Anime & Manga > Naruto
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Autore: Miwako_chan    22/11/2010    1 recensioni
“Co-mor-bo-si-tà” Sillabo incerto sperando che almeno questa volta abbia capito bene.
“Si, Naruto. Bravo, finalmente ce l’hai fatta.”
Incrocio le braccia imbronciandomi. Giuro, non la sopporto quando mi tratta da stupido.
“Io per te sono come una comorbosità.” Mi spiega Sakura giocherellando con le dita tra le ciocche rosa.
“E quindi?” Domando indisponente, irritato più che altro dal fatto che non ho ancora ben afferrato che cacchio vuol dire sta comorbosità.
“Avrò rilevanti implicazioni nel tuo esito finale.” Mi dici sorridendo. Pari quasi contenta.
“Sarebbe?” Esclamo stranito. È anche vero che sono un emerito baka, ma oggi a Sakura proprio non la riesco a capire.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Start of countdown









Quante cose possono cambiare in un mese? Decisamente molte.

Tuttavia scoprii che anche una sola settimana era più che sufficiente per sconvolgere una vita intera.







I lunghi capelli corvini si sparsero come sottili fili di seta tra le lenzuola sfatte. Reclinò il viso all’indietro permettendogli così di segnare il niveo collo di rosso a ogni passaggio della sua bocca affamata d’amore. Sorrise piano, avvolta da quella piacevole tortura di dita che la stringevamo, accarezzavano e lambivano desiderose. Afferrò affannata la chioma bionda per far sì che lui alzasse il viso, smaniosa di incrociare quello sguardo blu cielo.
“Ti amo.” Le sussurrò roco in un soffio prima d’impossessarsi nuovamente di quelle morbide labbra. Un intenso gioco di lingue fatto di scontri e incontri, imperniato dal desiderio di approfondire l’unione, di sentirsi partecipi l’uno nel corpo dell’altra. Le morse con delicatezza il labbro inferiore discendendo poi, con metodica lentezza, sul collo e sul bel seno generoso.
Continuò la sua scesa verso il basso sulla carta bianca di quel corpo seducente, inseguito dallo sguardo di lei in crescente agitazione, fino a raggiungere la sua femminilità. Hinata ansimò piano trattenendo vergognosa i gemiti, mentre lui si dedicava con tutto se stesso alla sua intimità. Lei gli accarezzava i capelli spettinati, stringendoli eccitata nei momenti in cui si avvicinava al culmine invogliandolo a continuare.
Dopo averla soddisfatta, Naruto si riavvicinò al suo viso. Facendo leva sulle braccia si sollevò in modo da poterla vedere meglio, in tutta la sua ingenua bellezza. Rilassò le labbra in un sorriso osservando divertito il rossore che le dipingeva le gote e le labbra dischiuse che si lasciavano sfuggire leggeri ansimi. Si perse in quegli occhi di perla ora annacquati dal desiderio e delicatamente ombrati dalle lunghe ciglia nere.
“Naruto…” Hinata mormorò piano il suo nome sfiorandogli il volto in una dolce carezza, avrebbe voluto immergersi fino ad affogare in quei torbidi occhi blu che la osservavano travolgenti.
“Dimmi tutto.” La incitò a continuare posandogli un bacio sulla fronte.
Hinata rimase un attimo in silenzio intrecciando le mani sopra la schiena del ragazzo.
“Ti amo anch’io Naru-chan.” Affermò con enfasi abbracciandosi a lui. Naruto la strinse a sé possessivo tuffando il volto nell’incavo della spalla, inebriandosi del suo dolce profumo di viole.
Le prese il viso tra le mani unendosi a lei in un bacio. Approfondirono il contatto, con le labbra che parevano ali di farfalle su rose.
Lasciò scivolare con noncuranza una mano sino a raggiungere l’interno coscia di Hinata invitandola a divaricare le gambe, non poteva più aspettare, la voleva sua, ora e subito. Si chinò su di lei tormentandogli una spalla con piccoli morsi aspettando con impazienza il permesso, il quale fu concesso poco dopo dalle labbra di Hinata che pronunciavano eccitate il suo nome.
Si unì a lei con delicatezza, sigillando nello stesso tempo le loro labbra in un bacio. Spinse piano, lentamente, bisbigliandole parole d’amore segrete all’orecchio.
Naruto aveva l’abitudine di parlare sempre tanto quando facevano l’amore. Ogni pensiero, erotico, romantico o insensato che fosse, veniva riferito a Hinata in un roco sussurro. Lei non rispondeva mai alle sue parole, si lasciava semplicemente cullare dal suono della voce amata, dalle spinte decise e cadenzate, completamente smarrita nel vortice di emozioni e sensazioni intensissime che unicamente lui era stato in grado di donarle.
Le spinte divennero vigorose e veloci, a ritmo incalzante sempre più profonde. Hinata ripiegò la testa all’indietro socchiudendo gli occhi, sconvolta dai brividi di piacere che le percorrevano tutto il corpo. Cercava di soffocare più che poteva i gemiti, nonostante Naruto la incitasse a lasciarsi andare e a gridare il suo nome. La sua volontà di esprimersi era frenata in parte dall’odiata timidezza e dall’altra dal timore che qualcuno avrebbe potuto sentirla a causa delle pareti troppo sottili del monolocale.
Ancora poche spinte e Naruto poté godersi estasiato l’espressione della sua amata che aveva raggiunto il culmine del piacere.
Poco dopo toccò a lui venire abbondantemente. Si riusciva a comprendere perfettamente l’intensità dell’estasi che aveva raggiunto, sia dalle basse e roche urla di piacere, sia dallo sguardo vacuo degli occhi blu persi nel godimento.
Rimasero ancora l’uno nell’altra voltandosi di fianco, Naruto abbracciò Hinata avvolgendola tra le sue forti braccia.
“Solo così riesco a sentirmi veramente completo, solamente insieme a te.” Mormorò piano a fior di labbra. Hinata sfinita e scossa dal piacere arrossì di colpo, non aveva fatto ancora l’abitudine a sentirsi dedicare certe frasi.
“Grazie.” Continuò lui in un sussurro.
Lei non sapeva che dire, o meglio lo sapeva, ma si era ripromessa che mai più avrebbe balbettato davanti a lui, come faceva sempre agli inizi. E così preferì rispondergli stringendosi di più a lui, approfondendo l’abbraccio e accoccolandosi teneramente contro il suo petto.




Fare l’amore di mattina non era mai capitato prima, ed era stata un’esperienza assolutamente da ripetersi.
Naruto si alzò dal letto stiracchiandosi e sbadigliando rumorosamente dando le spalle a Hinata. Deboli fasci di luce penetravano dalle tapparelle ancora abbassate donando uno statuario effetto di chiaro scuro al corpo del ragazzo.
Hinata rimase con sguardo ammirato a osservare la bellezza perfetta di quel fisico asciutto e muscoloso. Sospirò per poi sorridere felice.
“Sei bellissimo Naruto.” Disse a voce fievole portandosi una mano davanti alla bocca imbarazzata.
Lui si voltò a guardarla senza dire nulla, solo un sorrisetto malizioso sul volto. Avvicinandosi alla ragazza le alzò il viso prendendolo per il mento, si godette per un attimo quel suo pudico rossore che celava un intenso desiderio, per poi posare un casto bacio sulle morbide labbra.

“Cosa ti preparo per colazione?” Le domandò allegro andando verso i fornelli.
“Un caffelatte, grazie.” Rispose lei infilandosi le mutandine e indossando una camicia bianca di Naruto, abbottonando giusto solo i due bottoni all’altezza del seno.
“Agli ordini!” Disse divertito Naruto incominciando a trafficare con caffè e caffettiera. Ovviamente a lui, al contrario di Hinata, non era passato neanche per la mente di mettersi qualcosa addosso.
La ragazza si sedette a un angolo del piccolo letto e portandosi davanti a una spalla la lunga chioma iniziò a unire in treccia le ciocche corvine. Naruto la osservava d’ogni tanto con la coda dell’occhio, mentre terminava di maneggiare con tazze e cucchiaini. Qualsiasi cosa, qualsiasi cosa facesse Hinata, risultava di una eleganza e grazia ineffabili, anche quando, come adesso, si limitava a intrecciare tra le bianche dita affusolate morbide ciocche con lo sguardo niveo perso nel vuoto.
La chiamò a sé, facendole alzare gli occhi su di lui, quando la vecchia caffetteria cominciò a borbottare.


Portò le due tazzine sul tavolo, un caffè ristretto per lui e il caffelatte per Hinata.
“Allora Naruto-chan,” Iniziò la giovane mescolando con finto interesse lo zucchero, “prossima settimana ricomincerai di nuovo con le missioni?” Gli chiese sospirando piano.
“Eh già. Il problema è che non riesco a starmene tranquillo. Io ho bisogno di azione! Non riesco a rimanere con le mani in mano in giro per il villaggio. Tu mi capisci, vero?” Rispose enfatico come al solito, cercando conferme da lei.
“S-sì…” Rispose incerta.
“Non immagini nemmeno che fatica ho fatto a convincere la vecchia Tsunade a farmi rientrare in squadra. Sicuramente lei avrebbe preferito relegarmi qui a Konoha a vita.” Commentò sbuffando imbronciato. “Quindi alla fine, sì mi ha lasciato il permesso di uscire in missione, ma sono pur sempre sotto strettissima sorveglianza. Ho un sacco di costrizioni riguardo alle missioni che mi posso assegnare, libertà di scelta pari a zero e men che meno autonomia d’azione.” Si lagnò ancora, sorseggiando il caffè.
“Forse la stai facendo troppo tragica. E poi cosa ti aspettavi? Dopo la tua fuga non potevano che esserci dei provvedimenti da parte dell’Hokage. Anzi, dovresti ringraziarla che ti continua a dare fiducia e a permetterti di svolgere il tuo compito di ninja, nonostante tu ti sia sottoposto a un enorme rischio e abbia a tua volta messo in pericolo il villaggio.” Replicò a mo’ di rimprovero Hinata. “L’Akatsuki non aspetta altro che mettere le mani su Kyuubi e non so quali conseguenze potrebbero esserci se…”
Naruto si passò una mano tra i capelli biondi arruffati con aria annoiata.
“Dimmi un po’, tu cosa preferiresti?” Sorrise piano avvicinandosi a lei e interrompendola da quella che stava diventando un’abusata ramanzina.
“In che senso?” Appoggiò la tazza sorpresa.
“Nel senso di che cosa preferisti tu che io facessi. Vado in missione? Lascio perdere? Quello che vuoi.” Spiegò acuendo lo sguardo azzurro zaffiro.
Hinata rise. “Vorrei che tu facessi quello che ti fa stare bene.” Abbassò lo sguardo arrossendo.
“Forse starei meglio se ti sapessi sempre al sicuro e fuori d'ogni pericolo, ma come potrei mettere a confronto quella sensazione con la pura felicità di sapere che stai facendo ciò che ti rende realizzato.”  Si attorcigliò una ciocca di capelli blu tra le dita distogliendo appositamente lo sguardo da lui.
Naruto sbottò in un sorriso nel sentire quelle parole.
“Comunque sia è una missione di poco conto.” La rassicurò senza che lei lo richiedesse. “Mi sembra di tornare bambino. Dobbiamo scortare un certo dignitario per il suo viaggio di ritorno.” Spiegò brevemente, forse leggermente in imbarazzo nel rivelare l’estrema facilità del compito assegnato.
Hinata negò con un movimento del capo che Naruto non riuscì a capire a cosa si riferisse. Si avvicinò con grazia sedendosi a gambe divaricate sopra di lui e le mani a cingergli il collo. D’altro canto Naruto rimase felicemente sorpreso da quel gesto così sensuale e rispose trattenendola per i fianchi. Sorrise per un attimo di se stesso rendendosi conto che stava già ricominciando ad accendersi la sua eccitazione. Certo che con lei a gambe aperte proprio sopra di lui e il seno che in quella camicia troppo stretta sembrava stesse per traboccare da un momento all’altro non era facile frenare il desiderio.
Per gioco le sfilò il fiocco lilla che teneva unita la treccia guardandola divertito. I capelli si liberarono leggermente ondulati, mentre sul viso di bambola fintamente offeso faceva la sua comparsa un piccolo broncio.
“Così è molto meglio.” Disse Naruto con un ampio sorriso in volto. Lei contagiata di allegria da quella bella espressione sorrise di rimando scostandosi dietro la schiena i lunghi capelli sciolti, e intrecciò nuovamente le braccia intorno al collo del ragazzo.
“Naruto-chan, dovresti farmi una promessa.” Mormorò addolcendo lo sguardo.
“Considerala già mantenuta.”
Hinata sorrise lieve alla sua risposta.
“Quando tornerai dalla missione… ” Disse lasciando cadere una pausa.
“Sì?” la incitò lui a terminare.
“Mi porterai a stare da te. Andremo a vivere insieme.”
Naruto scoppiò a ridere, smettendo non appena notò l’espressione triste sul viso di Hinata.
In pratica si era messo a riderle in faccia, si diede mentalmente dello stupido.
“Scusa.” Bofonchiò imbarazzato.
“Se pensi che dica scemenze tali da metterti a ridere in quel modo non capisco davvero perchè…”
“Aspetta, aspetta.” La interruppe immediatamente. “È solo che… insomma, guardati, sei una principessa Hinata, non ti ci vedo proprio a stare in uno squallido monolocale come questo.” Naruto cercò di chiarirsi passandole dolcemente le dita fra i lunghi capelli neri, ricchi di riflessi color mare. “Tu meriti di molto meglio, se avessi avuto un castello, a quest'ora saremmo già andati a vivere insieme da un pezzo.”  Aggiunse accennando un piccolo sorriso dispiaciuto.
“Non m’importa del castello. L’importante è che stia insieme al mio principe.” Sentenziò Hinata corrucciando appena le labbra in una smorfia risentita.
“Allora è così che sarà.” Promise Naruto appoggiando la sua fronte a quella di Hinata e specchiandosi nei suoi occhi.
“Ti amo.” Sussurrò infine vicinissimo alle sue labbra per poi baciarla con passione.




Come mi fossi innamorato di Hinata nel corso di un solo mese? A questo non so davvero dare una risposta. Forse parte tutto dal presupposto che mi sono sempre piaciute le persone come lei.



“Rimarrai con me anche questa notte?” Chiese tirando fuori il massimo del fascino coccoloso da quegli occhi celesti.
Hinata si soffermò un po’ a specchiarsi in quei due cieli senza nuvole, divertita dalla sua espressione.
“Non posso proprio Naruto, oggi devo tornare da mio padre. Sai com’è...” Si fece intendere non nascondendo una vena di dispiacere.
Naruto non insistette oltre, conoscendo bene il carattere del padre di Hinata.



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Aprì la porta d’ingresso della palazzina in cui abitava lasciando passare Hinata per prima.
Si era proposto di riaccompagnarla a casa nel pomeriggio.
“Stavi dicendo?” Riprese il discorso incominciato sulle scale che poi Hinata aveva improvvisamente interrotto poiché, appena uscita sulla strada, si era fermata di colpo. Naruto seguì lo sguardo di Hinata per capire cosa aveva attratto la sua attenzione, finché non ne vide il motivo: Sakura, appoggiata al muro di una casa sul marciapiede opposto al loro.

“Ciao Sakura!” Hinata salutò cercando di alzare la voce e facendo cenno con la mano.
La ragazza dai capelli rosa sembrò riscuotersi dai suoi pensieri e alzando il viso rispose allegramente al saluto. Fu presto raggiunta dai due.
“Hei Sakura-chan, che ci fai qui?” Domandò Naruto accompagnato da uno dei suoi soliti sorrisi.
“Niente, niente, stavo solo facendo un giro. Ho alcune commissioni da fare.” Replicò lei cordiale ricambiando il sorriso dell’amico.
“E come mai eri qui ferma?” Osservò Naruto continuando a mantenere la calorosa espressione del volto.
“Ah sì,” Rise leggermente. “Sai mi ha chiesto per favore di prendergli alcuni strumenti per i suoi dipinti, però mi sono dimenticata la lista a casa e così mi sono fermata un attimo per vedere se mi ricordavo tutto.” Spiegò semplicemente.
“Wow! Sakura che fa un favore a Sai, mi devo forse preoccupare?” Commentò scherzando Naruto.
“E dai baka, io cerco sempre di essere gentile con lui.” Sbottò.
“Sai com’è, da come lo prendi a pugni certe volte non si direbbe.” Le fece presente Naruto, ricordandosi di quanto potevano essere micidiali i colpi della ragazza.
“É solo che quando mi chiama racchia ho un bisogno irrefrenabile di picchiarlo, che posso farci?” Fece spallucce ridacchiando. Anche Hinata sorrise alla battuta.
Terminate le brevi risate più nessuno aggiunse niente. Scese così uno spiacevole silenzio.
“Sakura noi dobbiamo andare. Ci vediamo, ok?” Prese parola Naruto spezzando l’imbarazzo. Aveva scelto di chiudere il dialogo in fretta e non indagare oltre sul perché la ragazza si trovasse lì davanti a casa sua, anche se era abbastanza convinto che la storia di Sai fosse solo una scusa ben poco credibile.
“Sì certo. Avrete da fare immagino, comunque voi due tutto bene, vero?” S’informò Haruno prima di avviarsi. Non poteva negare che le era dispiaciuto di come Naruto avesse concluso in modo sbrigativo l'incontro.
“Sì, va tutto benissimo Sakura, grazie.” Rispose Hinata all’interessamento con un dolce sorriso. Si salutarono dirigendosi poi in direzioni opposte.

Era passato solo un mese e Naruto ricordava perfettamente la triste scena che era accaduta a casa di Sakura.
Dopo alcuni giorni da quell’accaduto era stata lei stessa a riavvicinarsi a lui, come se nulla fosse successo. Ed è così che anche lui preferì omettere quella lite, fingere che niente si fosse frapposto tra loro. Nessuna discussione, nessuna assurda paranoia, nulla di nulla.
Eppure era inutile dissimulare. Alla fine l’unico risultato che erano riusciti ad ottenere era quello di salvare le apparenze. La profonda amicizia che lo univa a Sakura si era irrimediabilmente incrinata, come se una lastra di sottile vetro si fosse introdotta, contro la loro volontà, all’interno del legame. Era stato inevitabile il loro allontanamento. Potevano forse vedersi attraverso quel vetro, tuttavia quello stesso gli rendeva impossibile toccarsi, anche solo sfiorarsi con le parole.
Un legame rovinato solo per non aver avuto il coraggio di affrontare un contrasto, per aver preferito ignorarlo e tirare avanti senza sforzarsi di arrivare a un chiarimento. Restava viva nel loro rapporto solo quella facciata fatta di esteriorità che nascondeva in modo magistrale la rottura formatasi all’interno.
La crepa veniva obliterata in modo eccellente, sì certo, ma non abbastanza da non permettere che loro due si accorgessero che c’era.
Ed era stata proprio quella rottura ad aprirgli occhi, a sbattergli in faccia che quella sua cotta per Sakura, quella sua infatuazione, per l’appunto di sola infatuazione si trattava. Non amava Sakura, o meglio il continuo rifiuto e impossibilità di quell’amore avevano finito per soffocare il sentimento e lasciarlo assopire per sempre nella coltre dell’amicizia.   
In seguito era iniziata la sua relazione con Hinata e a quel punto, i problemi di sottovalutata e nascosta incomprensione con Sakura erano passati in secondo piano. Si limitavano a sfociare in piccoli momenti di malinconia e rammarico per un’amicizia che si stava logorando, che stava lasciando scivolare via dalle proprie mani senza lottare.
Eppure, sentiva in fondo al cuore che ce l’avrebbe fatta a recuperare tutto con Sakura, che sarebbe riuscito a riprendersi il loro legame per come era un tempo, ma per ora, l’unica cosa che riuscì a prendere fu la tiepida mano di Hinata al suo fianco.

    









 










Angolino Autrice:

Mi dispiace per non aver analizzato minimamente la nascita del rapporto tra Naruto e Hinata, e aver optato per lo stratagemma del salto temporale di un mese, ma è stata una mia scelta poiché volevo incentrare la storia sui soli eventi che si verificheranno in un arco di tempo molto ridotto, cioè in una settimana e che coinvolgeranno i protagonisti principali. Nasce proprio da questa idea il titolo, perché è da questo capitolo che parte il conto alla rovescia verso l’epilogo.
Ringrazio moltissimo Vaius per aver commentato lo scorso capitolo, come vedi finalmente Hinata ha fatto la sua comparsa ^-^
Sono consapevole che la storia si stia rivelando un vero e proprio flop, ma pazienza, cercherò di migliorare il più possibile!


Al prossimo aggiornamento!








  
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