine, doveva essere il capitano ma..”

Mi alzai in piedi di scatto, facendo arretrare rumorosamente la sedia e picchiai i palmi sul banco. 
Mascella tesa e occhi iniettati di rabbia.

“Adesso BASTA Miller, se non vuoi che venga lì e ti riempia di schiaffi quella cazzo di faccia che ti ritrovi” Le dissi piena di astio e ira.

Silenzio di tomba, si girarono tutti verso di me, la Miller aveva gli occhi fuori dalle orbite e stava boccheggiando. 
In un attimo si ricompose e alzandosi in piedi “Ma come ti permetti brutta STRONZA?”
Stronza a chi? Stupida oca ripiena di silicone, cos'hai nel cervello? Il botulino?” Le ringhiai contro.

Le teste di tutti iniziarono a dondolare, prima verso di me poi verso di lei e viceversa. 
Freeman prese la parola al volo “SMETTETELA IMMEDIATAMENTE E SEDETEVI ” Esclamò. “Che diavolo sta succedendo qui?” 

Mamma oca, nonché faccia da schiaffi Miller, gli rispose “Semplice la Willis” E mi additò “E' impazzita del tutto, non che prima fosse sana..ma adesso le è completamente andato in pappa il cervello.”
“Miller vuoi che ti prenda a calci nel..”

"WILLIS!” M'interruppe il nanetto sosia di Danny DeVito.

“Scusi Sig. Freeman, ma io quell'oca” ed indicai Amber con un cenno del capo, “La gonfio di botte, e se non qui, adesso, lo faccio appena finisce la lezione, perché a tutto c'è un limite, e lei ha, notevolmente, sorpassato i miei livelli di guardia. Non permettermi, di proposito, di giocare la partita sabato, supera di gran lunga tutta la pazienza e la parsimonia che utilizzo, ogni volta, che apre bocca. Infine, come se non bastasse, insulta me e la mia intelligenza, con ingiurie villane e false accuse” dissi pungente e con rabbia.

Willis, tu NON alzerai nemmeno un dito su di me,chiaro? E sai perché? Perché non sei nemmeno in grado di rispondere dignitosamente agli insulti, sfigata! ” Mi canzonò l'oca.
Feci schioccare le dita di una mano e, successivamente, la lingua.
“Fossi in te non ci giurerei, ma se vuoi, puoi sempre sperare che sia così, poi tra un paio d'ore scopriremo la verità”  Ghignai strafottente

“Willis, tu non farai un bel niente, perché sai benissimo, che se dovesse accadere una cosa del genere, verrebbero presi dei provvedimenti disciplinari in merito, e sai, meglio di me, che la cosa non ti conviene. Miller, vorrei sapere cos'hai fatto alla Willis per impedirle di presenziare alla partita di sabato e inoltre, ti consiglio di non sfidarla, dato che posso assicurarti che se dice una cosa la fa, e non saresti nemmeno la prima ad essere presa a sberle” disse Freeman sapientemente. Ghignai ancora, questa volta compiaciuta.

“Non è colpa mia se la Miller è rimasta chiusa in lavanderia e se non è nemmeno capace di lasciare le porte aperte..” 
Ringhiai e mi ripresi la parola

“Scusa? Non ho capito bene.. Sei TU ad avermi chiuso dentro! L'hai fatto di proposito e mi hai lasciato lì finche un'altra ragazza, due ore dopo, non mi ha aperto, esclusivamente perché aveva bisogno della lavanderia!”
“Io non ho colpa” rispose falsa.
Alzai un sopracciglio, mi misi a braccia conserte, poi con calma e voce indifferente le risposi
“Certo, la porta si è chiusa da sola, la chiave si è girata magicamente e le marmotte confezionano la cioccolata” La schernii e ghignai compiaciuta.

Alex, Simon, Matt, Freeman e qualcun altro si misero a ridere, poi Freeman prese la parola. 
“Bene, ci sono testimoni?”. Nessuno fiatò. “Dato che non ci sono testimoni dell'accaduto, la cosa si chiude qui”
La Miller mi sorrise strafottente.
“Signorina Willis, si calmi e ci metta una pietra sopra, la prossima partita è tra due settimane e sarò sicuro che sarà presente in campo. Per quanto riguarda lei invece, signorina Miller, le sconsiglio caldamente, come già detto prima, di continuare a sfidare la pazienza della Willis e di smetterla con i comportamenti infantili. Ora iniziamo la lezione. Ah, quasi dimenticavo, tutti i componenti del cast di Dirty Dancing, sono pregati di presentarsi alle 11.30 in auditorium” proferì Freeman.

Io e l'oca ci guardammo in cagnesco, ma dentro di me ero comunque soddisfatta; così, tornai a guardare fuori dalla finestra, godendomi la lenta caduta, di quelle foglie arancio-rossicce che abbandonavano il proprio albero, per la prima e ultima volta.
“Sam” era Alex che mi chiamava a bassa voce, lo ignorai; ci provò altre due volte finché sentii punzecchiarmi la schiena, mi girai appena e vidi che mi stava passando il mio quaderno degli appunti, allungai una mano per prenderlo.
“L'hai dimenticato sulla mia scrivania” fece l'occhiolino, lo ringraziai e tornai a seguire.

“Sam, Alex andiamo, sono le 11.30” disse Simon. 
Ci alzammo e insieme agli altri ci dirigemmo verso l'auditorium, nel frattempo Simon mi fece i complimenti per come avevo risposto ad Amber quella mattina, Alex sghignazzò, Matt disse che avevo un bel caratterino e che non se lo sarebbe mai aspettato mentre Evelin ascoltò in silenzio. 
Ci sedemmo e una volta che fummo tutti presenti la Signora Mayer disse:
“Buongiorno a tutti, adesso vi sarà consegnato il copione della rivisitazione in chiave moderna di Dirty Dancing, sulla prime due pagine troverete i cambiamenti principali relativi ai personaggi e alle location. Spero vi siate già riguardati il film originale,come consigliatovi in precedenza, così da farvi un idea immediata sulle differenze. Avete dieci minuti per leggere le prime due pagine, poi ne discuteremo insieme”. 
Due ragazzi iniziarono a distribuire i fascicoli. “Adesso che l'avete tutti, i dieci minuti partono in questo momento” finì la Mayer.

Iniziai a leggere, sgranai gli occhi man mano che procedevo, finché mi usci un orrendo rumore di gola che doveva essere una fattispecie di risata; a quanto pare, però, non fui l'unica perché si sentirono delle mezze risate soffocate provenire da tutte le parti. 
Pensai a come mai non avessi ancora sentito Alex, visto che era seduto accanto a me, ma ritirai il mio pensiero seduta stante perché se ne usci con un risolino assurdo. Continuai a leggere e man mano iniziarono a sentirsi commentini vari e altre risatine, come non capirli, ero la prima ad aver abbozzato una risatina. 
Finii la lettura e chiusi il fascicolo, mi appoggiai allo schienale della poltroncina e aspettai. Ad un tratto sentii Alex spostarsi finche non rabbrividii violentemente, sentivo il suo respiro nell'orecchio, era caldo, lento, deglutii e strinsi la presa sul fascicolo. 
- Non l'orecchio, non l'orecchio, non l'orecchio né l'area circostante ti prego,ti prego, Alex smettila, per favore, implorai nella mia mente -

“Sam” Come non detto.
“Mmm..” Mugolai e socchiusi gli occhi in preda ai brividi che s'insidiarono con violenza nel mio corpo.

“Una mezza suorina da portare sulla via della perdizione” Disse lentamente e con un tono così seducente, che dovetti far presa su tutto il mio autocontrollo per non gemere nemmeno un pochino.
“Sarà ancora più semplice del previsto farti cedere” e sfiorò con le labbra il lobo del mio orecchio. Brividi, scosse e respiro che si faceva via via più veloce. ù
Cazzo, aveva ragione, per non parlare dello stato in cui mi aveva mandata solo con quel banalissimo contatto.

Bene, ragazzi avete domande?” proferì la Mayer.
Nota mentale, erigere un monumento a quella donna per aver interrotto mio delirio ormonale e per aver fatto involontariamente spostare Alex. 
Nel frattempo iniziarono le domande mentre regolarizzai il respiro e mi avvicinai all'orecchio di Alex; cercai di essere il più seducente e provocante possibile

“Alex” lo vidi sussultare “ Un ballerino che nel tempo perso fa il massaggiatore” respirai lasciando che l'aria gli solleticasse l'orecchio e ripresi lentamente 
“Quanto pensi possa essere immune dalle provocazioni di una suorina?” gli sfiorai con la punta del naso il bordo dell'orecchio “Non lo trovi già eccitante di suo?”.
Mi mossi lentamente sfiorandogli il collo con la punta del naso, lo sentii deglutire e soddisfatta, mi girai giusto in tempo, prima che Simon parlasse. 
“Signora Mayer, a me era stato detto di seguire la parte tecnica, non di comparire come attore”.

“Oh si”, rispose la Mayer “ alcune parti, quelle delle comparse ricorrenti, vi sono state assegnate mentre il copione era in fase di stesura; trovate tutto scritto nell'elenco attori e comparse, pagina tre; detto questo se non ci sono altre domande, ci vediamo qui dalle 17 alle 20 il lunedì, mercoledì e il giovedì. Sabato dalle 10 alle 13. Smith, Willis come ve la cavate con il ballo in generale?”

“Ottimamente Signora Mayer” Rispose pavoneggiandosi quello sbruffone di Alex.
“Me la cavo” Risposi semplicemente.
“Perfetto, ci vediamo oggi pomeriggio ragazzi. Potete andare, arrivederci”. Salutammo e ci alzammo.

“Pavone” dissi ad Alex . 
“Imbranata” rispose lui e ridacchiò, lo fulminai.

Ci avviammo verso la classe, quando mi sentii chiamare, mi voltai, era Mark 
“Samantha posso parlarti un attimo?” alzai le spalle “Certo” Sorrisi. 
Guardai gli altri straniti e dissi loro che li avrei raggiunti in aula; Mark mi venne incontro e iniziammo a camminare verso le macchinette del caffè.

Dieci minuti dopo ero seduta al mio banco ad aspettare che finissero le lezioni; poi sarei andata in camera a prepararmi per l'esame che avrei dovuto sostenere l'indomani.

Alle 17 mi presentai puntuale in auditorium, Jackson chiamò a se Alex e Mary Black ed iniziò a parlare; Freeman e ad un altro ragazzo, diedero istruzione a coloro che avrebbero seguito la parte tecnica, mostrando loro le attrezzature, mentre la Mayer, con il proprio assistente, un certo Dave, chiamò me, Mark e gli altri attori che avrebbero interpretato i miei genitori, il proprietario del resort e disse a Simon di raggiungerci al più presto.
Ci fece disporre in riga, uno vicino all'altro e ci fece prendere le misure da Dave e dai costumisti, mentre annotava tutto nella sua cartelletta rigorosamente rossa.
Dopodiché ci fece mettere in cerchio e iniziammo a provare le battute della scena iniziale. Ogni tanto buttavo lo sguardo su Alex; parlava con Brenda mentre Jackson faceva degli strani gesti, che mi fecero sorridere, soprattutto vedendo la faccia imbarazzata di Brenda e quella stupita di Alex. 
Nei momenti in cui né io né Mark avevamo battute, parlottavamo e ridavamo tra di noi per l'assurdo rifacimento dell'opera; ogni tanto vedevo Alex fissarci, ma non gli badai molto, presa dalle risate e dalle battute di Mark.

Con mia grande sorpresa e stupore, Mark si stava rivelando una persona molto simpatica, solare, gentile e allegra, inoltre il fatto che fosse molto bello, di certo non guastava, anzi era solo un piacere per i gli occhi.

Simon si unì a noi per provare le sue battute, così tutti ci rendemmo conto del suo personaggio: Rob, il cugino di Johnny, con l'opera di ammodernamento, era diventato gay. Ridemmo e scherzammo tutti insieme alla Mayer, che continuava a riprenderlo, dicendogli di impegnarsi a dovere, perchè doveva interpretare un gay e non una bisbetica petulante o checca suprema.
La mia risata si interruppe quando qualcuno fece un fischio, con quella cadenza, che solitamente usano i ragazzi quando adocchiano una bella ragazza. 
Alex e Brenda stavano ballando in modo molto sensuale, così vicini, che tra i loro corpi non poteva nemmeno essere infilato un sottile righello. 
Chi sgranò gli occhi, chi alzò entrambe le sopracciglia e chi come me, aveva la bocca spalancata; continuammo a fissarli, inutile negarlo, Alex era veramente bravo, ogni suo movimento era perfetto, preciso, impeccabile; trasmetteva passione,sensualità,erotismo.
I muscoli delle braccia, spuntavano dalla maglietta a maniche corte che indossava, e si muovevano in simbiosi con il suo corpo, stringendo i fianchi di Brenda, attirandola a sé per poggiarla al suo petto; il suo bacino si muoveva facendo dei piccoli cerchi, poi si portava avanti fino a strusciarsi sul corpo della ragazza, stringendola maggiormente, per poi allontanarsi e riavvicinarsi.
Ogni suo movimento era così erotico che, solo a guardarlo ti faceva provare eccitazione, era impossibile non volersi mettere nei panni della fortunata Brenda. 
Mi morsi il labbro inferiore.
Ad un tratto la fece girare, cingendole con un braccio il fianco, la attirò a sé, e con il suo bacino, appoggiato sul fondoschiena di lei, iniziò lentamente a fare dei cerchi a cadenza lenta, ognuno di questi terminava con un lieve abbassamento sulle gambe, per poi riprendere quei movimenti circolari e iniziandone altri laterali. 
Si girarono ancora frontalmente, lei gli mise le braccia dietro al collo, attirandolo a se ,mettendosi con le gambe tra le sue, premette contro la sua intimità e spinse con il bacino.

Deglutii con la poca saliva rimastami, il resto era colato insieme alla bava dai lati della bocca, provocando un piccolo lago sul pavimento.

Alex fece un passo indietro, mentre le teneva le mani sui fianchi, spostò la gamba destra all'esterno rispetto quella di lei e la attirò nuovamente a se; lei si staccò dal suo collo, lui si sporse in avanti e la fece scendere con la schiena parallela al pavimento. In quel momento i muscoli delle braccia di Alex si tesero e si gonfiarono per lo sforzo; io mi morsi ancora, con più forza, il labbro ed iniziai a peccare di lussuria con pensieri impuri e peccaminosi; stavo arrivando al limite, i battiti del mio cuore avevano iniziato a correre e il mio respiro incalzava sempre di più, faceva sempre più caldo in quel maledetto auditorium.
Mentre teneva Brenda in quella posizione e la faceva ondeggiare a ritmo di musica, si girò dalla nostra parte, mi fissò:
nei suoi occhi furbizia e sulle labbra un ghigno sensuale. Mi stava parlando con tutto tranne che con le parole. Ingoiai aria.

Con un gesto veloce la riportò dritta, lei gli lanciò ancora una volta le braccia al collo; sembrava una scimmia assatanata, tanto si era aggrappata e poi iniziò a far scivolare una mano dal collo ai suoi pettorali, toccandoli, accarezzandoli, scendendo fino all'ombelico.
“Stop, bravi ragazzi, perfetti” disse Jackson.

Per fortuna qualcuno li interruppe, altrimenti o sarei svenuta lì seduta o mi sarei alzata e gli avrei staccato di dosso quella scimmia appiccicosa.
Mark si girò verso di me, con la fronte aggrottata 
“Wow! Quello è un gran bel modo di ballare, assolutamente da provare” 
“Già” risposi semplicemente scuotendo la testa con fare affermativo. Ci alzammo in piedi, rimasi a parlare con Simon e Mark, finché Freeman non ci disse che potevamo andare, uscii con loro e ci fermammo a parlare del copione.

“Sam” mi girai e vidi Alex avvicinarsi “Andiamo a mangiare, offri tu” 
“Cos'è un ordine?”
“No, semplicemente ho fame, sono le otto passate, la caffetteria qui al Campus è chiusa e anche tu devi mangiare; direi una constatazione”.
“Uhm, perché no?”
“Conosco un posto dove fanno i migliori panini di New York, non è molto distante e ci vado spesso”. Alzai le spalle.
“Va bene, accetto” 
“Andiamo, seguimi ” E si incamminò verso il parcheggio, ad un tratto si fermò, estrasse le chiavi dalla tasca dei jeans e premette sulla chiave
“Q..Questa è la tua auto?”
“Certo, hai qualche problema con la mia Bugatti Veyrom, con le Bugatti in generale o con le auto?” Disse con un sorrisetto stupido e divertito.
“Non ho nessun problema con le auto, tanto meno con le Bugatti, idiota.. Solo che non ti facevo un tipo da un'auto così bella, accattivante e..”
“Più unica che rara” sogghignò guardandomi 
“Ho capito che ti piacciono i motori, ma avresti dovuto capirlo, dato che a me piacciono solo cose bellissime” Sorrise fiero.
“Avrei dovuto intuirlo che questa bellezza poteva appartenere solo ad un egocentrico, narcisista e presuntuoso. Di chi altri poteva essere?” Sorrisi ironica.
“Muoviti a salire, ho fame” e così facendo aprì lo sportello e si sedette nell'abitacolo, feci lo stesso e mise in moto l'auto. 
C'era qualcosa che mi sfuggiva, qualcosa che avrei dovuto fare ma che non mi veniva in mente, sorpassammo il cancello del Campus, immettendoci in strada, facemmo in tempo a percorrere qualche isolato quando
“Merda!” esclamai. 
“Che succede piccoletta?” Chiese. 
Gli lanciai un occhiataccia e risposi “Mi sono dimenticata che avevo un impegno”
“Disdicilo” L.o fulminai. Alzò un sopracciglio, mi guardò e aggiunse “Di che tipo?” 
“Cena direi, vista l'ora”.
Con il tuo amichetto?”
Sogghignai a questa sua domanda e con un ghigno risposi “No con due”.
Si girò di scatto a guardarmi e spalancando gli occhi disse “Non pensavo fossi così perversa..” e con un sorriso molto, ma molto malizioso aggiunse
“Sempre più interessante ..Sam, cos'altro mi celi?”
“Stupido idiota, smetti di gongolarti nei pensieri da porco che il tuo cervello da depravato ti sta facendo immaginare” Sibilai.
“Uh Uh.. la verità fa male porcellina...” E ridacchiando strizzò l'occhio
“Alex, se non stai zitto, ti infilo qualcosa in quella cazzo di bocca che ti ritrovi”

Rise di gusto 
“Ok, Ok, non ti arrabbiare.. E per la cronaca, sarei io che potrei infilarti qualcosa in bocca, non il contrario.” Ammiccò spudoratamente, ghignando.

“Smettila! Idiota “ Ma quanto era cretino da uno a dieci?

Riuscii a prendere il cellulare imboscatosi, come al solito, nella borsa, ma prima che potessi iniziare a digitare l'sms, l'auto si fermò.
“Siamo arrivati” 
Alzai gli occhi e iniziai a ridere, mi aveva portato nello stesso posto dove i miei amici mi aspettavano per un panino, il Demon's Pub.
“Che hai da ridere?” chiese inclinando il capo.
“Niente, andiamo? Ho una fame da lupi”.

“Mah.. Chi ti capisce è bravo piccoletta”
“Ecco appunto, ora possiamo andare dopo la tua massima?” Mi lanciò un'occhiataccia. 
Scendemmo ed entrammo. 
Vidi Tommy e Moe al tavolo d'angolo, nella saletta a sinistra, feci un cenno di saluto con il capo a Demon e mi avviai, seguita da Alex, verso il loro tavolo. 
Stavo decisamente sorridendo. Tommy e Moe mi guardarono anch'essi sorridendo.

“Ciao Sammy” dissero in coro.
“Ciao ragazzi, tutto bene? Scusate il ritardo, questo è Alexander” e così dicendo mi sedetti. 
Alex li guardava incredulo, poi guardando me  “Conosci Tommy e Moe?” 
“Direi, altrimenti non li avrei salutati, non credi?” 
“Ciao Alex, sei tornato? Quando?” gli domandò Tommy. 
Alex si sedette e rispose “ Da tre settimane circa, ma ho dovuto riportarmi in pari con le lezioni, per questo non ci siamo visti”.

Caspita, quei tre si conoscevano! il mio piano diabolico era sfumato.

“Sammy” disse Tommy, riportandomi alla realtà “Non dirmi che hai puntato il nostro Alex”. 
Eh? Che cavolo stava dicendo Tommy?
“Tommy non dire cazzate” risposi sbottando. 
“E allora cosa ci fai qui con lui?” sorrise saccente. 
“E' molto semplice: il tizio che sta seduto alla mia destra, non è altri che un mio compagno di corso e il mio..insomma lui è.. Johnny.. cioè, vi ricordate della storia del film? Lui è il protagonista maschile”.

Scoppiarono a ridere. 
Io e Alex ci guardammo e poi guardammo loro, Moe smise per primo e disse “Se presi da soli siete come due bombe a mano, insieme sarete sicuramente peggio peggio del C4, altro che fuochi d'artificio” e rise. 
Praticamente Moe mi aveva appena detto che io ed Alex eravamo molto simili, non sapevo se prenderlo come un complimento o insulto. 
Arrivò la cameriera e ordinammo a memoria.

“Alex, ti do un consiglio, da amico, non farla arrabbiare troppo, sul ring è schifosamente brava”
“Che cosa? Tu vai in palestra da questi due? E sei in grado di stare su un ring?” mi chiese Alex incredulo .
“Tommy dice il vero, ma se non ci credi, puoi chiedere a Moe o provare a tuo rischio e pericolo” Guardò Moe e quest'ultimo asserì con la testa.
“Bene, visto che Sam è sempre piena di sorprese, c'è altro che dovrei sapere, così giusto per..” e lasciò in sospeso la frase .

Sam, carino come la chiami..”
“Hey, sono qui, non parlare come se non ci fossi, Tommy! Sai che non mi piace” Gli dissi imbronciata come una bambina.

“Me ne ero dimenticato” e si mise a ridere.
“Dimmi Sammy, visto che siete fuori dal Campus, immagino siate amici; ti conosce come ti conosciamo noi oppure come ti conoscono al Campus?” 
Perchè Tommy è uscito con questa frase? Adesso che cosa avrei potuto rispondere? 
Alex mi fissò con occhi assottigliati, come se dicesse Lo sapevo che mi nascondevi qualcosa, l'avevo intuito! Sputa il rospo, la pecora, il cinghiale o l'elefante!
“Com'è andata oggi? Qualche scontro interessante? E Joy?” Optai di fare la finta tonta.
“Sam non cambiare discorso, sono curioso, rispondi a Tommy” disse Alex con un ghigno da stronzo. 
“Tommy, nessuno qui mi conosce bene, a parte te. Quindi Alex mi conosce per come sono qui, un po' e un po'. Fine del discorso”
Bevvi un sorso della mia birra rossa. 
“Cosa vuol dire? Quello che hai detto non ha un senso logico, Sam” 
“Che stress che sei Alex! Quello che Tommy intendeva è che a casa mia sono in un modo, qui in un altro; tutte le persone quando sono a casa propria o comunque nel loro paese o città che sia, si comportano in un determinato modo; ma, se li prendi singolarmente, li espianti dalla loro casa, dalla loro città, e li porti in un posto nuovo, non possono di certo essere come prima, perché fondamentalmente manca qualcosa, mettiamola così” 
Sperai solo che dopo questa contorta spiegazione riflettesse sulle parole e le prendesse per buone.
“Cazzate Sam o comunque lo sono in parte”
- Cazzo, il ragazzo aveva un cervellino perspicace, e adesso? Tommy sei un cretino, così mi fai saltare la copertura che uso come barriera, stupido idiota – imprecai mentalmente.

Sbuffai poi guardai Tommy e distesi a riga dritta le labbra. 
“Scusa Sammy” disse per scusarsi, ma oramai il danno era fatto e..Un attimo! Potevo ancora sfruttare l'ultimo appiglio rimastomi.

“Vedi Alex” iniziai “ quello che intende dire Tommy è che quando mi sono trasferita qui, ho deciso di vestire semplicemente i panni della ragazzina sfigata solo per evitare di essere messa in mezzo a situazioni che non mi interessano, e soprattutto evitare di finire in mezzo ai casini; visto e appurato che ho un carattere molto impulsivo del quale credo che tu te ne sia reso conto. Qui con loro, posso tirare fuori il peggio di me, senza che accada nulla, un po' perché mi conoscono ed un po' perché è come se mi sentissi a casa. Va bene Alex?”
“Facciamo che accetto questa contorta e abbastanza assurda spiegazione, ma so per certo che mi nascondi ancora qualcosa Sam, il mio intuito non sbaglia mai”.

Osso duro il ragazzo, ero sicura di aver detto delle grandi stronzate, ma un fondo di verità c'era comunque.

Arrivarono i panini e spostammo le nostre discussioni su tutt'altro; ridemmo, scherzammo, bevemmo e passammo una piacevole serata. 
Prima di alzarci, Tommy mi chiese se Alex sapesse di Kyle, negai con la testa, lui mi fece l'occhiolino, poi aggiunse che secondo lui, prima o poi tra me e Alex sarebbe accaduto qualcosa. Scossi la testa ridendo, gli diedi uno smacco sulla guancia, un buffetto sul braccio a Moe, salimmo sull'auto e rientrammo al Campus. Alex mi chiese qual'era la mia palazzina e, una volta indicatogliela, parcheggiò. 
Scendemmo entrambi dall'auto e mi accompagnò in camera, per farmi trasferire il file del film sul Pc.

Controllai bene che non vi fosse nessuno per i corridoi, soprattutto occhi e orecchie indiscrete, aprii la porta velocemente, lo spinsi dentro e richiusi la porta alle mie spalle.

“Perchè tanta fretta?” domandò.
“Semplice, perché non mi va che ti vedano in camera mia”. Strinse la mascella, si avvicinò a me, mentre avevo ancora la schiena appoggiata alla porta, mi imprigionò con le spalle tra le sue braccia e avvicinandosi al mio orecchio disse sibilando
“Ti faccio così schifo, Sam? Perché a volte direi proprio il contrario” Rabbrividii per il contatto ravvicinato e deglutii.
“No Alex, è che non mi va che girino voci strane vedendoti entrare o uscire dalla mia camera, tutto qui”.
“Fammi capire, ti darebbe fastidio se qualcuno vedendomi uscire da qui, andasse in giro a dire che siamo andati a letto insieme?” Domandò guardandomi dritto negli occhi mentre le punte dei nostri nasi si sfiorarono.
Non riuscivo a leggergli l'espressione, nè tantomeno riuscivo a guardare in quegli stupendi occhi, di quell'indefinibile blu che mi aveva colpito tanto, la pochissima luce che penetrava dalla finestra non me lo permetteva e non arrivavo con la mano all'interruttore.
“Più o meno è così” risposi pacata.
“Ovvero?” Parlò sulle mie labbra. 
Avevo i brividi in tutto il corpo, era vicino, molto vicino, e quella sua vicinanza mi stava mandando al manicomio.
“Ovvero, dato che non mi considero come tutte le altre, a me non piace essere ne' un numero ne' un kleenex. Vuoi che ti faccia un disegnino o preferisci che te lo mimi?” Risposi cercando di utilizzare tutto il sarcasmo di cui ero capace, cosa alquanto grama dato che non si spostava di un millimetro, poi aggiunsi, avvicinandomi stavolta al suo orecchio, decidendo quindi di prendere la situazione in mano.

Inoltre non vedo come noi due potremmo finire a letto” Soffiai delicatamente e sensualmente, gli sfiorai prima il lobo e poi il bordo dell'orecchio con le labbra 

Se ciò accadesse, la nostra piccola sfida finirebbe, vuoi già terminare...” Gli sfiorai con le labbra la pelle appena sotto l'orecchio 

“...Il nostro...” scesi ancora sfiorandolo

“.. Piccolo..” continuai a scendere; lo sentii irrigidirsi, mi umettai le labbra e iniziai lentamente a risalire

“ ...Giochetto...” sentivo il suo respiro più profondo

“..Appena..” lasciai un lieve bacio

“..Iniziato..” un altro ancora, il suo respiro iniziò a farsi irregolare.

Le mie narici erano invase dal suo delizioso profumo, iniziai a volere di più. Alex era come una tavoletta di Toblerone, più lo assaggiavo più l'avrei voluto assaggiare, volevo sentirne il profumo, il sapore, la consistenza..

“..Pensavo”..lo accarezzai con le labbra umide

“..Ti piacesse”.. lo baciai ancora prendendo la sua pelle tra le labbra,delicatamente

...Visto..” risalii sfiorandolo fino al lobo

“..Come..” presi il suo lobo tra le mie labbra, lo sentii emettere un piccolo ringhio soffocato

“..Ti sei dato da fare..” lo mordicchiai

...Oggi alle prove..

Sam” tirò indietro la testa, si mosse di poco e mi fece ritornare ad aderire perfettamente alla porta.
Si avvicinò al mio orecchio e con voce roca, la più sexy che abbia mai sentito in vita mia.

..Mi piace..” soffiò piano nell'orecchio

“..Molto ..questo..” scese sul lobo accarezzandomi con le labbra

“..Nostro giochino..” scese sul collo e depositò un piccolo bacio

“..Ma..” scese sfiorandomi

“..Devi..” un altro bacio

..Sapere..” si umettò le labbra e soffiò

“..Due cose..” scese ancora accarezzandomi con le labbra

“..Primo, il fuoco accanto alla paglia..” un lieve morso

“..dDvampa..” passò la lingua sulla scia dei baci che aveva appena lasciato. 
Il mio cuore batteva velocissimo, il respiro, ad ogni tocco, era sempre più accelerato 

“..Sam..”

Mmm” Mugolai bassa, sentii le sue labbra dipingersi in un sorriso, deglutii e lui risalì

“..Secondo..” e qui iniziai a non capire più nulla

“..Sei troppo simile a me..” aveva iniziato a baciarmi completamente tutto il collo, mi mordicchiava, poi di nuovo mi sfiorava con le labbra, delicatamente poi più aggressivamente, risalì a lambire il lobo dell'orecchio per proseguire sul profilo della mascella, lasciando su tutto il tragitto dei piccoli baci.
Avevo caldo, il mio corpo era invaso da brividi e da scosse che aumentavano di intensità, sentivo le gambe farsi molli, ero eccitata, il respiro ormai era completamente irregolare, stavo respirando pesantemente..

Risalì dal mento e continuò il suo percorso immaginario fino a che le sue labbra calde sfiorarono le mie; ne tracciò i perimetri, millimetro per millimetro, lentamente e dolcemente.

Chiusi gli occhi, satura di emozioni.

Posò le mani ai lati del mio volto e con una lieve pressione lo attirò a sè, sentivo il suo respiro veloce solleticarmi. Poi poggiò le sue labbra sulle mie. 
Erano morbide e piene, delicate e calde, vogliose e dolci. Prese il mio labbro inferiore tra le sue e lo sfiorò, sembrava volesse assaporarlo, capirne la consistenza, la morbidezza; passò a quello superiore e fece la stessa cosa, infine prese entrambe le labbra e le baciò, insieme.

Il mio cervello aveva deciso da un bel pezzo, di ritornare, insieme a quelle baracche e burattini dei miei pensieri, in quel di Lussurolandia.
Con il cervello in vacanza e i pensieri fuori uso, quel poco barlume di ragione rimastomi, gironzolò stuzzicando la mia mente, che provò a chiedere aiuto al cuore, ma anch'esso aveva preso un itinerario tutto suo, era partito da una semplice passeggiata, che si trasformò poi in una camminata, per poi passare dalla corsa campestre alla maratona di New York per concludersi nei cento metri.

Ero completamente in balia delle emozioni, paralizzata dal fenomeno Alex che mi stava creando una violenta tempesta ormonale e mentale.

Volevo staccarmi ma non ci riuscivo, quel contatto era così piacevolmente meraviglioso che mi accorsi, che anche la mia volontà era momentaneamente assente, salpata per una crociera che navigava libera nei mari di Beatitudinolandia, lasciandosi cullare dall'improvviso uragano Alex.

Il mio corpo invece, era totalmente presente e si faceva attrarre e muovere dalla calamita Alex. Per non parlare dei miei ormoni, che vagavano, facendo acrobazie su se stessi, per poi ripartire a tutta velocità vorticando impazziti, verso quello spazio-cielo chiamato Alexander.

Continuava imperterrito a sfiorarmi le labbra, nonostante il suo respiro fosse veloce, come il mio, malgrado il suo cuore batteva quasi all'unisono del mio, nonostante..

“Sam” parlò sulle mie labbra, voce bassa, roca e sensuale “..Buonanotte..”.

Lasciò la presa sul mio viso, indietreggiò di un passo, si avvicinò alla maniglia, la abbassò e tirandola piano verso di se, mi fece spostare in avanti.

Filtrò la luce fioca del corridoio.

Si mise una mano in tasca, si girò verso di me e ancora con voce roca  “La chiavetta, me la dai domani”.
Deglutii giusto in tempo, affinchè tutti i miei turisti vacanzieri ritornassero al loro posto, o quasi, e risposi flebilmente
“Ok” 
Mi schiarii la voce e presi la piccola USB  “ Grazie per la chiavetta. Buonanotte Alex”.
Appoggiai la mano sulla porta. 
Ci guardammo negli occhi per qualche istante, poi mi voltò le spalle e se ne andò

.




Angolino Autrice: Adoro sempre di più i dialoghi tra Sam e Alex, dite che si nota? Mi faranno impazzire prima o poi quei due -.-"
La Miller è riuscita a far arrabbiare sul serio Samantha questa volta e le ha risposto per le rime, avrà forse esagerato? Secondo me.. assolutamente no. La pentola a pressione si è aperta, a tutto c'è un limite e Sam è sbottata. Chi non avrebbe fatto come lei? E' già buono che non l'abbia appesa al muro, e conoscendo il caratterino di Sam, poco ci mancava...
Pian piano Mark inizia ad avvicinarsi a Sam..che ci sarà sotto? Alex è sempre più dannatamente sexy; ed ha anche un cervello! Naturalmente che usa quando vuole, ma questi sono dettagli ;)
Ps. l'altra canzoncina, se vi va di ascoltarla, che fa da chiusura a questo capitolo è "
Start a Fire di Ryan Star" il ritornello dice - Is this love Or Just sexual desire. We're gonna start a fire! ---> Calza a pennello ai nostri due protagonisti.

IMPORTANTE

Ho inserito una one-shot su Alexander e s'intitola "Una Notte Qualsiasi ". Spiega in parte quanto esplicato a parole nel capitolo "Rain (Alex Pov)" e racconta, nei dettagli, una delle sue avventure notturne o notti brave, il concetto è sempre quello XD
Attenzione: il
rating è rosso e la scena è erotica-lemon.

Risposta alle recensioni:

Day_Dreamer: Per prima cosa, voglio ringraziarti per essere sempre la prima a recensire, mi piace quello che scrivi! Sei una grande!
Kyle, Kyle.. Kyle, un altro gran pezzo di figo.. Kyle.. non è ancora giunto il momento di farlo entrare in scena di persona, i grandi divi vanno attesi. Con Sam?.. Forse ;) ma non posso svelarti ancora nulla..fidati di me.
sul fatto che d'ora in avanti sarà sempre peggio.. su questo ti do pienamente ragione :) e poi nella one-shot "Una notte Qualsiasi" hai la dimostrazione di una delle tante notti brave di Alex..un tipo così passionale e sexy, da delirio insomma, vuoi che non le combini? :P Finito di scrivere i ringraziamenti e pubblicato il capitolo, nel momento in cui leggerai queste parole, io sarò già all'opera. ;)

rodney: Ciao Simo, beata te che riesci ad andare via per un week-end, sappi che ti invidio -.-

Alex un gigilò? Non mi svelo, aspettiamo che sia lui stesso a rivelare che lavoro faccia a Sammy, che ne dici? :) ti lascio con il dubbio (lo so sono un po' bastardella :) Concordo pienamente sul "casino", adesso le sue giornate saranno veramente piene ed Alex sarà terribile, ma anche lei non sarà da meno! Cederanno? Non cederanno? intanto continuano a provocarsi, facendosi sclerare a vicenda. Questa volta niente spoiler, perché non ho ancora scritto mezza riga, ma ti lascio con la one-shot su Alex.. poi mi dirai che ne pensi :D A chi non piace Alex?? *.*

Ringrazio tantissimo chi segue questa storia, chi l'ha messa nelle seguite, chi nelle preferite e chi in quelle da ricordare (e se avete tempo commentate, commentate e commentate, mi farebbe veramente piacere, e non solo a me, Alex si esalterebbe e Sam sorriderebbe).

in ordine alfabetico:

alina81
Bananarama
chiara 84
cludina cullen
Day_Dreamer
flavia93
giunigiu95
just_love_me
niny90
PinkPrincess
revy chan11 -
rodney
sassybaby
The_WerewolfGirl_97
maddy_25 -
miss_sophi_



   
 
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